RISeT – Rete Informativa Scienza e Tecnologia Mittente Ambasciata d’Italia a Budapest (Ungheria) Ufficio Addetto Scientifico e Tecnologico Titolo: Il primo microscopio laser a 3D Parole chiave Tecnologia laser, microscopia tridimensionale, medicina Settori/sottosettori 02/10;05/03;06/10;08/04 Tipo di informazione Segnalazione di articoli Redazione Dr Leonello Dori E-mail Tel./fax [email protected] 0036 1 4606215 Sito web http://www.ambbudapest.esteri.it/Ambasciata_Budapest Testo: Il primo microscopio laser a 3D Per la prima volta al mondo ricercatori ungheresi sono riusciti a sviluppare un microscopio laser che produce immagini tridimensionali. L’apparecchio, utilizzabile soprattutto nella ricerca sul cervello e su farmaci, è un risultato notevole anche dal punto di vista commerciale. Tradizionalmente, per l’esame delle strutture biologiche fini, si usano microscopi laser. Le cellule dei campioni presi in esame vengono “marcate” con una sostanza che le rende fluorescenti. Tramite raggi laser, l’immagine è poi prodotta in tempo reale ma solamente in due dimensioni. Finora nessuno era riuscito a risolvere il problema della focalizzazione del fascio laser a diverse profondità e a grande velocità. Il microscopio laser tridimensionale è nato presso l’Istituto di Ricerca in Medicina Sperimentale dell’Accademia delle Scienze Ungherese (MTA). Lo sviluppo è stato realizzato presso la Sezione di Farmacologia diretta da E. Szilveszter Vizi, grazie al contributo di Balázs Rózsa e di Gergely Katona. Ha collaborato l’equipe del dipartimento di fisica nucleare del Politecnico di Budapest (Pál Maák, Máté Veress, Ferenc Engárd, András Vári, Péter Cziffery). La cooperazione tra tanti ricercatori è stata necessaria perché l’obiettivo ambizioso era quello di sviluppare un sistema di produzione di immagini tridimensionali che si potesse usare nella routine. Al lavoro ha partecipato anche l’azienda 3D for All Kft. Il programma di ricerca Jedlik Ányos dell’Ufficio Nazionale di Ricerca e Tecnologia (NKTH) ha fornito un sostegno al progetto di 2.1 Milioni di Euro. Secondo Gergely Katona, con l’apparecchio sviluppato è possibile esaminare il cervello in attività a livello cellulare. In futuro anche un intervento al cervello potrebbe essere seguito dal vivo attraverso ossrvazioni fatte con tale apparecchio. Fonte dell’informazione Népszabadság, Data 30 giugno 2008