Virosi Aviari Emergenti: Rischio Zoonosico Prof. Alessandro FIORETTI Facoltà di Medicina Veterinaria Univesità di Napoli Federico II West Nile Disease Prof. Alessandro FIORETTI Facoltà di Medicina Veterinaria Univesità di Napoli Federico II L’agente Flaviviridae Flavivirus Singolo filamento di RNA Correlato a: - encefalite Saint Louis, - encefalite giapponese, - encefalite Murray Valley, - Kunjin virus Infetta uomini, uccelli, zanzare, cavalli, altri mammiferi Storia 1937: West Nile District, Uganda 1950 − Egitto Ecology studied Disease varies − Israele 1951-54 1957 - Meningoencefalite negli anziani Storia 1962, 2000: Francia 1973-74: Sud Africa 1996: Romania Prima epidemia in area urbana industrializzata 1998: Italia 1999 Russia Stati Uniti, New York - Prima segnalazione nell’emisfero ovest Stati Uniti - 1999 New York − 62 casi − 7 morti − Uccelli da zoo, corvi, cavalli St. Louis Encephalitis virus primo sospettato Simile al ceppo virale trovato in Israele Modi possibili di introduzione del West Nile Virus negli USA Ospiti infetti (uomo) Ospite vertebrato trasportato dall’uomo - Legale - Illegale Vettore(i) trasportato dall’uomo Ospite vertebrato (uccelli) trasportato dalle tempeste Introduzione intenzionale Diffusione di WNV negli USA: 1999-2002 Distribuzione mensile di WNV: 1999-2001 Distribuzione dei casi di WNV in base all’età : 1999-2001 WNV negli USA, Uomini Anno Casi Morti 1999 62 7 2000 21 2 2001 66 9 2002 4156 284 2003 9862 264 WNV negli USA: 2003 WNV negli USA: 2010 WNV Equini: 2002 WNV Equini: 2010 WNV Animali positivi, 2003 Casi USA − 4,554 equini − 30 cani − 17 scoiattoli − 1 gatto − 32 specie animali non identificate Ecologia e Trasmissione Trasmissione Ospiti occasionali Ospiti amplificatori Uccelli Vettori Culex sp., Aedes sp., Ochlerotatus sp. Uomo, cavallo, e altri mammiferi Ecologia e Trasmissione Vettore primario Culex spp. 43 specie Ma anche Aedes spp. − Isolato sporadicamente dalle zecche Asia, Russia − Ruolo non chiaro nella trasmissione − Culex pipiens Culex restuans Culex salinarius Aedes vexans In Italia nell’estate 2009 2 pool di zanzare sono risultate positive sia a WND e USUV Aedes albopictus Ecologia e Trasmissione Zanzare infette nel periodo invernale Trasmissione transovarica Uccelli Contatto − Migrazione − Trasmissione nell’Uomo In laboratorio − Lacerazioni durante necroscopie − Punture con aghi Emotrasfusioni − 23 casi in 2002 − Monitoraggio implementato nel 2003 737 presunti donatori viremici di West Nile 2 casi associati a trasfusioni Trasmissione nell’Uomo Trapianti d’organo −4 casi documentati da 1 donatore d’organo − Un donatore d’organo ha ricevuto sangue da un donatore viremico Trasmissione transplacentare − WNV 27a settimana di gravidanza Allattamento − Una madre ha ricevuto sangue infetto − Neonato positivo a WNV Malattia nell’uomo Malattia nell’uomo Incubazione: 3-14 giorni − 80% asintomatica o simil-influenzale − 20% febbre, debolezza, emicrania, mialgia, nausea, vomito Sintomi ultimi 3-6 giorni Rash maculo-papulare Frequente nei bambini Recenti epidemie: menigoencefaliti Malattia nell’uomo Meno dell’1% (1:150) infetto − Sviluppa grave malattia Con segni neurologici − Encefalite (meningoencefalite) Febbre, disorientamento, atassia, tremori, rigidità cervicale, ± coma − Debolezza muscolare fino a paralisi flaccida delle estremità Diagnosi nell’uomo Monitoraggio anticorpale − Siero o Liquido cerebro-spinale − IgM capture ELISA (MAC-ELISA) Entro 8 gg. − Aumento del titolo Ac di 4 volte o superiore Acuto/convalescente – a distanza di 3 settimane Forte evidenza dell’infezione − IgM in LCS suggerisce l’infezione del SNC − Cross-reattività con altri virus Diagnosi nell’uomo Plaque reduction neutralization test − Per differenziare le cross-reattività − CDC test per indentificare gli stadi iniziali − Test negativi Raccolta entro 14 gg dall’esordio della malattia Riconferma Durata dell’immunità − IgM possono persistere nel sangue 6 mesi o più − Fino a 16 mesi nel LCS Trattamento nell’uomo No terapia