FACTORY RECORDS di Giulia Saltini e Mattia Della Puppa Storia della Factory Records La Factory Records è stata la più importante etichetta indipendente inglese. Fondata a Manchester nel 1978, ha prodotto gruppi musicali di grande impatto come Joy Division, New Order, A Certain Ratio, The Durutti Column, Happy Mondays e, per un breve periodo, anche James e Orchestral Manoeuvres in the Dark. La Factory Records era concepita come un team creativo (di cui erano parte fondamentale il produttore discografico Martin Hannett e il grafico Peter Saville) che conferiva all’etichetta e agli artisti prodotti un suono e un’immagine particolari. Molto noto è l’insolito sistema di catalogazione utilizzato che assegnava un numero di serie non solo alle uscite discografiche ma anche ad artwork e ad altri oggetti collegati alla Factory. Il logo della Factory, disegnato da Peter Saville Officine UBU srl - via Imbonati, 4 Milano - tel. 0269311631 - www.officineubu.com - http://tv.officineubu.com 2 Storia della Factory Records Tutto comincia nel 1976 con So It Goes, un programma di rock alternativo trasmesso da Granada Television di Manchester che ospita il debutto televisivo di artisti come Iggy Pop, Sex Pistols, Buzzcocks, diventando così un punto di riferimento per i fan della musica più innovativa. Il conduttore Tony Wilson, ispirato da questo momento di fermento Tony Wilson nel programma televisivo “So It Goes” musicale decide di cavalcare l’onda: insieme all’amico Alan Erasmus, attore disoccupato e manager di band musicali, all’inizio del 1978 fonda The Movement of the 24th January, un nome a metà strada tra il Movimento Situazionista Internazionale e la data di nascita del progetto, ed apre, dopo un paio di mesi, il Factory Club, con l’intento di promuovere le band emergenti di Manchester. Al giovane grafico Peter Saville spetta invece il compito di disegnare i poster pubblicitari delle serate, inaugurando così una lunga e feconda collaborazione con Wilson ed Erasmus: sue saranno le più importanti realizzazioni grafiche legate al marchio Factory, alcune delle quali, come Unknown Pleasures dei Joy Division, entreranno a pieno titolo nella storia dell’arte rock. Le serate Factory riscuotono un immediato successo grazie soprattutto alla partecipazione di band del calibro di Durutti Column, Cabaret Voltaire e Joy Division, destinate a diventare fra le più rappresentative della musica wave. Visti i risultati incoraggianti, Wilson e soci decidono di incidere un doppio EP Peter Saville, Tony Wilson e Alan Erasmus davanti al Russel Club, dove si tenevano le Factory Night 7” con i contributi delle migliori band che si esibiscono al Factory e che costituisce, in Officine UBU srl - via Imbonati, 4 Milano - tel. 0269311631 - www.officineubu.com - http://tv.officineubu.com 3 Storia della Factory Records pratica, la prima pubblicazione della Factory Records. A Factory Sample esce nel gennaio del 1979 e va esaurito in brevissimo tempo. Quasi tutti i brani sono registrati da Martin Hannett, un giovane produttore già noto per l’ottimo lavoro svolto con i Buzzcocks. Convinto da Wilson, unirà da quel momento le proprie sorti a quelle della Factory e dei propri, artisti producendo una serie di lavori incredibilmente innovativi. Il quartier generale viene allestito nell’appartamento di Erasmus al primo piano di una palazzina al numero 86 di Palatine Road, nei sobborghi di Manchester. Nel mese di maggio dello stesso anno vede la luce "Unknown Pleasures", album d’esordio dei Joy Division e prima rilevante uscita dell’etichetta. Seguono i singoli di debutto di A Certain Ratio e Orchestral Manoeuvres In The Dark. In ottobre, poco dopo l’uscita del singolo Transmission, il manager dei Joy Division, Rob Gretton, diventa il quinto socio ufficiale della Factory. Nel gennaio del 1980 è la volta del LP The Return Of The Durutti Column, progetto del chitarrista Vini Reilly, che si avvale della produzione di Martin Hannet e di un originale (e poco funzionale) packaging in carta vetrata ideato da Peter Saville. Nel mese di aprile il Factory Club, inattivo da diversi mesi, riapre per qualche serata prima di chiudere definitivamente i