BENESSERE Il menù giusto per proteggere e stimolare questa ghiandola delicata e importante che spesso nelle donne è a rischio i cibi SALVATIROIDE M etabolismo attivo, capelli forti, una linea snella: tutto questo si può ottenere facilmente se la tiroide funziona bene. Per proteggere e stimolare questa ghiandola, particolarmente sensibile nelle donne, l’alimentazione è importante. Tanti sì e qualche no (da conoscere) nel menù consigliato dagli specialisti. agire senza eccessi La tiroide, che è il motore metabolico del nostro organismo ed in grado di influenzare numerosissime sue funzioni, si può stimolare attraverso l’alimentazione. «Soprattutto con i cibi ricchi di proteine 146 silhouette • novembre 2015 e di iodio» spiega il dottor Claudio Tomella, specialista in Scienza dell’Alimentazione. «Bisogna agire senza esagerare: gli eccessi, infatti, per reazione, possono provocare un blocco. L’ideale è introdurre gli alimenti stimolanti a giorni alterni, così da non sovraccaricare l’organismo e nello stesso modo avere un’azione costante». anche una cena stile jap a base di pesce e alghe, light e ricca di iodio, può aiutare lista nella della spesa Pesce, verdura, frutta, cereali integrali: la dieta per la tiroide comprende tutto, nelle quantità e agli orari giusti. «Le proteine vanno consumate a pranzo, per sentirsi più sveglie e vitali nel pomeriggio. I cereali, come il riso e l’orzo di sera, perché favoriscono un sonno più sereno e profondo» dice il nutrizionista. ORZO E NOCI AMERICANE Perché la tiroide funzioni bene è indispensabile dare al corpo anche altri minerali: ferro e selenio per primi. «Il ferro, che è un co-fattore coinvolto nella sintesi degli ormoni tiroidei, oltre che nella carne e in altri cibi di origine animale si trova anche in alcuni vegetali, come la cicoria. Il selenio, importantissimo perché aiuta la conversione dell’ormone T4 nella forma attiva dello T3, è contenuto nei broccoli, nei cereali integrali, fra cui l’orzo, nella frutta secca come le noci americane» è il suggerimento dello specialista. TUTTI I FRUTTI DEL MARE I cibi più ricchi di iodio sono quelli che arrivano dal mare. «Il pesce, soprattutto quello pescato e non di allevamento, i frutti di mare, le vongole, le ostriche. Utili anche le alghe, che cominciano a essere conosciute anche da noi: un pranzo stile giapponese con pesce crudo e alghe è perfetto per la tiroide! A questo è possibile aggiungere il sale marino iodato, che dovrebbe essere usato soprattutto nelle zone in cui la carenza di iodio è endemica» spiega l’esperto. «Importante anche la cottura: quelle prolungate, come la bollitura, riducono la percentuale di iodio, per stimolare la tiroide meglio cuocere il pesce in padella o grigliarlo». …E DELLA TERRA Anche i vegetali sono fondamentali per una dieta “salvatiroide”. «Sono ricchi di iodio i mandarini, le fragole, le pere e fra gli ortaggi il sedano, le melanzane, i finocchi, la rucola, i ravanelli, le rape rosse» dice il dottor Tomella. BROCCOLI & CO. Broccoli, cavoli e cavolfiori spesso sono guardati con sospetto ed evitati da chi ha problemi di tiroide perché contengono sostanze “gozzigene”, che cioè favoriscono l’ingrossamento della tiroide stessa. «In realtà queste verdure che appartengono alla famiglia delle crucifere, hanno un’azione protettiva accertata, antitumorale, e contengono comunque iodio. Si dovrebbero mangiare due-tre volte alla settimana» commenta il dottor Tomella. «Per sfruttarne l’azione preventiva senza ostacolare il lavoro della tiroide c’è un piccolo trucco: basta spezzettarli, tagliandoli prima della cottura». che cosa evitare Accanto ai cibi consigliati ce ne sono anche alcuni da evitare: sono quelli che rallentano il metabolismo e rendono più