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Jacopo Fo, Sergio Tomat, Laura Malucelli
IL LIBRO NERO
DEL CRISTIANESIMO
Duemila anni di crimini nel nome di Dio
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© Nuovi Mondi Media, 2005
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Prima edizione italiana: ottobre 2000
Seconda edizione riveduta e aggiornata: dicembre 2005
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Indice
Introduzione – I cristiani mangiano i bambini?
di Jacopo Fo
Gesù amava le donne
Lotte fratricide
Un possibile spiraglio
Eretici
Gli eserciti cristiani
La Chiesa schiavista
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PARTE PRIMA – IL CRISTIANESIMO: DA SETTA SOVVERSIVA A
RELIGIONE DELL’IMPERO
Capitolo 1 – I primi cristiani e l’avvento di Paolo
Gesù, profeta ebreo
I primi cristiani
La dottrina di Paolo
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Capitolo 2 – Costantino e la Chiesa Imperiale
Cenni biografici
Il cristianesimo di Costantino
Il primo concilio di Nicea e le eresie
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La militarizzazione del cristianesimo
I perseguitati diventano persecutori: la repressione
del paganesimo
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Capitolo 3 – Le eresie antiche
Che cos’è un’eresia?
Cavilli religiosi costati migliaia di morti
I vescovi non pagano dazio
Inizia la caccia all’eretico
L’arianesimo dopo Costantino
I vescovi chiedono la testa dell’eretico
L’eresia nestoriana e il concilio finito in rissa
L’eresia monofisita e il “latrocinio di Efeso”
I pauliciani
I bogomili
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PARTE SECONDA – IL MEDIOEVO
Capitolo 4 – Giustiniano, le stragi in nome della fede
Le repressioni di Giustiniano
Il Papa imprigionato
L’eresia monotelita
I cristiani distruggono le immagini sacre
Iconoclastia
Nasce lo Stato pontificio
La “Donazione di Costantino”
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Capitolo 5 – Carlo Magno, le conquiste e i crimini
Il Papa “miracolato”
I sudditi di Carlo
Carlo Magno Santo
La corruzione del potere: la pornocrazia romana
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Capitolo 6 – Le Crociate: 200 anni di guerre,
rapine e crimini in nome di Dio
La minaccia turca e l’appello alla crociata
La crociata dei “pezzenti”
Gli ebrei e la crociata dell’oca santa
La crociata dei principi e dei cadetti
Il massacro di Gerusalemme
I regni crociati
La seconda crociata
Saladino era un gentiluomo
La crociata che sbagliò strada
Le crociate dei fanciulli
Altre crociate
Gli Ordini cavallereschi
I Templari
I cavalieri Teutonici
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99
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Capitolo 7 – Le eresie medievali
I poveri irrompono nella storia
I movimenti di riforma
I “poveri” eretici e quelli cattolici
I Comuni
Una carrellata sulle eresie medievali
“O baci la croce o ti butti nel fuoco”: gli eretici di Monforte
I patarini
I petrobusiani
Tanchelmo e Arnaldo da Brescia
I càtari
I valdesi
Le Pasque Piemontesi
L’esilio e il Glorioso Rimpatrio
Stendigi e francescani
Jacopone da Todi
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125
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Fra Dolcino
Jan Hus, il Lutero di Boemia
Giovanna d’Arco, strega, eretica e poi santa
Girolamo Savonarola
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153
154
154
PARTE TERZA – MODERNITÀ E REPRESSIONE
Capitolo 8 – Ai cristiani era proibito leggere la Bibbia
La Bibbia dei Settanta e la Vulgata
Bibbia = Eresia
L’invenzione della stampa e i nuovi divieti
La Bibbia al rogo
159
160
162
163
165
Capitolo 9 – L’Inquisizione
L’Inquisizione spagnola
Gli ebrei conversi e i moriscos
L’Inquisizione romana
Omosessualità
167
174
177
179
181
Capitolo 10 – La caccia alle streghe
Stregoneria ed eresia
Il Martello delle Streghe
Il folle ingranaggio dell’Inquisizione
Il processo
La tortura
Ordalia
I benandanti, gli stregoni “buoni”
Sciamani europei
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186
188
190
192
194
197
199
201
Capitolo 11 – La salvezza di Lutero e la Riforma protestante
La vendita delle indulgenze
Martin Lutero
203
203
208
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Giovanni Calvino
Gli ugonotti
Enrico VIII e la Riforma inglese
Maria la sanguinaria ed Elisabetta I
Puritani e anglicani
In Irlanda i cattolici si ribellano
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213
215
217
218
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Capitolo 12 – La guerra dei Trent’anni
Verso la guerra
La guerra (1618-1648)
221
223
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Capitolo 13 – Colonialismo e schiavismo
Le Americhe
Una conquista “legale”
I missionari e l’uccisione dell’anima
Nordamerica
Africa, Asia, Oceania
Le tappe dell’oppressione
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231
234
238
241
245
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PARTE QUARTA – L’ETÀ CONTEMPORANEA
Epilogo – Omertà, omissioni, segreti, bugie...
