Geologia e Litologia 7 Sistema Solare - Leggi Keplero

IL SISTEMA SOLARE E LA
SUA ORIGINE
CARATTERISTICHE DEL SISTEMA SOLARE
1. Il Sistema Solare è isolato e composto principalmente di "spazio vuoto" con il 99% della massa
concentrata nel Sole.
2. Le orbite dei pianeti attorno al Sole sono complanari ed il verso di rivoluzione è uguale per tutti i pianeti
ed avviene in senso antiorario.
3. Le inclinazioni delle orbite sono piccole rispetto all'eclittica (a parte Mercurio, 7° e Plutone, 17°).
4. I pianeti ruotano su sé stessi in senso antiorario esclusi Venere, Urano e Plutone agli estremi opposto
del Sistema solare.
5. I pianeti interni sono densi e composti da rocce e ferro mentre i pianeti esterni hanno basse densità e
sono composti soprattutto da idrogeno ed elio.
6. Esiste un fascia di asteroidi che separa i pianeti interni dai pianeti esterni indicando una transizione
netta tra i due gruppi planetari.
7. I corpi solidi del Sistema Solare, siano essi i pianeti interni o satelliti dei pianeti esterni, mostrano una
intensa craterizzazione dovuta all'impatto di meteoriti.
8. I materiali più antichi del Sistema Solare hanno un'età di circa 4.6 miliardi di anni.
I pianeti sono piccoli in confronto alle distanze che li
separano, e mostrano caratteristiche ben definite di
composizione, rotazione, rivoluzione, eccentricità
dell’orbita, inclinazione dell’asse di rotazione.
LA SCALA DEL SISTEMA SOLARE
IL
SOLE
Contiene più del 99% della massa del Sistema Solare
¾Densità molto elevata, nucleo di
ferro con diametro di 3600 km,
probabilmente quasi del tutto
solido (c.m. 1/100 di quello
terrestre)
¾Escursione termica da 420°C
(durante l’insolazione) a -180°C
(faccia non esposta al Sole).
¾Il mantello è freddo da 1
miliardo di anni
¾Ruota su se stesso in 58 giorni
terrestri e orbita in 88 giorni
terrestri: 3 giorni mercuriani in 2
anni mercuriani.
¾Evoluzione simile alla Luna:
dopo un primo periodo di attività
vulcanica (effusiva),
geologicamente si è estinto.
MERCURIO
VENERE
¾ Quasi identico come dimensioni alla Terra
¾ Rivoluzione in 224 giorni terrestri; rotazione (oraria) in 243 giorni terrestri
¾Asse di rotazione poco inclinato: assenza di stagioni
¾Nucleo esterno probabilmente in parte liquido ma assenza di c.m. per eccessiva
lentezza di rotazione che non facilita la circolazione interna al nucleo
¾ Estremo effetto serra da CO2. Più caldo di Mercurio: 464°C giorno e notte.
¾Intensa attività geologica, soprattutto vulcanica
¾Superficie poco craterizzata per intensissimo vulcanismo che ha cancellato le strutture
preesistenti (età media superficie venusiana: 300 milioni di anni)
TERRA
Terra e Luna in scala
¾ Differenziata internamente in involucri concentrici
¾ L’unico pianeta con una superficie di acqua liquida nel
sistema solare; circa i ¾ della superficie coperti dall’acqua
¾ Una luna molto grande rispetto alle dimensioni del Pianeta
MARTE
¾Rotazione in 24 ore
¾Atmosfera simile a Venere solo
per composizione: CO2 per il 95%
¾Rivoluzione in 687 giorni terrestri
¾La metà della dimensione della
Terra
¾Inclinazione dell’asse terrestre è
attorno ai 25°
¾ Vulcani enormi (estinti da 2
miliardi di anni), canyon, calotte
polari.
¾Venti fortissimi, intensa erosione
eolica
¾ Due satelliti di dimensioni
molto piccole (15 Km e 27 Km)
La superficie del Pianeta sembra mostrare le tracce di antichi reticoli
idrografici
Il più grande vulcano del sistema solare, il Monte Olimpo, alto 27.000 m (estinto)
Antica attività geologica, estinta quando si esaurì il calore interno del Pianeta
Aree depresse che potrebbero un tempo avere ospitato oceani
GIOVE
¾Maggior pianeta Sistema
Solare
¾Rotazione in 10 ore
¾Orbita in 11,8 anni terrestri
¾All’esterno, H e He sono in
forma gassosa, andando verso
il centro, densità e pressione
cambiano, e si trovano uno
strato di H e He liquidi, poi
un nucleo con massa pari a 10
volte quella della Terra,
composto da roccia e Fe.
