Guida al Sistema Bassa Tensione intercalari.p65 1 25/11/2003, 15.44 Indice generale Introduzione Generalità _____________________________________________________ 4 Studio di una installazione ________________________________________ 6 Le norme Introduzione __________________________________________________ 10 Le norme per gli impianti elettrici __________________________________ 12 Sistemi di distribuzione __________________________________________ 16 Caratteristiche della rete Protezione e sezionamento dei circuiti _____________________________ 19 La sicurezza nei sistemi TT ______________________________________ 20 La sicurezza nei sistemi TN ______________________________________ 21 La sicurezza nei sistemi IT _______________________________________ 22 Introduzione __________________________________________________ 28 Protezione dei circuiti Protezione contro i sovraccarichi __________________________________ 30 Installazione dei cavi ___________________________________________ 32 Portata dei cavi ________________________________________________ 35 Caduta di tensione _____________________________________________ 43 Protezione contro il cortocircuito __________________________________ 47 Protezione dei conduttori di protezione e di neutro ____________________ 54 Dimensionamento rapido dei cavi _________________________________ 55 Condotti sbarre prefabbricati _____________________________________ 57 Tabelle di coordinamento ________________________________________ 74 Caratteristiche degli apparecchi di protezione Definizioni ____________________________________________________ 82 e manovra Tipi di protezioni _______________________________________________ 85 Tipi di sganciatori ______________________________________________ 86 Caratteristiche elettriche interruttori automatici _______________________ 89 Curve di intervento ____________________________________________ 128 Declassamento in temperatura __________________________________ 144 Comando e sezionamento ______________________________________ 148 Potenze dissipate _____________________________________________ 164 Curve di limitazione ___________________________________________ 167 Filiazione ____________________________________________________ 181 Selettività ____________________________________________________ 189 Selettività rinforzata ___________________________________________ 211 Impiego in corrente continua ____________________________________ 216 Impiego a 400 Hz _____________________________________________ 218 intercalari.p65 2 25/11/2003, 15.44 Introduzione _________________________________________________ 220 Dispositivi differenziali _________________________________________ 222 Protezione delle persone Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone __________ 246 Protezione degli apparecchi utilizzatori Protezione dei circuiti di illuminazione _____________________________ 256 Protezione motori _____________________________________________ 257 Protezione dei circuiti alimentati da un generatore ___________________ 262 Protezione dei trasformatori BT/BT ________________________________ 265 Compensazione dell'energia reattiva ______________________________ 268 Introduzione _________________________________________________ 274 Quadri prefabbricati Il sistema funzionale Prisma _____________________________________ 276 Contenitori universali Sarel _____________________________________ 283 Il sistema di installazione modulare Centralini e quadri per apparecchiature modulari ____________________ 290 Verifiche e prove secondo norma CEI 23-51 ________________________ 292 Quadri di distribuzione a norme CEI EN 60439-4 ____________________ 295 Prese e spine di tipo industriale __________________________________ 297 Guida alla scelta ______________________________________________ 300 Grado di protezione degli involucri _______________________________ 301 intercalari.p65 3 25/11/2003, 15.44 Quadri prefabbricati 288 Schneider Electric Generalità 4 Studio di una installazione 6 Schneider Electric PAG4_8 INTRO.p65 3 3 25/11/2003, 11.45 Introduzione Generalità Scopo della Guida BT Contenuti della presente edizione La guida non vuol essere né un libro né un catalogo tecnico, ma uno strumento di lavoro destinato a soddisfare molteplici esigenze. L'obiettivo è quello di aiutare il progettista e l'utilizzatore di reti elettriche a scegliere le apparecchiature che meglio si adattano all'impianto. La complessità degli impianti di distribuzione di energia elettrica spesso rende difficile questa scelta per la diversità dei problemi da risolvere e la varietà di materiali elettrici che il progettista deve scegliere. La guida è il complemento indispensabile ai cataloghi dei prodotti di bassa tensione. Questo documento intende fornire informazioni pratiche e presenta, sotto forma di tabelle sempre illustrate da uno o più esempi, i problemi che si pongono al momento della definizione delle apparecchiature da installare. Talvolta i dati presenti nelle tabelle di questa guida sono necessariamente approssimati. In ogni caso i risultati sono sempre in favore della sicurezza e rispettano quanto indicato dalla norma CEI 64-8 V Edizione. Qualora si desideri un calcolo più preciso si consiglia l'impiego del Software i-project. Il successo avuto dalle precedenti edizioni della Guida BT presso i nostri Clienti ci ha motivati a preparare ed a pubblicare questa nuova edizione. In essa, abbiamo provveduto ad aggiornare i contenuti tecnici legati all'evoluzione della gamma di prodotti posti sul mercato dopo il 1997 (miglioramento di prestazioni, nuovi prodotti, ecc.). Il tutto è stato organizzato in uno spirito di continuità rispetto alle precedenti edizioni, per fornire ai nostri Clienti informazioni teoriche e pratiche per l'uso coordinato dei prodotti del Sistema BT Schneider, oltre che regole generali di impiantistica di bassa tensione applicabili in un più ampio contesto. In questa opera di aggiornamento, abbiamo spesso tenuto in evidenza i suggerimenti che ci sono stati rivolti dai nostri Clienti, a cui vanno dunque i nostri ringraziamenti. La nostra speranza è che questa edizione venga accolta con favore, contribuendo così a rinsaldare i legami di collaborazione con tutti i nostri Clienti. Il Software i-project I concetti espressi nella Guida BT sono alla base della realizzazione del Software i-project. La conoscenza della guida consentirà una migliore comprensione delle procedure di calcolo messe in atto dal software e quindi un migliore sfruttamento pratico dello stesso software per la progettazione rapida degli impianti in modo sicuro ed economico. Il Software i-proiect è un programma destinato a chi opera nel settore dell'impiantistica elettrica. Schneider Electric 4 PAG4_8 INTRO.p65 4 25/11/2003, 11.45 Funzione dell'interruttore automatico L'interruttore svolge un ruolo determinante nell'impianto elettrico. Le sue funzioni fondamentali sono quelle di sezionamento e protezione di una rete elettrica. Una scelta appropriata dell'interruttore automatico garantisce una sicurezza globale dei beni, delle persone e dei cicli produttivi. Scelta dell'interruttore automatico La scelta di un interruttore automatico deve essere fatta in funzione: c delle caratteristiche della rete sulla quale viene installato; c della continuità di servizio desiderata; c delle diverse regole di protezione da rispettare. Caratteristiche della rete Tensione La tensione nominale dell'interruttore automatico deve essere maggiore o uguale alla tensione tra le fasi della rete. Frequenza La frequenza nominale dell'interruttore automatico deve corrispondere alla frequenza della rete. Gli apparecchi funzionano indifferentemente alle frequenze di 50 o 60 Hz (per impiego su reti a 400 Hz vedere a pag. 218, per impiego su reti a corrente continua vedere a pag. 216). Corrente di impiego/corrente nominale La regolazione della protezione termica dello sganciatore dell'interruttore automatico deve essere maggiore o uguale alla corrente d'impiego della linea sulla quale è installato e deve essere minore o uguale alla corrente ammissibile (portata) della conduttura. Corrente di cortocircuito/potere di interruzione Il potere di interruzione dell'interruttore automatico deve essere almeno uguale alla massima corrente di cortocircuito che può verificarsi nel punto in cui esso è installato. A pag. 47 è proposto un metodo che permette di determinare la corrente di cortocircuito in un punto qualsiasi dell'impianto. Eccezione: il potere di interruzione dell'interruttore automatico può essere inferiore alla corrente di cortocircuito, se a monte esiste un dispositivo: c che abbia il potere di interruzione corrispondente alla corrente di cortocircuito nel punto della rete dove è installato; c che limiti l'energia specifica passante (I2t) e la corrente di cresta a valori inferiori a quelli ammissibili dall'interruttore automatico a valle e dai conduttori (vedere le curve di limitazione a pag. 167 e le tabelle di filiazione da pag. 181). Numero di poli Il sistema di distribuzione (TT, TN, IT) e la funzione richiesta (protezione, manovra, sezionamento) determinano il numero dei poli degli apparecchi (vedere a pag. 19). Continuità di servizio In funzione delle esigenze di continuità di servizio di una rete (regolamenti di sicurezza, vincoli di esercizio ecc.) il progettista può essere portato a scegliere degli interruttori automatici che assicurino: c una selettività totale tra due apparecchi installati in serie; c una selettività parziale (vedere le tabelle di selettività a pag. 135). Regole di protezione Protezione delle persone contro i contatti indiretti Le misure di protezione contro i contatti indiretti tramite interruzione automatica del circuito dipendono dal sistema di distribuzione impiegato (vedere a pag. 15). Nel sistema TT (schema caratteristico a pag. 20) la protezione è assicurata dai dispositivi differenziali a corrente residua DDR (vedere a pag. 221). Nel sistema IT o TN (schemi caratteristici a pag. 22 e 21) la protezione è in generale assicurata dai dispositivi di protezione contro i cortocircuiti. La corrente di regolazione magnetica di questi apparecchi permette di determinare, nel rispetto della protezione delle persone, la lunghezza massima dei cavi in funzione della loro sezione (vedere a pag. 251). Inoltre nel sistema IT l'impianto deve essere costantemente sorvegliato da un controllore permanente d'isolamento CPI (vedere a pag. 23). Protezione dei cavi c L'interruttore automatico, in caso di sovraccarico, deve intervenire in tempi compatibili con la caratteristica di sovraccaricabilità del cavo. Questa verifica si effettua confrontando la corrente nominale dello sganciatore con la portata del cavo (vedere a pag. 53). c L'interruttore automatico, in caso di cortocircuito, non deve lasciar passare un'energia specifica superiore a quella che può essere sopportata dal cavo. Questa verifica si effettua confrontando la caratteristica I2t del dispositivo di protezione con l'energia specifica ammissibile del cavo K2S2 (vedere a pag. 52). c In casi particolari in cui la protezione termica dell'interruttore automatico è sovradimensionata, oppure l'interruttore non è munito di sganciatori termici, è necessario assicurarsi che la corrente di cortocircuito all'estremità più lontana della linea provochi l'apertura dell'interruttore automatico per mezzo degli sganciatori magnetici. Ne risulta una lunghezza massima protetta in funzione della sezione del cavo (vedere a pag. 172 e 173). Protezione dei condotti sbarre c L’interruttore automatico posto a monte del condotto sbarre deve proteggere lo stesso dagli effetti della corrente di corto circuito che si possono identificare nell’effetto dinamico, con il valore della corrente di cresta, e dall’effetto termico che a sua volta può essere identificato con la corrente di breve durata. Questi due valori, riportati nelle caratteristiche tecniche dei condotti identificano, per questi, il limite massimo di sopportabilità che non dovrà essere mai superato. Il coordinamento della protezione con il condotto sta in questo, cioè l’interruttore dovrà evitare di lasciare passare una corrente di cresta o di breve durata superiore a quella del condotto. c Per la protezione alle persone la soglia magnetica dell’interruttore dovrà avere una taratura tale che sia inferiore alla corrente di corto circuito di fondo linea (pag. 256) Protezione dei diversi componenti elettrici Alcune apparecchiature necessitano di protezioni con caratteristiche speciali. È il caso dei motori (vedere a pag. 261) dei trasformatori BT/BT (vedere a pag. 268), delle batterie di condensatori (vedere a pag. 271) e dei circuiti alimentati dai generatori (vedere a pag. 266). Realizzazione dei quadri elettrici La recente evoluzione del concetto di sicurezza dei quadri elettrici ha posto all'attenzione generale l'esigenza di realizzare quadri di bassa tensione in conformità alle relative norme CEI. A questo argomento è dedicato un capitolo (vedere a pag. 277) che fornisce i criteri fondamentali per la corretta determinazione delle caratteristiche tecniche dei quadri, sia nel campo delle applicazioni domestiche e similari che in quello industriale. Avvertenze La Guida BT e il Software i-project costituiscono un mezzo di ausilio per una progettazione preliminare e veloce degli impianti elettrici di bassa tensione. Tutti i rischi per ciò che concerne la progettazione sono assunti dall'utente. L'utente dovrà inoltre controllare la rispondenza della guida e dei programmi alle proprie esigenze, interpretando criticamente i risultati per verificare la congruenza con le scelte progettuali utilizzate. Schneider Electric si riserva di modificare il contenuto di questi documenti in relazione all'evoluzione normativa e di prodotto. Schneider Electric PAG4_8 INTRO.p65 5 5 25/11/2003, 11.45 Studio di una installazione Introduzione Introduzione Ci proponiamo di studiare il seguente impianto in un sistema di neutro TN. Tra ogni trasformatore e l'interruttore di arrivo corrispondente ci sono 5 m di cavo unipolare e tra un interruttore di arrivo e un interruttore di partenza c'è 1 m di sbarre in rame. Tutti i cavi sono in rame e la temperatura ambiente è di 40°C. Caratteristica dei cavi lunghezza [m] 40 riferimento cavi S1 Ib [A] 350 35 S2 110 80 S3 29 30 S4 230 50 65 10 S5 S6 S7 65 22 17 modalità di posa cavo unipolare PVC su passerella perforata con 4 circuiti vicini cavo multipolare XLPE su passerella con 4 circuiti vicini cavo multipolare PVC in canaletta con 2 circuiti vicini cavo multipolare XLPE su passerella con 2 circuiti vicini cavo multipolare XLPE a parete cavo multipolare XLPE in tubo cavo multipolare PVC in tubo 2 x 800 kVA 20 kV/400 V D0 D'0 PEN PEN A D4 D1 S1 B D7 S7 N PE S4 PEN Ausiliari PE D D2 S2 D5 D6 PEN C S6 S5 D3 S3 PE P = 37 kW N PE PE U Utilizzatori F.M. U P = 12 kW Illuminazione: 30 lampade fluorescenti per fase (2 x 58W) Determinazione della corrente nominale degli interruttori La tabella di pag. 260 permette di determinare la corrente nominale dell'interruttore terminale D3 di protezione al circuito d'illuminazione in funzione della potenza, del tipo e del numero di lampade. Per le altre partenze si considera la corrente nominale dell'interruttore di taglia immediatamente superiore alla corrente d'impiego calcolata. Determinazione della sezione del cavo Dalle tabelle a pag. 35 e seguenti si ricavano i coefficienti di correzione in funzione delle modalità di posa e le rispettive sezioni minime dei cavi. riferimento interruttori D0 e D'0 D1 D2 D3 D4 D5 D6 D7 potenza riferimento cavi S1 S2 S3 S4 S5 S6 S7 In interruttori [A] 400 125 32 250 80 25 20 800 kVA 30 lampade/fase 2 x 58 W coefficiente Ktot 0,64 0,68 0,61 0,75 0,91 0,91 0,87 corrente d'impiego [A] 1155 350 110 29 230 65 22 17 Iz [A] 373 131 38 258 98 27 21 sezione minima [mm2] 300 50 16 120 16 4 2,5 Schneider Electric 6 PAG4_8 INTRO.p65 corrente nominale [A] 1250 400 125 32 250 80 25 20 6 25/11/2003, 11.45 Determinazione della caduta di tensione Le tabelle da pag. 44 a 69 permettono di determinare la caduta di tensione per i diversi cavi. Il cos ϕ medio dell'installazione è 0,9. Occorre verificare in seguito, che la somma delle cadute di tensione lungo la linea sia inferiore al 4%. Determinazione della corrente di cortocircuito La tabella a pag. 49 permette di ottenere il valore della corrente di cortocircuito sulle sbarre di parallelo in funzione della potenza e del numero di trasformatori. Le tabelle a pag. 50 permettono di determinare la corrente di cortocircuito nei differenti punti in cui sono installate le protezioni. Scelta del dispositivo di protezione Per scegliere il dispositivo di protezione è sufficiente verificare che: Pdi ≥ Icc. Per la scelta dell'interruttore automatico si utilizzino le tabelle a pag. 89 e seguenti. La selettività delle protezioni Le tabelle di selettività da pag. 190 permettono di determinare i limiti di selettività tra i diversi livelli di distribuzione. Per acquistare significato, i limiti di selettività devono essere confrontati con i valori della corrente di cortocircuito calcolati precedentemente. I limiti di selettività tra gli interruttori D0-D1, D0-D4 e D0-D7 sono moltiplicati per il numero di trasformatori in parallelo. Calcolo della caduta di tensione dei diversi circuiti c Circuito di forza motrice (22 A) ∆u = 0,63 + 3,15 = 3,78% c Circuito di illuminazione ∆u = 0,65 + 0,78 + 1,33 = 2,76% c Circuito ausiliario ∆u = 0,60% = 0,6% c Circuito di forza motrice (65 A) ∆u = 0,63 + 1,86 = 2,49% riferimento cavi S1 S2 S3 S4 S5 S6 S7 riferimento A B C D sezione [mm2] 300 50 16 120 16 4 2,5 lunghezza [m] 300 50 120 40 35 30 interruttore NS1250N NS400N NS160N C60L NS250sx NS160N C60L NG125L 0,65 0,78 1,33 0,63 1,86 3,15 0,60 Icc [kA] 45 27 13 23 sganciatore Micrologic 2.0 STR23SE TM125D C32 TM250D TM80D C25 C20 2 x 800 kVA 20 kV / 400 V D0 NS1250N D0 NS1250N Micrologic 2.0 Micrologic 2.0 45 kA PEN A Totale Totale PEN totale D1 NS400N STR23SE D4 NS250SX TM250D S1 27 kA PEN D7 NG125L C20 S4 Totale PE Totale S7 23 kA N PE Totale D D2 NS160N TM125D S2 C 10 kA PEN 13 kA Ausiliari D5 NS160N TM80D S3 D3 C60H C32 PE N PE PE U Schneider Electric D6 C60L C25 S6 S5 PAG4_8 INTRO.p65 ∆u% lunghezza [m] 40 35 80 30 50 65 10 sezione [mm2] riferimento D0 e D'0 D1 D2 D3 D4 D5 D6 D7 B Esempio La selettività tra un NS1250N e un NS400N è totale. I d'impiego [A] 350 110 29 230 65 22 17 Utilizzatori U 7 7 25/11/2003, 11.45 Studio di una installazione Introduzione Applicazione della tecnica di filiazione L'applicazione della tecnica di filiazione permette di installare interruttori con potere di interruzione inferiore alla corrente di cortocircuito nel punto di installazione. Le tabelle a pag. 181 permettono di effettuare il coordinamento tra due apparecchi. Nel caso di trasformatori in parallelo si possono utilizzare le tabelle da pag. 51 per la scelta degli interruttori a valle delle sbarre di parallelo. I limiti di selettività tra gli interruttori così scelti è in genere inferiore a quello ottenuto con la soluzione standard. 2 x 800 kVA 20 kV / 400 V D’0 NS1250N D0 NS1250N Micrologic Micrologic 45 kA PEN A 24 kA D1 NS400N STR23SE B Totale Totale PEN D4 NS250SX TM250D S1 27 kA PEN D7 NG125L C20 S4 Totale PE Totale S7 23 kA S2 10 kA 13 kA PEN Ausiliari D5 NS160NE TM80D S3 D3 C60N C32 N PE riferimento cavi S1 S2 S3 S4 S5 S6 (1) S7 interruttori NS400N STR23SE NS160N TM125D C60H C32 NS250SX TM250D NS160N TM80D C60L C25 NG125L C20 PE PE U Utilizzatori sezione [mm2] 300 50 16 120 16 4 2,5 U lunghezza [m] 40 35 80 30 50 65 10 lunghezza massima [m] 153 141 170 122 69 55 41 (1) La protezione delle persone non è assicurata per il cavo S6 di sezione 4 mm2. Le soluzioni possibili sono: c aumentare la sezione del cavo a 6 mm2; così facendo la lunghezza massima protetta è di 82 m; c utilizzare un interruttore C60L con sganciatore B25 che assicura una lunghezza massima protetta di 109 m con il cavo da 4 mm2; c installare un dispositivo differenziale. Schneider Electric 8 PAG4_8 INTRO.p65 D6 C60N C25 S6 S5 Nel sistema di distribuzione TN si deve verificare la massima lunghezza del cavo protetto dal rispettivo interruttore automatico. Le tabelle a pag. 251 indicano, in funzione della regolazione della protezione magnetica, la lunghezza del cavo per la quale è assicurata la protezione delle persone con SF = SPE. L'esempio della tabella qui a fianco è basato sullo schema ottenuto con il miglioramento della selettività. Totale D D2 NS160E TM125D C Verifica della protezione delle persone N PE 8 25/11/2003, 11.45 Introduzione 10 Le norme per gli impianti elettrici 12 Schneider Electric pag9_14 NORME.p65 9 9 25/11/2003, 11.49 Le norme Introduzione Gli impianti elettrici di bassa tensione sono regolamentati da un insieme di testi che hanno l'obiettivo di definire le misure per la protezione dei beni e delle persone. Tale obiettivo, necessario per il corretto funzionamento degli impianti, prevede l'utilizzo di apparecchi che rispondono alle norme di costruzione e implica l'osservanza di regole che definiscono le modalità di installazione di questi apparecchi. Di fatto quindi, le Norme CEI sono considerate una delle possibili forme di regola dell'arte, sia per gli impianti che per i singoli componenti. La legge n. 186, entro certi limiti, implica il superamento del DPR 547 in materia elettrica in favore della Norma CEI, più affidabile, aggiornata e completa dal punto di vista tecnico di quanto non possa essere la legge dello Stato di per sé generica e, su certi punti, necessariamente obsoleta. Inoltre, la sua applicazione non si limita agli ambienti di lavoro, ma si estende a tutti gli impianti elettrici. Norme tecniche e norme di legge Il progetto di un impianto elettrico deve essere elaborato per soddisfare le esigenze di funzionamento e di servizio, nel rispetto dei fondamentali requisiti della sicurezza. Il progetto è un documento di natura tecnica, regolamentato da testi normativi (tecnici) e legislativi. Questi guidano alla scelta appropriata di apparecchiature che rispondono ai requisiti di buona tecnica e ne definiscono le modalità di installazione e di utilizzo per il corretto esercizio dell'impianto. In Italia, il primo testo legislativo è costituito dal Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) n. 547 del 27/4/1955, che riguarda la prevenzione infortuni sul lavoro. Esso è applicabile unicamente ai luoghi di lavoro, ove cioè esista la figura del datore di lavoro e del lavoratore dipendente, non è quindi applicabile (salvo ulteriore specifica): c nel settore Civile; c nel settore Scuola; c nel settore locali di Pubblico Spettacolo. La legge n. 186 e la regola dell'arte Un importante passo avanti è stato fatto, nel 1968, con l'emanazione della legge n.186: "Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici." La legge 186 è composta di due soli articoli qui riportati: Art. 1. Tutti i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici devono essere realizzati e costruiti a regola d'arte. Art. 2. I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano si considerano costruiti a regola d'arte. L'art. 1 ribadisce l'obiettivo che vengano realizzate opere "a regola d'arte"; l'art. 2 evidenzia l'intenzione del legislatore di fornire un riferimento preciso, individuandolo nelle norme CEI. Ciò lascia al progettista la libertà (e la conseguente responsabilità) di soluzioni alternative, che soddisfino comunque i fondamentali requisiti di sicurezza; si possono cioè realizzare apparecchiature e impianti a regola d'arte anche al di fuori della Normativa CEI, ma in tal caso si è tenuti a dimostrare la rispondenza alla regola dell'arte medesima. Le direttive comunitarie Sono strumenti legislativi comunitari emanati dal Consiglio della Comunità su proposta della Commissione Europea; l'iter di approvazione coinvolge il Parlamento Europeo al fine di armonizzare la legislazione dei paesi membri, che sono tenuti ad adottarle entro i termini stabiliti dalle Direttive stesse. Lo scopo principale delle direttive è quello di eliminare gli ostacoli tecnici agli scambi commerciali nell'ambiente del Mercato Unico Europeo, fissando per i diversi tipi di prodotto i requisiti essenziali della sicurezza. Le Direttive prevedono l'applicazione della marcatura CE da parte del costruttore, il quale attesta la rispondenza del prodotto ai requisiti essenziali della sicurezza, riportati in tutte le DIRETTIVE COMUNITARIE applicabili al prodotto in questione. La marcatura CE è obbligatoria e rappresenta la condizione necessaria per l'immissione dei prodotti sul mercato e la loro libera circolazione all'interno della Comunità Europea. La marcatura CE è un obbligo amministrativo ed è destinata al controllo delle autorità (ad es. doganali); non è quindi un 'marchio' destinato all'utente (ad es. il cittadino). I prodotti elettrici di Bassa Tensione utilizzati nella distribuzione devono riportare la marcatura CE dal 1° Gennaio 1997. Nota: la marcatura CE deve essere apposta dal fabbricante o dal suo mandatario nella Comunità sul materiale elettrico o, in alternativa, sull'imballaggio, sulle avvertenze d'uso o sul certificato di garanzia, in modo visibile, facilmente leggibile e indelebile. Le Direttive Comunitarie applicabili (salvo alcune eccezioni) sono due, di seguito descritte. Direttiva per il materiale elettrico di Bassa Tensione (73/23/CEE - 93/68/CEE) È stata recepita in Italia con la legge 791 del 18/10/1977. Si applica a tutti i prodotti elettrici di Bassa Tensione (tra 50 a 1000 Vca e tra 75 e 1500 Vcc), assicurandone un livello di sicurezza adeguato, stabilito mediante i requisiti essenziali (minimi). Assicura peraltro la libera circolazione dei prodotti elettrici in tutti gli Stati membri. Nello stesso tempo demanda alle Norme tecniche il compito di prescrivere le questioni specifiche conseguenti ai dettami della Direttiva stessa: in particolare, condizione sufficiente perché un prodotto sia ritenuto sicuro secondo la legge n.791, è la rispondenza alla Norma armonizzata del CENELEC recepita dalla Comunità e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità o, in assenza di questa, alle Norme CEE o IEC o, infine, alle Norme del paese di produzione purché di sicurezza equivalente a quella richiesta in Italia. Direttiva sulla Compatibilità Elettromagnetica (EMC) (89/336/CEE) È stata recepita in Italia con il Decreto Legislativo n.472 del 4/12/1992. Si applica a tutte le apparecchiature elettrotecniche ed elettroniche, nonché agli impianti ed installazioni che contengono componenti elettrici ed elettronici, che possono creare perturbazioni elettromagnetiche o il cui funzionamento possa venire influenzato da tali perturbazioni. Tali apparecchiature devono essere costruite in modo che: c le perturbazioni elettromagnetiche generate siano limitate ad un livello che consenta agli apparecchi radio, di telecomunicazione ed altri apparecchi di funzionare in modo conforme alla loro destinazione; c abbiano un adeguato livello di immunità alle perturbazioni elettromagnetiche che permetta loro di funzionare in modo conforme alla loro destinazione. Legge n. 46 del 5-3-1990 L'obbligo alla sicurezza coinvolge, in un qualsiasi processo produttivo, tutti gli operatori, ciascuno in misura dipendente dalle capacità decisionali o di intervento che gli competono. È quindi compito di ognuno, per la propria parte, osservare leggi, regolamenti e norme, applicandoli con diligenza, al fine di rendere l'impalcatura normativa non fine a se stessa. È a questo scopo che, anche se con grave ritardo, è uscita nel marzo del 1990 la legge 46/90, che finalmente costituisce un testo legislativo che comprende e disciplina tutti gli impianti elettrici. Questa legge, nel quadro complessivo della regolamentazione degli impianti elettrici ai fini della sicurezza, risulta particolarmente importante, in quanto: c ribadisce la legge n. 186 del 1968, per cui il rispetto delle Norme CEI/UNI è condizione sufficiente per la conformità alla regola dell'arte; c impone l'utilizzo dell'interruttore differenziale ad alta sensibilità (I∆n ≤ 1 A, ved. Regolamento d'attuazione) e l'adeguamento degli impianti esistenti. Inoltre sancisce: v la lotta all'abusivismo, ostacolando il lavoro di soggetti impreparati che potrebbero realizzare impianti pericolosi, sia dal punto di vista dell'installazione, sia per la qualità stessa dei materiali impiegati; v l'individuazione precisa e giuridica delle figure chiave, con relativi compiti e responsabilità: Committente Progettista Installatore Collaudatore Schneider Electric 10 pag9_14 NORME.p65 10 25/11/2003, 11.49 l'obbligatorietà del progetto (ove richiesto), che costituisce il primo passo nella direzione della sicurezza dell'impianto. L'insieme di queste regole potrà contribuire ad ottenere una maggiore sicurezza degli impianti. Quindi, come detto prima, dovranno essere tutti i protagonisti del processo produttivo ad essere qualificati e responsabilizzati nel proprio lavoro, a partire dall'imprenditore (Committente) per la sua parte di responsabilità per arrivare all'installatore, che deve comunque essere professionalmente preparato, conoscere la Normativa e i materiali e non essere solo un buon esecutore o, al più, un buon organizzatore dei lavori. L'art. 9 della legge n. 46 impone all'installatore il rilascio della "dichiarazione di conformità" dell'impianto realizzato, in cui si assicura il rispetto della regola dell'arte. Nella maggioranza dei casi, come si è detto, conviene all'installatore riferirsi alle norme CEI, in quanto già di per sé regola dell'arte. In pratica quindi, l'installatore dichiara la conformità dell'impianto alle norme CEI. Le Norme CEI Per quanto finora detto l'osservanza delle norme CEI diviene in pratica un obbligo per il progettista e l'installatore medio che, in questa maniera, non hanno difficoltà a dimostrare la regola dell'arte rispetto ad impianti realizzati secondo normative differenti. Norme riguardanti gli impianti elettrici di bassa tensione Costituiscono le regole di concezione e progettazione degli impianti. Tra queste, la più importante è sicuramente la norma CEI 64.8 che riguarda le regole generali degli impianti di Bassa Tensione. Norme riguardanti le apparecchiature di bassa tensione Queste norme definiscono le caratteristiche delle apparecchiature elettriche (dimensioni, prestazioni meccaniche ed elettriche ecc.). Le norme di prodotto di maggiore interesse per il catalogo Schneider Electric sono, per quanto riguarda gli interruttori automatici, le seguenti: c interruttori per applicazioni "domestiche e similari" che devono essere conformi alla norma CEI 23.3 (EN 60898); c interruttori per applicazioni "industriali" che devono essere conformi alla norma CEI EN 60947-2; c interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari conformi alla Norma CEI EN 61008-1; c interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari conformi alla Norma CEI EN 61009-1; c apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) v Parte 1: apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS) CEI EN 60439-1 v Parte 2: prescrizioni particolari per i condotti sbarre CEI EN 60439-2; c prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similari: CEI EN 23.51. Tutti i dispositivi di protezione di nostra produzione sono conformi a queste norme. Relazioni internazionali Il CEI è membro, tra gli altri, dei seguenti organismi internazionali: c IEC (International Electrotechnical Commission): è l'organismo che prepara norme tecniche su scala mondiale; costituito nel 1907, attualmente raggruppa i 41 paesi maggiormente industrializzati del mondo ed ha in catalogo più di 2200 norme. L'Italia partecipa a tutti i Comitati Tecnici della IEC e utilizza le norme internazionali come base per le norme italiane; c CENELEC (Comitè Européen de Normalisation Electrotechnique): è l'ente normativo europeo avente lo scopo di armonizzare le norme nell'ambito europeo. È costituito da 17 Comitati Tecnici nazionali. Il CENELEC agisce anche per incarico della Comunità Europea con lo scopo di eliminare gli ostacoli agli scambi, dovuti alle normative tecniche, e predisporre i documenti di armonizzazione destinati a diventare, nei singoli Paesi, norme armonizzate ai sensi della Direttiva Comunitaria per i materiali di bassa tensione n. 73/23/CEE. Norme CEI di particolare rilevanza per impianti e apparecchi di bassa tensione Corrispondenza con le norme europee (CENELEC) ed internazionali (IEC) c La corrispondenza può essere totale o parziale: maggiori dettagli sono riportati nel testo; c Sotto l'intestazione CENELEC sono riportate anche le corrispondenti norme CEE. (Vedere pagine 12, 13, 14). Indirizzi utili Le norme CEI sono reperibili presso: MILANO CEI - Comitato Elettrotecnico Italiano Sede di Milano Via Saccardo, 9 - 20134 Milano Tel. 02 21006.226 - fax 02 21006.222 BERGAMO TELMOTOR S.p.A. Via Zanica, 91 - 24126 Bergamo tel. 035 325122 - fax 035 317393 BRESCIA AQM Via Lithos, 53 - 25086 Rezzato (BS) tel. 030 2590656 - fax 030 2590659 BIT S.p.A. Via G. Di Vittorio, 3d/3e - 25125 Brescia tel. 030 2687511 - fax 030 2687611 FIRENZE CONFINDUSTRIA TOSCANA SERVIZI Via Valfonda, 9 - 50123 Firenze tel. 055 2661521 - fax 055 218055 LECCO G. SACCHI S.p.A. Via G. Sacchi, 2 - 23691 Barzanò (LC) tel. 039 92181 - fax 039 958984 NAPOLI CONSORZIO PROMOS RICERCHE Corso Meridionale, 58 - 80143 Napoli tel. 081 5537106 - fax 081 5537112 MONZA G. SACCHI S.p.A. Via della Giardina, 6 - 20052 Monza (MI) tel. 039 27031 - fax 039 796311 MODENA Libreria ATHENA Via Campi, 284/A - 41100 Modena tel. 059 370842 - fax 059 372964 PADOVA Libreria PROGETTO Via Marzolo, 28 - 35131 Padova tel. 049 665585 - fax 049 8076036 ROMA Libreria UNIVERSITARIA INGEGNERIA 2000 Via della Polveriera, 15 - 00184 Roma tel. 06 4744169 - fax 06 4885834 DEI s.r.l. Via Nomentana, 20 - 00161 Roma tel. 06 4402046 - fax 06 4403307 TORINO Libreria LEVROTTO & BELLA Via Pigafetta, 2 E - 10129 Torino tel. 011 5097367 - fax 011 504025 TRENTO Libreria UNIVERSITARIA Via Travai, 28 - 38100 Trento tel. 0461 230440 - fax 0461 266938 TREVISO TREVISO TECNOLOGIA Via Roma, 4/D - 31020 Lancenigo di Villorba (TV) tel. 0422 608858 - fax 0422 608866 MARCHIOL S.p.A. Via della Repubblica, 41 - 31050 Villorba (TV) tel. 0422 4271 - fax 0422 421729 VARESE FOGLIANI S.p.A. Via per Cassano, 157 - 21052 Busto Arsizio (VA) tel. 0331 696911 - fax 0331 686561 VENEZIA MEB Via Pialoi, 96 - 30020 Marcon (VE) tel. 041 5951206 - fax 041 5951253 VICENZA TECNOIMPRESA Istituto Promozionale per l’Industria P.zza Castello, 30 - 36100 Vicenza tel. 0444 232794 - fax 0444 545573 Sedi CNA - ANIM BOLOGNA V.le Aldo Moro, 22 - 40127 Bologna Tel. 051 299212- fax 051 359902 FERRARA Via Caldirolo, 84 - 44100 Ferrara tel. 0532 749210 - fax 0532 749236 FORLI’ Via Pelacano, 29 - 47100 Forlì tel. 0543 770317 - fax 0543 770301 MODENA Via Malavolti, 27 - 41100 Modena Tel. 059 418565 - fax 059 418598 PARMA Via La Spezia, 52/a - 43100 Parma tel. 0521 227211 - fax 0521 227205 PIACENZA Via Coppalati-Z. Dogana Loc. Le Mose- 29100 Piacenza tel. 0523 572211 - fax 0523 645300 RAVENNA Viale Randi, 90 - 48100 Ravenna tel. 0544 298699 - fax 0544 400272 REGGIO EMILIA Via Maiella, 4 - 42100 Reggio Emilia tel. 0522 356367 - fax 0522 356351 RIMINI Piazzale Tosi, 4 - 47900 Rimini tel. 0541 760214 - fax 0541 791734 Punti di Sola Consultazione ANCONA SO.GE.SI. Via Filonzi - 60131 Ancona tel. 071 2900240 BARI TECNOPOLIS CSATA NOVUS ORTUS S.P. per Casamassima, km. 3 - 70010 Valenzano (BA) tel. 080 4670301 - fax 080 4670553 CAGLIARI CENTRO SERVIZI PROMOZIONALI PER LE IMPRESE V.le A. Diaz, 221 - 09126 Cagliari tel. 070 34996305/08 - fax 070 34996306 LA SPEZIA C.C.I.A.A. Piazza Europa, 16 - 19124 La Spezia tel. 0187 728264/251 - fax 0187 777961 UDINE CATAS Srl Via Antica, 14 - 33048 S. Giovanni al Natisone (UD) tel. 0432 747211 - fax 0432 747250 BOLOGNA CERMET Via Cadriano, 23 - 40057 Cadriano di Granarolo (BO) tel. 051 764811 - fax 051 763382 RIMINI ISTITUTO GIORDANO Via Rossini, 2 - 47814 Bellaria (RN) tel. 0541 343030 - fax 0541 345540 Schneider Electric pag9_14 NORME.p65 11 11 25/11/2003, 11.49 Le norme per gli impianti elettrici Le norme Norma Anno Titolo CEI 0-1 1997 CT 0 : Applicazione delle norme e testi di carattere generale Adozione di nuove norme come base per la certificazione dei prodotti nei paesi membri del CENELEC (prima ediz.) CEI 0-2 2002 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici CEI 0-3 1996 Legge 46/90 : Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi allegati (prima ediz.); variante 1 (1999) CEI 0-4/1 1998 Documenti CEI normativi e non normativi. Parte 1: Tipi, definizioni e procedure (prima ediz.) CEI 0-5 1997 Dichiarazione CE di conformità. Guida all’applicazione delle Direttive Nuovo Approccio e della Direttiva Bassa Tensione (prima ediz.) CEI ES 59004 1998 Qualificazione delle imprese di installazione di impianti elettrici (prima ediz.) CEI 1 1997 CT 1/24/25 Terminologia, grandezze ed unità Glossario. 