Piccolo stato, grande Impero
La Chiesa e il nazismo
La Chiesa e le dittature
L’Argentina
Il Cile
La Teologia della Liberazione
La Chiesa e gli affari
Lo scandalo della pedofilia
Opus Dei
Oggi
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APPENDICI
Appendice 1 – Altri eretici
Guglielma la Boema (1269 ca- 1282)
Gli apostolici
Beghine e begardi
John Wycliffe e i lollardi
281
281
282
285
286
Appendice 2 – La tortura
Il caso Franchetta Borelli di Triora
Johannes Junius
288
288
292
Appendice 3 – Il sequestro dei corpi
Il clero concubinario
I battesimi forzati
295
297
299
Appendice 4 – La dottrina al tempo della Riforma
Huldreich Zwingli
Brownisti o barrowisti
Gli anabattisti
Thomas Müntzer, il teologo della rivoluzione
Unitariani o antitrinitari
Michele Serveto e i roghi protestanti
Gli arminianisti
I quaccheri
Giordano Bruno
Galileo Galilei
Paolo Sarpi
I riformatori cattolici
Il muro della Controriforma
308
308
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Appendice 5 – La persecuzione dei “Vecchi Credenti”
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Note
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Bibliografia
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Introduzione
I cristiani mangiano i bambini?
di Jacopo Fo
Credo che dobbiamo in parte anche al cristianesimo se oggi il
mondo appare meno inumano, sadico e violento che in passato.
Per 2000 anni, milioni di credenti hanno cercato in ogni modo di
testimoniare la parola di pace e amore che Gesù ha predicato. Si vedevano credenti al capezzale dei malati, a raccogliere orfani per strada,
a curare i feriti dopo le battaglie e i saccheggi.
C’erano cristiani come San Francesco a dare tetto e conforto ai
divorati dalla lebbra e cibo a chi moriva di stenti. E molti come lui
attraversavano le prime linee delle battaglie per cercare di mettere
pace tra gli eserciti. C’erano molti fedeli a soccorrere i superstiti delle
inondazioni, dei terremoti, delle carestie. C’erano anche cristiani a
cercare di porre un limite alla brutalità verso gli schiavi e i servi della
gleba oppressi dai possessores. Ci sono stati cristiani che si sono esposti in prima persona pur di ottenere la grazia di un innocente condannato senza prove, solo a causa della follia del fanatismo religioso.
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Si son visti sacerdoti costruire comunità di indios e morire insieme
a loro quando i conquistatori cattolici decidevano che riunirsi in
comunità egualitarie e non pagare le tasse costituiva un crimine contro Dio e la corona. Ci furono sacerdoti che fondarono cooperative e
scuole per i lavoratori, organizzarono le casse di mutuo soccorso, e
aiutarono a fuggire ebrei e zingari perseguitati... Ma queste persone,
che in due millenni hanno contribuito grandemente a migliorare la
condizione umana e civile dei deboli, raramente facevano parte dei
vertici della Chiesa.
Com’è accaduto per tutte le religioni del mondo quando sono
diventate “culto di Stato”, i centri di potere delle principali chiese cristiane sono stati conquistati da individui spregiudicati e scaltri pronti a sfruttare fede e slancio mistico al solo scopo di acquisire ricchezza e autorità.
