la preparazione in azienda di piante di fragola ingrossate la

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FRAGOLE/VIVAIO
Impegnativa ma determinante per il buon esito della futura coltivazione
LA PREPARAZIONE
IN AZIENDA DI PIANTE
DI FRAGOLA INGROSSATE
Un numero crescente
di produttori di
fragole a maturazione
programmata si
attrezza ed affronta
il non facile lavoro
di preparazione e
conservazione in frigo
delle piante pronte per
essere messe a dimora
l’anno successivo
Alessandro Paris
Alessandro Frontuto
Centro per l’Assistenza tecnica in Agricoltura- Istituto Agrario di S.Michele a/A
TERRA TRENTINA
Per sopperire alla mancanza di
trayplant provenienti dai vivai
e per meglio controllare tutta
la filiera della fragola fuori suolo, un sempre maggior numero di produttori sceglie di “ingrossare” nella propria azienda questo tipo di pianta.
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La trayplant (o vasetto) è una
pianta con prestazioni superiori rispetto alla “radice nuda”;
migliorano soprattutto la quantità e la qualità dei frutti prodotti (in termini di pezzatura);
altrettanto vale per l’attecchimento della pianta in estate, nel
periodo più caldo dell’anno in
cui più difficilmente vengono
emesse nuove radici. Le tray-
Figura 1- tunnel coperto con rete antigrandine bianca
plant producono frutti più
grossi di un 10-20% rispetto alle
piante frigoconservate classiche. La ripresa vegetativa avviene lentamente, pertanto le
piante sviluppano maggiore
vegetazione e la raccolta è ritardata 3-5 giorni. Le trayplant
con una capacità di produzione da 30 a 40 frutti sono considerate ideali, e ciò è indipendente dalla grossezza del colletto.
Va specificato che per allestire
un vivaio d’ingrossamento
aziendale, in provincia di
Trento, bisogna ottenere l’autorizzazione all’esercizio dell’attività vivaistica, rilasciata
dall’Ufficio Fitosanitario Provinciale. Va ricordato anche
che le varietà unifere attualmente coltivate sono brevettate ed è quindi indispensabile
l’approvvigionamento di cime
pagando le royalties previste
della legge.
Strutture
Per produrre nella propria
azienda le trayplant occorre
disporre di un’adeguata superficie, di coperture antigrandine,
di impianto di irrigazione con
microsprinkler collegato all’impianto di fertirrigazione. Occorre inoltre procurarsi gli appositi contenitori alveolati muniti di piedino, nonchè substra-
durata del giorno diminuisce,
le gemme delle piantine di fragola differenziano a fiore: questi fiori rimarranno ad uno stadio “embrionale” all’interno
delle gemme fino all’anno successivo, quando saranno trapiantate. È questo un momento molto delicato perché è proprio qui che si decide la produzione dell’ anno successivo.
Non si deve dimenticare però
che nel frattempo la pianta
deve sviluppare sia il proprio
apparato radicale che, quello
fogliare, oltre a traslocare nella zona del colletto le sostanze
di riserva, utili allo svernamento.
Figura 2- microsprinkler
Piante
La filiera del vivaio aziendale
parte dal prelievo dello stolone
dalle piante madri in vivai autorizzati. Questi si fanno poi
radicare in apposite seminiere,
con numero variabile di alveoli, (da 54 a 75 fori) con 1720 giorni di nebulizzazione fitta (mist). Conclusa la fase di
radicazione lo stolone viene
ripicchettato in seminiere con
volume di torba di circa 150 cc
per pianta, dove ha inizio la
fase di ingrossamento e differenziazione a fiore. Questi contenitori hanno 9 alveoli e una
dimensione di 60x20 cm. Le
fragole unifere, quelle maggiormente diffuse da noi, differenziano a fiore in giorno
breve: ciò significa che da settembre in avanti, quando la
Gestione
Radicazione ed ingrossamento
in seminiera sono fasi molto
delicate: è inutile dire che il fattore che condiziona maggiormente la riuscita del vivaio è il
rispetto della data di trapianto
ideale per la zona; occorre inoltre evitare qualsiasi tipo di
stress alle piante, mettendole
nelle condizioni più favorevoli in termini di luminosità, di
densità, di temperature e di
apporti fertirrigui. Al momento della ripicchettatura le
seminiere dovranno essere
TERRA TRENTINA
ti idonei (torba non eccessivamente fibrosa).
