INNESTO Salve a tutti,,,,,inserisco questa piccola guida per illustrare una tecnica di innesto da me utilizzata, per raggiungere lo scopo mi avvalgo di un intervento su un vecchio olivastro che non ne voleva sapere di collaborare. Questo tipo di innesto ho potuto constatare che da ottimi risultati in più del 90% dei casi se eseguito con attenzione. Ho imparato la tecnica da mio padre che è un ottimo potatore e innestatore. L’olivastro di cui vi parlo è stato estirpato circa 3 anni fa da un vecchio oliveto abbandonato, ci sono volute circa 2 ore a furia di violenti colpi di picco, spalate di terra, segaccio e tanti tanti tanti graffi in quanto la pianta era immersa in un folto groviglio di rovi spinosissimi che di me non hanno avuto la minima pietà. Alla fine ne è valsa la pena, presenta una bellissima base, la mia idea era quella di creare una pianta con 3 tronchi,,,,subito ho preparato un buon terreno e dopo una adeguata pulizia delle radici l’ho sistemata in una bella ciotola per darle la possibilità di sviluppare bene. Non è stata molto riconoscente, a distanza di 3 anni solo ora stanno sviluppando alcuni germogli che purtroppo non mi danno retta, così finalmente ho preso una decisione davvero drastica,,,,,INNESTIAMOLA. Olivastro prima di qualsiasi intervento Come innesto ho scelto sempre un olivastro del quale non conosco il nome, ha le foglie coriacee di un verde scuro, è molto resistente alle malattie e presenta oltre tutto una crescita rigogliosa. Per prima cosa prepariamo le marze,,,,non devono presentare germogli in vegetazione ma devono essere presenti gemme dormienti. Ripuliamo togliendo tutte le foglie. Le marze dovranno essere lunghe circa un 15 cm, poco più o poco meno. Ora bisogna fare pulizia sulla pianta da innestare,,,quindi VIA tutti i germogli alla base, VIA tutti i rametti e i germogli sui tronchi da innestare, niente tiraggi gratuiti per i succhioni, la linfa ci servirà per far crescere i nostri innesti. (mi raccomando attenzione, l’olivastro produce un gran numero di succhioni alla base e quando viene potato drasticamente anche sui rami principali, servirà quindi un continuo monitoraggio della situazione togliendoli di continuo). Io sono stato parecchio drastico….. La pianta dopo la pulizia Ora scegliamo attentamente il punto nel quale faremo i nostri innesti,,,la zona scelta non dovrà presentare calli cicatriziali, in questo caso essendo i tronchi abbastanza grossi andrò ad eseguire 2 innesti su ognuno per favorire la chiusura del taglio. Zone idonee ad essere innestate Dovremo adesso fare delle incisioni sulla corteccia per preparare la sede alle marze,,,,aiutandoci con un coltellino da innesto allargheremo piano piano la zona di corteccia vicina al taglio in modo da poter inserire le nostre marze che saranno preventivamente modellate nella parte terminale a becco di flauto. Marza pronta ad essere inserita nel porta innesto Ora inseriamo le marze spingendo verso il basso all’interno della corteccia fino a nascondere tutto il taglio a becco di flauto (alcuni consigliano di lasciare il taglio leggermente fuori,, io ottengo sempre l’attecchimento anche così) Inserimento della marza nel porta innesto NOTA: Le operazioni di preparazione del taglio a becco di flauto nelle marze e di inserimento di queste devono essere eseguite nel più breve tempo possibile per evitare che i canali linfatici si asciughino,,,inoltre utilizzare un coltello da innesto ben affilato, per provare il filo del coltello si passa sul braccio,,,io lo reputo affilato quando riesce a fare la barba. Il miglior coltello a parer mio è quello con la lama in acciaio brunito che presenta la caratteristica di riuscire a tagliare come una lametta anche se la lama tende ad ossidare. Dopo aver sistemato la marze leghiamo il tutto utilizzando della rafia facendole fare vari giri stretti in modo tale da coprire tutto l’innesto. Legatura con rafia Ora il trucco del mestiere………………….. Per essere certi dell’attecchimento bisogna coprire sia le marze che la zona di innesto con una busta da freezer di adeguate dimensioni, questa dovrà essere chiusa sotto la zona di innesto da un giro di rafia. Innesti coperti con buste da freezer Ma non è finita………… Dopo aver fatto l‘operazione di imbustamento,,,,procuriamoci delle belle buste da pane,,,,andremo a coprire nuovamente l’innesto, le marze,,,e la busta da freezer,,,,,poi leghiamo anche questa con un po’ di rafia alla base. Innesto terminato Particolare Il gioco è fatto….non ci resta che aspettare,,,,,,,,,,,,,,,,,,ora bisogna controllare l’innesto dopo circa 15 giorni togliendo delicatamente la busta da pane in modo da non danneggiare il tutto,,,,,,se ancora non vi sono germogli sviluppati ricoprire nuovamente il tutto con la busta da pane e ricontrollare dopo altri 15 giorni. Se vi sono invece dei bei germogli,,,cosa molto probabile,,,,,togliere la busta da pane lasciando sempre quella da freezer al proprio posto,,,,sistemare la pianta in un posto ben illuminato ma non col sole diretto,,,,dopo qualche giorno eseguire dei piccoli fori nella busta in modo tale da far abituare pian piano la pianta alle nuove condizioni. Dopo altri 10 o 15 giorni è possibile rimuovere completamente anche la busta da freezer lasciando tutto sempre in un posto dove non batta il sole diretto. Non rimuovere ancora la rafia che tiene gli innesti,,,,non c’è fretta,,,,aspettiamo che si formi un po’ di callo cicatriziale sul taglio,,,e soprattutto aspettiamo che la temperatura si abbassi almeno di qualche grado, così non rischiamo che l’olivastro madre rigetti i nostri poveri innesti. Con questa tecnica che purtroppo è po’ laboriosa riesco a non peccare quasi mai un innesto,,,l’ho provata su olivastri, ciliegio, melo, pero, susino, schefflera, rosa, melograno, arancio, mandarino, limone, e non ho mai avuto delusioni. Innesto di olivo su olivastro Innesto di cerasa su pruno selvatico Vi consiglio di provarla, questo è il periodo ottimo per innestare con questa tecnica soprattutto olivi e agrumi. Spero di essere stato in qualche modo d’aiuto se pur nel mio piccolo. Ciao a tutti. Roberto.