La cellula batterica Giovanni Di Bonaventura, Ph.D. CI «Microbiologia e Microbiologia Clinica» CdS Medicina e Chirurgia Università “G. d’Annunzio”, Chieti-Pescara AA 2015-2016 Batteri Dimensioni cellulari I batteri presentano elevata variabilità nelle dimensioni: Dimensioni medie Procarioti: 0.5 - 2.0 µm Mycoplasma pneumoniae (0.2 µm) Thiomargarita namibiensis (750 µm) Dimensioni medie Eucarioti: 2 - 200 µm Emazia: 7.5 μm Rapporto superficie/volume batteri = 12 μm2 / 4 μm3 = 3:1 cellula eucariotica = 1.5:1 Il metabolismo e, quindi, la crescita batterica sono funzione inversa delle dimensioni: tasso metabolico = 1/k x (d)2 Le ridotte dimensioni della cellula batterica consentono una penetrazione più efficiente dei nutrienti che raggiungono velocemente ogni parte del batterio. Gli Eucarioti, di contro, necessitano, a tal fine, di strutture ed organelli. Batteri Principali morfologie cellulari I batteri presentano elevata variabilità anche nella forma ed organizzazione: Forme (morfologie) cellulari caratteristiche: – sferica: cocchi (Staphylococcus spp., Streptococcus spp., Neisseriaceae) – cilindrica: bacilli (Escherichia coli, Pseudomonas aeruginosa) • corta e rigonfia: coccobacilli (Corynebacterium) • curva: vibrioni (Vibrio cholerae) • spirale: spirilli (Spirillum) – a molla: spirochete (Borrelia, Treponema) – filamentosa: (Streptomyces) – variabile: pleomorfi (Bacteroides, Corynebacterium) Batteri Organizzazione cellulare L’organizzazione cellulare dipende dalla modalità di divisione e dai rapporti che le cellule mantengono a seguito di divisione: – cocchi: • singoli • diplococchi: in coppia (Neisseriaceae) • catene (Streptococcus) • tetradi (gruppi di 4 cellule) • sarcina (forma cubica, formata da 8-64 cellule) • ammassi: (clusters) irregolari (Staphylococcus) – bacilli: • catene (streptobacilli) (Bacillus anthracis) • palizzata (Corynebacterium) Cellula batterica Struttura La struttura cellulare dei batteri è quella tipica dei Procarioti. La cellula batterica comprende tipicamente: Componenti fondamentali: necessari per la sopravvivenza e la riproduzione cellulare (parete cellulare, membrana cellulare, ribosomi, inclusioni, nucleoide, matrice citoplasmatica, spore) Componenti accessori: non sempre presenti in quanto svolgono funzioni accessorie (non vitali); possono essere determinanti di virulenza (flagelli, pili, capsula, glicocalice, plasmidi) Cellula batterica Composta da proteine (60%), lipidi (40%), carboidrati Struttura sottile (spessore 8 nm) che separa il citoplasma dall’ambiente Barriera altamente selettiva (concentra i nutrienti al suo interno ed espelle all’esterno le sostanze di rifiuto) Struttura trilaminare organizzata a “mosaico fluido”, – – – – doppio strato fosfolipidico con una componente proteica associata od integrata (transmembrana) i fosfolipidi contengono regioni idrofiliche (glicerofosfato) ed idrofobiche (acidi grassi) mediante le quali si auto-assemblano le proteine sono associate alla membrana od integrate in essa flessibile (viscosità ~ olio leggero), per movimento dei fosfolipidi Rispetto alla membrana eucariotica, quella procariotica: – – – Struttura Membrana Citoplasmatica non contiene steroli (es. colesterolo), presenti solo nei Micoplasmi e nei batteri metanotrofi; sostituiti da opanoidi aventi stessa funzione di stabilizzazione e compattamento è più ricca in proteine proteine non glicosilate - senza utilizzo di energia (trasporto PASSIVO, secondo gradiente di concentrazione): • diffusione semplice (osmosi) • diffusione facilitata (mediata da specifici canali o proteine carrier) - con utilizzo di energia (trasporto ATTIVO, contro gradiente di concentrazione): • mediato da proteine carriers • traslocazione di gruppo Sito di ancoraggio per proteine coinvolte nel trasporto, nella chemotassi ed in reazioni bioenergetiche Funzioni Membrana Citoplasmatica Barriera di permeabilità, regola il trasporto di nutrienti/prodotti metabolici: Sito di conservazione