IL NESSO DI CAUSALITA’ DEI TUMORI PROFESSIONALI Dott. Carmelo Marmo Dirigente Medico di II livello Sede INAIL di Roma Laurentino Telefono: 0654877931 Cellulare: 3331758527 Doll e Peto, 1980: stima di rischio generale per neoplasie umane Altre proiezioni statistiche provenienti dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea parlano di percentuali del 12% - 14% dei tumori professionali rispetto alla cifra totale dei tumori. Secondo alcune statistiche più ponderate l’8% dei tumori sarebbe di origine professionale. Secondo lo studio carex dell’unione europea i lavoratori esposti alle sostanze cancerogene nei paesi industrializzati costituirebbero il 24% dei lavoratori totali. Ambienti di vita e di lavoro. Secondo l’OMS, l’ambiente, inteso sia in senso fisico che socioeconomico, è un fattore determinante per la salute umana; in particolare, dal punto di vista oncologico, sono da tenere in considerazione i seguenti elementi. Esposizione a cancerogeni nei luoghi di lavoro: Lo studio europeo CAREX (CARcinogen EXposure) ha stimato in 4,2 milioni gli individui esposti a cancerogeni in ambiente di lavoro sul totale di 21,8 milioni di soggetti occupati in Italia. I tumori possono essere ad “alta frazione eziologica professionale” (mesotelioma, tumori dei seni paranasali e angiosarcona epatico), se l’associazione con alcune esposizioni lavorative è molto elevata ed è l’unica causa documentata, oppure a “bassa frazione eziologica professionale” (tumore del polmone o della vescica) se l’esposizione a specifici cancerogeni occupazionali è una delle diverse cause conosciute. Per i Paese industrializzati, circa il 4% di tutti i decessi per tumore è attribuibile ad un’esposizione professionale; in Italia, quindi, mediamente circa 6.400 decessi/anno per patologia tumorale sono attribuibili a cancerogeni presenti nell’attività lavorativa; tale percentuale è variabile a seconda del settore economico e della sede anatomica della neoplasia. Che cos’è la CAUSA? E’ un evento o condizione o caratteristica che precede la sua conseguenza (malattia) e senza la quale la conseguenza non si sarebbe verificata o si sarebbe verificata più tardi nel tempo. Consumo di carne DETERMINISMO Aumento uricemia Rapporto 1:1 Gotta CAUSA NECESSARIA E’ quella che deve necessariamente precedere l’evento perché questo si verifichi. L’evento può non essere l’unico risultato di quella sola causa. CAUSA SUFFICIENTE E’ quella la cui presenza inevitabilmente produce un effetto. CONCAUSA Concorso di più condizioni nella produzione di uno stesso evento, condizioni che possono essere antecedenti, concomitanti o successive rispetto alla produzione dell’evento. I POSTULATI DI KOCK 1. L’agente deve essere presente in ogni caso di malattia 2. L’agente non deve essere trovato in casi di malattia differente 3. L’agente si deve ritrovare nelle forme di malattia prodotte sperimentalmente Nesso di causalità nelle malattie professionali Stuart Mill “La causa di un fenomeno è l’antecedente o la riunione degli antecedenti di cui il fenomeno è invariabilmente e incondizionatamente la conseguenza.” VALUTAZIONE DEI RISULTATI DI STUDI EPIDEMIOLOGICI Criteri di causalità – Criteri di Bradfors Hill (1965) Forza dell’associazione (un elevato rischio relativo è verosimilmente meno spiegabile da bias) Consistenza (in differenti popolazioni in differenti circostanze) Specialità (causa singola – effetto singolo) Temporalità (la causa precede l’effetto) Gradiente biologico (presenza di un effetto dose-risposta) Plausibilità biologica (conoscenza di meccanismi biologici) Coerenza (tra tipi diversi di evidenza) Evidenza sperimentale (con variazione del solo fattore d’interesse) Analogia (tra risultati simili) CRITERI MEDICO LEGALI GENERALI PER LO STUDIO DEL NESSO DI CAUSALITA’: • TEORIA DELLA CONDITIO SINE QUA NON • TEORIA DELLA CAUSA PROSSIMA • TEORIA DELLA CAUSA EFFICIENTE • TEORIA DELLA CAUSALITA’ ADEGUATA • TEORIA DELLA CAUSALITA’ UMANA • TEORIA DELLA SUSSUNZIONE SECONDO LEGGI Nesso di causalità nelle malattie professionali NESSO DI CAUSALITA’ “Causa in senso medico-legale può essere definita come quell’antecedente, di interesse e valori giuridici, dal quale dipende (in concorso di altri fattori o no) l’avverarsi delle modificazioni peggiorative della persona pur essa di rilevanza giuridica” C. Gerin Nesso di causalità nelle malattie professionali NESSO DI CAUSALITA’ CAUSALITA’ GIURIDICA CAUSALITA’ BIOLOGICA La causalità giuridica è basata sulla dottrina conosciuta come la teoria della “conditio sine qua non” o della “equivalenza delle cause”. La causalità biologica, pur accettando detta dottrina, di cui il pilastro principale è l’esclusiva necessarietà di ciascun antecedente alla produzione dell’evento, viene integrata con una valutazione della capacità o, meglio, della potenzialità causale di ciascun antecedente – sia in senso relativo, sia in senso assoluto. “Causalità adeguata” o più conosciuta come “id quod plerumque accidit” Art. 40 del Codice Penale. Rapporto di causalità: nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l’evento dannoso o pericoloso, da cui dipende la esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione. Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo. Art. 41 del Codice Penale. Concorso di cause: il concorso di cause preesistenti o simultanee o sopravvenute, anche se indipendenti dall’azione od omissione del colpevole, non esclude il rapporto di causalità fra l’azione od omissione e l’evento. Le cause sopravvenute escludono il rapporto di causalità quando sono state da sole sufficienti a determinare l’evento. In tal caso, se l’azione od omissione precedentemente commessa costituisce per sé un reato, si applica la pena per questo stabilita. Le disposizioni precedenti si applicano anche quando la causa preesistente o simultanea o sopravvenuta consiste nel fatto illecito altrui. Nesso di causalità nelle malattie professionali TEORIA DELLA SUSSUNZIONE SOTTO LE LEGGI SCIENTIFICHE (Stella) L’EVENTO E’ CONSEGUENZA CERTA O ALTAMENTE PROBABILE DELL’AZIONE SECONDO LA MIGLIORE SCIENZA ED ESPERIENZA DEL MOMENTO STORICO ORIENTAMENTO ATTUALE DELLA GIURISPRUDENZA In ambito penale: il nesso di casualità tra fatto ed evento conseguenza deve essere accertato “oltre ogni ragionevole dubbio”. In ambito civile: è da ammettere il nesso di causalità secondo il criterio “del più probabile che non”. Il fumo di sigaretta: - concorre a causare il carcinoma polmonare da amianto; - non concorre a causare il mesotelioma pleurico da amianto; - non è causa di esclusione di riconoscimento del carcinoma polmonare in esposti ad amianto da parte dell’INAIL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE Il principio di precauzione permette di reagire rapidamente di fronte a un possibile pericolo per la salute umana, animale o vegetale, ovvero per la protezione dell’ambiente. Infatti, nel caso in cui i dati scientifici non consentano una valutazione completa del rischio, il ricorso a questo principio consente, ad esempio, di impedire la distribuzione dei prodotti che possano essere pericolosi ovvero di ritirare tali prodotti dal mercato. CRITERI MEDICO LEGALI SPECIFICI PER LO STUDIO DEL NESSO DI CAUSALITA’ - CRITERIO