battenti. Il 18 maggio, alla vigilia di un tour negli Stati Uniti, Ian Curtis, il cantante dei Joy Division, si toglie la vita impiccandosi nella sua abitazione. Nei mesi successivi escono lo straziante singolo Love Will Tear Us Apart, che raggiunge le prime posizioni nelle classifiche inglesi, e l’album Closer, che, oltre all’eccezionale valore artistico, Le copertine di “Unkonwn Pleasures” e “Closer” dei Joy Division Officine UBU srl - via Imbonati, 4 Milano - tel. 0269311631 - www.officineubu.com - http://tv.officineubu.com 4 Storia della Factory Records suscita molto scalpore a causa della funerea copertina di Saville, ideata tuttavia molto prima della tragica morte di Curtis. In questo periodo la Factory apre due filiali estere a Bruxelles e a New York mentre, sul fronte musicale, il settembre 1980 vede la nascita dei New Order, composti dai membri superstiti dei Joy Division affiancati da Gillian Gilbert. Intanto gli A Certain Ratio pubblicano il 12" Flight. Nel febbraio del 1981 esce il singolo di debutto dei New Order, Ceremony, concepito in realtà in seno ai Joy Division con l’evidente apporto di Ian Curtis; dopo pochi mesi, inoltre, gli A Certain Ratio esordiscono Ian Curtis, cantante dei Joy Division, si è suicidato il 18 maggio del 1980. Aveva 23 anni. con il primo LP, l’ottimo To Each. Nel giugno 1981, per iniziativa dei New Order, la Factory investe nell’apertura di un club. La scelta della location cade su una fabbrica dismessa nei pressi del centro di Manchester. Questo progetto porta alla rottura con Hannet e Saville, che accusano la label di sperperare fondi preziosi, sottraendoli a investimenti più professionali. Saville continuerà comunque a collaborare limitatamente agli artwork dei New Order. Wilson, Erasmus e Gretton costituiscono invece la Factory Communications. In autunno, dopo la pubblicazione di Still, doppia retrospettiva sui Joy Division con brani inediti e la registrazione integrale dell’ultimo concerto tenuto dalla band, è la volta di Movement, album di debutto dei New Order (ancora legato alle sonorità dei Joy Division) e delle eleganti sonorità di LC, seconda uscita a 33 giri dei Durutti Column. Il club Haçienda (FAC 51) apre i battenti nel maggio 1982. Nonostante la grande affluenza e il generale apprezzamento per l’originale arredamento curato da Ben Kelly, il club è Officine UBU srl - via Imbonati, 4 Milano - tel. 0269311631 - www.officineubu.com - http://tv.officineubu.com 5 Storia della Factory Records costantemente in perdita per via di una politica di prezzi molto popolari. Un incremento del costo delle consumazioni non serve a risollevare la situazione dal momento che gli avventori sembrano sempre più propensi al consumo di ecstasy che a quello degli alcolici. Sul versante discografico il 1982 non vede particolari novità, se non l’album Sextet degli A Certain Ratio. Nel gennaio del 1983 una traccia, si dice, abbozzata dai New Order per L’esterno della “Hacienda”. Il locale di proprietà della Factory Records è stato aperto nel 1982 e chiuso nel 1997. collaudare una nuova drum-machine si trasforma in Blue Monday, 12" che vende tre milioni e mezzo di copie e che proietta la band nel firmamento della dancemusic internazionale. Si vocifera che il packaging particolarmente costoso elaborato da Saville faccia perdere alla Factory cinque penny per ogni copia venduta. Seguirà a pochi mesi di distanza il secondo album Power, Corruption And Lies. In settembre la Factory lancia i James con il singolo di debutto Folklore, mentre un altro giovane gruppo, The Smiths, non ricevendo sufficiente attenzione dalla il singolo “Blue Monday” dei New Order. Il packaging estremamente costoso progettato da Saville faceva perdere alla Factory 5 penny per ogni copia venduta. l a b e l , s i l e g a a l l a Ro u g h Tra d e riscuotendo in seguito un enorme Officine UBU srl - via Imbonati, 4 Milano - tel. 0269311631 - www.officineubu.com - http://tv.officineubu.com 6 Storia della Factory Records successo. Del 1984 è invece il tentativo da parte della Factory di inaugurare una sezione di musica classica con le incisioni di giovani autori russi, ma il progetto fallisce quando gli