10/12/2011 Modulazione della forza: muscolo in toto 1. Reclutamento ordinato delle unità motorie 2. Numero di unità motorie reclutate 3. Modulazione della frequenza di scarica (sommazione delle scosse semplici) Nota: i movimenti prodotti sono continui perché le unità motorie sono attivate asincronicamente Nota 2: la lunghezza del muscolo influenza la forza erogata!!!!! Tre livelli nella gerarchia del controllo motorio Corteccia cerebrale Aree motorie Gangli della base Cervelletto Talamo Tronco encefalico Midollo spinale Contrazione muscolare e movimento Recettori sensoriali consequenze sensoriali del movimento 1 10/12/2011 Controllo del movimento Il sistema sensoriale fornisce una rappresentazione “interna” del mondo esterno, trasformando energia fisica in informazione neurale. Funzione principale di questa rappresentazione è quella di “estrarre” l’informazione necessaria per guidare i movimenti che costituiscono il nostro repertorio comportamentale. Questi movimenti sono controllati da gruppi di sistemi motori che, trasformando informazione neurale in energia fisica, ci permettono di: Mantenere l’equilibrio e la postura Muovere il nostro corpo, gli arti, gli occhi Comunicare attraverso il linguaggio e i gesti I movimenti che il nostro sistema motorio è in grado di effettuare si possono raggruppare in 3 classi: Movimenti volontari: caratteristiche hanno uno scopo; sono finalizzati a raggiungere un obiettivo; sono appresi e migliorano con la pratica Con la pratica finiscono con il richiedere poca partecipazione cosciente Movimenti riflessi: caratteristiche sono rapidi e stereotipati; sono involontari e rispondono a uno stimolo Pattern ritmici motori: caratteristiche sono atti con caratteristiche volontarie e involontarie 2 10/12/2011 La forza prodotta in un muscolo che si contrae e il risultante cambiamento di lunghezza sono dipendenti da tre fattori: Lunghezza iniziale del muscolo La velocità del cambiamento di lunghezza Il carico esterno che si oppone al movimento Per un controllo efficace del movimento il sistema nervoso centrale deve essere informato su queste variabili PROPIOCETTORI Fuso muscolare Organo tendineo del Golgi Tendine 3 10/12/2011 Fuso neuromuscolare Organo tendineo del golgi 4 10/12/2011 Tono muscolare Muscolo a lunghezza di riposo Il muscolo viene allungato 5 10/12/2011 Attività del fuso senza innervazione Co-attivazione Riflesso del fuso neuromuscolare monosinaptico In risposta all’aggiunta di carico il muscolo e il fuso si allungano 6 10/12/2011 Riflesso patellare Riflesso protettivo dell’organo tendineo del Golgi 7 10/12/2011 Riflesso polisinaptico 8