CRONOLOGICO - CRITERIO QUALITATIVO - CRITERIO QUANTITATIVO - CRITERIO MODALE - CRITERIO DELLA CONTINUITA’ FENOMENO LOGICA - CRITERIO DI AMMISSIBILITA’ O DI POSSIBILITA’ SCIENTIFICA - CRITERIO EPIDEMIOLGICO-STATISTICO - CRITERIO ANAMNESTICO - CRITERIO ANATOMO PATOLOGICO - CRITERIO TOPOGRAFICO - CRITERIO DI ESCLUSIONE DI ALTRE CAUSE DIAGNOSI MEDICO LEGALE DI MALATTIA PROFESSIONALE 1 – STUDIO DELLA ANAMNESI LAVORATIVA DEL SOGGETTO ASSICURATO 2 – STUDIO DEL RISCHIO SPECIFICO PROVENIENTE DALLA ATTIVITA’ LAVORATIVA CORRELATO ALLA PATOLOGIA DENUNCIATA 3 – EVENTUALE APPLICAZIONE DEL CRITERIO DELLA PRESUNZIONE LEGALE DI ORIGINE PER LE MALATTIE TABELLATE 4 – ACCERTAMENTO DELLA CAUSA DI LAVORO PER LE MALATTIE NON TABELLATE MALATTIE PROFESSIONALI TABELLATE E NON TABELLATE - NELLE MALATTIE PROFESSIONALI DA LAVORAZIONI TABELLATE SUSSISTE LA PRESUNZIONE LEGALE DI ORIGINE PROFESSIONALE DELLA TECOPATIA - NELLE MALATTIE PROFESSIONALI NON TABELLATE O VERIFICATESI OLTRE I TERMINI TABELLATI DELL’INSORGENZA DELLA TECNOPATIA DALLA CESSAZIONE LAVORATIVA, A NORMA DELLA SENTENZA NUMERO 179/1988 DELLA CORTE COSTITUZIONALE E DELL’ARTICOLO 10 DEL DECRETO LEGISLATIVO NUMERO 38/2000, IL LAVORATORE DEVE FORNIRE LA PROVA (SEMPLICE E NON ARDUA) DELL’ORIGINE PROFESSIONALE DELLA TECNOPATIA Nella Gazzetta Ufficiale del 1 aprile è stato pubblicato l’“aggiornamento dell’elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi e per gli effetti dell’articolo 139 del testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modifiche ed integrazioni”, aggiornamento allegato al decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 1 dicembre 2009, pubblicato in G.U. del 19 marzo 2010 L’aggiornamento oltre ad una migliore veste grafica delle tre diverse liste, che le rende più fruibili e di migliore consultazione, ha introdotto novità che riguardano solo la componente malattie e codice identificativo essendo rimasto invariato il numero e la qualificazione degli agenti. Il Decreto che interviene a sostituire l’ultimo aggiornamento dell’elenco delle malattie che risaliva al 2008 (decreto del 14 gennaio 2008), è costituito da tre gruppi di malattie: Il Decreto che interviene a sostituire l’ultimo aggiornamento dell’elenco delle malattie che risaliva al 2008 (decreto del 14 gennaio 2008), è costituito da tre gruppi di malattie: lista 1 – malattie la cui origine è di elevata probabilità, lista 2 – malattie la cui origine è di limitata probabilità, lista 3 – malattie la cui origine è possibile. Ricordiamo che la denuncia è obbligatoria nel caso in cui un medico accerti una malattia professionale che rientra tra quelle elencate nel decreto ministeriale, ai sensi dell’articolo 139 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n 1124 “E’ obbligatorio per ogni medico, che ne riconosca l’esistenza, la denuncia delle malattie professionali, che saranno indicate in un elenco da approvarsi con decreto del Ministro per il lavoro e la previdenza sociale di concerto con quello per la sanità, sentito il Consiglio Superiore di Sanità. La denuncia deve essere fatta all’ispettorato del lavoro competente per territorio, il quale ne trasmette copia all’Ufficio del medico provinciale”. Un tumore professionale ha una evoluzione clinica indifferente rispetto ai tumori da altre cause. TAPPE DELLA CANCEROGENESI INIZIAZIONE PROMOZIONE PROGRESSIONE Gli oncologi ritengono che affinché si sviluppi un tumore sono necessarie nel DNA delle cellule almeno 6-7 mutazioni Figura 4.5 – Fasi della crescita delle cellule tumorali. CANCEROGENI GENOTOSSICI ED EPIGENETICI I cancerogeni genotossici determinano o direttamente (cancerogeni genotossici diretti) o tramite loro metaboliti (cancerogeni genotossici indiretti) mutazioni del dna delle cellule. Essi intervengono nella fase di iniziazione del processo tumorale. I cancerongeni epigenetici invece non causano mutazioni del DNA delle cellule. Essi intervengono nella fase di promozione del processo tumorale. ESEMPI DI AGENTI CANCEROGENI GENOTOSSICI E NON GENOTOSSICI (O EPIGENETICI) CANCEROGENI GENOTOSSICI CANCEROGENI EPIGENETICI COMPOSTI DEL CROMO ESAVALENTE ASBESTO COMPOSTI DEL NICHEL ETANOLO NITROSAMMINE 2,3,7,8-TETRACLORODIBENZO-PARA-DIOSSINA NITROSUREA DDT BENZOANTRACENE EPOSSIDO TETRACLORURO DI CARBONIO DIMETILSOLFATO ESTERI FORBILICI BISCLOROMETILETERE ESTROGENI ANDROGENI TETRACLOROETILENE IL NESSO DI CAUSALITA’ DEI TUMORI PROFESSIONALI IN AMBITO PREVIDENZIALE TIPI DI CARCINOGENICITÀ DEGLI AGENTI E LAVORAZIONI SECONDO LE CLASSIFICAZIONI DELLE PRINCIPALI AGENZIE INTERNAZIONALI DI RICERCA SUL CANCRO. DESCRIZIONE CLASSIFICAZIONE ORGANIZZAZIONE Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) con sede a Lione in Francia. Agenzia di Protezione Lavoro (EPA) negli USA. del 1 Sufficiente evidenza epidemiologica per carcinogenicità nell’uomo 2 A Probabile carcinogeno nell’uomo limitata evidenza nell’animale 2 B Possibile carcinogeno nell’uomo con sufficiente evidenza nell’animale ma inadeguata evidenza nell’uomo o limitata evidenza nell’uomo con insufficiente evidenza nell’animale 3 Non classificabile 4 Non carcinogeno A Sufficiente evidenza epidemiologici che un’associazione causale con da studi dimostrano B 1 Limitata evidenza epidemiologici nell’uomo da B 2 Sufficiente evidenza nell’animale inadeguata evidenza nell’uomo C Limitata evidenza nell’animale D Inadeguata evidenza nell’animale studi ma IL NESSO DI CAUSALITA’ DEI TUMORI PROFESSIONALI IN AMBITO PREVIDENZIALE TIPI DI CARCINOGENICITÀ DEGLI AGENTI E LAVORAZIONI SECONDO LE CLASSIFICAZIONI DELLE PRINCIPALI AGENZIE INTERNAZIONALI DI RICERCA SUL CANCRO. (seguito) ORGANIZZAZIONE Istituto Nazionale per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro Ministero della Sanità USA (NIOSH) Conferenza Americana Governativa degli Igienisti Industriali (ACGIH) negli USA. Stabilisce i TLV per le varie sostanze e li conferma o modifica periodicamente. CLASSIFICAZIONE DESCRIZIONE E Nessuna l’uomo I Sostanze cancerogene II Sostanze non cancerogene A 1 evidenza nell’animale o Carcinogeno riconosciuto per l’uomo nel- IL NESSO DI CAUSALITA’ DEI TUMORI PROFESSIONALI IN AMBITO PREVIDENZIALE TIPI DI CARCINOGENICITÀ DEGLI AGENTI E LAVORAZIONI SECONDO LE CLASSIFICAZIONI DELLE PRINCIPALI AGENZIE INTERNAZIONALI DI RICERCA SUL CANCRO. (seguito) ORGANIZZAZIONE Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale (CCTN) in Italia presso l’Istituto Superiore di Sanità. CLASSIFICAZIONE DESCRIZIONE A 2 Sospetto carcinogeno umano con limitata evidenza nell’uomo e sufficiente evidenza nell’animale A 3 Carcinogeno per l’animale: l’agente è risultato cancerogeno negli animali da esperimento ma non per l’uomo da studi epidemiologici A 4 Non classificabile come carcinogeno per l’uomo: studi non esistenti o inadeguati per valutare la carcinogenicità per l’uomo o l’animale A 5 Non sospetto carcinogeno per l’uomo dalle risultanze di studi epidemiologici sull’uomo 1 Sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo 2 Verosimile cancerogenicità per l’uomo per esperimenti sull’animale e/o altre informazioni specifiche 3 a Sostanze sospette cancerogene per l’uomo per studi su animali e/o altre informazioni specifiche IL NESSO DI CAUSALITA’ DEI TUMORI PROFESSIONALI