Il laser a diodi nella pratica quotidiana

Bruno Marcelli
Prof. a.c. Università Politecnica delle Marche
Il laser a diodi nella pratica quotidiana
Oggi, lo specialista in odontoiatria propone ai suoi pazienti, non solo le cure di
routine, ma anche procedure cosmetiche e estetiche.
Questi trattamenti richiedono attenzione nei dettagli, specialmente quando si
arriva ad assicurare ai pazienti comfort e procedure minimamente invasive per
abbellire il sorriso. A questo fine, il laser a diodi può essere di grande aiuto e
oggi possiamo considerarlo parte integrante dello strumentario di tutti i giorni.
Il laser a diodi per i tessuti molli rende possibile l’esecuzione di procedure
poco traumatiche e più precise, rendendo il lavoro ancora più professionale. In
particolare è ottimo per la gengivectomia, aumentare l’estetica del sorriso con
minima invasività, aumentare la qualità della presa delle impronte, rimuovere
piccole neoformazioni, desensibilizzare i colletti, vetrificare la dentina, al posto
del sottofondo, aiutare nella sterilizzazione dei canali dopo terapia
endodontica, decontaminare le tasche parodontali, nel trattamento di lesioni
erpetiche, afte ecc ecc.
Indicazioni
Applicazioni quotidiane
• Gengivectomia
• Gengivoplastica
• Allungamento di corona clinica
• Solco per impronta
• Profilo di emergenza per ogiva dei pontic
• Rifinitura dei tessuti interprossimali
• Trattamento afte e lesioni erpetiche
• Biopsie e rimozione di fibromi
• Frenulectomie
• Trattamenti endocanalari
I benefici
Il laser a diodi per i tessuti molli usa energia precisa e l’effetto fototermico per
rimuovere e sigillare i tessuti molli tramite vaporizzazione. Per i pazienti
aumenta il comfort post operatorio e ci sono, di solito, sui tessuti molli, scarsi o
nulli effetti collaterali, per cui il danno è ridotto al minimo. Taglia e coagula
nello stesso tempo, promuovendo l’emostasi immediata con poca
carbonizzazione dei tessuti. Inoltre, aiuta a ridurre l’incidenza di infezioni
secondarie da virus e batteri. Oggi, il laser a diodi è facile da usare, portatile
ed economico. La Lambda Scientific produce vari tipi di laser odontoiatrici, sia
a diodo che a Erbio: tra i diodo, i più utilizzati dai dentisti, il modello più
semplice è il Wiser 7 W, molto versatile, senza fili, con un intuitivo monitor
touchscreen, da cui si possono selezionare e attivare facilmente i programmi,
un manipolo ergonomico per un uso comodo e duraturo, puntali monouso, per
eliminare il bisogno di sterilizzare o tagliare.
Il 15 e 30 W, carrellabili, molto performanti e con usi che vanno dal semplice
taglio ai trattamenti dermatologici.
Conoscere il laser per i tessuti molli
Laser sta per “Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation” e
significa che è un dispositivo che produce e amplifica la luce. La lunghezza
d‘onda della luce prodotta dal laser determina il tipo di tessuto che può
modificare e, quindi, le sue indicazioni. Per esempio, se un laser genera
un’onda di luce entro il visibile e vicino alla lunghezza dell’infrarosso, nello
spettro elettromagnetico, la sua energia sarà assorbita dai pigmenti quali
melanina sulla pelle, e il tipo di pigmento contenuto nell’emoglobina nel
sangue.
I laser che emettono luce con lunghezza d’onda alla metà del range
dell’infrarosso sono capaci di modificare l’acqua e i cristalli di idrossiapatite
trovati nell’osso e nei denti. Questi laser possono essere usati principalmente
con i tessuti duri. I laser che producono luce vicino al livello più basso dello
spettro dell’infrarosso (i.e., 810±20 nm), sono adatti per una varietà di
applicazioni sui tessuti molli.
La luce che fuoriesce dal laser è monocromatica, collimata e coerente. Queste
caratteristiche conferiscono alla luce Laser di trasportare una elevata quantità
di energia che interagisce con i tessuti bersaglio, determinando effetti biologici.