Certo, non si può generalizzare: ci sono stati uomini religiosi
assunti a grandi cariche nella sfera ecclesiastica che hanno agito con
giustizia e notevole onestà e che soprattutto hanno condiviso, mettendo a rischio anche la propria vita, il diritto alla dignità e alla sopravvivenza dei poveri, colpendo con parole e atti concreti “i ricchi
pasciuti e potenti, nemici di Cristo e degli uomini” (da un’omelia di
Sant’Ambrogio). Ma è anche vero che per secoli i Papi continuarono a
vendere le cariche religiose al miglior offerente e che per essere ordinato vescovo bastava pagare, non era necessario neppure essere preti.
Per denaro Giulio II consacrò cardinale un ragazzino di sedici anni.
Così, alla fine, molti lestofanti si sono fatti eleggere perfino Papa e si
sono macchiati di crimini orrendi.
Papa Woityla chiese perdono a Dio per i peccati nel passato commessi da coloro che rappresentavano e appartenevano alla Chiesa.
Ma per quanto esteso sia l’elenco degli atti nefasti non possiamo pretendere che esso risulti completo.
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Allora ci siamo presi la briga di raccogliere il maggior numero di
documenti che producano un’idea meno vaga del “peccato” di cui si
sarebbe macchiata la Chiesa. Nel realizzare questa ricerca ci siamo
trovati davanti un quadro a tratti scioccante, costellato da un numero
incredibile di episodi alle volte grotteschi ma sempre tragici.
Quelle che vi racconteremo sono storie che non si trovano su tutti i
libri. Anzi, i testi che raccontano questi eventi (salvo rare eccezioni)
sono collocati in un limbo per specialisti.
Ma per quale ragione ci siamo imbarcati in una simile avventura?
Non certo per un anticlericalismo maniacale. Oggi anche nel clero si è
aperto un dibattito molto fertile sulla ricerca storica del percorso delle
religioni. Ovunque nascono gruppi di fedeli che cercano di praticare
la parola di Gesù e costruiscono solidarietà, libertà, pace superando
ostacoli che si frappongono ancora alla realizzazione di un mondo
dove anche la vita prima della morte sia degna di essere vissuta. Ma
perché questo rinnovamento sia fertile è indispensabile immergersi
profondamente nel clima storico, politico e religioso che determinò il
sacrificio di tanti martiri, vittime della parte corrotta e autoritaria del
clero spesso in combutta con i gruppi di potere.
Solo analizzando e discernendo la natura e la gravità degli abusi si
può costruire quella coscienza e quella cultura che potrà impedire il
ripetersi di tali orrori.
Questo libro è dedicato a tutti i cristiani e agli uomini di fede diversa di buona volontà. È dedicato anche agli atei che, proprio perché
non credenti, hanno l’obbligo morale di possedere un profondo senso
religioso della vita.
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Gesù amava le donne
Gesù predicava l’amore, la fratellanza e la pietà in un’epoca nella
quale questi sentimenti erano considerati spesso infamanti segni di
debolezza. I Vangeli ci testimoniano che fra i seguaci da lui più stimati c’erano in prima fila le donne. Ancora, gli Evangelisti narrano come
Gesù disprezzasse la ricchezza e condannasse violentemente coloro
che tentavano di fare mercimonio della fede.
Questa filosofia mise, da subito, i cristiani in contraddizione con la
cultura e i potenti del loro tempo e ben presto iniziarono le persecuzioni. Ma dopo appena tre secoli dalla crocifissione del Messia, il cristianesimo diventò la religione ufficiale dell’Impero Romano il che
significa che a nessun suddito era permesso di professare un altro
credo, pena la persecuzione più feroce, spesso il patibolo.
Come è stato possibile che lo stesso Impero che aveva crocefisso
Gesù, appena 300 anni dopo decidesse che il cristianesimo diventasse
religione di Stato? Si tratta di un salto abissale.
Per capirne la portata è necessario analizzare alcune caratteristiche
dell’Impero Romano.