IN AMBITO PREVIDENZIALE TIPI DI CARCINOGENICITÀ DEGLI AGENTI E LAVORAZIONI SECONDO LE CLASSIFICAZIONI DELLE PRINCIPALI AGENZIE INTERNAZIONALI DI RICERCA SUL CANCRO. (seguito) ORGANIZZAZIONE CLASSIFICAZIONE DESCRIZIONE 3 b Studi sperimentali ed epidemiologici insufficienti e limitati (classificazione provvisoria) 4 a Sostanze non valutabili per inadeguati o per mancanza di (classificazione provvisoria) 4 b Sostanze che hanno causato: studi studi 1) eccesso di tumori epatici nei topi; 2) eccesso di altre neoplasie in altri animali; 3) 5 eccesso (comunque nell’uomo) di tumori non Sostanze probabilmente cancerogenicità in animali evidenziabili prive di IL NESSO DI CAUSALITA’ DEI TUMORI PROFESSIONALI IN AMBITO PREVIDENZIALE TIPI DI CARCINOGENICITÀ DEGLI AGENTI E LAVORAZIONI SECONDO LE CLASSIFICAZIONI DELLE PRINCIPALI AGENZIE INTERNAZIONALI DI RICERCA SUL CANCRO. (seguito) ORGANIZZAZIONE National Toxicology Program (USA - NTP) negli USA. (conduce esperimenti in vivo sui roditori). L’ottavo Rapporto sulle sostanze cancerogene dell’NTP - USA del 1997 ha effettuato la seguente classificazione che si riporta di lato: CLASSIFICAZIONE DESCRIZIONE 1 “Chiara” evidenza di cancerogenicità 2 “Qualche” evidenza di cancerogenicità 3 Evidenza “incerta” di cancerogenicità 4 “Non evidenza” di cancerogenicità 5 Studio “inadeguato” di cancerogenicità K La sigla K sta per Known = sostanza riconosciuta cancerogena per l’uomo da studi epidemiologici sull’uomo. R La sigla R sta per Reasonably = sostanza ragionevolmente prevista essere cancerogena per l’uomo. Sono previste due ipotesi: A c’è limitata evidenza di cancerogenicità da studi sull’uomo tenuto conto anche di fatti accidentali, bias o fattori di confondimento IL NESSO DI CAUSALITA’ DEI TUMORI PROFESSIONALI IN AMBITO PREVIDENZIALE TIPI DI CARCINOGENICITÀ DEGLI AGENTI E LAVORAZIONI SECONDO LE CLASSIFICAZIONI DELLE PRINCIPALI AGENZIE INTERNAZIONALI DI RICERCA SUL CANCRO. (seguito) ORGANIZZAZIONE CLASSIFICAZIONE DESCRIZIONE B c’è sufficiente evidenza di cancerogenicità da studi sperimentali su animali che indicano che c’è un’aumentata incidenza di tumori maligni: in molteplici razze e specie di animali, usando differenti vie di somministrazione, secondo un insolito grado di incidenza del tumore; una evidenza aggiuntiva può essere fornita da dati riguardanti la mutagenicità e la struttura chimica dell’agente UNIONE EUROPEA (UE) già COMUNITÀ ECONOMICA EUROPEA (CEE) I Sostanze note per l’effetto cancerogeno sull’uomo II Sostanze che dovrebbero essere considerate cancerogene per studi su animali ed informazioni specifiche III Sostanze sospette cancerogene IL NESSO DI CAUSALITA’ DEI TUMORI PROFESSIONALI IN AMBITO PREVIDENZIALE Nota: Tutte le sostanze riportate nelle categorie I e II della classificazione della Unione Europea prevedono, secondo le direttive della UE, nella loro etichettatura contemplano le frasi di rischio R45 (può provocare il cancro) ed R49 (può provocare il cancro per inalazione). Ciò è molto importante per la lettura del D. L. n. 626/1994 sulle norme di prevenzione in ambito lavorativo. IL NESSO DI CAUSALITA’ DEI TUMORI PROFESSIONALI IN AMBITO PREVIDENZIALE Nota: Tutte le sostanze riportate nelle categorie I e II della classificazione della Unione Europea prevedono, secondo le direttive della UE, nella loro etichettatura contemplano le frasi di rischio R45 (può provocare il cancro) ed R49 (può provocare il cancro per inalazione). Ciò è molto importante per la lettura del D. L. n. 626/1994 sulle norme di prevenzione in ambito lavorativo. Senat Kommission der Forshungsgemeinschaft - Germania che pubblica in particolare i valori delle Massime Concentrazioni Accettabili (MAK). DFG tedesca. A Sostanze che sono state inequivocabilmente provate essere cancerogene (confermati cancerogeni) Questa classe A è suddivisa a sua volta in due sottoclassi: A 1 Sostanze in grado di causare tumore maligno come dimostrato da esperienze sull’uomo A 2 Sostanze che hanno evidenziato inequivocabilmente potere cancerogeno solo in studi su animali da esperimento ma in condizioni indicative di potenziale cancerogenicità nell’ambiente di lavoro B Composti che sono legittimamente sospettati di avere potere cancerogeno IL NESSO DI CAUSALITA’ DEI TUMORI PROFESSIONALI IN AMBITO PREVIDENZIALE Sino a maggio del 1998 valeva la predetta classificazione. Dal giugno 1998 la classificazione della DFG/MAK è la seguente: 1. Sostanze che causano tumore nell’uomo. 2. Sostanze che sono considerate cancerogene per l’uomo. 3. Sostanze che destano interesse poichè potrebbero essere cancerogene per l’uomo ma che non possono essere valutate conclusivamente a causa della mancanza di dati. 4. Sostanze con potenziale cancerogeno per le quali il ruolo della genotossicità è minimo o assente. Non ci si aspetta alcun contributo significativo al rischio di tumore nell’uomo a condizione che venga osservato il valore MAK. 5. Sostanze con potenziale cancerogeno e genotossico la cui potenza è considerata così bassa che non ci si aspetta alcun contributo significativo al rischio di tumore nell’uomo a condizione che venga osservato il valore MAK. CLASSIFICAZIONE R DELL’UNIONE EUROPEA R 45 = PUO’ PROVOCARE IL CANCRO R 49 = PUO’ PROVOCARE IL CANCRO PER INALAZIONE R 40 = PUO’ PROVOCARE EFFETTI IRREVERSIBILI In base alla Direttiva 1999/45/CE per le sostanze cancerogene di categoria 1 e 2 con frase di rischio R 45 o R 49, contenenti una concentrazione pari o maggiore dello 0,1% di cancerogeno R 45 o R49, la predetta classificazione è obbligatoria secondo il caso. Viceversa per le sostanze di categoria 3, con la frase di rischio R 40, con concentrazione di agente mutageno oppure sospetto pari o maggiore dell’1%, la classificazione R 40 in categoria 3 è obbligatoria. Pertanto la classificazione di sostanza cancerogena si estenderebbe anche alle sostanze contenenti una concentrazione pari o maggiore dell’1% degli agenti sospetti cancerogeni di categoria 3 con frase di rischio R 40. I VALORI LIMITE E LA CANCEROGENESI PROFESSIONALE Alcuni studiosi ritengono che ai cancerogeni possano essere applicati valori limite. Altri studiosi ritengono che ai cancerogeni non possono essere applicati valori limite. Altri studiosi ancora ritengono che i valori limite possono essere applicati solo ai cancerogeni epigenetici. Monitoraggio ambientale Monitoraggio biologico Indicatori di esposizione Indicatori di effetto Indicatori di suscettibilità Test di mutagenesi nei batteri, negli animali, nell’uomo Test di cancerogenicità sperimentali negli animali (topi, ratti) Studi epidemiologici nell’uomo ‒ caso-controllo ‒ studi di coorte prospettici ‒ studi di coorte storici ‒ epidemiologia descrittiva (frequenza e mappatura di mortalità in piccole aree, correlazioni lavorazioni e patologie, case-reports). AGENTI DEL GRUPPO 1 IARC AGENTE LAVORAZIONI TUMORE 4-aminodifenile. benzidina. 