artisti vengono incredibilmente espulsi dal governo di Mrs. Thatcher come presunti agenti del KGB! Nel 1985 esce il primo singolo degli Happy Mondays che, insieme ai New Order, si rivela una delle band più remunerative dell’etichetta. A “Madchester” si delinea una scena musicale nuova, dove Factory e Haçienda fanno da incubatori per generi musicali emergenti come techno, acid house e le rispettive ibridazioni con il post-punk. Oltre a Low-Life, nuovo album dei New Order, rimane da segnalare l’apertura della branch di Sydney e la prima release in CD della label con il lavoro di Durutti Column Domo Arigato. L’anno successivo vede il debutto dei nuovi arrivati The Railway Children con il singolo A Gentle Sound e l’organizzazione del “Festival Of The Tenth Summer” per ricordare i 10 anni dall’avvento del punk con New Order, Smiths, Fall, Pete Shelley e A Certain Ratio; in settembre esce Brotherhood, quarto album dei New Order, che si avvarrà qualche mese più tardi di una edizione limitata con un prezioso design metallico del solito Peter Saville. Nell’aprile del 1987 vedono la luce gli abum di Happy Mondays e Railway Children dai titoli, rispettivamente, di Squirrel e G-Man Twenty Four Hour Party People Plastic Face Carnt Smile (White Out) e Reunion Wilderness mentre il singolo True Faith dei BrotherHood dei New Order e Squirrel and G-Man Twenty Four Hour Party People Plastic Face Carnt Smile (White Out) degli Happy Mondays furono due tra i più grandi successi commerciali della Factory New Order raggiunge un immenso successo commerciale. Nello stesso anno, però, la Factory registra due importanti perdite: Officine UBU srl - via Imbonati, 4 Milano - tel. 0269311631 - www.officineubu.com - http://tv.officineubu.com 7 Storia della Factory Records lasciano la label A Certain Ratio e Railway Children. A dicembre esce il nuovo album dei Durutti Column The Guitar And Other Machines. Con il 1988 la Factory festeggia dieci anni di attività e pubblica una splendida raccolta antologica dei Joy Division Substance 1977/1980, un Gli Happy Mondays sul palco omaggio alla sua prima, eccezionale creatura. Il mese di agosto vede esplodere il fenomeno della cultura acid-house in quella che sarà ricordata come la seconda Summer Of Love. Gli Happy Mondays, intanto, stanno ultimando le registrazioni del loro secondo album, che si intitolerà "Bimmed" e uscirà intorno alla fine dell’anno. Dopo 10 anni di accordi verbali con gli artisti, nel mese di settembre viene siglato il primo contratto ufficiale nella storia della label: onore che spetterà a Cath Carroll e a seguire agli Happy Mondays. Supportato da una campagna promozionale inaudita per l’etichetta, che fino ad allora si era mostrata contraria alle logiche di mercato, nei primi giorni del 1989 esce Technique, il nuovo album dei New Order. Nonostante il lancio pubblicitario e una fortunata tournee americana le vendite dell’album sono inferiori alle aspettative e condurranno la band vicina allo scioglimento. Ne deriveranno diversi progetti solisti fra i quali i Revenge di Peter Hook e, soprattutto, gli Electronic, formati da Bernard Sumner e dall’ex-Smiths Johnny Marr. A scongiurare definitivamente la scissione arriva la federazione calcistica Inglese che commissiona ai New Order l’inno ufficiale della nazionale ai mondiali italiani del 1990. Officine UBU srl - via Imbonati, 4 Milano - tel. 0269311631 - www.officineubu.com - http://tv.officineubu.com 8 Storia della Factory Records Il culto di “Madchester” (così rinominata in onore di rave, musica e pillole), comincia ad attirare l’attenzione dei media portando la città alla ribalta. Intanto l’inno dei New Order World In Motion schizza al primo posto delle classifiche inglesi e il nuovo album degli Happy Mondays Pills ‘n’ Thrills And Bellyaches, acclamatissimo da stampa e pubblico, diventa il manifesto ufficiale dell’incredibile stagione della città. Tuttavia, i maggiori artefici di questi successi, Factory e Hacienda, si trovano nell’occhio del ciclone, fra guai giudiziari per le risse e il consumo di droghe all’interno del club, e costanti disavanzi nella contabilità. Nell’aprile del 1991 muore Martin Hannett, da