La scuola ci ha riempito la testa di storie su generali geniali e raffinati legislatori. Ma Roma era anche altro. Le donne venivano considerate animali di proprietà di padri e mariti, che avevano il diritto di
batterle e ucciderle. Una degna moglie romana era quella che, insidiata da un malvagio, si toglieva la vita. Non tanto per salvare il proprio
onore, quanto per glorificare quello del marito.
I bambini a scuola conoscevano ben presto la frusta e gli insegnanti ne tenevano a monito di varie misure e forme appese in classe.
Come succede ancora oggi in certe zone del pianeta, anche a Roma
le neonate femmine venivano spesso soffocate o abbandonate. Alle
neonate abbandonate, più fortunate, capitava spesso di esser raccolte
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da mercanti di schiavi che le allevavano e a 5-6 anni le avviavano alla
prostituzione.
L’inventore dello sterminio di massa non può però essere considerato Giulio Cesare – prima di lui, conosciamo altri straordinari massacratori (ittiti, assiri, babilonesi) – ma di certo il divino Giulio può
ben essere eletto a perfezionatore emerito del genocidio organizzato.
Nel De Bello Gallico ci racconta di come ha organizzato e scatenato le
orde di briganti Galli e Germani, contro il popolo degli Eburoni, reo
di non volersi assoggettare all’Impero, offrendo a quei criminali alleati asilo e protezione nei suoi accampamenti fortificati. Il futuro
Imperatore narra poi con un certo compiacimento di come è riuscito
a mettere in campo tutto un campionario di infamità, tradimenti e
trappole fino a eliminare definitivamente dalla faccia della Terra la
razza degli eburoni.1 È il primo condottiero a uccidere tutti gli abitanti di una città, bambini compresi, per punirli di avergli resistito2
(Mosè, almeno, dopo aver conquistato la città di Madian, risparmia le
femmine vergini).3
Per secoli i romani si divertono a vedere i prigionieri di guerra
scannarsi tra di loro nei circhi. In un solo mese l’Imperatore
Diocleziano fa ammazzare tra di loro 40.000 uomini nel Colosseo, più
di mille al giorno, mentre una folla esaltata beve vino misto a miele e
piombo, fuma oppio, fa affari e si accoppia con prostitute e prostituiti per lo più preadolescenti. Il tanfo del sangue e delle interiora squarciate non li infastidisce e in parte è coperto dal lezzo di vomito, visto
che i romani, pur di continuare a ingozzarsi di cibo e liquori, hanno
escogitato l’espediente di infilarsi due dita in gola per vomitare il
pasto appena ingerito.
Il cristianesimo era stato crudelmente vessato e aveva sofferto per
più di un secolo persecuzioni inaudite dal potere imperiale. I cristiani venivano trascinati nelle arene e lì massacrati fra i lazzi e gli sghi-
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gnazzi di una folla di appassionati del genocidio ludico. Poi, quasi
improvvisamente, i persecutori diventano paladini della Chiesa.
Teologia, ritualità, interpretazione del Vangelo vengono finemente
trasformati e adattati al linguaggio e al pensiero del potere romano. Il
cristianesimo non redime chi aveva martirizzato i primi cristiani, si
limita a diventarne servitore.
Le storie sulle conversioni degli Imperatori sono quasi sempre frottole colossali. Costantino è colui che adotta il cristianesimo come culto
ufficiale dell’Impero. Lo stesso Imperatore che fece uccidere il proprio
figlio, la moglie, il suocero e il cognato. La leggenda vuole addirittura che Gesù gli sia apparso promettendo la vittoria in battaglia in
cambio dell’adozione del culto cristiano come religione unica del
“mondo civile” e dell’acquisizione del simbolo della croce da levarsi
trionfante in battaglia. Naturalmente non tutti i seguaci di Gesù si trovarono d’accordo con questo patto che implicava una vera e propria
abiura dei fondamentali valori cristiani. E così uno dei primi gesti cristiano di Costantino fu quello di perseguitare tutti i cristiani che pretendevano di seguire il Vangelo alla lettera e che quindi, forzatamente, si ritrovavano in conflitto con i devoti del potere. Ne fece uccidere
non si sa quanti, altri finirono in esilio, spogliati di ogni avere, altri
furono ridotti in schiavitù.
