L'ambra grigia è una sostanza fortemente odorosa prodotta dall'intestino dei capodogli ed è utilizzata per la realizzazione di profumi. Il capodoglio (Physeter macrocephalus, Linnaeus 1758) o fisetere (dal greco φῡσητήρ, phȳsētḗr, "sfiatatoio", "che soffia") è il più grande di tutti gli Odontoceti e il più grande animale vivente munito di denti, misurando fino a 18 metri di lunghezza. In inglese questa balena è nota con il curioso appellativo di “sperm whale”, che si è originato a causa della sostanza cerosa bianco-lattea, lo spermaceti, che si trova nella sua testa e che in origine era stata scambiata per sperma. Il capodoglio è caratterizzato da una testa molto grande, soprattutto nei maschi, che occupa normalmente un terzo della lunghezza dell'animale. Infatti il nome specifico macrocephalus deriva dal greco e significa "grossa testa". A differenza della pelle liscia della maggior parte delle altre grandi balene, la pelle del dorso del capodoglio è solitamente piena di protuberanze ed è stata paragonata ad una prugna secca dagli amanti del whale-watching. Ha una colorazione grigio uniforme, sebbene possa apparire bruna alla luce del sole; sono state osservate anche balene albine bianche. Forse non sorprende il fatto che il capodoglio abbia il cervello più grande e più pesante di tutti gli animali moderni ed estinti conosciuti (pesando in media 7 kg in un maschio adulto). Nonostante questo, il cervello non è grande, paragonato alle dimensioni corporee. Lo sfiatatoio è situato molto vicino alla parte frontale della testa ed è spostato sul lato sinistro della balena. Questo dà origine ad un caratteristico soffio rivolto in avanti di dimensioni consistenti. Il capodoglio non ha una vera pinna dorsale, ma sono presenti una serie di escrescenze sul terzo caudale del dorso. La più grande veniva chiamata 'gobba' dai balenieri e per la sua forma viene comunemente scambiata per la pinna dorsale. Anche la coda è triangolare ed è molto sottile. Prima di immergersi l'animale la innalza per una notevole altezza sulla superficie dell'acqua. I capodogli hanno 20-26 paia di denti a forma di cono nella mandibola inferiore, lungo ognuno 8–20 cm. Ogni dente può pesare quasi un chilogrammo. La ragione della presenza dei denti non è nota con certezza. Si crede che non siano necessari per nutrirsi di calamari e infatti in natura sono stati trovati capodogli privi di denti in ottima salute. L'attuale opinione scientifica generale è che i denti vengano usati nelle aggressioni tra maschi della stessa specie. Questa ipotesi viene motivata dalla forma conica e dal grande spazio tra un dente e l'altro. Inoltre i capodogli maschi mostrano spesso cicatrici che sembrano causate dai denti di altri maschi. Nella mascella superiore sono presenti denti rudimentali, ma questi si aprono raramente nella bocca. I capodogli sono tra i cetacei che mostrano un maggiore dimorfismo sessuale (cioè una grande differenza tra maschi e femmine). I maschi sono generalmente più lunghi del 30-50% rispetto alle femmine (16–18 m contro 12–14 m) e pesano il doppio (50 tonnellate contro 25 tonnellate). Alla nascita sia i maschi che le femmine misurano circa 4 m di lunghezza e pesano 1 tonnellata. A causa della caccia intensiva le dimensioni dei capodogli sono diminuite drammaticamente, soprattutto perché i maschi più grandi venivano uccisi per primi e più intensamente, dal momento che erano più ricchi di spermaceti (l'olio di spermaceti ebbe un grande valore nel XVIII e nel XIX secolo). Nel museo di Nantucket è presente una mandibola di capodoglio, lunga 5,5 m. La mandibola cresce fino a raggiungere il 20-25% della lunghezza totale del capodoglio. Quindi questa balena potrebbe essere stata lunga 28 m e pesare circa 150 tonnellate. Un'altra prova dei grandi maschi del passato si trova al museo di New Bedford ed è una mandibola, lunga 