dell’energia: produzione ed utilizzo di forza motrice protonica, durante la respirazione (fosforilazione ossidativa) Interviene nella divisione cellulare, segregando i due cromosomi (mesosomi) Sede di proteine coinvolte nella sintesi del petidoglicano e nella trasduzione (all’interno della cellula) del segnale (ambientale) Trasporto passivo Membrana Citoplasmatica Non richiede utilizzo di energia in quanto la sostanza si muove secondo gradiente di concentrazione (high-to-low). La diffusione semplice riguarda piccoli composti idrofobici (glicerolo), gas (O2), oppure solo H2O (osmosi). La diffusione facilitata utilizza un canale (aspecifico) od un carrier (specifico) di natura proteica. La parete cellulare dei microrganismi aiuta a preservare l’integrità cellulare opponendosi alle variazioni della pressione osmotica: Osmosi Trasporto Passivo Quando differenti concentrazioni di soluto sono separate da una membrana semi-permeabilie, H2O si sposta per raggiungere una condizione isotonica ([soluto]extra = [soluto]intra). cellula in soluzioni ipertoniche ([soluto]extra > [soluto]intra): contrazione della membrana per fuoriuscita di H2O dalla cellula cellula in soluzioni ipotoniche ([soluto]extra < [soluto]intra): membrana turgida per l’ingresso di H2O nella cellula. a) Mediato da “carriers” Trasporto Attivo Il trasporto è mediato da proteine trasportatrici (carriers) ed avviene contro gradiente elettrochimico richiedendo, quindi, utilizzo di energia (ATP) Trasporto “uniport”: 1 sostanza viene trasportata in un’unica direzione Trasporto “antiport”: 2 sostanze (una generalmente H+) sono co-trasportate in direzioni opposte Trasporto “symport”: 2 sostanze sono cotrasportate nella stessa direzione b) Traslocazione di gruppo Trasporto Attivo La molecola trasportata viene modificata chimicamente. Esempio: sistema P-transferasico in E. coli (24 proteine) utilizzo dell‘energia derivante dal fosfoenol-piruvato almeno 4 proteine necessarie al trasporto di un carboidrato (enzima I aspecifico, enzima II specifico) fosforilazione a cascata Sistema ABC (ATP-Binding Cassette), composto da 3 proteine: proteina periplasmatica proteina trans-membrana ATP-asi proteina periplasmatica mobile nel periplasma e dotata di elevata affinità (fino a 10-6 M) per il substrato c) ABC transporter Trasporto Attivo oltre 200 tipologie di sistemi ABC; specificità per composti organici (aminoacidi, carboidrati) ed inorganici (solfati, fosfati) presente non soltanto nei Gram- ma anche nei Gram+ (PBP ancorato alla membrana citoplasmatica) energizzato da idrolisi ATP Appaiono come strutture (lamellari, tubulari) concentriche in prossimità del nucleoìde, delle estremità cellulari o della zona di formazione del setto. Mesosoma Membrana Citoplasmatica Il mesosoma è una invaginazione della membrana citoplasmatica di notevoli dimensioni, di forma irregolare. Presenza di diversi e voluminosi mesosomi, soprattutto nei batteri Gram+. Svolge importanti funzioni: durante la divisione cellulare, fornisce attacco al DNA facilitando la separazione dei due cromosomi e la produzione del setto trasverso (mesosomi settali) contengono gran parte dei citocromi e degli enzimi respiratori (mesosomi respiratori) contengono enzimi coinvolti nella sintesi dei componenti di parete (mesosomi biosintetici) Strutture citoplasmatiche Citoplasma gel colloidale (80% H2O, 20% sali-proteine) H2O (80% peso totale cellulare), solvente per composti organi/inorganici e componenti funzionali citoplasmatiche proteine, zuccheri, lipidi, sali (Na, Ca, Mg, Fe, fosfati, solfati, ecc.) Cromosoma localizzato in un’area chiamata “nucleoìde”, non è delimitato da membrane (assenza di nucleo) DNA bicatenario, circolare (lineare in Streptomyces, Borrelia) singolo (aploidia più efficiente vs diploidia: crescita più veloce; le mutazioni permettono un adattamento più veloce all’ambiente) lunghezza rilevante (1-1.4 mm), superavvolto, non associato ad istoni Plasmidi DNA circolare