1° elenco di termini (prima ediz.) CEI 24-1 1997 Simboli letterali da usare in elettrotecnica (settima ediz.) CEI EN 60034-1 2000 CT 2 Macchine rotanti Macchine elettriche rotanti. Parte 1: Caratteristiche nominali e di funzionamento (quinta ediz.) CEI EN 60617 1997/98 CT 3 Documentazione e segni grafici Segni grafici per schemi (seconda ediz.). Parti da 2 a 13 CEI EN 61082 1997/98 Preparazione di documenti utilizzati in elettrotecnica (prima ediz.). Parti 1, 2, 3 e 4 CEI 8-6 1998 CT 8/28 Tensioni, correnti e frequenze normali / coordinamento degli isolamenti Tensioni nominali dei sistemi elettrici di distribuzione pubblica a bassa tensione (prima ediz.) CEI 28-6 1997 Coordinamento dell’isolamento per gli apparecchi nei sistemi a bassa tensione. Parte 1: principi, prescrizioni e prove (prima ediz.) CEI 11-1 1999 CT 11 Impianti elettrici ad alta tensione e di distribuzione pubblica di bassa tensione Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata (nona ediz.). Variante V1 (2000) CEI 11-8 1998 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Impianti di terra (terza ediz.) CEI 11-17 1997 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo (seconda ediz.) CEI 11-18 1997 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Dimensionamento degli impianti in relazione alle tensioni (prima ediz.) CEI 11-20 2000 Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria (quarta ediz.) CEI 11-25 1997 Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti trifasi a corrente alternata (prima ediz.) CEI EN 60865-1 1998 Correnti di cortocircuito - Calcolo degli effetti. Parte 1: definizioni e metodi di calcolo (seconda ediz.) CEI 11-28 1998 Guida d’applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti radiali di bassa tensione (prima ediz.) CEI 11-35 1996 Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente (prima ediz.) CEI 11-37 1996 Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III categoria (prima ediz.) CEI EN 61036/A1 2001 CT 13 Apparecchi per la misura dell’energia elettrica e per il controllo del carico Contatori elettrici statici di energia attiva per corrente alternata (Classi 1 e 2) CEI EN 60076-1 1998 CT 14 Trasformatori Trasformatori di potenza. Parte 1: Generalità CEI EN 60076-2 1998 Trasformatori di potenza. Parte 2: Riscaldamento CEI EN 60076-3 2002 Trasformatori di potenza. Parte 3: Livelli e prove di isolamento CEI EN 60076-5 2002 Trasformatori di potenza. Parte 5: Capacità di tenuta al cortocircuito CEI 14-7 1997 Marcatura dei terminali dei trasformatori di potenza (prima ediz.) CEI 14-8 1999 Trasformatori di potenza a secco (seconda ediz.) CEI 16-1 1997 CT 16 Contrassegni dei terminali ed altre indicazioni Individuazione dei conduttori isolati (prima ediz.) CEI EN 60445 2000 Individuazione dei morsetti degli apparecchi e delle estremità di conduttori designati e regole generali per un sistema alfanumerico (terza ediz.) CEI EN 60073 1997 Principi fondamentali e di sicurezza per le interfacce uomo-macchina, la marcatura e l’identificazione. Principi di codifica per i dispositivi indicatori e per gli attuatori (quarta ediz.) CEI 16-4 1998 Individuazione dei conduttori isolati e dei conduttori nudi tramite colori (prima ediz.) CEI EN 60447 1997 Interfaccia uomo-macchina. Principi di manovra (seconda ediz.) CEI EN 60947-1 (17-44) 2000 CT 17 Grossa apparecchiatura Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 1°: regole generali. Variante 1 (2002). Variante 2 (2002) CEI EN 60947-2 (17-5) 2004 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 2°: interruttori automatici CEI EN 60947-3 2000 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 3°: interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovraSezionatori e unita' combinate con fusibili. Variante 1 (2002) CEI EN 60947-4-1 2002 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 4°: contattori ed avviatori. Sezione uno Contattori ed avviatori elettromeccanici CEI EN 60947-5-1 (17-45) 1998 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 5°: dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra. Sezione uno - Dispositivi elettromeccanici per circuiti di comando (seconda ediz.). Variante V1 (2000). Errata c.(2001) CEI EN 60947-6-1 (17-47) 1998 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 6°: apparecchiature a funzioni multiple. Sezione uno Apparecchiature di commutazione automatica (prima ediz.). Variante 2 (1998) CEI EN 60947-6-2 (17-51) 1998 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 6°: apparecchiature a funzioni multiple. Sezione due Apparecchi integrati di manovre e protezione (ACP) (prima ediz.). Variante V2 (2000) CEI EN 60947-7-1 (17-48) 1998 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 7°: apparecchiature ausiliarie. Sezione uno Morsettiere per conduttori di rame (prima ediz.). Variante V2 (2000) CEI EN 60439-1 (17-13/1) 2000 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1°: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS) (quarta ediz.) CEI EN 60439-2 (17-13/2) 2000 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 2°: prescrizioni particolari per i condotti sbarre (seconda ediz.). Errata c. (2001) CEI EN 60439-3 1997 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 3°: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate di protezione e manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non addestrato ha accesso. Variante 1 (2001) CEI EN 60439-4 (17-13/4) 1998 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 4°: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC) (prima ediz.). Variante 1 (2000) (17-11) (17-50) Schneider Electric 12 pag9_14 NORME.p65 12 25/11/2003, 11.49 Norma Anno Titolo CEI EN 60439-5 1999 Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri bt). Parte 5: prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate destinate ad essere installate all’esterno in luoghi pubblici - Cassette per distribuzione in cavo (prima ediz.) CEI EN 61095 2001 Contattori elettromeccanici per usi domestici o similari CEI 17-43 2000 Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS) (seconda ediz.) CEI 17-52 1997 Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito delle apparecchiature assiemate non di serie (ANS) (prima ediz.) CEI EN 50298 1999 Involucri vuoti per apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione. Prescrizioni generali (prima ediz.) CEI 17.70 1999 Guida all’applicazione delle norme dei quadri di bassa tensione (prima ediz.) 1983 CT 18 Impianti elettrici di bordo Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 202: progetto dell'impianto - protezioni (prima ediz.). Varianti: 1 CEI 18-8 1984 Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 101: definizioni e prescrizioni generali. Varianti: 1 CEI 18-13 1986 Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 201: progetto dell'impianto - Generalità (prima ediz.). Varianti: 1 CEI 18-14 2000 Impianti elettrici a bordo di navi. Parte 401: installazione e prove a impianto completato (seconda ediz.) CEI 20-19 2003 CT 20 Cavi per energia Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V. Parti : da 1 a 4, da 6 a 11, 13 e 14 CEI 20-20 2002 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V. Parti : da 1 a 5, da 7 a 13 CEI 20-22 2002 Prove d’incendio su cavi elettrici. Parti: da 1 a 5 (quarta ediz.) CEI 20-27 2000 Cavi per energia e per segnalamento. Sistema di designazione (seconda ediz.) CEI 20-29 1997 Conduttori per cavi isolati (seconda ediz.) CEI 20-33 1998 Giunzioni e terminazioni per cavi d'energia a tensione Uo/U non superiore a 600/1000 V in corrente alternata a 750 V in corrente continua (prima ediz.) CEI 20-37 2002 Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici e dei materiali dei cavi. Parti da 1 a 7 CEI 20-38/1 2001 Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi Parte 1° - tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1 kV CEI 20-38/2 1997 Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. Parte 2 Tensione nominale U0/U superiore a 0.6/1 kV prima ediz.) CEI 20-39/1 2002 Cavi ad isolamento minerale con tensione nominale non superiore a 750 V. Parte 1: cavi CEI 20-40 1998 Guida per l’uso di cavi a bassa tensione (seconda ediz.) CEI 20-45 2003 Cavi resistenti al fuoco isolati con mescola elastomerica con tensione nominale Uo/U non superiore a 0.6/1 kV (prima ediz.) CEI 20-48 1996 Cavi da distribuzione per tensioni nominali 0.6/1 kV. Parte 1: prescrizioni generali; Parte 7: cavi isolati in gomma EPR ad alto modulo (prima ediz.). Errata corrige, V1 (1999) CEI EN 60898 1999 CT 23 Apparecchiatura a bassa tensione Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari CEI EN 60669-1 2000 Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 1: prescrizioni generali (quarta ediz.) CEI EN 60309-1/2 2000 Spine e prese per uso industriale. Parte 1: prescrizioni generali. Parte 2 : prescrizioni per intercambiabilità dimensionale per spine e prese con spinotti ad alveoli cilindrici (quarta ediz.) CEI EN 60934 2002 Interruttori automatici per apparecchiature CEI EN 61008-1 1999 Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari Parte 1: prescrizioni generali (seconda ediz.) CEI EN 61008-2-1 1997 Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: applicabilità delle prescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete (prima ediz.). Variante 1 (1999) CEI EN 61009-1 1999 Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari Parte 1: prescrizioni generali (seconda ediz.) CEI EN 61009-2-1 1997 Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: applicabilità delle prescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete (prima ediz.). Variante 1 (1998) CEI 23-48 1998 Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari. Parte 1°: prescrizioni generali. CEI 23-49 1996 Involucri per apparecchi per installazioni elettriche fisse per usi domestici e similari. Parte 1°: prescrizioni generali. Parte 2°: prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere dispositivi di protezione ed apparecchi che nell'uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile (prima ediz.). Variante1 (2001). Variante 2 (2003) CEI 23-51 1996 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione perinstallazioni fisse per uso domestico e similare (prima ediz.) Variante 1 (1998). Variante 3 (2001). Variante 4 (2003) CEI EN 61543 1996 Interruttori differenziali (RCD) per usi domestici e similari. Compatibilità elettromagnetica (prima ediz.) CEI EN 60669-2-1 2002 Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 2: prescrizioni particolari. Sezione 1: Interruttori elettronici (prima ediz.). Variante 1 (1998) CEI EN 60669-2-2 1998 Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 2: prescrizioni particolari. Sezione 2: Interruttori con comando a distanza (RCS) (prima ediz.) CEI EN 60669-2-3 1998 Apparecchi di comando non automatici per installazione elettrica fissa per uso domestico e similare. Parte 2: prescrizioni particolari. Sezione 3: Interruttori a tempo ritardato (seconda ediz.) CEI EN 60269-1 2000 CT 32 Fusibili Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata ed a 1500 V per corrente continua. Parte 1°: prescrizioni generali (quinta ediz.) CEI EN 60269-2 1997 Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata ed a 1500 V per corrente continua. Parte 2°: prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone addestrate (fusibili principalmente per applicazioni industriali) (seconda ediz.). Variante V1 (1999) CEI EN 60269-3 1997 Fusibili a tensione non superiore a 1000 V per corrente alternata ed a 1500 V per corrente continua. Parte 3°: prescrizioni supplementari per i fusibili per uso da parte di persone non addestrate (fusibili principalmente per applicazioni domestiche e similari) (seconda ediz.) CEI EN 60127-1/6 1997/98 Fusibili miniatura. Parte 1° - 2° - 3° - 5° - 6°: definizioni per fusibili miniatura e prescrizioni generali per cartucce di fusibili miniatura (terza ediz.) CEI EN 60143-1 1998 CT 33 Condensatori Condensatori per inserzione in serie sulle reti in corrente alternata (seconda ediz.). Parte 1° - Generalità CEI 18-4 Schneider Electric pag9_14 NORME.p65 13 13 25/11/2003, 11.49 Le norme per gli impianti elettrici Le norme Norma Anno Titolo CT 38 Trasformatori di misura Trasformatori di misura. Parte 1: trasformatori di corrente (quarta ediz.) CEI EN 60044-1 2000 CEI 38-2 1998 Trasformatori di tensione (terza ediz.) CEI EN 60204-1 1998 CT 44 Equipaggiamento elettrico delle macchine industriali Sicurezza del macchinario. Equipaggiamento elettrico delle macchine. Parte 1: regole generali (terza ediz.) CEI 44-14 2000 Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60204-1. Regole generali per l'equipaggiamento elettrico delle macchine CEI 64-7 1998 CT 64 Impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione (fino a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.) Impianti elettrici di illuminazione pubblica (terza ediz.) CEI 64-8/1 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua. Parte 1°: oggetto scopo e principi fondamentali (quinta ediz.) CEI 64-8/2 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua. Parte 2°: definizioni (quinta ediz.) CEI 64-8/3 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua. Parte 3°: caratteristiche generali (quinta ediz.) CEI 64-8/4 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua. Parte 4°: prescrizioni per la sicurezza (quinta ediz.) CEI 64-8/5 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua. Parte 5°: scelta ed installazione dei componenti elettrici (quinta ediz.) CEI 64-8/6 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua. Parte 6°: verifiche (quinta ediz.) CEI 64-8/7 2003 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua. Parte 7°: ambienti ed applicazioni particolari (quinta ediz.) CEI 64-12 1998 Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario (prima ediz.) Varianti 1 (2003) CEI 64-14 1996 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori (prima ediz.). Variante V1 (2000) CEI 64-15 1998 Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica (prima ediz.) CEI 64-17 2000 Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei cantieri. Errata corrige (2000) CEI 64-50 2001 Guida per l'esecuzione nell'edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati. Criteri generali. Variante 1 (2002) CEI 64-51 1999 Guida all'esecuzione degli impianti elettrici nei centri commerciali. CEI 64-52 2000 Guida all'esecuzione degli impianti elettrici negli edifici scolastici CEI EN 60529 1997 CT 70 Involucri di protezione Grado di protezione degli involucri (codice IP) (seconda ediz.). Variante V1 (2000) CEI EN 61032 1998 Protezione delle persone e delle apparecchiature mediante involucri. Calibri di prova (seconda ediz.) CEI EN 50102 1996 Gradi di protezione degli involucri per apparecchiature elettriche contro impatti meccanici esterni (codice IK) (prima ediz.) Variante V1 (1999) CEI 81-1 1998 CT 81 Protezione contro i fulmini Protezione di strutture contro i fulmini (terza ediz.). Variante: 1. CEI 81-3 1999 Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato dei comuni d’Italia in ordine alfabetico (terza ediz.) CEI 81-4 1996 Protezione delle strutture contro i fulmini. Valutazione del rischio dovuto al fulmine (prima ediz.). Variante 1 (1998) CEI 81-8 2002 Guida d'applicazione all'utilizzo di limitatori di sovratensioni sugli impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione 1998 CT 89 Prove relative ai rischi da fuoco Prove relative ai rischi di incendio. Parte 2: metodi di prova (prima ediz.) CEI EN 60695-2-2 CEI EN 60695-2-1/0-3 1997/99 Prove relative ai rischi da fuoco. Parte 2: Metodi di prova. Sezione 1/fogli da 0 a 3 CEI EN 60742 1995 CT 96 Trasformatori di isolamento e trasformatori di sicurezza - Prescrizioni. Sicurezza dei trasformatori, delle unità di alimentazione e similari CE EN 61558-1 1998 Parte1: Prescrizioni generali e prove CEI UNEL 35024/1 1997 CEI UNEL Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria CEI UNEL 35024/2 1997 Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente per posa in aria CEI UNEL 35026 2000 Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua - Portate di corrente in regime permanente per posa interrata Schneider Electric 14 pag9_14 NORME.p65 14 25/11/2003, 11.49 Caratteristiche della rete Sistemi di distribuzione 16 Protezione e sezionamento dei circuiti 19 La sicurezza nei sistemi TT 20 La sicurezza nei sistemi TN 21 La sicurezza nei sistemi IT 22 Schneider Electric PAG15_26 RETE.p65 15 15 25/11/2003, 12.31 Caratteristiche della rete Sistemi di distribuzione Sistemi TT e TN Modi di collegamento a terra Essi differiscono per la messa a terra del neutro e per il tipo di collegamento a terra delle masse. Gli schemi e le principali caratteristiche di questi tre sistemi sono indicati qui di seguito. Gli apparecchi installati sulle reti devono assicurare la protezione dei beni e delle persone e soddisfare le esigenze di continuità di servizio dell'impianto. Nelle reti BT si considerano tre modi di collegamento a terra (detti anche sistemi di neutro): c sistema TT; c sistema TN in 3 varianti: TN-C, TN-S e TN-C-S; c sistema IT. Sistema TT: neutro collegato a terra c Neutro collegato direttamente a terra; c masse collegate a terra (solitamente interconnesse); c sgancio obbligatorio al primo guasto d'isolamento, eliminato tramite un dispositivo differenziale a corrente residua posto a monte dell'installazione ed eventualmente su ogni partenza per migliorare la selettività. Impiego Sistema elettrico in cui l'utenza è alimentata direttamente dalla rete pubblica di distribuzione in bassa tensione (edifici residenziali e similari). Nota 1: se le masse non sono collegate ad una terra comune, deve essere utilizzato un dispositivo differenziale su ogni partenza. 1 2 3 N PE Considerazioni c Soluzione più semplice per l'installazione; c non necessita di manutenzioni frequenti (è necessario verificare periodicamente il funzionamento del dispositivo differenziale mediante il tasto di test). Sistema TN: masse collegate al neutro c Neutro collegato direttamente a terra; c conduttore di neutro e conduttore di protezione comuni (PEN): sistema TN-C; c conduttore di neutro e conduttore di protezione separati (PE + N): TN-S; c masse collegate al conduttore di protezione, a sua volta collegato al punto di messa a terra dell'alimentazione. Si raccomanda di collegare il conduttore di protezione a terra in più punti; c sgancio obbligatorio al primo guasto d'isolamento, eliminato tramite i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti o tramite dispositivo differenziale. Considerazioni c Il sistema TN-C consente risparmio sull'installazione (impiego di interruttori tripolari e soppressione di un conduttore); c aumenta i rischi di incendio in caso di forti correnti di guasto; c la verifica dell'intervento della protezione deve essere effettuata, se possibile, durante lo studio tramite calcoli, ed eventualmente al momento della messa in funzione tramite strumenti di misura. Questa verifica è la sola garanzia di funzionamento, sia al momento del collaudo, sia al momento dell'utilizzazione, sia dopo qualsiasi modifica o ampliamento sulla rete. utilizzatori Nota 2: nel sistema TN-C le funzioni di protezione e di neutro sono assolte dallo stesso conduttore. In particolare il conduttore PEN deve essere direttamente collegato al morsetto di terra dell'utilizzatore e quindi, tramite un ponte, al morsetto di neutro. Nota 3: i sistemi TN-C e TN-S possono essere utilizzati in una medesima installazione (sistema TN-C-S). Il sistema TN-C deve obbligatoriamente trovarsi a monte del sistema TN-S. Nota 4: per sezioni di fase <10 mm2 in Cu o < 16 mm2 in Al e in presenza di cavi flessibili è sconsigliabile l'utilizzo di un sistema TN-C. Nota 5: nel sistema TN-C il dispositivo di protezione differenziale non può essere utilizzato sulle partenze con neutro distribuito. Nota 6: in presenza di ambienti a maggior rischio in caso di incendio è vietato l'uso del sistema TN-C . 1 2 3 PEN Sistema TNC utilizzatori 1 2 3 N PE Impiego Sistema elettrico con propria cabina di trasformazione (stabilimenti industriali). Nota 1: nel sistema TN-C il conduttore PEN e nel sistema TN-S il conduttore PE non devono mai essere interrotti. Sistema TNS utilizzatori Schneider Electric 16 PAG15_26 RETE.p65 16 25/11/2003, 12.31 Caratteristiche della rete Sistemi di distribuzione Sistema IT, separazione elettrica Sistema IT: neutro isolato c la verifica dello sgancio al secondo guasto deve essere effettuata durante lo studio tramite calcoli ed eventualmente alla messa in funzione tramite strumenti di misura. c Neutro isolato da terra o collegato a terra attraverso un'impedenza di valore sufficientemente elevato (qualche centinaio di Ohm); c masse collegate a terra individualmente, per gruppi o collettivamente (si raccomanda la messa a terra collettiva); c segnalazione obbligatoria al primo guasto d'isolamento tramite un controllore permanente d'isolamento (CPI) installato tra neutro e terra; c sgancio non obbligatorio al primo guasto; c ricerca ed eliminazione del primo guasto; c sgancio obbligatorio al secondo guasto d'isolamento tramite i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti o tramite dispositivo differenziale. Considerazioni c Necessita di personale qualificato per la manutenzione; c soluzione che assicura una migliore continuità di servizio; c richiede un buon livello d'isolamento della rete (implica la frammentazione della rete se questa è molto estesa, e l'alimentazione degli apparecchi utilizzatori con dispersioni elevate tramite trasformatori di separazione); Sistema di protezione per separazione elettrica Un metodo di protezione contro i contatti indiretti previsto dalla norma CEI 64-8 e alternativo all’interruzione automatica dell’alimentazione è la separazione elettrica. Con questo metodo l’alimentazione del circuito deve essere realizzata con un trasformatore di isolamento o con una sorgente avente caratteristiche di sicurezza equivalenti (es. gruppo motore-generatore con avvolgimenti separati in modo equivalente a quelli del trasformatore). Sistemi a bassissima tensione La norma CEI 64.8 individua due sistemi di distribuzione e le rispettive prescrizioni costruttive per garantire la protezione contro i contatti diretti e indiretti. I due sistemi sono denominati: c a bassissima tensione di sicurezza (SELV); c a bassissima tensione di protezione (PELV). Impiego Sistema elettrico con propria cabina di trasformazione (con necessità prioritaria di continuità di servizio). Nota 1: se il dispersore delle masse della cabina è separato da quello degli utilizzatori (soluzione sconsigliata dalle orme), occorre installare un dispositivo differenziale a corrente residua a monte dell'installazione. Nota 2: con le masse collegate a terra per gruppi o individualmente, verificare l'intervento dei dispositivi automatici secondo la condizione richiesta per i sistemi TT (praticamente è sempre necessaria l'installazione di un dispositivo differenziale). Nota 3: con le masse collegate a terra collettivamente, verificare l'intervento del dispositivo automatico secondo una condizione analoga a quella richiesta per i sistemi TN. Nota 4: la norma raccomanda vivamente di non distribuire il neutro nei sistemi IT. 1 2 3 N CPI utilizzatori La tensione nominale del circuito separato non deve superare 500 V. Le parti attive del circuito separato non devono essere connesse in alcun punto a terra e devono essere separate rispetto a quelle di altri circuiti con un isolamento equivalente a quello esistente tra avvolgimento primario e secondario del trasformatore di isolamento. Le masse del circuito separato devono essere collegate tra loro mediante collegamenti equipotenziali non connessi a terra ne a conduttori di protezione o a masse di altri circuiti. Le prese a spina devono avere un contatto di protezione per il collegamento al conduttore equipotenziale così come i cavi che alimentano i componenti elettrici devono possedere un conduttore di protezione. Con questo metodo al verificarsi di un primo guasto nel circuito separato la corrente di guasto non può praticamente circolare. Al secondo guasto su una polarità diversa da quella interessata dal primo guasto deve intervenire una protezione automatica secondo il criterio stabilito dalla norma per il sistema TN. Inoltre se per ragioni funzionali si utilizzano bassissime tensioni, la norma prevede un sistema denominato a bassissima tensione funzionale (FELV). v da sorgente con grado di sicurezza equivalente, v da sorgenti elettrochimiche (batterie di accumulatori), v da dispositivi elettronici (gruppi statici). Inoltre le parti attive devono essere protette contro i contatti diretti mediante involucro con grado di protezione non inferiore a IPXXB o isolamento in grado di sopportare una tensione di prova di 500 Veff. per 1 minuto ( in ogni caso per PELV, solo se Un > 25 VCA o 60 VCC per SELV). Data la complessità della materia si consiglia di consultare la norma. I circuiti SELV e PELV devono essere alimentati: c con tensioni non superiori a 50 V CA e 120 V CC non ondulata. In alcuni ambienti a maggior rischio la tensione di alimentazione deve essere ridotta a 25 V CA e 60 V CC; c da una delle seguenti sorgenti: v trasformatore di sicurezza (CEI 14.6), Schneider Electric PAG15_26 RETE.p65 17 17 25/11/2003, 12.31 Sistemi di distribuzione Sistemi a bassissima tensione Caratteristiche della rete 400 V Circuiti separati 50 V max Sistema SELV Il sistema SELV garantisce un elevato livello di sicurezza verso il pericolo di contatti diretti e indiretti e per questo motivo viene impiegato in ambiente a maggior rischio come luoghi conduttori ristretti, luoghi con pareti conduttrici e luoghi con alto livello di umidità. Trasformatore isolamento Utilizzatore 400 V Circuiti separati 50 V max Sistema PELV Per soddisfare i criteri di sicurezza e affidabilità dei circuiti di comando o per esigenze funzionali può essere necessario collegare a terra un punto del circuito attivo. In tal caso viene utilizzato il sistema PELV che garantisce un livello di sicurezza inferiore rispetto al sistema SELV in quanto non risulta completamente isolato dal sistema esterno. Trasformatore di isolamento Utilizzatore 400 V Un guasto verso terra del circuito primario potrebbe introdurre attraverso l'impianto di terra delle tensioni pericolose sulle masse del sistema PELV, tale rischio è accettabile per la presenza, sul circuito principale, dei dispositivi automatici atti alla protezione contro i contatti indiretti. Sistema FELV Il circuito FELV è un circuito alimentato, per ragioni funzionali, con un normale trasformatore con tensione secondaria non superiore a 50 V. 50 V max Trasformatore di isolamento Utilizzatore Un guasto di isolamento tra primario e secondario del trasformatore può introdurre tensioni pericolose per le persone senza che i dispositivi a monte del circuito FELV intervengano. Il circuito FELV richiede l'utilizzo di dispositivi automatici di interruzione atti a garantire la protezione contro i contatti indiretti. Condizioni di installazione c Masse non collegate né a terra né al conduttore di protezione o alle masse di altri circuiti elettrici; c parti attive del circuito di alimentazione principale o di eventuali altri circuiti a bassissima tensione PELV o FELV devono essere separate dal circuito SELV mediante schermo o guaina per garantire un livello di sicurezza non inferiore a quello previsto per la sorgente di alimentazione; c prese a spina senza contatto per il conduttore di protezione di tipo tale da non consentire l'introduzione di spine di altri sistemi elettrici; c le spine non devono poter entrare nelle prese di altri sistemi elettrici. Condizioni di installazione c Masse collegate a terra (non obbligatorio); c parti attive del circuito di alimentazione principale separate dal circuito PELV mediante schermo o guaina atti a garantire un livello di sicurezza non inferiore a quello previsto per la sorgente di alimentazione; c prese a spina con o senza contatti per il conduttore di protezione, di tipo tale da non consentire l'introduzione di spine di altri sistemi elettrici; c le spine non devono poter entrare nelle prese di altri sistemi elettrici. Condizioni di installazione c Masse obbligatoriamente collegate a terra; c grado di isolamento dei componenti pari a quello del circuito primario; c prese a spina con contatto per il conduttore di protezione, di tipo tale da non consentire l'introduzione delle spine del sistema FELV nelle prese alimentate con altre tensioni e da non consentire l'introduzione di spine di altri circuiti nelle prese del sistema FELV. c coordinamento del circuito di protezione con il dispositivo automatico di interruzione previsto sul circuito principale per garantire la protezione contro i contatti indiretti. Schneider Electric 18 PAG15_26 RETE.p65 18 25/11/2003, 12.31 Protezione e sezionamento dei circuiti Numero di poli da interrompere e proteggere Caratteristiche della rete Protezione e sezionamento dei circuiti ll numero di poli indicato è valido per gli interruttori automatici che assicurano contemporaneamente le funzioni di protezione, manovra e sezionamento. Sistema TT o TNS neutro non distribuito trifase neutro distribuito trifase + N schema A SN = SF: schemi B o C SN < SF: schema C sotto la condizione 5 o schema B sotto le condizioni 1 e 2 fase + N schemi D o E fase + fase schema E Sistema TNC neutro non distribuito trifase schema A neutro distribuito trifase + PEN SPEN = SF: schema F SPEN < SF: schema F sotto la condizione 4 fase + PEN SPEN = SF: schema G neutro non distribuito trifase schema A neutro distribuito trifase + N schema C fase + N schema E fase + fase schema E Sistema IT schema A schema B schema C schema D schema E schema F schema G PEN Condizione 1 Il conduttore di neutro, di opportuna sezione, deve essere protetto contro il cortocircuito dal dispositivo di protezione delle fasi. Condizione 2 Solo in presenza di un sistema sostanzialmente equilibrato. La massima corrente che può attraversare il conduttore di neutro è, in servizio ordinario, nettamente inferiore alla portata di questo conduttore. Condizione 3 Quando la protezione del neutro è già assicurata da un dispositivo di protezione a monte contro il cortocircuito o quando il circuito è protetto da un dispositivo a corrente differenziale residua che interrompe tutti i conduttori. Condizione 4 Se non sono soddisfatte le condizioni 1 e 2 si deve disporre sul conduttore PEN un dispositivo sensibile alle sovracorrenti che interrompa le fasi, ma non il conduttore PEN. Condizione 5 La protezione del neutro deve essere adatta alla sua sezione. Nota 1: la norma CEI 64.8 raccomanda di non distribuire il neutro nei sistemi IT. Nota 2: il conduttore di neutro deve avere la stessa sezione del conduttore di fase in circuiti monofasi e in circuiti polifasi con sezione di fase ≤ 16 mm 2 (rame) e ≤ 25 mm 2 (alluminio). Schneider Electric PAG15_26 RETE.p65 PEN 19 19 25/11/2003, 12.31 Caratteristiche della rete La sicurezza nei sistemi TT Presentazione Prescrizioni per ambienti particolari In un sistema TT, per garantire la protezione delle persone contro i contatti indiretti, deve essere soddisfatta la seguente relazione: escludendone di fatto l'applicazione nella maggior parte dei casi. L'impiego di un dispositivo differenziale consente di prevedere un impianto di terra facile da realizzare ed affidabile nel tempo. Il dispositivo differenziale può essere: VL RA dove: Ia < c Ia [A] è la corrente che provoca l'intervento automatico del dispositivo di protezione; c UL [V] è la tensione limite di contatto pari a 50 V (25 V in ambienti a maggior rischio); c RA [Ω] è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse. c parte integrante del dispositivo di interruzione automatica (sganciatori elettronici con opzione T o W). In questo caso il dispositivo differenziale ha lo scopo di proteggere l'impianto dai guasti verso terra e viene installato sugli interruttori generali; c direttamente associato al dispositivo di interruzione automatica (blocchi Vigi); c esterno al dispositivo di interruzione automatica (Vigirex). MT/BT Sistema TT I dispositivi automatici ammessi dalla norma sono il dispositivo a corrente differenziale e il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti. Utilizzando un dispositivo differenziale ad alta sensibilità, il collegamento delle masse con la terra può avere un valore di resistenza elevato (vedi tabella) senza compromettere l'intervento del dispositivo. La Norma CEI 64.8 ammette l'impiego della protezione contro le sovracorrenti, per garantire la protezione delle persone; ciò può essere realizzato solo in caso di resistenza di terra molto bassa Prescrizioni per ambienti particolari L’impiego dei dispositivi differenziali con sensibilità ≤ 30 mA è obbligatorio nei seguenti casi: c locali da bagno, docce e piscine; c circuiti che alimentano prese a spina di impianti per cantieri di costruzione e di demolizione o per strutture adibite ad uso agricolo o zootecnico; c circuiti che alimentano non più di tre prese a spina di impianti per aree di campeggio di caravan e camper. Ia Ig Uc RA Rn Valori massimi della resistenza di terra RA [Ω] Ia [A] VL [V] 50 0,03 ≤ 1660 0,3 ≤ 166 0,5 ≤ 100 3 ≤ 16 10 ≤5 30 ≤ 1,6 25 ≤ 830 ≤ 83 ≤ 50 ≤8 ≤ 2,5 ≤ 0,8 Inoltre l’utilizzo dei differenziali con sensibilità ≤ 30 mA è vivamente consigliato in presenza di apparecchi utilizzatori trasportabili, mobili o portatili alimentati tramite cavi flessibili e come protezione addizionale contro i contatti diretti. In ambienti a maggior rischio in caso di incendio una delle misure di protezione aggiuntive è quella che prevede l’impiego di dispositivi differenziali aventi corrente nominale di intervento non superiore a 300 mA. Queste considerazioni sono valide anche per un impianto gestito con modo di collegamento a terra di tipo TN. Schneider Electric 20 PAG15_26 RETE.p65 1 2 3 N 20 25/11/2003, 12.31 Caratteristiche della rete La sicurezza nei sistemi TN Presentazione In un sistema TN per garantire la protezione contro i contatti indiretti deve essere soddisfatta la seguente relazione: I dispositivi di interruzione automatica ammessi dalle norme sono il dispositivo a corrente differenziale e il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti. Uo Zs dove: c Ia [A] è la corrente che provoca l'apertura automatica del dispositivo di protezione entro i tempi previsti dalla norma in funzione della tensione nominale verso terra del sistema, indicati nella tabella sottostante. Ia =≤ Tempi massimi di interruzione per i sistemi TN U0[V] tempi di interruzione [s] 120 0,8 130 0,4 400 0,2 >400 0,1 Che corrente di intervento utilizzare Se si utilizza per la protezione delle persone lo stesso dispositivo impiegato per la protezione contro le sovracorrenti, è consigliabile utilizzare, per la verifica della relazione sopra riportata, la corrente di intervento della protezione magnetica Im [A]. c Il tempo di intervento della protezione magnetica è infatti inferiore ai tempi massimi previsti della norma. La relazione iniziale diventa: Im = c Uo [V] è la tensione nominale (valore efficace) tra fase e terra; c Zs [Ω] è l'impedenza dell'anello di guasto dalla sorgente di energia fino al punto di guasto e comprende l'impedenza del conduttore di fase e di protezione trascurando l'impedenza di guasto. Se il dispositivo di interruzione è equipaggiato con una protezione differenziale, la corrente utilizzata per la verifica è la soglia di intervento nominale I∆n del dispositivo differenziale: I∆n ≤= Uo Zs Selettività differenziale Per realizzare la selettività, tra protezioni differenziali disposte in serie, verificare le relazioni riportate a pag. 123. La norma ammette, l'impiego di dispositivi differenziali selettivi del tipo S oppure di dispositivi differenziali regolabili in tempo e corrente. Uo . Zs Tuttavia si ricorda che per circuiti di distribuzione o per circuiti terminali che alimentano solo componenti elettrici fissi la norma ammette tempi di intervento inferiori o uguali a 5 s. Per la soluzione pratica di questo problema vedere pag. 184. Un/Uo MT/BT 1 2 3 PEN Ia ZS Ig Uc Rn Come ottenere la protezione contro i contatti indiretti Qualora la protezione contro i contatti indiretti non sia verificata utilizzando i comuni dispositivi di protezione si possono impiegare i seguenti accorgimenti: c utilizzare uno sganciatore a soglia magnetica bassa: v interruttori modulari con curva di intervento tipo B, v interruttori scatolati con sganciatore magnetotermico tipo G, v interruttori equipaggiati con sganciatore elettronico tipo STR. Abbassando la soglia di intervento del relé magnetico è possibile proteggere contro i contatti indiretti condutture di lunghezza maggiore. In tal caso si consiglia di verificare i limiti di selettività determinati precedentemente. c Utilizzare un dispositivo differenziale. Il suo impiego permette di realizzare la protezione contro i contatti indiretti in tutti quei casi dove l'intervento della protezione magnetica non è assicurata: c circuiti soggetti a modifiche e ampliamenti importanti, c impedenze di guasto elevata o di difficile valutazione. L'utilizzo del dispositivo differenziale, nella maggior parte dei casi, rende la protezione indipendente dai parametri dell'impianto elettrico (lunghezza e sezione dei cavi). Esempio Ad una soglia di intervento differenziale pari a 1 A corrisponde un'impedenza dell'anello di guasto di 230 Ω. c Aumentare la sezione del cavo. Dove non sia possibile utilizzare interruttori con la soglia magnetica bassa: v richiesta di limiti di selettività elevati, v rischi di scatti intempestivi dovuti a correnti di avviamento importanti, e dove non si possa o non si voglia utilizzare dispositivi differenziali, per assicurare l'intervento della protezione è necessario aumentare la sezione del conduttore di protezione o al limite la sezione del conduttore di fase. Così facendo si riduce l'impedenza dell'anello di guasto e si eleva la corrente di guasto verso terra migliorando le condizioni di intervento del dispositivo di protezione. Inoltre la soglia magnetica può essere regolata al valore massimo migliorando così le condizioni richieste per la selettività in cortocircuito. Schneider Electric PAG15_26 RETE.p65 21 21 25/11/2003, 12.31 Caratteristiche della rete La sicurezza nei sistemi IT Presentazione La particolare configurazione di questo sistema fa si che in caso di singolo guasto a terra la corrente di guasto sia fortemente limitata dall'impedenza capacitiva verso terra della linea e non richieda quindi di essere interrotta tempestivamente. Primo guasto È obbligatorio limitare la tensione di contatto Uc = RT • Id ≤ UL Supponendo un valore di RT pari a 10 Ω, la tensione di contatto VC uguaglia il valore limite di UL per una lunghezza totale delle linee in partenza dal trasformatore pari a 92 km. Se la tensione di contatto è sicuramente limitata, non è necessario interrompere il circuito, ma si deve prevedere la segnalazione del primo guasto utilizzando dove: c UL [V] è la tensione limite di contatto pari a 50 V (25 V in ambienti a maggior rischio); c RT [Ω] è la resistenza del dispersore al quale sono collegate le masse; c Id [A] è la corrente che si richiude verso terra, al primo guasto, attraverso l'impedenza capacitiva verso terra ZFT dell'intera rete di bassa tensione. In reti trifasi senza neutro la corrente di primo guasto si può calcolare con la formula: e•U Id = ZFT un controllore permanente di isolamento CPI (Vigilohm) che aziona un allarme sonoro o visivo. È opportuno che il primo guasto venga localizzato e quindi eliminato. Inoltre è richiesta l'installazione di uno scaricatore di sovratensione (Cardew C) tra il neutro del trasformatore MT-BT e la terra, per proteggere l'impianto di BT dai possibili guasti interni al trasformatore tra MT e BT. Un/Uo MT/BT 1 2 3 PEN Ia ZS dove U è la tensione concatenata della rete. Esempio: un valore tipico di capacità di una linea in cavo verso terra è di 0,25 µF/km, da cui segue ZFT=12,7 KΩ/km. Per ogni chilometro di linea si ha Id=54,5 mA. Secondo guasto Al secondo guasto (su una fase diversa o sul neutro), le condizioni che garantiscono l'intervento della protezione sono differenti se le masse sono collegate a terra collettivamente oppure a gruppi e se il neutro viene o non viene distribuito: c masse collegate a terra per gruppi o individualmente. Il guasto si chiude attraverso le resistenze di collegamento a terra. Verificare le condizioni di intervento in modo analogo a quanto richiesto nel sistema TT. È praticamente sempre necessario il dispositivo differenziale; c masse interconnesse con un conduttore di protezione: c neutro non distribuito U Ia ≤ 2 ⋅ Zs . Ig Uc Rn dove: c Ia [A] è la corrente che provoca l'apertura automatica del dispositivo di protezione entro i tempi previsti dalla norma; c Uo [V] è la tensione nominale (valore efficace) tra fase e terra; c U [V] è la tensione nominale (valore efficace) tra fase e fase; c Zs [Ω] è l'impedenza del circuito di guasto costituito dal conduttore di fase e dal conduttore di protezione del circuito; c Z's [Ω] è l'impedenza del circuito di guasto costituito dal conduttore di neutro e dal conduttore di protezione del circuito. I dispositivi di interruzione automatica riconosciuti dalla norma sono il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti e il dispositivo a corrente differenziale. Per la soluzione pratica di questo problema vedere pag. 266. Che corrente di intervento utilizzare (masse interconnesse) Per quanto riguarda la corrente di intervento da utilizzare nella verifica valgono le stesse considerazioni espresse per il sistema TN applicate alle relazioni sopra riportate. Se si utilizza un dispositivo differenziale è necessario assicurarsi che la soglia di intervento sia superiore alla corrente verso terra al primo guasto di isolamento. Considerando il campo di possibile intervento del differenziale (da I∆n/2 a I∆n), si dovrà imporre: I∆n > Id primo guasto. 