5,2 m, di un maschio che potrebbe aver misurato circa 25,6 metri di lunghezza ed avere una massa di circa 120-130 tonnellate. Oltre a questo, i registri di bordo che si trovano nei musei di Nantucket e di Bedford sono ricchi di riferimenti a maschi che erano, considerata la quantità d'olio da essi ricavata, circa delle stesse dimensioni di questi due esemplari. Oggi i capodogli maschi non superano solitamente i 18 m di lunghezza e le 52 tonnellate di peso. I capodogli più grandi mai osservati erano paragonabili per dimensione alla balenottera comune (più piccola della balenottera azzurra), cosa che fa del capodoglio la seconda o terza specie vivente più grande. I capodogli sono un esempio principale di specie che ha adottato la strategia-K, il che fa credere che la specie si sia sviluppata principalmente sotto condizioni ambientali molto stabili. Questa evoluzione relativamente "facile" ha portato la specie ad avere un basso tasso di natalità, una lenta maturazione ed un'alta longevità. Le femmine partoriscono una volta ogni quattro-sei anni ed il periodo di gestazione dura al minimo 12 mesi e forse si protrae per 18 mesi. L'allattamento dura dai due ai tre anni. Nei maschi la pubertà dura all'incirca tra i 10 e i 20 anni. I maschi continuano a crescere anche a 30-40 anni e raggiungono le loro piene dimensioni circa a 50 anni. I capodogli vivono fino a 80 anni. Il capodoglio detiene alcuni record del mondo naturale: 1. Il più grande mammifero con i denti conosciuto. 2. Il cervello più grande di ogni creatura vivente della Terra. Il cervello di un capodoglio maturo pesa 7 kg e sono persino esistiti esemplari con cervelli che pesavano 9 kg. 3. Il mammifero che si immerge più in profondità (fino a profondità di 2200 metri), trattenendo il respiro per più di 2 ore. 4. Secondo un articolo di National Geographic del 2003, il capodoglio sarebbe l'animale più rumoroso del mondo. Gli schiocchi del capodoglio hanno un livello di emissione che supera i 230 dB ad una pressione di un micropascal e ad una distanza di un metro. SPERMACETI Lo spermaceti è la sostanza cerosa semiliquida che si trova nella testa del capodoglio. Il nome deriva dal tardo latino sperma ceti (entrambe parole prese in prestito dal greco), che significa "sperma di balena" (alla lettera, "sperma di mostro marino"). Il nome comune inglese della specie, Sperm Whale, è in effetti un'apocope di Spermaceti Whale. La sostanza non è, ovviamente, il seme della balena, ma è stato scambiato per esso dai primi balenieri. Lo spermaceti si trova nell'organo dello spermaceti, o cassa, davanti e sopra al cranio della balena, ed anche nella cosiddetta giunca, davanti alla testa della balena, proprio sopra la mascella superiore. La cassa consiste di una sostanza cerosa biancastra, satura di spermaceti. La giunca è una sostanza più solida. Una funzione degli organi dello spermaceti è occuparsi della galleggiabilità durante le immersioni. Prima di immergersi, l'acqua fredda viene trasportata attraverso quest'organo e la cera si solidifica. L'innalzamento della densità specifica genera una spinta verso il basso (equivalente approssimativamente a 40 kg) e consente alla balena di inabissarsi senza sforzo. Quando caccia in profondità (ad un massimo di 3000 m) l'ossigeno immagazzinato viene consumato e il calore in eccesso scioglie lo spermaceti. Ora solamente le forze idrodinamiche (sostenute dal nuoto) mantengono la balena in profondità, prima che riemerga senza sforzo. Sono state ipotizzate anche altre funzioni: una di esse, discussa per inciso in MobyDick da Melville, è che la cassa si trasformi in una sorta di ariete da usare nei combattimenti tra maschi. Questa ipotesi viene confermata dagli affondamenti ben documentati delle navi Essex e Ann Alexander in seguito agli attacchi di capodogli che pesavano solamente un quinto delle navi. Un'altra