2-naftilammina. Produzione ed uso di coloranti azoici, produzione della gomma, dei pneumatici e dei cavi, tinture per capelli e pellicce, altre. Papillomi e carcinomi della vescica, carcinomi della pelvi e dei calici renali. Arsenico e composti arsenicali Estrazione e trattamento del minerale, impiego nei diserbanti e negli insetticidi, concia delle pelli, decolorazione del vetro, altre. Carcinomi bronchiali, epiteliomi cutanei, epatocarcinoma, emangiosarcoma epatico. Asbesto Estrazione e lavorazione, usato come coibentante nell’industria edilizia, materiali ignifughi, altre. Carcinoma ed adenocarcinoma polmonare, carcinoma laringe, mesoteliomi,tumori della tunica vaginale dei testicoli, forse carcinomi del tratto gastrointestinale. Benzene Produzione di carburanti e detergenti, produzione ed uso solventi, pesticidi, esplosivi, manifattura pelli, scarpe e stivali, altre. Leucemie. Berillio Industria nucleare, produzione ed estrazione, fabbricazione tubi Roetgen, fabbricazione lampade fluorescenti, industria ceramica e pietre preziose, altre. Carcinoma polmonare. Addetti alla produzione di fibre tessili e preparazione di polimeri, altre. Tumori del polmone (microcitoma polmonare). Bis(clorometil)etilere clorometilmetiletere e AGENTI DEL GRUPPO 1 IARC (seguito) AGENTE LAVORAZIONI TUMORE Cadmio e composti Industria nucleare, estrazione del minerale, elettrogalvanoplastica, cadmiatura, fabbricazione di batterie, fabbricazione vetro, costruzione cellule fotoelettriche, altre. Carcinomi ed adenocarcinomi polmonari, carcinoma della prostata. Composti del cromo esavalente Produzione del cromo, cromatura e altre lavorazioni che comportano esposizione a composti del cromo esavalente. Carcinomi ed adenocarcinomi polmonari, tumori fosse nasali e seni paranasali (carcinomi). Erionite Catalisi metalli nobili, craking idrocarburi. Mesoteliomi. Ossido di etilene Produzione di ossido di etilene, uso come fumigante nell’industria tessile e alimentare, sterilizzazione ferri chirurgici, altre. Leucemie. Composti del nichel Estrazione del nichel e raffinazione, nickelatura, preparazione leghe al nickel e acciaio inox, produzione batterie nickel-cadmio, altre. Tumori del polmone (carcinomi ed adenocarcinomi) e delle cavità nasali e dei seni paranasali (carcinomi ed adenocarcinomi). di Miniere di uranio, di ematite, di ferro, di carbone e di altri minerali. Carcinomi ed adenocarcinomi del polmone. Silice cristallina inalabile sotto forma di quarzo e di cristobalite Industria mineraria, scavi in galleria, industria del vetro e del cristallo, industria ceramica, altre. Carcinomi ed adenocarcinomi del polmone. Radon e suoi decadimento prodotti AGENTI DEL GRUPPO 1 IARC (seguito) AGENTE LAVORAZIONI TUMORE Talco contenente fibre asbestiformi Produzione ceramiche, tessuti, saponi, carta plastica, gomma, vernici, insetticidi, stoviglie, altre. Carcinoma polmonare, mesotelioma, carcinoma laringe e dello scroto. 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-paradiossina Addetti all’incenerimento dei rifiuti tossici industriali contenenti erbicidi come 2,4,5-T, l’Agente arancio, esposti a prodotti derivati da riscaldamento di altri clorofenoli usati in agricoltura, altre. Carcinomi ed adenocarcinomi del polmone, sarcoma dei tessuti molli, linfoma non Hodgkin. Cloruro di vinile Addetti alla sintesi del cloruro di vinile e alla sua polimerizzazione, addetti alla pulitura dei recipienti di polimerizzazione. Angiosarcoma epatico, forse carcinoma polmonare e forse tumori cerebrali, molto probabilmente epatocarcinoma. NOTA: la formaldeide. Con la monografia n. 88 del giugno 2004 la IARC ha riclassificato la formaldeide e l’ha inserita nel gruppo 1 (con sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo). In particolare gli studi esaminati dalla IARC hanno messo in evidenza un eccesso di cancro del nasofaringe, di adenocarcinoma e di carcinoma squamosi dei seni paranasali, di leucemia (prevalentemente di tipo mieloide). A quest’ultimo riguardo gli studi successivi (Monografia IARC vol. 100 del 2010) mostrano forte evidenza di esposizione a formaldeide ed insorgenza di leucemia. MISCELE DEL GRUPPO 1 IARC MISCELA LAVORAZIONI TUMORE Bevande alcoliche Attività di barman e di navigatore (per forte consumo di bevande alcoliche). Carcinoma dell’esofago, dello stomaco, faringe, del fegato, della cavità orale. Catrame di carbon fossile Addetti alla catramatura delle strade, dei solai, delle barche e delle navi, lavoratori altiforni e forni di gas del carbone e combustibili, pescatori, altre. Tumori della cute e dello scroto, carcinomi ed adenocarcinomi del polmone, tumori della vescica (carcinomi). Peci di catrame Estrazione della pece dal catrame grezzo, agglomerati per forni, produzione di vernici, addetti alla catramatura delle strade, dei solai, delle tubature, gasificazione carbone, produzione di coke, pescatori, altre. Epiteliomi della cute e dello scroto, carcinomi ed adenocarcinomi del polmone, tumori della vescica (carcinomi). Olii minerali non trattati o trattati blandamente Industria petrolchimica, lavorazioni sui telai tessili, lavorazioni metalmeccaniche e della iuta, altre. (Sono adoperati in agricoltura come insetticidi). Tumori della cute e dello scroto. Forse anche tumori (carcinomi ed adenocarcinomi) del polmone e dell’intestino. Olii di schisto Industria petrolchimica, addetti alla produzione di olii di schisto, lavoratori dell’industria tessile e uso nell’industria meccanica come lubrificanti. Epiteliomi della cute e dello scroto, carcinomi ed adenocarcinomi del colon. Fuliggini Addetti alla pulizia delle caldaie, dei forni e delle canne fumarie, dei camini (spazzacamini) e gli altri lavoratori dell’industria metalmeccanica e di opifici industriali dove le fuliggini sono in elevata quantità. Epiteliomi della cute e dello scroto, carcinomi ed adenocarcinomi del polmone. Polvere di legno Vi sono esposti i lavoratori che possono inalare la polvere di legno, adibiti quindi al taglio ed al segamento di tavole di legno, alla fresatura, alla trapanatura e pomiciatura, alle lavorazioni di costruzioni di manufatti in legno ed applicati quindi in lavorazioni di altro genere ma effettuate sempre nei locali dove sono lavorati i legnami e dove si liberano polveri di legno (prevalentemente legni duri esotici e nostrani). Carcinomi ed adenocarcinomi delle fosse nasali e dei seni paranasali. del forse CIRCOSTANZE DI ESPOSIZIONE DEL GRUPPO 1 IARC CIRCOSTANZE DI ESPOSIZIONE LAVORAZIONI TUMORI Produzione di alluminio È particolarmente pericolosa l’esposizione al reparto anodi e sala elettroforesi del processo Sodeberg. Carcinomi ed adenocarcinomi del polmone e della vescica. Manifattura di auramina Addetti alla produzione ed uso di auramina (adoperata nell’industria dei coloranti tessili, cartacei e di tanti altri manufatti. Papillomi e carcinomi della vescica. Manifattura e riparazione di scarpe e stivali Addetti alla manifattura e riparazione di scarpe e di stivali. (L’agente causale sarebbe la polvere di cuoio). Carcinomi ed adenocarcinomi delle cavità nasali e dei seni paranasali, leucemie. Gasificazione del carbone Addetti alla gasificazione del carbone Epiteliomi della cute, dello scroto, carcinomi ed adenocarcinomi del polmone, tumori della vescica. Produzione di coke Addetti alla produzione di coke. Epiteliomi della cute e dello scroto, carcinomi ed adenocarcinomi del polmone, tumori della vescica. Industria dei mobili e degli armadi Produzione di manufatti (mobili ed armadi) in legno, carpenteria del legno, lavorazione