evitare - Dr.Claudio Tomella

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BENESSERE
Il menù giusto per
proteggere e
stimolare questa
ghiandola delicata
e importante
che spesso nelle
donne è a rischio
i cibi
SALVATIROIDE
M
etabolismo attivo, capelli forti, una
linea snella: tutto questo si può ottenere facilmente se la tiroide funziona bene. Per proteggere e stimolare
questa ghiandola, particolarmente
sensibile nelle donne, l’alimentazione è importante. Tanti sì e qualche no (da conoscere) nel menù consigliato dagli specialisti.
agire senza eccessi
La tiroide, che è il motore metabolico del nostro organismo ed in grado di influenzare numerosissime
sue funzioni, si può stimolare attraverso l’alimentazione. «Soprattutto con i cibi ricchi di proteine
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e di iodio» spiega il dottor Claudio Tomella, specialista in Scienza dell’Alimentazione. «Bisogna agire
senza esagerare: gli eccessi, infatti, per reazione, possono provocare un blocco. L’ideale è introdurre gli
alimenti stimolanti a giorni alterni, così da non
sovraccaricare l’organismo e nello stesso modo avere
un’azione costante».
anche una cena stile jap
a base di pesce e alghe, light
e ricca di iodio, può aiutare
lista
nella
della spesa
Pesce, verdura, frutta, cereali integrali: la dieta per la
tiroide comprende tutto, nelle quantità e agli orari
giusti. «Le proteine vanno consumate a pranzo, per
sentirsi più sveglie e vitali nel pomeriggio. I cereali,
come il riso e l’orzo di sera, perché favoriscono un
sonno più sereno e profondo» dice il nutrizionista.
ORZO E NOCI AMERICANE
Perché la tiroide funzioni bene è indispensabile dare
al corpo anche altri minerali: ferro e selenio per primi.
«Il ferro, che è un co-fattore coinvolto nella sintesi
degli ormoni tiroidei, oltre che nella carne e in
altri cibi di origine animale si trova anche in alcuni
vegetali, come la cicoria. Il selenio, importantissimo
perché aiuta la conversione dell’ormone T4 nella forma
attiva dello T3, è contenuto nei broccoli, nei cereali
integrali, fra cui l’orzo, nella frutta secca come le noci
americane» è il suggerimento dello specialista.
TUTTI I FRUTTI DEL MARE
I cibi più ricchi di iodio sono quelli che arrivano dal
mare. «Il pesce, soprattutto quello pescato e non di
allevamento, i frutti di mare, le vongole, le ostriche.
Utili anche le alghe, che cominciano a essere
conosciute anche da noi: un pranzo stile giapponese
con pesce crudo e alghe è perfetto per la tiroide! A
questo è possibile aggiungere il sale marino iodato,
che dovrebbe essere usato soprattutto nelle zone in
cui la carenza di iodio è endemica» spiega l’esperto.
«Importante anche la cottura: quelle prolungate,
come la bollitura, riducono la percentuale di iodio,
per stimolare la tiroide meglio cuocere il pesce in
padella o grigliarlo».
…E DELLA TERRA
Anche i vegetali sono fondamentali per una dieta “salvatiroide”. «Sono ricchi di iodio i mandarini, le fragole,
le pere e fra gli ortaggi il sedano, le melanzane,
i finocchi, la rucola, i ravanelli, le rape rosse»
dice il dottor Tomella.
BROCCOLI & CO.
Broccoli, cavoli e cavolfiori spesso sono guardati con
sospetto ed evitati da chi ha problemi di tiroide perché
contengono sostanze “gozzigene”, che cioè favoriscono
l’ingrossamento della tiroide stessa. «In realtà queste
verdure che appartengono alla famiglia delle crucifere,
hanno un’azione protettiva accertata, antitumorale, e
contengono comunque iodio. Si dovrebbero mangiare
due-tre volte alla settimana» commenta il dottor Tomella.
«Per sfruttarne l’azione preventiva senza ostacolare il
lavoro della tiroide c’è un piccolo trucco: basta
spezzettarli, tagliandoli prima della cottura».
che cosa
evitare
Accanto ai cibi consigliati ce ne sono anche alcuni da
evitare: sono quelli che rallentano il metabolismo e
rendono più difficile il lavoro della tiroide.