2 Come ottenere la protezione contro i contatti indiretti Valgono le stesse considerazioni esposte per il sistema TN. c neutro distribuito Ia ≤ Uoo . 2 • Z’s MT/BT Ig Un/Uo 1 2 3 PE Ia Ia C P I Ig RT Ig Sistema IT 2û guasto Uc Uc Schneider Electric 22 PAG15_26 RETE.p65 22 25/11/2003, 12.31 La sicurezza nei sistemi IT Controllori permanenti di isolamento Caratteristiche Caratteristiche della rete Tabella di scelta La scelta del controllore permanente d'isolamento deve essere effettuata in funzione dei seguenti parametri: c la tensione tra le fasi e il tipo di rete da controllare; c l'estensione della rete da controllare; c altri elementi quali installazione, alimentazione ausiliaria, ecc. tipo tensione tra le fasi TR22A da 20 a 1000 Hz ≤ 760 V (1) TR22AH da 20 a 1000 Hz ≤ 760 V XM200 XM300C da 45 a 400 Hz ≤ 760 V da 45 a 400 Hz ≤ 760 V (1) CA neutro non accessibile da 20 a 1000 Hz ≤ 440 V (1) da 20 a 1000 Hz ≤ 440 V da 45 a 400 Hz ≤ 440 V da 45 a 440 Hz ≤ 440 V (1) CA neutro accessibile si da 115 a 525 V ≤ 500 V CA ≤ 30 km CA 2,5 Hz da 10 a 100 kΩ da 0,1 a 20 kΩ si da 115 a 525 V ≤ 500 V (1) CA ≤ 30 km CA 2,5 Hz da1 a 299 kΩ da 0,2 a 99.,9 kΩ si da 115 a 525 V c c c c estraibile IP40 EM9 da 50 a 1000 Hz ≤ 760 V estraibile IP40 EM9B/BV da 50 a 1000 Hz ≤ 760 V estraibile estraibile IP40 IP40 EM9T TR5A da 50 a 1000 Hz ≤ 380 V CA neutro non accessibile da 50 a 1000 Hz ≤ 440 V da 50 a 1000 Hz ≤ 440 V da 50 a 1000 Hz ≤ 220 V CC estensione della rete principio di funzionamento: iniezione di soglia di funzionamento 1° soglia 2° soglia lettura diretta tensione ausiliaria CA installazione ad incasso su guida DIN morsettiera di collegamento grado di protezione parte frontale tipo tensione tra le fasi CA neutro accessibile CA ≤ 50 km CC da 0,7 a 100 kΩ CA ≤ 50 km CC da1 a 251 kΩ si da 115 a 525 V estensione della rete principio di funzionamento: iniezione di CA ≤ 50 km CC CA ≤ 50 km CC CA ≤ 50 km CC ≤ 420 V CC ≤ 50 km segnalazione di squilibrio di tensione soglia di funzionamento da 10 a 150 kΩ da 1 a 100 kΩ da 10 a 150 kΩ 24/48 V da 5 a 25 kΩ CC 120 V da 10 a 50 kΩ 220/420 V da 30 a 150 kΩ lettura diretta tensione ausiliaria CA no da 115 a 480 V si (solo EM9BV) da 115 a 480 V no da 24 a 240 V no senza sorgente ausiliaria c c c c c fissa IP30 IP20 fissa IP30 IP20 fissa IP30 IP20 fissa IP30 IP20 ad incasso installazione su guida DIN morsettiera di collegamento grado di protezione parte frontale involucro Tabella di scelta degli apparecchi di ricerca sotto tensione dei guasti d'isolamento apparecchio fisso XM200 + XD301 o XD312 + toroidi apparecchiatura portatile generatore XGR + rilevatore mobile XRM + pinze (1) Fino a 1700 V con neutro accessibile e 1000 V con neutro non accessibile utilizzando una piastra di adattazione. Fino a 1200 V in CC per l'XM300c con la stessa piastra. Tabella di scelta del limitatore di sovratensioni Cardew C Un [V] ≤ 230 230 ≤ U ≤ 400 400 ≤ U ≤ 660 660 ≤ U ≤ 1000 1000 ≤ U ≤ 1560 neutro accessibile neutro non accessibile MT MT BT tipo 250 V tipo 250 V tipo 440 V tipo 660 V tipo 1000 V BT tipo 250 V tipo 440 V tipo 660 V tipo 1000 V Tabella di scelta dei cavi di collegamento del Cardew C (1) potenza del trasformatore [kVA] ≤ 63 100 125 160 200 250 315 400 500 630 800 sezione Cu [mm2] 25 25 35 35 50 70 70 95 95 120 120 35 35 50 70 70 95 95 neutro accessibile neutro non accessibile 25 25 25 25 (1) Per cavi in Al moltiplicare la sezione del conduttore in Cu, qui indicata x 1,5. Schneider Electric PAG15_26 RETE.p65 1000 1250 120 120 23 23 25/11/2003, 12.31 Caratteristiche della rete La sicurezza nei sistemi IT Sicurezza minima Segnalazione del primo guasto batteria funziona in isola. Considerando però la limitata estensione dei circuiti alimentati dall'UPS ed il breve tempo per il quale l'UPS può funzionare in isola (generalmente dell'ordine dell'ora), non si considera giustificato l'utilizzo di un dispositivo di segnalazione del primo guasto in quanto risulta estremamente improbabile l'insorgere, dopo un primo guasto, di un secondo guasto nel breve tempo di funzionamento con alimentazione da batteria (si veda a questo proposito il commento all'articolo 413.1.5.1 della nuova edizione della norma CEI 64-8). La norma CEI 64-8 richiede l’inserimento di un controllore di isolamento (CPI) per la segnalazione del primo guasto a terra. Per una normale rete a 50 Hz si possono utilizzare sia controllori che iniettano un segnale di tipo continuo che controllori che iniettano un segnale alternato a bassa frequenza (2.5 Hz). Il secondo tipo di CPI può fungere anche da generatore di segnale per la ricerca dei guasti. Il controllore di isolamento può essere inserito in alternativa sul centro stella del trasformatore o su una delle fasi; nel primo caso la tensione che è applicata al CPI per un guasto a terra è la stellata mentre nel secondo caso è la concatenata. Uno dei parametri di scelta di un CPI è proprio la tensione concatenata della rete da controllare: infatti nel caso di neutro non accessibile (collegamento del CPI su una fase) essa risulta 1/e volte inferiore rispetto al caso di neutro accessibile. I CPI sono dotati di una soglia di allarme in kΩ al raggiungimento della quale si ha l’accensione di una spia sul fronte degli apparecchi e la commutazione di un contatto per la segnalazione a distanza. La soglia di allarme deve essere impostata ad un valore di resistenza inferiore al normale valore di resistenza di isolamento verso terra dell’impianto con tutti i carichi inseriti. L’intervento delle protezioni è obbligatorio al secondo guasto. Nel caso di reti TT o TN alimentate tramite UPS può verificarsi la situazione in cui l'impianto a valle, in assenza di tensione di rete, riceva tensione dalla batteria. Si ha quindi il passaggio da un sistema di neutro TT o TN ad un sistema IT, in quanto la Reti con più trasformatori Bisogna sottolineare che non è corretto installare due o più CPI su una stessa rete poiché se tra i due vi è continuità metallica le correnti iniettate si sovrappongono e di conseguenza i dispositivi danno luogo a misurazioni errate che si traducono in indicazioni inaffidabili del livello di isolamento. In base a quanto detto, se la rete è alimentata da più trasformatori in parallelo va installato un solo CPI il quale comunque controllerà l’isolamento del secondario dei trasformatori e di tutto l’impianto a valle dei trasformatori stessi. Reti a configurazione variabile In questo caso le valutazioni da fare sono più complesse: bisogna considerare tutte le configurazioni che può assumere l’impianto e verificare che in nessuna di esse vi siano due o più CPI collegati alla stessa rete. Le manovre che portano a modifiche della topologia della rete (ad esempio chiusura o apertura di congiuntori) devono modificare opportunamente anche i collegamenti dei CPI per evitare di averne più di uno collegato alla stessa parte di impianto o di lasciare parti di impianto prive di controllo. Nel caso di due reti esercite indipendentemente in servizio normale ma che possono essere comunque collegate (ad esempio per fuori servizio di un trasformatore), è necessario che uno dei CPI venga scollegato nel funzionamento con congiuntore chiuso. E’ necessario inoltre verificare che la regolazione della soglia di intervento sia inferiore al livello di isolamento dell’impianto a congiuntore chiuso e che il CPI sopporti la lunghezza totale dei cavi di tutto l’impianto (ad esempio tale valore è di 30 km per l’XM200). Conclusioni L’installazione di un CPI in un impianto IT (peraltro imposta dalla norma CEI 64-8) permette di mantenere nel tempo i vantaggi di questa tipologia di gestione del neutro: è un dispositivo fondamentale dell’impianto da scegliere con cura e collegare con oculatezza poichè scelte errate o collegamenti scorretti renderebbero l’impianto inaffidabile e quindi inutili i costi sostenuti per realizzarlo. Se associato ad una modalità di ricerca guasti tempestiva ed efficace, il CPI permette di limitare l’eventualità di un doppio guasto simultaneo che causerebbe sia il fuori servizio almeno delle utenze interessate dai guasti che possibilità di danneggiamento delle stesse (un doppio guasto è, a tutti gli effetti, un cortocircuito). Ad esempio, ipotizzando che statisticamente ci possa essere un guasto ogni tre mesi e che il servizio manutenzione sia in grado di eliminarlo entro 24 ore, si avrebbe in media un doppio guasto circa ogni 22 anni. CPI CPI Rete a configurazione variabile: un solo CPI deve essere collegato per ogni rete indipendente. Protezioni minime indispensabili: segnalazione del primo guasto (permette di avere continuità di servizio) e intervento della protezione obbligatorio al secondo guasto. Schneider Electric 24 PAG15_26 RETE.p65 24 25/11/2003, 12.31 Caratteristiche della rete La sicurezza nei sistemi IT Miglioramento delle condizioni di servizio Ricerca sotto tensione del guasto di isolamento (Vigilohm System) L’apparecchio Vigilohm XM200 permette di localizzare rapidamente il primo guasto e di effettuare quindi la riparazione al più presto, evitando così lo sgancio per il secondo guasto. La localizzazione della partenza guasta può essere fatta in due modi: (1) Controllo dell’isolamento di motori normalmente non in tensione Un caso particolare si presenta quando nell’impianto (anche non IT) vi sono dei motori che normalmente non sono in tensione ma che devono funzionare con certezza in determinate circostanze (ad esempio motori che azionano pompe antincendio). L’isolamento del motore e del relativo cavo di alimentazione potrebbe abbassarsi durante lunghi periodi di fuori servizio a causa di umidità o altro fino ad impedire il suo funzionamento proprio quando di vitale importanza. Per controllare l’isolamento dei motori destinati ad un tale utilizzo, è disponibile un apposito CPI (Vigilohm SM21). Quando il motore è fuori tensione, l’SM21 applica una tensione continua tra lo statore e la terra, controllandone l’isolamento, e segnalando prontamente (mediante contatti di uscita) eccessivi abbassamenti di isolamento. Il contatto di uscita può anche essere utilizzato per impedire l’avviamento del motore, quando il livello di isolamento è troppo basso, al fine di evitare danneggiamenti. Il collegamento da prevedere è riportato a fianco. Il CPI deve essere scollegato quando il motore è in tensione e dunque bisogna interporre tra il CPI stesso e la rete un contatto normalmente chiuso del dispositivo che alimenta il motore (generalmente un contattore). c utilizzando i rilevatori fissi XD301 (individuali) o XD312 (per gruppi di 12 partenze) per una ricerca automatica ed immediata della partenza guasta; c utilizzando un rilevatore portatile XRM con pinza amperometrica, per individuare manualmente la partenza guasta. CPI CPI M 16 Controllo dell’isolamento di motori normalmente fuori tensione. Schneider Electric PAG15_26 RETE.p65 25 25 25/11/2003, 12.31 La sicurezza nei sistemi IT Rete in corrente continua isolata da terra Caratteristiche della rete + Le protezioni minime indispensabili G (condizioni normali di installazione) Segnalazione al primo guasto (permette di avere continuità di servizio). Intervento della protezione obbligatorio al secondo guasto Per controllare l'isolamento della rete e segnalare un guasto verso massa utilizzare le apparecchiature seguenti: c TR5A su reti in corrente continua del tipo non ondulata (batterie di accumulatori). In questo apparecchio un dispositivo ad alta impedenza misura la variazione di potenziale delle due polarità della rete con riferimento alla terra. Queste variazioni vengono confrontate con la soglia impostata. Il limite di utilizzazione è la tensione della rete da controllare, cioè 420 V; c Vigilohm System XM200 o XM300C su reti in corrente continua del tipo ondulata (generatori in corrente continua, gruppi statici di conversione) o non ondulata. MERLIN GERIN vigilohm system XM200 TR5A test R C Sp Sa S ok menu Vigilohm System XM200 o XM300C RT test RT Miglioramento delle condizioni di servizio G MERLIN GERIN vigilohm system XM200 test R C Sp Sa S menu ok test XD301 Vigilohm System XM200 o XM300C M XD301 PE RT G Ricerca sotto tensione del guasto d'isolamento (Vigilohm System) L'utilizzo di un Vigilohm System abbinato a dei rilevatori XD301 o XD312 consente di effettuare la ricerca sotto tensione del primo guasto, permettendo di ottenere un miglioramento della continuità di servizio; questo è possibile grazie all'iniezione da parte dell'XM200 o dell'XM300C di un segnale a bassa frequenza (2,5 Hz). Il rilevatore portatile XRM con le relative pinze amperometriche è compatibile con gli apparecchi XM200 o XM300C. Per interrompere il circuito è possibile utilizzare un controllore d'isolamento che comanda l'apertura dell'interruttore di protezione. MERLIN GERIN vigilohm system XM200 Toroidi test R C Sp Sa S menu ok test XM200 XD312 XRM PE RT Schneider Electric 26 PAG15_26 RETE.p65 26 25/11/2003, 12.31 Protezione dei circuiti Introduzione 28 Protezione contro i sovraccarichi 30 Installazione dei cavi 32 Portata dei cavi 35 Caduta di tensione 43 Protezione contro il cortocircuito 47 Protezione dei conduttori di protezione e di neutro 54 Dimensionamento rapido dei cavi 55 Condotti sbarre prefabbricati 57 Tabelle di coordinamento 74 Schneider Electric pag27_37 prot circuiti1.p65 27 27 25/11/2003, 14.02 Protezione dei circuiti Introduzione Definizioni Impianto elettrico Insieme di componenti elettrici associati al fine di soddisfare scopi specifici e aventi caratteristiche coordinate. Fanno parte dell'impianto elettrico tutti i componenti elettrici non alimentati tramite prese a spina; fanno parte dell'impianto elettrico anche gli apparecchi utilizzatori fissi alimentati tramite prese a spina destinate unicamente alla loro alimentazione. Corrente di impiego (IB) Corrente che può fluire in un circuito nel servizio ordinario: c a livello dei circuiti terminali è la corrente corrispondente alla potenza apparente dell'utilizzatore. In presenza di avviamento motori o messe in servizio frequenti (ascensori o saldatrici a punti) è necessario tener conto delle correnti transitorie se i loro effetti si accumulano; c a livello dei circuiti di distribuzione (principali e secondari) è la corrente corrispondente alla potenza apparente richiesta da un gruppo di utilizzatori tenendo conto del coefficiente di utilizzazione e di contemporaneità. Conduttore di neutro Conduttore collegato al punto di neutro del sistema ed in grado di contribuire alla trasmissione dell'energia elettrica. Temperatura ambiente Temperatura dell'aria o di altro mezzo nel luogo in cui il componente elettrico deve essere utilizzato. Tensione nominale Tensione per cui un impianto o una sua parte è progettato. Nota: la tensione reale può differire dalla nominale entro i limiti di tolleranza permessi. In relazione alla loro tensione nominale i sistemi elettrici si dividono in: c sistemi di categoria 0, quelli a tensione nominale minore o uguale a 50 V se a corrente alternata o a 120 V se a corrente continua (non ondulata); c sistemi di categoria I, quelli a tensione nominale da oltre 50 a fino 1000 V compresi se a corrente alternata o da oltre 120 fino a 1500 V se a corrente continua; c sistemi di categoria II, quelli a tensione nominale oltre a 1000 V se a corrente alternata o oltre 1500 V se a corrente continua, fino a 30000 V compreso; c sistemi di categoria III, quelli a tensione nominale maggiore di 30000 V. Qualora la tensione nominale verso terra sia superiore alla tensione nominale fra le fasi, agli effetti della classificazione del sistema si considera la tensione nominale verso terra. La tensione effettiva può variare entro le abituali tolleranze. I transitori non vengono considerati. Questa classificazione non esclude l'introduzione nelle diverse categorie di limiti intermedi per ragioni particolari. Circuito elettrico Insieme di componenti di un impianto alimentato da uno stesso punto e protetto contro le sovraccorrenti da uno stesso dispositivo di protezione. Circuito di distribuzione Circuito che alimenta un quadro di distribuzione. Circuito terminale Circuito direttamente collegato agli apparecchi utilizzatori o alle prese a spina. Portata in regime permanente di una conduttura (Iz) Massimo valore della corrente che può fluire in una conduttura, in regime permanente ed in determinate condizioni, senza che la sua temperatura superi un valore specificato. È quindi la massima corrente che la conduttura può sopportare senza pregiudicare la durata della sua vita. Dipende da diversi parametri come ad esempio da: c costituzione del cavo e della canalizzazione v materiale conduttore, v materiale isolante, v numero di conduttori attivi, v modalità di posa; c temperatura ambiente. Sovraccorrente Ogni corrente che supera il valore nominale. Per le condutture, il valore nominale è la portata. Tale corrente dev'essere eliminata in tempi tanto più brevi quanto più elevato è il suo valore. Corrente di sovraccarico Sovracorrente che si verifica in un circuito elettricamente sano. Ad esempio la corrente di avviamento di un motore o il funzionamento momentaneo di un numero di utilizzatori maggiore di quello previsto. Corrente di cortocircuito (franco) Sovracorrente che si verifica a seguito di un guasto di impedenza trascurabile fra due punti tra i quali esiste tensione in condizioni ordinarie di esercizio. (di secondo guasto per il sistema IT) che si richiude verso terra può assumere valori elevati, paragonabili alle correnti di sovraccarico e di cortocircuito. Corrente convenzionale di funzionamento (di un dispositivo di protezione) (If) Valore specificato di corrente che provoca l'intervento del dispositivo di protezione entro un tempo specificato, denominato tempo convenzionale. Conduttura Insieme costituito da uno o più conduttori elettrici e dagli elementi che assicurano il loro isolamento, il loro supporto, il loro fissaggio e la loro eventuale protezione meccanica. Componente elettrico Termine generale usato per indicare sia i componenti dell'impianto sia gli apparecchi utilizzatori. Apparecchio utilizzatore Apparecchio che trasforma l'energia elettrica in un'altra forma di energia, per esempio luminosa, calorica o meccanica. Apparecchio utilizzatore trasportabile ed apparecchio utilizzatore mobile Un apparecchio utilizzatore si definisce trasportabile se può essere spostato facilmente, perché munito di apposite maniglie o perché la sua massa è limitata; un apparecchio utilizzatore trasportabile si definisce apparecchio utilizzatore mobile solo se deve essere spostato dall'utente per il suo funzionamento, mentre è collegato al circuito di alimentazione. Apparecchio utilizzatore portatile Apparecchio mobile destinato ad essere sorretto dalla mano durante il suo impiego ordinario, nel quale il motore, se esiste, è parte integrante dell'apparecchio. Apparecchio utilizzatore fisso Apparecchio utilizzatore che non sia trasportabile, mobile o portatile. Corrente di guasto Corrente che si stabilisce a seguito di un cedimento dell'isolamento o quando l'isolamento è cortocircuitato. Alimentazione dei servizi di sicurezza Sistema elettrico inteso a garantire l'alimentazione di apparecchi utilizzatori o di parti dell'impianto necessari per la sicurezza delle persone. Il sistema include la sorgente, i circuiti e gli altri componenti elettrici. Corrente di guasto a terra Corrente di guasto che si chiude attraverso l'impianto di terra. In determinate configurazioni di impianto, sistema TN e IT, la corrente di guasto Alimentazione di riserva Sistema elettrico inteso a garantire l'alimentazione di apparecchi utilizzatori o di parti dell'impianto per motivi diversi dalla sicurezza delle persone. Schneider Electric 28 pag27_37 prot circuiti1.p65 28 25/11/2003, 14.02 Protezione dei circuiti Introduzione Dimensionamento degli impianti Nel dimensionamento di un impianto elettrico, ha un ruolo determinante la scelta dei cavi e delle relative protezioni. Per definire i due componenti sopra citati si può utilizzare il seguente schema operativo utilizzato in questa guida: c scelta degli interruttori automatici in base alla corrente d’impiego delle condutture da proteggere e al livello di cortocircuito nel punto in cui sono installati; la scelta degli interruttori automatici può anche essere influenzata da esigenze di selettività e filiazione; c verifiche di congruenza interruttore/cavo: v verifica della protezione contro il cortocircuito massimo, confrontando l’energia specifica passante dell’interruttore automatico (I2t) con l’energia specifica ammissibile del cavo (K2S2), v verifica della protezione contro i cortocircuiti a fondo linea. Il confronto tra la corrente di cortocircuito minima a fondo linea (Iccmin) e la soglia di intervento istantaneo Im dell'interruttore è necessario solo in presenza di sganciatore solo magnetico o termico sovradimensionato (ad esempio circuiti di sicurezza), v verifica della protezione contro i contatti indiretti, confrontando le caratteristiche di intervento del dispositivo di protezione c calcolo delle correnti d’impiego delle condutture (IB). Per giungere alla determinazione di questi valori si parte da una prima analisi riguardante il censimento e la disposizione topografica dei carichi; questa prima analisi permette di identificare i coefficienti di utilizzazione e di contemporaneità dei carichi e di determinare le potenze e quindi le correnti che le condutture devono portare; c dimensionamento dei cavi a portata, tenendo conto delle modalità di posa e delle caratteristiche costruttive dei cavi; c verifica della caduta di tensione ammessa; c calcolo della corrente di cortocircuito presunta ai vari livelli di sbarre; (soglie di intervento istantaneo Im o differenziale I∆n) con la corrente di guasto a terra Id; questa verifica cambia in funzione del modo di collegamento a terra (TT, TN e IT) e delle condizioni di installazione. Per quest'ultima verifica consultare il capitolo relativo alla protezione delle persone. Corrente d'impiego IB pag. 35 aumento della sezione Dimensionamento dei cavi a portata pag. 43 Verifica caduta di tensione Si No (1) pag. 47 Calcolo del livello di cortocircuito sui quadri pag. 89 (1) Scelta interruttore automatico pag. 52 2 kS 2 ≥I t 2 pag. 52 Verifiche di congruenza interruttore/cavo pag. 221 Im ≤ Id Si (1) In caso di verifica negativa è generalmente possibile intervenire in alternativa sulla sezione del cavo oppure sul tipo di interruttore automatico. Schneider Electric pag27_37 prot circuiti1.p65 No OK Im ≤ Iccmin fine 29 29 25/11/2003, 14.02 Protezione dei circuiti Protezione contro i sovraccarichi Determinazione della sezione del conduttore di fase La norma CEI 64.8 richiede che, per la protezione contro le correnti di sovraccarico, si debbano rispettare le due condizioni seguenti: c IB ≤ In ≤ Iz c If ≤ 1,45 Iz dove: IB è la corrente di impiego della conduttura, In è la corrente nominale o di regolazione del dispositivo di protezione, Iz è la portata in regime permanente della conduttura che deve essere determinata in riferimento alle effettive condizioni di funzionamento. Praticamente si deve determinare la sezione di cavo che abbia la portata effettiva superiore a In, If è la corrente di sicuro funzionamento del dispositivo di protezione. Il coordinamento tra un cavo ed un interruttore automatico deve quindi iniziare dalla scelta di un interruttore automatico che abbia una corrente nominale superiore alla corrente di impiego della conduttura riservandosi poi di scegliere un cavo di portata adeguata. Per quando riguarda il rispetto della seconda condizione nel caso di interruttori automatici non è necessaria alcuna verifica, in quanto la corrente di funzionamento è rispettivamente: c 1,45 In per interruttori per uso domestico conformi alla norma CEI 23-3; c 1,3 In per interruttori per uso industriale conformi alla norma CEI EN 60947-2. Tale verifica è indispensabile quando il dispositivo di protezione è un fusibile. Il metodo utilizzato in questa guida prende come riferimento la norma italiana CEI-UNEL 35024/1 per quanto riguarda le pose non interrate e la norma francese NFC15-100 per le pose interrate. Nota 1: il metodo utilizzato serve per la determinazione della portata a regime permanente. Nota 2: le portate si riferiscono a condizioni di posa senza variazioni lungo il percorso della conduttura. In caso fosse necessario, per ragioni di protezione meccanica, modificare la modalità di posa del cavo lungo il percorso, considerare l'installazione con le condizioni di utilizzo più gravose. Se per proteggere un cavo viene utilizzato un tubo o una canala per un tratto di conduttura inferiore al metro, non è necessario ridurre la portata. Conduttura Utilizzatore di im pi eg o Iz a at rt Po 45 1, Iz I B IB 1,45 Iz Iz In C o orre di n re te go no laz mi io na ne le In Zona a If Zona b C di orre fu nt nz e c io o na nv m en en zi to on If ale Co rr en te Dispositivo di protezione Schneider Electric 30 pag27_37 prot circuiti1.p65 30 25/11/2003, 14.02 Protezione contro i sovraccarichi Designazione Protezione dei circuiti Designazione delle sigle dei cavi A livello nazionale le sigle di designazione dei cavi sono indicate nella norma CEI 20.27 (CENELEC HD361). Tali regole si applicano solo per i cavi armonizzati dal CENELEC e per quei cavi nazionali per i quali il CENELEC ha concesso espressamente l'uso. Sigla di designazione armonizzato H cavo nazionale riconosciuto dal Cenelec A tensione nominale Uo/U 100/100 <= Uo/U < 300/300 01 300/300 V 03 300/500 V 05 450/750 V 07 materiali per isolanti e gomma etilenpropilenica guaine non metalicche etilene-vinilacetato treccia di fibra di vetro minerale policloroprene gomma di etilpropilene ordinario gomma siliconica cloruro di polivinile guaina, conduttori conduttore di rame concentrico concentrici e schermi schermo di rame sotto forma di treccia sull'insieme delle anime componenti elemento portante posto al centro di un cavo rotondo costruttivi o ripartito in un cavo piatto riempitivo centrale non portante costruzione speciale cavi piatti divisibili, con o senza guaina cavi piatti non divisibili cavo piatto con tre o più anime cavo con isolante a doppio strato cordone estensibile materiale del conduttore rame alluminio forma del conduttore (1) conduttore flessibile per uso cavi per saldatrici conduttore flessibile di un cavo flessibile conduttore flessibile di un cavo per installazioni fisse conduttore rigido, rotondo, a corda conduttore rigido, rotondo, a filo unico numero e dimensione numero delle anime dei conduttori simbolo moltiplicatore in caso di cavo senza anima giallo/verde simbolo moltiplicatore in caso di cavo con anima giallo/verde sezione del conduttore riferimento del cavo alle norme B G J M N R S V C C4 D3 D5 H H2 H6 H7 H8 A D F K R U n X G s Esempio 1: H07B-F5G2,5 = cavo armonizzato, tensione nominale 450/750 V, isolato in EPR, flessibile, 5 conduttori di sezione 2,5 mm2 di cui uno con funzione di conduttore di protezione (giallo/verde) Esempio 2: H07B-F3X50+1G25 = cavo armonizzato, tensione nominale 450/750 V, isolato in EPR, flessibile, con 4 anime, tre delle quali con conduttori di sezione 50 mm2, mentre l'anima giallo/verde ha una sezione di 25 mm2 Nota: alcuni cavi in commercio sono identificati in modo diverso secondo la designazione CEI-UNEL 35011. (1) Nella designazione del cavo, prima della forma del conduttore occorre inserire un trattino. Schneider Electric pag27_37 prot circuiti1.p65 31 31 25/11/2003, 14.02 Protezione dei circuiti Installazione dei cavi Tipi di cavi ammessi e tipi di posa ammissibili La parte 5 della norma CEI 64.8 è interamente dedicata alla scelta e all'installazione dei componenti elettrici. In questo ambito vengono definiti i tipi di cavi ammessi in funzione dei tipi di posa ed i tipi di posa ammissibili per le varie ubicazioni. La seguente tabella ne dà una rappresentazione sintetica. modalità di posa senza fissaggio fissaggio diretto tubi protettivi circolari tubi protettivi non circolari canali, elementi scanalati passerelle o mensole su isolatore conduttori nudi no no no no no no si cavi unipolari senza guaina no no si si si (1) no si cavi unipolari con guaina (2) si si si si si (2) cavi multipolari si si si si si si (2) entro cavità di struttura (4) si (2) si si no si (2) entro cunicolo (4) si si si si si si (2) interrata si (2) si si no (2) (2) incassata nella struttura no (3) no (3) si si no (3) (2) (2) montaggio sporgente no si si si si si (2) tipo di conduttore ubicazione (1) L'installazione è ammessa se i canali sono provvisti di coperchio asportabile mediante attrezzo e con gradi di protezione IP4X o IPXXD o grado di protezione inferiore ma con installazione fuori dalla portata di mano. (2) Non applicabile o non utilizzato in generale nella pratica. (3) Solo per cavi con isolamento minerale e guaina aggiuntiva in materiale non metallico. La norma raccomanda, per altri tipi di cavi, di realizzare l'installazione in modo da permettere la sostituzione degli stessi in caso di deterioramento. (4) Per cavità si intende lo spazio ricavato in strutture di un edificio e accessibile solo in punti determinati. Per cunicolo si intende un involucro che permette l'accesso ai cavi lungo tutto il percorso. Per galleria si intende un luogo dove sono installati conduttori secondo le modalità di posa indicate in tabella e in modo tale da permettere la libera circolazione di persone. Schneider Electric 32 pag27_37 prot circuiti1.p65 32 25/11/2003, 14.02 Installazione dei cavi Modalità di posa previste dalla norma CEI 64-8 Protezione dei circuiti Esempio Riferimento Descrizione 1 Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posati entro muri termicamente isolanti 2 Cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati entro muri termicamente isolanti 3 Esempio Riferimento Descrizione 17 Cavi unipolari con guaina (o multipolari) sospesi a od incorporati in fili o corde di supporto 18 Conduttori nudi o cavi senza guaina su isolatori 21 Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in cavità di strutture 22 Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi non circolari posati in cavità di strutture 22A Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in tubi protettivi circolari posati in cavità di strutture 23 Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi non circolari posati in cavità di strutture 24 Cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi non circolari annegati nella muratura 24A Cavi multipolari (o unipolari con guaina), in tubi protettivi non circolari annegati nella muratura 25 Cavi multipolari (o unipolari con guaina) posati in - controsoffitti - pavimenti sopraelevati 31 Cavi senza guaina e cavi multipolari (o unipolari con guaina) in canali posati su parete con percorso orizzontale 32 Cavi senza guaina e cavi multipolari (o unipolari con guaina) in canali posati su parete con percorso verticale 33 Cavi senza guaina posati in canali incassati nel pavimento 33A Cavi multipolari posati in canali incassati nel pavimento 34 Cavi senza guaina in canali sospesi 34A Cavi multipolari (o unipolari con guaina) in canali sospesi 41 Cavi senza guaina e cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina) in tubi protettivi circolari posati entro cunicoli chiusi, con percorso orizzontale o verticale Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posati su o distanziati da pareti 3A Cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati su o distanziati da pareti 4 Cavi senza guaina in tubi protettivi non circolari posati su pareti 4A Cavi multipolari in tubi protettivi non circolari posati su pareti 5 Cavi senza guaina in tubi protettivi annegati nella muratura 5A Cavi multipolari in tubi protettivi annegati nella muratura 11 Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, posati su o distanziati da pareti 11A Cavi multipolari (o unipolari con guaina) con o senza armatura, fissati su soffitti 12 Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, su passerelle non perforate 13 Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, su passerelle perforate con percorso orizzontale o verticale 14 Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, su mensole 15 Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, fissati da collari 16 Cavi multipolari (o unipolari con guaina), con o senza armatura, su passerelle a traversini Schneider Electric pag27_37 prot circuiti1.p65 33 33 25/11/2003, 14.02 Installazione dei cavi Modalità di posa previste dalla norma CEI 64-8 e CEI 11-17 Protezione dei circuiti Esempio Riferimento Descrizione 42 Cavi senza guaina in tubi protettivi circolari posati entro cunicoli ventilati incassati nel pavimento 43 Cavi unipolari con guaina e multipolari posati in cunicoli aperti o ventilati con percorso orizzontale e verticale 51 Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina) posati direttamente entro pareti termicamente isolanti Per le pose dei cavi interrati la norma CEI 64-8 non dà nessuna indicazione. Queste vengono individuate nella norma CEI 11-17 in cui vengono definite le seguenti tipologie di pose Esempio 52 Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina) posati direttamente nella muratura senza protezione meccanica addizionale 53 Cavi multipolari (o cavi unipolari con guaina) posati nella muratura con protezione meccanica addizionale 61 Cavi unipolari con guaina e multipolari in tubi protettivi interrati od in cunicoli interrati 62 63 71 72 Cavi multipolari (o unipolari con guaina) interrati senza protezione meccanica addizionale Cavi multipolari (o unipolari con guaina) interrati con protezione meccanica addizionale Riferimento Descrizione L Cavi direttamente interrati senza protezione meccanica supplementare M-1 Cavi direttamente interrati con protezione meccanica supplementare, lastra piena M-2 Cavi direttamente interrati con protezione meccanica supplementare, con apposito legolo N Cavo in tubo interrato O-1 Cavo in condotti: condotti non apribili, manufatti gettati in opera O-2 Cavi in condotti: condotti apribili, manufatti prefabbricati P-1 Cavi in cunicolo affiorante: ventilato P-2 Cavi in cunicolo affiorante: chiuso riempito P-3 Cavi in cunicolo affiorante: chiuso rempito Q Cavo in cunicolo interrato R-1 Cavo in acqua posato sul fondo R-2 Cavo in acqua interrato sul fondo Cavi senza guaina posati in elementi scanalati Cavi senza guaina (o cavi unipolari con guaina o cavi multipolari) posati in canali provvisti di elementi di separazione: - circuiti per cavi per comunicazione e per elaborazione dati 73 Cavi senza guaina in tubi protettivi o cavi unipolari con guaina (o multipolari) posati in stipiti di porte 74 Cavi senza guaina in tubi protettivi o cavi unipolari con guaina (o multipolari) posati in stipiti di finestre 75 Cavi senza guaina, cavi multipolari o cavi unipolari con guaina in canale incassato 81 Cavi multipolari immersi in acqua Schneider Electric 34 pag27_37 prot circuiti1.p65 34 25/11/2003, 14.02 Protezione dei circuiti Portata dei cavi Posa non interrata Calcolo della sezione di cavi isolati in PVC ed EPR Determinazione del coefficiente ktot Per la determinazione della sezione del conduttore di fase di cavi in rame isolati con materiale elastomerico o termoplastico in questa guida si applica un metodo che fa riferimento alla norma CEI-UNEL 35024/1. Il procedimento è il seguente: c si determina un coefficiente correttivo ktot come prodotto dei coefficienti k1 e k2, dove: v k1 è il fattore di correzione da applicare se la temperatura ambiente è diversa da 30°C (tabella T1A), v k2 è il fattore di correzione per i cavi installati in fascio o in strato (tabella T2), o per i cavi installati in strato su più supporti secondo le modalità di posa 13, 14, 15, 16 e 17 della CEI 64-8 (tabella T3 per cavi multipolari, T4 per cavi unipolari); c si divide il valore della corrente nominale dell’interruttore (In) o della corrente di regolazione termica (Ir) per il coefficiente correttivo ktot trovando così il valore In’ (Ir’): In' = In/ktot c in funzione del numero di posa della CEI 64-8, dell’isolante e del numero di conduttori attivi si individua sulla tabella T-A per i cavi unipolari con e senza guaina e sulla tabella T-B per i cavi multipolari: v la portata Iz’ che rispetta la condizione Iz’ ≥ In’, v la corrispondente sezione del conduttore di fase. La portata effettiva della conduttura si ricava come Iz = Iz’ × ktot. Nota: c nelle tabelle delle portate T-A e T-B è indicato il numero di conduttori caricati, cioè dei conduttori effettivamente percorsi da corrente in condizioni ordinarie di esercizio. Nei circuiti trifase con neutro con carichi equilibrati o lievemente squilibrati, oppure in assenza di armoniche che si richiudono sul conduttore di neutro la portata di un cavo quadripolare si calcola considerando tre conduttori caricati. Nei casi particolari di sistema fortemente squilibrato o in presenza di forti componenti armoniche sul neutro occorre considerare 4 conduttori caricati. Poiché nelle tabelle T-A e T-B il numero di conduttori caricati è soltanto 2 o 3, in caso di 4 conduttori caricati si trova la portata relativa a due conduttori e poi si moltiplica questo valore per il fattore di riduzione relativo a due circuiti o cavi multipolari. Il coefficiente ktot caratterizza l’influenza delle differenti condizioni di installazione e si ottiene moltiplicando i fattori correttivi k1, k2 e k3 dedotti dalle tabelle T1, T2, T3 e T4. Tabella T1A: valori di k1 Il fattore correttivo k1 tiene conto dell’influenza della temperatura ambiente in funzione del tipo di isolante per temperature diverse da 30°C. Tabella T2: valori di k2 Il fattore correttivo k2 considera la diminuzione di portata di un cavo posato nelle vicinanze di altri cavi per effetto del mutuo