Il mondo delle Diete Nel linguaggio comune il termine “dieta” viene spesso usato per indicare un regime alimentare non abituale, ma che adottiamo quando vogliamo perdere peso o risolvere problemi ad esso collegati, attribuendogli, perciò un significato circoscritto nel tempo e spesso di breve durata. In realtà il termine dieta, dal greco dìaita, “modo di vivere, stile, tenore di vita, è oggi sinonimo di abitudine alimentare corretta, sana ed equilibrata. Alimentarsi in maniera adeguata significa adottare abitualmente un regime dietetico in grado di soddisfare i bisogni fisiologici di energia e di nutrienti dell'organismo sia quantitativi che qualitativi. La dieta, intesa come alimentazione ottimale, inoltre, dovrebbe adeguarsi alle relazioni sociali, alle credenze etiche e religiose, ai prodotti del territorio e, soprattutto, deve tenere conto di vari parametri: l’età, il sesso, il peso, il tipo di lavoro svolto e l’attività fisica, il clima, lo stato fisiologico, le condizioni di salute, il fabbisogno calorico e nutrizionale. Seguire una dieta equilibrata è importante perché tutti gli organi e tessuti del corpo umano necessitano di una corretta alimentazione per lavorare in modo efficace. Senza una buona alimentazione, l’organismo diventa più incline alla malattia, infezione, affaticamento e sicuramente ad uno scarso rendimento. Non seguire questi principi ed adottare abitualmente una alimentazione scorretta, in termini di qualità e quantità di nutrienti, può causare incremento del peso corporeo (sovrappeso e obesità), squilibri metabolici e patologie varie. In questi casi, quando è necessario perdere peso, è consigliabile rivolgersi sempre ad un esperto di nutrizione, capace di consigliare un trattamento dietetico adeguato allo scopo, di durata opportuna, senza incorrere in carenze nutrizionali rischiose e promuovendo, al contempo, la salute. Le diete fai da te o quelle scelte perché di moda, non sempre sono bilanciate o adatte al proprio organismo. Per aiutare a chiarire ed orientarsi meglio, si riportano alcune caratteristiche e definizioni di diversi tipi di dieta, prendendo in considerazione quelle realmente codificate e alcune di quelle più note o pubblicizzate nella consapevolezza di fare, in questo caso, solo una parziale panoramica del variegato e intrigato mondo delle proposte dietetiche che quotidianamente vengono presentate al pubblico attraverso canali di informazioni più disparati ( internet, giornali, libri ecc). DIETA EQUILIBRATA (O BILANCIATA) Viene definita Bilanciata una dieta che presenta un giusto rapporto tra i macronutrienti (carboidrati, lipidi, proteine) e un adeguato contenuto di micronutrienti (vitamine, minerali) e di acqua. Prevede l’utilizzo di tutti i cibi dei diversi Gruppi di Alimenti, consigliando il consumo di latte e yogurt, carni magre, pesce e legumi (tra gli alimenti a contenuto proteico), cereali integrali e frutta (per quanto riguarda i carboidrati), oltre che di verdure, preziose fonti di vitamine, minerali, acqua e fibre; sono sconsigliate invece le bevande alcoliche e quelle zuccherate. Tra i condimenti, da usarsi comunque con parsimonia, va preferito l'olio di oliva extravergine a crudo. Una dieta bilanciata, secondo i LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti) garantisce un apporto calorico proveniente da circa il 12-20 % dalle proteine, il 25-30% dai grassi e dalla restante quota del 50-60% dai carboidrati, rappresentati principalmente da alimenti a basso indice glicemico. Una dieta bilanciata impostata in funzione dei fabbisogni calorici di ciascun individuo fatta abitualmente permette di evitare carenze nutrizionali ed aumento del peso corporeo. DIETA IPOCALORICA Viene definita Ipocalorica una dieta che fornisce un apporto calorico inferiore a quello che il corpo consuma. Viene utilizzata quando è necessario ottenere una perdita di peso corporeo. Prima di iniziare una dieta ipocalorica è fondamentale un’adeguata valutazione del fabbisogno calorico giornaliero dell’individuo, sulla base del proprio metabolismo basale e del dispendio calorico per le attività quotidiane e sportive. Lo