del legno. Carcinomi ed adenocarcinomi delle fosse nasali e dei seni paranasali. CIRCOSTANZE DI ESPOSIZIONE DEL GRUPPO 1 IARC (seguito) CIRCOSTANZE DI ESPOSIZIONE LAVORAZIONI Miniere di ematite con esposizione al radon Minatori delle miniere di ematite dove è presente radon con i suoi prodotti di decadimento. Carcinomi ed adenocarcinomi del polmone. Fusione del ferro e dell’acciaio Lavoratori dell’industria siderurgica. Carcinomi ed adenocarcinomi del polmone. Manifattura del-l’alcool isopropilico (processo dell’acido forte) Lavoratori dell’industria petrolchimica addetti alla produzione di alcool isopropilico secondo il processo dell’acido forte. Carcinomi ed adenocarcinomi delle cavità nasali e dei seni paranasali e forse del laringe. Esposizione verniciatore Attività di verniciatura (imbianchini, pittori, edili, etc.) di interni ed esterni di stabili, di verniciatura di oggetti di legno e di metallo, di verniciatura di automobili, di veicoli in genere, di navi, di natanti, etc. Carcinomi ed adenocarcinomi del polmone, tumori della vescica. Industria della gomma Addetti all’industria della gomma. Leucemie, papillomi e carcinomi della vescica, tumori della pelvi e dei calici renali. Esposizione lavorativa ad acidi inorganici forti contenenti acido solforico Addetti alla produzione di acido solforico,industria aerospaziale e delle costruzioni, industria chimica di alcool isopropilico, dell’acido solforico, di raccolta e di trattamento dei metalli, di detergenti, di raffinazione elettrolitica, di placcatura ed anodizzazione di manifattura di batterie e accumulatori, altre. Carcinomi ed adenocarcinomi del polmone e del laringe. lavorativa come TUMORI AGENTI DEL GRUPPO 2A IARC AGENTE LAVORAZIONI TUMORE Acrilamide Produzione di resine (poliacrilamide) di gel per elettroforesi, nell’industria chimica, tessile e nell’edilizia, allontanamento dei rifiuti e purificazione delle acque. La IARC non ha avuto dati disponibili per considerarla cancerogena nell’uomo. Benzo(a)-antrace-ne Il benzoantracene deriva dalla combustione incompleta di alcuni prodotti; è anche presente nei combustibili fossili, nelle emissioni di motori a benzina, nel fumo di sigaretta, di sigaro e di marijuana, nella emissione della combustione del carbone, da altri tipi di cottura dei cibi. È presente nella maggior parte dei composti aromatici usati nelle attività lavorative. È componente di miscele quali catrame di carbone, fuliggine, emissioni di fumi a carbone. La IARC non ha avuto dati di studi disponibili di cancerogenicità nell’uomo. Coloranti a base di benzidina Si tratta di tre coloranti (Direct Black 38, Direct Blue 6 e Direct Brown 95). Si tratta anche di altri coloranti che a base di benzidina hanno struttura simile alla benzidina o che contengono piccole quantità di benzidina (evidenza di cancerogenicità inadeguata nell’uomo) Carcinoma della vescica Benzo(a)pirene Il benzo(a)pirene, insieme agli altri IPA si forma tutte le volte che la materia organica brucia in maniera incompleta. È quindi riscontrabile nel catrame e nella pece di carbon fossile, nella fuliggine, nel catrame di carbone, nei gas di scappamento delle auto,negli olii bituminosi e minerali, negli alimenti affumicati (carni e pesci), nel fumo di tabacco.Può derivare anche da alcune attività lavorative come nell’industria dell’alluminio e nella fusione del ferro e dell’acciaio. La IARC non ha avuto a disposizione studi di cancerogenicità nell’uomo. AGENTI DEL GRUPPO 2A IARC (seguito) AGENTE LAVORAZIONI TUMORE 1,3-Butadiene È usato nella fabbricazione dei polimeri e dei copolimeri. È un monomero derivato dall’industria del petrolio. Si fabbricano mediante i suoi copolimeri materie plastiche e derivate usate nelle aziende di strumenti per la casa e moltissimi oggetti (evidenza di cancerogenicità limitata nell’uomo) Linfomi (linfosarcoma, reticolosarcoma), leucemie. Captafolo È usato come fungicida per il controllo della crescita di miceti nelle piante ornamentali grasse e di frutta La IARC non ha avuto a disposizione studi di cancerogenicità nell’uomo. Para-cloro-orto-toluidina La para-cloro-orto-toluidina e i suoi sali clorurati sono usati per produrre coloranti azoici per i cotoni, tessuti, acetato, nylon, come intermedi nella produzione di pigmento RED7 e JELLOW 49. Come componente diazoico è usata insieme ai derivati del naftolo per formare coloranti azoici nelle fabbriche di filati. (Evidenza di cancerogenicità limitata nell’uomo) Carcinoma della vescica Dibenzo(a,h)an-tracene Deriva dalla combustione incompleta dei combustibili fossili, del fumo di sigaretta, di sigari, di marijuana, nelle esalazioni di bruciatura del carbone e del carbon fossile, dalle esalazioni della cottura alla brace di carne o di altri prodotti, nella esalazione dei tubi di scappamento dei veicoli. Si trova negli olii dei motori. La IARC non ha avuto a disposizione dati epidemiologici di cancerogenicità nell’uomo. AGENTI DEL GRUPPO 2A IARC (seguito) AGENTE LAVORAZIONI TUMORE Dietilsolfato È prodotto dall’etilene e dall’acido solforico. È usato come intermedio nella sintesi organica. Le principali applicazioni sono nelle manifatture delle tinte e nella produzione dei pigmenti (anche per l’industria tessile). È usato nei prodotti chimici agricoli, casalinghi, nell’industria farmaceutica e dei cosmetici, come reagente di laboratorio come acceleratore nella solforazione dell’etilene e di alcuni processi di solforazione. Interviene anche nella produzione dell’alcol isopropilico e dell’etanolo. (Evidenza di cancerogenicità limitata nell’uomo). Carcinoma del laringe e tumori del tratto respiratorio. Dimetilcarbomoilcloruro È un intermedio nella produzione di farmaci e di pesticidi. (L’evidenza di cancerogenicità è inadeguata nell’uomo). La IARC non ha avuto a disposizione studi epidemiologici di cancerogenicità nell’uomo. Dimetilidrazina Industria chimica. (Evidenza di cancerogenicità nell’uomo inadeguata) Tumori del polmone, dello stomaco e della prostata. Dimetilsolfato È usato come agente alchilante per convertire i composti attivi all’idrogeno come i fenoli, le amine e i tioli in corrispondenti derivati metilati. È usato come solvente per l’estrazione di idrocarburi aromatici; intermedio chimico; agente metilante sia per usi industriali che di laboratorio nella produzione di composti organici; catalizzatore; gas bellico. (Evidenza di cancerogenicità inadeguata nell’uomo). Melanoma della coroide Epicloridrina È usata per la clorurazione del propilene a cloruro di allile, per la produzione di glicerina sintetica, per la sintesi di resine epossidiche, per la produzione di elastomeri (resistenti all’ozono, all’olio e ai solventi e impermeabili ai gas). È un agente alchilante. (Evidenza di cancerogenicità inadeguata nel-l’uomo). Tumori del polmone adenocarcinomi). (carcinomi ed AGENTI DEL GRUPPO 2A IARC (seguito) AGENTE LAVORAZIONI TUMORE Etilendibromuro È usato come fitofarmaco in agricoltura. Vi possono essere esposti i lavoratori addetti alla irrorazione dei fitofarmaci, all’imballaggio delle piante e della frutta e i lavoratori addetti alla fabbricazione di questa sostanza. (Evidenza di cancerogenicità inadeguata nel-l’uomo). Linfomi ed altri tumori