¾Ha un fortissimo c.m., con
intensità molto maggiore di
quella terrestre, formato (grazie
alla velocissima rotazione) nello
strato in cui l’idrogeno si
comporta reologicamente come
un liquido metallico.
¾Parafulmine per corpi vaganti
nello spazio che sono attratti
dalla sua gravità
GIOVE
Possiede 4 grandi
satelliti detti “Lune
gaileiane” scoperte
da Galileo nel 1610,
e moltissime piccole
lune esterne
¾Io: satellite con il vulcanismo più attivo del Sistema Solare con eruzioni si H2S
¾Europa: grande quasi come la Luna, crosta ghiacciata spessa 10 km, al di
sotto della quale si pensa possa esservi acqua liquida, con profondità di 100
km circa (volume maggiore di tutti gli oceani terrestri).
¾Ganimede: maggiore satellite del Sistema Solare (più grande di Mercurio e
Plutone); simile a Titano, maggior satellite di Saturno.
¾Callisto: satellite con superficie ghiacciata, più craterizzata di qualsiasi altro
corpo del sistema solare.
SATURNO
¾Pianeta composto soprattutto da gas (H e He, CH4) allo stato
gassoso, liquido (come Giove)
¾Possiede anelli più evidenti di quelli degli altri quattro pianeti gassosi
¾Ha 60 satelliti, compreso Titano, la seconda luna del sistema solare
¾C.m. come la Terra, forse per minore spessore involucro di H
metallico
SATURNO
I suoi anelli non sono
solidi: sono fatti di
innumerevoli frammenti
di ghiaccio e polvere
(con dimensioni da mm
a metri), che percorrono
orbite separate attorno
al Pianeta
Forse dovuti alla
disintegrazione (a
causa della gravità) di
una cometa, avvenuto
avvicinandosi al Pianeta
URANO
¾Molto più piccolo di Giove
e Saturno, ma il suo raggio
è 4 volte più grande di
quello della Terra
¾Composto da uno strato
esterno di gas: H, He, CH4,
e da un involucro di
ghiaccio di H2O, CH4 e NH3
e da un nucleo di roccia e
ghiaccio
¾Ha un’estremo tilt assiale,
(quasi riverso su un fianco):
forse un impatto come
quello che ha portato alla
formazione della Luna?
NETTUNO
¾E’ il più piccolo e il
più freddo dei Pianeti
gassosi
¾La sua esistenza è
stata ipotizzata a
causa di
perturbazioni
dell’orbita di Urano.
¾La sua
composizione e
struttura interna è
molto simile a Urano
PLUTONE (recentemente retrocesso)
¾Lontano dal Sole come i grandi Pianeti gassosi, ma molto più piccolo dei
Pianeti rocciosi
¾Alcuni astronomi lo ritengono il maggiore fra i corpi celesti della fascia di
Kuiper
¾Ha un grande nucleo roccioso e un mantello formato da ghiaccio
¾La sua orbita è molto eccentrica, inclinata, lunga 248 anni terrestri
¾Il suo satellite maggiore (Caronte) è molto grande rispetto a Plutone: la sua
origine probabile è sincrona rispetto a Plutone, per distacco dal planetesimo
principale di un frammento che divenne poi un satellite.
¾Avvistato nel Dicembre
2004, la sua scoperta è stata
confermata nel luglio del 2005.
¾Distante 15 miliardi di km dal
Sole.
¾Orbita intorno al Sole in 560
anni terrestri.
¾Composto, come Plutone, da
roccia e ghiaccio, con orbita
eccentrica e inclinata di 45%
rispetto alle altre orbite.
ERA STATO DEFINITO IL
DECIMO PIANETA:
2003 UB313
LA LEGGE DI TITIUS-BODE
Una semplice legge che prevede le distanze dei Pianeti dal
Sole.
Nel Settecento Johann Daniel Tietz (latinizzato in Titius)
scoprì una relazione empirica che permette di ricavare le
distanze dei pianeti dal Sole tramite una semplice sequenza
numerica. La relazione fu successivamente solo divulgata
da Bode e prende oggi il nome di legge di Titus-Bode.
