Come riconoscere le piante

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Come riconoscere le piante
Identificare una pianta spontanea non è semplice: bisogna esaminare attentamente il maggior numero
possibile di parti della pianta (fiori, frutti, semi, foglie, fusto, radici ecc.) e aiutarsi con le immagini di una
buona guida botanica.
Per esercitarti nell’osservazione e nel riconoscimento delle piante, puoi realizzare un erbario.
Non si tratta solo di un’operazione da collezionisti, ma è una vera e propria attività di studio: l’erbario è
infatti un archivio scientifico e storico, che fornisce interessanti informazioni sull’ambiente naturale di una
certa zona, sui vegetali presenti nel passato e nel presente, sugli effetti che i cambiamenti dell’ambiente
hanno avuto sulla presenza dei vegetali.
Per allestire un erbario che duri nel tempo, basta eseguire in modo corretto le fasi di preparazione.
1) La raccolta. La pianta deve essere raccolta il più possibile integra e completa, anche di radici e di tutte
quelle piccole parti (semi, frutti e fiori) che a volte si staccano al momento del prelievo. Per gli alberi può
invece essere sufficiente un rametto contenente foglie e fiori. I campioni raccolti si possono trasportare
in sacchetti di plastica che ne impediscano il disseccamento. Se possibile, è bene fotografare la specie al
momento della raccolta: questo faciliterà il riconoscimento della specie. Occorre anche annotare subito
tutte le informazioni relative alla pianta stessa e al luogo di raccolta, che saranno utili per compilare il
cartellino dell’erbario.
2) L’essiccazione. Questa operazione deve essere eseguita
appena tornati a casa o in classe. Infatti più è rapida, meglio si conserverà l’esemplare. Per prima cosa si scuotono le
piante per liberarle dai residui di terra che rimangono nelle radici (senza bagnarle!). Poi si distende la pianta meglio
che si può tra le pagine di giornali quotidiani, che hanno
un’ottima capacità assorbente e preservano il campione
dall’attacco di muffe e insetti. Non vanno invece usate riviste con carta patinata, che non assorbirebbero l’umidità.
Si impilano i campioni uno sull’altro, mettendo tra un foglio di giornale contenente una pianta e l’altro, un foglio
di giornale senza niente dentro. A questo punto si schiaccia la pila di giornali contenenti le piante, ponendovi sopra
dei libri pesanti (come volumi di enciclopedie o dizionari).
I fogli di giornale “vuoti” vanno cambiati quotidianamente
per i primi tre o quattro giorni. In genere, in ambiente ventilato e asciutto, in 15-20 giorni si otterrà una buona essiccazione.
3) Una volta essiccati gli esemplari, si procede al montaggio
delle tavole di erbario. Le piante secche vengono fermate
su fogli di cartoncino sottile (possono andar bene fogli da
disegno di vario formato), fissandole con sottili striscioline
di carta bianca ancorate da spilli inossidabili. Si deve lasciare libero un angolo in basso nella tavola, dove fissare
l’etichetta.
4) La conservazione. Le tavole vengono riunite in pacchi e
messe in raccoglitori da archivio per ufficio legati con lacci
di stoffa, sui quali si scrivono le indicazioni del contenuto. I
pacchi dell’erbario si conservano dentro armadi asciutti (per
evitare le muffe) con alcune tavolette di naftalina per tenere
lontani gli insetti. Periodicamente si dovrà effettuare una disinfestazione con insetticida per prevenire l’attacco di insetti
(soprattutto le tignole) che potrebbero distruggere in breve
tempo tutto il lavoro.
Unità 5 ❚ NAUTILUS ❚ Corsi-Costagli, © SEI 2011
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