specifica Cure di supporto Ribavirina? Interferone alfa-2b? Vaccino in fase di prova è stato dimostrato che la somministrazione passiva di anticorpi prodotti da donatori selezionati ha dato risultati promettenti nei modelli animali. WNV negli Animali Cavalli (*) Orso bruno Pipistrelli Capre (*) Pecore (*) Cane (*) Lupo (*) Alpaca (*) Capra delle montagne rocciose Alligatore (*) Lama (*) Bovino (*) Foca (*) Scoiattolo grigio (*) Cervo Coniglio Scoiattolo striato Puzzola Coccodrillo (*) Gatto (*) Segni clinici nella fauna selvatica Uccelli − Solitamente trovati morti (es. Corvidi) Pipistrelli, scoiattoli striati, puzzole e conigli domestici − La maggioranza non sviluppa segni clinici Scoiattolo grigio − Letargia, vocalizzazioni, atassia, movimenti di maneggio, encefalite, miocardite Segni clinici nei grandi animali Bovino − Progressiva atassia fino alla paralisi Alpaca, pecora, capra − Febbre, nistagmo, torcicollo, atassia − Vocalizzazioni − L’alpaca presenta moderata meningoencefalite non-suppurativa Segni clinici nei piccoli animali Cani e gatti ― Raramente mostrano segni di malattia Febbre, depressione • Debolezza muscolare, spasmi • Paralisi, miocarditi • Lupo - 1 caso −3 mesi di età, animale da zoo, segni nervosi Sospetto di WNV negli animali che mostrano segni neurologici e cardiaci Segni clinici nei piccoli animali Cani e gatti infettati sperimentalmente − Puntura di zanzara: cani Tutti i cani mostravano viremia, no segni clinici Tutti i gatti mostravano viremia Quasi tutti mostravano moderati segni clinici − Puntura di zanzara: gatti − Predazione: gatti Tutti i gatti sviluppavano viremia Nessuno mostrava segni clinici Conclusioni: si infettano rapidamente, ma non sono ospiti amplificatori Segni clinici nei cavalli Paralisi delle labbra, muscoli facciali, o lingua Torcicolo, difficoltà deglutizione Alterata mentazione Iperacusia Cecità Depressione Simil-influenzale, anoressia, depressione Contrazione muscolare e cutanea Iperestesia Debolezza, atassia Decubito Diagnosi e Trattamento nei cavalli Diagnosi − Sierologia Sieropositivo e non vaccinati infezione da WNV Immunità − Molti mesi Effettuare necroscopie con dovute precauzioni Terapia di supporto = Vaccino nei cavalli Vaccino pienamente approvato − Novembre 2002 − Vaccino spento − 2 dosi Distanziato di 3-6 − Richiamo annuale − Ristretto uso veterinario WEST NILE DISEASE NEL BACINO DEL MEDITERRANEO 2010 La West Nile Disease è stata segnalata tra luglio e novembre 2010 in diversi paesi del Bacino del Mediterraneo sia negli animali sia nell’uomo. Gli Stati coinvolti dai focolai sono: Bulgaria, Grecia, Israele, Italia, Marocco, Portogallo, Romania, Russia, Spagna, Turchia, Ungheria. Situazione Bacino delMeditarraneo Il ciclo di trasmissione della WND è intimamente legato: componenti biotiche dell'ecosistema (uccelli selvatici, zanzare, animali domestici) componenti abiotiche (variabili climatiche, tipologia di suolo ecc.), che influenzano la distribuzione e l'andamento dell'infezione. La malattia ha un chiaro trend stagionale nei Paesi del Bacino del Mediterraneo ed i focolai si verificano generalmente in prossimità di aree umide (per es. delta dei fiumi) dove spesso una maggiore densità di uccelli coesiste con una elevata abbondanza di vettori. Sorveglianza Situazione epidemiologica in Italia La WND è ricomparsa in Italia per il terzo anno consecutivo interessando sia territori coinvolti dalla circolazione virale nel 2008–2009 (Veneto, Emilia Romagna, Molise), sia territori in precedenza non colpiti (Sicilia). Sorveglianza Ai sensi del Decreto Dirigenziale 15 settembre 2009 la sorveglianza nei confronti della West Nile Disease (WND) si basa sulle seguenti componenti: sorveglianza su uccelli stanziali di specie “sinantropiche”. In caso di mancato raggiungimento del 50% delle attività previste, è possibile, in alternativa, attuare la sorveglianza su allevamenti avicoli rurali o all’aperto o tramite il posizionamento di gruppi di polli sentinella; sorveglianza negli equidi; sorveglianza