Viene veicolata attraverso vari mezzi di conduzione. La più agevole è la fibra
ottica e viene utilizzata nei laser a diodo e veicolata da manipoli con estremità
dritte o curve. L’energia viene trasferita in due modi: a distanza (fibra non a
contatto) e per contatto. I laser a uso odontoiatrico appartengono allo spettro
del non visibile o del poco visibile e gli effetti biologici dipendono sia dalla
potenza utilizzata che dall’affinità al laser del tessuto bersaglio. Il laser a diodo,
poco o per nulla visibile, ha affinità per melanina e emoglobina determinando
vari fenomeni:
-
-
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Assorbimento, responsabile degli effetti terapeutici
Diffusione, parte dell’energia viene diffusa nel tessuto decontaminando,
biostimolando e riducendo il dolore
Riflessione, è l’energia riflessa (circa il 5 %)
Trasmissione, parte dell’energia viene trasmessa in profondità senza
determinare alcun effetto.
Questo determina effetti biologici di tre tipi:
Fotochimici, alla base della biostimolazione
Fototermici, il principale effetto. A seconda della temperatura raggiunta si
passa dal riscaldamento con ipertermia ed edema, alla coagulazione,
all’emostasi, alla necrosi, alla vaporizzazione con effetto ablativo e di taglio fino
alla carbonizzazione.
Fotomeccanici, determinano l’ablazione tissutale con vaporizzazione e
formazione di plasma.
Il laser in odontoiatria va assumendo un’importanza sempre maggiore in
quanto in alcuni casi sostituisce le tecniche convenzionali, in altri, comunque,
le affianca divenendone complementare applicando il concetto di
mininvasività delle procedure. Questo grazie alla selettività di azione che
deriva dalla possibilità di agire solo sul tessuto bersaglio, senza arrecare danni
ai tessuti limitrofi.
Gengivectomia per facilitare la rimozione di carie
La rimozione dell’eccesso di tessuto gengivale attorno al dente può essere
eseguita usando il laser per i tessuti molli, così il dente può essere
correttamente preparato, la carie completamente rimossa e il dente ricostruito.
Il laser è alla Potenza di 1W; se il tessuto è fibroso, si può aumentare la
potenza a 1.2W o 1.3W. Il laser può essere usato in modo conservativo,
facendo due o tre passaggi, tagliando il tessuto a bassa potenza, piuttosto che
un passaggio aggressivo ad alta potenza. Quando il tessuto gengivale deve
essere rimosso intorno alla circonferenza di un dente, il processo è simile a
quello della preparazione del solco per l’impronta.
Il beneficio di usare il laser per rimuovere i tessuti gengivali attorno al dente è
che mentre il tessuto è eliminato è anche vaporizzato, così non c’è il minimo
sanguinamento. Alla fine della procedura si può notare solo una piccola
carbonizzazione del tessuto, che comunque si risolve entro pochi giorni con
restitutio ad integrum.
Rimodellamento gengivale
Il laser a diodi è anche utile nel rimodellamento gengivale, per ristabilire un
normale rapporto tra i tessuti molli e la corona del dente. Le procedure di
rimodellamento sono senza danni tissutali collaterali. Bisogna porre speciale
attenzione nel determinare la quota di margine gengivale che deve essere
rialzata, rispettando l’ampiezza biologica. Quando il laser a diodi viene usato
per questo tipo di procedure la punta della fibra va a contatto con i tessuti per
fare un incisione in modalità Continua, iniziando a 0.8W.
Solco gengivale per la presa di impronta
L’uso del laser a diodi per il solco attorno alla preparazione subgengivale
elimina il bisogno del filo retrattore. La procedura è semplice e ferma il
sanguinamento. Si può così avere una impronta accurata, senza gli effetti
negativi del sangue, così che la protesi è più precisa. Il solco gengivale può
essere iniziato in modalità Continua, con contatto della punta della fibra ottica
inizialmente a 0.8W. La fibra è angolata contro il dente, con una leggera
pressione durante la procedura. Se necessario la potenza viene aumentata fino
a 1-1,5W.
Endodonzia
Nelle terapie endodontiche i problemi più frequenti riguardano l’anatomia dei
canali, la presenza di canali laterali e la presenza di flora batterica, abbondante
nei canali non vitali. I comuni disinfettanti, non riescono a detergere in
profondità i tubuli dentinali, dove si annidano parte dei batteri. Inoltre la
produzione di detriti che si producono durante la preparazione del canale
(smear layer), organici o inorganici, possono inficiare il risultato della terapia.