extra-cromosomico (piccole dimensioni) singoli o presenti in più copie non essenziali per la crescita ed il metabolismo batterico codificano per fattori di virulenza (es. antibiotico-resistenza) Ribosomi 60% RNA-ribosomale, 40% proteine differiscono da quelli eucariotici per numero (10.000/cellula) e dimensioni (subunità 50S: 34 proteine, RNA 5S e 23S; subunità 30S: 21 proteine, RNA 16S) Assenza di compartimenti intracellulari separati da membrane nucleo (trascrizione e traduzione accoppiate), mitocondri, complesso di Golgi, reticolo endoplasmatico plasmide Strutture citoplasmatiche Inclusioni e granuli Corpi intracellulari con funzione di “riserva” energetica La cellula batterica può, infatti, utilizzarli nei casi di carenza, od assenza, di fonti energetiche ambientali Variabili in dimensioni, numero e contenuto Tipologie: - glicogeno - poli-β-idrossibutirrato (Bacteria, Archaea) - vescicole gassose per il galleggiamento (Cyanobacterium) - granuli di zolfo e fosfato (granuli metacromatici in Corynebacterium diphtheriae) - magnetosomi (Fe3O4; magnetotassi) Cellula Procariotica (1 di 4) Struttura del peptidoglicano Parete cellulare La parete cellulare è presente in gran parte dei Procarioti, dove circonda la membrana citoplasmatica. eccezioni: Archea (generalmente assente; alcune specie presentano uno pseudoglicano), Micobatteri (peptidoglicano a struttura caratteristica), Micoplasmi (privi di parete) Presente anche negli Eucarioti (es. miceti) ma con struttura più semplice. E’ formata da strati sovrapposti di peptidoglicano (mureina). Il peptidoglicano è una struttura rigida a forma di rete, in cui catene polisaccaridiche lineari sono unite tra loro mediante legami crociati di natura peptidica. (2 di 4) Struttura del peptidoglicano Parete cellulare La caratteristica unità di ripetizione (glican tetrapeptide) del peptidoglicano consta di: catena polisaccaridica: formata da unità disaccaridiche ripetute (in alternanza) di N-acetilglucosamina (NAG) e acido N-acetilmuramico (NAM), legate tra loro da un legame β(1,4) glicosidico. peptide: tetrapeptide di sintesi enzimatica, legato a NAM e formato da Ded L-aminoacidi (uniti mediante legami peptidici): - L-alanina --- acido D-glutamico --- L-lisina --- D-alanina - la sequenza aminoacidica è specie-specifica, sebbene presenti sempre in posizione 3 un aminoacido bibasico: L-lisina (Gram +), oppure acido meso-diaminopimelico (Gram-). (3 di 4) Struttura del peptidoglicano Parete cellulare Nella struttura di base del peptidoglicano, le catene individuali di peptidoglicano sono adiacenti e tenute insieme, a livello dei tetrapeptidi, da legami crociati peptidici. Il legame crociato peptidico interessa il diamminoacido in posizione 3 e D-alanina in posizione 4; può essere: indiretto, mediante ponte pentaglicinico (Gram+) diretto, mediante legame peptidico tra acido meso-diaminopimelico e D-alanina (Gram-) Elevata variabilità nella composizione dei legami crociati tetrapeptidici: noti più di 100 tipi di peptidoglicano. (4 di 4) Struttura del peptidoglicano Parete cellulare NUMERO DI LEGAMI CROCIATI (cross bridges) Oltre che a livello strutturale, la parete dei Gram+ differisce da quella dei Gram- anche per il numero dei legami crociati presenti: nei Gram+: tutti i residui di NAM sono legati ad un tetrapeptide; nei Gram-: i legami sono meno frequenti; maglie più larghe e, quindi, minore rigidità parietale. conferisce rigidità alla cellula: - impedisce la lisi od il collasso della cellula, in risposta a variazioni della pressione osmotica (pressione interna: 5-20 atm !) - protegge la cellula da insulti meccanici - determina la forma dei batteri contribuisce al determinismo della patogenicità batterica: - protegge la cellula da sostanze tossiche (es. detergenti, antibiotici, disinfettanti) - ha attività pirogena (aumento temperatura dell’ospite) - può interferire con la fagocitosi - è mitogeno per i linfociti Funzioni Parete cellulare La parete