La sequenza parte da 0, passa a 3 e raddoppia di volta in
volta: 0, 3, 6, 12, 24, 48, 96, 192, 384, 768.
Aggiungendo 4 a ciascun numero e dividendo il risultato per
10, si ottiene la distanza approssimativa dell’orbita in U. A.
Pianeta
N
Distanza Sole Legge
Mercurio
0
(0+4)/10 = 0.4 UA
0.39 UA
Venere
3
(3+4)/10 = 0.7 UA
0.72 UA
Terra
6
(6+4)/10 = 1.0 UA
1.00 UA
Marte
12
(12+4)/10 = 1.6 UA
1.52 UA
(24+4)/10 = 2.8 UA
2.88
UA
_______
(48+4)/10 = 5.2 UA
5.2 UA
Cerere
____
Giove
24
48
Vera distanza
Saturno
96
(96+4)/10 = 10.0 UA
9.5 UA
Urano
192
(192+4)/10 = 19.6 UA
19.2 UA
Nettuno
384
(384+4)/10 = 38,8
30.1 UA
Plutone
768
(768+4)/10 = 77 UA
39.5 UA
RIASSUNTO
Il nostro Sistema
Solare è composto
dal Sole, 8 Pianeti
e le loro Lune, e un
gran numero di
asteroidi e comete.
Ogni Pianeta ha
caratteristiche
differenti, ma ci
sono alcune
caratteristiche
comuni
Il Sole, i Pianeti e le grandi Lune orbitano e ruotano in modo
organizzato ed in senso antiorario, visti da sopra il Polo Nord
Importanti
eccezioni
sono la
rotazione di
Venere e
quella di
Urano.
¾I pianeti terrestri sono piccoli, rocciosi e vicini al Sole.
¾I pianeti gassosi sono grandi, ricchi di gas e lontani dal Sole.
¾Plutone non appartiene a nessuna delle due tipologie e si muove su un’orbita
differente dagli altri Pianeti.
LA TEORIA GEOCENTRICA
La prima teoria proposta per spiegare la struttura
dell'Universo e il moto degli astri e' stata formulata da
Aristotele nel IV secolo a.C.
Secondo questa teoria, tutti i corpi celesti allora
conosciuti (la Luna, Mercurio, Venere, il Sole, Marte,
Giove, Saturno e le cosiddette "stelle fisse") erano
incastonati in sfere rigide concentriche rotanti in
modo uniforme attorno alla Terra.
Le caratteristiche dei moti planetari venivano
spiegate attraverso complicati moti su circonferenze
centrate su queste sfere celesti, che avevano la
proprieta' di essere perfette ed immutabili.
La teoria geocentrica rimase in vigore fino al secolo
XVI, quando l'astronomo polacco Nicolo' Copernico
(1473-1543) formulò l'ipotesi che fosse il Sole, e non
la Terra, il centro dell’Universo.
GALILEO GALILEI (15641642)
„
„
„
Matematico italiano
Fu il primo, con l’uso del telescopio, a
vedere Giove e i suoi quattro satelliti
maggiori
Fu anche il primo a vedere la macchie
solari
BRAHE E KEPLERO
Tycho Brahe (1546-1601)
• Passò decenni di studio ad osservare e
registrare le posizioni dei Pianeti nel cielo
Johannes Kepler (1571-1630)
• Paragonò i dati raccolti da Brahe con la teoria
Copernicana che prevedeva la rivoluzione dei
Pianeti attorno al Sole in orbite circolari
• I dati di Brahe non corrispondevano ad orbite
circolari
KEPLERO
„
„
„
„
Keplero all’inizio ipotizzò orbite
circolari, ma avendo verificato
che il modello circolare non
funzionava, provò con orbite
ellittiche
Un ellisse è un cerchio appiattito,
ottenuta sezionando un cono con
un piano disposto obliquamente
L’eccentricità è una misura di
quanto il cerchio è appiattito
Cerchio: eccentricità = 0
LE LEGGI DI KEPLERO
Keplero enunciò tre leggi che regolano il moto
dei pianeti attorno al Sole, detto “rivoluzione”. Il
tempo impiegato dal pianeta tra due passaggi
consecutivi per lo stesso punto dell’orbita si dice
“periodo” della rivoluzione.
Le tre leggi di Keplero sono dedotte
dall'osservazione, senza alcuna base teorica.