LATTE E LATTICINI SOTTO CONTROLLO
Il latte e i latticini sono fra gli alimenti da tenere sotto
controllo e non portare troppo spesso in tavola.
«Formaggi e latte sono controindicati per il loro
apporto di calcio che rallenta la funzionalità
tiroidea» dice l’esperto.
IL DUBBIO SOIA
Molto amata dai vegetariani come versione “cruelty free”
della carne, anche la soia va ridotta in una dieta per la
tiroide. «Io cerco di evitarla o almeno a introdurla molto
poco nell’alimentazione di chi tende all’ipotiroidismo»
dice il dottor Tomella.
MEGLIO SENZA GLUTINE
Rapporto difficile anche quello tra cibi ricchi di glutine e
tiroide. «La gluten sensitivity, la reattività alla proteine del
grano, è sempre più diffusa e in effetti si tende
ad abusare di cibi ricchi di glutine, primi fra tutti pane
e pasta. Il glutine va limitato o evitato se si soffre di
malattie autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto,
comune soprattutto fra le donne».
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BENESSERE
effetto
Gli agrumi
forniscono
acido citrico
e vitamina C
che attivano
l’ormone
tiroideo
detox
La tiroide funziona al meglio se tutto l’organismo è efficiente:
il metabolismo, infatti è un meccanismo in cui gli organi
e le funzioni organiche interagiscono.
DRENARE NATURALMENTE
Meno tossine e scorie. Questo risultato si ottiene salvaguardando
e stimolando il fegato e i reni. «La funzione epatica è
importantissima perché il fegato è coinvolto in molte funzioni
tra cui la conversione dell'ormone tiroideo nella sua forma attiva
e l'attivazione metabolica. Per stimolarlo bisogna introdurre cibi
ricchi di acido citrico e vitamina C, come per esempio gli agrumi,
arance, mandarini, limoni e, ancora, non trascurare il ferro della
carne e delle verdure amare». Nello stesso tempo vanno
introdotte anche verdure e frutta dall’azione drenante
per aiutare la funzione renale: insalate, cipolla
(meglio se cruda), ananas» continua Tomella.
ATTENZIONE
A STRESS E
INQUINAMENTO
Bastano semplici test periodici
per accertare se la tiroide
funziona davvero bene.
«È importante tenere sempre
sotto controllo la funzionalità
della tiroide» raccomanda lo
specialista. «Per questo motivo
è consigliabile eseguire l’esame
del sangue per dosare TSH, T3
e T4 e anche per rilevare un
altro dato che di solito non
viene preso in considerazione,
ovvero il livello del T3 reverse,
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gli esami
che altro non è che l'ormone
T3 in forma inattiva che,
quindi, non può essere
utilizzato nell’organismo. A fini
preventivi può essere molto
utile anche il dosaggio degli
ormoni tiroidei nelle 24 ore.
Anche gli altri valori ormonali
andrebbero comunque dosati
per avere indicazioni utili,
perché tutto il sistema
endocrino è strettamente
collegato».
I disturbi della tiroide sono in costante
aumento, soprattutto fra le donne. «Questo
è dovuto anche a fattori esterni, ambientali
a cui la tiroide è molto sensibile.
L’organismo femminile è ancora più
delicato perché gli estrogeni interferiscono
con gli ormoni tiroidei. Si pensa che
il diffondersi delle tiroiditi, in particolare
di quella di Hashimoto sia dovuta a un mix
di predisposizione genetica e di fattori
ambientali» spiega il dottor Tomella.
MECCANISMO IN CRISI
«Fra questi c’è certamente l’inquinamento
ma anche lo stress che mette in crisi
metabolismo e tiroide perché causa
la sovrapproduzione di ormoni, come
il cortisolo, comunque collegati alla
funzione tiroidea. Per questo gestione
dello stress e buona qualità del sonno sono
fondamentali per prevenire e combattere
i problemi della tiroide. Sotto accusa anche
l’accumulo di additivi presenti nei cibi,
come i nitriti. Il consiglio è preferire solo
prodotti freschi, poco lavorati e trattati».
Lucia Fino
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