ipotesi è che la cassa venga usata come aiuto per l'ecolocazione. La forma di quest'organo consente allo stesso tempo di focalizzare e di allargare il raggio dei suoni emessi. Il capodoglio possiede in effetti due narici - una narice esterna, che forma lo sfiatatoio, ed una narice interna che preme contro il contenitore simile ad una borsa dello spermaceti. Una teoria riguardo alle abilità di ecolocazione di questi animali sostiene che la combinazione della forma del cranio della balena, la geometria altamente variabile (in tre dimensioni) della guaina muscolare che circonda gli organi dello spermaceti e la presenza di questa "narice interna" può consentire al capodoglio di emettere una vasta gamma di produzioni sonore - non solo un'ecolocazione ad alta fedeltà, ma anche altri effetti come onde sonore ed energia meccanica. Per esempio, si è ipotizzato che i capodogli, nuotatori goffi e poderosi, utilizzino scariche sonore per stordire e catturare i calamari, agili nuotatori, di cui si nutrono. Lo spermaceti è stato molto ricercato dai balenieri dei secolo XVIII, XIX e XX. Questa sostanza trova una grande varietà di applicazioni commerciali, come olio per orologi, fluido per trasmissioni automatiche, lubrificante per lenti fotografiche ed altri strumenti ad alta precisione, in cosmetica, come additivo negli oli per motori, come fonte di glicerina, come composto anti-ruggine, detergente, fibra chimica, nella fabbricazione di vitamine e di più di 70 composti farmaceutici. SOFFIO E RESPIRAZIONE Queste balene respirano aria sulla superficie dell'acqua tramite un singolo sfiatatoio a forma di s. Lo sfiatatoio è situato sul lato sinistro della parte anteriore dell'enorme testa. Respirano 3-5 volte al minuto al massimo, ma il numero sale a 6-7 volte al minuto dopo un'immersione. Il soffio è un singolo getto rumoroso che si innalza fino a 15 m sulla superficie dell'acqua ed è rivolto all'indietro, a sinistra della balena, con un angolo di 45°. COMPORTAMENTO E IMMERSIONI I capodogli, insieme agli Iperodonti e agli elefanti marini, sono i mammiferi che si immergono più in profondità del mondo. Si pensa che siano in grado di immergersi fino a 3 km di profondità e che possano restare sul fondo dell'oceano fino a 90 minuti. Le immersioni più tipiche si aggirano intorno ai 400 m di profondità, durano 30-45 minuti e vengono effettuate generalmente verso nord. Possiedono tre tonnellate di sangue, che trasporta abbastanza ossigeno per aiutarli nelle loro immersioni in profondità; in tal modo possono spingersi venti volte più in profondità di quanto possa fare un essere umano. Nonostante i capodogli siano ben adattati per immergersi, immersioni ripetute a grandi profondità provocano effetti a lungo termine sulle balene. Alcuni scheletri di capodoglio mostrano corrosione delle ossa, che negli umani è spesso segno della malattia da decompressione. Gli scheletri delle balene più vecchie mostrano una corrosione più profonda, mentre gli scheletri dei piccoli di capodoglio non mostrano alcun danno. Questi danni indicano che i capodogli sono suscettibili alla malattia da decompressione; emersioni improvvise possono anche risultare letali. Tra un'immersione e l'altra, il capodoglio risale alla superficie per respirare e lascia passare più o meno dagli otto ai dieci minuti prima di immergersi di nuovo. A causa delle grandi profondità delle loro immersioni, i capodogli a volte annegano quando rimangono intrappolati nei cavi telefonici transoceanici. La struttura sociale dei capodogli si suddivide in base al sesso. Le femmine sono animali estremamente sociali, caratteristica che si crede derivi dal loro cammino evolutivo relativamente semplice. Le femmine risiedono in gruppi di circa una dozzina di individui con i loro piccoli. I maschi abbandonano queste "scuole materne" tra i 4 e i 21 anni di età e formano dei "gruppi di scapoli" con altri maschi di età e dimensioni simili. Non appena i maschi diventano più vecchi, tendono a disperdersi in gruppi più piccoli e i maschi più vecchi conducono generalmente vita solitaria. Alcuni maschi da poco maturi si sono arenati insieme, cosa che suggerisce un livello di cooperazione non perfettamente compreso. Il capodoglio è tra le specie più cosmopolite del mondo e vive in tutti gli oceani e nel mar Mediterraneo. La specie è relativamente abbondante tra le acque artiche e l'equatore. Le popolazioni sono più dense nei pressi delle piattaforme continentali e dei canyon, probabilmente perché riescono a nutrirsi più facilmente. I capodogli si trovano solitamente al largo, nelle acque profonde, ma sono anche stati visti lungo la costa in aree dove la piattaforma continentale è meno estesa. I capodogli non sono le balene più facili da osservare, a causa dei loro lunghi periodi di immersione e della loro abilità nel viaggiare per lunghe distanze sott'acqua. Comunque, a causa dell'aspetto distintivo e delle grandi dimensioni di questa balena, la sua osservazione sta diventando molto popolare. Gli osservatori di capodogli usano spesso degli idrofoni per ascoltare gli schiocchi delle balene e localizzarle prima che riemergano. Luoghi celebri per l'osservazione del capodoglio comprendono la pittoresca Kaikoura, sull'Isola del Sud della Nuova Zelanda, dove la piattaforma continentale è così stretta che le balene possono essere osservate dalla costa, Andenes e Tromsø nella Norvegia artica e le Azzorre, dove possono essere viste per tutto l'anno, a differenza di altre balene, che si possono vedere solamente durante le migrazioni. Si ritiene che Dominica sia l'unica isola caraibica con un branco di femmine e piccoli residente per tutto l'anno. Il numero totale dei capodogli di tutto il mondo è sconosciuto. Stime approssimate, ottenute dalla ricognizione di piccole aree ed estrapolando il risultato da tutti gli oceani del mondo, variano dai 200.000 ai 2.000.000 di individui. Sebbene il capodoglio sia stato cacciato per alcuni secoli per la carne, l'olio e lo spermaceti, la prospettiva conservazionista del capodoglio è più brillante di quella di molte altre balene. Sebbene sopravviva ancora in Indonesia una pesca costiera su piccola scala, esso è protetto praticamente in tutto il mondo. I pescatori non catturano le creature di mare profondo di cui si nutrono i capodogli e il mare profondo è probabilmente più resistente all'inquinamento degli strati superficiali. Comunque, il recupero dagli anni della caccia alla balena è un processo lento, soprattutto nel Pacifico meridionale, dove il prezzo pagato dai maschi in età riproduttiva è stato molto severo. Si nutrono di una vasta gamma di specie, in particolare di calamari giganti, di polpi e di varie specie diverse di pesci, come le razze di profondità, ma la parte principale della loro dieta consiste di calamari di medie dimensioni. Quasi tutto ciò che conosciamo sui calamari di acque profonde è stato ricavato dagli esemplari trovati negli stomaci dei capodogli catturati. I racconti di titaniche battaglie tra capodogli e calamari giganti, che si crede raggiungano i 13 m, sono forse il frutto di leggende, visto che anche i più grandi calamari giganti pesano solamente 300 kg, peso irrisorio rispetto anche solo alle poche tonnellate di un giovane esemplare di capodoglio. Anche se recentemente un calamaro colossale di 495 kg è stato catturato da pescatori neozelandesi nel mare di Ross. Comunque, le cicatrici bianche sui corpi dei capodogli si crede che siano causate dai calamari oppure dai denti di altri maschi. I calamari giganti sono considerati la dieta principale dei capodogli, così come gli umani si nutrono dei grandi banchi di pesci di profondità. Sono ben conosciuti, e anche ben documentati, furti di merluzzi neri e