Spiegano cioè come si muovono i Pianeti ma
non perché essi si muovono così. La
spiegazione si deve a Isaac Newton e alla
Legge di Gravitazione Universale da lui
enunciata.
LA PRIMA LEGGE DI KEPLERO
I pianeti si muovono attorno al Sole secondo orbite ellittiche, di cui il Sole
occupa uno dei fuochi.
Il punto dell’orbita più vicina al Sole si chiama perielio e il punto più distante,
afelio.
La linea che collega il Sole al pianeta sulla sua orbita si chiama raggio vettore
del pianeta.
LA SECONDA LEGGE DI KEPLERO
“Il raggio vettore di un pianeta descrive aree uguali in tempi uguali”
Keplero osservò che le aree descritte in uguali intervalli di tempo sono uguali (S1 = S2),
qualunque sia la posizione del pianeta.
Un pianeta impiega quindi lo stesso tempo per andare da A a B che per andare da C a D.
Tuttavia la distanza da A a B è molto più grande di quella da C a D, questo vuol dire che il
moto del pianeta attorno al Sole è irregolare e assume velocità massima in perielio e minima
in afelio (maggiore o minore attrazione dal Sole = velocità maggiore o minore).
LA TERZA LEGGE DI KEPLERO
“I quadrati dei tempi impiegati dai pianeti a descrivere le
loro orbite (periodi orbitali) sono proporzionali ai cubi della
distanza dal Sole”
Misurando le distanze (a) in Unità Astronomiche (U.A.) e i
periodi (T), la legge si può scrivere:
T2 = a3
I pianeti più lontani dal Sole hanno periodi orbitali più lunghi
di quelli vicini, compiendo la loro orbita a velocità
mediamente inferiori, in quanto essendo più lontani dal Sole
ne sono meno attratti gravitazionalmente.
LA TERZA LEGGE DI KEPLERO
PIANETA
a (UA)
T (anni)
a
T
Mercurio
Venere
0.387
0.723
0.241
0.615
0.058
0.378
0.058
0.378
Terra
Marte
1.00
1.52
1.00
1.88
1.00
3.51
1.00
3.53
Giove
5.20
11.9
141.
142.
Saturno
9.54
29.5
868.
870.
Urano
19.2
84.0
7,080.
7,060.
Nettuno
30.1
165.
27,300.
27,200.
Plutone
39.5
248.
61,600.
61,500.
3
2
Come si è formato il Sistema
Solare?
Prima teoria: Leclerc de Buffon: Terra e
Pianeti nati da materia solare espulsa dal
Sole a seguito dell’impatto di una cometa.
Seconda teoria: Teoria della Nebulosa,
Kant e Laplace, nel ‘700.
LA TEORIA DELLA NEBULOSA
¾La Teoria della nebulosa sostiene che il
Sistema Solare si sia formato da una nube
gigantesca, una concentrazione di gas e polveri,
la Nebulosa Solare. Questa era a T°C molto
bassa e ruotava molto lentamente.
¾Circa 5 miliardi di anni fa la nube avrebbe
cominciato a collassare su sè stessa: la forza di
gravità diventò maggiore della pressione dei gas.
Collassando, la nube iniziò a ruotare sempre più
velocemente. La contrazione aumentò la T° e
formò una zona centrale più densa (che poi si
accese con reazioni di fusione - Protosole) e
una zona esterna.
¾Questa zona era rappresentata da un disco
con fasce di materiali a densità decrescente
verso l’esterno.
Il disco protoplanetario era probabilmente simile
a quelli che le recenti tecnologie di esplorazione
all'infrarosso hanno rilevato attorno ad alcune
stelle.
LA FORMAZIONE DEL DISCO PROTOPLANETARIO
A) condensazione della nube B) inizio della rotazione
C) formazione del disco
A)La gravità ha causato la
diminuzione delle
dimensioni della nube
B) Per la conservazione
del momento angolare
la nube ha cominciato a
ruotare più velocemente
C) Le collisioni fra
particelle hanno reso
possibile l’appiattimento
della nube e la sua
trasformazione nel disco
protoplanetario
LA FORMAZIONE DEI PIANETI
Durante i primi milioni di anni, la materia si accumulava nel
disco formando oggetti chiamati planetesimi, con diametri di
pochi Km. Poi l’attrazione gravitazionale iniziò a fare collidere
i planetesimi fra loro, formando i protopianeti e poi (circa 4.5
miliardi di anni fa), i pianeti.