riscaldamento tra di essi. Il fattore k2 è riferito a cavi posati in modo ravvicinato, in fascio o strato. Per strato si intende un gruppo di cavi affiancati disposti in orizzontale o in verticale. I cavi su strato sono installati su muro, passerella, soffitto, pavimento o su scala portacavi. Per fascio si intende un raggruppamento di cavi non distanziati e non posti in strato. Più strati sovrapposti su un unico supporto (es. passarella) sono considerati un fascio. Due cavi unipolari posati in strato si possono considerare distanziati se la distanza tra loro supera di due volte il diametro del cavo di sezione maggiore. Due cavi multipolari posati in strato si possono considerare distanziati se la distanza tra loro è almeno uguale al diametro esterno del cavo di sezione maggiore. Con posa distanziata il fattore k2 è sempre uguale a 1. Il fattore k2 si applica quando i cavi del fascio o dello strato hanno sezioni simili, cioè rientranti nelle tre sezioni adiacenti unificate (es. 10 – 16 – 25 mm2) e sono uniformemente caricati. Nel caso di circuito trifase con n conduttori in parallelo per fase si considerano n circuiti tripolari. Se un sistema consiste sia di cavi bipolari sia tripolari, il numero di circuiti è preso pari al numero di cavi e il corrispondente fattore è applicato alle tabelle di portata per due conduttori caricati per i cavi bipolari e a quelle per tre conduttori caricati per cavi tripolari. Un fascio o strato costituito da n cavi unipolari caricati, si può cosiderare come n/2 circuiti bipolari per sistemi F-Fo FN o n/3 circuiti tripolari per sistemi trifase. Tabelle T3 e T4: valori di k2 in alternativa a quelli della tabella T2 In caso di installazione di cavi in strato su più supporti (passerelle orizzontali o verticali) il fattore correttivo k2 si deduce dalle tabelle T3 o T4, rispettivamente per cavi multipolari e unipolari, e non dalla tabella T2. Questi valori sono applicabili a cavi simili uniformemente caricati. Nel caso di passerelle orizzontali i valori indicati si riferiscono a distanze verticali tra le passerelle di 300 mm. Per distanze verticali inferiori i fattori dovrebbero essere ridotti. Nel caso di passerelle verticali i valori indicati si riferiscono a distanze orizzontali tra le passerelle di 225 mm, con passerelle montate dorso a dorso. Per distanze inferiori i fattori dovrebbero essere ridotti. Calcolo della sezione di cavi con isolamento minerale Per la determinazione della sezione del conduttore di fase di cavi con isolamento minerale in questa guida si applica un metodo che fa riferimento alla norma CEI UNEL 35024/2. Il procedimento è analogo a quello utilizzato per la determinazione della sezione di fase dei cavi con isolamento in PVC ed EPR: c si determina un coefficiente correttivo ktot come prodotto dei coefficienti k1 e k2, dove: v k1 è il fattore di correzione da applicare se la temperatura ambiente è diversa da 30 °C, che assume valori diversi a seconda che il cavo sia non esposto o esposto al tocco (tabella T1B); v k2 è il fattore di correzione per i cavi installati in fascio o in strato (tabella T2), o per i cavi installati in strato su più supporti secondo le modalità di posa 13, 14, 15 e 16 della CEI 64-8 (tabella T3 per cavi multipolari, T4 per cavi unipolari); c si divide il valore della corrente nominale dell’interruttore (In) o della corrente di regolazione termica (Ir) per il coefficiente correttivo ktot trovando così il valore In’ (Ir’): In I’n = ______ ktot c in funzione del numero di posa della CEI 64-8, dell’isolante e del numero di conduttori attivi si individua sulla tabella T-C per i cavi unipolari con e senza guaina e sulla tabella T-D per i cavi multipolari: v la portata Iz’ che rispetta la condizione Iz’≥In’, v la corrispondente sezione del conduttore di fase. La portata effettiva della conduttura si ricava come Iz = Iz’ × ktot. Schneider Electric pag27_37 prot circuiti1.p65 35 35 25/11/2003, 14.02 Portata dei cavi Posa non interrata Protezione dei circuiti Tabella T1B - influenza della temperatura Tabella T1A - influenza della temperatura Temperatura ambiente Tipo di isolamento PVC EPR 10 1,22 1,15 15 1,17 1,12 20 1,12 1,08 25 1,06 1,04 35 0,94 0,96 40 0,87 0,91 45 0,79 0,87 50 0,71 0,82 55 0,61 0,76 60 0,5 Isolamento minerali 0,71 65 0,65 70 0,58 75 0,5 80 0,41 cavo nudo o ricoperto in materiale termoplastico esposto al tocco cavo nudo non esposto al tocco Temp. max della guaina metallica Temp. ambiente 70° C 105° C 10 15 20 25 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 1,26 1,2 1,14 1,07 0,93 0,85 0,76 0,67 0,57 0,45 - 1,14 1,11 1,07 1,04 0,96 0,92 0,88 0,84 0,8 0,75 0,7 0,65 0,6 0,54 0,47 0,4 0,32 Tabella T2 - circuiti realizzati con cavi installati in fascio o strato n° di posa CEI 64-8 Disposizione tutte le altre pose raggruppati a fascio, annegati 11-12-25 singolo strato su muro, pavimento o passerelle non perforate 11A strato a soffitto 13 strato su passerelle perforate orizzontali o verticali (perforate o non perforate) 14-15-16-17 strato su scala posa cavi o graffato ad un sostegno Numero di circuiti o di cavi multipolari 1 2 3 4 5 6 1,00 0,80 0,70 0,65 0,60 0,57 7 0,54 8 0,52 9 0,50 12 0,45 1,00 0,85 0,79 0,75 0,73 0,72 0,72 0,71 0,70 nessuna ulteriore riduzione per più di 9 circuiti o cavi multipolari 0,95 1,00 0,81 0,88 0,72 0,82 0,68 0,77 0,66 0,75 0,64 0,73 0,63 0,73 0,62 0,72 0,61 0,72 1,00 0,87 0,82 0,80 0,80 0,79 0,79 0,78 0,78 16 0,41 20 0,38 Tabella T3 - circuiti realizzati con cavi multipolari in strato su più supporti (es. passerelle) n° posa CEI 64-8 13 13 14-15-16-17 Metodo di installazione passerelle perforate orizzontali passerelle perforate verticali scala posa cavi elemento di di sostegno posa ravvicinata posa distanziata posa ravvicinata posa distanziata posa ravvicinata posa distanziata Nota: per posa distanziata si intende che la distanza tra i cavi unipolari affiancati sulla passerella è superiore al diametro esterno del cavo multipolare. numero di passerelle 2 3 2 3 2 2 Numero di cavi per ogni supporto 1 2 3 4 1,00 0,87 0,80 0,77 1,00 0,86 0,79 0,76 1,00 0,99 0,96 0,92 1,00 0,98 0,95 0,91 1,00 0,88 0,81 0,76 1,00 0,91 0,88 0,87 6 0,73 0,71 0,87 0,85 0,71 0,85 9 0,68 0,66 2 3 2 3 1,00 1,00 1,00 1,00 0,76 0,73 0,96 0,93 0,73 0,70 0,86 0,85 0,99 0,98 0,80 0,79 0,98 0,97 Nelle pose su passerelle orizzontali o su scala posa cavi, i cavi devono essere posizionati ad una distanza dalla superficie verticale (parete) maggiore o uguale a 20 mm. Schneider Electric 36 pag27_37 prot circuiti1.p65 0,78 0,76 0,97 0,96 0,70 36 25/11/2003, 14.02 Protezione dei circuiti Tabella T4 - circuiti realizzati con cavi unipolari in strato su più supporti n° posa CEI 64-8 Metodo di installazione 13 passerelle perforate orizzontali 13 passerelle perforate verticali scala posa cavi o elemento di sostegno 14-15-16-17 13 passerelle perforate orizzontali 13 passerelle perforate verticali scala posa cavi o elemento di sostegno 14-15-16-17 Nota: nelle pose su passerelle orizzontali o su scala posa cavi, i cavi devono essere posizionati ad una distanza dalla superficie verticale (parete) maggiore o uguale a 20 mm. Numero di circuiti trifasi numero di passerelle 1 2 3 2 0,96 0,87 0,81 3 2 0,95 0,95 0,85 0,84 0,78 2 0,98 0,93 0,89 3 2 0,97 0,97 0,90 0,93 0,86 0,89 3 2 0,96 1,00 0,92 0,90 0,86 0,86 2 3 0,97 0,96 0,95 0,94 0,93 0,9 Utilizzato per 3 cavi in formazione orizzontale 3 cavi in formazione verticale 3 cavi in formazione orizzontale 3 cavi in formazione a trefolo Le terne di cavi in formazione a trefolo si intendono disposte ad una distanza maggiore di due volte il diametro del singolo cavo unipolare. Determinazione della sezione del conduttore di fase Tabella T-A - cavi unipolari con e senza guaina con isolamento in PVC o EPR (1) Metodologia tipica di installazione Altri tipi di posa della CEI 64-8 Tipo di Numero Portata [A] isolamento cond. Sezione [mm2] caricati 1 1,5 2,5 Cavi in tubo 1-51-71-73-74 PVC incassato in parete isolante EPR Cavi in tubo in aria 2 14,5 19,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 26 34 46 61 80 99 119 151 182 210 240 273 320 286 3 13,5 18 24 31 42 56 73 89 108 136 164 188 216 245 2 19,0 26 36 45 61 81 106 131 158 200 241 278 318 362 424 3 17,0 23 31 40 54 73 95 117 141 179 216 249 285 324 380 3-4-5-22-23 PVC 2 13,5 17,5 24 32 41 57 76 101 125 151 192 232 269 309 353 415 24-31-32-33 3 12 15,5 21 28 36 50 68 89 110 134 171 207 239 275 314 369 34-41-42-72 EPR 2 17 23,0 31 42 54 75 100 133 164 198 253 306 354 402 472 555 3 15 20,0 28 37 48 66 88 117 144 175 222 269 312 355 417 490 Cavi in aria 18 libera in posizione non a portata di mano 2 19,5 26 35 46 63 85 112 138 168 213 258 299 344 392 461 3 15,5 21 28 36 57 76 101 125 151 192 232 269 309 353 415 2 24,0 33 45 58 80 107 142 175 212 270 327 3 20,0 28 37 48 71 96 127 157 190 242 293 11-12-21-25 PVC 3 19,5 26 35 46 63 85 110 137 167 216 264 308 356 409 485 561 43-52-53 EPR 3 24 33 45 58 80 107 135 169 207 268 328 383 444 510 607 703 Cavi in aria 13-14-15-16-17PVC libera in piano a contatto EPR 2 Cavi in aria libera a trifoglio PVC 300 EPR Cavi in aria libera 14-15-16 distanziati su un piano orizzontale (2) PVC Cavi in aria libera 13-14-15-16 distanziati su piano verticale (2) 30 40 52 71 96 131 162 196 251 304 352 406 463 546 629 3 19,5 26 35 46 63 85 114 143 174 225 275 321 372 427 507 2 27 37 50 64 88 119 161 200 242 310 377 437 504 575 679 783 3 24 33 45 58 80 107 141 176 216 279 342 400 464 533 634 736 146 709 2 22 587 181 219 281 341 396 456 521 615 3 146 181 219 281 341 396 456 521 615 709 EPR 2 182 226 275 353 430 500 577 661 781 902 3 182 226 275 353 430 500 577 661 781 902 PVC 2 130 162 197 254 311 362 419 480 569 659 3 130 162 197 254 311 362 419 480 569 659 EPR 2 161 201 246 318 389 454 527 605 719 833 3 161 201 246 318 389 454 527 605 719 833 (1) PVC: mescola termoplastica a base di polivinilcloruro (temperatura massima del conduttore uguale a 70 °C) EPR: mescola elastomerica reticolata a base di gomma etilenpropilenica o similari (temperatura massima del conduttore uguale a 90 °C) (2) I cavi affiancati del singolo circuito trifase si considerano distanziati se posati in modo che la distanza tra di essi sia superiore o uguale al diametro esterno del singolo cavo unipolare. Schneider Electric pag27_37 prot circuiti1.p65 37 37 25/11/2003, 14.02 Protezione dei circuiti Portata dei cavi Posa non interrata Tabella T-B: cavi multipolari con isolamento in PVC o EPR (1) Metodologia tipica di installazione Altri tipi di posa della CEI 64-8 Cavo in tubo 2-51-73-74 incassato in parete isolante Cavo in tubo in aria Tipo di Numero Portata [A] isolamento cond. Sezione [mm2] caricati 1 1,5 2,5 PVC EPR 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 2 14,0 18,5 25 32 43 57 75 92 110 139 167 192 219 248 291 300 334 3 13,0 17,5 23 29 39 52 68 83 99 125 150 172 196 223 261 298 2 18,5 25,0 33 42 57 76 99 121 145 183 220 253 290 329 386 442 3 16,5 22,0 30 38 51 68 89 109 130 164 197 227 259 295 346 396 3A-4A-5A-21 PVC 2 13,5 16,5 23,0 30 38 52 69 90 111 133 168 201 232 258 294 344 394 22A-24A-25 3 12,0 15,0 20,0 27 34 46 62 80 99 118 149 176 206 225 255 297 339 33A-31-34A EPR 2 17,0 22,0 30,0 40 51 69 91 119 146 175 221 265 305 334 384 459 532 43-32 3 15,0 19,5 26,0 35 44 60 80 105 128 154 194 233 268 300 340 398 455 Cavo in aria 13-14-15-16-17 PVC libera, distanziato dalla parete/soffitto EPR o su passerella 2 15,0 22,0 30,0 40 51 70 94 119 148 180 232 282 328 379 434 514 593 3 13,6 18,5 25,0 34 43 60 80 101 126 153 196 238 276 319 364 430 497 2 19,0 26,0 36,0 49 63 86 115 149 185 225 289 352 410 473 542 641 741 3 17,0 23,0 32,0 42 54 75 100 127 158 192 246 298 346 399 456 538 621 Cavo in aria libera, fissato alla parete/ soffitto 2 15,0 19,5 27,0 36 46 63 85 112 138 168 213 258 299 344 392 461 530 3 13,5 17,5 24,0 32 41 57 76 96 119 144 184 223 259 299 341 403 464 2 19,0 24,0 33,0 45 58 80 107 138 171 209 269 328 382 441 506 599 693 3 17,0 22,0 30,0 40 52 71 96 119 147 179 229 278 322 371 424 500 576 11-11A-52- PVC 53-12 EPR (1) PVC: mescola termoplastica a base di polivinilcloruro (temperatura massima del conduttore uguale a 70 °C) EPR: mescola elastomerica reticolata a base di gomma etilenpropilenica o similari (temperatura massima del conduttore uguale a 90 °C) Esempio: Un cavo in rame trifase isolato in EPR è posato su una passerella perforata in vicinanza di tre circuiti costituiti da: c un cavo trifase (1° circuito); c 3 cavi unipolari (2° circuito); c 6 cavi unipolari (3° circuito). Il circuito, costituito da 2 conduttori in parallelo per fase, è equivalente a 2 circuiti trifasi. Sulla passerella in totale si considerano perciò posati 5 circuiti. La temperatura ambiente è di 40°C. Il cavo deve trasportare una corrente di impiego IB di 23 A. La sezione del cavo si determina nel modo seguente: c scelta dell'interruttore automatico: l'interruttore deve avere una corrente nominale In maggiore o uguale alla corrente di impiego della conduttura IB; utilizzando un interruttore modulare si avrà: In = 25 A; 38 c determinazione del coefficiente correttivo ktot: v temperatura ambiente tab T1: k1 = 0,91, v posa ravvicinata tab T2: k2 = 0,75, ktot = k1 . k2 = 0,68; c determinazione della minima portata teorica richiesta alla conduttura: In' = In/ktot = 36,8 A; c determinazione della sezione del conduttore di fase (tab T-B): v n° posa: 13, v isolante EPR, v n° di conduttori attivi: 3, v materiale conduttore: rame. La sezione, con portata teorica Iz' immediatamente superiore alla minima portata teorica In', è di 4 mm2 (42 A), come evidenziato nella tabella T-B. Determinazione della portata effettiva della conduttura: la portata effettiva Iz di un cavo da 4 mm2 nelle condizioni di posa considerate è pari a: Iz = I'z . ktot = 28,5 A. Schneider Electric Protezione dei circuiti Tabella T-C: cavi ad isolamento minerale unipolari; serie L: cavi per servizio leggero fino a 500 V; serie H: cavi per servizio pesante fino a 750 V Metodologia tipica di installazione Altri tipi di posa della CEI 64-8 Tipo di Num. Portata [A] isolamento cond. Sezione [mm2] caricati 1,5 2,5 4 Cavi in aria libera a trifoglio 13 - 14 15 - 16 serie L (1) 3 21 28 37 serie L (2) 3 26 35 46 serie H (1) 3 22 30 serie H (2) 3 28 38 serie L (1) 2 25 33 44 3 23 31 41 2 31 41 54 3 29 39 51 2 26 36 47 60 82 109 142 174 215 264 317 364 416 472 552 3 26 34 45 57 77 102 132 161 198 241 289 331 377 426 496 Cavi in aria 13 - 14 libera in piano 15 - 16 a contato serie L (2) serie H (1) serie H (2) Cavi in aria 14-15-16 libera distanziati su un piano orizzontale serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) Cavi in aria 14-15-16 libera distanziati su un piano verticale serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) Cavi in aria libera, fissati sulla parete o soffitto 11 - 11A serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) Cavi a trifoglio 11 - 11A in aria libera fissati sulla parete o soffitto 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 40 51 69 92 120 147 182 223 267 308 352 399 466 50 64 87 115 150 184 228 279 335 385 441 500 584 2 33 45 60 76 104 137 179 220 272 333 400 460 526 596 697 3 32 43 56 71 96 127 164 200 247 300 359 411 469 530 617 2 25 33 44 3 29 39 2 31 41 54 3 37 49 64 2 26 36 47 60 82 109 142 174 215 264 317 364 416 472 552 3 32 43 56 71 95 125 162 197 242 294 351 402 454 507 565 51 2 33 45 60 76 104 137 179 220 272 333 400 460 526 596 697 3 40 54 70 89 120 157 204 248 304 370 441 505 565 629 704 2 25 33 44 3 26 34 45 2 31 41 54 3 33 43 56 2 26 36 47 60 82 109 142 174 215 264 317 364 416 472 552 3 28 37 49 62 84 110 142 173 213 259 309 353 400 446 497 2 33 45 60 76 104 137 179 220 272 333 400 460 526 596 697 3 35 47 61 78 105 137 178 216 266 323 385 441 498 557 624 2 23 31 40 3 21 29 38 2 28 38 51 3 27 36 47 2 25 34 45 57 77 102 133 163 202 247 296 340 388 440 514 3 23 31 41 52 70 92 120 147 181 221 264 303 346 392 457 2 31 42 55 70 96 127 166 203 251 307 369 424 485 550 643 3 30 41 53 67 91 119 154 187 230 280 334 383 435 492 572 serie L (1) 3 19 26 35 serie L (2) 3 24 33 44 serie H (1) 3 21 28 37 48 65 86 112 137 169 207 249 286 327 371 434 serie H (2) 3 26 35 47 59 81 107 140 171 212 260 312 359 410 465 544 (1) Cavi ad isolamento minerale nudi esposti al tocco oppure rivestiti in materiale termoplastico (T massima della guaina metallica 70°C). Per i cavi nudi moltiplicare per 0,9. (2) Cavi ad isolamento minerale nudi non esposti al tocco (T massima della guaina metallica 105°C). Schneider Electric 39 Portata dei cavi Posa non interrata Protezione dei circuiti Tabella T-D: cavi ad isolamento minerale multipolari; serie L: cavi per servizio leggero fino a 500 V; serie H: cavi per servizio pesante fino a 750 V Metodologia tipica di installazione Altri tipi di posa della CEI 64-8 Tipo di isolamento Numero cond. caricati Sezione [mm2] 1,5 2,5 4 Cavo in aria libera, distanziato dalla parete o soffitto o su passerella 13 -14 serie L (1) 2 25 33 44 3 21 28 37 2 31 41 54 3 26 35 46 2 26 36 3 22 30 2 33 3 28 15 - 16 serie L (2) serie H (1) serie H (2) Cavo in aria libera, fissato sulla parete o soffitto 11 - 11A serie L (1) serie L (2) serie H (1) serie H (2) Portata [A] 6 10 16 47 60 82 109 142 40 51 69 92 120 45 60 76 104 137 179 38 50 64 87 115 150 2 23 31 40 3 19 26 35 25 2 28 38 51 3 24 33 44 2 25 34 45 57 77 102 133 3 21 28 37 48 65 86 112 2 31 42 55 70 96 127 166 3 26 35 47 59 81 107 140 (1) Cavi ad isolamento minerale nudi esposti al tocco oppure rivestiti in materiale termoplastico (T massima della guaina metallica 70°C). Per i cavi nudi moltiplicare per 0,9. (2) Cavi ad isolamento minerale nudi non esposti al tocco (T massima della guaina metallica 105°C). 40 Schneider Electric Protezione dei circuiti Portata dei cavi Posa interrata Posa interrata correttivo ktot trovando così il valore In’ (Ir’): In I’n = ______ ktot Per la determinazione della sezione del conduttore di fase di cavi in rame isolati con materiale elastomerico o termoplastico interrati, in questa guida si applica il metodo che fa riferimento alla tabella CEI-UNEL 35026. Il procedimento è il seguente: c si determina un coefficiente correttivo ktot come prodotto dei coefficienti k5, k6, k7 e k8, dove: v k5 è il fattore di correzione da applicare se la temperatura del terreno è diversa da 20°C (tabella T5); v k6 è il fattore di correzione per gruppi di più circuiti installati sullo stesso piano (tabella T6); v k7 è il fattore di correzione per profondità di interramento diverso dal valore preso come riferimento, pari a 0,8 m (tabella T7); v k8 è il fattore di correzione per resistività termica diversa dal valore preso come riferimento, pari a 1,5 K x m/W, cioè terreno secco (tabella T8). v si divide il valore della corrente nominale dell’interruttore (In) o della corrente di regolazione termica (Ir) per il coefficiente Determinazione del coefficiente ktot Il coefficiente ktot caratterizza l’influenza delle differenti condizioni di installazione e si ottiene moltiplicando i fattori correttivi k5, k6, k7 e k8 dedotti dalle tabelle T5, T6, T7 e T8. Tabella T5: valori di k5 Il fattore correttivo k5 tiene conto dell’influenza della temperatura del terreno per temperature di quest’ultimo diverse da 20°C. Tabella T5: influenza della temperatura del terrreno Temperatura del terreno [°C] 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 Schneider Electric Tipo di isolamento PVC EPR 1,1 1,07 1,05 1,04 1 1 0,95 0,96 0,89 0,93 0,84 0,89 0,77 0,85 0,71 0,8 0,63 0,76 0,55 0,71 0,45 0,65 0,6 0,53 0,46 0,38 v in funzione del numero di posa della CEI 64-8, dell’isolante e del numero di conduttori attivi si individua sulla tabella T-E: v la portata Iz’ che rispetta la condizione Iz’ ≥ In’, v la corrispondente sezione del conduttore di fase. La portata effettiva della conduttura si ricava come Iz = Iz’ × ktot. Nota: c i valori di portata indicati si riferiscono alle seguenti condizioni di posa: v temperatura terreno = 20°C v profondità di posa = 0,8 m v resistività termica del terreno = 1,5 K x m/W v nella tabella delle portate T-E è indicato il numero di conduttori caricati, cioè dei conduttori effettivamente percorsi da corrente in condizioni ordinarie di esercizio. Nei circuiti trifase con neutro con carichi equilibrati o lievemente squilibrati, oppure in Tabella T6: valori di k6 Il fattore correttivo k6 considera la diminuzione di portata di un cavo unipolare o multipolare in tubo interrato, posato sullo stesso piano di altri cavi, per effetto del mutuo riscaldamento tra di essi. Il fattore k6 è riferito a cavi posati ad una distanza inferiore a 1 m; per distanze superiori a 1m il fattore k6 è sempre uguale a 1. Il fattore k6 si applica quando i cavi del fascio o dello strato hanno sezioni simili, cioè rientranti nelle tre sezioni adiacenti unificate (es. 10 – 16 – 25 mm2). Nel caso di circuito trifase con n conduttori in parallelo per fase si considerano n circuiti tripolari. Tabella T6: gruppi di più circuiti installati sullo stesso piano un cavo multipolare per ciascun tubo n. distanza fra i circuiti [m] circuiti a contatto 0,25 0,5 1 2 0,85 0,9 0,95 0,95 3 0,75 0,85 0,9 0,95 4 0,7 0,8 0,85 0,9 5 0,65 0,8 0,85 0,9 6 0,6 0,8 0,8 0,9 un cavo unipolare per ciascun tubo n.cavi distanza fra i circuiti [m] a contatto 0,25 0,5 1 2 0,8 0,9 0,9 0,95 3 0,7 0,8 0,85 0,9 4 0,65 0,75 0,8 0,9 5 0,6 0,7 0,8 0,9 6 0,6 0,7 0,8 0,9 assenza di armoniche che si richiudono sul conduttore di neutro la portata di un cavo quadripolare si calcola considerando tre conduttori caricati. Nei casi particolari di sistema fortemente squilibrato o in presenza di forti componenti armoniche sul neutro occorre considerare 4 conduttori caricati. Poiché nella tabella T-E il numero di conduttori caricati è soltanto 2 o 3, in caso di 4 conduttori caricati si trova la portata relativa a due conduttori e poi si moltiplica questo valore per il fattore di riduzione relativo a due circuiti o cavi multipolari. c nella tabella T-E sono indicate le portate relative a cavi interrati posati in tubo; nel caso di cavi direttamente interrati (pose 62 e 63 della norma CEI 64-8), essendo più favorevoli le condizioni di scambio termico, la portata aumenta di un fattore, dipendente dalla tipologia e dalle dimensioni dei cavi, che indicativamente può essere considerato pari a 1,15. Tabella T7: valori di k7 Il fattore correttivo k7 considera la variazione di portata per profondità di interramento diversa dal valore preso come riferimento, pari a 0,8 m. Tabella T8: valori di k8 Il fattore correttivo k8 considera la variazione di portata del cavo per resistività termica diversa dal valore preso come riferimento, pari a 1,5 K x m/W, cioè terreno secco. cavi multipolari cavi unipolari Distanza fra i circuiti 41 Portata dei cavi Posa interrata Protezione dei circuiti Tabella T7: influenza della profondità di posa profondità di posa [m] fattore di correzione 0,5 0,8 1,02 1 1 1,2 Tabella T8: influenza della resistività termica del terreno 1,5 cavi unipolari resistività 1 de terreno (K x m/W) fattore 1,08 di correzione cavi multipolari resistività 1 del terreno (K x m/W) fattore 1,06 di correzione 0,98 0,96 0,94 1,2 1,5 2 2,5 1,05 1 0,9 0,82 1,2 2 2,5 1,5 1,04 1 0,91 0,84 Tabella T-E : cavi unipolari con e senza guaina e cavi multipolari (1) Metodologia Altri tipi tipica di di posa installazione della CEI 64-8 Tipo N. di cond. isolam. Portata [A] Sezione [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 cavi unipolari in tubi interrati a contatto (1 cavo per tubo) PVC 2 22 29 38 47 63 82 105 127 157 191 225 259 294 330 386 3 20 26 34 43 57 74 95 115 141 171 201 231 262 293 342 2 26 34 44 54 73 95 122 148 182 222 261 301 343 385 450 509 592 666 759 3 23 31 40 49 67 85 110 133 163 198 233 268 304 340 397 448 519 583 663 2 21 27 36 45 61 78 101 123 153 187 222 256 292 328 385 3 18 23 30 38 51 66 86 104 129 158 187 216 246 277 325 2 24 32 41 52 70 91 118 144 178 218 258 298 340 383 450 510 595 671 767 3 21 27 35 44 59 77 100 121 150 184 217 251 287 323 379 429 500 565 645 cavi unipolari in tubo interrato cavi multipolari in tubo interrato EPR 61 PVC EPR 61 PVC EPR 2 19 25 33 41 56 73 94 115 143 175 208 240 273 307 360 3 16 21 28 35 47 61 79 97 120 148 175 202 231 259 304 2 23 30 39 49 66 86 111 136 168 207 245 284 324 364 428 3 19 25 32 41 55 72 93 114 141 174 206 238 272 306 360 300 400 500 630 (1) PVC: mescola termoplastica a base di polivinilcloruro (temperatura massima del conduttore uguale a 70°C; EPR: mescola elastomerica reticolata a base di gomma etilenpropilenica o similari (temperatura massima del conduttore uguale a 90°C) Esempio: Dimensionamento di un circuito trifase in condotto interrato in terreno secco e alla temperatura di 25°C. Il cavo multipolare, isolato in PVC, alimenta un carico trifase da 100 kW (400 V) e fattore di potenza 0,88 ed è posato a contatto con un altro cavo multipolare. La sezione del cavo si determina nel modo seguente: c scelta dell'interruttore automatico: l'interruttore deve avere una corrente nominale In maggiore o uguale alla corrente di impiego della conduttura IB: IB = 42 100000 0, 88 ⋅ 3 ⋅ 400 = 164 A ; sarà possibile utilizzare un interruttore Compact NS da 250 A con sganciatore TM200D regolato a 164 A; per il dimensionamento del cavo si potrà dunque considerare In = 164 A; c determinazione del coefficiente correttivo ktot: v temperatura del terreno: K5 = 0,95, v posa ravvicinata, 2 circuiti: K6 = 0,85, v profondità di posa 0,8 m: K7 = 1, v natura del terreno: secco, k8 = 1, ktot= k5 . k6 . k7 . K8 = 0,8 c determinazione della minima portata teorica richiesta alla conduttura: I'n= In/ktot = 205 A; c determinazione della sezione del conduttore di fase (tab T-E): v isolante: PVC, v n° conduttori attivi: 3, v materiale conduttore: rame. La sezione con portata teorica I'z immediatamente superiore alla minima portata teorica I'n è di 150 mm2 (231 A), come evidenziato nella tabella T-E. Determinazione della portata effettiva della conduttura: la portata effettiva Iz di un cavo da 150 mm2 nelle condizioni di posa considerate è pari a: Iz = I'z . ktot = 184,8 A. Schneider Electric Protezione dei circuiti Caduta di tensione Presentazione In un qualsiasi impianto di bassa tensione è necessario valutare la caduta di tensione tra l'origine dell'installazione e il punto di utilizzazione dell'energia elettrica. Una eccessiva caduta di tensione influenza negativamente il funzionamento delle apparacchiature. La Norma CEI 64.8 raccomanda una caduta di tensione tra l'origine dell'impianto elettrico e qualunque apparecchio utilizzatore non superiore in pratica al 4% della tensione nominale dell'impianto. In un impianto di forza motrice una caduta di tensione superiore al 4% può essere eccessiva per le seguenti ragioni: c il corretto funzionamento, in regime permanente, dei motori è generalmente garantito per tensioni comprese tra il ± 5% della tensione nominale; c la corrente di avviamento di un motore può raggiungere o anche superare il valore di 5 ÷ 7 In. Se la caduta di tensione è pari al 6% in regime permanente, essa probabilmente raggiungerà, al momento dell'avviamento, un valore molto elevato. Questo provoca: c un cattivo funzionamento delle utenze più sensibili; c difficoltà di avviamento del motore. Ad una caduta di tensione del 15% corrisponde una riduzione della coppia di spunto pari circa al 28%. Durante la fase di avviamento, si consiglia di non superare la caduta di tensione percentuale del 10% sul cavo del motore. La caduta di tensione è sinonimo di perdite in linea e quindi di una cattiva ottimizzazione dell'impianto di trasmissione dell'energia elettrica. Per questi motivi è consigliabile non raggiungere mai la caduta di tensione massima ammessa. La tabella seguente fornisce i valori della resistenza e della reattanza dei cavi per unità di lunghezza (Ω/km corrispondenti a mΩ/m) in funzione della sezione dei conduttori. Il valore della caduta di tensione [V] può essere determinato mediante la seguente formula: ∆U = K . IB . L . (r . cos ϕ + x . sen ϕ) ed in percentuale ∆u% = ∆U ⋅100 Un dove: IB [A] è la corrente nel cavo, k è un fattore di tensione pari a 2 nei sistemi monofase e bifase e e nei sistemi trifase, L [km] è la lunghezza della linea, r [Ω/km] è la resistenza di un chilometro di cavo, x [Ω/km] è la reattanza di un chilometro di cavo, Un [V] è la tensione nominale dell'impianto, cosϕ è il fattore di potenza del carico. Resistenza e reattanza specifica dei cavi unificati (Tabella UNEL 35023-70) (1) sez. [mm2] 1,5 2,5 cavo unipolare r [mΩ/m] 14,8 8,91 x [mΩ/m] 0,168 0,156 cavo bipolare, tripolare r [mΩ/m] 15,1 9,08 x [mΩ/m] 0,118 0,109 4 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300 5,57 0,143 3,71 0,135 2,24 0,119 1,41 0,112 0,889 0,106 0,641 0,101 0,473 0,101 0,328 0,0965 0,236 0,0975 0,188 0,0939 0,153 0,0928 0,123 0,0908 0,0943 0,0902 0,0761 0,0895 5,68 0,101 3,78 0,0955 2,27 0,0861 1,43 0,0817 0,907 0,0813 0,654 0,0783 0,483 0,0779 0,334 0,0751 0,241 0,0762 0,191 0,0740 0,157 0,0745 0,125 0,0742 0,0966 0,0752 0,0780 0,0750 (1) Materiale conduttore: rame, temperatura di riferimento 80°C. Esempio In un impianto del tipo in figura occorre effettuare una verifica della caduta di tensione della partenza in cavo, la cui sezione è stata dimensionata a portata. Il dimensionamento a portata ha condotto ad una sezione di 50 mm2. È imposta una caduta di tensione del 2%. Dalla tabella della resistenza e reattanza specifica dei cavi si ha: S = 50 mm2, cavo multipolare, r = 0,483 Ω/km, x = 0,0779 Ω/km. Calcoliamo ora la caduta di tensione con la formula (NB: la lunghezza del cavo deve essere in km): ∆U = K . IB . L . (r . cos ϕ + x . sen ϕ) = 8,52 V Schneider Electric Utilizzando quindi la formula della caduta di tensione percentuale si ottiene: ∆U ∆u% = ⋅100 = 2,13% Un essendo ∆u% > del 2% occorre scegliere una sezione superiore: S = 70 mm2, cavo multipolare, r = 0,334 Ω/km, x = 0,0751 Ω/km. Utilizzando questi dati otteniamo quindi: ∆U = k . lB . L . (r . cosϕ + x . senϕ) = 6 V, ∆u% = ∆U ⋅100 = 1,5%. Un cavo multipolare Cu/EPR posa in aria libera ravvicinata su passerella non perforata S = 50 mm2 L = 70 m IB = 150 A cos ϕ = 0,9 La caduta di tensione risulta verificata (<2%). La sezione adottata è dunque 70 mm2 in cavo multipolare. 43 Protezione dei circuiti Caduta di tensione Calcolo della caduta di tensione Calcolo della caduta di tensione Le tabelle di seguito riportate forniscono i valori di ∆U% per diversi valori del fattore potenza, nelle seguenti ipotesi: La ∆U% effettiva del cavo si ottiene nel seguente modo: ∆U%eff = ∆U%tab x (L/100) x (Ib/Ibtab) La tabella relativa a cos ϕ = 0.35 si riferisce al caso di una partenza motore. Il calcolo della ∆U% è considerato all’avviamento del motore nell’ipotesi che Ibeff = Iavv = 5 x Ib. c tensione nominale: 400 V; dove: L [m] è la lunghezza della linea, Ib è la reale corrente d’impiego della linea Ibtab è il valore nella prima colonna della tabella immediatamente superiore a Ib, ∆U%tab è il valore di caduta di tensione percentuale fornito dalla tabella in corrispondenza di Ibtab. Note In caso di distribuzione monofase, moltiplicare il valore in tabella per 2. Nel caso di più conduttori in parallelo per fase si considera il valore di ∆U% in corrispondenza della sezione del singolo conduttore, ad una corrente pari a Ib/n° conduttori in parallelo. c lunghezza cavo: 100 m; c cavi unipolari conformi alle tabelle UNEL 35023-70; c distribuzione trifase. Tabella 1 : caduta di tensione % a cos ϕ = 0.8 per 100 m di cavo sez [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 Ib [A] 4 2,07 1,25 0,79 0,53 0,32 0,21 0,13 6 3,10 1,88 1,18 0,79 0,48 0,31 0,20 10 5,17 3,13 1,97 1,32 0,81 0,52 0,34 16 8,27 5,00 3,15 2,11 1,29 0,83 0,54 20 10,34 6,25 3,93 2,64 1,61 1,04 0,67 25 12,93 7,82 4,92 3,30 2,02 1,29 0,84 32 10,01 6,29 4,22 2,58 1,66 1,07 40 7,87 5,28 3,23 2,07 1,34 50 9,83 6,60 4,03 2,59 1,68 63 8,32 5,08 3,26 2,11 80 10,56 6,46 4,14 2,68 90 7,26 4,66 3,02 100 8,07 5,18 3,35 125 6,47 4,19 150 7,76 5,03 175 9,06 5,87 200 10,35 6,71 225 7,55 250 275 300 325 350 375 400 450 500 44 35 50 0,15 0,25 0,40 0,50 0,62 0,79 0,99 1,24 1,56 1,99 2,23 2,48 3,10 3,72 4,35 4,97 5,59 6,21 0,11 0,19 0,30 0,38 0,48 0,61 0,76 0,95 1,20 1,52 1,71 1,90 2,38 2,85 3,33 3,80 4,28 4,75 5,23 70 95 0,14 0,22 0,28 0,35 0,44 0,55 0,69 0,87 1,11 1,25 1,39 1,73 2,08 2,43 2,77 3,12 3,47 3,81 4,16 0,11 0,17 0,21 0,27 0,34 0,43 0,54 0,67 0,86 0,96 1,07 1,34 1,61 1,87 2,14 2,41 2,68 2,94 3,21 3,48 120 150 185 0,14 0,18 0,22 0,29 0,36 0,45 0,56 0,72 0,81 0,90 1,12 1,34 1,57 1,79 2,01 2,24 2,46 2,69 2,91 3,13 0,12 0,15 0,19 0,25 0,31 0,39 0,49 0,62 0,69 0,77 0,96 1,16 1,35 1,54 1,73 1,93 2,12 2,31 2,51 2,70 2,89 0,11 0,13 0,17 0,21 0,26 0,33 0,42 0,53 0,60 0,66 0,83 0,99 1,16 1,32 1,49 1,65 1,82 1,99 2,15 2,32 2,48 2,65 240 0,11 0,14 0,18 0,22 0,28 0,35 0,45 0,50 0,56 0,70 0,84 0,98 1,12 1,26 1,40 1,54 1,68 1,82 1,96 2,10 2,24 2,52 300 0,12 0,16 0,20 0,25 0,31 0,40 0,45 0,50 0,62 0,74 0,87 0,99 1,12 1,24 1,36 1,49 1,61 1,74 1,86 1,98 2,23 2,48 Schneider Electric Protezione dei circuiti Tabella 2: caduta di tensione % a cos ϕ = 0,85 per 100 m di cavo sez [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 Ib [A] 4 2,19 1,33 0,83 0,56 0,34 0,22 0,14 6 3,29 1,99 1,25 0,84 0,51 0,33 0,21 10 5,49 3,32 2,08 1,40 0,85 0,54 0,35 16 8,78 5,30 3,33 2,23 1,36 0,87 0,56 20 10,97 6,63 4,17 2,79 1,70 1,09 0,70 25 13,71 8,29 5,21 3,49 2,13 1,36 0,88 32 10,61 6,66 4,47 2,73 1,74 1,12 40 8,33 5,59 3,41 2,18 1,41 50 10,41 6,98 4,26 2,72 1,76 63 8,80 5,37 3,43 2,21 80 11,17 6,81 4,36 2,81 90 7,66 4,90 3,16 100 8,52 5,45 3,51 125 6,81 4,39 150 8,17 5,27 175 9,53 6,15 200 10,89 7,03 225 7,91 250 275 300 325 350 375 400 450 500 Tabella 3: caduta di tensione % a cos ϕ = 0,9 per 100 m di cavo sez [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 Ib [A] 4 2,32 1,40 0,88 6 3,48 2,10 1,32 0,88 0,54 0,34 0,22 10 5,80 3,50 2,20 1,47 0,90 0,57 0,37 16 9,28 5,60 3,52 2,35 1,43 0,91 0,59 20 11,60 7,00 4,40 2,94 1,79 1,14 0,73 25 14,50 8,75 5,49 3,68 2,24 1,43 0,92 32 11,21 7,03 4,71 2,87 1,83 1,17 40 8,79 5,89 3,58 2,28 1,47 50 7,36 4,48 2,85 1,83 63 5,64 3,60 2,31 80 7,16 4,57 2,93 90 8,06 5,14 3,30 100 8,95 5,71 3,66 125 7,13 4,58 150 8,56 5,50 175 9,99 6,41 200 11,41 7,33 225 8,25 250 275 300 325 350 375 400 450 500 Schneider Electric 35 50 0,16 0,26 0,41 0,52 0,65 0,83 1,04 1,29 1,63 2,07 2,33 2,59 3,24 4,88 4,53 5,18 5,83 6,47 0,12 0,20 0,32 0,39 0,49 0,63 0,79 0,99 1,24 1,58 1,77 1,97 2,46 2,96 3,45 3,94 4,44 4,93 5,42 35 50 0,16 0,27 0,43 0,54 0,67 0,86 1,08 1,34 1,69 2,15 2,42 2,69 3,36 4,03 4,71 5,38 6,05 6,72 0,12 0,20 0,33 0,41 0,51 0,65 0,81 1,02 1,28 1,63 1,83 2,03 2,54 3,05 3,56 4,07 4,58 5,09 5,59 70 95 0,14 0,23 0,29 0,36 0,46 0,57 0,71 0,90 1,14 1,28 1,43 1,78 2,14 2,50 2,85 3,21 3,57 3,93 4,28 0,11 0,17 0,22 0,27 0,35 0,44 0,55 0,69 0,87 0,98 1,09 1,36 1,64 1,91 2,18 2,46 2,73 3,00 3,27 3,55 70 95 0,15 0,23 0,29 0,37 0,47 0,58 0,73 0,92 1,17 1,31 1,46 1,83 2,19 2,56 2,92 3,29 3,65 4,02 4,38 0,11 0,18 0,22 0,28 0,35 0,44 0,55 0,70 0,88 0,99 1,10 1,38 1,66 1,93 2,21 2,48 2,76 3,04 3,31 3,59 120 150 185 0,14 0,18 0,23 0,29 0,36 0,45 0,57 0,72 0,82 0,91 1,13 1,36 1,59 1,81 2,04 2,27 2,49 2,72 2,95 3,17 0,12 0,15 0,19 0,25 0,31 0,39 0,49 0,62 0,70 0,77 0,97 1,16 1,36 1,55 1,74 1,94 2,13 2,32 2,52 2,71 2,91 0,11 0,13 0,16 0,21 0,26 0,33 0,42 0,53 0,59 0,66 0,82 0,99 1,15 1,32 1,48 1,65 1,81 1,98 2,14 2,31 2,47 2,64 120 150 185 0,15 0,18 0,23 0,29 0,36 0,45 0,57 0,73 0,82 0,91 1,14 1,36 1,59 1,82 2,05 2,27 2,50 2,73 2,96 3,18 0,12 0,15 0,19 0,25 0,31 0,39 0,49 0,62 0,69 0,77 0,96 1,16 1,35 1,54 1,74 1,93 2,12 2,31 2,51 2,70 2,89 0,10 0,13 0,16 0,21 0,26 0,33 0,41 0,52 0,59 0,65 0,81 0,98 1,14 1,30 1,46 1,63 1,79 1,95 2,12 2,28 2,44 2,60 240 0,11 0,14 0,18 0,22 0,28 0,35 0,44 0,50 0,55 0,69 0,83 0,97 1,11 1,24 1,38 1,52 1,66 1,80 1,94 2,07 2,21 2,49 240 0,11 0,13 0,17 0,22 0,27 0,34 0,43 0,48 0,54 0,67 0,81 0,94 1,08 1,21 1,34 1,48 1,61 1,75 1,88 2,02 2,15 2,42 300 0,12 0,15 0,19 0,24 0,31 0,39 0,44 0,48 0,61 0,73 0,85 0,97 1,09 1,21 1,33 1,45 1,57 1,70 1,82 1,94 2,18 2,42 300 0,12 0,15 0,19 0,23 0,29 0,37 0,42 0,47 0,58 0,70 0,81 0,93 1,05 1,16 1,28 1,40 1,51 1,63 1,75 1,86 2,09 2,33 45 Protezione dei circuiti Caduta di tensione Calcolo della caduta di tensione Tabella 4: caduta di tensione % a cos ϕ = 0.35 per 100 m di cavo sez [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 Ib [A] 4 4,62 2,83 1,80 1,23 0,78 0,52 0,36 6 6,93 4,24 2,71 1,85 1,16 0,78 0,53 10 11,56 7,07 4,51 3,09 1,94 1,30 0,89 16 18,49 11,31 7,22 4,94 3,10 2,07 1,42 20 23,11 14,14 9,02 6,17 3,88 2,59 1,78 25 28,89 17,67 11,28 7,71 4,85 3,24 2,22 32 22,62 14,43 9,87 6,20 4,15 2,84 40 18,04 12,34 7,75 5,18 3,55 50 15,43 9,69 6,48 4,44 63 12,21 8,16 5,60 80 15,51 10,36 7,11 90 17,45 11,66 8,00 100 19,39 12,96 8,89 125 16,19 11,11 150 19,43 13,33 175 22,67 15,55 200 25,91 17,77 225 29,15 19,99 250 22,22 275 300 325 350 375 400 450 500 Esempio Un cavo tripolare in rame, con sezione di 35 mm2 e 120 m (0,12 km) di lunghezza, alimenta un motore trifase (400 V) che assorbe: c 100 A con cos ϕ = 0,8 (corrente nominale); c 500 A (5 In) con cos ϕ = 0,35 all'avviamento. La caduta di tensione al livello del quadro di alimentazione (altri carichi alimentati oltre al motore) è di 4 V tra le fasi. Qual'è la caduta di tensione % in corrispondenza dei morsetti del motore? Caduta di tensione in condizioni normali c Caduta di tensione sul cavo la tabella 1 indica una caduta di tensione pari al 2.48% per 100 m di cavo della stessa sezione e a fronte di una corrente d'impiego di 100 A; la caduta di tensione reale è: ∆U%cavo = 2.48 • 1.2 = 2.97% c caduta di tensione sul quadro di distribuzione 35 50 70 95 120 150 185 240 0,28 0,41 0,69 1,10 1,38 1,73 2,21 2,76 3,45 4,35 5,52 6,22 6,91 8,63 10,36 12,08 13,81 15,54 17,26 0,23 0,34 0,56 0,90 1,13 1,41 1,80 2,25 2,82 3,55 4,51 5,07 5,63 7,04 8,45 9,86 11,27 12,67 14,08 15,49 0,18 0,27 0,44 0,71 0,89 1,11 1,42 1,78 2,22 2,80 3,55 4,00 4,44 5,55 6,66 7,77 8,89 10,00 11,11 12,22 13,33 0,15 0,23 0,38 0,60 0,75 0,94 1,21 1,51 1,88 2,37 3,01 3,39 3,77 4,71 5,65 6,59 7,53 8,47 9,41 10,36 11,30 12,24 0,13 0,20 0,33 0,53 0,67 0,83 1,07 1,33 1,66 2,10 2,66 3,00 3,33 4,16 4,99 5,83 6,66 7,49 8,32 9,15 9,99 10,82 11,65 0,12 0,18 0,30 0,49 0,61 0,76 0,97 1,22 1,52 1,92 2,43 2,74 3,04 3,80 4,56 5,32 6,08 6,84 7,60 8,36 9,12 9,88 10,64 11,41 0,11 0,17 0,28 0,44 0,55 0,69 0,89 1,11 1,39 1,75 2,22 2,50 2,77 3,47 4,16 4,85 5,55 6,24 6,93 7,63 8,32 9,01 9,71 10,40 11,09 0,10 0,15 0,25 0,41 0,51 0,64 0,81 1,02 1,27 1,60 2,04 2,29 2,54 3,18 3,82 4,45 5,09 5,72 6,36 7,00 7,63 8,27 8,90 9,54 10,18 11,45 300 0,14 0,24 0,38 0,48 0,60 0,77 0,96 1,20 1,51 1,91 2,15 2,39 2,99 3,59 4,19 4,78 5,38 5,98 6,58 7,18 7,77 8,37 8,97 9,57 10,76 11,96 c caduta di tensione totale ∆U%tot = ∆U%cavo + ∆U%quadro = 3.97% Caduta di tensione all'avviamento c Caduta di tensione sul cavo: la tabella 4 indica una caduta di tensione pari