TABEBUIA (corteccia)
SCHEDA TECNICA
Prodotto e confezionato da Laboratori Biokyma s.r.l. sede e stabilimento di Anghiari (AR)
DENOMINAZIONE botanica
Tabebuia impetiginosa L. syn Tabebuia avellanedae Lorenz.
Altri sinonimi: Lapacho, Pau d’arco, Tecoma, Ipe roxo.
descrizione
Famiglia: Bignoniacee, originaria del Brasile, e diffusa in Sud America, Bolivia e Perù. Gli indios
dell’Amazzonia impiegano la corteccia dei rami da centinaia di anni come rimedio per le malattie
infettive e degenerative. I fiori sono gialli, con varietà rosa, rossa o purpurea, il frutto è una lunga
capsula legnosa che contiene i semi alati. La Tabebuia contiene Naftochinoni. La complessità
terapeutica è data dalla parete interna della corteccia della pianta che deve difendersi da virus,
muffe, batteri ed avverse condizioni atmosferiche. Tra i naftochinoni troviamo Lapacholo,
beta-lapacholo, xyloidone,quercetina, carnosolo, tecomina, tumesterone, coenzima Q10,
Vitamina K, saponine steroidee. Altri componenti sono: tannini, flavonoidi, alcaloidi, saponine,
chinoni, vitamina K2 menachinone, in concentrazione. Il lapacholo ha azione antinfiammatoria,
antimicotica e antibatterica ed attiva il sistema immunitario ( linfociti e granulociti) il betalupachione presenta attività antivirale.
Proprietà eD EFFEtto fisiologico
Grazie alle sue componenti la Tabebuia presenta proprietà antiossidanti, antifungine,
antibatteriche, antivirali, antinfiammatorie, analgesiche. Può essere indicato per: stomatite,
problemi gastrointestinali (bocca, stomaco, fegato, intestino), malattie epatiche, influenza,
raffreddore, problemi respiratori, candidosi. E’ essenzialmente una pianta immunostimolante
utile in caso di herpes, infezioni da lieviti e funghi, Candida, affaticamento cronico, e nelle
“malattie ambientali” da accumulo di agenti tossici da inquinamento chimico.
MODALITÀ d’uso
Per effettuare un infuso/decotto mettere un cucchiaio di corteccia in mezzo litro di acqua,
portare ad ebollizione e far bollire per 5 minuti; filtrare e bere l’infuso tiepido.
USO ESTERNO: preparazioni in pomate si impiegano per le ustioni, per l’herpes, per i problemi
cutanei, per le cisti, per le emorroidi, per le ferite superficiali, per le infiammazioni (per ustioni
fare delle spugnature con l’infuso del preparato), si può usare l’infuso anche per irrigazioni
vaginali esterne.
CONTROINDICAZIONI
Non si segnalano controindicazioni, cautela solo in gravidanza e allattamento (sono ancora in
corso studi approfonditi della pianta). A dosi molto elevate può indurre nausea.
Sistema di Gestione Qualità ISO 9001:2000 N° IT 03/0780
Sistema di Gestione Sicurezza Alimentare ISO 22000:2005 N° IT 08/0939