LA FASE DI BOMBARDAMENTO
¾I frammenti di massa simile avrebbero cominciato ad attrarsi fra loro e ad
attirare altri frammenti man mano che la loro massa totale cresceva.
Ruotando attorno al Sole, i planetesimi raccoglievano sempre più blocchi,
anche di enormi dimensioni, accrescendosi a loro spese.
¾Il bombardamento di blocchi rocciosi sui pianeti appena formati durò
centinaia di milioni di anni, fino a circa l’inizio dell’Eone Archeano, 4 miliardi
di anni fa.
¾L’intensissimo bombardamento durato quelle centinaia di milioni d'anni è
generalmente ritenuto responsabile sia della struttura a strati della Terra, sia
dell'enorme calore che tenne semifuso il Pianeta, sia dell'attuale calore
all'interno della Terra.
¾Il calore provocato da quegli urti giganteschi (energia cinetica e meccanica
in energia termica) avrebbe infatti fuso completamente, o in gran parte, la
Terra primitiva e avrebbe permesso ai materiali di diversa densità in arrivo,
o già presenti, di distribuirsi liberamente all'interno del pianeta secondo la
loro densità.
¾I materiali più pesanti sarebbero affondati verso il centro e i più leggeri
verso la superficie: i materiali ferrosi sarebbero andati a costituire il nucleo,
i silicati più pesanti, contenenti ferro e magnesio, a formare il mantello e i
silicati più leggeri (sodio, alluminio, potassio) a costituire gran parte della
crosta e della litosfera terrestre.
La Luna venne
formata a seguito
dello schianto di un
grosso planetesimo
sulla Terra neoformata
Altri grandi impatti
potrebbero essere
responsabili di
eccezioni come la
particolare rotazione
di Urano e Venere
DUE TIPI DI PIANETI
¾Nelle zone del disco fino ad una distanza di 4 UA dal protosole, rimasero solide
solamente le particelle rocciose e metalliche che andarono a formare i pianeti
rocciosi. All’interno di una circonferenza immaginaria detta frost line era infatti
troppo caldo perchè acqua, metano e ammoniaca potessero condensare formando
nuclei di ghiaccio.
¾All’esterno della frost line era abbastanza freddo perché si potesse formare
ghiaccio di acqua, ammoniaca, metano. Il ghiaccio e i frammenti rocciosi (presenti
anche in questa zona esterna) si aggregarono formando i nuclei dei pianeti gassosi.
La loro massa poi divenne abbastanza grande da attrarre grandi quantità di H, He, e
altri gas che formarono dense atmosfere attorno ai nuclei.
¾Le Comete e gli Asteroidi
sono residui di planetesimi
¾Gli Asteroidi sono rocciosi
perchè si formarono
all’interno della “frost line”
¾Le Comete sono
prevalentemente di ghiaccio
perchè si formarono oltre la
“frost line”
LA LUNA
Caratteristiche generali
Strutture superficiali
Suddivisione Interna
Teorie sulla formazione
LA LUNA
La Luna e' il corpo celeste piu' vicino alla Terra e l'unico, finora, parzialmente
esplorato dall'uomo, durante le missioni Apollo. E' per noi l'astro piu' brillante in
cielo dopo il Sole, anche se si tratta di luce solare riflessa.
PROPRIETÀ
FISICHE E
ASTRONOMICHE
DELLA LUNA
Raggio lunare: 1737.9 km
¾Inclinazione dell’orbita rispetto a quella terrestre: 5° 9’
¾Massa: 1/81 massa della Terra
¾Accelerazione gravitazionale misurata sulla superficie lunare:
1/6 di quella terrestre
¾Età: 4,5 miliardi di anni
¾
ORBITA DELLA LUNA
¾
La Luna orbita attorno alla Terra in modo quasi circolare
¾ Eccentricità ellisse molto bassa (e = 0.05)
¾ Distanza media: 384.400 km
perigeo = 363.300 km
apogeo = 405.500 km
RIVOLUZIONE E ROTAZIONE DELLA LUNA
Rivoluzione
La Luna orbita attorno alla
Terra in circa 27 giorni e 7
ore (mese sidereo).
Rotazione
La Luna ruota sul proprio
asse alla stessa velocità con
cui orbita attorno alla Terra;
ecco perché dalla Terra si
vede solo una faccia della
Luna. Solo dopo le missioni
Apollo l’uomo ha potuto
vedere la faccia nascosta
della Luna.
