16 Esteri Fausto Biloslavo 쎲Questa volta è un giovane ex musulmano a sfidare l’islam con un film-provocazione sul profeta Maometto. Ehsan Jami, 22 anni, di origini iraniane, ma trapiantato in Olanda, sta facendo salire la tensione con la comunità islamica locale che conta un milione di persone. Chi ci ha provato prima di lui, come il regista Theo van Gogh con Submission, un film di protesta sul ruolo sottomesso della donna nell’islam, è finito male. Nel 2004 lo ammazzarono a pugnalate, lasciando il coltello infilzato nella pancia con uno dei versi del Corano che aveva osato criticare. Il nuovo cortometraggio, che dovrebbe uscire in gennaio o febbraio, si intitolerà La vita di Maometto. Un tema esplosivo tenendo conto che le caricature del profeta pubblicate in Danimarca hanno scatenato la caccia all’infedele in mezzo mondo islamico. Jami ha già annunciato che l’effetto del suo film sarà più dirompente delle caricature. Consigliere comunale per il Partito laburista olandese nella cittadina di Leidschendam-Voorburg, vuole «mostrare quanto violento e tirannico fosse Maometto». Secondo Jami, il profeta «ha sterminato tre tribù ebraiche, ucciso apostati e si è sposato con una bambina di sei anni con la quale faceva sesso da quando lui ne aveva nove». Il suo cortometraggio sarebbe «un piccolo passo per l’uomo, ma un passo da gigante per l’umanità e la libertà». Molti ritengono Il Giornale 쏋 Tensione in Olanda: film su Maometto fa infuriare gli islamici che questa pellicola sia una provocazione che segue a ruota l’annuncio di Geert Wilders, leader dei populisti olandesi, erede di Pim Fortuyn. Wilders vuole produrre un film che paragona il Corano al Mein Kampf di Adolf Hitler. Lo scorso settembre, Jami e Wilders, pur su sponde politiche opposte, hanno firmato assieme una lettera aperta in cui si paragona la minaccia dell’islam radicale all’ascesa al potere del VIETATO DENUNCIARE Scena di «Submission»: il film denuncia la sottomissione della donna nell’islam: il regista, Theo van Gogh, fu ucciso nel 2004 L’autore, che vive sotto scorta, dice di voler dimostrare «la natura violenta e tirannica del Profeta» Führer negli anni Trenta. Il giovane iraniano, nato nella città di Mashad, nell’Iran orientale, è figlio di un medico espatriato per motivi politici. La famiglia è arrivata in Olanda nel 1994. La madre di Jami si sarebbe convertita al cristianesimo. Lui non solo attacca l’islam, ma l’11 settembre scorso, in occasione dell’anniversario degli attentati in Usa, ha fondato l’associazione degli A U S TR I A , HAID E R F A SC AND ALO IL CASO DELL’ORSETTO «MOHAMMED» A TUTTA BIRRA CON I GIOVANI Critiche in Austria al governatore della Carinzia, il discusso Jörg Haider, che è stato fotografato in una discoteca di Spittal an der Drau mentre beve abbondantemente birra con alcuni giovani. A far discutere è il fatto che la destra austriaca, di cui Haider è il principale esponente, stia conducendo una campagna contro l’abuso di alcol tra i minorenni Martedì 4 dicembre 2007 Sudan, graziata la maestra inglese Londra. Tra la Gran Bretagna e il Sudan è finita la «guerra dell’orsetto»: il presidente sudanese Omar al Bashir ha concesso ieri la grazia a Gillian Gibbons, l’insegnante di Liverpool condannata giovedì scorso a 15 giorni di carcere per avere offeso l’islam permettendo ai suoi scolari di chiamare un orsetto di pelucheMaometto,ilnomedelprofetae unodeipiùduffusi tra i musulmani. La Gibbons ha ringraziato al Bashir e si è scusata, dicendo: «Ho grande rispetto per l’islam». L’annuncio della grazia è stata accolta con soddisfazione dal primo ministro britannico, Gordon Brown. Una cinquantina di sudanesi hanno manifestato davanti all’ambasciata della Gran Bretagna a Khartoum per protestare contro la grazia. «Ex musulmani». L’obiettivo è aiutare chi vuole abbandonare la fede islamica tenendo conto che, secondo la legge del Corano, l’apostata è punito con la morte. Oltre che in Olanda sedi dell’associazione, che per ora conterebbe su un migliaio di aderenti, sono state aperte in Inghilterra e Germania. Jami è stato picchiato tre volte da estremisti islamici fino a quando le autorità olandesi gli hanno garantito protezione. L’annuncio del cortometraggio su Maometto fa il paio con la sospensione della mostra della fotografa iraniana Sooreh Herah decisa dall’amministrazione comunale dell’Aja. Uno degli scatti ritraeva due modelli con delle maschere che raffiguravano Maometto e il genero Alì: la coppia veniva provocatoriamente chiamata «Adamo ed Eva». I due avevano evidenti atteggiamenti omosessuali e l’intero progetto multimediale si intitolava «Allah o gay-bar», al posto del classico «Allah o akbar» (Dio è grande). Con questa iniziativa la fotografa voleva denunciare il tabù dell’omosessualità nel mondo islamico, seppure il fenomeno sia tutt’altro che inesistente. L’immagine «blasfema» è stata ritirata anche da You tube. Sooreh Herah, nata 34 anni fa a Teheran e da sette in Olanda, ha ricevuto minacce di morte. www.faustobiloslavo.com