cellulare è indispensabile per la cellula batterica perchè: è sensibile al lisozima (presente nel lacrime, muco, saliva; prodotto anche dai batteri) che attacca lo scheletro glicanico a livello del legame β(1-4) glicosidico lisandosi (es. in presenza di penicillina), genera cellule osmoticamente sensibili che non lisano soltanto in ambiente isotonico: - protoplasto (Gram+), cellula priva di residui di parete cellulare - sferoplasto (Gram-), cellula dotata di frammenti di parete cellulare - forme L (Lister Institute, dove furono osservate per la prima volta): sferoplasto/protoplasto in grado di crescere; reversibili (allontanamento dell’induttore) od irreversibili; responsabili della cronicizzazione dell’infezione (antibiotico-R, immuno-elusione) è riconosciuta come target da alcuni antibiotici (β-lattamici) può essere riconosciuta dal sistema immune (immunogenicità) Funzioni Parete cellulare Tuttavia, la parete cellulare può rappresentare anche un vulnus per la cellula batterica, in quanto: Protoplasto Sferoplasto B. subtilis: fase L Gram-positivi Parete cellulare Formata da peptidoglicano multistratificato e ispessito 150-500 Å; fino a 40 strati concentrici; 40-80% peso secco Acidi teicoici (dal greco τεικος= muro): polimeri di poliol- (glicerolo, ribitolo) fosfati solubili in H2O legati covalentemente al peptidoglicano determinano la carica netta di superficie; legano Ca2+ e Mg2+, portandoli nella cellula funzione di adesine (per batteriofagi) immunogeni (principali antigeni di superficie: sierotipo) Acidi lipoteicoici: acidi teicoici contenenti un acido grasso ancorati (mediante l’acido grasso) alla membrana citoplasmatica nell’uomo possono svolgere attività endotossica funzione di adesine (associati a proteina M) immunogeni (determinanti sierotipo batterico) Carboidrati: carboidrato C (criterio classificativo negli streptococchi) Proteine: proteina M (S. pyogenes: antifagocitaria, adesività a mucose) proteina A (S. aureus: lega Fc anticorpale inibendo la formazione dell’immuncomplesso e la attivazione del Complemento) Struttura altamente polare si oppone al passaggio di molecole idrofobiche (es. sali biliari, tox per la cellula) consente il passaggio di composti idrofili (carboidrati, aminoacidi) lega alte quantità di cationi (Na+, Mg+): Struttura rigida consente la sopravvivenza in ambiente isotonico, opponendosi alla lisi cellulare osmotica Gram-positivi Parete cellulare garantisce la giusta osmolarità per la funzionalità enzimatica (sintesi peptidoglicano) di membrana conferisce maggiore resistenza, vs Gram-, ad elevate concentrazioni saline (alofilia) Parete cellulare Gram-positivi Gram-negativi: parete e membrana esterna Parete cellulare Parete cellulare: strutturalmente e chimicamente più complessa vs Gram+, è formata da un sottile (20-30 Å; 2-3 strati concentrici; 5% peso secco) strato di peptidoglicano assenza di acidi teicoici e lipoteicoici Membrana esterna: si trova esternamente alla parete cellulare legata al peptidoglicano mediante la frazione proteica di lipoproteine struttura bilaminare e asimmetrica: strato esterno formato da lipopolisaccaride (LPS), molecola anfipatica si oppone al passaggio di molecole idrofobiche (catene laterali idrofiliche LPS), ma anche di grosse molecole idrofiliche (doppio strato fosfolipidico). attraversata da proteine adibite al trasporto di molecole idrofiliche (porine) protegge la cellula da alcuni antibiotici presenta adesine per batteriofagi Gram-negativi: porine Parete cellulare Le porine sono organizzate in omotrimeri a formare canali (pori) che permettono il passaggio di sostanze idrofiliche attraverso la membrana esterna: Porine aspecifiche (molecole con PM < 600 Da) - OmpF, OmpC: diffusione di ioni ed altre piccole molecole idrofile - PhoE: indotta da “phosphate starvation”, consente il passaggio di molecole idrofile cariche negativamente Porine specifiche (molecole più grandi) - Btu: vitamina B12 - LamB: indotta da maltosio ed