Università Politecnica delle Marche • Facoltà di Agraria C. L. in Scienze e Tecnologie Agrarie Biologia vegetale Norme pratiche per la raccolta dei campioni, la determinazione e la realizzazione dell’erbario Caratteristiche generali dell'erbario L'erbario deve essere realizzato con piante montate su cartoncino bianco (delle dimensioni di circa 30 x 40 cm) complete di fiori, foglie, fusti e radici per le piante erbacee, mentre per quelle legnose è sufficiente un rametto con foglie e fiori o, quando necessario, con i frutti. Le piante vanno attaccate su cartoncini bianchi indipendenti, senza l'aggiunta di altri involucri di protezione; tutti i cartoncini con le specie appartenenti alla medesima famiglia vanno riuniti entro la medesima copertina (realizzata con un foglio di carta grande il doppio dei cartoncini e ripiegato a metà). Tutti i cartoncini dell'erbarioraccolti nelle rispettive copertine vanno racchiusi tra due robusti cartoni, qualche cm più larghi dei cartoncini, e legati con due cinte o nastri di stoffa (il passamano delle mercerie va benissimo allo scopo); su uno dei due cartoni dovrà essere incollato un cartellino con il nome dello studente, l'anno accademico, il numero delle specie conservate nell'erbario e quello delle famiglie rappresentate. Tutte le piante conservate nell'erbario devono essere determinate (anche se per alcune la determinazione potrà risultare inesatta) pertanto in ogni foglio deve essere spillato un cartellino in cui è registrato il binomio latino del genere e della specie accompagnato, laddove se ne conosca l'uso locale, dal nome volgare ed altre informazioni di cui si dirà più avanti. Raccolta Gli esemplari vegetali per l'erbario possono venir raccolti in qualunque zona ed in qualsiasi ambiente (sono escluse le specie coltivate), preferibilmente nel periodo primaverile-estivo. Per la raccolta delle piante in natura occorre provvedersi di un certo numero di sacchetti di plastica di almeno 20 x 40 cm (utilizzare un sacchetto diverso per ogni tipo di ambiente), di un piccolo attrezzo (una paletta da giardiniere) per estrarre le radici delle piante erbacee e di una forbice per tagliare i rametti delle piante legnose. Le piante raccolte vengono introdotte nei sacchetti (e accuratamente ripiegate nel caso abbiano dimensioni maggiori del sacchetto stesso) che vanno tenuti ben chiusi all'estremità con un elastico. I sacchetti formano un involucro impermeabile che conserva la freschezza delle piante per un certo periodo di tempo (due o tre giorni in ambiente fresco), sono inoltre preferibili quelli trasparenti o chiari perché si scaldano più lentamente all'esposizione diretta dei raggi solari. E' buona norma portare con sé un blocco per appunti ove annotare la località e l'ambiente di raccolta delle singole piante (attenzione alla precisione ed alla completezza di questi dati che andranno a far parte integrante del cartellino di ogni campione). Si abbia cura di raccogliere sempre campioni completi (foglie e fiori per le piante legnose; radici, fusto, foglie, fiori e frutti per quelle erbacee), ricordando che per la determinazione di molte specie, come molte Ranunculacee e Crucifere, è indispensabile la presenza dei frutti. Essiccazione Rientrando da una escursione bisogna procedere alla preparazione per la disseccazione delle piante raccolte. Occorre estrarre con cautela le piante dai sacchetti (per non rischiare di perdere parti fiorali o frutti delicati) e quindi disporle sui giornali, ove occorre stenderle (in maniera più naturale possibile) evitando di sovrapporre le sue parti. Le foglie (che nel frattempo possono essere infiacchite) devono essere ben distese ed allargate magari per mezzo di una pinzetta. Particolare cura va rivolta ai fiori che devono essere posti in modo da essere ben osservabili, vanno messi quindi di profilo (quelli zigomorfi) o di faccia con i petali allargati (quelli attinomorfì). Le piante che fossero più grandi delle dimensioni dei supporti di carta vanno tagliate (non strappate!) in più parti, oppure ripiegate, sempre evitando che le parti si sovrappongano perché potrebbero facilmente marcire. Ogni esemplare disteso su un giornale va rinchiuso nella pagina del giornale (camicia) e tra un campione e l’altro va posto un tampone formato da un gruppetto di 3-4 pagine di giornale, fino a formare una piccola pila che deve essere sottoposta alla massima pressione possibile. Ciò si può ottenere chiudendo la pila fra due tavolette rigide, tenute strette da due robuste cinghie ben tese, oppure sormontate da vari oggetti pesanti (libri, mattoni, ecc.). Maggiore è la compressione a cui si sottopone la pila di piante, più elevate saranno le probabilità di successo della preparazione. La