AGGIORNAMENTO Erwinia amylovora Colpo di fuoco batterico delle pomacee Giraudo Michele Sezione Tecnica Colturale Resp. dott. Graziano Vittone Manta, 16 Dicembre 2014 La malattia Il colpo di fuoco batterico è una delle malattie più devastanti che colpisce le Pomacee da frutto (melo, pero, nespolo del Giappone, cotogno, sorbo) e molte altre piante della sottofamiglia delle Maloideae, tra cui le specie ornamentali come il biancospino, il cotognastro, l'agazzino, la fotinia. Il numero di specie colpite ammonta a circa 120, tutte appartenenti alla famiglia delle Rosaceae. Originaria del Nordamerica. Per la sua pericolosità e la necessità di contrastarne la diffusione nell'Unione Europea, il batterio è inserito nella lista europea dei patogeni da quarantena (Direttiva2000/29/CE) ed in Italia è soggetto alle misure di lotta obbligatoria stabilite dal D.M. 10 settembre 1999 n. 356. Il ciclo Infezione Le condizioni essenziali che predispongono un'infezione di colpo di fuoco batterico sono le seguenti: la presenza di inoculo batterico e di piante suscettibili alla malattia; la presenza di vie di penetrazione, soprattutto fiori e lesioni della pianta; una temperatura compresa fra i 18 °C e i 30 °C, intervallo ottimale per la moltiplicazione del batterio; l'elevata umidità relativa o un decorso climatico piovoso, fattori che favoriscono la moltiplicazione del batterio. Sintomi su MELO Sintomi su MELO Attività di controllo Monitoraggio svolto da 8 tecnici del CReSO Periodo: dal 19 Agosto al 10 Ottobre 2014 Team istruito e formato dalla dott.ssa Chiara Morone– Servizio Fitosanitario Regionale Indagine svolta secondo il protocollo tecnico stabilito dal SFR e sotto la supervisione dello stesso. Piano di lavoro suddiviso in 5 tappe 1)nove impianti di melo (2014) nei quali è stata accertata la presenza del batterio E. amylovora su piante messa a dimora a fine inverno; 2)appezzamenti di melo e pero limitrofi, raggio di almeno 600 m; 3)altri impianti di melo realizzati nel 2014 con la stessa provenienza vivaistica; 4)pereti maggiormente colpiti negli anni precedenti; 5)Ripetizione dei controlli sui nove appezzamenti di melo inizialmente colpiti. RISULTATI data segnalazione Tecnico Comune impianto varietà 09/06/14 Sabena Giampiero Centallo Galaval 10/06/14 Armando Andrea Busca Galaval 12/06/14 Tallone Alex Tarantasca Galaval 19/06/14 Giraudo Michele Rizzato Alessandro Armando Andrea Tarantasca Fujiko 25/06/14 Allasia Diego Verzuolo Crimson Snow 30/06/14 Serre Luca Verzuolo Galaval 29/07/14 Barra Raffaele Cuneo Galaval 05/08/14 Tallone Alex Verzuolo Crimson Snow RISULTATI CONCLUSIONI Impianti di melo realizzati nel 2014 Nonostante si fosse evidenziato un numero elevato di piante colpite (in alcuni casi, più di 100 piante/appezzamento), in due soli casi sono state successivamente riscontrate nuove infezioni, da attribuire probabilmente ad un’operazione di rimondatura non sufficientemente tempestiva e continuata. Frequenza settimanale negli interventi di rimondatura e un’attenta gestione fitosanitaria dei meleti colpiti ha mantenuto sotto controllo l’infezione. Evoluzione delle infezioni su pero progressione della batteriosi sia all’interno degli appezzamenti, sia da questi a quelli vicini. Situazione preoccupante: diffusione nonostante interventi di rimonda; CONCLUSIONI Impianti confinanti con i nove casi accertati Fortunatamente, al momento, si è rilevata un’infezione solo in 2 casi, in appezzamenti tra di loro confinanti, con 5 piante colpite. NB: questi appezzamenti sono situati a poche centinaia di metri da un pereto intensamente colpito già nel 2013, ed estirpato nel settembre 2014; ipotizzabile che l’infezione riscontrata sia imputabile al focolaio di pero. Situazione in altri impianti con materiale proveniente dal medesimo vivaio Esiti su 23 appezzamenti: tutti negativi. Nel caso l’origine dell’infezione fosse imputabile al materiale vivaistico, questi impianti – asintomatici ai controlli 2014 – potrebbero presentare un’infezione in fase latente e manifestarla nei prossimi anni. Corretta profilassi è indispensabile che i frutticoltori seguano le direttive di lotta obbligatoria che impongono l’immediata segnalazione di casi sospetti agli organi competenti (tecnici, CReSO, SFR). Questi delimitano l'area di sicurezza attorno al focolaio d’infezione, zona in cui svolgere periodici ed oculati controlli asportare le fioriture secondarie (siti privilegiati per l'infezione) se temperature massime attorno ai 30°C; ricorrere a fitofarmaci a base di rame per i trattamenti alla caduta delle foglie e all'inizio della ripresa vegetativa; evitare potature su piante sospette Corretta profilassi In caso di malattia accertata: asportare le parti colpite con almeno 50cm di tessuto sano e procedere all’estirpo della pianta nel caso vi sia presenza di cancri sul tronco. Tutte le parti colpite dovranno essere distrutte; accuratissima pulizia invernale, disinfezione degli strumenti di potatura e completa eliminazione, con bruciatura, delle parti colpite; norme igieniche che tendono a risanare quanto può essere venuto a contatto con il batterio, in particolare: macchine e attrezzi = pulizia con getto a vapore a 70 °C; indumenti = disinfezione di tute, stivali, guanti ecc con prodotti battericidi (lysoform ecc…).