entomologica; sorveglianza dell’avifauna selvatica di specie migratorie. Sorveglianza Per il 2010 sono state individuate 3 aree geografiche distinte (Fig. 1): A. area con circolazione virale (ACV); è l’area che è stata interessata dalla circolazione del West Nile virus (WNV) nel corso del 2009; B. area di sorveglianza esterna alla ACV (AE), estesa per un raggio di 20 km intorno ai casi verificatisi nelle zone più esterne dell’ACV; C. undici aree a rischio (AR). Sorveglianza Situazione epidemiologica in Italia Ad oggi, sono stati confermati dal Centro di Referenza Nazionale per lo Studio delle Malattie Esotiche (CESME): una positività alla PCR su organi di un esemplare di ghiandaia (Garrulus glandarius) catturato in provincia di Modena; nove positività alla PCR di altrettanti pool di zanzare catturate in provincia di Venezia, di Rovigo e di Modena; quarantacinque focolai di WND negli equidi distribuiti nelle province di Trapani, Venezia, Campobasso (primo in Molise), Bologna. Sorveglianza Situazione epidemiologica in Italia Equidi La sorveglianza negli equidi viene effettuata tramite l’esame periodico di equidi sentinella e la verifica di casi sospetti di WND. Tali attività di sorveglianza hanno permesso di confermare 45 focolai di WND negli equidi 41 in provincia di Trapani; 2 in provincia di Venezia; 1 in provincia di Campobasso; 1 in provincia di Bologna. Sorveglianza Situazione epidemiologica in Italia Uccelli La sorveglianza su uccelli stanziali appartenenti a specie sinantropiche è effettuata per evidenziare precocemente la circolazione virale. Ad oggi, una ghiandaia (Garrulus glandarius) catturata in provincia di Modena il 4 agosto 2010 è risultata positiva alla PCR Sorveglianza Situazione epidemiologica in Italia Specie Avicole La sorveglianza sugli avicoli è effettuata come alternativa alla sorveglianza sulle specie sinantropiche. Sorveglianza Situazione epidemiologica in Italia Zanzare L’attività entomologica ha lo scopo di determinare la composizione della fauna culicidica, di individuare le specie di zanzare responsabili della trasmissione del WNV sia nel ciclo enzootico che epizootico della malattia. I pool di zanzare sono analizzati tramite PCR Controllo zanzare Riduzione dei vettori Protezione del personale Controllo biologico Larvicidi Adulticidi Controllo zanzare Riduzione delle fonti Eliminare i siti larvali − Vasche, pozzanghere, piscine abbandonate Controllo zanzare Riduzione delle fonti Rendere i siti inospitali per la replicazione larvale Educazione pubblica Controllo pozzanghere − Scarichi fognari, drenaggio Controllo zanzare Protezioni per il personale Ridurre i tempi all’aria aperta - Specialmente nelle ore serali Indossare pantaloni e maniche Usare repellenti per zanzare Non impiegare insetticidi sugli animali Assicurarsi che i vetri delle finestre siano intatti Usare luci antizanzara all’esterno Controllo zanzare Controllo biologico Utilizzare predatori che si nutrono di larve e pupe - Gambusia - Gambusia affinis, G. holbrooki Altri agenti sono stati usati ma non sono facili da reperire - Funghi, protozoi, nematodi Copepodi Controllo zanzare Larvicidi Impiegare quando è impossibile usare il controllo biologico e/o la riduzione delle fonti Più efficaci e target-specifici Applicare a piccole aree geografiche Adulticidi Quando altre misure di controllo non hanno successo Meno efficaci Sorveglianza Necroscopie uccelli morti Gruppi di polli sentinella Raccolta zanzare − Test di isolamento virale − Campioni per specie Larve ed adulti di zanzare − Mappatura − Registrazione delle catture Biosicurezza Precauzioni per zanzare - repellenti, maniche lunghe, etc Indossare guanti per raccogliere uccelli morti Lavare le mani dopo manipolazioni Quando possibile manipolare le carcasse sotto cappe di biosicurezza durante le necroscopie Quindi.. L'aumento dei casi di WND rilevati in Europa e nel bacino del Mediterraneo sia nell'uomo sia negli equidi testimonia la grande capacità di diffusione del virus della WND, in grado