schema dietetico va elaborato in rapporto all'entità del sovrappeso, all'eventuale presenza di patologie e ad altre caratteristiche peculiari di ciascun paziente. Sulla base infatti di determinati calcoli una dieta di 1600 kcal, ad esempio, può risultare ipocalorica per una donna di 35 anni che pratica regolare attività sportiva, mentre essere normocalorica (cioè fornire le stesse calorie che il corpo consuma) per un’altra donna di 55 anni con stile di vita sedentario. Una sana dieta ipocalorica, però, è quella che garantisce un adeguato apporto di proteine di buon valore biologico e comunque si ispira alle linee guida per una sana alimentazione. Fra le diete ipocaloriche vanno pertanto assolutamente sconsigliate le diete che escludono per periodi lunghi intere classi di alimenti (ad esempio dieta di sole verdure come la “dieta del minestrone” o di sola frutta come la “dieta del pompelmo”), o sola carne, o comunque diete esasperate e sbilanciate. DIETA DISSOCIATA Questo termine, coniato da chi la propone da tempo, indica il principio su cui si basa, cioè mangiare una sola tipologia di cibo o più alimenti tra loro “compatibili” in uno stesso pasto, evitando di abbinare fonti proteiche di diverso tipo (ad esempio carne e pesce o legumi e latticini). Per la stessa ragione, i carboidrati quindi dovrebbero essere assunti in pasti separati dalle proteine: es. pasta a pranzo, secondo piatto la sera. L’obiettivo di questa tipologia di dieta sarebbe quello di “migliorare la digestione” sfruttando le diverse modalità di trasformazione degli alimenti in nutrienti facilmente assorbibili dall’organismo. Tuttavia la maggior parte degli alimenti sono delle combinazioni dei diversi composti (proteine, grassi e carboidrati) e non è possibile attuare una vera e propria dissociazione dei singoli nutrienti. DIETE DEL DIGIUNO INTERMITTENTE (DIETA 5:2) In questa dieta si indica di mangiare liberamente per cinque giorni alla settimana e pressoché digiunare negli altri due giorni. Tuttavia, saltare i pasti potrebbe provocare vertigini, irritabilità, mal di testa e difficoltà di concentrazione. Altri effetti indesiderati sono sonnolenza diurna, alito cattivo e disidratazione. Molti studi sul digiuno intermittente sono di breve durata, coinvolgono un numero limitato di soggetti, oppure sono stati effettuati solo su animali. I rischi di questa dieta sono rappresentati da possibili carenze nutrizionali e disidratazione nella fase di digiuno, eccesso di cibo nei giorni liberi. Non è indicata sicuramente in caso di gravidanza, soggetti che hanno avuto, o sono inclini a disturbi alimentari e in pazienti diabetici. DIETA ALCALINA Questa dieta si basa sulla teoria che mangiare certi cibi può aiutare a mantenere l'equilibrio del corpo ideale di pH per migliorare la salute generale. Secondo questa ideologia, le diete moderne porterebbero il nostro corpo a produrre troppo acido in eccesso che nel corpo verrebbe trasformato in grasso, con conseguente aumento di peso. La dieta raccomanda una netta riduzione o eliminazione degli alimenti che producono acidi come carne, grano e altri cereali, zucchero raffinato, prodotti lattiero-caseari, caffeina, alcol e alimenti trasformati a favore di "alimenti alcalini", che riducono i livelli di acidità del corpo. Questo si traduce nell’assunzione di grosse quantità di frutta e verdura. Da questo punto di vista si può dire che questa dieta fornisce molti buoni consigli per un'alimentazione sana, come ad esempio ridurre la carne, evitare lo zucchero, alcol e gli alimenti trasformati, e mangiare più frutta e verdura, noci, semi e legumi. D’altre parte va detto che il corpo mantiene il suo equilibrio del pH a prescindere dalla dieta. La dieta alcalina è priva di prove scientifiche, e alcune sue versioni che consigliano l’eliminazione di interi gruppi di alimenti dovrebbero essere evitati (es. eliminazione dei prodotti lattiero-caseari come latte, formaggio e yogurt che provoca carenza di calcio). DIETE PROTEICHE Con il termine di “dieta proteica” oggi si tende ad indicare diversi regimi alimentari che consistono nel limitare fortemente il consumo di