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Esteri
Fausto Biloslavo
쎲Questa volta è un giovane ex musulmano a sfidare
l’islam con un film-provocazione sul profeta Maometto.
Ehsan Jami, 22 anni, di origini iraniane, ma trapiantato
in Olanda, sta facendo salire
la tensione con la comunità
islamica locale che conta un
milione di persone. Chi ci ha
provato prima di lui, come il
regista Theo van Gogh con
Submission, un film di protesta sul ruolo sottomesso della donna nell’islam, è finito
male. Nel 2004 lo ammazzarono a pugnalate, lasciando
il coltello infilzato nella pancia con uno dei versi del Corano che aveva osato criticare.
Il nuovo cortometraggio,
che dovrebbe uscire in gennaio o febbraio, si intitolerà
La vita di Maometto. Un tema esplosivo tenendo conto
che le caricature del profeta
pubblicate in Danimarca
hanno scatenato la caccia all’infedele in mezzo mondo
islamico. Jami ha già annunciato che l’effetto del suo
film sarà più dirompente delle caricature. Consigliere comunale per il Partito laburista olandese nella cittadina
di Leidschendam-Voorburg,
vuole «mostrare quanto violento e tirannico fosse Maometto».
Secondo Jami, il profeta
«ha sterminato tre tribù
ebraiche, ucciso apostati e si
è sposato con una bambina
di sei anni con la quale faceva sesso da quando lui ne
aveva nove». Il suo cortometraggio sarebbe «un piccolo
passo per l’uomo, ma un passo da gigante per l’umanità
e la libertà». Molti ritengono
Il Giornale
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Tensione in Olanda:
film su Maometto
fa infuriare gli islamici
che questa pellicola sia una
provocazione che segue a
ruota l’annuncio di Geert
Wilders, leader dei populisti
olandesi, erede di Pim Fortuyn. Wilders vuole produrre un film che paragona il Corano al Mein Kampf di Adolf
Hitler. Lo scorso settembre,
Jami e Wilders, pur su sponde politiche opposte, hanno
firmato assieme una lettera
aperta in cui si paragona la
minaccia dell’islam radicale
all’ascesa al potere del
VIETATO DENUNCIARE
Scena di «Submission»: il film
denuncia la sottomissione della
donna nell’islam: il regista, Theo
van Gogh, fu ucciso nel 2004
L’autore, che vive sotto scorta, dice
di voler dimostrare «la natura
violenta e tirannica del Profeta»
Führer negli anni Trenta.
Il giovane iraniano, nato
nella città di Mashad, nell’Iran orientale, è figlio di un
medico espatriato per motivi politici. La famiglia è arrivata in Olanda nel 1994. La
madre di Jami si sarebbe
convertita al cristianesimo.
Lui non solo attacca l’islam,
ma l’11 settembre scorso, in
occasione dell’anniversario
degli attentati in Usa, ha fondato l’associazione degli
A U S TR I A , HAID E R F A SC AND ALO
IL CASO DELL’ORSETTO «MOHAMMED»
A TUTTA BIRRA
CON I GIOVANI
Critiche in Austria al
governatore della Carinzia, il
discusso Jörg Haider, che è
stato fotografato in una
discoteca di Spittal an der Drau
mentre beve abbondantemente
birra con alcuni giovani. A far
discutere è il fatto che la
destra austriaca, di cui Haider
è il principale esponente, stia
conducendo una campagna
contro l’abuso di alcol tra i
minorenni
Martedì 4 dicembre 2007
Sudan, graziata la maestra inglese
Londra. Tra la Gran Bretagna e il Sudan è finita la
«guerra dell’orsetto»: il presidente sudanese Omar al
Bashir ha concesso ieri la grazia a Gillian Gibbons,
l’insegnante di Liverpool condannata giovedì scorso
a 15 giorni di carcere per avere offeso l’islam permettendo ai suoi scolari di chiamare un orsetto di pelucheMaometto,ilnomedelprofetae unodeipiùduffusi tra i musulmani. La Gibbons ha ringraziato al Bashir
e si è scusata, dicendo: «Ho grande rispetto per
l’islam». L’annuncio della grazia è stata accolta con
soddisfazione dal primo ministro britannico, Gordon
Brown. Una cinquantina di sudanesi hanno manifestato davanti all’ambasciata della Gran Bretagna a
Khartoum per protestare contro la grazia.
«Ex musulmani». L’obiettivo è aiutare chi vuole abbandonare la fede islamica tenendo conto che, secondo la
legge del Corano, l’apostata
è punito con la morte. Oltre
che in Olanda sedi dell’associazione, che per ora conterebbe su un migliaio di aderenti, sono state aperte in Inghilterra e Germania. Jami
è stato picchiato tre volte da
estremisti islamici fino a
quando le autorità olandesi
gli hanno garantito protezione.
L’annuncio del cortometraggio su Maometto fa il paio con la sospensione della
mostra della fotografa iraniana Sooreh Herah decisa
dall’amministrazione comunale dell’Aja. Uno degli scatti ritraeva due modelli con
delle maschere che raffiguravano Maometto e il genero Alì: la coppia veniva provocatoriamente chiamata
«Adamo ed Eva». I due avevano evidenti atteggiamenti
omosessuali e l’intero progetto multimediale si intitolava «Allah o gay-bar», al posto del classico «Allah o akbar» (Dio è grande). Con questa iniziativa la fotografa voleva denunciare il tabù dell’omosessualità nel mondo
islamico, seppure il fenomeno sia tutt’altro che inesistente. L’immagine «blasfema» è stata ritirata anche
da You tube. Sooreh Herah,
nata 34 anni fa a Teheran e
da sette in Olanda, ha ricevuto minacce di morte.
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