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Virus e malattie reumatiche
F. De Benedetti
IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma
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La relazione fra virus e artrite è da sempre un argomento dibattuto in reumatologia. I virus, infatti,
possono avere molteplici tipi di interazione con il tessuto sinoviale e il sistema immune.
Diversi virus infettano direttamente i sinoviociti. In questi casi i virus provocano lisi delle cellule
sinoviale e quindi conseguente danno al tessuto sinoviale.
I meccanismi con cui cellule sinoviali infettate muoiono sono almeno tre e conducono a reazioni del
tessuto e a reazioni del sistema immune molto diverse:
i) necrosi cellulare diretta per infezione virale produttiva
ii) innesco dei meccanismi di morte cellulare programmata (apoptosi)
iii) espressione di antigeni virali e conseguente lisi delle cellule infettate da parte di linfociti T CD8. Un
esempio classico di artrite secondaria a una diretta infezione delle cellule sinoviale da parte di virus è
rappresentato dalle infezioni da alpha virus.
Al di là dell’infezione diretta e della conseguente lisi delle cellule sinoviali, i virus possono influenzare
anche in altri modi il tessuto sinoviale.
Alcuni virus possono transattivare geni dell’ospite provocando modificazioni fenotipiche o funzionali
delle cellule. D’altra parte alcuni virus possono anche modificare direttamente la risposta immune
attraverso la espressione di citochine virali e la chemioattrazione di linfociti o monociti. Come per tutti
gli antigeni non-self meccanismi di mimetismo molecolare possono portare alla rottura della tolleranza.
Uno dei candidati maggiormente coinvolti in questo tipo di meccanismi è certamente rappresentato dal
virus di Epstein-Barr (EBV).
Per la varietà dei possibili effetti dei virus sul tessuto sinoviale, è comprensibile come infezioni virali
siano ovviamente coinvolte in artriti acute transitorie, ma siano state anche chiamate in causa come
fattori ambientali coinvolti nella patogenesi delle artriti croniche. Anche nell’ambito delle artriti acute
virali, la durata del quadro clinico è variabile il che sottolinea ancora una volta quanto i meccanismi
delle relazione virus/tessuto sinoviale possano essere diversi.
Per quanto riguarda invece il possibile coinvolgimento di virus come eventi ambientali scatenanti
un’infiammazione cronica articolare, le evidenze sono comprensibili da un punto di vista teorico, ma
molto difficili da dimostrare in maniera concreta, per la complessità dei meccanismi coinvolti.
Due esempi circa la complessità. Il meccanismo di mimetismo molecolare e della conseguente rottura
della tolleranza immunologia si basa sulla similitudine (possibilità di cross-reazione) fra epitopi di
proteine virali ed epitopi di proteine self. Virus diversi della stessa famiglia, ma anche di famiglie
diverse, possono esprimere lo stesso epitopo. Il meccanismo di mimetismo si base quindi non su un
singolo virus, ma piuttosto sull’epitopo alla base della crossreattività. E’ molto difficile quindi risalire
all’agente virale causale attraverso studi di epidemiologia classica. Almeno uno studio. Alcuni studi
mostrano una relazione fra epitopi presenti su proteine di EBV e artrite idiomatica giovanile
oligoarticolare.
Un altro problema riguarda il momento dell’infezione virale rispetto allo sviluppo di malattia. In caso di
malattia autoimmune classica (per esempio diabete) è ben noto che l’esordio di malattia è più frequente
nei mesi autunnali ed invernali, le stagioni in cui vi sono tipicamente infezioni virali epidemiche. Questi
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dati suggerirebbero, almeno in alcuni casi, una stretta relazione temporale fra infezione virale e
scatenamento di malattia autoimmune.
D’altra parte dati epidemiologici suggeriscono che le infezioni virali potrebbero influenzare l’esordio di
malattie autoimmune in tempi molto lontani dall’esordio stesso. Lo studio della stagionalità di nascita
(mese di nascita) ha mostrato che i soggetti che poi svilupperanno malattia autoimmune (diabete e
tiroidite) nascono in mesi dell’anno diversi rispetto alla popolazione sana.
Una delle spiegazioni di questa osservazione risiede nella possibilità che infezioni virali stagionali
possano coinvolgere l’organismo durante la vita fetale (passaggio transplacentare di proteine virali o
epitopi virali) e influenzare il processo di maturazione timica dei linfociti T ed in particolare la selezione
del repertorio del T cell receptor. L’ipotesi è certamente affascinante, ma molto difficile da dimostrare,
anche perché ancora una volta gli studi classici di epidemiologia potrebbero essere non informativi.
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