Lotte fratricide
I primi secoli del cristianesimo sono segnati da continue lotte contro i cristiani che non accettano aggiustamenti e chiose nei dettami
del Figlio di Dio. A queste si intrecciano lotte per la spartizione del
potere tra Papi e Imperatori, Papi e antipapi, Papi e vescovi, vescovi
e vescovi, in un susseguirsi di congiure, scismi e lotte senza esclusio-
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ne di colpi. È quasi impossibile raccogliere tutti gli eventi sanguinosi che sconquassarono l’Europa prima e il mondo poi, che nacquero
dalle lotte di potere nelle quali la Chiesa si schierò tra le forze combattenti. Milioni di piccole congiure, guerricciole e soprusi che in gran
parte nessuno ha mai raccontato.
In questo libro ci limitiamo a citare gli eventi più importanti ma ci
affidiamo alla fantasia del lettore per completare il quadro della situazione della fede in quei tempi. I massimi livelli di ferocia si raggiunsero proprio quando si doveva soffocare la rinascita delle idee originarie di Gesù. Esse non hanno mai cessato di risvegliare le genti alla
dignità e alla celebrazione del valore collettivo dell’amore cristiano.
A testimonianza di questo straordinario potere della parola di
Gesù, per secoli dal suo insegnamento scaturiscono incredibili utopie
sociali e comunitarie che funzionano benissimo almeno fino all’arrivo
dei soldati del Papa e dell’Imperatore, eccezionalmente riunificati,
per massacrare i cristiani che vivevano in comunità senza autorità e
senza tasse.
Un possibile spiraglio
Nel 476 l’Impero Romano d’Occidente, ormai da tempo corrotto e
devastato dalle lotte di potere, cessa di vivere anche ufficialmente. I
“barbari” ai confini, forti dei loro valori e della loro compattezza
sociale, arrivano a ondate ma rapidamente sono coinvolti dalla febbre
del tradimento e della sfiducia. Nessun Impero resiste a lungo.
Poi, nello scempio degli scontri religiosi e politici, amplificati dalle
invasioni “barbariche”, può succedere che un re tradito dai suoi e
abbandonato dai mercenari ricorra ai contadini offrendo loro la
libertà e la proprietà delle terre e ottenendo in cambio eserciti invinci-
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bili.4 Il coinvolgimento dei contadini nella politica, l’esplosione dell’artigianato, delle manifatture, della cultura dei mestieri e l’invenzione di nuove tecnologie, portano il popolo a maturare un’idea più
dignitosa di sé e un senso della giustizia più profondo.
Così verso l’anno mille questo nuovo modo di concepire e vivere il
mondo si salda con quel che resta delle idee del cristianesimo primitivo. Si sviluppano movimenti che uniscono, all’ideale del ritorno al
cristianesimo puro, l’intento di organizzare una società senza re,
generali e schiavitù. Sostanzialmente il popolo dei deboli inizia a
ribellarsi al potere sacrato e benedetto dei nobili padroni, sorretti dall’immancabile clero. Scopre, inoltre, che i potenti, anche come guerrieri professionisti, non valgono poi questo gran che: gli artigiani e contadini riuniti nel Comune, armati di lunghe picche e ben allenati, riescono ad abbatterli più volte come fantocci.
Eretici
E visto che i nobili non servono a niente perché non farne a meno?
E a cosa servono i preti che spesso sono vescovi e conti allo stesso
tempo? Alla loro santità nessuno crede più, visto che sotto gli occhi di
tutti compiono ogni sorta di peccati.
E così nasce l’idea che i sacramenti amministrati da persone indegne non abbiano valore. “Non tenete conto del loro indegno esempio”
grida subito un teologo “seguite ciò che dicono i ministri di Dio, non
quello che fanno”.
A cominciare dal X secolo nascono in tutta Europa gruppi di fedeli che predicano e applicano la comunità dei beni, la fratellanza e rifiutano l’autorità ecclesiastica. Contro questi movimenti le gerarchie
ecclesiastiche e i nobili (che spesso sono la stessa cosa) si organizzano
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