altre maltodestrine nel mezzo - FhuA: uptake del ferro Ruolo nella antibiotico-resistenza: la sostituzione di aminoacidi neutri con altri carichi che si proiettano all’interno del poro perturba il normale passaggio degli antibiotici in presenza di antibiotico, viene diminuita/eliminata l’espressione delle porine implicate nel suo uptake cellulare Funzione recettoriale per: fagi, batteriocine, componenti del Complemento, anticorpi Determinanti di patogenicità, in quanto promuovono: l’adesione alle cellule dell’ospite l’invasività delle cellule dell’ospite l’attività citotossica Gram-negativi: lipopolisaccaride (LPS) Parete cellulare Il lipopolisaccaride (LPS o endotossina) è il fattore di virulenza che caratterizza l’azione patogena dei Gram-. Formato da 3 componenti: Lipide A (gruppo-specifico): glicosfosfolipide; frazione endotossica ancorata alla membrana esterna tramite acidi grassi; con i suoi gruppi P laterali unisce LPS adiacenti; altamente conservato nei Gram Core (specie-specifico): polisaccaride ramificato (9-12 zuccheri, tra cui i peculiari acido cheto-deossi-octonico ed un eptoso) Antigene O (tipo-specifico): polisaccaride lineare (50-100 unità ripetute, 4-7 zuccheri/unità); determina il sierotipo (2.000 in Salmonella, 150 in E. coli) Gram-negativi: effetti biologici del LPS Parete cellulare LPS rappresenta una importante struttura di superficie che consente la interazione dell'agente patogeno con il suo ospite. Infatti, LPS: media la adesione agli epiteli (colonizzazione); interferisce con la fagocitosi; è sede di determinanti antigenici (immunogeno); se liberato in un ospite sensibile, dà luogo a numerosi effetti tossici (ENDOTOSSINA BATTERICA) EFFETTI BIOLOGICI DELL'ENDOTOSSINA 1) Effetto pirogeno (capacità di indurre febbre anche a basse dosi) 2) Attiva vari tipi cellulari con produzione di interleuchine/chemochine: - macrofagi (aumento della fagocitosi e capacità battericida, produzione di monochine attive su vari altri tipi cellulari e tessuti) - linfociti B (proliferazione e differenziazione in plasmacellule) - cellule endoteliali - piastrine - granulociti 3) Induce infiammazione 4) Induce vasodilatazione con conseguente ipotensione e shock 5) Attiva il Complemento 6) Stimola la coagulazione del sangue (CID, coagulazione intravasale disseminata) Gram-negativi: effetti biologici di LPS Parete cellulare RUOLO DELL'ENDOTOSSINA NELLO SHOCK ENDOTOSSICO Shock endotossico: grave quadro clinico che può accompagnare le setticemie da batteri Gram-; caratterizzato da febbre, ipotensione, acidosi, insufficienza renale e respiratoria e, nelle fasi finali, da coagulazione intravasale disseminata (reazione di Schwartzman; CID/DIC) ed insufficienza d’organo. Frequenza: 1% dei pazienti ospedalizzati sviluppa sepsi; 20-30% nei reparti di terapia intensiva. Esito fatale: 40-60% dei pazienti, nonostante la terapia antibiotica. Gram-negativi: spazio periplasmico Parete cellulare Lo spazio periplasmatico è la zona compresa tra: membrana citoplasmatica e peptidoglicano (Gram+) membrana citoplasmatica e membrana esterna (Gram-) Contiene il periplasma, di consistenza gelatinosa, che occupa circa il 20-40% del volume totale cellulare. Nello spazio periplasmico si trovano: proteine per il trasporto di zuccheri, aminoacidi, fosfato, vitamine. enzimi (Gram-)* per l’acquisizione di nutrienti, la degradazione di grosse molecole o DNA fagico (proteasi, lipasi, nucleasi), il trasporto elettronico, la sintesi del peptidoglicano, la inattivazione di antibiotici (es. β-lattamasi vs antibiotici β-lattamici). oligosaccaridi di membrana Lo spazio periplasmico aumenta di volume in caso di ridotta osmolarità ambientale. * nei Gram+, gli esoenzimi sono analoghi funzionali degli enzimi periplasmatici; tuttavia, la incapacità di poterli concentrare nello spazio periplasmatico richiede la sintesi di elevate concentrazioni e, quindi, di un aumentato «costo energetico». Parete cellulare Gram-negativi Parete