DEFINIZIONI DI BENE ARTISTICO: UNA RASSEGNA IL MERCATO DELL’ARTE Definizione di John Ruskin (Economic Policy of Arts, 1857) – le proprietà di un bene artistico devono essere tre: originalità, inutilità e realizzazione manuale MA: Oggetto di studio dell’economia dell’arte: Insieme di attività che vengono definite come “beni e servizi artistici” Problema: •fotografie e film sono multiple e seriali • gli oggetti di culto hanno una loro utilità •alcuni beni artistici non sono realizzati manualmente (esempio: gli impacchettamenti di Christo) individuazione delle caratteristiche che fanno assumere la “connotazione artistica” … E ALTRE DEFINIZIONI David Throsby – le caratteristiche del bene d’arte sono identificate da tre proprietà: la creatività (invenzione connessa all’atto della produzione artistica); la presenza e la trasmissione all’esterno di un significato simbolico; l’esistenza di una qualche forma di proprietà intellettuale Pommerehne e Granica – il bene d’arte ha caratteristiche primarie e secondarie: •Caratteristiche primarie: sono di natura estetica e distintive •Caratteristiche secondarie: sono elementi storici e finanziari in comune con altri beni Davaroux, Pflieger e Rouget: qualità nascosta dei beni artistici; il bene d’arte è riconosciuto come tale solo quando la sua qualità intrinseca viene rivelata dalle mostre, dalla critica, etc. …E ALTRE DEFINIZIONI Diana Crane – i beni artistici si caratterizzano per un particolare sistema di selezione, che avviene attraverso una rete di esperti (i critici) e l’appropriabilità dell’artista è in genere bassa, legata al diritto d’autore Pierre Bourdieu (approccio sociologico) – elemento cruciale del bene artistico è la definizione sociale: ciò che è arte o non è arte deriva dalla valutazione della società piuttosto che da caratteristiche psicologiche dell’individuo o da caratteristiche intrinseche del bene 1 I BENI ARTISTICI ALL’INTERNO DEL MERCATO La natura simbolica del bene artistico richiede che il simbolo stesso si materializzi in un supporto: sul mercato, perciò, l’opera d’arte ha una doppia valenza, economica e artistica. Si caratterizza per il suo valore di mercato (prezzo) e per il suo valore significante (riferito all’aspetto artistico). L’analisi economica del bene artistico richiede un nesso tra valore monetario e merito artistico: se quest’ultimo è universalmente riconosciuto, il numero degli acquirenti potenziali è maggiore di quello di una transazione in cui il merito artistico è riconosciuto da pochi ARTE: CONCETTO DINAMICO L’arte è un concetto dinamico, che muta nel tempo: è importante che l’analisi economica tenga conto di come le regole sociali e le istituzioni condizionino il comportamento degli individui, anche in campo artistico. A un elevato prezzo di mercato si connette un condiviso riconoscimento della qualità artistica dell’opera RICHARD CAVES – CARATTERISTICHE ECONOMICHE DI BENI E SERVIZI ARTISTICI 1) Chi domanda e chi offre è incerto sul merito artistico dei beni: prima dello scambio nobody knows qual è il futuro merito artistico del bene 2) Il lavoro artistico è fonte di utilità piuttosto che di sacrificio 3) L’attività creativa dei prodotti semplici è svolta su base individuale, mentre l’impresa culturale produce beni e servizi artistici complessi, che richiedono necessariamente il lavoro di più artisti LO SCAMBIO DI BENI E SERVIZI D’ARTE 4) I beni e i servizi artistici mostrano una combinazione di differenziazione orizzontale (varietà artistica) e verticale (qualità artistica) 5) Il prodotto creativo è durevole (ars longa) 2 MODELLI DI SCAMBIO DELLE OPERE D’ARTE •Modello dei legami, nato con l’artista che vive delle “commesse” del principe (in epoca moderna diventa il modello