L’interazione della radiazione elettromagnetica, raggi-x, ultravioletto, visible, infrarosso, radionde, con le molecule fornisce una miriade di informazioni circa struttura, dinamica, funzione delle singole biomolecole, dei loro complessi e dei diversi processi biologici. SPETTROSCOPIA Interazione tra materia e radiazione L’interazione tra materia e radiazione viene affrontata a differenti livelli di complessità a seconda: • delle applicazioni (spettroscopia o fotochimica), • Fotochimica = studio delle reazioni chimiche causate da radiazioni elettromagnetiche. Spettroscopia = studio strutturale basato sull’interazione delle molecole con la R.E. • Latino: “spectrum”—spirito Greco: “ σκοπειν ”—vedere • del campo di frequenze o lunghezze d’onda (alte o basse) • dell’intensità (elevata o ridotta) Le spettroscopie si possono distinguere a seconda dell’interazione tra fotoni e materia in : hν ν Spettroscopia di assorbimento hν ν hν ν Spettroscopia di emissione hν ν hν ν hν ν hν ν Spettroscopia di diffusione (RAMAN) hν ν Assorbimento di Radiazione L’assorbimento di radiazione di solito coinvolge 1 fotone Radiazione di intensità molto alta (laser) può produrre assorbimento di più fotoni. Dati 2 stati L e U con energie εL e εU. La differenza di energia tra gli stati deve corrispondere esattamente all’energia del fotone hν εU condizione di Bohr εL εL-εU = hν Emissione di Radiazione Emissione Stimolata L’emissione stimolata è l’inverso dell’assorbimento. Una specie eccitata interagisce con il campo elettrico oscillante e trasferisce la sua energia alla radiazione incidente. hν εU hν εU 2hν εL εL L’emissione stimolata gioca un ruolo essenziale nel funzionamento dei laser. Emissione Spontanea Una specie eccitata in assenza di campo elettrico oscillante emette un fotone. L’energia del fotone corrisponde esattamente alla differenza di energia tra gli stati εU hν εL • MODELLO CLASSICO OSCILLATORE ARMONICO La teoria classica dell’interazione radiazione-atomo è basata sul modello atomico di Lorentz e permette di calcolare una “sezione d’urto”. La descrizione dell’atomo considera gli elettroni particelle cariche che effettuano piccole oscillazioni intorno a posizioni di equilibrio. Essendo piccole, le oscillazioni sono ben approssimate da moti armonici con una frequenza propria ω0. Quando gli elettroni sono investiti da un’onda elettromagnetica compiono delle oscillazioni intorno alla posizione di equilibrio e dunque re-irraggiano la radiazione elettromagnetica. La potenza irraggiata dall’atomo (emissione spontanea e indotta) è proporzionale all’ l’intensità della radiazione incidente (energia per unità di area e per unità di tempo). P(t) = σI(t) con σ sezione d’urto totale MODELLO QUANTISTICO MATERIA E CAMPO QUANTISTICI Si definisce un hamiltoniano totale H in cui HM , l’hamiltoniamo molecolare, è indipendente dal tempo, mentre HL, l’hamiltoniano del campo elettromagnetico e HLM, l’hamiltoniano relativo alla interazione radiazione materia, sono dipendenti dal tempo Risolvere il problema quantistico significa risolvere le equazioni accoppiate di elettrodinamica quantistica [che è la teoria quantistica del del campo elettromagnetico (QED, dall'inglese Quantum Electro-Dynamics)] e di dinamica quantistica [equazione di Schrodinger dipendente dal tempo] per il sistema materiale. Questo è generalmente un compito difficile anche per sistemi