carboidrati e permettere un elevato apporto di proteine, e spesso anche di grassi. Alcune, fatte con alimenti naturali, non danno limitazione nei quantitativi di carne, pesce, uova, e di frequente nemmeno dei grassi da condimento (olio, burro, panna, salse, creme, ecc). Si basano sul concetto che diminuendo l’apporto di carboidrati e aumentando quello proteico si riesca a mantenere costante il livello di insulina (l’ormone che permette al glucosio di entrare nelle cellule, abbassandone i livelli nel flusso sanguigno e depositandosi come tessuto adiposo). Inoltre in questo modo viene stimolata la lipolisi, cioè l’ossidazione dei grassi che favorisce il dimagrimento. Di contro, molte di queste diete rischiano di “esagerare” davvero con i quantitativi totali di assunzione di proteine dato che non si basano sulle grammature degli alimenti né danno indicazione sulla porzione, lasciando liberi sulle quantità di alimento, con conseguente rischio di sovraccaricare la funzionalità renale. Inoltre, gli stessi alimenti che sono ricchi di proteine animali portano con sé anche una discreta quantità, se non addirittura elevata, di grassi saturi (es. carne, uova ecc.), con conseguente rischio di alzare i valori di colesterolemia. Le diete proteiche , invece, che prevedono l’uso di alimenti proteici già preparati , confezionati e dosati non presentano questo problema, ma di contro, richiedono, per ottenere risultati, tempi lunghi e costi importanti che tendono a demotivare il paziente. Le diete proteiche , in generale, possono dividersi in normoproteiche e iperproteiche a seconda delle quantità di proteine fornite. La dieta normoproteica garantisce un apporto di proteine pari a circa il 15-20% dell'apporto calorico giornaliero, in pratica una quantità pari a 0,8-1,0 g. di proteine per Kg di peso corporeo. Nelle diete ipocaloriche che mirano al calo ponderale i valori di proteine raccomandati per mantenere la massa muscolare sono pari a 1-1,2 g per kg di peso corporeo. Tutte le diete proteiche devono essere fatte per periodi adeguati e non troppo lunghi per evitare squilibri metabolici e le iperproteiche, in particolare, presentano specifiche controindicazioni. DIETA DUKAN La dieta Dukan è una dieta a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto proteico. Non c'è limite su quanto si possa mangiare durante le quattro fasi previste dal piano, a patto di attenersi a determinate regole. La fase 1 è uno schema alimentare basato rigorosamente su proteine magre, cioè a basso contenuto di grassi, indicate su una lista di 72 alimenti come pollo, tacchino, uova, pesce e latticini magri. I carboidrati sono vietati, ad eccezione di una piccola quantità di crusca di avena. La stessa fase vieta le verdure e limita seriamente i grassi. Le seguenti tre fasi del piano vedono la graduale introduzione di frutta, verdura e carboidrati fino alla completa reintroduzione di tutti gli alimenti. Non c'è limite di tempo per la fase finale, che prevede un giorno di dieta proteica una volta alla settimana ed esercizio fisico regolare. Molto conosciuta ed in auge fino a qualche anno fa perché permette di perdere peso rapidamente, facile da seguire in quanto non c'è bisogno di pesare gli alimenti o di contare le calorie. Aldilà di puntare su una ridotta assunzione di grassi e sale e sugli alimenti ad alto contenuto proteico, non prevede nessuna restrizione sulle quantità che si possono mangiare durante le prime due settimane. La dieta Dukan non è nutrizionalmente equilibrata, e pertanto necessita di supplementi sia vitaminici che di fibra aggiunta sotto forma di crusca d'avena. DIETA PALEO Si basa sul consumo di alimenti che possono essere cacciati e pescati ( carne , pesci o frutti di mare) e di alimenti che possono essere raccolti ( uova, noci, semi, frutta, verdura, erbe e spezie). Si tratta di un regime basato sulle abitudini alimentari presunte dei nostri antenati cacciatoriraccoglitori durante il Paleolitico, prima dello sviluppo dell'agricoltura. Tutto ciò comporta che alcuni alimenti come i cereali tra cui il grano, o il latte, lo zucchero raffinato, le patate, il sale, ecc. così