solidi. N-Etil-N-nitrosurea Si tratta di una sostanza utilizzata nei laboratori di genetica, di biologia cellulare, di ricerca e di mutagenesi in oncologia. Vi sono addetti i lavoratori applicati nei laboratori di questo tipo. La IARC non ha avuto a disposizione studi epidemiologici di cancerogenicità nell’uomo. Glicidolo Intermedio nell’industria farmaceutica nella preparazione del glicerolo, etere glicidico e altre amine La IARC non ha avuto a disposizione dati epidemiologici sull’uomo. 5-Metossipsora-lene È usato nella fabbricazione dell’olio di bergamotto di cui è un costituente. Vi possono essere esposti gli operai addetti alla produzione e le persone che usano olio di bergamotto. La sua cancerogenicità sarebbe potenziata dalle radiazioni ultraviolette. (Evidenza di cancerogenicità inadeguata nell’uomo). Epiteliomi e melanomi della cute. 4,41-metilene bis (2cloranilina) (MOCA) È usato principalmente nella sintesi dei prepolimeri poliuretanici nella produzione di gomme. Agente di vulcanizzazione per elastomeri poliuretanici e resine epossidiche. Intermedio di sintesi. (Evidenze di cancerogenicità inadeguata nell’uomo). Papillomi e carcinomi della vescica. Metilmetanosulfonato Industria chimica. La IARC non ha avuto a disposizione dati epidemiologici nell’uomo. AGENTI DEL GRUPPO 2A IARC (seguito) AGENTE LAVORAZIONI TUMORE N-metil-N1-nitro-Nnitroguanidina (MNNG) Si tratta di una sostanza utilizzata nei laboratori di genetica, di biologia cellulare, di ricerca e di mutagenesi in oncologia. Vi sono esposti i lavoratori di questo tipo di attività. (Evidenza di cancerogenicità inadeguata nell’uomo). Tumori cerebrali (gliomi). Nitrosodimetilamina Industria chimica o farmaceutica La IARC non ha avuto a disposizione dati epidemiologici nell’uomo. N-Nitrosodietila-mina È usato come intermedio nella produzione di 1,1-dimetilidrazina, usata nell’industria farmaceutica come precursore di farmaci antitumorali. La IARC non ha avuto a disposizione studi epidemiologici di cancerogenicità nell’uomo. Orto-toluidina Intermedio nella preparazione dei pigmenti. (Evidenza di cancerogenicità limitata nell’uomo). Tumori della vescica (carcinoma). Stirene-7,8-ossido È usato come intermedio in processi molteplici, come sostanza base di profumi, nella sintesi del tetramisolo (antielmintico), come diluente di reazione per le resine epossidiche; è usato nella sintesi di polieteri e di poliuretani. È usato per aumentare la stabilità di fluidi dielettrici e polimeri e copolimeri acido-sensibili. (Evidenza di cancerogenicità inadeguata nell’uomo). La IARC non ha avuto a disposizione studi epidemiologici di cancerogenicità nell’uomo. Tetracloroetilene È adoperato nell’industria galvanica, nella sgrassatura delle superfici, nel processo di finizione dell’industria della tessitura,, nelle attività di tintoria e lavanderia (come solvente). È adoperato anche nell’attività di verniciatore per rimuove le vernici, nella pulitura dei metalli e come intermedio nella produzione di 2carbonio-clorofluorocarbonio (CFCS), principalmente CFC-113. È impiegato come insetticida e fumigante. (Evidenza di cancerogenicità limitata nell’uomo). Tumori esofago, cervice uterina, linfomi non Hodgkin, leucemie. AGENTI DEL GRUPPO 2A IARC (seguito) AGENTE LAVORAZIONI (Evidenza di cancerogenicità TUMORE limitata Tumori dell’apparato digerente. Tolueni clorurati Industria chimica. nell’uomo) respiratorio e Tricloroetilene È usato come solvente, nella pulitura di metalli (anche nell’industria galvanica), nella pulitura di superfici verniciate, nell’industria tessile come solvente, nelle attività di tintoria e di lavanderia, come solvente di estrazione dei grassi e degli olii naturali, così come olio di palma e di soia, nella decaffeinizzazione del caffè, come fumigine ed insetticida (Evidenza dic ancerogenicità limitata nell’uomo). Tumori del fegato e delle vie biliari, carcinoma della cervice uterina, linfomi non Hodgkin, tumori del rene. 1,2,3-tricloro-propano È usato come solvente e come agente estrattivo anche per rimuovere e ripulire le vernici e come agente per la pulitura dei metalli. È usato come intermediario nella sintesi di alcuni polimeri (dicloropropano ed esafluoropropilene) e come agente di reazione nella produzione dei polisolfuri. È usato in associazione ad altri prodotti come fumigante e come fungicida dei terreni. (Evidenza di cancerogenicità inadeguata nell’uomo). La IARC non ha avuto a disposizione studi epidemiologici di cancerogenicità nell’uomo. Tris(2,3-Dibromopropil)fosfato È usato principalmente come anti-infiammante nella industria sintetica tessile e plastica. È usato come componente delle resine fenoliche, delle vernici, della gomma e della carta. È usato nelle fabbriche di acetato e di cellulosa e nelle industrie di acrilici. È usato per la fabbricazione degli interni di veicoli, navi, barche e come anti-infiammante nei prodotti poliuretanici, nella fabbricazione di giocattoli per bambini. (Evidenza di cancerogenicità inadeguata nell’uomo). La IARC non ha avuto a disposizione studi epidemiologici di cancerogenicità nell’uomo. AGENTI DEL GRUPPO 2A IARC (seguito) AGENTE LAVORAZIONI TUMORE Vinil bromuro È usato come intermedio nella sintesi organica e nella manifattura dei polimeri, copolimeri, prodotti anti-incendio, prodotti farmaceutici, disinfettanti. La IARC non ha avuto a disposizione studi epidemiologici di cancerogenicità nell’uomo. Vinil fluoruro È usato nella produzione di fluoruro di polivinile (polimero) ed altri fluoropolimeri. I polimeri di fluoruro di vinile sono caratterizzati da una forte resistenza all’acqua, hanno una grande resistenza meccanica, sono chimicamente inerti ed hanno una bassa permeabilità all’aria ed all’acqua. Sono adoperati in laminati con alluminio, acciaio galvanizzato per la protezione di rivestimento di edifici industriali e residenziali. (Evidenza di cancerogenicità inadeguata nell’uomo). La IARC non ha avuto a disposizione studi epidemiologici di cancerogenicità nell’uomo. N-metil-N-nitro-surea Si tratta di una sostanza utilizzata nei laboratori di genetica di biologia cellulare di ricerca e di mutagenesi in oncologia. Vi sono esposti i lavoratori applicati in laboratori di questo tipo. È anche un agente chemioterapico. La IARC non ha avuto a disposizione studi epidemiologici di cancerogenicità nell’uomo. MISCELE DEL GRUPPO 2A IARC Miscela Lavorazioni Tumore Creosoti Industria dei legnami, industria dei refrattari. I creosoti sono dei conservanti del legno (Evidenza di cancerogenicità limitata nell’uomo). Tumori (epiteliomi) della cute e dello scroto. Motori diesel, gas di scarico. Contengono idrocarburi policiclici aromatici. Vi sono esposti i lavoratori delle ferrovie, i lavoratori applicati nelle miniere dove si adoperano motori diesel, i garagisti, i meccanici, i vigili del fuoco, gli addetti al controllo del traffico, i parcheggiatori. (Evidenza di cancerogenicità limitata nell’uomo) Tumori del polmone (carcinoma ed adenocarcinoma), tumori della vescica. Insetticidi non arsenicali L’esposizione lavorativa consiste nelle occupazioni che espongono allo spruzzo ed alla inalazione di queste sostanze, prevalentemente clorofenoli e fenossiderivati (Evidenza