della politica, quando l’artista lavora entro una relazione forte tra politica e arte) •Modello dei beni simbolici, della reciprocità e del dono nell’ambito della comunità artistica, per cui un collezionista si sente partecipe alla creazione dell’opera tramite il suo acquisto •Modello della separazione dal mercato, in cui l’artista produce il bene al buio per un committente che non conosce •Modello dell’allocazione ereditaria, secondo cui i beni circolano per lasciti ereditari e donazioni LE RELAZIONI TRA MERCATO ED ARTE NELLA STORIA •In passato prevaleva un legame diretto tra artista e “principe”, con il lavoro artistico svolto su commissione che definiva nei dettagli soggetto, tempo di esecuzione e prezzo dell’opera (la relazione tra domanda e offerta, quando diventa personale, incorpora forme di reciprocità) •Il modello di mercato si afferma, invece, a partire dal diciassettesimo secolo con l’aumento della domanda di opere d’arte da parte della borghesia (esempi: Salon annuale di Parigi che, nella seconda metà dell’’800, diventa un punto di riferimento per collezionisti e artisti di ogni genere; sviluppo in Italia del mercato delle opere liriche) Capacità del mercato di autoregolarsi individuando regole volte a favorire l’ampliamento degli scambi: si diffonde la figura dell’intermediario capace di soddisfare la domanda potenziale DETERMINAZIONE DEL VALORE DI UN BENE ARTISTICO VALUTAZIONE ARTISTICA ED ECONOMICA NELLO SCAMBIO Il prezzo di un bene artistico, a differenza di un bene industriale, non dipende soltanto dal costo di produzione ma, soprattutto, dalla qualità artistica percepita. Non c’è convergenza di giudizio sul merito artistico; inoltre, il legame tra merito artistico e prezzo è labile: non tutte le caratteristiche del bene d’arte sono misurabili e osservabili o suscettibili di valutazione monetaria. Sul mercato agiscono la soggettività delle valutazioni e le differenze di reddito individuali: diversi agenti associano a un bene lo stesso merito artistico ma prezzi molto diversi. 3 DETERMINAZIONE DEL VALORE DI UN BENE ARTISTICO IL RUOLO DEI GATEKEEPER NELLA VALUTAZIONE DEL BENE ARTISTICO I gatekeeper sono agenti che esercitano un ruolo di guida nella valutazione del merito artistico e, spesso, monetario di un’opera. Spesso acquirenti e offerenti sono disinformati riguardo alla qualità artistica del bene e vale quindi il principio del “nobody knows” (disinformazione simmetrica), mentre in altri casi una parte ha uno svantaggio informativo rispetto all’offerente (informazione asimmetrica) •Se l’azione dei gatekeeper è efficace, il prezzo di scambio è un segnale significativo del valore artistico (giudizio oggettivo per beni experience e “impressioni” per beni credence) •Se il gatekeeper non riesce a ridurre l’incertezza sul merito artistico del bene d’arte, il mercato non lo giudica più credibile e la sua funzione si perde Il consumo artistico ha un’importante componente sociale: il merito artistico del bene non riflette solo la valutazione del singolo, ma dipende dal valore che gli altri gli imputano (beauty contest keynesiano) I GATEKEEPER PROFESSIONISTI: in questo gruppo rientrano i critici (d’arte visiva, musicali, letterari, gastronomici, etc..) che valutano un bene o servizio artistico e formulano pubblicamente il loro giudizio DILETTANTI: questo gruppo può essere identificato come “grande pubblico”; è il mercato stesso, in questo caso che funziona da gatekeeper, determinando il valore artistico di un’opera •In alcune situazioni i gatekeeper hanno il potere di scremare l’offerta (esempio: giuria del Film Festival di Venezia) DIMENSIONE DINAMICA DEL CONSUMO ARTISTICO La riduzione dell’incertezza artistica e monetaria può riflettere anche