al 6.91% per 100 m di cavo della stessa sezione e a fronte di una corrente di avviamento pari a 5 • 100 A; la caduta di tensione è: ∆U%cavo = 6.91 • 1.2 = 8.3% caduta di tensione accettabile (≤10%) Nota: questa verifica è generalmente sufficiente, a meno che il motore considerato abbia una corrente nominale superiore al 30% del totale dei carichi allacciati allo stesso quadro di alimentazione. In quest'ultimo caso è opportuno verificare la caduta di tensione sull'intero sistema di alimentazione. S= 35 mm2 Cu L= 120 m IB= 100 A IAVV= 500 A M ∆U%quadro = (4/400) • 100 = 1% 46 Schneider Electric Protezione dei circuiti Protezione contro il cortocircuito Calcolo della corrente di cortocircuito Determinazione della corrente di cortocircuito Icc in un punto dell’impianto Guasto fase-neutro o monofase a terra La conoscenza delle correnti di cortocircuito in un impianto elettrico è necessaria per i seguenti scopi: c determinare i poteri di interruzione e di chiusura degli interruttori da installare; c verificare la tenuta elettrodinamica dei punti critici dell’impianto (es. supporti sbarre); c verificare la tenuta termica dei cavi; c determinare la regolazione dei relé di protezione. In un impianto elettrico di bassa tensione il guasto trifase è quello che dà luogo nella maggior parte dei casi ai valori più elevati della corrente di cortocircuito. Il calcolo delle correnti di cortocircuito si basa sul principio che la corrente di guasto è uguale a quella attribuibile ad un generatore unico, la cui forza elettromotrice uguaglia la tensione nominale della rete nel punto di guasto, che alimenti un circuito avente un’impedenza unica equivalente a tutte le impedenze della rete a monte, comprese tra i generatori ed il punto di guasto considerato. Guasto trifase Per determinare il valore della corrente di cortocircuito trifase presunta in un punto dell’impianto seguire il metodo seguente: 1 Sommare: c le resistenze situate a monte del punto scelto: Rt = R1+R2+R3+ .... Rn; c le reattanze situate a monte del punto scelto: Xt = X1+X2+X3+ .... Xn. 2 Calcolare: Icc3 = U 3 ⋅ R 2t + X 2t con U espresso in V e Rt e Xt espresse in mΩ, Icc risulta espressa in kA. Importante: U è la tensione nominale a vuoto lato bassa tensione tra le fasi del trasformatore. Guasto bifase In caso di guasto bifase in lontananza dagli alternatori la corrente di cortocircuito vale: Icc2 = U = 0,866 ⋅ Icc 3 2 ⋅ Zt La stessa formula vale anche in presenza di alternatori per i primi istanti del guasto (t < 10÷20 ms), quando l’alternatore è in regime subtransitorio (si vedrà a questo proposito il capitolo "Protezione dei circuiti alimentati da un generatore" a pag. 262). In caso di guasto fase-neutro o monofase a terra in lontananza dal trasformatore MT/BT di alimentazione la corrente di guasto vale: IFN = IFPE = U 3 ⋅ (Z t + Z n ) U c ucc%: tensione di cortocircuito percentuale alla temperatura normale di funzionamento del trasformatore; c Sn [kVA]: potenza nominale del trasformatore. A partire da questi dati si ricavano i seguenti valori: R= Pcu ⋅ U2 Sn2 ⋅ [mΩ] 3 ⋅ ( Z t + Z PE ) dove Zn e ZPE sono le impedenze complessive rispettivamente del conduttore di neutro e del conduttore di protezione del circuito sede del guasto. Nel caso in cui il neutro o il conduttore di protezione abbiano la stessa sezione della fase si ha: IFN o IFPE = 0.5 Icc3 Il calcolo di queste correnti è spesso necessario per la scelta delle regolazioni dei relé e per le verifiche riguardanti la protezione delle persone. La norma CEI 64-8 fornisce delle indicazioni per il calcolo di queste correnti a partire dalle formule sopra indicate. Per un guasto fase-neutro o monofase a terra nelle vicinanze di un trasformatore triangolo-stella con neutro a terra non è più possibile applicare le formule indicate in questo paragrafo e si può dimostrare che la corrente di cortocircuito è circa uguale a quella del cortocircuito trifase. Determinazione delle resistenze e delle reattanze dei componenti dell’impianto Rete a monte In un impianto con consegna in media tensione la capacità della rete a monte di contribuire al cortocircuito, funzione dell’impedenza della rete stessa, è espressa mediante la potenza di cortocircuito SCC (MVA) o la corrente di cortocircuito; questi dati devono essere forniti dall’ente distributore. L’impedenza equivalente della rete a monte è data dalla seguente espressione: 2 VBT Z MBT [mΩ] = ⋅ 10 −3 [ ] S CC ⋅ MVA Il fattore di potenza in cortocircuito della rete a monte (cos ϕcc) può variare tra 0.15 e 0.2, da cui si ricavano i valori di RMBT e XMBT. Trasformatori L’impedenza del trasformatore è ricavabile dai seguenti dati di targa: c Pcu [kW]: sono le perdite nel rame a pieno carico, alla temperatura normale di funzionamento del trasformatore (ad esempio 75°C per il trasformatore in olio); dove U [V] è la tensione nominale del trasformatore, Pcu e Sn sono espressi rispettivamente in kW e in kVA. Il valore di R è calcolato alla temperatura nominale di funzionamento del trasformatore. Nelle tabelle allegate sono riportate le caratteristiche tipiche di trasformatori standard MT/BT in olio ed in resina. In queste tabelle sono riportati i valori di corrente di cortocircuito trifase ai morsetti del trasformatore, nell’ipotesi che la rete a monte abbia una potenza di cortocircuito di 500 MVA. Inoltre è poi indicato il tipo di condotto sbarre utilizzabile per il collegamento tra il trasformatore e l’interruttore automatico generale, tenendo conto della corrente di cortocircuito ai morsetti del trasformatore e della corrente nominale secondaria del trasformatore. Cavi e condotti sbarre Le reattanze dei cavi dipendono principalmente dalla distanza tra i conduttori; un valore più preciso può essere ottenuto dal costruttore. Valori tipici sono: c cavo tripolare: X = 0.08 mΩ/m; c cavo unipolare: X = 0.10 ÷ 0.20 mΩ/m a seconda della distanza tra i conduttori; c collegamenti in sbarre: X3 = 0,15 L. La resistenza è data dalla formula R = ρ⋅ L S dove: L = lunghezza [m] S = sezione [mm2] ρ = resistività = 18 (Cu), 27 (Al) mΩ × mm2/m In presenza di più conduttori in parallelo per fase, occorre dividere la resistenza e la reattanza di un conduttore per il numero di conduttori. I valori di resistenza e reattanza dei condotti sbarre sono forniti dai costruttori nella loro documentazione tecnica. Interruttori Nel calcolo delle Icc presunte le impedenze degli interruttori si devono trascurare. Schneider Electric 47 Protezione dei circuiti Protezione contro il cortocircuito Calcolo della corrente di cortocircuito Esempio componenti dell'impianto resistenze [mΩ] rete a monte Pcc= 500 MVA R1 = 400 2 ⋅ 0,15 ⋅ 10 −3 500 R1 = 0, 04 X1 = trasformatore Sn= 630 kVA ucc= 4 % U= 400 V Pcu= 6,5 kW 6, 5 ⋅ 400 2 630 2 R 2 = 2, 62 4 400 2 2 X2 = ⋅ − 2, 62 100 630 collegamento trasf./int. (cavo) 3 x (1 x 150 mm2) Cu per fase L= 3 m 1 3 R 3 = ⋅ 18 ⋅ 3 150 R 3 = 0,12 X3 = interruttore M1 R4= 0 X 4= 0 R2 = reattanze [mΩ] 400 2 ⋅ 0, 98 ⋅ 10 −3 500 X 1 = 0, 31 2 ( ) X2 = 9,81 1 ⋅ 0,12 ⋅ 3 3 X 3 = 0,12 M1 1 2 3 collegamento interruttore M1 partenza M2 (sbarre AI) 1 x 100 x 5 mm2 L = 2 m per fase 2 R5 = 27 • ____ 200 X5= 0,15x2 X5= 0,30 R5 = 0,11 interruttore M2 R6= 0 X 6= 0 collegamento quadro generale BT/quadro secondario (cavo) 1 x (1 x 185 mm2) Cu per fase L= 70 m R 7 = 18 ⋅ 70 185 R 7 = 6, 81 X7 = 0,12 • 70 X7 = 8,40 reattanze [mΩ] Icc [kA] M2 M3 calcolo delle correnti di cortocircuito resistenze [mΩ] M1 M2 M3 48 Rt 1 = R1 + R 2 + R 3 Xt 1 = X 1 + X 2 + X 3 Rt 1 = 2, 78 Xt 1 = 10, 24 Rt 2 = Rt 1 + R 4 + R 5 Xt 2 = Xt 1 + X 4 + X 5 Rt 2 = 2, 89 Xt 2 = 10, 54 Rt 3 = Rt 2 + R 6 + R 7 Xt 3 = Xt 2 + X 6 + X 7 Rt 3 = 9, 7 Xt 3 = 18, 94 400 3 (2, 78 3 (2, 89 3 ( 2 + 10, 24 2 ) 400 2 + 10, 54 2 ) 400 9, 7 2 + 18, 94 2 ) = 21, 76 kA , = 2113 kA = 10, 85 kA Schneider Electric Protezione contro il cortocircuito Caratteristiche elettriche trasformatori MT/BT in olio e resina Protezione dei circuiti Trasformatore in olio a norma CEI 14-13 lista A potenza nominale [kVA] 100 160 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 corrente nominale secondaria [A] 145 231 361 455 578 723 910 1156 1445 1806 2312 2890 3613 3000 4335 perdite [kW] a vuoto 0,32 0,46 0,65 0,77 0,93 1,10 1,30 1,50 1,70 2,10 2,60 3,20 3,80 4,40 a carico (75°C) 1,75 2,35 3,25 3,90 4,60 5,50 6,50 9,00 10,50 13,10 17,00 22,00 26,50 30,50 tensione di cortocircuito % (75°C) 4 4 4 4 4 4 4 6 6 6 6 6 6 6 corrente a vuoto % 2,5 2,3 2,1 2 1,9 1,9 1,8 1,7 1,5 1,4 1,3 1,2 1,1 1 resistenza equivalente a 75°C [mohm] 27,93 14,65 8,30 6,27 4,59 3,51 2,61 2,24 1,68 1,34 1,06 0,88 0,68 0,54 reattanza equivalente [mohm] 57,58 37,22 24,22 19,32 15,33 12,31 9,82 11,79 9,45 7,56 5,91 4,72 3,78 3,15 impedenza equivalente a 75°C [mohm] 64,00 40,00 25,60 20,32 16,00 12,80 10,16 12,00 9,60 7,68 6,00 4,80 3,84 3,20 corrente di cortocircuito trifase a valle [kA] 3,6 5,7 8,9 11,2 14,2 17,6 22,1 18,8 23,3 28,9 36,6 45,2 55,7 65,8 condotto Canalis tipo KHF-14 KHF-16 KHF-18 KHF-26 KHF-28 KHF-36 KHF-46 KHF-48 ventilato Al In [A] 1000 condotto Canalis tipo KTIC-10 KTIC-13 KTIC-16 KTIC-20 KTIC-25 KTIC-32 KTIC-40 KTIC-50 compatto Cu In [A] 1000 condotto Canalis tipo KTIA-10 KTIA-13 KTIA-16 KTIA-20 KTIA-25 KTIA-32 KTIA-40 compatto Al In [A] 1000 1200 1250 1250 1450 1600 1600 2200 2000 2000 2500 2500 2500 3000 3200 3200 4000 4000 4500 5000 4000 Trasformatore in olio a basse perdite potenza nominale [kVA] 100 160 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 corrente nominale secondaria [A] 145 231 361 455 578 723 910 1156 1445 1806 2312 2890 3613 3000 4335 perdite [kW] a vuoto 0,25 0,36 0,52 0,63 0,74 0,82 0,90 1,10 1,33 1,65 2,09 2,40 3,04 3,35 a carico (75°C) 1,40 1,85 2,60 3,10 3,65 4,50 5,60 7,50 9,00 11,00 13,00 16,00 21,00 24,20 tensione di cortocircuito % (75°C) 4 4 4 4 4 4 4 6 6 6 6 6 6 6 corrente a vuoto % 1,5 1,3 1,1 1,0 0,9 0,9 0,8 0,7 0,7 0,6 0,5 0,5 0,5 0,4 resistenza equivalente a 75°C [mohm] 22,35 11,54 6,64 4,99 3,64 2,87 2,25 1,87 1,44 1,12 0,81 0,64 0,54 0,43 reattanza equivalente [mohm] 59,97 38,30 24,72 19,70 15,58 12,47 9,91 11,85 9,49 7,60 5,94 4,76 3,80 3,17 impedenza equivalente a 75°C [mohm] 64,00 40,00 25,60 20,32 16,00 12,80 10,16 12,00 9,60 7,68 6,00 4,80 3,84 3,20 corrente di cortocircuito trifase a valle [kA] 3,6 5,7 8,9 11,2 14,2 17,6 22,1 18,8 23,3 28,9 36,6 45,2 55,7 65,8 condotto Canalis tipo KHF-14 KHF-16 KHF-18 KHF-26 KHF-28 KHF-36 KHF-46 KHF-48 ventilato Al In [A] 1000 condotto Canalis tipo KTIC-10 KTIC-13 KTIC-16 KTIC-20 KTIC-25 KTIC-32 KTIC-40 KTIC-50 compatto Cu In [A] 1000 condotto Canalis tipo KTIA-10 KTIA-13 KTIA-16 KTIA-20 KTIA-25 KTIA-32 KTIA-40 compatto Al In [A] 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 1200 1250 1450 1600 2200 2000 2500 2500 3000 3200 4000 4000 4500 5000 Trasformatore in resina a norma CEI 14-12 potenza nominale [kVA] 100 160 250 315 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 corrente nominale secondaria [A] 145 231 361 455 578 723 910 1156 1445 1806 2312 2890 3613 3150 4552 perdite [kW] a vuoto 0,46 0,65 0,88 1,03 1,20 1,40 1,65 2,00 2,30 2,80 3,10 4,00 5,00 6,30 a carico (120°C) 2,05 2,70 3,80 4,60 5,50 6,50 7,80 9,40 11,00 13,10 16,00 20,00 23,00 26,00 tensione di cortocircuito % (120°C) 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 7 corrente a vuoto % 2,5 2,3 2,0 1,8 1,5 1,5 1,3 1,3 1,2 1,2 1,2 1,1 1,0 1,0 resistenza equivalente a 120°C [mohm] 32,72 16,84 9,70 7,40 5,49 4,15 3,14 2,34 1,76 1,34 1,00 0,80 0,59 0,42 reattanza equivalente [mohm] 90,25 57,59 37,15 29,56 23,36 18,75 14,91 11,77 9,44 7,56 5,92 4,73 3,79 3,53 impedenza equivalente a 120°C [mohm] 96,00 60,00 38,40 30,48 24,00 19,20 15,24 12,00 9,60 7,68 6,00 4,80 3,84 3,56 corrente di cortocircuito trifase a valle [kA] 2,4 3,8 6,0 7,5 9,5 11,9 14,9 18,8 23,3 28,9 36,6 45,2 55,7 59,8 condotto Canalis tipo KHF-14 KHF-16 KHF-18 KHF-26 KHF-28 KHF-36 KHF-46 KHF-48 ventilato Al In [A] 1000 condotto Canalis tipo KTIC-10 KTIC-13 KTIC-16 KTIC-20 KTIC-25 KTIC-32 KTIC-40 KTIC-50 compatto Cu In [A] 1000 condotto Canalis tipo KTIA-10 KTIA-13 KTIA-16 KTIA-20 KTIA-25 KTIA-32 KTIA-40 compatto Al In [A] 1000 Schneider Electric 1200 1250 1250 1450 1600 1600 2200 2000 2000 2500 2500 2500 3000 3200 3200 4000 4000 4500 5000 4000 49 Protezione dei circuiti Protezione contro il cortocircuito Scelta degli interruttori secondari e terminali Determinazione dell'Icc a valle di un cavo in funzione dell'Icc a monte Determinato il valore di corrente di cortocircuito a valle, è possibile dimensionare correttamente l'interruttore automatico (Pdi > Icc). Se si desidera ottenere valori più precisi, è possibile effettuare un calcolo dettagliato (vedere pag. 47) o utilizzare il programma Software i-project. Inoltre, la tecnica di filiazione permette di installare a valle interruttori con potere di interruzione inferiore alla corrente di cortocircuito presunta (vedere pag. 181). Le tabelle qui riportate permettono di determinare il valore della corrente di cortocircuito trifase in un punto della rete a valle di un cavo, conoscendo: c la corrente di cortocircuito trifase a monte del cavo; c la lunghezza e la sezione del cavo (supposto in rame). sezione dei cavi [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 esempio 70 95 120 150 185 240 300 2x120 2x150 2x185 3x120 3x150 3x185 Icc a monte [kA] 100 90 80 70 60 50 45 40 35 30 esempio 25 22 15 10 7 5 4 In entrambi i casi l'Icc a valle individuata è superiore a quella effettiva, l'approssimazione è dunque nel senso della maggiore sicurezza. lunghezza dei cavi [m] 1,2 1 1,5 1,3 2 1,6 2,5 1,9 2,9 2,1 3,3 2,3 3,6 2,4 3,9 2,6 4,1 2,7 4,3 4,2 6,6 4,5 7,2 4,8 7,7 6,2 9,9 6,7 10,8 7,2 11,6 Icc a valle [kA] 91 86 83 79 75 72 66 64 57 55 48 47 44 43 39 38 34 34 30 29 25 25 22 22 15 15 10 10 7 7 5 5 4 4 1,1 1,6 2,1 2,8 3,6 4,3 4,9 5,4 5,8 6,3 6,6 9,7 10,7 11,6 14,6 16,1 17,4 1 1,6 2,3 3,1 4,1 5,4 6,5 7,6 8,4 9,2 10 10,6 15,1 16,8 18,4 22,6 25,2 27,6 1,4 2,2 3,3 4,5 6,1 8 10 11,7 13,2 14,6 16 17,1 23,3 26,3 29,1 34,9 39,4 43,6 1,2 2 3,1 4,7 6,4 8,8 11,6 14,6 17,3 19,7 22 24,4 26,3 34,5 39,3 44 51,7 59 65,9 80 74 68 61 53 45 41 37 33 29 24 21 15 10 7 5 4 71 67 61 55 49 42 39 35 31 27 23 21 15 10 7 5 4 60 57 53 49 44 38 36 32 29 26 22 20 14 10 7 5 4 49 47 45 42 38 34 32 29 27 24 21 19 13 10 7 5 4 Nota 1: la tabella è stata calcolata considerando: c tensione trifase: 400 V; c cavi tripolari in rame; c temperatura del rame: 20°C. Nota 2: per una tensione trifase concatenata di 230 V, dividere le lunghezze in tabella per e = 1,732. Nota 3: nel caso di cavi in parallelo (non compresi nella tabella) dividere la lunghezza per il numero di cavi in parallelo. Esempio: Si consideri la rete rappresentata qui a lato: c tensione 400 V; c cavo con sezione 50 mm2 in rame e lunghezza 10 m. Procedere sulla riga relativa al cavo utilizzato fino a trovare la corrispondente lunghezza approssimata per difetto (8,8 m); 50 Nota: Nel caso in cui i valori della Icc a monte e della lunghezza del cavo non risultino in tabella considerare i seguenti valori: c Icc a monte: valore immediatamente superiore; c lunghezza cavo: valore immediatamente inferiore. 1,2 1,7 2,8 4,4 6,7 9,2 12,7 17 21,6 25,8 29,7 33,5 37,4 40,6 51,5 59,3 66,9 77,2 89 100,3 1 1,6 2,4 3,9 6,1 9,4 12,9 17,9 24,2 31 37,2 43,2 49 55,3 60,3 74,3 86,3 97,9 111,5 129,5 146,9 38 37 36 34 32 29 27 25 23 21 19 17 13 9 7 5 4 29 29 28 27 25 24 23 21 20 18 17 15 12 9 7 5 4 1,4 2,3 3,4 5,6 8,8 13,6 18,8 26,2 35,5 45,8 55,3 64,6 73,7 83,7 91,7 110,5 129,1 147,3 165,8 193,7 221 1,2 1,9 3 4,5 7,4 11,8 18,3 25,3 35,4 48,2 62,4 75,6 88,7 101,5 115,8 127,3 151,2 177,3 202,9 226,7 265,9 304,4 1,7 2,6 4,1 6,1 10,1 16 24,8 34,4 48,2 65,8 85,6 103,9 122,2 140,3 160,6 176,9 207,8 244,4 280,5 311,6 366,6 2,3 3,9 6,2 9,2 15,3 24,3 37,8 52,4 73,8 101 131,8 160,4 189,2 217,7 250,1 276,1 320,7 378,3 3,3 5,2 8,2 12,3 20,5 32,7 50,7 70,5 99,3 136,1 177,9 216,7 256,1 295,1 339,5 375,3 4,6 6,2 9,9 14,8 24,7 39,3 61,1 84,9 119,6 164,1 214,7 261,8 309,5 357 6,4 10,4 16,6 24,8 41,3 65,9 102,5 142,6 201,1 276,3 362,1 8,9 12,8 20,4 30,3 49,8 70,3 123,3 173,7 242,1 331,6 434,5 12,4 15,6 24,9 37,3 62,1 99,1 154,2 214,6 303 21 21 21 20 19 18 18 17 16 15 14 13 10 8 6 5 4 16 16 16 16 15 15 14 14 13 13 12 11 9 7 6 4 4 12 12 12 12 12 11 11 11 11 10 10 9 8 6 5 4 4 8 8 8 8 8 8 8 8 8 7 7 7 6 5 4 4 3 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 5 4 4 3 3 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 4 4 4 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 2 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 400 V c corrente di cortocircuito a monte 28 kA. Identificare la riga corrispondente alla Icc a monte approssimata per eccesso (30 kA); c determinare la corrente di cortocircuito a valle individuando l'intersezione tra: v la colonna della lunghezza cavo 8,8 m, v la riga relativa a Icc a monte 30 kA. La corrente di cortocircuito a valle è di 24 kA. Scelta degli interruttori: c interruttore A: Compact NS250N TM250D Pdi 35 kA; c interruttore B: Multi 9 C60L Pdi 15 kA, con Pdi "rinforzato per filiazione" 30 kA; c interruttore C: Compact NS160N TM160D Pdi 25 kA. Icc = 28 kA A 50 mm2, Cu 10 m Icc = ? B IB C IB Schneider Electric Protezione dei circuiti Protezione contro il cortocircuito Scelta degli interruttori alimentati da uno o più trasformatori MT/BT Scelta degli interruttori di arrivo e di partenza La tabella permette di determinare per una rete a 400 V: c l'interruttore di alimentazione in funzione del numero e della potenza dei trasformatori di alimentazione; c l'interruttore di partenza in funzione del numero e della potenza dei trasformatori in parallelo e della corrente nominale della partenza (gli interruttori indicati nella tabella possono essere sostituiti con altri coordinati in filiazione, se si desidera utilizzare questa tecnica). La scelta dell'interruttore di protezione di un circuito dipende principalmente: c dalla corrente nominale dei trasformatori o degli apparecchi utilizzatori che determinano le correnti nominali degli interruttori; c dalla corrente di cortocircuito massima nel punto considerato, che determina il potere d'interruzione minimo che deve possedere l'apparecchio di protezione. Nel caso di più trasformatori in parallelo: c gli interruttori di arrivo devono possedere un potere di interruzione superiore ad entrambi i seguenti valori: v Icc1 (caso di cortocircuito in B1), v Icc2 + Icc3 (caso di cortocircuito in A1); c gli interruttori di partenza devono possedere un potere di interruzione superiore a Icc1 + Icc2 + Icc3. MT MT MT 1 Icc 1 A1 D1 B1 A2 Icc 3 D2 B2 D4 C4 La seguente tabella è stata elaborata considerando: c La potenza di cortocircuito della rete a monte è di 500 MVA; c i trasformatori hanno caratteristiche standard (vedere pag. 169); c i trasformatori sono in olio; c tra ogni trasformatore e l'interruttore corrispondente ci sono 5 m di condotto sbarre prefabbricato della gamma Canalis; c tra un interruttore di alimentazione e un interruttore di partenza è previsto 1 m di sbarre; c la temperatura di funzionamento degli interruttori all'interno dei quadri è di 40°C. 3 2 Icc 2 Dati di base A3 D3 B3 D5 C5 Nota: Per accoppiare più trasformatori in parallelo, occorre soddisfare le seguenti condizioni: c stessa ucc% Ie; c stesso rapporto di trasformazione a vuoto; c il rapporto delle potenze tra 2 trasformatori non superiore a 2; c avvolgimenti appartenenti allo stesso gruppo orario. Tabella di scelta numero e Pdi minimo Interruttore potenza dei interruttore di alimentazione trasformatori alimentazione (selettività totale con le partenze) n x [kVA] [kA] Pdi minimo Corrente nominale interruttore interruttore di partenza partenza [kA] <63 A (1) 100 A 1x400 2x400 3x400 13,8 13,6 26,6 NW08N1/NT08H1/NS630bN NW08N1/NT08H1/NS630bN NW08N1/NT08H1/NS630bN 13,6 27,0 39,9 C60H NG125L NG125L NS160E (5) NS160E NS160N NS160N NS160sx NS160sx 1x500 2x500 3x500 17,3 16,9 33,0 NW08N1/NT08H1/NS800N NW08N1/NT08H1/NS800N NW08N1/NT08H1/NS800N 17,1 33,8 49,6 1x630 2x630 3x630 21,6 21,0 40,7 NW10N1/NT10H1/NS1000N NW10N1/NT10H1/NS1000N NW10N1/NT10H1/NS1000N 1x800 2x800 3x800 18,4 18,0 35,1 1x1000 2x1000 3x1000 250 A 400 A 630 A (4) 800 A 1000 A 1250 A NS250N NS250N NS250sx NS400N NS400N NS400N NS630N NS630N NS800N NS800N NS1000N NS1000N NS1250N NS1250N NG125N (2) NS160NE (6) NS160NE NG125L NS160N NS160N NS160sx NS160sx NS160sx NS250N NS250N NS250sx NS400N NS400N NS400H NS630N NS630N NS630H NS800N NS800H NS1000N NS1000H NS1250N NS1250N 21,3 41,9 61,1 NG125N (3) NS160NE (6) NS160NE NG125L NS160sx NS160sx NS160H NS160H NS160H NS250N NS250sx NS250H NS400N NS400N NS400H NS630N NS630N NS630H NS800N NS800N NS800H NS1000N NS1000N NS1000H NS1250N NS1250N NS1250H NW12N1/NT12H1/NS1250N NW12N1/NT12H1/NS1250N NW12N1/NT12H1/NS1250N 18,2 35,9 52,6 NG125N (2) NS160NE (6) NS160NE NG125L NS160N NS160N NS160H NS160H NS160H NS250N NS250sx NS250H NS400N NS400N NS400H NS630N NS630N NS630H NS800N NS800N NS800H NS1000N NS1000N NS1000H NS1250N NS1250N NS1250H 22,8 22,1 43,0 NW16N1/NT16H1/NS1600N NW16N1/NT16H1/NS1600N NW16H1/NS1600N 22,6 44,24 64,5 NG125N (3) NS160NE (6) NS160NE NG125L NS160sx NS160sx NS160H NS160H NS160H NS250N NS250sx NS250H NS400N NS400N NS400H NS630N NS630N NS630H NS800N NS800N NS800H NS1000N NS1000N NS1000H NS1250N NS1250N NS1250H 1x1250 2x1250 3x1250 28,6 27,4 52,8 NW20N1/NS2000N NW20N1/NS2000N NW20N1/NS2000N 28,3 54,9 79,2 NG125L NS160H NS160L NS160N NS160H NS160L NS160N NS160H NS160L NS250N NS250H NS250L NS400N NS400H NS400L NS630N NS630H NS630L NS800N NS800H NS800L NS1000N NS1000H NS1000L NS1250N NS1250H NW12H2a 1x1600 2x1600 3x1600 36,1 35,0 65,4 NW25H1/NS2500N NW25H1/NS2500N NW25H2a/NS2500N 35,9 68,7 98,2 NG125L NS160H NS160L NS160N NS160H NS160L NS160N NS160H NS160L NS250N NS250H NS250L NS400N NS400H NS400L NS630N NS630H NS630L NS800N NS800H NS800L NS1000N NS1000H NS1000L NS1250N NS1250H NW12H2 1x2000 2x2000 3x2000 44,8 42,1 79,1 NW32H1/NS3200N NW32H1/NS3200N NW32H2a/NS3200H 44,5 84,0 119,2 NG125L NS160L NS160L NS160sx NS160L NS160L NS160sx NS160L NS160L NS250sx NS250L NS250L NS400N NS400L NS400L NS630N NS630L NS630L NS800N NS800L NS800L NS1000N NS1000L NS1000L NS1250N NW12H2a NW12L1 (1) Qualora si desideri installare solo interruttori scatolati, sostituire il tipo di interruttori indicati con quelli della colonna successiva. (2) C60L per In ≤ 40 A Esempio: l'impianto è composto da: c 2 trasformatori 20 kV/400 V da 1000 kVA ciascuno (In = 1443 A); c 8 partenze: v 4 da 150 A (Tipo A), v 2 da 220 A (Tipo B), v 1 da 60 A (Tipo C), v 1 da 540 A (Tipo D). (3) C60L per In ≤ 25 A (4) Se, per ragioni di selettività con gli interruttori a valle è richiesto un interruttore in categoria B, la scelta cade sull'NS630b tipo N fino a 50 kA, H fino a 70 kA, L per Icc > 70 kA. NW16N1 NS250H (5) In alternativa NG125a (6) In alternativa NG125N Scelta degli interruttori: c Interruttori di arrivo: v NW16N1 o NT16H1 o NS1600N, c Interruttori di partenza: v tipo A: NS160SX, v tipo B: NS250SX, v tipo C: NG125L, v tipo D: NS630N. MT/BT NS160H Schneider Electric 160 A NG125L NS630N 51 Protezione dei circuiti Protezione contro il cortocircuito Protezione dei cavi a inizio linea e a fondo linea Cortocircuito ad inizio linea c S è la sezione del cavo in mm2. Il valore di I2t deve essere fornito dal costruttore (vedere curve al capitolo "Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra") per gli interruttori di tipo limitatore. Nel caso di interruttori ad intervento ritardato, il valore di I2t deve essere calcolato come prodotto del quadrato del valore efficace della corrente di cortocircuito per il tempo totale di apertura. Un cavo si considera protetto contro il cortocircuito ad inizio linea se: I2t ≤ K2S2 dove: c I2t, espressa in A2s, è l'energia specifica (per unità di resistenza) lasciata passare dall'interruttore; c K è una costante caratteristica dei cavi che dipende sia dal materiale conduttore che dal tipo di isolante (vedere tabella qui a fianco); Energia specifica ammissibile dei cavi Esempio 1 In una rete trifase a 400 V, un cavo Cu/PVC di sezione 1,5 mm 2 può essere protetto da un C60L di corrente nominale 16A se nel punto di installazione il livello di cortocircuito è 20 kA? La tabella seguente indica le sollecitazioni termiche ammissibili K2S2 per i cavi secondo l'isolante, il materiale conduttore e la sezione. I valori di K sono tratti dalla norma CEI 64.8. Gli stessi valori di K2S2 per i soli cavi in rame isolati in PVC ed EPR/XLPE sono indicati anche a fianco delle curve di limitazione dell'energia specifica passante al capitolo "Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra". Risposta: L'energia specifica lasciata passare dal C60L in corrispondenza di una corrente di cortocircuito di 20 kA è pari a 7•104 A2s (vedasi curva di limitazione I2t a pag. 101); questo valore è superiore all'energia specifica ammissibile del cavo con sezione 1,5 mm2. Bisognerà usare un cavo di sezione 2,5 mm2. costante K isolante conduttore rame 115 135 143 PVC G2 EPR/XLPE alluminio 74 87 87 I valori di K indicati in tabella sono validi per cortocircuiti di durata inferiore a 5 secondi, per i quali si considera che il riscaldamento dei conduttori avvenga senza trasmissione di calore all'isolante ed alle parti circostanti (riscaldamento adiabatico dei conduttori). Esempio 2 Un cavo Cu/PVC di sezione 300 mm2 può essere protetto da un Masterpact NW12H1 con intervento di corto ritardo tarato sul primo gradino (tempo massimo di interruzione 140 ms), se nel punto di installazione il livello di cortocircuito è 50 kA? Risposta: L'energia specifica lasciata passare è: I2t = (50•103)2•0,14 = 3,5•108 A2s L'energia specifica ammissibile del cavo è: K2S2 = 1152•3002 = 1,19•10 9 A 2s. Il cavo risulta quindi protetto. Valori di K2S2 [A 2S] sezione [mm2] cavo PVC G2 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 Cu 2,97•104 8,26•104 2,11•105 4,76•105 1,32•106 3,38•106 8,26•106 1,62•107 3,30•107 Al 1,23•104 3,42•104 8,76•104 1,97•105 5,47•105 1,40•106 3,42•106 6,70•106 1,36•107 Cu 4,10•104 1,13•105 2,91•105 6,56•105 1,82•106 4,66•106 1,13•107 2,23•107 4,55•107 4,73•104 1,21•105 2,72•105 7,56•105 1,93•106 4,73•106 9,27•106 1,89•107 Al 1,70•104 EPR Cu 4,60•104 1,27•105 3,27•105 7,36•105 2,04•106 5,23•106 1,27•107 2,50•107 5,11•107 XLPE Al 1,70•104 4,73•104 1,21•105 2,72•105 7,56•105 1,93•106 4,73•106 9,27•106 1,89•107 Cortocircuito a fondo linea La norma CEI 64-8 prescrive che l'intervento delle protezioni debba essere verificato anche per cortocircuiti a fondo linea. La presenza di una protezione di tipo termico è considerata sufficiente a garantire la protezione contro il cortocircuito a fondo linea. Alcuni tipi di circuiti tuttavia possono o devono essere realizzati senza protezione termica, oppure con una protezione termica sovradimensionata. È ad esempio il caso dei circuiti di sicurezza e di alimentazione di elettromagneti di sollevamento. In questi casi la condizione da verificare è la seguente: Iccmin ≥ Im dove: c Iccmin è il valore della corrente di cortocircuito a fondo linea; c Im è la corrente di intervento della protezione magnetica. 52 Il calcolo di Iccmin si può effettuare con le seguenti formule: quando il conduttore di neutro non è distribuito; Icc min = 0, 8 ⋅ Uo ⋅ SF ⋅ k x ⋅ k par 1, 5 ⋅ ρ ⋅ (1+ m) ⋅ L quando il conduttore di neutro è distribuito. Significato dei simboli: U [V] è la tensione concatenata di alimentazione; ρ [Ω • mm2/m] è la resistività a 20°C del materiale dei conduttori (0,018 per il rame -0,027 per l'alluminio); L [m] è la lunghezza della conduttura protetta; SF [mm 2] è la sezione del conduttore di fase; Iccmin [A] è la corrente di cortocircuito a fondo linea; U0 [V] è la tensione di fase di alimentazione; m è il rapporto tra la sezione del conduttore di fase e la sezione del conduttore di neutro. Fattori di correzione kx sez. cavo [mm 2] kx kpar n° cavi in parallelo kpar 120 150 185 240 300 0,90 0,85 0,80 0,75 0,72 1 2 3 4 1 2 2,65 3 5 3,2 I coefficienti kx e kpar sono da utilizzarsi rispettivamente in presenza di cavi di sezione superiore a 95 mm2 (per tener conto della loro reattanza) e per il caso di diversi conduttori in parallelo. Schneider Electric Protezione dei circuiti Protezione contro il cortocircuito Lunghezza massima protetta Lunghezza massima protetta Fattori di correzione da applicare alle lunghezze massime S fase = 1 S neutro Utilizzando le formule della pagina precedente è possibile determinare la tabella delle lunghezze massime protette dei cavi in funzione dei valori di corrente di regolazione magnetica. Questa tabella sarà da usarsi quando non è presente la protezione termica. Le tabelle delle lunghezze massime protette tengono conto di un coefficiente di tolleranza di intervento del magnetico pari a 1,2. trifase 400 V o bifase 400 V senza neutro trifase 400 V + neutro monofase 230 V fase + neutro S fase = 2 S neutro 1 0,58 0,39 0,58 Nelle formule si tiene conto di una riduzione dell'80% della tensione di alimentazione, per effetto della corrente di cortocircuito, rispetto alla tensione nominale di alimentazione (coeff. 0,8) e dell'aumento di resistenza dei conduttori dovuto al riscaldamento (coeff. 1,5). Protezione del cavo - lunghezza massima protetta [m] sez. regolazione magnetica [A] [mm2] 1,5 20 370 30 247 40 185 50 148 60 123 70 106 80 93 90 82 100 74 120 62 140 53 160 46 180 41 200 37 240 31 280 26 320 23 400 19 440 17 480 15 520 14 2,5 4 617 412 658 309 494 247 395 206 329 176 282 154 247 137 219 123 198 103 165 88 141 77 123 69 110 62 99 51 82 44 71 39 62 31 49 28 45 26 41 24 38 741 593 494 423 705 370 617 329 549 296 494 247 412 212 353 185 309 165 274 148 247 123 206 106 176 93 154 74 123 67 112 62 103 57 95 790 658 564 494 772 439 686 395 617 329 514 282 441 247 386 198 309 180 281 165 257 152 237 720 617 540 772 432 617 393 561 360 514 332 475 786 720 665 6 10 16 25 35 50 70 95 120 150 185 240 300 Protezione del cavo - lunghezza massima protetta [m] sez. [mm2] regolazione magnetica [A] 560 600 650 700 800 900 1000 1100 4 6 35 53 33 49 30 46 28 42 25 37 22 33 20 30 27 10 16 88 141 82 132 76 122 71 113 62 99 55 88 49 79 25 35 220 309 206 288 190 266 176 247 154 216 137 192 50 70 441 617 412 576 380 532 353 494 309 432 670 586 667 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 8000 10000 12500 45 72 40 63 31 49 25 40 20 32 25 20 123 173 112 157 99 138 77 108 62 86 49 69 39 54 31 43 25 35 20 27 15 22 12 17 10 14 274 384 247 346 224 314 198 277 154 216 123 173 99 138 77 108 62 86 49 69 39 55 31 43 25 35 20 28 521 593 469 533 426 485 375 427 293 333 235 267 188 213 147 167 117 133 94 107 74 85 59 67 47 53 38 43 630 572 664 504 585 394 457 315 365 252 292 197 228 157 183 126 146 100 116 79 91 63 73 50 58 556 667 444 533 356 427 278 333 222 267 178 213 141 169 111 133 89 107 71 85 1,5 2,5 95 120 150 185 240 300 Esempio 1 Rete trifase 400 V senza neutro. Protezione assicurata con un interruttore NS400N munito di sganciatore solo magnetico tipo MA da 320 A, regolato a 4000 A (precisione ± 20%). Sezione delle fasi: 120 mm2. Il cavo è protetto da cortocircuito in fondo alla conduttura se la sua lunghezza è inferiore a 133 m. Schneider Electric Esempio 2 Rete monofase 230 V (fase + neutro). Protezione assicurata tramite un interruttore NS80H sganciatore solo magnetico, tipo MA, da 50 A, regolato a 500 A (precisione ± 20%). Sezione delle fasi e del neutro: 10 mm2. Sulla tabella si considera la regolazione a 520 A (più cautelativa di 500 A) da cui si ottiene 95 m. Applicando il fattore 0,58 si ottiene una lunghezza di 55 m. Il cavo è protetto da cortocircuito in fondo alla linea se la sua lunghezza è inferiore a 55 m. 53 Protezione dei circuiti Protezione dei conduttori di protezione e di neutro Sezione del conduttore di protezione e di neutro Sezione del conduttore di protezione (PE) di guasto a terra ed essere dimensionato in modo da permettere l'intervento delle protezioni contro i contatti indiretti. Qui di seguito vengono riportati due metodi per il solo dimensionamento termico del conduttore. Nota 1: Il conduttore di protezione deve essere identificato con la colorazione giallo/verde. Nota 2: Il conduttore di protezione che svolge contemporaneamente anche la funzione di neutro viene chiamato PEN. Il conduttore di protezione realizza il collegamento delle masse all'impianto di terra. La sua funzione primaria è quella di permettere la circolazione della corrente di guasto verso terra e, unitamente all'interruttore automatico, di garantire la protezione contro i contatti indiretti. Il conduttore di protezione deve sopportare le sollecitazioni termiche dovute alla corrente c Metodo semplificato Il dimensionamento viene effettuato in funzione della sezione del conduttore di fase. Nota: le sezioni riportate in tabella sono valide soltanto se i conduttori di protezione sono costituiti dallo stesso materiale dei conduttori di fase. c Metodo adiabatico (economico) Questo metodo conduce a sezioni notevolmente inferiori a quelle indicate nella tabella del metodo semplificato. La sezione del conduttore di protezione SPE deve rispettare la seguente relazione: SPE ≥ I2 t K 2PE dove: I2t è l'energia specifica lasciata passare dall'interruttore automatico durante l'interruzione del guasto. Tale valore si ricava dalle curve di energia specifica passante fornite dal costruttore dell'interruttore. In caso di interruttore automatico ritardato, l'energia in gioco può essere determinata come il prodotto del quadrato della corrente di guasto presunta per il tempo totale di interruzione. KPE è un fattore il cui valore dipende dal materiale conduttore, dal materiale isolante e dal tipo di conduttore utilizzato. In tabella sono riportate le configurazioni più diffuse. Sezione del conduttore di neutro Il conduttore di neutro contribuisce alla trasmissione dell'energia elettrica e viene utilizzato in presenza di carichi monofasi. In queste condizioni, il conduttore di neutro è percorso da una corrente la cui intensità dipende dal grado di squilibrio dei carichi. L'eventuale conduttore di neutro deve avere la stessa sezione dei conduttori di fase: c nei circuiti monofasi a due fili, qualunque sia la sezione dei conduttori; c nei circuiti polifasi, quando la dimensione dei conduttori di fase sia inferiore od uguale a 16 mm2 se in rame o a 25 mm2 se in alluminio. Nei circuiti polifasi i cui conduttori di fase abbiano una sezione superiore a 16 mm2 se in rame o a 25 mm2 se in alluminio 54 sezione di fase [mm 2] ≤ 16 25-35 > 35 Nota 3: Connessione e posa c non deve essere in nessun caso interrotto da dispositivi di protezione, e sezionamento; c le masse devono essere collegate al conduttore di protezione tramite l'apposito morsetto di terra, in parallelo e non in serie; c deve essere posato in prossimità dei conduttori di fase e senza interposizione di materiale ferromagnetico (sistemi TN e IT). c per ulteriori informazioni consultare il capitolo riguardante i sistemi di neutro. sezione minima del conduttore di protezione [mm2] Cu Al PE PEN PE SF SF SF 16 16 16 SF/2 SF/2 SF/2 Valori del coefficiente KPE tipo conduttore cavo unipolare Cu Al Cu Al Fe Cu Al cavo nudo a contatto con cavi isolati anima di cavo multipolare tipo isolante PVC 143 95 143 95 52 115 76 G2 166 110 166 110 60 135 89 PEN SF 25 SF/2 EPR/XLPE 176 116 176 116 64 143 94 Nota 1: quando il conduttore di protezione non fa parte della conduttura di alimentazione non deve essere, in ogni caso, inferiore a: c 2,5 mm2 se è prevista una protezione meccanica; c 4 mm2 se non è prevista una protezione meccanica. Nota 2: le apparecchiature di elaborazione dati con correnti di dispersione che superano 10 mA devono essere collegate a terra con una delle seguenti configurazioni: c cavo unipolare di sezione non inferiore a 10 mm2 o due cavi in parallelo ciascuno di sezione non inferiore a 4 mm2 con terminali indipendenti; c anima di cavo multipolare con sezione non inferiore a 2,5 mm2. La sezione complessiva del cavo multipolare non deve essere inferiore a 10 mm2 in modo da rendere minimi i danni provocati da eventuali sollecitazioni meccaniche; c 2 cavi in parallelo di sezione non inferiore a 2,5 mm2 in componenti protettivi metallici. il conduttore di neutro può avere una sezione inferiore a quella dei conduttori di fase se sono soddisfatte contemporaneamente le seguenti condizioni: c la corrente massima, comprese le eventuali armoniche, che si prevede possa percorrere il conduttore di neutro durante il servizio ordinario, non sia superiore alla corrente ammissibile corrispondente alla sezione ridotta del conduttore di neutro; c la sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale a 16 mm2 se in rame od a 25 mm2 se in alluminio. Nota 1: il conduttore di neutro deve essere identificato con la colorazione blu chiaro. Nota 2: sistema TN-C Il conduttore di neutro svolge anche la funzione prioritaria di conduttore di protezione e come tale non può essere interrotto. Per il suo corretto dimensionamento consultare il paragrafo relativo al conduttore di protezione e rispettare le considerazioni riguardanti le minime sezioni del conduttore di neutro. Nota 3: sistema IT La norma sconsiglia di distribuire il neutro. Dove è necessaria la distribuzione valgono le condizioni già esposte. Nota 4: devono essere previsti i dispositivi di protezione delle fasi ed, eventualmente, del neutro in accordo con quanto riportato nel capitolo "Protezione delle persone". Cu Al sezione fase [mm2] minima sezione neutro [mm2] ≤ 16 SF > 16 16 ≤ 25 SF > 25 25 Schneider Electric Protezione dei circuiti Dimensionamento rapido dei cavi Linee monofasi I metodi di calcolo della sezione dei cavi proposti in questo capitolo e quelli di verifica descritti nei capitoli successivi sono rigorosamente rispondenti alle norme CEI. La loro applicazione porta all'ottimizzazione della sezione dei cavi (sezione minima possibile) con conseguente minimizzazione dei costi di acquisto e di installazione. Per contro, questo procedimento richiede attenzione e tempo per la progettazione. Può perciò risultare utile fare riferimento al metodo rapido che viene descritto qui di seguito. risultino comunque rispondenti alle norme, in qualche applicazione impiantistica la sezione può risultare leggermente sovrabbondante. Metodo rapido Il metodo che viene qui proposto in forma tabellare non richiede calcoli né verifiche, poiché le sezioni dei cavi indicate sono precalcolate. Tuttavia, affinché le sezioni suggerite Determinazione rapida della sezione dei cavi Linee monofase Le tabelle 1, 2, 3, 4, 5 forniscono le lunghezze massime dei cavi in funzione della corrente nominale dell'interruttore, della sezione dei cavi e della caduta di tensione massima ammissibile nel circuito in esame. La determinazione della sezione adatta all'applicazione in esame si farà scegliendo la sezione avente lunghezza massima ammissibile immediatamente superiore a quella del circuito in esame. Esempio: una linea monofase di 35 m di lunghezza, protetta da un interruttore da 16 A, con una caduta di tensione massima ammissibile del 3%. Dalla tabella 5, con 16 A, si determina la sezione di 4 mm2 (lunghezza massima ammissibile 38,6 m). Campo di applicazione La scelta dei cavi effettuata con questo metodo è particolarmente mirata per impianti nel campo domestico e del piccolo terziario, con sistema di distribuzione TT e posa dei cavi in tubi incassati nei muri. Per impianti con sistema TN ed altre modalità di posa dei cavi, il metodo può essere utilizzato con i seguenti accorgimenti: Tabella A Sezioni del conduttore di protezione SPE in funzione della sezione del conduttore di fase SF SF [mm2] rame SPE [mm2] rame ≤ 16 SF 25-35 16 > 35 SF/2 c corrente di cortocircuito all'origine dell'impianto BT non superiore a 15 kA; c sezione del conduttore di protezione PE ricavato dalla seguente tabella A. Tabella 1 Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie dell'1% sezione cavi rame [mm2] lunghezza max [m] In interr. 