di pesci zannuti catturati con tramagli. Si crede che questa caratteristica sia propria anche di altre balene o dei piccoli. Si ipotizza che i becchi taglienti dei calamari consumati, contenuti nell'intestino della balena, inducano la produzione di ambra grigia, analogamente alla produzione delle perle. L'irritazione dell'intestino provocata dai becchi stimola la secrezione di questa sostanza simile ad un lubrificante. I capodogli sono mangiatori straordinari e ogni giorno ingurgitano cibo per un totale del 3% del loro peso corporeo. Il consumo di prede annuale dei capodogli di tutto il mondo si stima essere di 100 milioni di tonnellate - quanto il peso degli animali marini consumati annualmente dall'uomo. L'unico predatore che attacca i capodogli, oltre all'uomo, è l'orca. I grandi branchi itineranti di orche attaccano frequentemente gruppi di femmine con i piccoli, cercando solitamente di separare il cucciolo di capodoglio ed ucciderlo. Spesso le femmine di capodoglio possono respingere questi attacchi, formando un cerchio con al centro i loro piccoli per poi sbattere violentemente le loro code, impedendo così alle orche di penetrare la formazione. Se il branco di orche è estremamente grande, esse possono a volte uccidere anche femmine adulte. I grossi maschi di capodoglio non hanno invece predatori, perché persino le orche possono essere uccise da queste aggressive e potenti creature. Battute di pesca con tramaglio nel golfo dell'Alaska hanno registrato che numerosi capodogli ricavavano vantaggio da esse, nutrendosi dei pesci rimasti attaccati agli ami, risparmiando così a queste balene le operazioni di caccia. Comunque, la quantità del pesce così ottenuto è veramente scarsa rispetto al bisogno di cibo giornaliero del capodoglio. Sono state catturate recenti immagini video di un grosso capodoglio maschio che "depredava" un tramaglio per guadagnarsi un po' di pesce. L'enorme testa e la forma caratteristica del capodoglio, così come il ruolo centrale che ricopre in Moby-Dick di Herman Melville, hanno consentito a molti di descriverlo come l'archetipo della balena. Anche a causa di Melville il capodoglio viene associato comunemente con il Leviatano della Bibbia. In altre lingue il capodoglio è anche conosciuto come cachalote o cachalot, nome di origine portoghese che deriva probabilmente da cachola, termine colloquiale che significa "testa". I capodogli sono stati cacciati fino a tempi recenti nell'arcipelago atlantico portoghese delle Azzorre. Il capodoglio è anche l'animale di Stato del Connecticut. AMBRA GRISEA E' una secrezione patologica prodotta come una reazione all'irritazione gastrica prodotta dai becchi dei calamari giganti e da taluni crostacei. La sostanza viene prodotta per difendere le mucose intestinali dai resti indigesti dei molluschi cefalopodi di cui i capodogli si cibano, indurendosi intorno ad essi ed inglobandoli. Lasciata seccare al sole si ammorbidisce ed acquista un ottimo profumo e la proprietà di fissare gli odori. Dal Capodoglio (unica specie di Cetacei a produrla) è rilasciata spontaneamente sia dai maschi che dalle femmine. Tuttavia la percentuale di capodogli che produce Ambra non supera il 3-4 %. Appena espulsa (rigurgitata), ha un colore nerastro, una consistenza soffice, cerosa e un odore nauseante. Attraverso un processo di ossidazione derivato dall'azione simultanea dell'acqua del mare, dell'atmosfera e della luce solare, l’ambra acquisisce un colore più chiaro che le conferisce una tonalità grigio argento che tende a diventare gialla oro e infine pressoché bianca. Il suo peso specifico va da 0.780 a 0.926, si scioglie a circa 62°C diventando simile ad un liquido resinoso giallo e a 100°C si volatilizza in un bianco vapore. E' infiammabile e solubile in etere, mentre allo stato volatile diventa solubile in olio. Analogamente il suo odore inizialmente