semplici. • MODELLO SEMICLASSICO MATERIA QUANTISTICA CAMPO ELETTROMAGNETICO CLASSICO MODELLO SEMICLASSICO A) • Il sistema che interagisce con la radiazione elettromagnetica viene descritto in termini quantistici:Equazione di Schroedinger dipendente dal tempo iħ ∂ Ψ(r,t) / ∂ t = H Ψ(r,t) Risolta con il metodo delle perturbazioni dipendente dal tempo Teoria delle perturbazioni dipendenti dal tempo 0 0 0 0 H ψ i = Ei ψ i H = H 0 + H ' (t ) La perturbazione può essere: 1. l’interazione tra il campo elettrico E della radiazione elettromagnetica e un momento di dipolo elettrico, quadrupolo elettrico etc ….. della molecola oppure 2. l’interazione tra il campo magnetico B della radiazione elettromagnetica e un momento di dipolo magnetico della molecola. dipolo elettrico µ E = ∑ qi ri i dipolo magnetico µe = g e µ B S momento magnetico di spin elettronico µN = gN µN I momento magnetico di spin nucleare MODELLO SEMICLASSICO B) Il campo elettrico è allineato lungo l’asse z e quello magnetico lungo l’asse x Questi campi sono funzioni della distanza e del tempo r r 0 r r 0 2π y 2π y ) B x = jB x cos ( 2πν t − ) E z = iE z cos (2πν t − λ λ r r i e j versor i La forza che il campo elettrico esercita su una carica q è F = q⋅E Il potenziale è V ( r , t ) = −Qz E z Per un insieme di particelle V ( r , t ) = − E z ∑ Qi zi i Dove zi e Qi sono rispettivamente la posizione lungo z e la carica dell’iesima particella Quindi V ( r , t ) = − E z ∑ Qi zi cos(2πν t − 0 i = − E z ∑ Qi zi cos(ωt − 0 i 2π yi λ ) 2π yi λ )= MODELLO SEMICLASSICO • Equazione di Schrödinger dipendente dal tempo iħ ∂ Ψ(r,t) / ∂ t = H Ψ(r,t) • Se H è indipendente dal tempo si possono separare le variabili Ψ(r,t) = ψ (r) T(t) • La soluzione è T(t) = e- iEnt/ħ con H ψn = En ψ n Siano due stati stazionari Ψ1 ( r, t ) = ψ 1 ( r )e − iE1t / h E2 Ψ 2 ( r, t ) = ψ 2 ( r )e − iE2t / h Hˆψ 1 ( r ) = E1ψ 1 ( r ) Hˆψ ( r ) = E ψ ( r ) 2 2 E1 2 Introduciamo ora il campo elettromagnetico sotto forma di una debole perturbazione H’(t) ∂ ih Ψ ( r , t ) = Hˆ 0 + Hˆ ' (t ) Ψ ( r, t ) ∂t (1 La funzione d’onda totale puo essere scritta come somma delle funzioni d’onda dei due stati 1 e 2 Ψ( r, t ) = a1 (t )Ψ1 ( r, t ) + a2 (t )Ψ 2 ( r, t ) (2 I coefficienti della somma dipendono dal tempo perchè ciascuno stato può evolvere nel tempo. Ad un generico tempo t la probabilità che il sistema si trovi in uno stato n è Pn (t ) = an (t ) 2 Sostituiamo la relazione 2 nella 1 Hˆ Ψ(r, t) = a1Hˆ 0Ψ1(r, t) + a1Hˆ '(t)Ψ1(r, t) + a2Hˆ 0Ψ2 (r, t) + a2Hˆ '(t)Ψ2 (r, t) ∂ = ih (a1Ψ1(r, t) + a2Ψ2 (r, t)) ∂t 0 0 ˆ ˆ ˆ a1H Ψ1 + a1H '(t ) Ψ1 + a2 H Ψ 2 + a2 Hˆ '(t ) Ψ 2 ∂Ψ1 ∂a1 ∂Ψ 2 ∂a2 = iha1 + i hΨ 1 + i ha 2 + i hΨ 2 ∂t ∂t ∂t ∂t Ciascuna funzione di base soddisfa l’equazione di Schrödinger dipendente dal tempo ∂Ψ n 0 ˆ H Ψ n = ih ∂t a1 Hˆ '(t ) Ψ1 ( r , t ) + a2 Hˆ '(t ) Ψ 2 ( r , t ) = ∂a1 ∂a 2 = ih Ψ1 ( r , t ) + ih Ψ 2 ( r, t ) ∂t ∂t ∂a1 (t ) ∂a2 (t ) H (t ) ( a1 (t )Ψ1 ( r, t ) + a2 (t )Ψ 2 ( r , t ) ) = ihΨ1 ( r, t ) + i hΨ 2 ( r , t ) ∂t ∂t ' Premoltiplichiamo per Ψ *2 ( r , t ) ed integriamo rispetto ad r a1 (t )∫ Ψ*2 (r, t )H ' (t )Ψ1 (r, t )dr + a2 (t )∫ Ψ*2 (r, t )H ' (t )Ψ2 (r, t )dr = ∂a1 (t ) ∂a2 (t ) * * ih Ψ ( r , t ) Ψ ( r , t ) dr + i h Ψ 2 1 2 (r, t )Ψ2 (r, t )dr ∫ ∫ ∂t ∂t Usando le condizioni di ortonormalità a1 (t ) ∫ Ψ*2 ( r, t ) H ' (t )Ψ1 ( r, t )dr + a2 (t ) ∫ Ψ*2 ( r, t ) H ' (t )Ψ 2 ( r, t )dr = ∂a2 (t ) = ih ∂t ∂a 2 ( t ) a1 ( t ) ∫ Ψ ( r , t ) H ( t )Ψ 1 ( r , t ) dr + a 2 ( t ) ∫ Ψ ( r , t ) H ( t )Ψ 2 ( r , t ) dr = i h ∂t * 2 At=0 ' * 2 ' il sistema si trova nello stato 1 a1(0) = 1 a2(0) = 0 ∂a2 (t ) 1 * ' = ∫ Ψ 2 ( r, t ) H (t )Ψ1 ( r, t )dr ih ∂t − iE t / h Ψ ( r , t ) = ψ ( r ) e 1 1 Essendo valide le relazioni 1 Si ha Ψ 2 ( r, t ) = ψ 2 ( r )e − iE2t / h ∂a2 (t ) 1 * ' = ∫ψ 2 ( r ) H (t )ψ ( r )dr e 1 ∂t ih i − ( E1 − E2 ) t h La probabilità di trovare il sistema nello stato 2 dopo un tempo t è P2 (t ) = a2 (t ) 2 Il potenziale di interazione tra particelle cariche ed il campo elettrico V(r,t) corrisponde all'hamiltoniano di perturbazione H’ ) 2π yi 0 H '(t ) = V ( r , t ) = − E z ∑ Qi zi cos(ωt − ) i λ Per transizioni tra livelli energetici elettronici di atomi o molecole , le lunghezze d’onda corrispondono alla regione UV, ovvero λ ≈ 103 Å Per transizioni vibrazionali e rotazionali λ è ancora più grande. La dimensione di atomi e molecole è circa 1 Å Quindi λ è di solito molto più grande delle dimensioni della materia. Ne consegue che nel caso degli elettroni confinati a muoversi in atomi o molecole , la variazione spaziale del campo elettrico della radiazione è trascurabile, ovvero yi/λ λ≈0 ) H '(t ) = − E z0 cos ωt ∑ Qi zi i La sommatoria corrisponde all’operatore momento di dipolo elettrico del sistema nella direzione z ) µ z = ∑ Qi zi i Quindi ) 0 1 iωt ˆ H '(t ) = − µ z E z ( e + e − iωt ) 2 Essendo stata usata la relazione 1 iα cos α = ( e + e − iα ) 2 Riprendiamo la relazione ∂a2 (t ) 1 * ' = ∫ψ 2 ( r ) H (t )ψ ( r )dr e 1 ∂t ih i − ( E1 − E2 ) t h i − ( E1 − E 2 ) t ∂ a 2 ( t ) − E zo ) * h = ψ ( r ) µ ψ ( r ) dr e 2 z 1 ω21= E2 – E1 ∂t ih ∫ Supponiamo che la perturbazione agisca da t=0 a t=t1 t1 − E z0 ) iω21t iω t * − iω t a 2 ( t1 ) = e + e e dt ψ ( r ) µ ψ ( r ) dr ( ) z 2 ∫ ∫ 0 1 ih i ( ω21 + ω ) t i ( ω21 −ω ) t − E z0 e − 1 e − 1 ) * ψ 2 ( r ) µ zψ ( r ) dr = + ∫ 1 ih i (ω21 − ω ) i (ω21 + ω ) a2 (t) è diverso da zero quando ω21 = ω ovvero se E2 – E1= hν assorbimento E quando ω12 = - ω E2 – E1= -hν emissione La probabilità che il sistema si trovi nello stato 2 è a2 (t ) ∝ ∫ψ ( r )µψ ( r )dr 2 * 2 1 µ 12 = ∫ ψ ( r )µ ψ ( r ) dr * 2 2 Momento di transizione di dipolo elettrico 1 Il quadrato del modulo di questa quantità µ12 2 rappresenta la probabilità di transizione dallo stato 1 allo stato 2 dopo un tempo t dall'inizio della perturbazione La probabilità è diversa da zero se µ12 è diverso da zero Se l’integrale è diverso da zero la transizione è permessa, altrimenti è proibita Regole di selezione Il momento di transizione di dipolo elettrico si può considerare una misura della ri-distribuzione della carica che accompagna la transizione: questa sarà attiva solo se la ri-distribuzione della carica che l'accompagna ha carattere dipolare. In una transizione elettronica la ri-distribuzione della carica è legata al passaggio dell'elettrone da un orbitale all’altro. In una transizione vibrazionale la ri-distribuzione della carica è legata al moto vibrazionale e la transizione sarà attiva nell'infrarosso se il momento di dipolo elettrico varia durante il moto In una transizione rotazionale la ri-distribuzione della carica è legata al moto rotazionale e la transizione sarà attiva se la molecola possiede un momento di dipolo elettrico permanente la cui orientazione varia durante