10 A 1,5 2,5 4 6 7,7 12,8 20,6 30,9 8,0 12,8 19,3 32,0 10,3 15,4 25,5 40,5 10 16 In interr. 16 A In interr. 20 A 10 16 Tabella 2 Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie dell'1,5% sezione cavi rame [mm2] lunghezza max [m] In interr. 10 A 1,5 2,5 4 6 11,6 19,3 30,9 46,4 12,0 19,3 29,0 48,0 15,4 23,2 38,4 61,0 10 16 In interr. 16 A In interr. 20 A Tabella 3 Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie del 2% sezione cavi rame [mm2] lunghezza max [m] In interr. 10 A 1,5 2,5 15,5 25,7 41,2 61,9 16,0 25,7 38,7 64,1 20,6 30,9 51,2 81,3 10 16 In interr. 16 A In interr. 20 A 4 6 Tabella 4 Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie del 2,5% sezione cavi rame [mm2] lunghezza max [m] In interr. 10 A 1,5 2,5 4 6 19,4 32,2 51,6 77,4 20,1 32,2 48,4 80,2 25,8 38,7 64,1 101,8 10 16 In interr. 16 A In interr. 20 A Tabella 5 Dimensionamento delle linee di distribuzione monofase con ∆u%Ie del 3% sezione cavi rame [mm2] lunghezza max [m] In interr. 10 A In interr. 16 A In interr. 20 A Schneider Electric 1,5 2,5 4 6 23,2 38,6 61,9 92,8 24,1 38,6 58,0 96,1 30,9 46,4 76,8 122,1 55 Protezione dei circuiti Dimensionamento rapido dei cavi Linee monofasi Linee trifasi Determinazione rapida della sezione dei cavi Tabella 6 Dimensionamento delle linee di distribuzione monofasi in due tratti con ∆u%Ie del 2,5% In interruttore 10 A Linee monofasi costituite da tratti di diversa sezione Nella distribuzione terminale, è abbastanza frequente realizzare circuiti che abbiano diverse derivazioni, che a volte possono avere sezioni di fase (e neutro) diverse da quelle del cavo da cui sono derivate. Le tabelle 6 e 7 forniscono le lunghezze dei tratti di circuito di diversa sezione in funzione della lunghezza totale della tratta alimentata con interruttore da 10 A (tabella 6) o da 16 A (tabella 7). Entrambe le tabelle fanno riferimento ad una caduta di tensione massima del 2,5% (caratteristica di un'appartamento in cui sul montante tra il contatore e l'appartamento si preveda una caduta di tensione inferiore all'1,5%). Esempio: un circuito di distribuzione monofase di 25 m di lunghezza alimentato da un interruttore da 10 A. Dalla tabella 6 si ottengono due tratti, 15 m da 2,5 mm2 e 10 m da 1,5 mm2. Linee trifasi La tabella 8 fornisce le lunghezze massime dei cavi in funzione della corrente nominale dell'interruttore, della sezione dei cavi e della caduta di tensione massima ammissibile nel circuito in esame (1% per i circuiti di distribuzione e 3% per i circuiti terminali). La determinazione della sezione adatta all'applicazione in esame si fa scegliendo la sezione avente lunghezza massima ammissibile immediatamente superiore a quella del circuito in esame. Esempio: una linea trifase di un circuito terminale (∆u massima 3%) di 100 m di lunghezza protetta da un interruttore da 25 A. Dalla tabella 8, con 25 A e ∆u 3% si determina la sezione di 10 mm2 (lunghezza massima ammissibile 133 m). 56 lunghezza totale linee [m] lunghezza singoli tratti [m] -19 20 25 30 4 mm2 2,5 mm2 1,5 mm2 35 20 19 5 15 15 10 25 30 10 40 10 25 25 15 45 33 35 50 41 50 10 10 7 4 Tabella 7 Dimensionamento delle linee di distribuzione monofasi in due tratti con ∆u%Ie del 2,5% In interruttore 16 A lunghezza totale linee [m] lunghezza singoli tratti [m] -20 25 6 mm2 4 mm2 2,5 mm2 30 10 15 20 10 35 13 25 25 15 5 40 10 34 25 17 10 45 48 23 39 48 17 6 6 Tabella 8 Dimensionamento delle linee di distribuzione trifasi con ∆u%Ie dell'1% (circuiti di distribuzione) e del 3% (circuiti terminali) sezione cavi rame [mm2] I max [m] ∆u 1% 1,5 2,5 4 6 In interr. 6 A 28,6 47,5 75,6 113 In interr. 10 A 17,2 28,5 45,4 67,9 17,8 28,3 42,4 69,6 22,7 33,9 55,7 87,4 27,1 44,6 69,9 108 34,8 54,6 84,8 In interr. 16 A In interr. 20 A In interr. 25 A In interr. 32 A I max [m] ∆u 3% 10 16 25 In interr. 6 A 85 142 227 339 In interr. 10 A 51 85 136 203 53 85 127 68 101 167 262 81 133 209 266 104 163 207 In interr. 16 A In interr. 20 A In interr. 25 A In interr. 32 A 35 116 209 234 Nota: in caso di utilizzo di interruttori scatolati o modulari con curva D, K e MA per sistemi TN verificare la lunghezza massima per la protezione delle persone. Schneider Electric Protezione dei circuiti Condotti sbarre prefabbricati Introduzione Generalità La gamma Canalis La soluzione prefabbricata Le funzioni principali delle canalizzazioni elettriche prefabbricate sono il trasporto e la distribuzione dell'energia da una sorgente ad un punto di utilizzo. È inoltre possibile realizzare altre funzioni come il comando dei circuiti di illuminazione e l'integrazione di circuiti ausiliari o di emergenza. Per trasporto di energia si intendono i collegamenti trasformatore-quadro e quadro-quadro caratterizzati da elevate correnti nominali (800-5000 A) con soluzioni standard o personalizzate. La distribuzione dell'energia comprende un campo applicativo più ampio (correnti nominali da 20 a 5000 A) ed è da intendersi come l'insieme delle soluzioni tecniche realizzabili per alimentare direttamente impianti industriali e del terziario fino agli utilizzatori (macchine utensili, motori, corpi illuminanti). Le canalizzazioni elettriche prefabbricate indipendentemente dalla loro corrente nominale sono composte da 4 elementi fondamentali: c alimentazioni inserite in testa o centralmente alla canalizzazione ne assicurano l'alimentazione. Per correnti nominali elevate sono disponibili testate di alimentazione dedicate per quadri tipo Prisma e per trasformatori (resina e olio); c elementi rettilinei costituenti la linea che permette il trasporto dell'energia dal punto sorgente al punto di utilizzo; c dispositivi di fissaggio per il fissaggio della canalizzazione a muro o in sospensione e per il sostegno dei corpi illuminanti ove necessario; c spine e cassette di derivazione consentono l'alimentazione diretta di lampade o macchine operatrici con la protezione integrata tramite fusibili, interruttori modulari (serie Multi 9) o scatolati (serie Compact NS). c Serie illuminazione Caratterizzate da correnti nominali di piccola intensità (20-40 A) e dal grado di protezione fino ad IP55, le canalizzazioni Canalis KBA e KBB sono dedicate alla distribuzione e al comando dei circuiti di illuminazione. Sono disponibili in versione bipolare e tetrapolare, con possibilità di scelta della lunghezza degli elementi rettilinei (2-3 m) e del numero di derivazioni presenti sugli stessi. La tecnologia adottata per le giunzioni, di tipo rapido, e per i dispositivi di fissaggio (staffe autobloccanti) consente l'installazione in tempi estremamente ridotti. c Serie piccola e media potenza Dedicate alla distribuzione della forza motrice per l'alimentazione diretta dei carichi, le canalizzazioni Canalis KNA, KNT e KS raggiungono correnti nominali di 800 A in versione tetrapolare. Si distinguono per le dimensioni ridotte dell'involucro e per la facilità di montaggio grazie anche alle giunzioni prive di bulloni, in grado di assorbire le dilatazioni dei conduttori, e per la disponibilità nella versione KNT di 3 conduttori supplementari, integrati d'origine nella canalizzazione, per circuiti ausiliari o di telecomando. c Serie forte potenza Le canalizzazioni Canalis KH, KTIA e KTIC si collocano nel settore trasporto e distribuzione ad elevate correnti nominali (fino a 5000 A) e trovano la migliore applicazione nelle cabine di trasformazione per il collegamento trasformatore-quadro o come distribuzione principale nelle industrie o negli insediamenti commerciali e nel terziario. Sono caratterizzate da un ingombro molto ridotto data la disposizione a sandwich dei conduttori, utile anche a ridurre gli sforzi elettrodinamici in caso di cortocircuito, e dalla disponibilità di elementi su misura (rettilinei, curve o alimentazioni). Le canalizzazioni elettriche prefabbricate nascono come alternativa al tradizionale impianto realizzato in cavo, rispetto al quale, proprio per il fatto di nascere come prodotto prefabbricato, evidenziano una maggiore flessibilità di gestione degli impianti con larga possibilità di riutilizzo dei materiali. I tempi di posa sono ridotti grazie alla maggior facilità di installazione: il costo globale dell'impianto è sensibilmente ridotto. Le canalizzazioni elettriche prefabbricate Canalis coprono un panorama completo di applicazioni, dall'illuminazione di uffici ai grossi impianti in cabine di trasformazione. Tutti i prodotti sono conformi alla norma CEI-EN 60439-2 ed offrono quindi una maggior sicurezza, garantita da Schneider che ne certifica la rispondenza alla norma. La gamma Canalis in sintesi Canalis KBA KBB KNA KNT KS KH KTIA KTIC In [A] 25-40 25-40 40-63-100 40-63-100 100÷800 1000÷5000 1000÷4000 1000÷5000 n. conduttori 2/4 2÷8 4 4+3 4 3/4 3/4/5 3/4/5 grado di protez. IP 55 55 41/54 (1) 41/54 (1) 52/54 (1) 31 55 55 (1) Con accessori di tenuta. Schneider Electric 57 Protezione dei circuiti Condotti sbarre prefabbricati Prescrizioni normative Introduzione La norma CEI EN 60439-2 deve essere letta congiuntamente alla EN 60439-1 (2000) "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT), Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS)", che si applica integralmente, ove la prima non contenga articoli o paragrafi specifici che ne modifichino o sostituiscano il contenuto. I condotti sbarre trattati dalla norma sono "Apparecchiature costruite in serie (AS)", cioè conformi alla definizione: "Apparecchiatura di protezione e manovra conforme ad un tipo o ad un sistema prestabilito senza scostamenti tali da modificarne in modo determinante le prestazioni rispetto all’apparecchiatura tipo provata secondo quanto prescritto nella presente Norma”. In pratica, la norma richiede che ogni condotto sbarre costruito sia conforme ad un ben identificato prototipo, già sottoposto a tutte le prove di tipo da essa previste. Questa precisa prescrizione serve a limitare, per quanto possibile, l’improvvisazione che può caratterizzare la realizzazione dei condotti sbarre, e lo fa richiedendo ai vari costruttori una standardizzazione sempre più spinta del proprio prodotto. Le prove di tipo che la norma richiede di eseguire sui condotti sbarre per dimostrarne la rispondenza alle sue prescrizioni sono numerose e, in qualche caso, gravose sia tecnicamente che economicamente. La nuova edizione della norma CEI EN 60439-2, di recente pubblicazione, prevede la possibilità che le unità di derivazione, più suscettibili di adattamenti e personalizzazioni da parte dell’installatore, siano "Apparecchiature costruite non in serie (ANS)" e, quindi, non completamente conformi al prototipo di riferimento. Per i prodotti ANS (e, quindi, anche per le derivazioni dei condotti sbarre), la norma ammette che alcune delle prove di tipo non vengano effettuate, purché le relative prestazioni siano comunque verificate attraverso estrapolazioni, calcoli o altri metodi che il costruttore dimostri validi a tal fine; a tale scopo, la verifica va fatta per confronto con i risultati omogenei ottenuti durante le prove di tipo che l’apparecchiatura di serie (AS) di riferimento ha superato (ad esempio, per il riscaldamento, la derivazione non deve essere in condizioni peggiori Dovendo realizzare impianti secondo la regola dell’arte, per quanto detto in altre parti di questa guida, è spesso interessante per l’installatore fare riferimento a quanto previsto dalle norme CEI, sia per quanto riguarda la concezione e la realizzazione impiantistica, sia per quanto riguarda i vari componenti utilizzati. Ciò, anche in virtù dell’art. 2 della legge 186 del 1 marzo 1968, secondo il quale i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del CEI si considerano costruiti "a regola d’arte". Per quanto riguarda i condotti sbarre prefabbricati, la norma di riferimento è la CEI EN 60439-2 (CEI 17-13/2). Questa norma rappresenta un’evoluzione rispetto alla precedente CEI 17-13 (Parte 2) del 1980, soprattutto per ciò che concerne gli aspetti legati all’industrializzazione del prodotto e le prove da effettuare per garantirne le prestazioni. La norma CEI EN 60439-2: presentazione La norma si applica ai condotti sbarre, apparecchiature costituite da un sistema di conduttori comprendente una o più sbarre distanziate e sostenute da materiali isolanti (isolatori), il tutto contenuto in un involucro (condotto) al quale possono essere applicati dispositivi di derivazione ed apparecchiature di protezione, e ai loro accessori; si applica inoltre ai condotti sbarre destinati ad alimentare apparecchi di illuminazione mediante unità di derivazione. Un condotto sbarre prefabbricato è composto da un’unità principale (elemento rettilineo) alla quale sono successivamente collegati dispositivi atti ad assolvere differenti funzioni: cassette di alimentazione, dispositivi di fissaggio (staffe murali o a sospensione), dispositivi di derivazione (spine precablate o a morsetti), cassette per interruttori modulari, scatolati o per fusibili), elementi complementari per il cambio di direzione (elementi flessibili, elementi a T, Z, X). I condotti sbarre, se non diversamente specificato all’interno del testo normativo, devono essere conformi a tutte le prescrizioni riportate nella EN 60439-1 già applicabile per i quadri elettrici (ad es. di distribuzione) di bassa tensione. 58 rispetto alla derivazione provata di riferimento, e, analogamente, si devono studiare accorgimenti perché la tenuta al cortocircuito sia almeno equivalente a quella del prototipo). I condotti sbarre e la legge 46/90 Come già anticipato, la Legge 46/90 richiede che i materiali ed i componenti dell’impianto siano scelti tra quelli realizzati e verificati secondo la regola dell’arte; è quindi conveniente per l’installatore utilizzare condotti sbarre conformi alla Norma di riferimento e provati con prove di tipo dal costruttore. L’installatore dovrà poi curarne il montaggio, seguendo le istruzioni e gli elementi di scelta forniti dal costruttore, ed effettuare il collaudo finale prima della messa in tensione dell’impianto; l’esito positivo di tale collaudo gli consentirà, all’atto della Dichiarazione di conformità prevista dalla Legge 46/90, di garantire la rispondenza alla regola dell’arte anche della parte di impianto realizzata utilizzando i condotti sbarre. Il costruttore dei condotti sbarre ha l’obbligo di apporre su ciascun elemento una targa che riporti le principali caratteristiche: i dati di targa obbligatori che la norma prescrive sono il marchio o il nome del costruttore ed il numero di identificazione del prodotto. Nella documentazione del costruttore devono essere riportati i dati e le caratteristiche tecniche richieste dalla norma, tali da consentire una scelta corretta degli elementi costituenti il condotto: c la norma di riferimento; c la corrente nominale, la natura della corrente (c.c. o c.a) e la frequenza, se in c.a.; c la tensione nominale di impiego e la tensione nominale di isolamento; c il valore di tenuta al cortocircuito; c i valori di resistenza, reattanza e impedenza del condotto; c i valori di resistenza, reattanza ed impedenza del sistema in codizioni di guasto; c il grado di protezione, se diverso da IP2X. Il problema della rispondenza dei materiali elettrici (e, nel nostro caso, dei condotti di bassa tensione) alle norme è stato messo in particolare risalto dalla legge 46/90 e dal suo regolamento d’attuazione, attraverso le loro specifiche direttive. Schneider Electric Protezione dei circuiti Le prestazioni dei condotti e le relative prove La richiesta pressante del mercato per prodotti di bassa tensione rispondenti alla norma induce qualche costruttore (principalmente per i fattori tecnici ed economici succitati) ad estendere certificazioni relative a configurazioni e prestazioni di condotti sbarre provati, anche a prodotti di concezione e caratteristiche molto diverse da quelle del prototipo di riferimento, andando in tal modo al di là delle estrapolazioni consentite dalla norma. I rapporti di prova realizzati dal costruttore per specifici prodotti o configurazioni non sono validi e applicabili per tutta la gamma della sua produzione. L’acquirente ed utilizzatore di condotti sbarre si deve quindi rivolgere a costruttori in grado di dimostrare la rispondenza alle norme dell’intera gamma di loro produzione, per le varie configurazioni e prestazioni dichiarate. Tra i documenti che il costruttore deve esibire, la norma CEI EN 60439-1 (e, di conseguenza, la 60439-2) non fa distinzione riguardo all’ente emittente, che può, pertanto, essere un laboratorio del costruttore stesso oppure un laboratorio o istituto indipendente dal costruttore e/o ufficialmente riconosciuto come ente certificatore. Condotti sbarre industrializzati in forma di componenti Le norme CEI EN 60439-1/2 ammettono che alcune fasi del montaggio dei condotti vengano eseguite fuori dall’officina del costruttore, purché siano realizzate secondo le sue istruzioni. Ciò è in accordo con lo spirito della norma, che tende a conferire al condotto sbarre di bassa tensione le caratteristiche di prodotto industrializzato che si traducono poi in significativi vantaggi per l’utilizzatore finale, non ultimo quello della maggiore affidabilità e del conseguente aumento del livello di sicurezza ottenibile. L’installatore è dunque autorizzato e in qualche modo indirizzato dalla norma CEI ad utilizzare prodotti commercializzati in forma di pezzi sciolti da comporre correttamente per la costruzione, volta per volta, dello specifico impianto. L’utilizzazione di questo tipo di prodotto pone, inoltre, il problema della suddivisione (condivisione) di responsabilità nel garantire la rispondenza alla norma del prodotto finale. Infatti, né il costruttore dei pezzi sciolti, né l’installatore hanno la Schneider Electric possibilità di controllare completamente l’iter realizzativo del prodotto e di garantire quindi la rispondenza alla norma, in particolare per la parte di realizzazione del condotto sbarre non di propria competenza. Tuttavia, è la norma stessa che indica una soluzione razionale a questo problema; riferendosi in particolare alla tabella 7: “Elenco delle verifiche e prove da eseguire sull’apparecchiatura AS ed ANS”. Questa tabella definisce sia le prove di tipo che le prove individuali che devono essere effettuate per garantire la rispondenza del condotto sbarre alla norma. Le prove di tipo hanno lo scopo di verificare la rispondenza del prototipo al progetto, in conformità alle prescrizioni della norma; in generale dovrà essere il costruttore dei pezzi sciolti a farsene carico ed a garantire di conseguenza il prodottocommercializzato. Inoltre, lo stesso costruttore dovrà fornire adeguate istruzioni per la scelta dei componenti da utilizzare, per il montaggio e l’installazione del condotto sbarre. Nel caso dei condotti sbarre, il costruttore dei pezzi sciolti effettua anche le prove individuali in fabbrica sui singoli componenti, per i quali garantisce quindi la corretta costruzione e la mancanza di difetti nei materiali. L’installatore ha, dall’altra parte, la responsabilità di una scelta oculata dei componenti e di un montaggio accurato, effettuati seguendo scrupolosamente le istruzioni del costruttore dei componenti. L’installatore ha inoltre l’obbligo di garantire la conformità alla norma delle modifiche effettuate sul prodotto finito (possibili, come abbiamo visto, soltanto per le unità di derivazione del condotto). Infine, l’installatore dovrà eseguire le verifiche impiantistiche (ad esempio, come previste dalla Norma CEI 64-8 parte 6) per assicurarsi del buon esito del montaggio e dell’installazione del condotto completo. Dichiarazione di conformità richiesta dalla legge 46/90 Si presenta ora il problema estremamente pratico ed immediato di cosa allegare alla dichiarazione di conformità richiesta dalla legge 46/90. L’installatore che ha scelto condotti sbarre di bassa tensione conformi alla norma CEI EN 60439-2, deve riportare nella relazione allegata alla dichiarazione di conformità dell’impianto l’attestato di conformità dei prodotti a questa norma (ad esempio, allegando le fotocopie delle pagine di catalogo pertinenti). Inoltre, dovrà indicare il nome o la ragione sociale del costruttore dei componenti del condotto ed il tipo di prodotto utilizzato, ancora citando il catalogo del costruttore stesso. Quest’ultimo si rende responsabile, in particolare della rispondenza dei prodotti alle norme che vi vengono citate. È bene comunque che l’installatore controlli quanto indicato sul catalogo del costruttore dei componenti, onde evitare di fare affidamento su frasi di rispondenza generica alla norma che, nella sostanza, non hanno alcun significato tecnico. Situazioni di questo genere talvolta si verificano ancora poiché alcuni costruttori, in ritardo con l’adeguamento alla norma, affidano a messaggi ambigui la definizione della rispondenza alla norma stessa, che è invece un requisito fondamentale per dimostrare la rispondenza del condotto sbarre alla regola dell’arte e dunque alle leggi dello Stato italiano. Oltre a verificare con attenzione le indicazioni del catalogo del costruttore, è consigliabile quindi che l’installatore si renda conto della veridicità di quanto in esso affermato. Conclusioni Le regole essenziali da osservare, da parte dell’installatore, per poter garantire e documentare opportunamente la conformità del condotto sbarre alla norma si possono così sintetizzare: c scegliere un fornitore affidabile in grado di dimostrare l’esecuzione delle prove di tipo sui prototipi; c effettuare la scelta dei componenti del condotto sbarre in stretta osservanza dei cataloghi del fornitore; c montare il condotto seguendo scrupolosamente le istruzioni del fornitore dei pezzi sciolti e degli apparecchi; c verificare, tramite prove di tipo o metodi di calcolo/estrapolazione, eventuali modifiche sostanziali (ad esempio, sulle unità di derivazione) apportate rispetto alle configurazioni “tipo” garantite dal costruttore; c installare correttamente il condotto sbarre effettuando le ulteriori necessarie verifiche elettriche o meccaniche; c conservare nei propri archivi la documentazione relativa alle prove di tipo ed alle prove impiantistiche sul condotto installato; c redigere la dichiarazione di conformità dell’impianto ed allegare alla relazione tecnica le caratteristiche e la documentazione di riferimento per il condotto sbarre installato. 59 Protezione dei circuiti Condotti sbarre prefabbricati Prescrizioni normative In sintesi, si tratta di una serie di azioni abbastanza semplici di cui uno degli aspetti più importanti è quello della scelta del fornitore dei componenti, per la quale l’installatore deve agire con cautela per poter correttamente e con poche ulteriori attenzioni rispondere alle prescrizioni delle norme e regole vigenti. Il rischio d’incendio Prove di tipo previste dalla norma CEI EN 60439-2 Come già ricordato in precedenza, lo scopo delle prove di tipo è di verificare la conformità di un dato tipo di apparecchiatura (con le prestazioni dichiarate dal costruttore) alle prescrizioni della presente Norma. Le prove di tipo vanno effettuate, per iniziativa del costruttore, su un esemplare di apparecchiatura o su parti di apparecchiatura che siano costruite secondo lo stesso progetto o secondo progetti simili. Le prove di tipo, previste dalla Norma CEI EN 60439-2, comprendono: c verifica dei limiti di sovratemperatura; c verifica delle proprietà dielettriche; c verifica della tenuta al cortocircuito; c verifica dell’efficienza del circuito di protezione; c verifica delle distanze in aria e superficiali; c verifica del funzionamento meccanico; c verifica del grado di protezione. c verifica dei valori di resistenza, reattanza e impedenza in condizioni normali ed in condizioni di guasto; c verifica della solidità della costruzione; c verifica della durata di vita del condotto con mezzi di derivazione mediante carrello collettore; c verifica della resistenza allo schiacciamento; c verifica della resistenza dei materiali isolanti al calore anormale; c verifica della non propagazione alla fiamma; c verifica di barriere tagliafuoco alla penetrazione del fuoco di edifici. Queste prove possono essere effettuate in qualsiasi ordine di successione e/o su esemplari diversi del medesimo tipo di apparecchiatura. Una modifica costruttiva sostanziale rispetto al prototipo provato comporta, per i condotti sbarre (AS), l’obbligo di eseguire nuovamente le prove di tipo da parte del costruttore. La descrizione delle principali prove di tipo è fornita sul Documento prove Condotti sbarre, unitamente alla raccolta dei certificati di prova. 60 Nella progettazione di un impianto elettrico nei luoghi a maggior rischio in caso d’incendio, la prima cosa da considerare è la riduzione della probabilità che accada l’evento. Il pericolo d’incendio in un locale dipende da molti fattori e, in generale: c dalla natura e dal volume di combustibile in grado d’alimentare l’incendio; c dalla presenza di una sorgente di calore anomala, che può essere l’origine di un principio d’incendio. Il rischio, anche se non può mai essere nullo, deve tuttavia essere ridotto il più possibile in funzione del danno. Un aspetto importante da affrontare consiste, perciò, nel conoscere il comportamento dei materiali durante una loro eventuale esposizione al fuoco, per essere certi che il pubblico possa evacuare gli immobili in tutta sicurezza e che i sistemi di detenzione, allarme e spegnimento degli incendi, installati negli edifici, funzionino correttamente. Le norme impiantistiche La legge 46/90 richiede che gli impianti siano costruiti a “regola d’arte”, condizione questa soddisfatta dal rispetto delle norme CEI. In ambienti con particolari problemi per l’incendio si deve ridurre al minimo la probabilità che l’impianto elettrico sia causa d’innesco o di propagazione; quindi, anche le apparecchiature elettriche devono essere scelte ed installate in modo da impedire che eventuali archi o scintille diano origine ad un incendio. L’individuazione degli ambienti a maggior rischio d’incendio dipende da una molteplicità di parametri che devono essere attentamente valutati in fase di progetto. Tali parametri, richiamati nella norma tecnica degli impianti CEI 64-8, possono dipendere da diversi fattori come, ad esempio: c la densità d’affollamento o la capacità di deflusso e sfollamento dell’ambiente; c l’entità del possibile danno alle persone, animali, e/o cose; c il comportamento al fuoco delle strutture dell’edificio; c la presenza di materiale combustibile e/o esplosivo; c la destinazione d’uso dei locali, ecc. Le prescrizioni per questi luoghi sono più severe rispetto a quelle per gli ambienti ordinari ed, in particolare, sono richiamate nelle seguenti norme impiantistiche: v CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori” v Capitolo 751 (Ambienti a maggior rischio d’incendio), v Capitolo 752 (Luoghi di pubblico spettacolo e d’intrattenimento); c CEI EN 60079-10 e 14 “Impianti elettrici nei luoghi con pericolo d’esplosione”. Comportamento al fuoco dei cavi Per “ambienti ordinari”, la Norma CEI 648, nella sezione 422 relativa alla protezione contro gli incendi, prescrive che tutti i componenti elettrici degli impianti non devono costituire un pericolo per l’innesco o la propagazione di un incendio per gli altri materiali adiacenti. Per gli isolanti, una caratteristica comune è quella di non provocare incendi in caso di riscaldamento eccessivo dovuto ad un guasto. A tal fine si devono rispettare le condizioni e le temperature di prova col filo incandescente indicate nella CEI 64-8 e si devono osservare le misure più appropriate per l’installazione, in modo da evitare questo rischio. Per “ambienti di pubblico spettacolo e di intrattenimento”, la non propagazione alla fiamma è il minimo requisito richiesto dalla Norma CEI 64-8, sez. 752, per le canalizzazioni e per i cavi. In particolare, viene prescritto che, per i circuiti a tensione nominale non superiore a 230/400 V, i cavi devono avere una tensione nominale di isolamento non inferiore a 450/750 V, mentre per i circuiti di segnalazione e comando la tensione nominale d’isolamento non deve essere inferiore a 300/500 V. Inoltre, è previsto che i circuiti di sicurezza funzionino durante l’incendio e debbano essere resistenti al fuoco ed ai danneggiamenti meccanici in relazione al tempo di funzionamento che è stato previsto. Negli "ambienti a maggior rischio in caso di incendio", la Norma CEI 64-8, sez. 751, richiede che sia ridotta al minimo la probabilità che l’impianto elettrico e, quindi anche i componenti, possano innescare e propagare gli incendi. Le condutture ed i cavi devono avere specifiche caratteristiche di resistenza al fuoco, nei modi di realizzazione indicati dalla Norma, ed inoltre, in tutti gli attraversamenti, come solai o pareti che delimitano il compartimento antincendio, si devono prevedere barriere tagliafiamma con il grado di resistenza all’incendio (REI) richiesto per l’elemento costruttivo dell’edificio in cui si prevede l’attraversamento. Per i cavi e le canalizzazioni usate a questo scopo è richiesta anche un’otturazione per il grado REI previsto. Schneider Electric Protezione dei circuiti Negli "impianti che richiedono i massimi requisiti di sicurezza negli incendi" come quelli per la rilevazione automatica, spegnimento dell’incendio, apertura di porte automatiche per i sistemi di aerazione e per altri circuiti di emergenza, le caratteristiche dei materiali richieste dalla Norma impianti, per il comportamento al fuoco, sono più severe. Per i cavi e le canalizzazioni, oltre alla non propagazione della fiamma, è prevista anche una resistenza al fuoco al fine di assicurare, entro determinati tempi, una continuità di servizio durante l’incendio. Questi circuiti devono garantire la funzione principale di sicurezza prevista, per permettere d’evacuare rapidamente le persone e consentire al personale preposto di intervenire nella maniera più rapida possibile. Si utilizzano, perciò, alcuni tipi di cavi che rilasciano nella combustione una ridottissima quantità di fumi opachi e che non contengono gas tossici, nocivi alle persone, e gas corrosivi, che possono deteriorare i componenti elettrici/elettronici e le parti metalliche con le quali vengono a contatto. Comportamento al fuoco dei condotti sbarre Nei condotti sbarre Canalis, la qualità dei contatti elettrici, grazie alla scelta dei materiali conduttori e dei sistemi di serraggio, assicura il buon funzionamento e la massima affidabilità nel tempo. Queste prestazioni danno la garanzia che, sia nelle condizioni normali sia in quelle più gravose di installazione e di utilizzo, non si possa mai generare un punto caldo, origine di un principio d’incendio. La nuova edizione della norma CEI EN 60439-2 introduce una serie di prove di tipo per verificare il comportamento al fuoco dei condotti sbarre. Resistenza dei materiali al calore anomalo Tutti i materiali isolanti che entrano nella composizione dei condotti sono sottoposti alla prova denominata "del filo incandescente", in conformità alla norma IEC 60695.2.1. Le temperature minime di prova per i materiali isolanti sono: c per parti di materiale isolante a contatto con parti attive, necessarie a tenere in posizione elementi sotto tensione: 850 °C ± 15 °C; Schneider Electric c per parti di materiale isolante non a contatto con parti attive e non necessarie a tenere in posizione elementi sotto tensione: 650 °C ± 10°C. La maggior parte dei materiali isolanti utilizzati nei condotti sbarre Canalis sono stati verificati a 960°C. La prova deve essere effettuata su un campione al quale è applicato il filo incandescente per un tempo di 30 secondi. Il risultato è positivo quando nessuna fiamma visibile, o alcun prolungamento di incandescenza, appare sul campione 30 secondi dopo la rimozione del filo e quando questo non ha provocato né l’accensione, né la bruciatura di una tavola posta a contatto durante la prova. Non propagazione della fiamma Non propagazione dell’incendio Nel caso in cui un’installazione, eseguita con i condotti sbarre prefabbricati, possa essere sottoposta al fuoco, si verifica il suo comportamento realizzando la prova che si avvicina maggiormente alle condizioni reali di un incendio. Il test, effettuato secondo la norma IEC 60332-3, consiste nel sottoporre uno spezzone di condotto di almeno 3 m alla fiamma di un bruciatore, la cui temperatura può raggiungere più di 800 °C, per un tempo di 40 minuti. Il condotto è posto in posizione verticale. L’esito è soddisfacente il condotto in prova non si è incendiato o se la parte carbonizzata o bruciata per effetto della fiamma non raggiunge un’altezza superiore a 2,5 metri dall’estremità della bruciatura. Ciò è stato verificato da Telemecanique senza alcun problema, anche perché tutti i materiali che compongono i condotti sbarre sono classificati come non infiammabili. Segregazione dell’incendio Un condotto sbarre per barriere tagliafuoco deve essere previsto per prevenire la propagazione del fuoco per un determinato tempo, in condizioni d’incendio, quando il condotto sbarre passa attraverso le divisioni orizzontali o verticali di un edificio (ad esempio pareti o pavimento). calcestruzzo, il cui spessore è stabilito secondo il tempo di resistenza all’incendio previsto. Un sigillante di tenuta al fuoco deve essere usato per riempire il vuoto tra l’involucro del condotto ed il foro del pavimento di prova in cui passa il condotto. I condotti sbarre Canalis sono stati sottoposti con successo alle prove descritte dalla ISO 834 ed è stata verificata la loro capacità di tenuta alle fiamme, ai gas ed alla penetrazione del fuoco in una barriera tagliafuoco, per una durata minima di 2 ore. Per i condotti compatti del tipo KT, questa proprietà è stata verificata su tutti gli elementi standard della gamma. Continuità di servizio in caso di incendio È la caratteristica principalmente richiesta, necessaria per realizzare i circuiti di sicurezza (es. ascensori, condotti di ventilazione, illuminazione di sicurezza, ecc.) ed agevolare i passaggi delle linee elettriche nei locali più a rischio (parcheggi, sale caldaie). Vi sono due soluzioni per rispondere al bisogno di continuità di servizio nelle condizioni di incendio: 1. l’uso di cavi speciali che soddisfano tali proprietà, secondo la norma IEC 331; 2. l’installazione in un involucro, esso stesso refrattario al fuoco, secondo la norma ISO 1182. I condotti sbarre devono essere collocati all’interno di un’armatura in materiale refrattario che permette loro di garantire la funzione di alimentazione dei circuiti (in generale quelli di sicurezza) quando una parte della linea è sottoposta all’incendio. Il tempo minimo per il quale deve essere assicurata la continuità di servizio della linea, dipende dalla natura e dallo spessore di tale armatura. Per esempio, con un’armatura realizzata con peltro di 50 mm di spessore, il condotto sbarre assicura la funzione di alimentazione dei circuiti per due ore in condizioni di incendio. La prova è effettuata secondo la ISO 834 per tempi di resistenza all’incendio di 60, 120, 180 o 240 minuti. La prova è effettuata solo su unità di condotto rettilinee installate come nella situazione reale, cioè fatte passare attraverso un pavimento di prova in 61 Protezione dei circuiti Condotti sbarre prefabbricati Prescrizioni normative Fumi non opachi, non tossici e non corrosivi I condotti sbarre sottoposti alla prova relativa ai fumi fanno registrare una ridotta emissione. In effetti, a causa del basso volume di materiale combustibile, i fumi prodotti sono quasi nulli e ciò è ulteriormente giustificato nei condotti sbarre compatti. In questi prodotti, infatti, il volume d’aria è nullo, escludendo così ogni eventuale possibilità di ventilazione e combustione dei materiali. Inoltre, il tipo di isolante dei condotti di tipo KT, un poliestere di classe B, non contiene alcun composto alogeno ed il suo degrado per effetto dell’azione di pirolisi non produce, dunque, danni tossici o corrosivi. Esami a vista L’esame a vista deve precedere le prove e deve essere effettuato, di regola, con l’intero impianto fuori tensione. L’esame a vista deve accertare che i componenti elettrici (singoli componenti dei condotti sbarre) siano: Prove c conformi alle prescrizioni di sicurezza delle relative Norme (per i condotti sbarre, la CEI EN 60439-2), con la conseguenza automatica di conformità alle Direttive applicabili; questo può essere accertato dall’esame di marchiature o di certificazioni e, comunque, dalla targhetta del prodotto apposta dal costruttore (una dichiarazione di conformità del costruttore, ad esempio all’interno del catalogo anche può essere considerata valida ai fini dell’accertamento). c resistenza di isolamento dell’impianto elettrico; Le prove individuali Inoltre, la marcatura CE sul prodotto indica la rispondenza ai requisiti essenziali delle Direttive ad esso applicabili; Le prove individuali hanno lo scopo di rivelare difetti inerenti ai materiali e alla fabbricazione. Le prove individuali comprendono: c il controllo visivo dell’apparecchiatura, ivi compreso il controllo del cablaggio, e, se necessario, una prova di funzionamento elettrico; c una prova dielettrica; c la verifica dei mezzi di protezione e della efficienza elettrica del circuito di protezione. Queste prove sono eseguite in fabbrica sui singoli componenti; ciò garantisce l’installatore nell’utilizzo di prodotti conformi alla Norma, ma non lo esonera dall’obbligo di realizzare ulteriori verifiche e prove dopo il trasporto e, soprattutto, dopo l’installazione. Verifiche dopo il montaggio e l’installazione del condotto sbarre Al termine del montaggio il condotto sbarre deve essere sottoposto alle verifiche finali (per quanto applicabili) previste dalla norma CEI 64-8/Parte 6: Verifiche, e successivamente descritte e spiegate in dettaglio all’interno della Guida CEI 64-14. La verifica è l’insieme delle operazioni mediante le quali si accerta la rispondenza alle prescrizioni della Norma dell’impianto elettrico. La verifica comprende un esame a vista e delle prove. 