cellulare Gram+ vs Gram- Parete cellulare Gram+ vs Gram- Casi particolari Parete cellulare In alcuni casi particolari, la parete cellulare è assente oppure ha una composizione/struttura peculiari: Micoplasmi: non presentano parete cellulare; presenza di steroli nella membrana citoplasmatica. Micobatteri: dotati di parete cellulare a struttura complessa (simile a quella dei Gram+) in cui il peptidoglicano è legato covalentemente ad un polimero di arabinogalattano e circondato da uno strato di lipidi complessati con le cere formate dagli acidi grassi a lunga catena (acidi micolici) dotate di potente azione adiuvante la patogenicità. Lipidi con acidi micolici sono presenti anche nei corinebatteri ed in Nocardia. Micoplasmi Micobatteri. Parete cellulare. Cellula batterica Strutture esterne Strutture esterne: glicocalice Cellula batterica Glicocalice: rivestimento esterno cellulare di Gram+ (S. pneumoniae, S. mutans, B. anthracis) e Gram- (N. meningitidis, P. aeruginosa, H. influenzae); generalmente formato da polisaccaridi etero/omo-polimerici, ad eccezione di B. anthracis (composizione proteica: poli-D-glutamato) Tipologia: - capsula: altamente organizzata, fortemente adesa - strato mucoso (slime): diffuso (uniforme), scarsamente adeso, lasso Sintesi regolata da fattori: - genetici (geni codificanti la capsula), ambientali (chimico-fisici) Funzioni. Non indispensabilie per la crescita ma per la sopravvivenza all’interno dell’ospite: - protezione da disidratazione e perdita di nutrienti - limita l’ingresso di molecole idrofobiche tossiche (antibiotici, disinfettanti, detergenti) (P. aeruginosa in FC) - protezione vs risposta immune (es. fagocitosi in S. pneumoniae) - adesione ai tessuti e materiali inerti (S. mutans su smalto dentale; Staphylococcus spp., P. aeruginosa su protesi), formazione di biofilm Biofilm: dinamica di formazione Strutture esterne: glicocalice Cellula batterica Glicocalice: colorazione con inchiostro di china Strutture esterne: glicocalice Cellula batterica Nei pazienti affetti da Fibrosi Cistica (FC), le infezioni polmonari rappresentano la principale causa di mortalità. Pseudomonas aeruginosa può essere isolato dal polmone FC in due fenotipi: “mucoide” oppure “non mucoide”. Il fenotipo «mucoide» presenta una spiccata propensione ad aderire all’epitelio formando biofilm, comunità sessili in grado di esibire una resistenza ai comuni antibiotici e disinfettanti, fino a 1000 volte maggiore vs controparte planctonica Il fenotipo «non mucoide» invece è proprio di batteri “nudi”, acapsulati, che vivono in forma individuale, e che come tali sono più facilmente aggredibili dalla terapia. Diagnosticare la presenza del fenotipo mucoide fornisce un’informazione importante perché fortemente predittiva di una infiammazione-infezione cronica polmonare. Infatti, è noto che l’infezione causata da un ceppo “non mucoide” può essere eliminato facilmente dai polmoni dei bambini con FC, per lo meno per un certo periodo di tempo. Al contrario, è molto più difficile eradicare l’infezione «mucoide». Strutture esterne: flagelli Cellula batterica Alcune specie batteriche sono dotate di motilità attiva grazie alla presenza di uno o più flagelli. Il flagello risulta composto da tre parti: filamento: struttura elicoidale che protrude dal soma cellulare; formato da monomeri di flagellina (antigene H; ted. hauch, pellicola), proteina la cui composizione aminoacidica è specie-specifica uncino: membrana (guaina) ricurva corpo basale: àncora il flagello alla cellula e fornisce energia per il suo movimento. Composto da anelli proteici (almeno 15 proteine): - Gram-: 4 anelli: L (LPS), P (parietale), S (al di sopra della membrana cellulare), M (in corrispondenza della membrana cellulare) - Gram+: anello P ed M Strutture esterne: flagelli Cellula batterica La sintesi del flagello è regolata da circa 20 geni. I monomeri proteici (flagellina) vengono secreti all’esterno della cellula, quindi si autoassemblano