di cancerogenicità limitata nell’uomo). Mieloma multiplo, tumori del polmone, linfomi non Hodgkin, tumori della cute, sarcoma dei tessuti molli, leucemie, tumori cerebrali. Bifenili policlorurati (PCB) Si tratta di composti che possono essere distesi su superfici formando sottili pellicole; sono buoni isolanti, hanno azione anti-incendio. Vengono impiegati largamente nell’industria come isolanti per trasformatori e condensatori, come olii lubrificanti per apparecchiature elettroniche, subacquee, come elasticizzanti, su carte autocopianti. Vi sono esposti i lavoratori addetti alla produzione ed al loro impiego nei diversi prodotti in cui sono adoperati. (Evidenza di cancerogenicità limitata nell’uomo). Tumori del fegato e delle vie biliari, tumori linfatici ed emolinfatici, tumori del tubo digerente. CIRCOSTANZE DI ESPOSIZIONE LAVORATIVA DEL GRUPPO 2A IARC Circostanze di esposizione Lavorazioni Tumore Arte del vetro, manifattura di contenitori di vetro ed oggetti di vetro pressato. Secondo la IARC c’è limitata evidenza che le esposizioni lavorative relative alla produzione di vetro, di contenitori di vetro e di vetro pressato siano cancerogene. Sempre secondo la IARC c’è inadeguata evidenza che l’esposizione lavorativa a vetro levigato e a speciali tipi di vetro sia cancerogena. Secondo la IARC la produzione e l’arte del vetro pressato comportano esposizioni che sono probabilmente cancerogene per l’uomo. Secondo la IARC l’esposizione lavorativa a vetro levigato e a produzioni di vetro speciale non sono classificabili come cancerogene per l’uomo (gruppo 3 IARC). Carcinoma e adenocarcinoma del polmone, carcinoma dell’intestino, carcinoma della vescica, carcinoma dello stomaco, carcinoma del laringe. Esposizione lavorativa a prodotti di parrucchiere e di barbiere. Nelle predette attività i lavoratori possono essere esposti a coloranti per capelli, a shampii, a preparazioni per la pulitura dei capelli a coloranti, a spray per capelli e a prodotti per le unghie. (Secondo la IARC c’è limitata evidenza che l’occupazione di parrucchiere e di barbiere determina esposizioni cancerogene e c’è inadeguata evidenza che l’uso personale di coloranti per capelli determini esposizioni cancerogene. Sempre secondo la IARC l’occupazione di parrucchiere e di barbiere causa esposizioni che sono probabilmente cancerogene). Invece l’uso personale di coloranti per capelli non è valutato dalla IARC come cancerogeno (gruppo 3). Tumori della vescica (carcinomi), melanoma melanotico di Hutchinson, linfomi di Hodgkin, linfomi non Hodgkin, leucemie, tumori delle ghiandole salivari, tumori della cervice uterina, tumori cerebrali. Esposizione lavorativa a prodotti di raffinazione del petrolio Di solito l’attività lavorativa avviene a ciclo chiuso. In particolari condizioni i lavoratori possono essere esposti ad idrocarburi aromatici (benzene, toluene) nel craking catalitico e di riformazione, nella miscelazione e nel caricamento delle benzine, nelle unità di preparazione della cera (in più processi), a bitumi, a nickel e composti del nickel (catalisi, preparazione di olii residui combustibili, prodotti di combustione), ad olii minerali (olii ed unità di lubrificazione), a cromo e composti del cromo (catalisi nel reforming catalitico), al coke (nelle unità di coke), a lubrificanti non raffinati (nella miscelazione dei lubrificanti, nel deposito, nel caricamento). Carcinoma della cute squamoso cellulare, leucemie, mieloma, linfoma non Hodgkin, tumori cerebrali, tumori dello stomaco, del rene, del pancreas, della prostata. Il caprolattame è l’unico agente studiato dalla IARC e classificato come non cancerogeno dalla IARC. Anche l’NTP-USA non lo ha elencato nel gruppo dei cancerogeni. FARMACI CANCEROGENI DEL GRUPPO I IARC ED I TIPI DI TUMORE CAUSATI AGENTE TUMORE Azatioprina linfomi non Hodgkin, tumori della cute (epiteliomi), carcinomi epato-biliari, tumori mesenchimali N,N-Bis(2-cloroetil)-2-naftila-mina (clornofazina) carcinoma della vescica 1,4-Butanediolo Dimetansulfonato (Busulfan, Myleran) leucemia e carcinomi pluridistrettuali Ciclosporina Linfomi Ciclofosfamide carcinoma della vescica, leucemia acuta non linfocitica, carcinoma della mammella e dell’ovaio. Clorambucil leucemia acuta non linfocitica Dietilstilbestrolo carcinoma della vagina, della cervice uterina, tumori della mammella Melfalan leucemie acute non linfocitiche Etoposide (in combinazione con cisplatino e bleomicina) leucemia mieloide acuta 8-Metossipsoralene (Metoxalene) con radiazioni ultraviolette A epiteliomi cutanei, melanomi MOPP ed altre chemioterapie combinate comprendenti agenti alchilanti leucemia acuta non linfocitica, linfoma non Hodgkin, tumore del polmone (carcinoma ed adenocarcinoma) Terapia sostitutiva con estrogeni (post menopausa) carcinoma della vagina e della cervice uterina Estrogeni non steroidei carcinomi della vagina e della cervice uterina, carcinomi della mammella Estrogeni steroidei tumori dell’endometrio, tumori della mammella Contraccettivi orali, combinati tumori del fegato, tumori dell’ovaio, tumori dell’utero, tumori della mammella Contraccettivi orali, sequenziali tumori dell’endometrio Tamoxifene tumori dell’endometrio, tumori del fegato Thiotepa leucemia non linfocitica Treosulfan leucemia acuta non linfocitica Miscele analgesiche contenenti fenacetina tumori della pelvi renale 1-(2-cloroetil)-3-(4-metilci-clo-esil)-1-Nitrosurea (semustina) (Metil CNNU) carcinoma gastrointestinale, leucemia acuta non linfocitica FARMACI SOSPETTI CANCEROGENI DEL GRUPPO 2A IARC ED I TIPI DI TUMORE CAUSATI AGENTE Adriamicina TUMORE _____________ (con evidenza di cancerogenicità per l’uomo inadeguata). Steroidi androgeni anabolizzanti Epatoma benigno, epatocarcinoma, colangiocarcinoma, carcinoma della prostata. (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo limitata). Azacitidina _____________ (la IARC non ha avuto disponibilità di studi sull’uomo). Biscloroetil nitrosurea (BCNU) Leucemia non linfocitica acuta (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo limitata). Cloramfenicolo Leucemie. (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo limitata). 1-(2-cloroetil)-3-cicloesil-1-nitrosurea (CCNU) Leucemia non linfocitica acuta. (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo inadeguata). Clorozotocina _____________ (la IARC non ha avuto disponibilità di studi sull’uomo). 