come qualsiasi alimento elaborato sono rigorosamente fuori dal menù. Non c'è un "dieta paleo" ufficiale, ma è generalmente basata su un basso contenuto di carboidrati e alto contenuto di proteine. Nota positiva è che questa dieta incoraggia a mangiare cibi meno elaborati e più frutta e verdura. Inoltre la dieta è semplice e non richiede il conteggio delle calorie. Va detto, tuttavia, che non esistono informazioni precise sulla dieta dei nostri antenati dell'età della pietra, pertanto di fatto, la dieta Paleo è in gran parte basata su un'ipotesi, e le sue indicazioni sulla salute mancano di prove scientifiche. La maggior parte degli studi sulla dieta paleo-tipo sono ridotti, e sono necessarie ulteriori ricerche a lungo termine per dimostrare in modo esaustivo se sia o no efficace come alcuni sostengono. La maggior parte delle versioni della dieta, inoltre, incoraggiano ad assumere grandi quantità di carne, in contrasto con gli attuali consigli del Ministero della Salute che ne raccomanda un consumo moderato, ed escludono gruppi di alimenti chiave aumentando il rischio di carenze nutrizionali se non si introducono anche integrazioni alimentari. PERCORSO KETOSTATION Ketostation è un percorso dietetico fortemente ipocalorico, destinato al trattamento del sovrappeso e dell’obesità, da seguire sotto controllo medico. Rientra fra le diete VLCD chetogeniche, come ampiamente spiegato nel sito, ed è articolato in 4 step. I primi 3 step previsti dal protocollo di trattamento rientrano fra le diete proteiche in quanto la maggior quota calorica deriva dalle proteine, ma al contempo risulta anche normoproteico per la maggior parte degli individui a cui può essere prescritto, perché la quantità di proteine previste nelle varie fasi è controllata e mai eccessiva (media di 75-85 grammi al giorno), calcolata sui quantitativi di integratori proteici utilizzati e dai grammi delle porzioni di alimenti consentiti. Inoltre è ipolipidico, cioè con apporto di grassi limitato: solo olio di oliva extravergine a crudo (20 gr. al giorno) come condimento e gli alimenti previsti negli step 2 e 3 escludono quelli con troppi grassi saturi (no salsiccie, carni grasse, salami, creme, salse, ecc) con conseguente controllo sui grassi del sangue. Il 4 step del percorso ketostation, infine, rientra fra le diete bilanciate che permettono l'apporto di tutti i nutrienti necessari all'organismo in percentuale adeguata per non riprendere peso, ovviamente, con contenuto calorico adeguato allo stile di vita e alle abitudini di ogni soggetto. Quantità di proteine somministrate e durata del trattamento previste nel protocollo di trattamento rientrano fra le indicazioni delle linee guida internazionali per le diete proteiche VLCD permettendo di ottenere in tempi brevi risultati soddisfacenti. La fonte proteica principale dei primi 3 step è rappresentata da proteine del latte , purificate e concentrate, ad alto valore biologico , contenenti cioè tutti gli aminoacidi essenziali che l’organismo non è in grado di produrre e che, pertanto devono essere introdotti con la dieta. La somministrazione in dosi adeguate di vitamine , minerali e omega 3 prevista durante il trattamento , evita carenze nutrizionali. IN CONCLUSIONE Una alimentazione bilanciata permette un apporto di tutti i nutrienti (macro e micro)necessari al nostro organismo e ci permette di vivere in buona salute senza carenze nutrizionali. Ovviamente, anche con una alimentazione bilanciata ciascun individuo dovrà porre attenzione alla quantità degli alimenti consumati ciò all’apporto calorico giornaliero per evitare di prendere peso in quanto tutte le calorie introdotte con i cibi e non consumate vengono immagazzinate dall’organismo sotto forma di grasso. Quando ci troviamo in condizioni di dover perdere peso sono sconsigliate le diete estreme, spesso frutto delle mode del momento e non suffragate da conoscenze scientifiche, ma è consigliabile farsi affiancare sempre da un professionista ( medico, nutrizionista ), che sarà in grado di indicare la dieta più adatta e sicura, controllarne i risultati e adattarla all’individuo nel tempo.