grossolano, penetrante, terroso e animalesco, gli conferisce delle proprietà che lo rendono perfettamente idoneo ad essere utilizzato come fissativo per i profumi rari, vista la caratteristica di prolungarne la loro fragranza oltre i tempi usuali, e dal momento che è il più lento tra tutti i materiali usati in profumeria ad evaporarsi. Il responsabile della produzione di questa particolare fragranza è un batterio che vive nell'intestino del Capodoglio che si chiama "Spirillum recti physeteris". Ci sono pochi animali che producono sostanze aromatiche concentrate, la cui sintesi richiede la presenza di un organo particolare: si pensi ad esempio alla moffetta, allo zibetto, al castoreum ed alcuni altri. In tutti i casi le sostanze aromatiche prodotte sono ferormoni. Loro svolgono le funzioni di comunicazione olfattiva nei rapporti con il sesso opposto e con rivali di specie. Nel processo di riproduzione il messaggio olfattivo offre ai partner pura "fragranza" del patrimonio genetico dell'animale e stimola il sistema endocrino invitandolo all'accoppiamento. Per alcune specie l'odore è talmente importante che la fecondazione non avviene in assenza di produzione dello specifico odore prodotto dal maschio durante l'accoppiamento. Perciò è probabile che l’Ambra grisea galleggiando sull'oceano informi sullo stato di salute di un individuo, l'età, il nutrimento e la sua identità. L'Ambra grisea si trova nell'Oceano Atlantico, lungo le coste del Brasile e del Madagascar, in Africa, lungo la costa orientale dell'India, in Cina, Giappone, Australia e nelle isole Molucca, sebbene dalle Isole Bahama provengano le maggiori collezioni. Non sono citati ritrovamenti localizzati nell'emisfero Nord del pianeta. Il principale costituente (80-85 %) di Ambra grigia è una molecola di nome ambreina, un composto che ha attinenza e somiglianza col colesterolo, la cui provenienza, secondo alcuni autori, è legata all'irritazione gastrica provocata dai becchi delle loro prede preferite, sebbene altri autori facciano notare che l'ambreina è, dal capodoglio, tra i principali gliceridi indigeribili, contenuti nei calamari. L'ambreina forma un cristallo bianco e può essere separata dall'Ambra grisea grezza se quest'ultima viene riscaldata in alcool ad alte temperature e lasciata poi a raffreddare. In passato era bruciata come incenso, perché sprigionava un odore gradevole ed ebbe fama di potente afrodisiaco. Viene citata tra i prodotti della caccia alle balene anche nel "Moby Dick" di Melville. È storicamente un ingrediente di base dell'industria profumiera; l'attrazione che il suo odore esercita è dovuta al grande contenuto di feromone, analogamente ad altre sostanze aromatiche di origine animale (castoreo, muschio). I principali impieghi come sostanza farmaceutica si riferiscono alle sue proprietà come stimolante dell'apparato circolatorio e del sistema nervoso e per la sua azione sull'apparato genitale femminile, veniva impiegato nelle affezioni dell'utero come spasmolitico. Tramite inalazione, aspirandola da una sorta di incenso o per mezzo di suffumigi, il corpo assorbe le molecole aromatiche del fumo, le quali penetrano nel torrente circolatorio raggiungendo tutti gli organi, e sfruttando la sua peculiarità di ferormone veniva utilizzata come una sorta di terapia ormonale simil-estrogenica nella donna e per potenziare le performance sessuale negli uomini. L’Ambra grisea è conosciuta e considerata come merce di scambio in Africa già dal 1000 a.c. per la sua prerogativa di fissare i profumi oltre i tempi usuali. Si dice che una sola goccia di tintura fatta cadere su una pagina di un libro mantiene il suo profumo per oltre 40 anni. Nello stesso periodo i Cinesi la definiscono "lung sien hiang" ovvero il "profumo dello sputo del drago", infatti si supponeva provenisse dallo sputo di un drago marino addormentato