In endodonzia il laser è l’ideale per il trattamento sia dei canali necrotici in un
unica seduta che nella finalizzazione dei canali vitali. Si riduce la presenza di
batteri nel canale radicolare arrivando a 1 mm dall’apice con la fibra da 200
micron di diametro. La potenza erogata (1,5 W) fa si che nel delta apicale e nei
tubuli dentinali, fino a 500 micron di profondità, risultino pressoché privi di
batteri. Il potere battericida è nettamente superiore ai comuni irriganti chimici,
favorendo la guarigione di lesioni periapicali in tempi assai più brevi rispetto ai
trattamenti convenzionali.
Conservativa
Il laser a diodi vaporizza le carie incipienti, distrugge la flora batterica, e
desensibilizza le superfici esposte con un’efficace eliminazione dei batteri.
possiede anche azione biostimolante, inducendo gli odontoblasti a produrre
dentina di reazione. La ricerca dimostra che lo smalto sigillato con il laser è più
resistente alle carie grazie ad un aumento della microdurezza.
Sbiancamento
è possibile anche il trattamento cosmetico di sbiancamento dei denti vitali e
non vitali, attraverso l’ausilio di prodotti sbiancanti a base di perossidi, studiati
appositamente per essere combinati con le sorgenti laser. il trattamento
professionale deve essere combinato ad un trattamento domiciliare ed ha come
vantaggio una minore sensibilità dentinale post-trattamento rispetto alle
normali lampade ad arco di plasma con un minor riscaldamento della polpa
dentaria.
Parodontologia
Vari sono gli studi che hanno confermato l’efficacia del laser a diodi nel
trattamento delle tasche parodontali. L’efficacia del currettage gengivale
manuale non è in discussione, ma vi sono altri elementi che possono far
propendere per l’uso di strumenti tecnologici nei casi che consentono la scelta.
È questo il parere di un gruppo di ricercatori cinesi che, dopo avere paragonato
il currettage manuale con il trattamento con laser a diodi, ha concluso che
entrambe le tecniche sono ugualmente efficaci ma che il laser comporta due
indubbi vantaggi: per il paziente, quello di causare meno fastidio e dolore e,
per l’odontoiatra, quello di richiedere meno tempo e capacità manuale per il
completamento della procedura. “Per confrontare i due metodi abbiamo
trattato 18 pazienti di età compresa tra 25 e 65 anni affetti da una forma di
malattia parodontale di grado moderato: tutti hanno preliminarmente ricevuto
un trattamento di scaling con un ablatore a ultrasuoni e sono poi stati
sottoposti a currettage gengivale manuale o a trattamento con laser a diodi le
cui caratteristiche erano una lunghezza d’onda di 810 nm e una potenza di 2
Watt; infine il trattamento è stato completato con l’utilizzo di clorexidina
gluconato in concentrazione dell’1% per disinfettare il cavo orale” afferma
Jiang Lin, ricercatore presso il dipartimento di stomatologia della Harbin
Medical University nella provincia di Heilongjiang, in Cina. “Dal punto di vista
dell’efficacia clinica, i due metodi si sono dimostrati ugualmente validi: alla
visita effettuata dopo quattro settimane dal trattamento, infatti,
l’infiammazione gengivale, il sanguinamento e la profondità delle tasche
parodontali erano significativamente ridotti, mentre il livello di attacco clinico
era migliorato. In particolare, per avere un’idea delle dimensioni del
cambiamento, possiamo evidenziare che nel gruppo trattato con laser a diodi la
profondità media delle tasche era passata da 4,42 mm a 2,88 mm e i valori del
livello medio di attacco clinico erano passati da 1,108 mm a 0,457 mm.” Lo
studio è stato finora pubblicato nella versione online e comparirà presto sulla
rivista Lasers in Medical Science. “A parità di efficacia, però, il laser a diodi è
stato apprezzato dai pazienti, che lo hanno trovato meno doloroso e fastidioso
del metodo manuale” spiega ancora il ricercatore; “al di là del parere dei
pazienti, poi, a sostegno dell’utilizzo del laser vi sono gli studi scientifici che ne
dimostrano la capacità di accelerare la coagulazione e la guarigione delle ferite
e quella di mantenere bassa la carica batterica nei tessuti, oltre al fatto di
richiedere meno tempo all’odontoiatra per portare a termine la procedura e
una minore abilità manuale. Sulla base dei dati disponibili, dunque, è possibile
concludere che il trattamento con laser a diodi seguito da clorexidina gluconato
all’1% è un’efficace alternativa al trattamento manuale non chirurgico,
consigliabile in particolare per i pazienti che hanno una sensibilità al dolore
particolarmente pronunciata, difficoltà di coagulazione del sangue o una forma
di resistenza agli anestetici locali.” “Gingival curettage study comparing a laser
treatment to hand instruments” Lasers Med Sci 2009 Sep 30.
