MALOSSI ARMANDO RELAZIONE TERZA GIORNATA CORSO

MALOSSI ARMANDO
RELAZIONE TERZA GIORNATA
CORSO QUALIFICA PER MAESTRO DEL
25-03-2012
OBIETTIVI, PRINCIPI DELL’ALLLENAMENTO CON SOVRACCARICHI
L’allenamento sportivo è una forma di prevenzione contro i danni a cui il
nostro corpo può incorrere.
La cosidetta forma è una combinazione di quattro fattori: forza,
resistenza, agilità e flessibilità.
Maggiore è la forma minore la possibilità di incidenti.
L’allenamento può rinforzare i muscoli e forse anche i tendini, che cosi’
possono tollerare sollecitazioni maggiori senza lacerarsi e proteggere
meglio parti delicate come la colonna vertebrale. E’ importante che lo
sviluppo muscolare sia armonico, ma è essenziale che siano però
particolarmente sviluppati i muscoli che vengono impegnati nello
svolgimento dello sport praticato e nella vita comune.
Non conta niente, per esempio, avere braccia e spalle molto sviluppate
da esercizi con i pesi, se poi si devono fare gare di corsa. Il modo più
sicuro di sviluppare i muscoli adatti allo sport che si vuole affrontare è
allenarsi costantemente nello sport scelto, non dimenticando d’altra parte
di sviluppare, con adeguati esercizi ginnici, anche tutti gli altri muscoli.
Il sollevamento pesi può essere utile per potenziare la muscolatura,
anche perché esistono particolari esercizi per sviluppare solo i muscoli
che interessano.
Gli esercizi di sollevamento devono, però, essere eseguiti sotto la
supervisione di un istruttore esperto.
La resistenza è la capacità di sostenere per lungo tempo un elevato
rendimento in uno sport e dipende dalla capacità dei polmoni e del cuore
di ossigenare adeguatamente il sangue e di trasportarlo in quantità
sufficiente ai muscoli sotto sforzo, insieme al glucosio e agli acidi grassi
che servono da, combustibile.
Maggiore è la resistenza, più a lungo un’atleta può nuotare, correre,
giocare, senza diminuire la sua prestazione.
La resistenza è un importante fattore di prevenzione degli infortuni,
perché la maggior parte degli incidenti avviene quando l’atleta è stanco e
il suo livello di attenzione è perciò diminuito.
Lo sportivo esperto rischia meno incidenti del principiante, perché è più
allenato, ha più resistenza, anzi preveda i pericoli possibili.
È bene imparare subito e nel modo migliore uno sport, prendendo lezioni
fin dal principio ed evitando cosi’ errori di impostazione che sono poi
difficilmente sradicabili.
Le lezioni teoriche sono perciò molto utili ma solo la pratica dello sport
potrà rendere esperto il principiante.
Egli deve iniziare con prudenza e prendere confidenza gradualmente
con le difficoltà dello sport; non deve mai esibirsi inutilmente in
prestazioni superiori alle sue possibilità. Anche migliorare la propria
flessibilità è molto importante, ma spesso questo aspetto della forma
fisica non è abbastanza curato dallo sportivo, che tende a dare più
importanza alla forza, alla resistenza e all’abilità piuttosto che all’agilità.
Invece prendersi cura anche delle proprie articolazioni, mantenendole il
più possibile flessibili, è molto importante per evitare il loro irrigidimento,
che solo in piccola parte è dovuto all’età e molto invece al cattivo uso.
Lo yoga è un ottimo metodo per restare agili e flessibili e il praticarlo può
diminuire i rischi di piccoli incidenti come distorsione e strappi.
Anche con il karate, non agonistico, si possono raggiungere alti livelli di
protezione muscolare.
Gli atleti hanno idee personali su come scaldare i muscoli prima di una
gara, ogni metodo è valido, l’importante è non cominciare uno sforzo
fisico e violento, senza aver abituato i muscoli alle fatiche con gradualità.
Se i muscoli vengono abituati allo sforzo violento con esercizi di
scioglimento, che li fanno contrarre dolcemente e ripetutamente, sarà
difficile che in essi si producano degli strappi, che cioè le loro fibre si
lacerino sotto il massimo carico di lavoro.
Importante è anche effettuare esercizi di allungamento eseguendoli
dolcemente per dieci-venti volte prima dell’inizio di una gara: è ciò che, in
gergo sportivo, viene detto sciogliere i muscoli. I muscoli che possono
subire più facilmente gli strappi sono quelli della coscia, molto potenti, e
del polpaccio. Per effettuare l’esercizio di allungamento dei muscoli
posteriori della coscia si deve appoggiare il piede sopra un bordo di un
tavolo alto come l’anca, distendere la gamba e toccare poi la parte del
piede con la mano opposta, se ci si riesce: si sentirà il muscolo tirare.
Non bisogna sforzare troppo il movimento ma ripeterlo alcune decine di
volte.
Le lesioni traumatiche più comuni sono, lo strappo muscolare e gli
stiramenti articolari.
In ambedue i casi il tessuto muscolo o capsula sinoviale o legamento
viene lacerato insieme ai suoi vasi, si gonfia (edema traumatico) e
provoca violento dolore. Se si verifica questa eventualità, bisogna
assolutamente sospendere l’esercizio.
Per ultimare, l’allenamento di pesistica con sovraccarichi, sia muscolare
che per i giunti articolari, è consigliato per brevi periodi, in quanto oltre
ad avere un aumento della massa muscolare si ha una tensione a livello
periferico.