tempo dedito all’abuso di alcol e droghe. Alla sua geniale creatività si devono le sonorità della Factory fino al 1981. Il suo nome rimarrà legato indissolubilmente alle produzioni-capolavoro dei Joy Division. Le difficoltà finanziarie della Factory si fanno intanto Martin Hannet è morto nel 1991 sempre più pesanti. Cominciano a piovere offerte di acquisto da parte di etichette quali Mute, London e Warner Bros ma la label cerca ancora di resistere. Gillian Gilbert e Stephen Morris dei New Order si lanciano in un inconsistente progetto comune, "The Other Two", e il mito degli Happy Mondays comincia ad incrinarsi sull’onda delle dichiarazioni violentemente omofobe e razziste rilasciate da due membri della band, Shaun Ryder e Bez, agli increduli giornalisti di Melody Maker e NME. Incominciano le sedute di registrazione per i nuovi album di New Order e Happy Mondays, ormai divenuti fondamentali per il futuro della Factory. Ironia della sorte, sono proprio le band di maggior successo di casa Factory a infliggere il colpo di grazia. Gli Happy Mondays decidono di registrare alle Barbados il loro quarto album Yes Please!, mentre i New Order prosciugano le casse dell’etichetta durante la produzione di Republic. Entrambi gli album si rivelano clamorosi insuccessi e l’etichetta affonda nei debiti. La London Records è interessata ad assorbire la Factory, ma la Officine UBU srl - via Imbonati, 4 Milano - tel. 0269311631 - www.officineubu.com - http://tv.officineubu.com 9 Storia della Factory Records trattativa fallisce quando emerge l’usanza tipica della Factory di accordarsi verbalmente con gli artisti. La Fa c t o r y C o m muni cati ons è quindi costretta alla bancarotta nel Novembre del 1992. Molte delle band trovano posto tra le file della London Records. L’Haçienda resiste fino al 1997, anno in cui anche la mecca della House Music abbassa per sempre le saracinesche. L’ e d i f i c i o s a r à d e m o l i t o e rimpiazzato nel 2003 da un complesso di lussuosi appartamenti. Finisce così la storia della più interessante etichetta inglese degli anni ottanta, creatrice di uno stile unico che influirà sull’intero movimento new-wave; si conclude così anche un fecondo sodalizio creativo, quello fra Tony Wilson, Martin Hannett e Peter Saville che rimarrà scolpito nella storia della musica. Alla bara di Tony Wilson, morto nel 2007, è riservato l’onore dell’ultimo numero di catalogo Factory: FAC 501. Officine UBU srl - via Imbonati, 4 Milano - tel. 0269311631 - www.officineubu.com - http://tv.officineubu.com 10 Storia della Factory Records Anthony Howard Wilson, conosciuto come Tony Wilson (20 Febbraio 1950 – 10 Agosto 2007) Officine UBU srl - via Imbonati, 4 Milano - tel. 0269311631 - www.officineubu.com - http://tv.officineubu.com 11 Storia della Factory Records I numeri della FAC A tutte le uscite dell’etichetta era apposto un numero di catalogo che iniziava con la sigla FAC seguita da un numero. Questo sistema di numerazione era applicato anche a tutte le produzioni Factory, inclusi i poster, e a tutto quanto gravitava intorno all’etichetta: la Haçienda (FAC 51), un salone di parrucchiere (FAC 98), una trasmissione di Channel 4, The Tube (FAC 104), un tipo di nastro adesivo (FAC 136), il gatto della Haçienda (FAC 191), una scommessa fra Wilson e Gretton (FAC 253), una causa legale di Martin Hannett nei confronti di Factory Records (FAC 61), una pubblicità radiofonica (FAC 294), .... I numeri non erano strettamente cronologici. Quelli legati alle uscite di Joy Division e New Order, ad esempio, finivano generalmente con 3 o 0, quelli di A Certain Ratio e Happy Mondays con 2. Nonostante la chiusura della Factory Records nel 1992, il catalogo continuò ad arricchirsi di nuovi elementi: ad esempio il film 24 Hour Party People (FAC 401), il suo sito internet (FAC 433) ed il libro Factory Records: The Complete Graphic Album (FAC 461). L’ultimo numero di catalogo della Factory fu assegnato alla bara di Tony Wilson (FAC501). Il catalogo che comprende tutto il catalogo grafico della Factory Records Officine UBU srl - via Imbonati, 4 Milano - tel. 0269311631 - www.officineubu.com - http://tv.officineubu.com 12