La superficie da impiegare a vivaio va calcolata tenendo presente una densità di circa 3536 piante a metro quadro: è
bene non superare mai tale
densità per non provocare
squilibrio tra parte aerea e apparato radicale. Il terreno andrà isolato con nylon coestruso
(bianco-nero), fermato al suolo con semplici cambre di ferro, sistemato con leggera pendenza onde evitare ristagni
d’acqua. Considerato l’elevato
valore economico delle piante
ed il frequente pericolo di
grandinate, anche a fine estate, è bene pensare di coprire il
vivaio con reti antigrandine,
possibilmente bianche, in
modo da favorire, con una
maggior penetrazione della
luce, la differenziazione a fiore. Le reti vanno stese sopra
tunnel con luce di 5-5,5 metri;
a tale scopo è sufficiente avere
piantoni distanti tra loro 4 metri, anziché i normali 2 metri.
Figura 3- alveolare a 75 fori
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FRAGOLE/VIVAIO
Figura 4- stolone radicato
TERRA TRENTINA
Figura 5- seminiere unite
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Figura 6- seminiere distanziate
poste una adiacente all’altra,
per evitare che le piante emettano troppi stoloni (in agosto
ci troviamo ancora in periodo
di giorno lungo) . Per dare
molta luce alle piante, le
seminiere verranno distanziate lasciando tra loro uno spazio di 20 cm (pari a quello della seminiera tolta).
Alcuni accorgimenti importanti:
- non bisogna collocare la zona
adibita a vivaio in appezzamenti male esposti o in
ombra;
- evitare di superare le densità d’impianto consigliate
(max 32-36 p/m2);
- preoccuparsi di fare apporti
equilibrati, regolari e controllati di acqua e nutrienti.
Carenze in fertirrigazione
sono per le piante veri e propri stress che si possono tradurre in prefioriture indesiderate, con conseguente
calo della produzione. Una
elevata conducibilità elettrica, per contro, complica il
conteggio delle ore freddo e
la successiva frigoconservazione. Per fornire dei parametri: circa 45-60 minuti di
acqua al mattino ad una
conducibilità elettrica che si
aggira attorno ai 1200 ºS/
cm. Il valore nella torba ideale è 700-900 mS/cm; sintomo di piante in carenza sono
piccioli rossastri e una foglia
sbiadita.
- proteggere le piante da temperature al di sotto dei –2°C,
coprendole con agril (tessuto non tessuto) o nylon forato; le coperture vanno tolte
in caso di innalzamento della temperatura sopra i 3-4 °C;
soprattutto in prossimità della frigoconservazione le piante destinate alle celle non devono essere in fase vegetativa;
- soddisfare con sicurezza il
fabbisogno in freddo delle
Bibliografia:
· “La culture du fraisier sur
substrat”, Ctifl, 2003.
· “La coltivazione della fragola e dei piccoli frutti in
Trentino”, Monografie Esat,
12-2001.
· “Preparare le trayplant”,
Philip Lieten, L’Informatore
Agrario 27/99.
Figura 7- nylon forato, per la protezione delle piante
Figura 8- trayplant
TERRA TRENTINA
varietà. Il fabbisogno in freddo è una sommatoria di ore
freddo (ore comprese tra 0 e
7°C) misurate da settembreottobre in avanti, al suolo o
al massimo a 50 cm del suolo (vedi: www.iasma.it; servizi - agrometeorologia -Agricoltura- Gradi giorno-Ore
freddo).
Al raggiungimento delle 600 ore
freddo per Elsanta (400 per
Darselect), le piante vengono
pulite lasciando ad ognuna circa tre foglie basse, poi avvolte
in un sacco di polietilene chiuso, sistemate in casse nel numero di circa 60-70 per cassa e etichettate del proprio passaporto , messe infine in cella frigorifera, fino al momento del trapianto programmato nell’anno
successivo.
In azienda va posta particolare
cura nei controlli e nella difesa
fitosanitaria. Buona premessa
per ottenere piante di qualità è
l’approvvigionamento di cime
radicate sane, l’omogeneità nei
settori, il rispetto delle date di
trapianto ideali (queste sono
differenti a seconda delle zone
e delle varietà), nonchè l’impiego di materiali idonei e la
gestione corretta della fertirrigazione, evitando di dare acqua nelle ore serali.
Infine non va dimenticato che
la produzione di trayplant costa circa 0.50 € per pianta.
Ciononostante le prestazioni di
tale tipo di pianta, se prodotta
e coltivata bene, giustificano
generalmente i maggiori costi
sostenuti.
Figura 9- pianta a “radice nuda”
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