Implantologia
Il laser a diodi può risultare utile per la decontaminazione e biostimolazione dei
siti implantari post-estrattivi. Un altro uso è, a integrazione avvenuta, nella
scopertura dell’impianto per il posizionamento della vite di guarigione e per il
rimodellamento dei tessuti molli.
Chirurgia orale
Rappresenta la scelta di elezione in quanto:
- Ha elevata capacità emostatica
- Il taglio è preciso e non sanguina
- Necessita di poca o nulla anestesia
- Edema post-operatorio ridotto
- Possiede azione antiflogistica ed antinfiammatoria
Nell’asportazione di neoformazioni mucose è utile in quanto queste possono
essere vaporizzate o rimosse per exeresi, con la possibilità di prelievi per
esame istologico.
Elementi che incentivano l’uso della laserterapia
•
Prestazioni cliniche meno invasive
•
Aumento della richiesta da parte dei pazienti
•
Tecnologie più semplici da utilizzare
•
Costi di manutenzione ridotti o assenti
•
Facile ammortamento
•
Ingombro ridotto
•
Trasportabilità
Effetto delle radiazioni LASER sul corpo umano
Quando il raggio laser colpisce il tessuto in base alla quantità di energia
rilasciata provoca effetti differenti, elenchiamo i principali effetti delle radiazioni
laser sul corpo umano:
•
Vasodilatazione capillare e precapillare.
•
Aumento del drenaggio del liquido interstiziale.
•
Innalzamento della soglia di percezione del dolore, a causa di una
trasformazione dell’energia ceduta in energia chimica, con produzione di ATP e
con conseguente modifica dei potenziali energetici e polarizzazione delle
membrane cellulari.
•
Stimolazione dei processi di rigenerazione tissutale (cicatrizzazione)
•
Azione antiflogistica, antiedematosa.
Vantaggi legati alle applicazioni effettuate con il laser:
Sterilità dei tessuti trattati
Assenza di sanguinamento
Dolore post-operatorio ridotto o assente
Riduzione contaminazioni crociate
Stimolazione dei processi metabolici
Decorso infiammatorio ridotto o assente.
Possibilità di operare i pazienti portatori di pace-maker, diabetici,
piastrinopenici, donne in gravidanza.
Precisione assoluta del taglio
Biostimolazione
Attivazione dei leucociti e relativa loro fagocitosi.
Il sistema immunitario viene stimolato, gli anticorpi aumentano, subentra
un’azione antibatterica.
Ridotta quota di complicanze post-operatorie precoci (sanguinamento
delle ferite, infezioni, deiscenze) e tardive (cicatrici ipertrofiche
deturpanti) .
Ridotta necessità di cure post-operatorie (analgesici, medicazioni e
rimozione di sutura).
In conclusione, il laser sta rapidamente diffondendosi all’interno degli studi
odontoiatrici di tutto il mondo e l’aumento dell’interesse verso questa disciplina
è confermato dalla mole di pubblicazioni scientifiche rivolte all’argomento.
Anche in Italia la diffusione esponenziale e annoveriamo la nascita di una
rivista specialistica (Doctor Laser) e di tre associazioni (Aiola, Silo, Hiadt), tese
alla diffusione della filosofia della terapia laser assistita. Inoltre è interessante
sottolineare come anche in ambito universitario l’interesse sia crescente, con la
creazione di corsi di perfezionamento. In tutti i casi è importante la corretta
formazione di tutti i professionisti che intendono avvicinarsi a questa metodica.