Monitoraggio Colpo di fuoco batterico Cuneo - 2013

AGGIORNAMENTO Erwinia amylovora
Colpo di fuoco batterico delle pomacee
Giraudo Michele
Sezione Tecnica Colturale
Resp. dott. Graziano Vittone
Manta, 16 Dicembre 2014
La malattia
Il colpo di fuoco batterico è una delle malattie più devastanti che
colpisce le Pomacee da frutto (melo, pero, nespolo del
Giappone, cotogno, sorbo) e molte altre piante della sottofamiglia
delle Maloideae, tra cui le specie ornamentali come
il biancospino, il cotognastro, l'agazzino, la fotinia.
Il numero di specie colpite ammonta a circa 120, tutte
appartenenti
alla
famiglia
delle
Rosaceae.
Originaria
del Nordamerica.
Per la sua pericolosità e la necessità di contrastarne la diffusione
nell'Unione Europea, il batterio è inserito nella lista europea
dei patogeni da quarantena (Direttiva2000/29/CE) ed in Italia è
soggetto alle misure di lotta obbligatoria stabilite dal D.M. 10
settembre 1999 n. 356.
Il ciclo
Infezione
Le
condizioni
essenziali
che
predispongono
un'infezione di colpo di fuoco batterico sono le seguenti:
la presenza di inoculo batterico e di piante suscettibili alla
malattia;
la presenza di vie di penetrazione, soprattutto fiori e lesioni
della pianta;
una temperatura compresa fra i 18 °C e i 30 °C, intervallo
ottimale per la moltiplicazione del batterio;
l'elevata umidità relativa o un decorso climatico piovoso,
fattori che favoriscono la moltiplicazione del batterio.
Sintomi su MELO
Sintomi su MELO
Attività di controllo
 Monitoraggio svolto da 8 tecnici del CReSO
 Periodo: dal 19 Agosto al 10 Ottobre 2014
 Team istruito e formato dalla dott.ssa Chiara
Morone– Servizio Fitosanitario Regionale
 Indagine svolta secondo il protocollo tecnico
stabilito dal SFR e sotto la supervisione dello
stesso.
Piano di lavoro suddiviso in 5 tappe
1)nove impianti di melo (2014) nei quali è stata accertata la presenza
del batterio E. amylovora su piante messa a dimora a fine inverno;
2)appezzamenti di melo e pero limitrofi, raggio di almeno 600 m;
3)altri impianti di melo realizzati nel 2014 con la stessa provenienza
vivaistica;
4)pereti maggiormente colpiti negli anni precedenti;
5)Ripetizione dei controlli sui nove appezzamenti di
melo inizialmente colpiti.
RISULTATI
data
segnalazione
Tecnico
Comune impianto
varietà
09/06/14
Sabena Giampiero
Centallo
Galaval
10/06/14
Armando Andrea
Busca
Galaval
12/06/14
Tallone Alex
Tarantasca
Galaval
19/06/14
Giraudo Michele
Rizzato Alessandro
Armando Andrea
Tarantasca
Fujiko
25/06/14
Allasia Diego
Verzuolo
Crimson Snow
30/06/14
Serre Luca
Verzuolo
Galaval
29/07/14
Barra Raffaele
Cuneo
Galaval
05/08/14
Tallone Alex
Verzuolo
Crimson Snow
RISULTATI
CONCLUSIONI
Impianti di melo realizzati nel 2014
Nonostante si fosse evidenziato un numero elevato di piante colpite
(in alcuni casi, più di 100 piante/appezzamento), in due soli casi sono
state successivamente riscontrate nuove infezioni, da attribuire
probabilmente
ad
un’operazione
di
rimondatura
non
sufficientemente tempestiva e continuata.
Frequenza settimanale negli interventi di rimondatura e un’attenta
gestione fitosanitaria dei meleti colpiti ha mantenuto sotto controllo
l’infezione.
Evoluzione delle infezioni su pero
progressione della batteriosi sia all’interno degli appezzamenti, sia
da questi a quelli vicini.
Situazione preoccupante: diffusione nonostante interventi di
rimonda;
CONCLUSIONI
Impianti confinanti con i nove casi accertati
Fortunatamente, al momento, si è rilevata un’infezione solo in 2
casi, in appezzamenti tra di loro confinanti, con 5 piante colpite.
NB: questi appezzamenti sono situati a poche centinaia di metri da
un pereto intensamente colpito già nel 2013, ed estirpato nel
settembre 2014;
ipotizzabile che l’infezione riscontrata sia imputabile al focolaio di
pero.
Situazione in altri impianti con materiale proveniente dal medesimo
vivaio
Esiti su 23 appezzamenti: tutti negativi.
Nel caso l’origine dell’infezione fosse imputabile al materiale
vivaistico, questi impianti – asintomatici ai controlli 2014 –
potrebbero presentare un’infezione in fase latente e
manifestarla nei prossimi anni.
Corretta profilassi
è indispensabile che i frutticoltori seguano le direttive di lotta
obbligatoria che impongono l’immediata segnalazione di casi
sospetti agli organi competenti (tecnici, CReSO, SFR). Questi
delimitano l'area di sicurezza attorno al focolaio d’infezione,
zona in cui svolgere periodici ed oculati controlli
 asportare le fioriture secondarie (siti privilegiati per
l'infezione) se temperature massime attorno ai 30°C;
 ricorrere a fitofarmaci a base di rame per i trattamenti alla
caduta delle foglie e all'inizio della ripresa vegetativa;
 evitare potature su piante sospette
Corretta profilassi
In caso di malattia accertata:
 asportare le parti colpite con almeno 50cm di tessuto sano e
procedere all’estirpo della pianta nel caso vi sia presenza di
cancri sul tronco. Tutte le parti colpite dovranno essere
distrutte;
 accuratissima pulizia invernale, disinfezione degli strumenti
di potatura e completa eliminazione, con bruciatura, delle
parti colpite;
 norme igieniche che tendono a risanare quanto può essere
venuto a contatto con il batterio, in particolare:
macchine e attrezzi = pulizia con getto a vapore a 70 °C;
indumenti = disinfezione di tute, stivali, guanti ecc con
prodotti battericidi (lysoform ecc…).