di coinvolgere nuovi territori e popolazioni di ospiti recettivi. Data l'importanza di tale Zoonosi, ulteriori approfondimenti sono necessari per chiarire i motivi ecologici ed epidemiologici che sono alla base della comparsa/ricomparsa dell'infezione in questi territori. È inoltre necessario incrementare le attività di sorveglianza al fine di monitorare la diffusione del WNV e adottare adeguate e tempestive misure per la salvaguardia della salute pubblica. USUTU Definizione USUTU Malattia trasmessa da zanzare sostenuta da un virus identificato come USUTU virus (USUV), membro del sierogruppo del virus dell’encefalite giapponese (JEV) entro la famiglia FLAVIVIRIDAE Eziologia Flavivirus Sferici Provvisti di envelope 40-60 nm di diametro Singolo filamento di RNA Virione con 3 proteine strutturali: - del capside (C) - di membrana (M) - dell’envelope (E) USUTU Eziologia USUTU Mediante studi di cross-neutralizzazione con antisieri policlonali i Flavivirus sono stati suddivisi in 8 complessi antigenici. In base alle omologie nucleotidiche e all’albero filogenetico il genere Flavivirus è stato segregato in 14 clades appartenenti a 3 cluster. USUTU virus è stato classificato nel gruppo del virus dell’encefalite Giapponese del cluster mosquito-borne. Eziologia Tale cluster comprende inoltre: USUTU Cacipacore virus (CPCV), Koutango virus (KOUV), JEV, Murray Valley encephalitis virus (MVEV), Alfuy virus (ALFV), St Luis encephalitis virus (SLEV), WNV, Kunjin virus (KUNV), Yaounde virus (YAOV) Storia USUTU Il primo isolamento di USUV è avvenuto nel 1959 da un pool di zanzare (Culex univittatus) in sud Africa. Il virus isolato venne registrato sotto il numero di referenza SA Ar 1776. Il virus era strettamente correlato al virus West Nile ma antigenicamente distinto e il nome USUTU venne dato in relazione al nome del fiume presso il quale vennero raccolte le zanzare. Storia USUTU In seguito il virus venne isolato anche da altre specie di zanzare: Coquillettidia aurites, Culex spp., Culex perfuscus, Aedes minutus, Mansonia africana. Recentemente è stato isolato da Aedes albopictus o zanzara tigre Storia USUTU Oltre alle zanzare, il virus venne isolato da almeno 3 specie di uccelli stanziali africani: Bucero fischiatore Tordo del Kurrichane Little greenbul Storia USUTU Il primo isolamento da mammiferi avvenne in un ratto africano del genere Praomys spp. Successivamente da un uomo con febbre e rash cutanei nell’Africa centrale. Primo isolamento di Usutu virus associato a mortalità in uccelli in Austria USUTU Nel periodo Agosto/Settembre 2001, si osservò in Austria, la morte di un notevole numero di merli. Contemporaneamente 5 allocchi vennero trovati morti nello zoo di Vienna. Questa mortalità inusuale di varie specie di uccelli ricordò l’epidemia da WNV che avvenne negli USA. Indagini patologiche e virologiche sull’episodio austriaco dimostrarono USUV come agente causale. Primo episodio di USUV fuori dai confini africani. Primo isolamento di Usutu virus associato a mortalità in uccelli in Austria USUTU Nell’anno seguente su 72 uccelli analizzati vennero trovati positivi ad USUV: 28 merli 1 cinciarella 1 passero domestico Contemporaneamente si osservò una drastica diminuzione della popolazione di merli a Vienna ed aree circostanti. Analisi genomica e caratterizzazione del ceppo USUV austriaco USUTU Mediante RT-PCR e sequenziamento del genoma virale si è ottenuta la completa sequenza genomica di USUV isolato in Austria. La sequenza genomica venne comparata con il ceppo di referenza africano SA Ar 1776: Omologia nucleotidica del 97% Omologia aminoacidica del 99% Comparato con gli altri Flavivirus la più alta omologia si ebbe con i virus del gruppo JEV: MVEV (73%), JEV (71%), WNV (68%) Albero filogenetico basato sulla correlazione della sequenza genomica tra Flavivirus USUTU Trasmissione L'USUTU virus è trasmesso dalle zanzare (principalmente complesso Culex pipiens) e infetta soprattutto gli uccelli selvatici Sintomatologia USUTU Malattia clinica solo in