pila in essiccazione deve essere aperta periodicamente per la sostituzione dei giornali (i tamponi, mentre le camice non vanno mai sostituite per evitare di danneggiare i campioni che man mano che si disseccano diventano più fragili) e per controllare se l'essiccazione procede bene. La frequenza dei cambi è relazione alla temperatura esterna e alle caratteristiche stesse della pianta (quantità di acqua contenuta nei tessuti ecc.). In generale, per i primi 2-3 giorni è necessario cambiare i giornali quotidianamente, poi settimanalmente fino alla essiccazione completa dei campioni (per la quale occorre circa un mese); le piante contenenti poca umidità (come le Graminacee) si asciugano in 3-6 giorni, mentre per le piante più ricche d'acqua occorrono invece in circa 10-20 giorni, durante i quali è necessario cambiare frequentemente i giornali in modo che la pianta si trovi sempre tra carta asciutta (i giornali umidi possono essere messi al sole e riutilizzati). Quando gli esemplari sono perfettamente essiccati diventano rigidi, mentre le piante che ammuffiscono, anneriscono o inflaccidiscono. in seguito a processi di marcescenza. sono inutilizzabili e vanno pertanto buttati. Determinazione e preparazione Le piante devono essere determinate con l'aiuto di una guida o, meglio, di una flora (segue un sintetico elenco di guide botaniche e flore utilizzabili). Flore analitiche: S. PIGNATTI Flora d'Italia Edagricole, Bologna; P. ZANGHERI Flora italica Cedam, Padova; TUTIN T.G. et al. Flora Europaea University Press, Cambridge; Guida per famiglie: M. RICCIARDI e M. GIANNATTASIO Le principali famiglie delle tracheofìte Centro Stampa Opera Universitaria, Napoli Guide divulgative: G. SIMONETTI, M. WATSCHINGER Guida al riconoscimento delle erbe dei campi e dei prati Mondadori. Milano; P.H. DAVIS J. CULLEN Guida all’identificazione delle angiosperme. Zanichelli, Bologna; R. BLAIS Flora pratica Rivo Alto, Roma; J.-D. GODET Fiori. Atlante degli alberi e degli arbusti della flora europea Patron, Bologna; D. e R. AICHELE, H.-W. e A. SCHWEGLER Che albero è questo? Muzzio, Padova; O. POLUNIN e A. HUXLEY Guida alla flora mediterranea Rizzoli, Milano. Quando le piante sono state determinate, vengono preparate definitivamente fissandole su fogli di cartoncino con le caratteristiche già indicate all'inizio. Per fissare gli esemplari al cartoncino utilizzare sottili listarelle (3 x 30 mm) di carta semplice fissata mediante uno spillo (oppure di nastro adesivo). Sul cartoncino sul quale è stata fissata la pianta va incollato un cartellino nell'angolo in basso a destra. Su di esso vanno scritti ben chiari il binomio latino del genere e della specie seguito dal nome di colui che per primo la determinò (per esempio L.), la relativa famiglia, la località di raccolta, la provincia, l'ambiente (prato, pascolo, bosco, siepe, parete rocciosa, ghiaione, scarpata, riva o alveo di un corso d'acqua, margine erboso dei campi, ecc.), l'altezza sul livello del mare (m s.l.d.m.) ed infine il nome del raccoglitore preceduto dall'abbreviazione Ig. (che sottintende legit cioè raccolse). Modello del cartellino ………………………………………………………………….. ……………………………………..(…………………............) Ambiente……………………………………………………… Località………………………………………………………... Prov…………………… m s.l.m…………………………… data………………………….. lg. …………………………… Esempio Brassica oleracea L. ssp. robertiana ………………………………………………………………….. (Gay) Rouy et Fouc. Brassicaceae ……………………………………..(…………………............) rupi marittime Ambiente……………………………………………………… Portonovo Località………………………………………………………... Ancona 20 Prov…………………… m s.l.m…………………………… 10 Aprile 2010 data………………………….. Simona Casavecchia lg. ………………………………….. I fogli di erbario così preparati vanno suddivisi in base alla famiglia di appartenenza e racchiusi all’interno di cartelline formate da un foglio di cartoncino colorato ripiegato a metà sulla quale va scritto con caratteri ben evidenti il nome della famiglia. Infine tutte le cartelline vanno riunite in un unico pacco utilizzando due robusti cartoni e chiuso tramite due cinghie. Infine, sul cartone sovrastante va posto un cartellino indicante il nome dello studente che ha allestito l’erbario, l’anno accademico, il corso di laurea e l’insegnamento (Biologia vegetale), il numero di specie e di famiglie di cui l’erbario si compone. L'erbario dovrà essere costituito da almeno 50 specie spontanee delle seguenti famiglie: PTERIDOFITE: Polypodiaceae (Felci), Equisetaceae (Equiseti); GIMNOSPERME: Pinaceae, Cupressaceae (Conifere); ANGIOSPERME: Fagaceae, Chenopodiaceae, Ranunculaceae, Brassicaceae, Rosaceae, Fabaceae, Apiaceae, Euphorbiaceae, Oleaceae, Solanaceae, Lamiaceae, Asteraceae (Dicotiledoni); Liliaceae, Poaceae (Monocotiledoni).