meccanismi di apprendimento individuale: -talvolta un consumatore anticipa il merito artistico di un certo bene sulla base di un consumo simile effettuato in passato (il nuovo libro di uno scrittore già conosciuto, ad es.) Quando il consumo artistico si protrae nel tempo, il valore artistico corrente del bene riflette quello atteso in futuro: il mercato dell’arte è caratterizzato da comportamenti “forward looking” •In altri casi la valutazione complessiva del merito artistico non può prescindere dal giudizio del pubblico (successo di un film o di una canzone) 4 IL GATEKEEPER E IL MORAL HAZARD Possono esistere degli incentivi per il critico ad assumere comportamenti fraudolenti e a dichiarare il falso (sovrastima di un’opera d’arte in vista di una parcella più alta) moral hazard (“Dammi un milione e ti dirò che è un Giorgione, dammi un miliardo e ti dirò che è un Leonardo”) Meccanismi di controllo della trasparenza del mercato artistico: -creazione e mantenimento di una solida reputazione presso i clienti -Controllo incrociato dei critici, spesso chiamati a valutare il medesimo bene: si crea un codice di valutazione stabile nel tempo che determina il “prezzo di riferimento”, al quale si attengono mercanti e dealer (esempio: galleristi) L’ARTE E I BENI PUBBLICI Numerosi beni artistici ricadono nella categoria di beni pubblici e godono, perciò, delle proprietà di non rivalità e non escludibilità (esempi: spettacoli diffusi via etere, concerti bandistici, spettacoli di strada o città d’arte) Possibili comportamenti di free riding: il singolo consumatore non manifesta una domanda esplicita per il bene d’arte (confidando sul fatto che la spesa ricada sugli altri), non consentendo la nascita di un bene di mercato e inibendo la produzione del bene artistico da parte del settore privato. POSSIBILE SOLUZIONE: produzione pubblica del bene d’arte, nel senso di un costo che ricada sulla fiscalità ordinaria IL CICLO DI VITA DELLE OPERE D’ARTE - 1 IL CICLO DI VITA DELLE OPERE D’ARTE - 2 Anche per i beni d’arte si può parlare di ciclo di vita. Possiamo identificare due fasi del ciclo di vita del bene d’arte, a seconda che esso riesca o meno ad acquisire e mantenere lo status di opera d’arte: Il consumo del bene artistico raggiunge un certo livello d’equilibrio e si stabilizza: - nella prima fase il numero degli scambi è crescente: inizialmente il bene non ha ancora acquisito lo status di opera d’arte e il simbolo di cui il bene è potenziale portatore deve essere identificato e trasmesso all’esterno attraverso lo scambio; - se il merito artistico è sufficientemente elevato, lo stock di capitale artistico incorporato nel bene stesso non si riduce, anche a seguito della riduzione del consumo (long-seller); - nella seconda fase l’oggetto raggiunge il massimo merito artistico: nel caso di un dipinto, esso viene allocato a chi ha il prezzo di riserva più elevato; nel caso di un film (o di un libro o di un’opera lirica) si raggiunge il numero massimo di consumatori - se, invece, la storia degli scambi non ha consentito l’accumulo di un merito artistico adeguato, l’opera d’arte perde “liquidità” e il bene perde il suo valore simbolico uscendo dal mercato dell’arte medesimo, ma se su supporto durevole (libro, CD) il suo consumo rimane possibile 5 IL CICLO DI VITA DEI BENI D’ARTE - 3 Per i beni d’arte il ciclo di vita non riflette necessariamente un efficiente processo di selezione à la Darwin: anche un’opera di merito artistico elevato può infatti essere dimenticata e cadere nella considerazione del pubblico. Inoltre, la storia dell’arte non esclude neppure che sia possibile un processo di ri-selezione, cioè che un artista che è stato dimenticato possa tornare a essere rivalutato. 6