difficile il lavoro della tiroide. LATTE E LATTICINI SOTTO CONTROLLO Il latte e i latticini sono fra gli alimenti da tenere sotto controllo e non portare troppo spesso in tavola. «Formaggi e latte sono controindicati per il loro apporto di calcio che rallenta la funzionalità tiroidea» dice l’esperto. IL DUBBIO SOIA Molto amata dai vegetariani come versione “cruelty free” della carne, anche la soia va ridotta in una dieta per la tiroide. «Io cerco di evitarla o almeno a introdurla molto poco nell’alimentazione di chi tende all’ipotiroidismo» dice il dottor Tomella. MEGLIO SENZA GLUTINE Rapporto difficile anche quello tra cibi ricchi di glutine e tiroide. «La gluten sensitivity, la reattività alla proteine del grano, è sempre più diffusa e in effetti si tende ad abusare di cibi ricchi di glutine, primi fra tutti pane e pasta. Il glutine va limitato o evitato se si soffre di malattie autoimmuni come la tiroidite di Hashimoto, comune soprattutto fra le donne». novembre 2015 • silhouette 147 BENESSERE effetto Gli agrumi forniscono acido citrico e vitamina C che attivano l’ormone tiroideo detox La tiroide funziona al meglio se tutto l’organismo è efficiente: il metabolismo, infatti è un meccanismo in cui gli organi e le funzioni organiche interagiscono. DRENARE NATURALMENTE Meno tossine e scorie. Questo risultato si ottiene salvaguardando e stimolando il fegato e i reni. «La funzione epatica è importantissima perché il fegato è coinvolto in molte funzioni tra cui la conversione dell'ormone tiroideo nella sua forma attiva e l'attivazione metabolica. Per stimolarlo bisogna introdurre cibi ricchi di acido citrico e vitamina C, come per esempio gli agrumi, arance, mandarini, limoni e, ancora, non trascurare il ferro della carne e delle verdure amare». Nello stesso tempo vanno introdotte anche verdure e frutta dall’azione drenante per aiutare la funzione renale: insalate, cipolla (meglio se cruda), ananas» continua Tomella. ATTENZIONE A STRESS E INQUINAMENTO Bastano semplici test periodici per accertare se la tiroide funziona davvero bene. «È importante tenere sempre sotto controllo la funzionalità della tiroide» raccomanda lo specialista. «Per questo motivo è consigliabile eseguire l’esame del sangue per dosare TSH, T3 e T4 e anche per rilevare un altro dato che di solito non viene preso in considerazione, ovvero il livello del T3 reverse, 148 silhouette • novembre 2015 gli esami che altro non è che l'ormone T3 in forma inattiva che, quindi, non può essere utilizzato nell’organismo. A fini preventivi può essere molto utile anche il dosaggio degli ormoni tiroidei nelle 24 ore. Anche gli altri valori ormonali andrebbero comunque dosati per avere indicazioni utili, perché tutto il sistema endocrino è strettamente collegato». I disturbi della tiroide sono in costante aumento, soprattutto fra le donne. «Questo è dovuto anche a fattori esterni, ambientali a cui la tiroide è molto sensibile. L’organismo femminile è ancora più delicato perché gli estrogeni interferiscono con gli ormoni tiroidei. Si pensa che il diffondersi delle tiroiditi, in particolare di quella di Hashimoto sia dovuta a un mix di predisposizione genetica e di fattori ambientali» spiega il dottor Tomella. MECCANISMO IN CRISI «Fra questi c’è certamente l’inquinamento ma anche lo stress che mette in crisi metabolismo e tiroide perché causa la sovrapproduzione di ormoni, come il cortisolo, comunque collegati alla funzione tiroidea. Per questo gestione dello stress e buona qualità del sonno sono fondamentali per prevenire e combattere i problemi della tiroide. Sotto accusa anche l’accumulo di additivi presenti nei cibi, come i nitriti. Il consiglio è preferire solo prodotti freschi, poco lavorati e trattati». Lucia Fino