alcune specie di uccelli selvatici Di solito si ha morte improvvisa Quando presenti: - Apatia - Piumaggio arruffato - Incoordinazione dei movimenti - Incapacità al volo - Morte entro 2-24 ore Mortalità USUTU L'USUTU virus può portare elevata mortalità negli ucceli, specialmente nei merli (Turdus merula) Necroscopia H = cuore L = fegato Epatomegalia Lesioni miocardiche Necroscopia S = milza L = polmoni Enterite sieromucosa Splenomegalia Stomaco repleto P = stomaco ghiandolare I = intestino Metodi diagnostici USUTU Esame necroscopico - Spleno ed epatomegalia, stomaco repleto ed enterite sieromucosa Esame istologico - Necrosi neuronale multifocale, noduli gliali nel cervello, degenerazione miocardica, splenite ed epatite necrotica Isolamento virale - Colture cellulari (VERO PK-15, fibroblasti di oca) non umane - Inoculazione sacco allantoideo di uova embrionate di oca - Inoculazione intracerebrale di topi lattanti - Immunoistochimica - Ibridazione in situ - RT-PCR Metodi diagnostici USUTU Sierologia ELISA Immunofluorescenza indiretta Immunoperossidasi indiretta Poco utilizzati per la scarsa disponibilità di anticorpi per uccelli selvatici Test di neutralizzazione riduzione placche (PRNT) Inibizione dell’emoagglutinazione (HI) Gold standard Diffusione di USUV in Europa Prima del 2001: isolato solo in zone dell’Africa tropicale e subtropicale Dal 2001: Segnalato in Europa centrale (Austria) poi in Ungheria e nelle zanzare in Catalogna (Spagna), e in Italia • Portato dall’avifauna migratoria ? • Adattato alle specie vettore europee ? Diffusione di USUV in Europa 2005-2006 Agosto 2005 – Budapest (Ungheria) - 7 merli positivi a USUV Estate 2006 – Zoo di Zurigo (Svizzera) - su 105 uccelli (passeriformi e strigiformi) trovati morti il maggior numero era positivo a USUV Estate 2006 – Allevamento strigiformi Nord Italia - 1 allocco positivo a USUV La sequenza genomica dei ceppi ungheresi, svizzeri ed italiani, mostrava una omologia del 99% Stessa percentuale di similarità si otteneva comparandoli con il ceppo austriaco. Infezione in altre specie animali La malattia clinica si evidenzia solo in alcune specie di uccelli selvatici Inoculazione intraperitoneale in topi di 1 settimana determina depressione, paraplegia, paralisi e coma 6-11 gg. p.i. Topi adulti sono refrattari Polli domestici non sviluppano la malattia clinica ma producono risposta sierologica sentinelle nei programmi di sorveglianza Nelle oche il virus replica ma non da malattia clinica né viremia Infezione in uomo e mammiferi USUTU L’infezione di mammiferi e dell’uomo è un evento molto raro, anche se le prove in vitro dimostrano la moltiplicazione virale anche in cellule di mammifero (Bakonyi T. et al, Emerging Infectious Diseases 2005) Effetto Citopatico (CPE) di Vero cells causato dall’infezione di Usutu virus i, 4 giorni postinfezione Infezione nell’uomo USUTU USUV è in grado di infettare l’uomo senza provocare malattia grave. Talvolta, sono stati descritti rash cutanei transitori Infezione nell’uomo Nel 2007 e nell’estate del 2008 la presenza del virus Usutu viene svelata attraverso il controllo sierologico di polli sentinella senza mortalità apparente nelle specie selvatiche. Hanno fatto seguito due isolamenti virali in due pazienti donne, una sessantenne in Emilia Romagna, dove nello stesso periodo era in corso una importante epidemia di West Nile, ed una quarantenne di ritorno da un viaggio in Egitto, colpite rispettivamente da meningoencefalite ed encefalite gravi. Infezione nell’uomo Entrambe le pazienti avevano il sistema immunitario compromesso da patologie concomitanti e questo potrebbe aver amplificato l’effetto patogeno del virus che nell’uomo non aveva mai in passato provocato sintomatologia grave. In uno dei due casi, la sintomatologia nervosa si è evidenziata dopo un trapianto di fegato. “First human case of Usutu virus neuroinvasive infection, Italy” Pecorari M, Longo G, Gennari W, Grottola A, Sabbatini AM, Tagliazucchi S. et al. August-September 2009. Euro Surveill