in presenza di un “nucleatore (sali, proteine). Composizione e struttura: proteica struttura a singolo filamento (vs flagello eucariotico: “9 + 2” coppie) Il numero e l’organizzazione dei flagelli sono variabili: monotrìco: singolo, ad un’estremità (P. aeruginosa, V. cholerae) lofotrìco: ciuffo di flagelli, ad una estremità (H. pylori) amfitrìco: un flagello ad ogni estremità peritrìco: flagelli disposti attorno alla cellula (P. mirabilis, E. coli) a) peritrìco; b) monotrìco; c) lofotrìco; d) amfitrìco Strutture esterne: flagelli Cellula batterica Movimento Il movimento viene energizzato da idrolisi ATP (anaerobi) o da potenziale di membrana durante fosforilazione ossidativa (aerobi) Il flagello guida il batterio in una direzione (movimento direzionale), in risposta ad uno stimolo esterno: - stimolo chimico: chemotassi (positiva o negativa) - stimolo luminoso: fototassi Il segnale attiva un movimento rotatorio di 360° in senso antiorario (run, in avanti con direzione) od orario (tumble, rotolamento per interruzione del run) In presenza di un gradiente “attraente” (positivo), il numero dei tumbles si riduce favorendo runs più lunghe Strutture esterne: flagelli Cellula batterica Rilevanza clinica Il flagello è un fattore di virulenza poichè consente al batterio: motilità autonoma, generalmente in un mezzo liquido: migrazione di E. coli da intestino alle vie urinarie penetrazione del film mucoso gastrico da parte di H. pylori migrazione verso il circolo ematico invasione cellulare (E. coli, S. typhimurium) adesione a superfici abiotiche/biotiche adesione intercellulare (clusters batterici intra- od inter-specifici) Tuttavia, il flagello è immunogeno e, quindi, viene frequentemente utilizzato dal sistema immune dell’ospite per individuare il batterio Haiko & Westerlund-Wikström, Biology, 2013 Strutture esterne: flagelli Cellula batterica Esistono 3 principali tipologie di motilità: Swimming: flagellare, consente il movimento in un mezzo liquido Twitching composito (flagelli + pili tipo IV), consente un movimento per “strisciamento” su superfici (mucose, abiotiche) Swarming flagellare, viene indotta dal contatto con superfici aventi una appropriata viscosità e composizione caratterizzata dal differenziamento di cellule vegetative in cellule swarm, lunghe ed iperflagellate Strutture esterne: fimbrie o pili Cellula batterica Fimbria (lat., fimbriae: frangie), pilo (lat., pilus: pelo): più corti (0.2-2 um), sottili e numerosi vs flagella, sono disposti uniformemente formati da polimeri di pilina (1-2 tipi, specie-specifiche) Funzioni: adesione intercellulare od a superfici [abiotiche (protesiche) e biotiche (glicoproteine di membrane)] tramite adesine site alla estremità terminale (E. coli, N. gonorrhoeae). in E. coli: curli (formati da monomeri di curlina), essenziali per formazione biofilm in azione combinata con i flagelli, consentono alla cellula di “strisciare” su superfici solide (twitching) pili sessuali (pili F): mediano il trasferimento intercellulare di materiale genetico durante la coniugazione Strutture esterne: filamenti assiali Cellula batterica Filamento assiale: struttura periplasmica, formata da flagelli intracellulari, localizzati tra la parete cellulare e membrana esterna delle Spirochete (dal greco speira: spirale) contraendosi, impartisce alla cellula un movimento alternato di torsione e flessione Treponema pallidum (spirocheta), agente eziologico della sifilide Endospore Cellula batterica Endospora: forma di resistenza che prende origine dall acellula vegetative qualora le condizione ambientali siano non ottimali per la moltiplicazione cellulare. assicura la protezione e la dispersione della specie implicazioni cliniche, tecniche, sociali e terapeutiche NOTE Questo materiale non può essere distribuito, modificato o pubblicato né in forma cartacea, né su un sito, né utilizzato per motivi pubblici o commerciali. 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