il moto L'idea classica corrispondente è che affinché una molecola possa interagire con il campo elettromagnetico di frequenza ω deve possedere almeno temporaneamente un dipolo che oscilli a quella frequenza. La forza dell’assorbimento è proporzionale al quadrato del modulo di µ12 che è detto forza del dipolo D12 Analogamente esaminando l’interazione con la componente campo magnetico la probabiltà della transizione è data dalla relazione µ 21 = ∫ ψ ( r )µ M ψ ( r ) dr * 2 1 Spettroscopie magnetiche (NMR, ESR) L’intensità di una linea dello spettro dipende da 1. probabilità che la transizione abbia luogo 2. numero di molecole Ni per volume unitario che sono nello stato iniziale (densità di popolazione) Coefficienti di Einstein Densità di radiazione (ρ) : energia della radiazione per unità di volume La densità di energia alla frequenza appropriata per eccitare una molecola tra due stati ad energia E1 ed E2 è rappresentata da ρν(ν ν12). N1 è il numero di molecole per volume unitario con energia E1 e N2 con energia E2. Einstein postulò che la velocità di assorbimento di fotoni è proporzionale alla densità di energia radiante, in corrispondenza della frequenza della radiazione, e alla popolazione dello stato dN1 dN 2 iniziale: − dt = dt = B12 ρν (ν 12 ) N1 B12 è il coefficiente di Einstein per l’assorbimento stimolato Le molecole in E2 emettono spontaneamente. La velocità di emissione spontanea è data da: dN 2 − = A21 N 2 dt A21 è il coefficiente di Einstein per l’emissione spontanea Risolviamo per ottenere N2(t): dN 2 d (ln N 2 ) = = − A12 ⋅ dt N2 N 2 (t ) = N 2 (0) ⋅ e − A12 ⋅t Per t=1/A12, N(t) vale: N 2 ( t = A1 2 − 1 ) = N 2 ( 0 ) ⋅ e − A1 2 / A1 2 = = N 2 (0) ⋅ e −1 ≅ 0 .3 6 8 ⋅ N 2 ( 0 ) Quindi t=1/A12 è il tempo necessario affinché la popolazione dello stato eccitato diminuisca di un fattore e-1 rispetto al valore iniziale. La probabilità che una particella si disecciti al tempo "t" è data dal prodotto: t ⋅ N 2 ( t ) = t ⋅ N 2 ( 0) ⋅ e − A ⋅ t Il "tempo di vita medio" dello stato eccitato τsp corrisponde al massimo di questa funzione. 2 N(t)/N(0)=exp(-t) Possiamo quindi scrivere: 1.5 1/e t N 2 (t) dN 2 =− τ sp dt sp 1 t*[N(t)/N(0)] 0.5 0 0 La vita media di una certa transizione è una quantità caratteristica della transizione. 1 2 3 4 5 6 t L’emissione stimolata da E2 coinvolge la densità di energia radiante alla stessa frequenza: dN 2 dN1 − = = B21 ρν (ν 12 ) N 2 dt dt I 3 processi avvengono simultaneamente: dN1 dN 2 =− = − B12ρν (ν12 ) N1 + A 21 N 2 + B21ρν (ν12 ) N 2 dt dt All’equilibrio, dN1/dt=0. Pertanto: − A 21 N 2 A 21 ρ(ν12 ) = = B21 N 2 − B12 N1 B N1 − B 12 21 N 2 All’equilibrio N1/N2 è dato dalla distribuzione di Boltzmann : N 2 = N1e ρ(ν12 ) = A 21 hν12 kT B12 e − B21 − E1 − E 2 kT = N1e kT Ora utilizziamo la legge di distribuzione dell’energia emessa dal corpo nero di Planck: 8πhν 3 ρν = hν 3 c e kT − 1 L’uguaglianza delle due espressioni richiede: I) B12 = B21 = B − hν 12 ρ(ν12 ) = Da cui si ricava l’espressione del coefficiente per l’emissione spontanea II) A hν12 kT B e − 1 8πhν 123 A= B 3 c B12 = B21 E’ una manifestazione del principio generale di reversibilità microscopica, che attribuisce gli stessi coefficienti cinetici per processi che sono uno l’inverso dell’altro (quale è il caso dell’assorbimento e dell’emissione indotta). In definitiva uno solo dei coefficienti è indipendente A ≈ ν3 B