5-Metossipsoralene Tumori della cute (epiteliomi e melanomi). (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo inadeguata). Mostarda azotata Leucemie, carcinomi squamocellulari della cute. (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo limitata). Etoposide (isolatamente e non in combinazione con cisplatino e bleomicina) leucemia mieloide acuta (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo limitata) Fenacetina Tumori della pelvi renale. (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo limitata). Procarbazina cloridrato Leucemia acuta non linfocitica (in associazione al trattamento con mostarda azotata). (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo inadeguata). Cisplatino ______________ (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo inadeguata) Teniposide leucemia mieloide acuta (con evidenza limitata di cancerogenicità nell’uomo) TUMORI PROFESSIONALI DA AGENTI BIOLOGICI Sono a tutt’oggi considerati come dovuti ad infortunio sul lavoro. La possibilità di dimostrarne l’origine dall’infortunio (ad esempio puntura da ago infetto) è ultradecennale dalla data dell’infortunio Devono sussistere le seguenti due condizioni: La ricorrenza del rischio professionale specifico in periodi compatibili con la comparsa della malattia La contestuale assenza di fattori eziologici extra-lavorativi GLI AGENTI INFETTIVI DEL GRUPPO 1 IARC ED I TIPI DI TUMORE CAUSATI AGENTE TUMORE Virus di Epstein-Barr linfoma di Burkitt, carcinoma nasofaringe Infezione con Helicobacter pylori carcinoma dello stomaco, forse carcinoma dell’intestino Infezione cronica con epatite virale B Epatocarcinomi Infezione cronica con epatite virale C epatocarcinomi Infezione con virus di tipo I di immunodeficienza umana sarcoma di Kaposi, linfoma non Hodgkin, sindrome di Sézary, micosi fungoide, altre neoplasie. Papillomavirus umano tipo 16 carcinoma della vulva e della cervice uterina, carcinoma del pene, carcinoma squamoso periungueale e malattia palmoplantare di Bowen. Papillomavirus umano tipo 18 Carcinoma della vulva e della cervice uterina, carcinoma del pene, carcinoma periungueale e malattia palmoplantare di Bowen Virus umano linfotropico cellulare T tipo I leucemia e linfomi a cellule T Infezione con Opistorchis viverrini colangiocarcinoma, carcinoma epatico Infezione con Schistosoma haematobium tumore della vescica. NOTA: Consulta le voci bibliografiche IARC secondo cui è effettuata la presente classificazione. GLI AGENTI INFETTIVI SOSPETTI CANCEROGENI DEL GRUPPO 2A IARC ED I TIPI DI TUMORE CAUSATI AGENTE TUMORE Clonorchis sinensis (infezione con) colangiocarcinoma, carcinoma epatico (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo limitata) Papillomavirus umano tipo 31 carcinoma della cervice uterina (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo limitata) Papillomavirus umano tipo 33 carcinoma della cervice uterina (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo limitata) Herpex virus del sarcoma di Kaposi, herpex virus umano 8 sarcoma di Kaposi (con evidenza di cancerogenicità nell’uomo limitata) Nota: consulta le voci bibliografiche IARC secondo cui è effettuata la presente classificazione. EFFETTI DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI PROBABILITY OF CAUSATION PC = RISCHIO DA RADIAZIONI RISCHIO DA RADIAZIONI + RISCHIO NATURALE PC = R R+1 La probability of causation varia da 0 ad 1 (definito spazio campionario) PARAMETRI E DATI NECESSARI PER LA VALUTAZIONE DELLA P.C. ( PROBALITY OF CAUSATION ) - NIOSH - USA Organo sede del tumore con classificazione ICD –ISO Oncotipo Data di nascita Sesso Razza ( per i tumori della cute ) Schede dosimetriche Anni intercorrenti tra l’esposizione alle radiazioni e la diagnosi di neoplasia Anno di diagnosi della neoplasia Fumo di tabacco ( per i tumori del polmone ) AGENTI FISICI CHE DIFFONDO RADIAZIONI IONIZZANTI DEL GRUPPO 1 IARC CON RELATIVO TROPISMO DI ORGANO Agente Tumori Raggi X e gamma (evidente sufficienza di cancerogenicità nell’uomo) Leucemia, tumore della mammella nelle donne esposte prima della menopausa, cancro della tiroide nella popolazione esposta durante l’infanzia, alcuni tumori gastrointestinali includenti quelli dello stomaco e del colon. Solo per alti dosaggi e raramente tumori delle ossa dei tessuti molli, dell’utero, della cute e del retto. Neutroni (inadeguata evidenza di cancerogenicità nell’uomo) Non esistono studi epidemiologici con dati adeguati per valuitare se i neutroni sono cancerogeni nell’uomo, ma in virtù degli studi sperimentali sugli animali la IARC per motivi di precauzione li classifica nel gruppo 1. Plutonio 239 e suoi prodotti di decadimento (evidente sufficienza di cancerogenicità nell’uomo) Tumori del fegato, della vescica, del polmone, della pleura, delle ossa, della mammella, della prostata, leucemia. Tumori in altre sedi. Fosforo-32 come fosfato (sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo). Leucemia Radioiodio includente iodio-131 proveniente dagli incidenti di centrali nucleari e di esplosioni atomiche (sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo) Tumori della ghiandola tiroidea. Radionuclidi alfa emittenti, depositati internamente (sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo) Tumori del polmone e delle ossa. Radionuclidi beta emittenti, depositati internamente (suffiicente evidenza di cancerogenicità nell’uomo) Tumori del polmone e delle ossa AGENTI FISICI CHE DIFFONDO RADIAZIONI IONIZZANTI DEL GRUPPO 1 IARC CON RELATIVO TROPISMO DI ORGANO (seguito) Agente Tumori Radio-224 e suoi prodotti di decadimento (sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo) Tumori della mammella, del rene, del fegato, dell’apparato uropoietico urinario, della tiroide, dei tessuti molli, sarcomi e leucemie Radio-226 e suoi prodotti di decadimento (sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo) Sarcomi, carcinomi dei seni paranasali e dei processi mastoidei Radio-228 e suoi prodotti di decadimento (sufficeinte evidenza di cancerogenicità nell’uomo) La IARC non ha avuto a disposizione studi epidemiologici ma per precauzione lo ha inserito nel gruppo 1. Radon-222 e suoi prodotti di decadimento (sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo) Tumori del polmone. Torio-232 e suoi prodotti di decadimento somministrati per via endovenosa come dispersione colloidale di diossido di torio-232. (sufficiente evidenza di cancerogenicità nell’uomo) Tumori del fegato, emangiosarcoma, leucemia linfatica cronica, tumori del polmone. Nota: Il tropismo di organo è riferito agli studi epidemiologici disponibili alla IARC e pertanto è da ammettere che i predetti agenti fisici emettenti radiazioni ionizzanti manifestino la loro cancerogenicità per altre sedi e siano causa di altri tumori. La IARC non ha operato una classificazione dell’uranio ma nella monografia 78/2001 ha evidenziato la sua cancerogenicità per il polmone (verosimilmente dovuta al radon-222 con i suoi prodotti di decadimento). La IARC sempre nella monografia 78/2001 ha specificato che per il polonio gli studi epidemiologici disponibili sono inadeguati per classifficare il detto agente nel gruppo 1. La IARC ricorda che gli uomini sono esposti a un grande numero di altri radionuclidi includenti il Cesio-134, il Cesio-137, l’Idrogeno-3, il Carbonio-14 e lo Stronzio-90. Esistono pochi o addirittura alcun dato epidemiologico e i loro effetti sull’uomo non potrebbero essere quantificati. Per quanto riguarda l’Uranio naturale la IARC attribuisce la valutazione di inadeguata evidenza di cancerogenicità nell’uomo e fa notare come i dati epidemiologici registrano un aumento di tumori polmonari nei lavoratori delle miniere (esposti anche al Radon-222). ESEMPI SELEZIONATI DI TUMORI INDOTTI DA RADIAZIONI IONIZZANTI (seguito) VI RINGRAZIO PER L’ATTENZIONE Per ogni ulteriore informazione sono a vostra disposizione DOTT. CARMELO MARMO – DIRIGENTE MEDICO DI II LIVELLO DELLA SEDE INAIL DI ROMA LAURENTINO VIA STEFANO GRADI N. 55 - ROMA TELEFONO: 0654877931 CELLULARE: 3331758527