MANCANZA DI
ATMOSFERA LUNARE
La superficie della Luna e' ben
visibile a causa della mancanza
di un'atmosfera. La sua massa,
infatti, e' insufficiente per
trattenere le molecole di gas.
Questo provoca grandi sbalzi di
temperatura sulla superficie del
satellite: essa varia tra la notte
e il giorno da -233 °C a +123
°C.
STRUTTURE SUPERFICIALI
Le aree chiare sono i rilievi lunari (anche
alti fino a 9000 m) e i crateri
¾
Le aree scure sono i cosiddetti “mari”
¾
Tutti i crateri disseminati sulla superficie
sono stati generati da impatti meteoritici
¾
Oltre ai crateri, sul nostro satellite si
distinguono dorsali di lunghezza di decine
di Km, formate forse durante il
raffreddamento della Luna.
¾
La superficie lunare e' ricoperta da una
miscela di polvere e detriti rocciosi
(regolite) prodotta per disgregazione di
meteoriti, dello spessore variabile da pochi
metri a poche decine di metri.
¾
I MARI LUNARI
1) L’impatto di grosse meteoriti
scavava enormi crateri, proiettando
materiale a grandi distanze.
2) Le temperature elevatissime
dell’impatto provocavano fusione
parziale e attività vulcanica
OPPURE
2) Il vulcanismo veniva alimentato
da fratture che raggiungevano le
rocce parzialmente fuse sotto la
crosta lunare
3) Il cratere veniva riempito da lava
basaltica a formare i mari lunari
GEOLOGIA: TERRA E LUNA
TERRA
LUNA
Continenti
29%
Oceani
71%
Rilievi
85%
Bassopiani
15%
Pochi crateri visibili
Molti crateri visibili
Geologia attiva
Geologia inattiva
Tettonica a zolle
Assenza di Tettonica
a zolle
MAGNETOSFERA
LUNARE
¾
¾
¾
Nessun campo magnetico è stato rilevato
presso la Luna
Le rocce lunari (tutte con età non inferiore a 3.1
miliari di anni) hanno debole magnetizzazione
residua
Questa evidenza supporta la teoria che la Luna
non possieda attualmente un nucleo liquido
BIOSFERA LUNARE
La mancanza di atmosfera e idrosfera (acqua
allo stato liquido), ha come conseguenza la
totale assenza di vita sulla Luna
TEORIE PER SPIEGARE LA
FORMAZIONE DELLA LUNA
„
„
„
„
Fissione
Cattura
Formazione cont.
Grande impatto
Probabilmente
errate
• Ipotizza che la Terra sia stata colpita da un
oggetto delle dimensioni di Marte entro i primi
100 milioni di anni dalla sua formazione.
LE TRE TEORIE MENO
ACCREDITATE
TEORIA DELLA FISSIONE
Questa teoria propone che, durante la formazione della Terra, il
materiale esterno che si stava aggregando si sarebbe staccato e si
sarebbe poi condensato a formare il nostro satellite (cicatrice
rappresentata dall’attuale Oceano Paifico - ipotesi del tutto infondata).
TEORIA DELLA CATTURA GRAVITAZIONALE
Sostiene che la Luna si sia formata in modo indipendente e sia stata in
seguito catturata dal campo gravitazionale terrestre.
TEORIA DELLA FORMAZIONE CONTEMPORANEA
La Luna e la Terra si sarebbero formate contemporaneamente (e
separatamente) nella stessa zona del disco protoplanetario.
LA FORMAZIONE DELLA LUNA: LA TEORIA DEL
GRANDE IMPATTO
Circa 4,4 miliardi di anni fa, il giovane pianeta Terra, vecchio di soli 50 milioni di anni e
non ancora solido come ora, subì un impatto. Un altro corpo roccioso, all'incirca della
massa di Marte, si era formato nelle sue vicinanze, e la sua orbita entrò in collisione con
quella terrestre. Quando i due corpi si urtarono, l'energia coinvolta fu 100 milioni di volte
maggiore di quella dell'impatto meteoritico che si pensa abbia causato l'estinzione dei
dinosauri. La collisione distrusse il corpo celeste, e lanciò una enorme quantità di detriti in
orbita attorno alla Terra. La nostra Luna si formò in seguito per condensazione di questa
"nube" di detriti.