La Calabria rende onore al papà dei neuroni a specchio

giovedì 12 giugno 2014
pagina 41
di ALESSANDRA GIULIVO
“PER la sua attività pioneristica e
la leadership nelle Neuroscienze e
per la scoperta dei neuroni a specchio”, il premio “Eduardo Renato
Caianiello”, per l’eccellenza nella
ricerca scientifica, è andato a Giacomo Rizzolatti, direttore del dipartimento di neuroscienze dell’Università di Parma. Una star
della scienza, un genio italiano, la
cui scoperta dei neuroni specchio,
che ha posto le basi fisiologiche
dell’empatia, appassiona ricercatori e professionisti di ogni campo. Aver individuato queste cellule, concentrate soprattutto nella
parte sinistra del cervello, ha rivoluzionato non solo la neurofisiologia ma anche la psicologia, la pedagogia, la sociologia e l’antropologia ed ora gli scienziati di tutto il
mondo lavorano su questa conquista. Era il 1996 quando Rizzolatti e tre studenti annunciarono
la scoperta di quella che si è rivelata l’idea più innovativa delle neuroscienze degli ultimi decenni.
Una particolare classe di neuroni
che si attiva sia quando una persona compie un’azione sia quando la
vede fare, permettono, in altre parole, di capire subito quel che fanno gli altri. Un meccanismo fondamentale non solo per apprendere attraverso l’imitazione ma anche per rendere partecipe l’osservatore delle emozioni altrui. È il
meccanismo dell’empatia, che ci
Consegnato il premio Caianiello allo scienziato Rizzolatti
La Calabria rende onore
al papà dei neuroni a specchio
Rizzolatti a Reggio (Foto Adriana Sapone)
permette di commuoverci davanti
un film o se vediamo uno spettacolo drammatico. Siamo umani perché riusciamo a immedesimarci
nell’altro, a provare quello che l’altro prova, a sentire quello che sente, perché vedere qualcuno ridere
ci mette di buonumore ed assistere a una tragedia ci fa piangere.
Siamo umani perché riusciamo
ad afferrare subito il significato
delle azioni compiute dai nostri simili. A detta di Rizzolatti, il motivo per cui i neuroni specchio hanno suscitato tanto interesse è che
danno un’interpretazione unitaria della percezione dell’azione:
cioè un meccanismo che unifica
quello che fanno gli altri con le capacità degli uomini, che unifica
quindi il mondo del “cervello che
capisce” e quello del “cervello che
sa fare”. I neuroni specchio ci insegnano che alla base dell’apprendimento c’è l’azione. Esistono due tipi di conoscenza: una è scientifica,
oggettiva, l’altra è esperienziale.
Questa è la nostra vera conoscenza, quella basata sul sistema motorio e sulle nostre esperienze, sostiene il Rizzolatti. Un vero e proprio cambiamento di paradigma
scientifico rispetto al modello
classico delle scienze cognitive,
che si basano, invece, sugli aspetti
percettivi e, dunque, sul “vedere.”
In questi ultimi anni la ricerca si è
indirizzata verso due campi in
particolare: da una parte l’autismo, in quanto si pensa che nei
bambini affetti da questa malattia
i neuroni specchio non funzionino correttamente perché la loro
conoscenza motoria è deficitaria;
dall’altra verso la possibilità di
mantenere in vita le sinapsi in persone che hanno avuto dei problemi cerebrali (e che quindi non possono muoversi) mediante particolari filmati, che attivano il sistema
motorio. Con riferimento all’autismo, Rizzolatti coordina una linea
Pubblicato dall’Ufficio Stampa – Università Mediterranea
di ricerca che riguarda la percezione dell’azione nei bambini con
autismo. «L’esempio che faccio
spesso –spiega Rizzolatti - è quello
che se io entro in un bar e vedo una
persona che prende un bicchiere
di birra lo capisco subito perché
dentro di me c’è lo stesso programma motorio, cioè io tratto gli altri
come fossero me stesso. Noi abbiamo un meccanismo naturale che
ci porta ad essere socialmente
molto vicini l’uno con l’altro, empatici, poi come questo meccanismo naturale si sviluppa dipende
molto dalla cultura e dalla società
che può favorirlo o distruggerlo e
renderci egoisti». La cerimonia di
consegna del premio si è svolta
presso l’aula magna di Architettura della Mediterranea. Tra i presenti Pasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei Medici della
Provincia di Reggio Calabria, e
Attilio Gorassini, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza ed
Economia. Il premio Edoardo Renato Caianiello è stato istituito dal
presidente SIREN( società italiana di reti neuroniche) Francesco
Morabito nonché docente della
Mediterranea, in memoria del
grande fisico italiano del secolo
scorso. «Il Premio viene assegnato, senza specifica cadenza, a personalità scientifiche di rilievo internazionale che hanno svolto ricerca d’eccellenza nell’ambito delle reti neurali a carattere interdisciplinare».