ESEMPIO DI TESTO SUL QUALE SVOLGERE LA PROVA SCRITTA: Il brano seguente, tratto da un regolamento comunale, presenta numerosi fenomeni tipici del linguaggio burocratico. Individuali e descrivili nel modo più dettagliato possibile. ATTENZIONE: la prova non consiste in una riscrittura del brano ma nella sua analisi linguistica a livello lessicale, sintattico e testuale. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 In conformità all’art. 192 del D.Lgs 3.4.2006 n 152 è vietato l’abbandono, lo scarico o il deposito incontrollato di rifiuti in aree pubbliche e private. Nei casi di accertamenti, eseguiti dai preposti organi tecnici, di abbandono, scarico o deposito di rifiuti, il Comune adotta ordinanza di rimozione e di ripristino dello stato dei luoghi nei confronti del trasgressore quando individuato, dei proprietari, locatari o affittuari negli altri casi. E’ altresì vietato l’ammasso o il deposito in aree pubbliche e private di prodotti, materiali o residui di qualsiasi tipo che per quantità, caratteristiche qualitative e tipologia di deposito possono creare situazioni di malsania igienico-sanitaria e/o degrado ambientale. Nei casi di accertamenti, eseguiti dalle strutture del Dipartimento di Prevenzione della ASL, dell’esistenza di condizioni di cui sopra, il Comune adotta i necessari provvedimenti di rimozione dei materiali e /o residui nei confronti del responsabile e/o del proprietario dell’area. ESEMPIO DI ANALISI DEL BRANO [NB: 1) quello che segue è un esempio di analisi buona ma non eccellente: si può fare di meglio! 2) non dovete prendere questo esempio come un format da usare sempre: è solo un esempio per capire come svolgere la prova, ma ogni testo ha le sue peculiarità che richiedono un’analisi originale; 3) nell’analisi vanno tralasciati gli aspetti tipografici (carattere, corpo ecc.) perché il testo non è originale] Dal punto di vista lessicale il testo presenta una delle caratteristiche tipiche del linguaggio burocratico, cioè la presenza di relativamente pochi tecnicismi veri e propri e di parecchi tecnicismi collaterali (nella terminologia di Raso) o pseudotecnicismi (nella terminologia di Cortelazzo-Pellegrino). Tra i primi possiamo individuare Comune e Dipartimento di prevenzione; altri appartengono anche al linguaggio giuridico (ordinanza, trasgressore, locatari, affittuari). Rientrano nei tecnicismi anche le due sigle presenti nel testo, ASL e D.Lgs, quest’ultima tipica del linguaggio giuridico e che sarebbe opportuno scrivere per esteso in un testo non rivolto a un pubblico specialistico. Per quanto riguarda gli pseudotecnicismi e in generale l’uso di un lessico difficile ma che non risponde a esigenze di precisione terminologica tipiche di un linguaggio specialistico, possiamo trovare vari casi particolari: - uso di parole obsolete o di basso uso o arcaiche, che potrebbero essere sostituite da sinonimi più comuni, ad esempio alla riga 6 altresì e alla riga 8 malsania; rientra in questo caso anche il fenomeno dell’anteposizione dell’aggettivo al nome (riga 2 preposti organi tecnici, riga 10 necessari provvedimenti); - uso di preposizioni e congiunzioni complesse al posto di quelle semplici, ad esempio riga 1 in conformità a, riga 4 e riga 10 nei confronti di; - uso di formule ridondanti/pleonastiche e di precisazioni inutili, ad esempio alle righe 1 e 3 abbandono, scarico o deposito e alla riga 6 prodotti, materiali o residui (in tutti e due i casi si tratta di tre sinonimi); v. anche alla riga 7 di qualsiasi tipo e alla riga 10 i necessari provvedimenti; - uso di perifrasi nominali al posto del sostantivo semplice, ad esempio riga 7 caratteristiche qualitative invece di quantità; - uso di parole astratte al posto degli equivalenti più concreti, ad esempio riga 7 tipologia invece di tipo; Dal punto di vista sintattico notiamo anzitutto che tutte le frasi tranne la prima superano ampiamente la lunghezza ideale di 20-25 parole, che garantisce un buon livello di leggibilità del testo. Il testo non presenta forme di subordinazioni/ipotassi particolarmente complessa, ma si nota la presenza di subordinate implicite realizzate con il participio passato (righe 2 e 8 eseguiti) in entrambi i casi inserite in un inciso che interrompe la continuità della frase. Per quanto riguarda il fenomeno della spersonalizzazione sono presenti due passivi realizzati con la formula è vietato nella prima e nella terza frase e, mentre nelle altre due frasi, di forma attiva, compare un soggetto astratto/inanimato (il Comune). Il testo ricorre in modo molto massiccio alla nominalizzazione, cioè all’uso di strutture nominali al posto delle strutture verbali equivalenti; compaiono nel testo molte nominalizzazioni sia con suffisso deverbale (accertamenti, rimozione, esistenza) sia a suffisso zero (abbandono, scarico, deposito, ripristino, ammasso). La forte presenza di nominalizzazioni dà al testo il tipico aspetto del cumulo di nominali, cioè una successione di nomi astratti che rende più difficile la comprensione (ad esempio righe 2-4 “Nei casi di accertamenti di abbandono, scarico o deposito…” e righe 8-9 “Nei casi di accertamenti dell’esistenza delle condizioni…”). Dal punto di vista testuale si nota che manca un titolo che dica qual è l’argomento. Per quanto riguarda la struttura del testo, l’unica forma di organizzazione è la presenza di due capoversi (righe 1-5 e 6-11) che corrispondono dal punto di vista dell’informazione ai due casi presi in esame (scarico di rifiuti veri e propri e deposito di materiali inquinanti). Il nesso tra i due capoversi è segnalato esplicitamente dal connettivo altresì. Poteva risultare più chiara una struttura a lista del tipo: “Nelle aree pubbliche e private è vietato 1) scaricare rifiuti e 2) depositare qualunque tipo di materiale che può inquinare o creare problemi igienici” e spiegare poi che, in entrambi i casi, sono previsti accertamenti da parte del Comune e provvedimenti verso il responsabile. Per quanto riguarda la scelta delle informazioni è tipico dei testi burocratici dare informazioni non rilevanti per il destinatario (ad esempio quali uffici o organi eseguono gli accertamenti) e omettere invece informazioni utili per il destinatario (ad esempio quali sono esattamente le sanzioni o i provvedimenti per il colpevole)