BENEDETTO XVI: MARIA ILLUMINI LA NEBBIA DEI NOSTRI TEMPI «Nei secoli la Chiesa soffre persecuzione, ma risulta vincitrice» Nel «deserto del mondo» il male, «sconfitto una volta per sempre nel Cielo», volge «i suoi attacchi con­ tro la Chiesa». E se essa «da secoli» soffre, ma risulta sempre vincitrice, alla fine «l’unica insidia di cui la Chiesa può e deve aver ti­more è il peccato dei suoi membri». Lo ha detto ieri Benedetto XVI, nel discorso pro­ nunciato durante il consueto atto d’omaggio alla statua della Vergine che domina piazza di Spagna in occasione della festa dell’Immacolata Concezione, uno dei tre appuntamenti «fissi» di ogni anno con la città di Roma, assieme al Te Deum di fine anno e alla pro­ cessione del Corpus Domini. Dei tre, forse il più popolare è quello di ieri, come ancora una vol­ta hanno testimoniato le decine di migliaia di per­sone che l’hanno accolto, con applausi e grida di «viva il Papa», al suo arrivo nella piazza, dopo la bre­ve sosta in via Condotti per ri­ cevere l’augurio del­ l ’associazione dei commercianti. In prima fila, as­ sieme al cardinale vicario Agostino Vallini, il sinda­co Gianni Aleman­ no e la governatrice del Lazio Re­ nata Polverini, e 150 malati accom­ pagnati dall’Uni­talsi, che il Papa ha saluto prima di deporre la coro­na di fiori ai piedi della colonna su cui è posta la sta­tua. È stato un discorso, il suo, tutto ri­ volto alla speran­za, un invito per­ ché «in questo momento così diffi­ cile per l’Italia, per l’Europa, per varie parti del mon­do », tutti dob­ biamo vedere che «c’è una luce al di là della coltre di nebbia che sembra avvolgere la realtà». «Il popolo di Dio – ha aggiunto il Pontefice – si rivolge alla sua Madre celeste per­ ché ella accompagni il cammino di fede, incoraggi l’impegno di vita cri­stiana e dia sostengo alla spe­ ranza». Maria, infatti, con il suo sì ha reso possibile la Redenzione e ora «il dragone, sconfitto una volta per sempre nel Cielo, rivolge i suoi attacchi contro la Chiesa nel de­ serto del mondo. Ma in ogni epo­ ca la Chiesa viene soste­nuta dalla luce e dalla forza di Dio... E così in ogni tribolazione, attraverso tut­ te le prove che incontra nel corso dei tempi e nelle diverse parti del mondo, la Chiesa soffre persecu­ zione, ma risulta vincitrice. E pro­ prio in questo modo la comunità cristiana è la presenza, la garanzia dell’amore di Dio contro tut­te le ideologie dell’odio e dell’egoismo». Però ha an­cora aggiunto, «mentre infatti Maria è Immacolata, libe­ ra da ogni macchia di peccato, la Chiesa è san­ta, ma al tempo stesso è segnata dai nostri peccati». Papa Ratzinger ha citato in proposito la visione del­l’Apocalisse con la Ma­ donna che «impersona anche la Chiesa che porta nel suo seno Cri­ sto e lo deve par­torire al mondo: ecco il travaglio della Chiesa... che in mezzo alle consolazioni di Dio e alle persecuzio­ni del mondo deve portare Gesù agli uomini... è pro­ prio per questo, cioè perché porta Gesù, che la Chie­sa incontra l’op­ posizione di un feroce avversario». Della festività liturgica di ieri il Papa aveva parlato anche all’Angelus , ricordando come «la Vergine con il suo ‘sì’ ha avvicina­ to il Cielo alla terra, diventan­do genera­ trice di Dio e nutrice della nostra vita». Maria, ha quindi spiegato, «è be­ nedetta fra le don­ne perché con il decoro della verginità ha goduto della gra­ zia di essere genitrice di un figlio che è Dio». Anche a noi è donata la pienezza della grazia «per­ché il Pa­ dre del Signore nostro Gesù Cristo ci ha be­nedetti con ogni benedi­ zione spirituale e ci ha scel­ti... per essere santi e immacolati predesti­ nandoci a essere per lui figli adot­ tivi». Salvatore Mazza (da Avvenire - 09/12/2011)