sugli scogli e sbavante nell'oceano. In Giappone è conosciuta da tempi antichissimi e chiamata "kunsurano fuu" che significa “escremento di balena”! L’Ambra grisea era conosciuta dagli antichi Egizi che la usavano come incenso. Gli Arabi credevano che provenisse da sorgenti vicino al mare. Nelle “Mille e Una Notte” Sinbad è portato dal mare su di un'isola deserta e scopre una sorgente di ambergris puzzolente, che fluisce come una cera nel mare, dove viene inghiottita da un pesce gigantesco e poi rigurgitata di nuovo, come profumati pezzi gettati sulla riva. Anche i Greci credevano nell'esistenza di fonti di ambra grisea e la utilizzavano per potenziare gli effetti euforizzanti del vino annusandola prima di bere o aggiungendola in piccole dosi al vino stesso. Nel mondo occidentale "l'ambra vera" (ambra gialla o ambra prussiana, succinum dei Romani, elektron dei Greci) usata in gioielleria (foto) si credeva avesse la stessa origine dell'Ambra grisea in quanto entrambe erano profumate, rare da reperire, costose, trovate sulle spiagge o galleggianti nel mare e le più antiche e ambite merci di valore, commercializzate tra Europa e Cina. Entrambe prima di acquisire un aspetto attraente devono subire un lungo periodo di trasformazione naturale (richiede anni) e una laboriosa trasformazione per opera dell'uomo. Appartengono alle più antiche farmacopee ed ambedue venivano mangiate e bruciate come incenso. Nel X secolo d.c. Ibn Haukal, un commerciante arabo conosciuto come "Viaggiatore d'Islam", riferisce che il valore dell'Ambra grisea è paragonabile a quello dell'oro o degli schiavi neri e le attribuisce proprietà afrodisiache. Nei suoi diari aveva osservato con stupore nella città di Persia, che la gente mangiava hashish e ambra grisea senza alcun senso di colpa sottolineando la sue proprietà euforizzanti. L'ambra grisea di qualità inferiore veniva usata in Medio Oriente e nell'antica Roma nella fabbricazione dei profumi e anche nei preparati farmaceutici. In Asia è stata impiegata come spezia in cucina e i Turchi la consideravano come la più gradita delle offerte ad Allah e la portavano appresso durante i pellegrinaggi alla Mecca. In Marocco esiste ancora la tradizione di bere un tè con Ambergris ed è divertente osservare come un piccolo pezzettino attaccato sotto un coperchio della teiera profumi il tè, già solo per il semplice contatto con il vapore, e per alcuni anni! Marco Polo nato nel 1254 (nel 1271 inizia il viaggio che lo porta in Cina) fu il primo esploratore occidentale che attribuì l’Ambra grisea ai capodogli, che ebbe modo di osservare nelle isole di Socotra nell'Oceano Indiano, e anche il primo a sostenere che fosse vomitata e non defecata! Luigi XV usava ambergris per aromatizzare i pasti e la Regina Elisabetta I la usava per profumare i suoi guanti. Nel periodo coloniale l'Ambra grigia costituiva un notevole cespite di esportazione della Somalia Italiana Nel 1783 il grande botanico Joseph Banks presentò un documento del Dr. Franz Xavier Schwediawer, un medico tedesco vissuto a Londra all'epoca e che per primo, dopo una sorta di esame autoptico da lui eseguito sull'intestino di un capodoglio malato, collegò l'Ambra grisea ai resti indigeriti dei calamari giganti, loro alimento preferito. Nel 1820 due chimici francesi Joseph-Bienaimè Carentou e Pierre-Joseph Pelletier entrambi in modo autonomo scoprirono il principale costituente dell'Ambra grisea ovvero l'ambreina. Attualmente è divenuta estremamente rara, in quanto il capodoglio è una specie protetta e non può essere cacciato. L'ambra grigia può dunque essere ricavata solo dagli animali che sono morti per essersi arenati sulle spiagge, oppure in blocchi rigurgitati naturalmente di tanto in tanto, che possono galleggiare fino ad essere ritrovati sulle coste dell'Oceano Indiano (in India o sulle coste dell'Africa orientale).