62 c scelti correttamente e messi in opera in accordo con le prescrizioni della norma e con le istruzioni del costruttore (ad esempio, si può verificare che le connessioni siano state fatte correttamente, che i morsetti non risultino allentati, che non ci sia la mancanza di targhe o che ci siano involucri rotti); c non danneggiati visibilmente in modo tale da compromettere la sicurezza. L’esame a vista può riguardare, a seconda del tipo di impianto, le seguenti condizioni: c la protezione contro i contatti diretti ed indiretti; c la protezione dagli effetti termici e dall’incendio; c la protezione delle condutture dalle sovracorrenti; c i dispositivi di sezionamento; c altro. Il tutto deve essere verificato controllando la conformità alle prescrizioni relative ai punti elencati e contenute nel progetto dell’impianto elettrico. Gli impianti, infatti, devono essere corredati di tutta la documentazione necessaria per una loro corretta identificazione e valutazione; la documentazione non solo serve alla persona che effettua le verifiche, ma deve essere allegata alla dichiarazione di conformità. Devono essere eseguite, per quanto applicabili, e preferibilmente nell’ordine indicato, le seguenti prove: c continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e supplementari; c protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione (su questa prova vedasi il paragrafo che ne richiama in dettaglio le modalità). Nel caso in cui qualche prova indichi la presenza di un difetto, tale prova e ogni altra prova precedente che possa essere stata influenzata dal difetto segnalato devono essere ripetute dopo l’eliminazione del difetto stesso. L’avere effettuato le prove sul condotto sbarre a montaggio avvenuto è una garanzia per il cliente finale che è sicuro di ricevere un prodotto (o un impianto), non solo rispondente alle proprie richieste, ma anche alle prescrizioni normative e legislative. Inoltre le prove servono all’installatore per verificare e a volte migliorare il funzionamento ed il risultato della propria attività e, in alcuni casi, permettono di evitare costi indesiderati dovuti a difetti di fabbricazione. È indubbio che riscontrare un difetto, anche se minimo, in sede di assemblaggio del condotto sbarre o durante i collaudi piuttosto che immediatamente prima della consegna dell’impianto, evita ulteriori trasporti e lavorazioni a carico dell’installatore. Inoltre, un perfetto controllo sull’operato umano nelle fasi di montaggio della struttura e di tutto quello che le sta intorno, nelle fasi di cablaggio e sui materiali utilizzati (apparecchi, strumenti, conduttori e carpenteria) può essere effettuato solamente con il collaudo finale ed è appunto il motivo per cui risulta fondamentale adempiere alle richieste normative, anche in questa fase. Schneider Electric Protezione dei circuiti Condotti sbarre prefabbricati Caratteristiche elettriche Canalis KBA, KBB Caratteristiche elettriche generalità tipo di condotto KBA25 KBA40 KBB25 KBB40 numero di conduttori 2/4 2/4 2/4/6/8 (2) 2/4/6/8 (2) 40 corrente nominale In (1) [A] 2540 25 tensione nominale d'isolamento [V] 660 660 660 660 tensione nominale d'impiego [V] 230÷400 230÷400 230÷400 230÷400 frequenza nominale [Hz] 50/60 50/60 50/60 50/60 restistenza media per conduttore a freddo (temperatura ambiente 20°C) [mΩ/m] 6,83 2,93 6,83 2,93 resistenza media per conduttore con In (temperatura ambiente 35°C) [mΩ/m] 8,45 3,6 8,45 3,6 reattanza media per conduttore [mΩ/m] 0,21 0,18 0,21 0,18 impedenza media per conduttore [mΩ/m] 8,45 3,66 8,45 3,66 conduttore di protezione resistenza media a freddo (temperatura ambiente 20°C) [mΩ/m] 1,57 1,57 0,8 0,8 anello di guasto resistenza media tra conduttori attivi con In (temperatura ambiente 35°C) [mΩ/m] 16,66 7,09 16,66 7,09 reattanza media tra conduttori attivi [mΩ/m] 1,4 1,2 1,4 1,2 resistenza media tra conduttori attivi e PE con In (temperatura ambiente 35°C) [mΩ/m] 9,9 5,12 9,08 3,81 reattanza media tra conduttori attivi e PE [mΩ/m] 1,3 1,28 1,3 1,28 corrente nominale di cresta ammissibile (trifase) [kA] 4,4 9,6 4,4 9,6 corrente nominale di breve durata ammissibile (0,1 s) [kA] 2,9 6,4 2,9 6,4 limite termico massimo [A2s] 195 x 103 900 x 103 195 x 103 900 x 103 IP55 IP55 IP55 IP55 conduttori attivi tenuta alle correnti di cortocircuito grado di protezione di costruzione con accessori di tenuta (1) La corrente nominale In è data per una temperatura ambiente media di 35°C e per un riscaldamento dell'involucro che non supera i 40°K secondo le condizioni di prova previste dalla norma CEI EN 60439-2. (2) Con il condotto KBB si ha la possibilità di realizzare diverse combinazioni di circuiti, a seconda del numero di conduttori (2, 4, 6 o 8): monofase, trifase con neutro, due circuiti monofasi, un circuito monofase più un circuito trifase con neutro e due circuiti trifase con neutro. (3) Con il solo otturatore. Determinazione della corrente ammissibile Iz di un condotto KBA o KBB in funzione della temperatura ambiente Coefficiente moltiplicatore di surclassamento o di declassamento da applicare al valore di corrente nominale In del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C temperatura ambiente [°C] 15 20 25 30 35 40 45 coefficiente 1,17 1,13 1,09 1,05 1,00 0,95 0,9 Schneider Electric 50 0,85 63 Condotti sbarre prefabbricati Caratteristiche elettriche Canalis KNA, KNT, KSA Protezione dei circuiti Caratteristiche elettriche generalità tipo di condotto KNA04/KNT04 KNA06/KNT06 KNA10/KNT10 KSA10 numero di conduttori 4 4 4 4 corrente nominale In (3) [A] 40 (1) 63 (1) 100 (1) 100 tensione nominale d'isolamento [V] 500 500 500 660 tensione nominale d'impiego [V] 500 500 500 660 frequenza nominale [Hz] 50/60 50/60 50/60 50/60 resistenza media per conduttore a freddo (temperatura ambiente 20°C) [mΩ/m] 4,75 1,9 0,8 1,059 resistenza media per conduttore con In (temperatura ambiente 35°C) [mΩ/m] 5,55 2,24 0,94 1,395 reattanza media per conduttore [mΩ/m] 0,2 0,2 0,2 0,457 impedenza media per conduttore [mΩ/m] 5,55 2,25 0,96 1,468 conduttore di protezione resistenza media a freddo (temperatura ambiente 20°C) [mΩ/m] 0,73 0,73 0,73 0,27 anello di guasto resistenza media tra conduttori attivi con In (temperatura ambiente 35°C) [mΩ/m] 11,05 4,42 1,85 2,75 reattanza media tra conduttori attivi [mΩ/m] 0,75 0,75 0,75 0,86 resistenza media tra conduttori attivi e PE con In (temperatura ambiente 35°C) [mΩ/m] 6,39 3,07 1,79 1,681 reattanza media tra conduttori attivi e PE [mΩ/m] 0,8 0,8 0,8 0,604 corrente nominale di cresta ammissibile (trifase) [kA] 6 11 14 13,6 corrente nominale di breve durata ammissibile (0,1 s) (4) [kA] 1,7 4,2 8,9 8 limite termico massimo [A2s] 0,29 x 106 1,8 x 106 8 x 106 6,8 x 106 di base IP41 IP41 IP41 IP52 con accessori di tenuta IP54 IP54 IP54 IP54 di base IP40 (2) IP40 (2) IP40 (2) IP50 con accessori di tenuta IP51 (2) IP51 (2) IP51 (2) IP54 conduttori attivi tenuta alle correnti di cortocircuito grado di protezione installazione orizzontale, posa di costa installazione verticale, posa di piatto (1) Per posa di piatto applicare un coefficiente di declassamento di 0,9. (2) IP41/54 con prese di derivazioni soprastanti. (3) La corrente nominale In è data per una emperatura ambiente media di 35°C e per un riscaldamento dell'involucro che non supera i 40°K secondo le condizioni di prova previste dalla norma CEI EN 60439-2. (4) Per durate d'interruzione dell'interruttore automatico superiori 0,1 s consultateci. Determinazione della corrente ammissibile Iz di un condotto KN in funzione della temperatura ambiente Coefficiente moltiplicatore di surclassamento o di declassamento da applicare al valore di corrente nominale In del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C temperatura ambiente [°C] 15 20 25 30 35 40 45 50 coefficiente 1,25 1,19 1,13 1,06 1,00 0,92 0,84 0,75 64 Schneider Electric Protezione dei circuiti KSA16 KSA25 KSA40 KSA50 KSA63 KSA80 4 4 4 4 4 4 160 250 400 500 630 800 660 660 660 660 660 660 660 660 660 660 660 660 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 0,49 0,216 0,142 0,091 0,074 0,045 0,661 0,294 0,19 0,123 0,101 0,061 0,233 0,192 0,112 0,116 0,07 0,071 0,701 0,351 0,221 0,17 0,123 0,094 0,23 0,23 0,142 0,142 0,074 0,074 1,3 0,58 0,37 0,24 0,19 0,12 0,38 0,36 0,16 0,19 0,11 0,12 0,911 0,549 0,304 0,238 0,167 0,128 0,292 0,323 0,303 0,295 0,225 0,225 22 28 49,2 55 67,5 78,7 11 14 24,6 27,1 32,5 38,3 20,2 x 106 100 x 106 354 x 106 733 x 106 1096 x 106 1798 x 106 IP52 IP52 IP52 IP52 IP52 IP52 IP54 IP54 IP54 IP54 IP54 IP54 IP50 IP50 IP50 IP50 IP50 IP50 IP54 IP54 IP54 IP54 IP54 IP54 Determinazione della corrente ammissibile Iz di un condotto KS in funzione della temperatura ambiente Coefficiente moltiplicatore di surclassamento o di declassamento da applicare al valore di corrente nominale In del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C temperatura ambiente [°C] 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 coefficiente 1,10 1,08 1,06 1,04 1,02 1,00 0,97 0,94 0,91 0,88 Schneider Electric 60 0,85 65 Condotti sbarre prefabbricati Caratteristiche elettriche Canalis KH Protezione dei circuiti Caratteristiche elettriche generalità conduttori attivi conduttore di protezione tenuta alle correnti di cortocircuito grado di protezione tipo di condotto KHF14 KHF16 KHF18 KHF26 KFH28 KHF36 KHF38 KHF46 numero di conduttori 3/4 3/4 3/4 3/4 3/4 3/4 3/4 3/4 KHF48 3/4 natura dei conduttori Al Al Al Al Al Al Al Al Al corrente nominale In (1) [A] 1000 1200 1450 2200 2500 3000 3400 4000 4500 tensione nominale d'isolamento [V] 750 750 750 750 750 750 750 750 750 tensione nominale d'impiego [V] 750 750 750 750 750 750 750 750 750 frequenza nominale [Hz] 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 restistenza media per conduttore a freddo (temperatura ambiente 20°C) [mΩ/m] 0,084 0,057 0,042 0,028 0,021 0,019 0,014 0,014 0,01 resistenza media per conduttore con In (temperatura ambiente 35°C) [mΩ/m] 0,108 0,073 0,054 0,037 0,027 0,024 0,018 0,018 0,014 reattanza media per conduttore [mΩ/m] 0,035 0,035 0,035 0,016 0,016 0,01 0,01 0,007 0,007 impedenza media per conduttore [mΩ/m] 0,114 0,081 0,064 0,04 0,031 0,026 0,021 0,019 0,016 resistenza media a freddo (temperatura ambiente 20°C) [mΩ/m] 0,175 0,175 0,175 0,175 0,175 0,175 0,175 0,175 0,175 sezione (equivalente in rame) [mm2] 105 105 105 105 105 105 105 105 105 corrente nominale di cresta ammissibile (trifase) [kA] 58 79 79 202 202 258 258 310 310 corrente nominale di breve durata ammissibile (1 s) [kA] 25 37 39 75 96 111 111 147 147 IP31 IP31 IP31 IP31 IP31 IP31 IP31 IP31 IP31 di costruzione (1) La corrente nominale In è data per una emperatura ambiente media di 35°C e per un riscaldamento dell'involucro che non supera i 40°K secondo le condizioni di prova previste dalla norma CEI EN 60439-2. Determinazione della corrente ammissibile Iz di un condotto in funzione del tipo di posa Coefficiente moltiplicatore da applicare al valore di corrente nominale In in funzione delle condizioni di impiego tipo di posa orizz. di piatto orizz. di costa verticale coefficiente 1 trasporto coefficiente 0,75 distribuzione coefficiente 1 coefficiente 0,8 Determinazione della corrente ammissibile Iz di un condotto KH in funzione della temperatura ambiente Coefficiente moltiplicatore di surclassamento o di declassamento da applicare al valore di corrente nominale In del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C temperatura ambiente [°C] 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 coefficiente 1,12 1,09 1,06 1,03 1 0,97 0,94 0,90 0,87 0,83 66 65 0,79 Schneider Electric Protezione dei circuiti Condotti sbarre prefabbricati Caratteristiche elettriche Canalis KTIC Caratteristiche elettriche generalità conduttori attivi tipo di condotto KTIC-10 KTIC-13 KTIC-16 KTIC-20 KTIC-25 KTIC-30 KTIC-40 numero di conduttori 3o4 3o4 3o4 3o4 3o4 3o4 3o4 KTIC-50 3o4 natura dei conduttori Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu Cu corrente nominale In (1) [A] 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 tensione nominale d’isolamento [V] 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 tensione nominale d’impiego [V] 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 frequenza nominale [Hz] 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 restistenza media per conduttore a freddo (temperatura ambiente 20°C) [mΩ/m] 0,0431 0,0392 0,0234 0,019 0,0148 0,0118 0,01 0,0074 resistenza media per conduttore con In (temperatura ambiente 35°C) [mΩ/m] 0,0534 0,0486 0,0293 0,0236 0,0187 0,0146 0,0124 0,0092 reattanza media per conduttore [mΩ/m] 0,0322 0,0259 0,0171 0,0134 0,0104 0,0082 0,0069 0,0052 impedenza media per conduttore [mΩ/m] 0,0538 0,049 0,029 0,0232 0,0181 0,014 0,0121 0,009 sezione (equivalente in rame) [mm2] 2228 2322 2644 3065 3265 4782 5588 5988 resistenza media tra conduttori attivi e PE con In (temperatura ambiente 35°C) [mΩ/m] 0,0728 0,0662 0,0396 0,0322 0,0251 0,0199 0,0169 0,0125 reattanza media tra conduttori attivi e PE [mΩ/m] 0,0766 0,0593 0,0461 0,0287 0,0341 0,0294 0,0155 0,0127 corrente nominale di cresta ammissibile (trifase) [kA] 92 125 173 173 198 346 346 346 corrente nominale di breve durata ammissibile (1 s) [kA] 42 57 79 79 90 158 158 158 IP55 IP55 IP55 IP55 IP55 IP55 IP55 IP55 conduttore di protezione anello di guasto tenuta alle correnti di cortocircuito grado di protezione (1) La corrente nominale In è data per una temperatura ambiente media di 35°C e per un riscaldamento dell’involucro che non supera i 55°K secondo le condizioni di prova previste dalla norma CEI EN 60439-2. Determinazione della corrente ammissibile Iz del condotto KTIC in funzione delle condizioni d’impiego Coefficiente moltiplicatore di declassamento da applicare al valore di corrente nominale In del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C temperatura ambiente [°C] 35 40 45 50 coefficiente 1,03 1 0,95 0,84 Schneider Electric 67 Condotti sbarre prefabbricati Caratteristiche elettriche Canalis KTIA Protezione dei circuiti Caratteristiche elettriche generalità conduttori attivi tipo di condotto KTIA-10 KTIA-13 KTIA-16 KTIA-20 KTIA-25 KTIA-32 numero di conduttori 3o4 3o4 3o4 3o4 3o4 3o4 KTIA-40 3o4 natura dei conduttori corrente nominale In (1) [A] Al 1000 Al 1250 Al 1600 Al 2000 Al 2500 Al 3200 Al 4000 tensione nominale d’isolamento [V] 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 tensione nominale d’impiego [V] 1000 1000 1000 1000 1000 1000 1000 frequenza nominale [Hz] 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 50/60 restistenza media per conduttore a freddo (temperatura ambiente 20°C) [mΩ/m] 0,0565 0,0457 0,0291 0,0267 0,0215 0,0173 0,0138 resistenza media per conduttore con In (temperatura ambiente 35°C) [mΩ/m] 0,0712 0,0567 0,0367 0,0343 0,0269 0,0218 0,0174 reattanza media per conduttore [mΩ/m] 0,0224 0,0181 0,0119 0,0119 0,0085 0,0074 0,006 impedenza media per conduttore [mΩ/m] 0,0608 0,0491 0,0315 0,0292 0,0231 0,0189 0,015 conduttore di protezione anello di guasto sezione (equivalente in rame) [mm2] 2322 2644 3265 3265 4782 5988 5988 resistenza media tra conduttori attivi e PE con (temperatura ambiente 35°C) [mΩ/m] 0,0955 0,0773 0,0492 0,0451 0,0364 0,0292 0,0233 reattanza media tra conduttori attivi e PE [mΩ/m] 0,0786 0,0613 0,0481 0,0307 0,0361 0,0314 0,0175 [kA] 92 125 173 173 250 346 346 [kA] 42 57 79 79 114 159 158 IP55 IP55 IP55 IP55 IP55 IP55 IP55 tenuta alle correnti corrente nominale di cortocircuito di cresta ammissibile (trifase) corrente nominale di breve durata ammissibile (1 s) grado di protezione (1) La corrente nominale In è data per una temperatura ambiente media di 35°C e per un riscaldamento dell’involucro che non supera i 55°K secondo le condizioni di prova previste dalla norma CEI EN 60439-2. Determinazione della corrente ammissibile Iz del condotto KTIA in funzione delle condizioni d’impiego Coefficiente moltiplicatore di declassamento da applicare al valore di corrente nominale In del condotto per una temperatura ambiente media diversa da 35°C temperatura ambiente [°C] 35 40 45 50 coefficiente 1,03 1 0,95 0,84 68 Schneider Electric Protezione dei circuiti Condotti sbarre prefabbricati Caduta di tensione Generalità Caduta di tensione c per i condotti KBA, KBB e KN è stata ipotizzata la condizione di carico uniformemente distribuito lungo il condotto di lunghezza L; c per i condotti KS, KH, KTA e KTC è stata ipotizzata la condizione di carico concentrato all’estremità del condotto di lunghezza L. In caso di corrente d’impiego inferiore alla corrente nominale del condotto per determinare il valore della caduta di tensione nel tratto di condotto occorre moltiplicare il dato della tabella per il rapporto Ib/Inc. La caduta di tensione in un tratto di condotto sbarre senza derivazioni si calcola con la seguente formula: ∆U = k • Ib • L • (rc cos ϕ + xc sen ϕ) ed in percentuale: ∆U% = ∆U Un • 100 dove: c Ib [A] è la corrente d’impiego del tratto di condotto; c L[m] è la lunghezza del tratto; c rc[mΩ/m] è la resistenza di un metro di condotto; c xc[mΩ/m] è la reattanza di un metro di condotto; c Un è la tensione nominale dell’impianto; c cos ϕ è il fattore di potenza del carico; c k è un fattore che tiene conto del tipo di distribuzione in condotto realizzata: v k = 2 per sistemi monofase e bifase; v k = e per sistemi trifase. Le tabelle alle pagine seguenti (1A, 2A, 1B, 2B, 1C, 2C) forniscono i valori di ∆U% nei condotti Canalis per diversi valori di cos ϕ. Per il calcolo di questi valori sono state assunte le seguenti ipotesi: c tensione nominale del sistema pari a 400 V; c condotti trifasi con carico equilibrato sulle tre fasi; c resistenza del condotto considerata a temperatura ambiente pari a 35°C e condotto percorso dalla corrente nominale (anche nel caso in cui la corrente d’impiego del condotto è inferiore alla corrente nominale del condotto); Esempi di calcolo della caduta di tensione nei condotti c Si consideri un condotto KN40 avente le seguenti caratteristiche d’impiego: c rete trifase, v cos ϕ = 0.9, v Ib condotto = 36 A, v Ib I° derivazione = 20 A, v Ib II° derivazione = 16 A, v L I° tratto = 30 m, v L II° tratto = 20 m. Canalis KN40: Ib = 36 A L=30 m c Si consideri un condotto KS160 avente le seguenti caratteristiche d’impiego: v rete trifase, v cos ϕ = 0.9, v Ib condotto = 150 A, v Ib I° derivazione = 80 A, v Ib II° derivazione = 70 A, v L I° tratto = 30 m, v L II° tratto = 20 m. Canalis KS160: Ib = 150 A L=30 m L=20 m Ib I° derivazione = 80 A Ib II° derivazione = 70 A Per il calcolo della ∆U% si fa riferimento alla tabella 2B. ∆U% I° tratto = (150/160) • 1.45 = 1.36 ∆U% II° tratto = (70/160) • 0.97 = 0.424 ∆U% = ∆U% I° tratto + ∆U% II° tratto = 1.784 L=20 m Ib I° derivazione = 20 A Ib II° derivazione = 16 A Per il calcolo della ∆U% si fa riferimento alla tabella 1B. ∆U% I° tratto = (36/40) • 1.32 x 2 = 2.376 ∆U% II° tratto = (16/40) • 0.88 x 2 = 0.704 ∆U% = ∆U% I° tratto + ∆U% II° tratto = 3.080 Schneider Electric 69 Condotti sbarre prefabbricati Caduta di tensione Calcolo Protezione dei circuiti Tabella 1A: condotto con derivazioni puntuali, cos ϕ = 0.8 Lunghezza [m] Inc 5 10 15 20 KBA/KBB25 25 0,19 0,37 0,56 0,75 KBA/KBB40 40 0,13 0,26 0,39 0,52 KN40 40 0,20 0,39 0,59 0,79 KN63 63 0,13 0,26 0,39 0,52 KN100 100 0,09 0,19 0,28 0,38 25 0,93 0,65 0,99 0,65 0,47 30 1,12 0,78 1,18 0,78 0,57 35 1,30 0,91 1,38 0,91 0,66 40 1,49 1,04 1,58 1,04 0,76 45 1,68 1,16 1,78 1,17 0,85 50 1,86 1,29 1,97 1,30 0,94 60 2,24 1,55 2,37 1,56 1,13 70 2,61 1,81 2,76 1,83 1,32 80 2,98 2,07 3,16 2,09 1,51 90 3,35 2,33 3,55 2,35 1,70 100 3,73 2,59 3,95 2,61 1,89 Nota: In caso di carico concentrato all'estremità del tratto di condotto moltiplicare il valore in tabella per 2. In caso di sistema di distribuzione monofase o di condotto monofase moltiplicare il valore in tabella per 2. Tabella 2A: condotto usato come trasporto, cos ϕ = 0.8 Lunghezza [m] Inc 5 10 15 20 KS100 100 0,30 0,60 0,90 1,20 KS160 160 0,23 0,46 0,69 0,93 KS250 250 0,19 0,38 0,57 0,76 KS400 400 0,19 0,38 0,57 0,76 KS500 500 0,18 0,36 0,55 0,73 KS630 630 0,17 0,33 0,50 0,67 KS800 800 0,16 0,32 0,47 0,63 KHF14 1000 0,23 0,47 0,70 0,93 KHF16 1200 0,21 0,41 0,62 0,83 KHF18 1450 0,20 0,40 0,60 0,81 KHF26 2200 0,19 0,37 0,56 0,75 KHF28 2500 0,17 0,34 0,51 0,68 KHF36 3000 0,16 0,33 0,49 0,65 KHF38 3400 0,15 0,30 0,45 0,60 KHF46 4000 0,16 0,32 0,48 0,64 KHF48 4500 0,15 0,30 0,45 0,60 KTIA10 1000 0,15 0,30 0,46 0,61 KTIA13 1250 0,15 0,30 0,46 0,61 KTIA16 1600 0,13 0,25 0,38 0,51 KTIA20 2000 0,15 0,30 0,45 0,60 KTIA25 2500 0,14 0,29 0,43 0,58 KTIA32 3200 0,15 0,30 0,45 0,61 KTIA40 4000 0,15 0,30 0,46 0,61 KTIC10 1000 0,13 0,27 0,40 0,54 KTIC13 1250 0,15 0,29 0,44 0,59 KTIC16 1600 0,12 0,23 0,35 0,47 KTIC20 2000 0,12 0,23 0,35 0,47 25 1,50 1,16 0,95 0,95 0,91 0,84 0,79 1,16 1,03 1,01 0,93 0,84 0,82 0,75 0,81 0,75 0,76 0,76 0,63 0,75 0,72 0,76 0,76 0,67 0,74 0,58 0,58 30 1,80 1,39 1,14 1,14 1,09 1,00 0,95 1,40 1,24 1,21 1,12 1,01 0,98 0,90 0,97 0,90 0,91 0,91 0,76 0,90 0,86 0,91 0,91 0,81 0,88 0,70 0,70 35 2,10 1,62 1,33 1,33 1,27 1,17 1,11 1,63 1,44 1,41 1,31 1,18 1,15 1,05 1,13 1,05 1,07 1,07 0,89 1,05 1,01 1,06 1,06 0,94 1,03 0,82 0,82 40 2,40 1,85 1,52 1,52 1,45 1,34 1,27 1,86 1,65 1,61 1,49 1,35 1,31 1,20 1,29 1,20 1,22 1,22 1,01 1,20 1,15 1,21 1,21 1,07 1,18 0,93 0,93 45 2,70 2,08 1,71 1,71 1,64 1,51 1,42 2,09 1,86 1,81 1,68 1,52 1,47 1,35 1,45 1,35 1,37 1,37 1,14 1,35 1,30 1,36 1,37 1,21 1,33 1,05 1,05 50 3,01 2,32 1,90 1,90 1,82 1,67 1,58 2,33 2,06 2,02 1,87 1,69 1,64 1,50 1,61 1,50 1,52 1,52 1,26 1,50 1,44 1,52 1,52 1,34 1,47 1,17 1,17 60 3,61 2,78 2,28 2,28 2,18 2,01 1,90 2,79 2,48 2,42 2,24 2,03 1,96 1,80 1,93 1,80 1,83 1,83 1,52 1,80 1,73 1,82 1,82 1,61 1,77 1,40 1,40 70 4,21 3,24 2,66 2,66 2,55 2,34 2,22 3,26 2,89 2,82 2,61 2,36 2,29 2,10 2,26 2,10 2,13 2,13 1,77 2,10 2,02 2,12 2,12 1,88 2,06 1,63 1,63 80 4,81 3,71 3,03 3,04 2,91 2,68 2,53 3,72 3,30 3,22 2,99 2,70 2,62 2,40 2,58 2,40 2,44 2,43 2,02 2,40 2,31 2,43 2,43 2,15 2,36 1,87 1,87 90 5,41 4,17 3,41 3,42 3,27 3,01 2,85 4,19 3,71 3,63 3,36 3,04 2,95 2,70 2,90 2,70 2,74 2,74 2,28 2,70 2,59 2,73 2,73 2,42 2,65 2,10 2,10 100 6,01 4,63 3,79 3,80 3,64 3,35 3,17 4,65 4,13 4,03 3,73 3,38 3,27 3,00 3,22 3,00 3,05 3,04 2,53 2,99 2,88 3,03 3,03 2,69 2,95 2,33 2,33 KTIC25 2500 0,11 0,23 0,34 0,46 0,57 0,69 0,80 0,92 1,03 1,15 1,38 1,61 1,84 2,07 2,29 KTIC32 3200 0,12 0,23 0,35 0,46 0,58 0,69 0,81 0,92 1,04 1,15 1,38 1,61 1,84 2,07 2,30 KTIC40 4000 0,12 0,24 0,37 0,49 0,61 0,73 0,85 0,97 1,10 1,22 1,46 1,70 1,95 2,19 2,44 KTIC50 5000 0,11 0,23 0,34 0,45 0,57 0,68 0,79 0,91 1,02 1,13 1,36 1,59 1,82 2,04 2,27 Nota: In caso di carico uniformemente distribuito dividere il valore in tabella per 2. In caso di sistema di distribuzione monofase moltiplicare i valori in tabella per 2. 70 Schneider Electric Protezione dei circuiti Tabella 1B: condotto con derivazioni puntuali, cos ϕ = Lunghezza [m] Inc 5 10 15 KBA/KBB25 25 0,20 0,39 0,59 KBA/KBB40 40 0,14 0,27 0,41 KN40 40 0,21 0,42 0,63 KN63 63 0,14 0,27 0,41 KN100 100 0,10 0,20 0,29 0.85 20 0,79 0,55 0,84 0,55 0,39 25 0,99 0,68 1,04 0,69 0,49 30 1,18 0,82 1,25 0,82 0,59 35 1,38 0,96 1,46 0,96 0,69 40 1,58 1,09 1,67 1,10 0,78 45 1,78 1,23 1,88 1,23 0,88 50 1,97 1,37 2,09 1,37 0,98 60 2,37 1,64 2,51 1,64 1,17 70 2,76 1,91 2,92 1,92 1,37 80 3,16 2,19 3,34 2,19 1,57 90 3,55 2,46 3,76 2,47 1,76 100 3,95 2,73 4,18 2,74 1,96 45 2,77 2,13 1,71 1,72 1,61 1,51 1,39 2,15 1,88 1,82 1,71 1,53 1,50 1,36 1,48 1,37 1,41 1,41 1,17 1,38 1,33 1,40 1,40 1,22 1,34 1,06 1,06 1,04 1,04 1,10 1,03 50 3,08 2,37 1,90 1,91 1,79 1,67 1,55 2,39 2,09 2,02 1,90 1,70 1,67 1,51 1,64 1,52 1,57 1,56 1,30 1,53 1,48 1,55 1,55 1,35 1,49 1,17 1,17 1,16 1,16 1,23 1,14 60 3,70 2,85 2,28 2,29 2,15 2,01 1,86 2,86 2,51 2,42 2,28 2,04 2,00 1,82 1,97 1,82 1,88 1,87 1,56 1,84 1,78 1,86 1,87 1,62 1,78 1,41 1,41 1,39 1,39 1,47 1,37 70 4,32 3,32 2,66 2,67 2,51 2,34 2,16 3,34 2,93 2,83 2,66 2,38 2,33 2,12 2,30 2,13 2,19 2,19 1,82 2,15 2,07 2,18 2,18 1,89 2,08 1,64 1,64 1,62 1,62 1,72 1,60 80 4,93 3,79 3,04 3,06 2,87 2,68 2,47 3,82 3,35 3,23 3,04 2,72 2,67 2,42 2,63 2,43 2,51 2,50 2,08 2,45 2,37 2,49 2,49 2,16 2,38 1,88 1,88 1,85 1,85 1,96 1,83 90 5,55 4,27 3,42 3,44 3,23 3,01 2,78 4,30 3,76 3,64 3,42 3,06 3,00 2,73 2,96 2,73 2,82 2,81 2,34 2,76 2,66 2,80 2,80 2,43 2,68 2,11 2,11 2,08 2,09 2,21 2,06 100 6,17 4,74 3,80 3,82 3,59 3,35 3,09 4,77 4,18 4,04 3,80 3,40 3,33 3,03 3,29 3,04 3,13 3,12 2,60 3,07 2,96 3,11 3,11 2,70 2,97 2,35 2,35 2,31 2,32 2,46 2,29 Nota: In caso di carico concentrato all'estremità del tratto di condotto moltiplicare il valore in tabella per 2. In caso di sistema di distribuzione monofase o di condotto monofase moltiplicare il valore in tabella per 2. Tabella 2B: condotto usato come trasporto, cos ϕ = 0.85 Lunghezza [m] Inc 5 10 15 20 KS100 100 0,31 0,62 0,92 1,23 KS160 160 0,24 0,47 0,71 0,95 KS250 250 0,19 0,38 0,57 0,76 KS400 400 0,19 0,38 0,57 0,76 KS500 500 0,18 0,36 0,54 0,72 KS630 630 0,17 0,33 0,50 0,67 KS800 800 0,15 0,31 0,46 0,62 KHF14 1000 0,24 0,48 0,72 0,95 KHF16 1200 0,21 0,42 0,63 0,84 KHF18 1450 0,20 0,40 0,61 0,81 KHF26 2200 0,19 0,38 0,57 0,76 KHF28 2500 0,17 0,34 0,51 0,68 KHF36 3000 0,17 0,33 0,50 0,67 KHF38 3400 0,15 0,30 0,45 0,61 KHF46 4000 0,16 0,33 0,49 0,66 KHF48 4500 0,15 0,30 0,46 0,61 KTIA10 1000 0,16 0,31 0,47 0,63 KTIA13 1250 0,16 0,31 0,47 0,62 KTIA16 1600 0,13 0,26 0,39 0,52 KTIA20 2000 0,15 0,31 0,46 0,61 KTIA25 2500 0,15 0,30 0,44 0,59 KTIA32 3200 0,16 0,31 0,47 0,62 KTIA40 4000 0,16 0,31 0,47 0,62 KTIC10 1000 0,14 0,27 0,41 0,54 KTIC13 1250 0,15 0,30 0,45 0,59 KTIC16 1600 0,12 0,23 0,35 0,47 KTIC20 2000 0,12 0,23 0,35 0,47 KTIC25 2500 0,12 0,23 0,35 0,46 KTIC32 3200 0,12 0,23 0,35 0,46 KTIC40 4000 0,12 0,25 0,37 0,49 KTIC50 5000 0,11 0,23 0,34 0,46 25 1,54 1,19 0,95 0,95 0,90 0,84 0,77 1,19 1,05 1,01 0,95 0,85 0,83 0,76 0,82 0,76 0,78 0,78 0,65 0,77 0,74 0,78 0,78 0,68 0,74 0,59 0,59 0,58 0,58 0,61 0,57 30 1,85 1,42 1,14 1,15 1,08 1,00 0,93 1,43 1,25 1,21 1,14 1,02 1,00 0,91 0,99 0,91 0,94 0,94 0,78 0,92 0,89 0,93 0,93 0,81 0,89 0,70 0,70 0,69 0,70 0,74 0,69 35 2,16 1,66 1,33 1,34 1,26 1,17 1,08 1,67 1,46 1,41 1,33 1,19 1,17 1,06 1,15 1,06 1,10 1,09 0,91 1,07 1,04 1,09 1,09 0,95 1,04 0,82 0,82 0,81 0,81 0,86 0,80 40 2,47 1,90 1,52 1,53 1,43 1,34 1,24 1,91 1,67 1,62 1,52 1,36 1,33 1,21 1,32 1,22 1,25 1,25 1,04 1,23 1,18 1,24 1,24 1,08 1,19 0,94 0,94 0,93 0,93 0,98 0,91 Nota: In caso di carico uniformemente distribuito dividere il valore in tabella per 2. In caso di sistema di distribuzione monofase moltiplicare i valori in tabella per 2. Schneider Electric 71 Protezione dei circuiti Condotti sbarre prefabbricati Caduta di tensione Calcolo Tabella 1C: condotto con derivazioni puntuali , cos ϕ = 0.9 Lunghezza [m] Inc 5 10 15 20 KBA/KBB25 25 0,21 0,42 0,62 0,83 KBA/KBB40 40 0,14 0,29 0,43 0,57 KN40 40 0,22 0,44 0,66 0,88 KN63 63 0,14 0,29 0,43 0,57 KN100 100 0,10 0,20 0,30 0,40 25 1,04 0,72 1,10 0,72 0,51 30 1,25 0,86 1,32 0,86 0,61 35 1,46 1,01 1,54 1,00 0,71 40 1,67 1,15 1,76 1,15 0,81 45 1,87 1,29 1,98 1,29 0,91 50 2,08 1,44 2,20 1,43 1,01 60 2,50 1,72 2,64 1,72 1,21 70 2,92 2,01 3,08 2,01 1,41 80 3,33 2,30 3,52 2,29 1,62 90 3,75 2,59 3,96 2,58 1,82 100 4,17 2,87 4,40 2,87 2,02 45 2,83 2,17 1,70 1,71 1,57 1,49 1,34 2,19 1,89 1,80 1,73 1,52 1,52 1,36 1,50 1,37 1,44 1,44 1,19 1,41 1,36 1,42 1,42 1,21 1,34 1,05 1,06 1,04 1,04 1,10 1,03 50 3,14 2,41 1,89 1,90 1,75 1,66 1,49 2,43 2,10 2,00 1,92 1,69 1,69 1,51 1,67 1,52 1,60 1,59 1,32 1,56 1,51 1,58 1,58 1,34 1,49 1,17 1,17 1,16 1,16 1,23 1,14 60 3,77 2,90 2,26 2,28 2,10 1,99 1,78 2,92 2,52 2,41 2,30 2,03 2,02 1,82 2,00 1,83 1,92 1,91 1,59 1,87 1,81 1,90 1,90 1,61 1,79 1,41 1,41 1,39 1,39 1,47 1,37 70 4,40 3,38 2,64 2,67 2,44 2,32 2,08 3,41 2,94 2,81 2,69 2,37 2,36 2,12 2,33 2,13 2,24 2,23 1,85 2,19 2,12 2,22 2,22 1,88 2,09 1,64 1,64 1,62 1,62 1,72 1,60 80 5,03 3,86 3,02 3,05 2,79 2,65 2,38 3,90 3,37 3,21 3,07 2,71 2,70 2,42 2,67 2,44 2,56 2,55 2,12 2,50 2,42 2,53 2,53 2,15 2,38 1,87 1,88 1,85 1,85 1,96 1,83 90 5,66 4,34 3,39 3,43 3,14 2,98 2,68 4,38 3,79 3,61 3,45 3,05 3,04 2,72 3,00 2,74 2,88 2,87 2,38 2,81 2,72 2,85 2,85 2,42 2,68 2,11 2,11 2,08 2,08 2,21 2,06 100 6,29 4,83 3,77 3,81 3,49 3,31 2,97 4,87 4,21 4,01 3,84 3,39 3,37 3,03 3,33 3,05 3,20 3,19 2,65 3,12 3,02 3,17 3,17 2,69 2,98 2,34 2,35 2,31 2,32 2,45 2,28 Nota: In caso di carico concentrato all'estremità del tratto di condotto moltiplicare il valore in tabella per 2. In caso di sistema di distribuzione monofase o di condotto monofase moltiplicare il valore in tabella per 2. Tabella 2C: condotto usato come trasporto, cos ϕ = 0.9 Lunghezza [m] Inc 5 10 15 20 KS100 100 0,31 0,63 0,94 1,26 KS160 160 0,24 0,48 0,72 0,97 KS250 250 0,19 0,38 0,57 0,75 KS400 400 0,19 0,38 0,57 0,76 KS500 500 0,17 0,35 0,52 0,70 KS630 630 0,17 0,33 0,50 0,66 KS800 800 0,15 0,30 0,45 0,59 KHF14 1000 0,24 0,49 0,73 0,97 KHF16 1200 0,21 0,42 0,63 0,84 KHF18 1450 0,20 0,40 0,60 0,80 KHF26 2200 0,19 0,38 0,58 0,77 KHF28 2500 0,17 0,34 0,51 0,68 KHF36 3000 0,17 0,34 0,51 0,67 KHF38 3400 0,15 0,30 0,45 0,61 KHF46 4000 0,17 0,33 0,50 0,67 KHF48 4500 0,15 0,30 0,46 0,61 KTIA10 1000 0,16 0,32 0,48 0,64 KTIA13 1250 0,16 0,32 0,48 0,64 KTIA16 1600 0,13 0,26 0,40 0,53 KTIA20 2000 0,16 0,31 0,47 0,62 KTIA25 2500 0,15 0,30 0,45 0,60 KTIA32 3200 0,16 0,32 0,47 0,63 KTIA40 4000 0,16 0,32 0,47 0,63 KTIC10 1000 0,13 0,27 0,40 0,54 KTIC13 1250 0,15 0,30 0,45 0,60 KTIC16 1600 0,12 0,23 0,35 0,47 KTIC20 2000 0,12 0,23 0,35 0,47 KTIC25 2500 0,12 0,23 0,35 0,46 KTIC32 3200 0,12 0,23 0,35 0,46 KTIC40 4000 0,12 0,25 0,37 0,49 KTIC50 5000 0,11 0,23 0,34 0,46 25 1,57 1,21 0,94 0,95 0,87 0,83 0,74 1,22 1,05 1,00 0,96 0,85 0,84 0,76 0,83 0,76 0,80 0,80 0,66 0,78 0,76 0,79 0,79 0,67 0,74 0,59 0,59 0,58 0,58 0,61 0,57 30 1,89 1,45 1,13 1,14 1,05 0,99 0,89 1,46 1,26 1,20 1,15 1,02 1,01 0,91 1,00 0,91 0,96 0,96 0,79 0,94 0,91 0,95 0,95 0,81 0,89 0,70 0,70 0,69 0,69 0,74 0,69 35 2,20 1,69 1,32 1,33 1,22 1,16 1,04 1,70 1,47 1,40 1,34 1,19 1,18 1,06 1,17 1,07 1,12 1,12 0,93 1,09 1,06 1,11 1,11 0,94 1,04 0,82 0,82 0,81 0,81 0,86 0,80 40 2,51 1,93 1,51 1,52 1,40 1,32 1,19 1,95 1,68 1,60 1,53 1,35 1,35 1,21 1,33 1,22 1,28 1,28 1,06 1,25 1,21 1,27 1,27 1,08 1,19 0,94 0,94 0,93 0,93 0,98 0,91 Nota: In caso di carico uniformemente distribuito dividere il valore in tabella per 2. In caso di sistema di distribuzione monofase moltiplicare i valori in tabella per 2. 72 Schneider Electric Protezione dei circuiti Determinazione dell’Icc a valle di un tratto di condotto sbarre prefabbricato in funzione dell’Icc a monte Le tabelle qui riportate permettono di determinare il valore della corrente di cortocircuito trifase in un punto della rete a valle di un tratto di condotto sbarre, conoscendo: c la corrente di cortocircuito trifase a monte del condotto; c la lunghezza del tratto di condotto ed il tipo di condotto. Tipo condotto KBA25/KBB25 KBA40/KBB40 KNA04/KNT04 KNA06/KNT06 KNA10/KNT10 KSA10 KSA16 KSA25 KSA40 KSA50 KSA63 KSA80 KHF14 KHF16 KHF18 KHF26 KHF28 KHF36 KHF38 KHF46 esempio KHF48 KTIC-10 KTIC-13 KTIC-16 KTIC-20 KTIC-25 KTIC-32 KTIC-40 KTIC-50 KTIA-10 KTIA-13 KTIA-16 KTIA-20 KTIA-25 KTIA-32 KTIA-40 Icc a monte [kA] 100 90 80 70 60 50 45 40 35 30 esempio 25 22 15 10 7 5 4 Nota: Nel caso in cui i valori della Icc a monte e della lunghezza del tratto di condotto non risultino in tabella considerare i seguenti valori: c Icc a monte: valore immediatamente superiore; c lunghezza tratto condotto: valore immediatamente inferiore. In entrambi i casi l’Icc a valle individuata è superiore a quella effettiva, l’approssimazione è dunque nel senso della maggiore sicurezza. Lunghezza del condotto [m] 0,1 0,1 0,2 0,3 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,7 0,3 0,4 0,5 0,8 0,8 1,2 1,3 2 1,4 2,2 2,2 3,4 2,4 3,7 3,4 5,1 4 6 4,3 6,5 8,4 12,7 9,2 14 13,0 19,7 14,4 22 18,3 27,6 20,4 31,1 4 6,4 5,1 7,7 7,9 12,0 10 15,1 12,8 19,4 16,3 24,7 19 29,2 25,7 39,0 4,6 7,0 5,8 8,7 8,9 13,3 9,2 13,8 12,3 18,4 14,6 21,9 18,1 27,3 Icc a valle [kA] 92,6 89 84 81 75,2 72,9 66,4 64,5 57,3 56 48 47 43,4 42,6 38,7 38,1 34 33,6 29,3 28,9 24,5 24,3 21,6 21,4 14,8 14,7 9,9 9,9 7 7 5 5 4 4 0,2 0,4 0,3 0,6 1,1 0,7 1,4 2,1 3,5 3,8 5,8 6,4 8,6 10,2 11,3 21,7 24,0 33,6 37,6 47 53,4 11,0 13,0 20,5 25,9 33,1 42,1 49,8 66,6 11,6 14,5 22,3 23,1 30,8 36,8 45,8 0,3 0,6 0,4 0,9 1,8 1,1 2,3 3,5 5,9 6,4 9,9 10,9 14,2 17,1 19,1 36,3 40,5 56 63,3 78,0 89,8 18,4 21,7 34,2 43 55,1 70 83,1 111,0 18,9 23,6 36,3 37,8 50,0 60,0 74,7 0,4 0,9 0,6 1,4 2,8 1,8 3,6 5,8 9,5 10,6 16,2 18,0 22,5 27,5 31,0 58,2 65,7 89,4 102,6 124,4 145,3 29,6 34,7 55,0 69,2 88,3 112,5 133,2 178,0 29,5 36,8 56,6 59,2 77,9 93,8 116,9 0,6 1,3 0,8 1,9 4 2,5 5,2 8,5 13,9 15,6 23,8 26,7 32,1 39,8 45,4 84,0 96 128,7 149,4 178,8 211,6 42,9 50,0 79,5 100,0 127,5 162,5 192,2 257,1 41,6 52,0 80,0 84 109,9 132,7 165,5 82 75,2 68,2 60,9 53,2 45 41 36,8 32,6 28,2 23,8 21 14,5 9,8 6,9 5 4 72,6 67,2 61,5 55,5 49,2 42 38,5 34,8 31 27,1 23 20,4 14,2 9,6 6,8 4,9 4 61,4 57,5 53,3 48,7 43,8 38 35,2 32,2 28,9 25,5 21,9 19,6 13,8 9,4 6,7 4,9 3,9 51,5 48,8 45,7 42,3 38,6 34 31,8 29,3 26,7 23,8 20,7 18,6 13,3 9,1 6,6 4,8 3,9 Nota 1: la tabella è stata calcolata considerando: c tensione trifase: 400 V; c condotti sbarre alla temperatura ambiente di 20°C Schneider Electric Determinato il valore di corrente di cortocircuito a valle, è possibile dimensionare correttamente l’interruttore automatico a valle del tratto di condotto (Pdi > Icc) e verificare che quest’ultimo protegga contro il cortocircuito l’eventuale cavo, condotto o sistema sbarre che si trova a valle dell’interruttore stesso. Nel caso di condotto con molte linee in derivazione protette da interruttori automatici è preferibile dal punto di vista della sicurezza e della semplicità di calcolo scegliere il potere d’interruzione degli interruttori in derivazione sulla base della corrente di cortocircuito all’inizio del condotto e non della corrente di cortocircuito nel punto in cui si ha la derivazione. 0,8 1,8 1,1 2,7 5,6 3,7 7,7 12,8 20,9 23,8 36 41 47 59,3 68,5 124,7 144,1 190,4 223,8 263,7 1,1 2,4 1,5 3,7 8 5,3 11,0 18,8 30,6 35,3 53 61 67,1 86 100,4 180,3 210,6 274,3 1,6 3,6 2,3 5,5 12,1 8,2 17,3 30,2 49 57,4 85,2 99,4 104,4 136,0 160,8 284,5 2,0 4,5 2,8 6,9 15,3 10,5 22,2 39,3 63,4 75 110,8 130,1 133,7 175,4 208,7 2,8 6,5 4,0 10 22,3 15,5 32,7 58,8 94,7 113,1 166,3 196,9 196,5 260,5 64 74,0 118,1 148,4 189,0 241,0 92,4 106,7 170,8 214,4 146,2 168 188,5 279,8 60,1 75,2 115,8 121,6 159 192,5 240 85,0 106,4 163,8 172,5 224,8 130,9 164 253 166,7 208,9 40,8 39,1 37,1 34,8 32,3 29 27,5 25,7 23,9 21,7 19,2 17,5 12,8 8,8 6,4 4,7 3,8 31,5 30,5 29,3 27,9 26,2 24 23 21,9 20,6 19,1 17,2 15,9 12 8,3 6,2 4,5 3,7 21,9 21,4 20,8 20,1 19,2 18 17,5 17 16,3 15,4 14,3 13,4 10,7 7,6 5,8 4,3 3,5 17,6 17,3 16,9 16,5 15,9 15 14,7 14,3 13,9 13,3 12,5 11,9 9,7 7,1 5 4,1 3,4 12,4 12,2 12 11,8 11,5 11 10,9 10,6 10,4 10,1 9,7 9,4 8,1 6,2 5 3,8 3,2 4 9,2 5,7 14,1 32 22,4 47,3 86,2 138,5 166,7 244 290,7 284,0 5,4 12,5 7,8 19,2 43,7 30,8 65,2 119,6 192 232,1 6,5 15,2 9,4 23,2 53,1 37,5 79,4 146,3 234,6 284,3 11,1 25,7 15,9 39,4 90,5 64,2 136,3 253 16,7 38,8 24 59,6 137,3 97,6 207,3 8,7 8,6 8,5 8,4 8,3 8 8 7,9 7,8 7,6 7,4 7,3 6,5 5,3 4,4 3,4 2,9 6,4 6,4 6,3 6,2 6,2 6 6 5,9 5,9 5,8 5,7 5,6 5,2 4,4 3,8 3 2,6 5,3 5,3 5,2 5,2 5,1 5 5 5 4,9 4,9 4,8 4,8 4,5 3,9 3,4 2,8 2,5 3,1 3,1 3,1 3,1 3,1 3 3 3 3 3 3 2,9 2,8 2,6 2,4 2,1 1,9 2,1 2,1 2,1 2,1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 1,8 1,8 1,6 1,5 Nota 2: per una tensione trifase concatenata di 230 V, dividere le lunghezze in tabella per 1,732. 73 Protezione dei circuiti Tabelle di coordinamento La scelta di un interruttore per la protezione di un condotto sbarre prefabbricato deve essere fatta tenendo conto: c delle regole abituali per la taratura del relé termico dell'interruttore, quindi: IB ≤ Ir ≤ Inc dove: v IB è la corrente d'impiego, v Ir è la corrente di regolazione termica dell'interruttore, v Inc è la corrente nominale del condotto; c della tenuta elettrodinamica del condotto, cioè la corrente di cresta limitata Icr dall'interruttore deve essere inferiore alla tenuta elettrodinamica (o corrente di cresta ammissibile) del condotto; c del limite termico massimo [A2s] ammissibile dal condotto, che deve essere superiore all'energia specifica [I2t] lasciata passare dall'interruttore. Tabelle di coordinamento Le tabelle di coordinamento degli interruttori Compact NS e Masterpact con i condotti Canalis forniscono direttamente, in funzione del tipo di condotto prefabbricato e del tipo di interruttore di protezione, la corrente di cortocircuito massima alla quale il condotto Canalis è protetto. Interruttori Multi 9 I condotti Canalis tipo KLE-20, KBA25/40, KBB25/40, KN40/100 e KSA100 sono protetti da interruttori della serie Multi 9 fino al potere di interruzione dell'interruttore Multi 9 associato. Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 380/415 V) tipo di condotto Canalis portata nominale (In a 35°C) tipo interr. Compact NSA160E Icc max NSA160NE in kA eff. NSA160N NS160E NS160NE NS160N NS160sx NS160H NS160L NS250N NS250sx NS250H NS250L NS400N NS400H NS400L NS630N NS630H NS630L NS630bN NS630bH NS630bL NS800N/H NS800L NS1000N/H NS1000L NS1250N/H Masterpact NT08/10/12H1 NT08/10L1 NW08/10/12N1 NW08/10/12H1 NW08/10/12H2a NW08/10/12H2 NW08/10/12L1 74 KN-40 40 4,5 4,5 4,5 KN-63 63 16 25 30 12 12 12 12 12 12 KN/KSA-10 100 16 25 30 16 20 20 20 20 20 17 17 17 17 KSA-16 160 16 25 36 16 25 36 50 70 70 36 50 55 55 30 30 30 KSA-25 250 16 25 36 16 25 36 50 70 150 36 50 70 150 45 45 45 30 30 30 14 14 KSA-40 400 45 70 150 45 70 150 24 55 24 24 24 24 24 KSA-50 500 KSA-63 630 KSA-80 800 45 70 150 26 26 70 45 70 150 32 32 120 32 120 26 70 26 26 26 26 26 32 120 32 32 32 32 32 45 70 150 38 38 150 38 150 38 150 38 38 150 38 38 38 38 38 Schneider Electric Protezione dei circuiti Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 380/415 V) tipo di condotto Canalis portata nominale (In a 35°C) Compact NS1000N NS1000H NS1000L NS1250N/H NS1600N/H Masterpact NT10/12/16H1 NT10L1 NW10/12/16N1 NW20N1 NW10/12H1 NW16H1 NW20/25H1 NW32/40H1 NW40bH1 NW50H1 NW10/12H2a NW16H2a NW20/25H2a NW32/40H2a NW10/12H2 NW16H2 NW20/25H2 NW32/40/40b H2 NW50H2 NW20/25H3 NW32/40H3 NW10/12L1 NW16L1 NW20L1 KTIA-10 1000 40 40 150 40 40 40 150 40 KTIA-13 1250 KTIA-16 1600 KTIA-20 2000 KTIA-25 2500 KTIA-32 3200 50 50 42 150 42 42 50 50 42 150 42 42 65 65 65 42 40 40 60 60 42 150 42 42 60 60 60 65 65 65 80 65 65 65 86 80 80 80 85 85 85 80 80 80 86 86 86 80 80 86 86 150 150 150 tipo di condotto Canalis portata nominale (In a 35°C) Compact NS1000N/H NS1000L NS1250N/H NS1600N/H Masterpact NT10/12/16H1 NT10L1 NW10/12/16N1 NW20N1 NW10/12/16H1 NW20/25H1 NW32/40H1 NW40bH1 NW50/63H1 NW10/12/16H2a NW20/25H2a NW32/40 H2a NW10/12/16H2 NW20/25H2 NW32/40/40b H2 NW50/63H2 NW20/25H3 NW32/40H3 NW10/12L1 NW1620L1 KTIC-10 1000 40 150 40 40 40 150 40 KTIC-13 1250 50 150 50 50 KTIC-16 1600 150 42 40 50 150 42 42 60 60 Schneider Electric 40 40 50 50 60 60 60 72 72 72 40 40 50 50 60 60 60 72 72 72 60 40 40 40 55 50 50 80 80 80 55 55 140 140 KTIC-20 2000 KTIC-25 2500 KTIC-32 3200 150 42 42 65 65 42 42 65 65 82 65 65 82 65 90 90 85 90 90 90 KTIC-40 4000 KTIC-50 5000 65 90 90 95 60 60 60 60 73 73 60 60 73 73 60 40 72 KTIA-40 4000 80 80 73 140 82 82 82 82 82 82 82 82 82 82 82 82 150 150 85 90 90 95 90 75 Tabelle di coordinamento Protezione dei circuiti Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 380/415 V) tipo di condotto Canalis portata nominale (In a 35°C) Compact NS800N/H NS800L NS1000N/H NS1000L NS1250N/H NS1600N/H NS1600bN/bH NS2000N NS2000H NS2500N NS2500H NS3200N NS3200H Masterpact NT08/10/12H1 NT16H1 NT08/10L1 NW08/10/12N1 NW16N1 NW20N1 NW08/10/12H1 NW16H1 NW20/25H1 NW32/40H1 NW40b/50/63H1 NW08/10/12H2a NW16H2a NW20/25H2a NW32/40H2a NW08/10/12H2 NW16H2 NW20/25H2 NW32/40H2 NW40b/50/63H2 NW20/25H3 NW32/40H3 NW08/10/12L1 NW16L1 NW20L1 76 KHF 1000 28 70 28 70 28 28 28 80 28 28 28 28 28 28 KHF 1200 KHF 1450 38 150 38 38 38 48 150 48 48 48 38 38 150 38 38 38 38 38 38 38 38 150 38 38 38 38 38 38 28 28 28 38 38 38 38 38 38 28 28 28 38 38 38 38 38 38 28 38 38 28 28 28 38 38 38 38 38 38 KHF 2200/2500 KHF 3000/3400 70 70 85 70 85 70 85 70 70 85 70 85 70 85 KHF 4000/4500 42 42 42 42 65 65 65 92 65 65 100 65 100 85 85 85 85 85 85 92 92 92 92 92 92 100 100 117 117 117 150 150 150 100 147 147 Schneider Electric Protezione dei circuiti Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 660/690 V) tipo di condotto Canalis portata nominale (In a 35°C) tipo di interruttore Compact Icc max in kA eff. NS160NE NS160N NS160sx NS160H NS160L NS250N NS250sx NS250H NS250L NS400N NS400H NS400L NS630N NS630H NS630L NS630bN NS630bH NS630bL NS800N NS800H NS800L NS1000N NS1000H NS1000L Masterpact NT08/10/12H1 NT08/10L1 NW08/10/12N1 NW08/10/12H1 NW08/10/12H2a NW08/10/12H2 NW08/10/12L1 Schneider Electric KSA-10 100 8 8 10 10 20 8 10 10 15 KSA-16 160 8 8 10 10 20 8 10 10 20 10 17 14 KSA-25 250 8 8 10 10 20 8 10 10 20 10 20 28 14 KSA-40 400 10 20 35 10 20 35 24 24 75 24 25 24 24 24 24 24 KSA-50 500 KSA-63 630 KSA-80 800 10 20 35 26 26 75 26 26 75 10 20 35 30 32 75 30 32 75 26 25 26 26 26 26 26 32 25 32 32 32 32 32 20 20 35 30 38 75 30 38 75 30 38 35 38 25 38 38 38 38 38 77 Tabelle di coordinamento Protezione dei circuiti Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 660/690 V) tipo di condotto Canalis portata nominale (In a 35°C) Compact NS1000N NS1000H NS1000L NS1250N NS1250H NS1600N NS1600H Masterpact NT10/12/16H1 NT10L1 NW10/12/16N1 NW20N1 NW10/12/16H1 NW20/25H1 NW32H1 NW40H1 NW40bH1 NW50/63H1 NW10/12/16H2a NW20/25H2a NW32/40 H2a NW10/12/16H2 NW20/25H2 NW32/40/40bH2 NW50/63H2 NW20/25H3 NW32/40H3 NW10/12L1 NW16/20L1 78 KTIC-10 1000 30 40 35 30 40 30 40 40 25 40 KTIC-13 1250 30 42 35 30 42 40 42 KTIC-16 1600 KTIC-20 2000 KTIC-25 2500 KTIC-32 3200 25 42 42 50 25 42 42 65 65 42 40 25 42 42 60 60 65 65 65 82 65 65 65 82 40 40 50 50 60 60 73 73 60 60 73 73 60 40 50 50 65 65 73 100 82 82 82 82 82 82 82 82 82 82 82 82 100 100 KTIC-40 4000 KTIC-50 5000 65 65 90 95 85 90 90 95 90 Schneider Electric Protezione dei circuiti Corrente di cortocircuito condizionata [kA eff.] (tensione 660/690 V) tipo di condotto Canalis portata nominale (In a 35°C) Compact NS800N NS800H NS800L NS1000N NS1000H NS1000L NS1250N NS1250H NS1600N NS1600H NS1600bN NS1600bH NS2000N NS2000H NS2500N NS2500H NS3200N NS3200H Masterpact NT08/10/12H1 NT16H1 NT08/10L1 NW08/10/12/16/20N1 NW08/10/12H1 NW16H1 NW20/25H1 NW32/40H1 NW40b/50/63H1 NW08/10/12H2 NW16H2 NW20/25H2 NW32/40H2 NW08/10/12H2 NW16H2 NW20/25H2 NW32/40H2 NW40b/50/63H2 NW20/25H3 NW32H3 NW40H3 NW08/10/12L1 NW16L1 NW20L1 Schneider Electric KHF 1000 28 28 75 28 28 35 28 28 28 28 28 28 28 28 25 28 28 28 28 KHF 1200 KHF 1450 30 38 35 30 38 30 38 30 38 30 48 35 30 48 30 48 48 48 48 48 38 38 25 38 38 38 38 38 38 25 38 38 38 38 28 28 28 38 38 38 38 38 38 28 28 28 38 38 38 38 38 38 28 28 28 28 38 38 38 38 38 38 38 38 KHF 2200/2500 KHF 3000/3400 30 42 60 40 60 40 60 40 60 40 60 40 60 40 60 40 KHF 4000/4500 38 65 65 65 92 65 65 100 65 100 85 85 85 85 85 85 85 85 85 92 92 92 92 85 85 100 100 100 100 100 100 100 85 100 100 100 79 Protezione dei circuiti 80 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Schneider Electric Definizioni 82 Tipi di protezioni 85 Tipi di sganciatori 86 Caratteristiche elettriche interruttori automatici 89 Curve di intervento 128 Declassamento in temperatura 144 Comando e sezionamento 148 Potenze dissipate 164 Curve di limitazione 167 Filiazione 181 Selettività 189 Selettività rinforzata 211 Impiego in corrente continua 216 Impiego a 400 Hz 218 81 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Interruttori automatici Corrente nominale di impiego (In) È la corrente che l'interruttore può portare in servizio ininterrotto, considerando cioè la corrente costante, sempre circolante, pari al suo valore nominale In, per intervalli di tempo superiori a 8 ore: settimane, mesi o anche anni. La corrente nominale dell'interruttore è uguale alla sua corrente termica convenzionale in aria libera (Irth), che rappresenta il valore massimo di corrente che l'interruttore è destinato a portare, in conformità alle prescrizioni sui limiti di sovratemperatura che le relative Norme di prodotto impongono. La Norma CEI 23-3 fissa i valori preferenziali della corrente nominale: 6-1013-16-20-25-32-40-50-63-80-100-125A. Tensione nominale di impiego (Ue) È il valore di tensione che il costruttore specifica per l'apparecchio unitamente alla corrente nominale di impiego, garantendone le prestazioni dichiarate. Allo stesso interruttore possono essere assegnati diversi valori di tensione nominale di impiego, alle quali corrispondono servizi e prestazioni diversi dell'interruttore stesso, specificati dal costruttore. I valori normali della tensione nominale di impiego stabiliti dalla Norma 23-3 sono: c 230 V per interruttori unipolari e bipolari; c 230/400 V per interruttori unipolari; c 400 V per interruttori bipolari, tripolari e tetrapolari. Tensione nominale di isolamento (Ui) È il valore di tensione per il quale è dimensionato l'isolamento elettrico dell'interruttore (verificato da prove dielettriche ed assicurato da adeguate distanze di isolamento superficiali). Evidentemente, il massimo valore di tensione nominale di impiego non può essere superiore al valore della tensione nominale di isolamento; inoltre, se per un apparecchio non viene specificato il valore della tensione di isolamento, si considera come tensione nominale di isolamento la sua più alta tensione nominale di impiego. Tensione nominale di tenuta ad impulso (Uimp) È il valore di picco di una tensione ad impulso (con forma d'onda definita da 1,2/50 µs) che l'apparecchio può sopportare senza guasti in condizioni specificate di prova: ad interruttore aperto non si devono verificare scariche tra i contatti di una stessa fase né tra fase e massa. Definizioni Tale valore se dichiarato dal costruttore, deve essere utilizzato ai fini del coordinamento dell'isolamento dell'impianto, che fornisce le prescrizioni per la tenuta dielettrica degli apparecchi nei confronti delle sovratensioni, soprattutto di origine atmosferica; in particolare, la tensione nominale di tenuta ad impulso di un apparecchio deve essere uguale o superiore ai valori specificati per le sovratensioni transitorie che possono verificarsi nel circuito in cui l'apparecchio è inserito. Le Norme prevedono anche valori minimi di Uimp in funzione della tensione nominale di impiego dell'apparecchio. Corrente convenzionale di non intervento (Inf) Valore specificato di corrente che l'interruttore o lo sganciatore è in grado di portare per un tempo stabilito (tempo convenzionale) senza operare lo sgancio. Corrente convenzionale di intervento (If) Valore specificato di corrente che determina lo sgancio dell'interruttore entro un limite di tempo stabilito (tempo convenzionale). Il legame tra In, If, Inf e tempo convenzionale dipende dalla Norma di riferimento (Norma domestica CEI 23-3 e Norma industriale CEI EN 60947-2). Norma CEI 23-3 CEI EN 60947-2 Inf 1,13 In 1,05 In If 1,45 In 1,30 In Il tempo convenzionale vale 1h per In < 63A e 2h per In ≥ 63A. Potere di interruzione nominale estremo in cortocircuito (Icu) (Norma CEI EN 60947-2) È il valore della massima corrente di cortocircuito che l'interruttore è in grado di interrompere per 2 volte (secondo il ciclo O-CO), alla corrispondente tensione nominale di impiego. Le condizioni previste per la verifica dell'interruttore dopo il ciclo di interruzione O-CO "non includono" l'attitudine dell'interruttore stesso a portare con continuità la sua corrente nominale. Esso è espresso come il valore della corrente di cortocircuito presunta interrotta, in kA (per la corrente alternata è il valore efficace della componente simmetrica). Allo stesso apparecchio il costruttore può assegnare diversi valori di Icu, corrispondenti a valori diversi di tensione nominale di impiego Ur. Potere di interruzione nominale di servizio in cortocircuito (Ics) (Norma CEI EN 60947-2) È il valore della massima corrente di cortocircuito che l'interruttore è in grado di interrompere per 3 volte (secondo il ciclo O-CO-CO), alla corrispondente tensione nominale di impiego. Le condizioni previste per la verifica dell'interruttore dopo il ciclo di interruzione O-CO-CO "includono" l'attitudine dell'interruttore stesso a portare con continuità la sua corrente nominale. Esso è espresso come il valore della corrente di cortocircuito presunta interrotta, in kA (per la corrente alternata è il valore efficace della componente simmetrica). Esso viene normalmente dichiarato dal costruttore utilizzando valori percentuali del potere di interruzione nominale estremo di cortocircuito Icu (come suggerito dalla Norma CEI EN 60947-2). Potere di interruzione nominale in cortocircuito (Icn) (Norma CEI 23-3) È il valore della massima corrente di cortocircuito assegnato dal costruttore che l'interruttore è in grado in interrompere per 2 volte (secondo il ciclo O-CO), sotto specifiche condizioni; queste non comprendono, dopo la prova, l'attitudine dell'interruttore a portare una corrente di carico. Un interruttore avente un dato potere di interruzione nominale di cortocircuito Icn deve avere un corrispondente potere di cortocircuito di servizio Ics, secondo la seguente tabella ricavata dalla Norma CEI 23-3 (EN 60898). Potere di interruzione in kA Icn 1,5 3 4,5 6 10 15 20 Ics 1,5 3 4,5 6 7,5 7,5 10 25 12,5 Potere di chiusura nominale in cortocircuito (Icm) (Norma CEI EN 60947-2) È il valore della massima corrente di cortocircuito, assegnato dal costruttore, che l'interruttore automatico è in grado di stabilire alla tensione nominale di impiego ed in condizioni specificate. Il potere di chiusura nominale in cortocircuito di un interruttore non deve essere inferiore al suo potere di interruzione nominale estremo in cortocircuito Icu, moltiplicato per il fattore n riportato dalla sottostante tabella tratta dalla norma CEI EN 60947-2; il suo valore è espresso come il massimo picco della corrente presunta. Rapporto n tra potere di chiusura e potere di interruzione in cortocircuito e fattore di potenza relativo (interruttori per c.a.) Pdi in cortocircuito [kA] (valore efficace) 4,5 ≤ Icu ≤ 6 6 < Icu ≤ 10 10 < Icu ≤ 20 20 < Icu ≤ 50 50 < Icu 82 Fattore di potenza Valore minimo del fattore potere di chiusura n= potere di interruzione in cortocircuito 0,7 0,5 0,3 0,25 0,2 1,5 1,7 2,0 2,1 2,2 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Categoria di utilizzazione (Norma CEI EN 60947-2) La categoria di utilizzazione di un apparecchio ne definisce le possibili applicazioni, in conformità a quanto previsto dalle relative norme di prodotto. Per gli interruttori automatici sono definite due categorie di utilizzazione. c categoria A: gli interruttori classificati in questa categoria non sono previsti per realizzare la selettività cronometrica, in condizioni di cortocircuito, rispetto ad altri dispositivi di protezione posti in serie, lato carico; non hanno quindi ritardo intenzionale applicabile all'intervento dello sganciatore di cortocircuito. Conseguentemente essi non prevedono una corrente nominale ammissibile di breve durata; c categoria B: gli interruttori classificati in questa categoria sono previsti per realizzare la selettività cronometrica in condizioni di cortocircuito (non necessariamente fino al potere di interruzione nominale estremo dell'interruttore), rispetto ad altri dispositivi di protezione posti in serie lato carico; hanno un ritardo intenzionale (talvolta regolabile) applicabile all'intervento dello sganciatore di cortocircuito. Tra le loro caratteristiche tecniche, il costruttore deve garantire il valore di corrente nominale di breve durata ammissibile (Icw). Corrente nominale ammissibile di breve durata (Icw) (Norma CEI EN 60947-2) È il valore di corrente, dichiarato dal costruttore, che l'interruttore può portare senza danneggiamenti per tutta la durata del tempo di ritardo previsto (dichiarata dal costruttore). Tale valore è il valore efficace, in corrente alternata, della corrente di cortocircuito presunta, considerata costante per tutta la durata del tempo di ritardo previsto. I valori minimi della corrente nominale ammissibile di breve durata richiesti per gli interruttori di categoria di utilizzazione B sono: In ≤ 2500A In ≥ 2500A Icw è il maggior valore tra 12 In e 5 kA Icw = 30 kA I valori preferenziali di tempo di ritardo previsto sono: 0,05 - 0,1 - 0,25 - 0,5 - 1 s. Sezionamento Il sezionamento secondo la norma CEI 64-8 è quella funzione che contribuisce a garantire la sicurezza del personale avente il compito di svolgere lavori, riparazioni, localizzazione di guasti o sostituzione di apparecchi, su od in vicinanza di parti attive. La norma stabilisce che ogni circuito debba poter essere sezionato dall’alimentazione. È anche possibile sezionare con un unico dispositivo più circuiti. Schneider Electric Gli apparecchi di manovra per poter essere definiti anche come sezionatori devono essere conformi ad una norma che garantisca la loro attitudine al sezionamento, come ad esempio la CEI EN 60947-1/3 per gli apparecchi previsti per uso in ambiente industriale. Gli interruttori automatici di bassa tensione Schneider a norma industriale garantiscono anche la funzione di sezionamento. Per i dispositivi che non rispondono a norme CEI specifiche, sono fornite nella parte commenti della norma CEI 64-8 le minime distanze d’isolamento tra i contatti in posizione di aperto, riferite alla tensione nominale dell’impianto: c 230/400 V: 4 mm; c 400/690 V: 8 mm; c 1000 V: 12 mm. Secondo la norma CEI 64-8, anche gli interruttori automatici e gli interruttori differenziali rispondenti alle norme domestiche (CEI EN 60898, CEI EN 61008-61009) assicurano la funzione di sezionamento, nonostante per questi apparecchi, al momento attuale, non siano previste prescrizioni e prove aggiuntive in merito. Sezionamento visualizzato La norma CEI EN 60947-1 (“Apparecchiature a bassa tensione Parte 1: Regole generali“) stabilisce delle prescrizioni a cui devono soddisfare gli interruttori adatti al sezionamento. Essi devono assicurare in posizione di aperto una distanza tra contatto fisso e mobile conforme ai requisiti necessari a soddisfare la funzione di isolamento e devono essere muniti di un dispositivo che indichi la posizione dei contatti mobili. Questo indicatore di posizione deve essere connesso ai contatti mobili in modo affidabile, ovvero deve indicare la posizione di aperto solo se i contatti sono effettivamente separati. Questa funzione è detta “sezionamento visualizzato”. Secondo la norma, l’attitudine di un interruttore al sezionamento visualizzato si verifica con una prova di robustezza meccanica: mantenendo forzatamente chiusi i contatti (ricorrendo a imbullonamento o saldatura), si sottopone l’organo di manovra ad una forza pari a 3 volte lo sforzo necessario alla manovra. Durante l’applicazione dello sforzo, non deve essere possibile bloccare l’organo di manovra mediante lucchetto. Al termine della prova, rilasciato l’organo di manovra, questo non deve indicare la posizione di aperto. Interruttori differenziali Corrente nominale differenziale ∆n) di intervento (I∆ (Norme CEI EN 61008-1 e CEI EN 61009-1) È il valore di corrente differenziale assegnato dal costruttore all'interruttore differenziale, per il quale l'interruttore deve funzionare in condizioni specificate. I valori normali di corrente nominale differenziale di intervento sono: 0,01-0,03-0,1-0,3-0,5A. Corrente nominale differenziale ∆no) di non intervento (I∆ (Norme CEI EN 61008-1 e CEI EN 61009-1) È il valore di corrente differenziale assegnato dal costruttore all'interruttore differenziale, per il quale l'interruttore non deve funzionare in condizioni specificate. Il valore normale di corrente nominale differenziale di non intervento è 0,5 I∆n. Potere di chiusura e di interruzione ∆m) differenziale nominale (I∆ (Norme CEI EN 61008-1 e CEI EN 61009-1) È il valore efficace della componente alternata della corrente presunta differenziale, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale può stabilire, portare ed interrompere in condizioni specificate. Il valore minimo del potere nominale differenziale di chiusura e di interruzione (I∆m) è 10 In oppure 500 A, scegliendo il valore più elevato. Potere di chiusura e di interruzione nominale (Im) (Norma CEI EN 61008-1) È il valore efficace della componente alternata della corrente presunta, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale può stabilire, portare ed interrompere in condizioni specificate. Il valore minimo del potere nominale di chiusura e di interruzione Im è 10 In oppure 500 A, scegliendo il valore più elevato. Corrente di cortocircuito nominale condizionale (Inc) (Norma CEI EN 61008-1) È il valore efficace di corrente presunta, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale, protetto da un dispositivo di protezione dal cortocircuito (interruttore automatico o fusibile), può sopportare in condizioni specificate senza subire alterazioni che ne compromettano la funzionalità. Fino a 10 kA compresi, i valori della corrente nominale condizionale di cortocircuito Inc sono normalizzati e sono: 3-4,5-6-10 kA; oltre 10 kA fino a 25 kA, il valore preferenziale è 20 kA. Corrente di cortocircuito nominale ∆c) condizionale differenziale (I∆ (Norma CEI EN 61008-1) È il valore di corrente presunta differenziale, assegnato dal costruttore, che un interruttore differenziale, protetto dal dispositivo di protezione dal cortocircuito, può sopportare in condizioni specificate senza subire alterazioni che ne compromettano la funzionalità. I valori normali di I∆c sono gli stessi di Inc. 83 Definizioni Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Apparecchi conformi alla norma CEI EN 60947-3 Interruttore di manovra È un dispositivo di manovra, in grado di stabilire, portare ed interrompere correnti in condizioni normali del circuito ed anche di portare per un tempo specificato correnti di cortocircuito. Un interruttore di manovra può essere in grado di stabilire, ma non interrompere, correnti di cortocircuito. Sezionatore È un dispositivo di manovra in grado di aprire e chiudere un circuito in assenza di corrente e che in posizione di aperto soddisfa le prescrizioni specificate per la funzione di sezionamento. Interruttore di manovra-sezionatore È un interruttore di manovra che, in posizione di aperto, soddisfa le prescrizioni di sezionamento specificate per un sezionatore. Interruttore di manovra con fusibile È un interruttore di manovra nel quale uno o più poli hanno un fusibile in serie in una unità combinata. Interruttore di manovra-fusibile È un interruttore di manovra nel quale un fusibile o un porta fusibile con fusibile forma il contatto mobile. Sezionatore con fusibile È un sezionatore nel quale uno o più poli hanno un fusibile in serie in una unità combinata. Sezionatore-fusibile È un sezionatore nel quale un fusibile o un porta-fusibile con fusibile forma il contatto mobile. Interruttore di manovra-sezionatore con fusibile È un interruttore di manovra-sezionatore nel quale uno o più poli hanno un fusibile in serie in una unità combinata. Interruttore di manovra-sezionatorefusibile È un interruttore di manovra-sezionatore nel quale un fusibile o un portafusibile con fusibile forma il contatto mobile. Nella tabella sottostante sono indicate le caratteristiche elettriche in corrente richieste ai vari tipi di apparecchiatura conformi alla norma CEI EN 60947-3. Parametri elettrici in corrente relativi agli apparecchi conformi alla norma CEI EN 60947-3 Potere di chiusura e di interruzione nominale Sono i valori di corrente che un apparecchio può rispettivamente stabilire ed interrompere in modo soddisfacente in condizioni specificate di chiusura ed interruzione, espressi con riferimento alla tensione nominale d’impiego, alla corrente nominale d’impiego ed alla categoria di utilizzazione (si veda a questo proposito il paragrafo dedicato agli interruttori di manovrasezionatori). Sono valori che si riferiscono alla manovra di questi apparecchi sotto carico. Corrente nominale ammissibile di breve durata È la corrente, espressa in valore efficace, che un interruttore di manovra, un sezionatore o un interruttore di manovrasezionatore può sopportare senza danni per un tempo specificato dal costruttore. Il valore della corrente di breve durata nominale ammissibile deve essere non inferiore a 12 volte la corrente nominale massima dichiarata dal costruttore. Potere di chiusura nominale su cortocircuito È il valore della massima corrente (espresso in kA di cresta) che un interruttore di manovra o un interruttore di manovrasezionatore è in grado di stabilire alla tensione nominale d’impiego e ad uno specificato valore del fattore di potenza di cortocircuito. Questa grandezza si riferisce quindi alla manovra di chiusura dell’interruttore in condizioni di cortocircuito. Corrente nominale condizionale di cortocircuito È il valore della corrente presunta che l’apparecchio può sopportare se protetto da un dispositivo di protezione contro il cortocircuito specificato dal costruttore. Elenco delle caratteristiche elettriche in corrente richiesta ad una determinata apparecchiatura conforme alla norma CEI EN 60947-3 Prova Interruttore di manovra Poteri di interruzione c e di chiusura nominali (in sovraccarico) Tenuta alla corrente c di breve durata Potere di chiusura c nominale su cortocircuito Corrente condizionale c di cortocircuito c Caratteristica richiesta v Caratteristica non richiesta 84 Interruttore di manovra fusibile Interruttore di manovra con fusibile Sezionatore Sezionatore Sezionatore Interruttore Interruttore con fusibile fusibile di manovra di manovra sezionatore sezionatore con fusibile Interruttore di manovra sezionatore fusibile c c c v v c c c v v c v v c v v v v v v v c v v c c c c c c c c Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Generalità La funzione principale di un interruttore automatico è quella di assicurare la protezione dei circuiti che alimenta. Esso può inoltre assicurare funzioni di sezionamento e di manovra. La protezione dei circuiti deve essere assicurata contro: c i sovraccarichi; questa funzione è realizzata mediante sganciatori termici bimetallici o mediante sganciatori statici a tempo inverso associati all’interruttore automatico; c i cortocircuiti; questa funzione è realizzata mediante sganciatori magnetici o mediante sganciatori statici a tempo indipendente, istantanei o con breve ritardo, associati all’interruttore automatico; c i guasti verso terra; questa funzione è realizzata mediante blocchi differenziali associati meccanicamente agli interruttori, mediante sganciatori elettronici con opzioni specifiche o mediante relé separati che impiegano bobine di sgancio per determinare l’apertura degli interruttori. L’associazione di sganciatori termici bimetallici con sganciatori magnetici dà luogo agli sganciatori comunemente chiamati magnetotermici. Gli sganciatori statici, che normalmente prevedono sia la protezione contro i sovraccarichi che contro i cortocircuiti, vengono comunemente chiamati elettronici. Tipi di protezioni Correnti operanti negli sganciatori La corrente che passa nell’interruttore è direttamente utilizzata per il funzionamento degli sganciatori magnetotermici negli interruttori aventi correnti nominali basse o medie (fino a 250 A). Negli interruttori aventi correnti nominali superiori ed in quelli equipaggiati con relé elettronici gli sganciatori vengono alimentati mediante appositi trasformatori di corrente integrati nello sganciatore; per questa ragione essi non sono adatti al funzionamento in corrente continua. Tipi di interruttori e relativi sganciatori c Gli interruttori di tipo modulare (serie Multi 9) sono equipaggiati con sganciatori di tipo magnetotermico integrati nella struttura dell’interruttore e pertanto non intercambiabili. Gli sganciatori di questi interruttori non hanno possibilità di regolazione delle correnti di intervento da parte degli utilizzatori, ma sono disponibili in una larga gamma di correnti di intervento tali da coprire tutti i bisogni applicativi. Sono disponibili sganciatori aventi diverse tipologie di curve di intervento in relazione ai diversi possibili impieghi; c gli interruttori di tipo scatolato fino a 630 A di corrente nominale (serie Compact) possono essere equipaggiati sia con sganciatori di tipo magnetotermico che con sganciatori elettronici per correnti fino a Denominazioni 1a cifra numero di protezioni regolabili c i nuovi interruttori scatolati da 630 A fino a 3200 A ed i nuovi interruttori di tipo aperto Masterpact NT ed NW sono equipaggiati con delle nuove unità di controllo, denominate Micrologic che, oltre alle funzioni di protezione con ampi campi di regolazione delle correnti e dei tempi di intervento, offrono delle funzioni evolute gestite da un microprocessore indipendente, come le misure delle diverse grandezze elettriche delle reti o funzioni di protezione o di sorveglianza aggiuntive (es. squilibrio di corrente, minima tensione, massima tensione, ritorno di potenza ecc…). In particolare, l’uso di interruttori di tipo aperto e delle relative unità di controllo consente di ottenere la selettività cronometrica tra diversi interruttori mantenendo il ritardo di intervento molto contenuto anche per gli interruttori installati a monte degli impianti. Unità di controllo Micrologic per Compact NS630b/3200 e Masterpact NT ed NW Le unità di controllo Micrologic per i nuovi interruttori di potenza sono designate dalle seguenti sigle: Sganciatori elettronici per Compact NS100/630 Gli sganciatori elettronici per Compact NS100/630 sono designati da una sigla che ne identifica le caratteristiche. Nella tabella sottostante è indicato il significato di ogni elemento. STR sganciatore statico con lettura RMS (valore efficace) della corrente 250 A, solo con sganciatori elettronici per correnti maggiori di 250 A. In entrambi i casi è possibile la regolazione delle soglie di intervento, con un campo di regolazione più ristretto per gli sganciatori magnetotermici e più ampio per gli sganciatori elettronici. Gli sganciatori magnetotermici sono disponibili con diverse tipologie di curve di intervento, mentre gli sganciatori elettronici possono essere adattati alle caratteristiche dei diversi circuiti da proteggere grazie all’ampiezza dei loro campi di regolazione; 2.0 A Xy Z 2a cifra famiglia: 2: NS100÷NS250 3: NS400 e NS630 lettera tipo di protezione M: motori G: generatori S: selettivo U: universale X: tipo di protezione c 2 per una protezione di base; c 5 per una protezione selettiva; c 6 per una protezione selettiva + “guasto a terra”; c 7 per una protezione selettiva + differenziale. Y: versione del modulo di controllo Identificazione delle diverse versioni. Lo 0 indica la 1a versione realizzata. Z: tipo di misura c A per “amperometro”; c P per “potenza”; c H per “armonica”. Schneider Electric 85 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Il sistema Multi 9 Le norme CEI che regolano la progettazione, le prestazioni e le prove degli interruttori automatici per protezione contro sovracorrenti sono due. La norma CEI EN 60947-2 (17-5 V edizione) costituisce il testo di riferimento per i prodotti per applicazioni “industriali”, con elevati valori di potere di interruzione e caratteristiche rispondenti alle esigenze di sicurezza e di corretto esercizio di moderni impianti elettrici nel settore produttivo. La norma CEI 23-3 (EN 60898) si applica agli interruttori automatici per usi domestici e similari di tipo ordinario, intendendo incluse le applicazioni per uffici, alberghi, scuole, ecc., cioè il settore comunemente chiamato “terziario”. Nella tabella a fianco sono riportate le caratteristiche di intervento magnetico dei diversi tipi di sganciatore, con riferimento alle norme e inoltre si sono riportate le applicazioni “standard” dei diversi tipi di protezione. Merlin Gerin offre a catalogo interruttori automatici modulari rispondenti a tutte le diverse esigenze d’installazione e di esercizio sopra elencate. Tipi di sganciatori Sganciatori magnetotermici Tipi di sganciatori e loro applicazioni tipo Intervento secondo norma di riferimento protezione CEI EN 60947-2 CEI EN 60898 (CEI 23-3) Im 3,2 ÷ 4,8 In (4 In ± 20%) Im 3 ÷ 5 In di generatori, delle persone e di grandi lunghezze di cavi Sovraccarico: termici standard Im 6,4 ÷ 9,6 In (8 In ± 20%) Im 5 ÷ 10 In di cavi e impianti che alimentano apparecchi utilizzatori classici. Sovraccarico: termici standard Im 9,6 ÷ 14,4 In (1) (12 In ± 20%) Im 10 ÷ 14 In di cavi che alimentano apparecchi utilizzatori a forte corrente di avviamento. Sovraccarico: termici standard curva B curva C curva D Im 9,6 ÷ 14,4 In (1) di cavi che alimentano apparecchi utilizzatori a forte corrente di avviamento. Sovraccarico: termici standard Im 2,4 ÷ 3,6 In dei circuiti elettronici Im 12 In (2) (12 In ± 20%) dei motori (senza protezione termica) curva K curva Z curva MA (1) La caratteristica K si differenzia dalla D per la corrente di funzionamento If = 1,2 In (K); If = 1,3 In (D). (2) Tolleranza ammessa ±20% Merlin Gerin offre a catalogo interruttori automatici modulari rispondenti a tutte le diverse esigenze d’installazione e di esercizio sopra elencate. Nella tabella a fianco sono riportati i prodotti a catalogo con le rispettive caratteristiche d’intervento, a seconda del settore di applicazione. Tabella di scelta tipo campo (In) C40a C40N C60a C60N C60H C60L C60L-MA C120N NG125a NG125N NG125L NG125L-MA C32H-DC curva B (1) 3÷5 c c c c c c c c curva C (2) curva D 5 ÷ 10 10 ÷ 14 c c c c c c c c c c c curva K 10 ÷ 14 curva Z 2,4 ÷ 3,6 c c c c c c curva MA 12 (3) c c (1) Per C60L, C120N, NG125N, NG125L: 3,2 ÷ 4,8 In (2) Per C60L, C120N, NG125a, NG125N, NG125L, C32H-DC: 7 ÷ 10 In (3) Tolleranza ammessa ±20% 86 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Compact NSA ed NSC100N Gli interruttori della serie Compact NSA ed NSC100N sono equipaggiati con uno sganciatore di tipo magnetotermico non intercambiabile con soglie di intervento termico e magnetico fisse. Tipi di sganciatori Sganciatori elettronici La soglia di intervento dello sganciatore magnetico varia da 10 a 16 In a seconda della corrente nominale. Questi interruttori possono quindi adattarsi bene a reti di tipo standard. Compact NS Tipi di sganciatori e loro applicazioni Gli interruttori della gamma Compact NS presentano il vantaggio di avere la possibilità di montare diversi tipi di sganciatore in funzione del tipo di protezione da realizzare e della corrente nominale richiesta. Nella tabella a fianco sono riportate le caratteristiche dei diversi tipi di sganciatori con le applicazioni per le quali sono normalmente utilizzati. Nota: gli interruttori NS400 e NS630 hanno sganciatori di tipo elettronico e quindi, dato che rilevano le correnti mediante dei trasformatori di corrente, non sono in grado di funzionare in corrente continua, applicazione per la quale sono previsti gli sganciatori MP. Sganciatori elettronici Di seguito sono sintetizzate le principali caratteristiche e le possibilità di regolazione degli sganciatori elettronici che equipaggiano gli interruttori scatolati Compact NS160/630 e delle unità di controllo che equipaggiano tipo TM-D protezione contro i sovraccarichi regolabile protezione contro i cortocircuiti non regolabile, soglie elevate (1) non regolabile, soglie basse TM-G regolabile MA non presente regolabile MP non presente regolabile aplicazioni protezione di reti di tipo standard protezione di reti alimentate da generatori e reti con cavi molto lunghi protezione contro il cortocircuito di linee che alimentano motori protezione di reti in corrente continua per NS400 e NS630 (1) Regolabile da 5 a 10 In per TM200D e TM250D. i nuovi interruttori scatolati Compact NS630b/3200 ed i nuovi interruttori aperti Masterpact NT ed NW. Le possibilità di regolazione di ciascuno sganciatore elettronico sono mostrate nella parte di questo capitolo dedicata alle curve d'intervento degli sganciatori. Nelle pagine di sinistra sono illustrati gli andamenti delle curve degli sganciatori elettronici in forma qualitativa e nelle pagine di destra le corrispondenti curve tempo/ corrente su scala logaritmica. Compact NS 160/250 sganciatore tipo STR22SE lungo ritardo a soglia regolabile STR22GE a soglia regolabile e tempi di sgancio ridotti a soglia regolabile e temporizzazione conforme alla classe d'intervento 10 secondo la Norma CEI EN 60947-4 STR22ME corto ritardo a soglia regolabile e temporizzazione fissa a soglia regolabile e temporizzazione fissa a soglia pari ad un multiplo costante della soglia di lungo ritardo e temporizzazione fissa istantaneo a soglia fissa a soglia fissa a soglia fissa Compact NS 400/630 sganciatore tipo STR23SE lungo ritardo a soglia regolabile STR53UE a soglia e temporizzazione regolabile a soglia regolabile e temporizzazione conforme alle classi d'intervento 10 A, 10 e 20 secondo la Norma CEI EN 60947-4 STR43ME corto ritardo a soglia regolabile e temporizzazione fissa a soglia e temporizzazione regolabili e pos. I2t ON-OFF a soglia regolabile e temporizzazione fissa istantaneo a soglia fissa a soglia regolabile a soglia fissa Compact NS 630b/3200, Masterpact NT ed NW unità di controllo tipo lungo ritardo Micrologic 2.0 a soglia e temporizzazione regolabili Micrologic 5.0 a soglia e temporizzazione regolabili Micrologic 6.0 a soglia e temporizzazione regolabili Micrologic 7.0 Schneider Electric a soglia e temporizzazione regolabili corto ritardo istantanea a soglia regolabile a soglia e temporizzazione regolabili e pos. I2t ON-OFF a soglia e temporizzazione regolabili e pos. I2t ON-OFF a soglia regolabile a soglia e temporizzazione regolabili e pos. I2t ON-OFF a soglia regolabile a soglia regolabile guasto a terra protezione di terra a bassa sensibilità, a soglia e temporizzazione regolabili e pos. I2t ON-OFF protezione differenziale residua ad alta sensibilità, a soglia e temporizzazione regolabili 87 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tipi di sganciatori Panorama delle funzioni delle unità di controllo Micrologic Misure e altre protezioni fornite dalle unità di controllo Micrologic A: amperometro c I1, I2, I3, IN, Iterra, Idifferenziale e valori massimi di queste misure c segnalazione dei guasti c valori delle regolazioni in ampere e secondi. P: A + potenza + protezioni configurabili (disponibile per Masterpact NT ed NW) c misure V, A, W, VAR, VA, Wh, VARh, VAh, Hz, Vcresta, Acresta, cos ø, valori max e min c protezioni lungo ritardo in IDMTL, minimo e massimo in tensione e frequenza, squilibri in tensione e corrente, senso di rotazione delle fasi, ritorno di potenza c distacco/riattacco in funzione della potenza o della corrente c misure delle correnti interrotte, segnalazione differenziata del guasto, indicatori di manutenzione, datazione, funzione cronologica degli eventi, ecc… H: P + armoniche (disponibile per Masterpact NT ed NW) c qualità dell’energia: fondamentali, tasso di distorsione, ampiezza e fase delle armoniche fino all'ordine 51 c cattura d'onda in caso di guasto, allarme o su comando c allarmi programmabili: soglie e azioni programmabili su misura, ecc… Protezioni in corrente Micrologic 2: protezione base 2.0 A Micrologic 5: protezione selettiva 5.0 A 5.0 P 5.0 H Micrologic 6: protezione selettiva + "guasto a terra" 6.0 A 6.0 P 6.0 H Micrologic 7: protezione selettiva + differenziale 7.0 A 88 7.0 P 7.0 H Schneider Electric Caratteristiche elettriche interruttori automatici Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra tipo corrente nominale [A] categoria d’impiego tensione nominale d’impiego [V] tensione d’impiego massima [V] tensione minima d’impiego [V] tensione d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] numero di poli potere d’interruzione (1) CA IEC 60898 - CEI EN 60898 [A] In Ue Ue max Ue min Ui Uimp CA CA-CC DomA45 6÷32 A 230 250 12 440 4 1+N DomA42/7 6÷32 A 230 250 12 440 4 1+N, 2 C40a 1÷40 A 230/400 415 12 440 6 1+N 3P+N C40N 1÷40 A 230/400 415 12 440 6 1+N 3P+N C60a 6÷40 A 230/400 440 12 500 6 1 2, 3, 4 C60N 0,5÷63 A 230/400 440 12 500 6 1 2, 3, 4 4500 (5) 4500 (5) 4500 (5) 4500 (5) 4500 (5) 4500 (5) 6000 (5) 6000 (5) 4500 4500 6000 6000 6000 6000 12 6 15 10 10 5 3 Ue [V] Icn Ics 230/400 230/400 Icu 130 240 415 440 500 4500 4500 CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] 6 Ics CC IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] costante di tempo del circuito L/R - 0,015s (2) Icu 75% Icu 10 3 75% Icu 60 (1P) 125 (1P) 125 (2P) 125 (3P) 250 (2P) 250 (4P) Ics classe di limitazione chiusura rapida sezionamento visualizzato blocco Vigi adattabile ausiliari elettrici 3 c OF, SD OF+OF/SD MN, MNs, MX+OF MNx MSU Tm TL C40, CTC 40 diretta rinviata (con blocco porta) utensile coppia di serraggio [Nm] accessorio manovra rotativa collegamento dimensione cavo [mm2] tipo sganciatore magnetotermico (3) 3 c 3 c c c c c (4) c 3 c c c c c (4) c 3 c c c c c (4) c 3 c c c c c (4) c c c c c c c c c * 2 ** 2 * 2 max.10 max.10 max.16 flessibile max.10 max.10 max.16 DomA42/7 C 6 10 16 20 25 32 C40a B 6 10 16 20 25 32 40 rigido DomA45 C 6 10 16 20 25 32 caratteristiche In [A] corrente nominale temperatura di riferimento [°C] 30 30 30 (1) Per interruttori 2P, 3P, 4P impiegati in un sistema a neutro isolato (caso di doppio guasto d’isolamento) utilizzare il Pdi relativo ad interruttori unipolari ed alla tensione concatenata. Im=In x C D CEI EN 60898 3÷5 (CEI 23-3 4a ed.) 5 ÷ 10 10 ÷ 14 CEI EN 60947-2 6,4÷ 9,6 9,6 ÷ 14,4 9,6 ÷ 14,4 Schneider Electric B 3,2 ÷ 4,8 K Z 30 20 10 3 20 10 75% Icu 75% Icu 10 15 10 20 20 30 25 100% Icu 3 3 c c 40 100% Icu 3 3 c c c c (4) c c c c c (4) c c c c c c c c c c c c c c c c c c ** ≤ 25 A: 2 32÷63 A: 3,5 ≤ 25 A: max 25 32 ÷ 63 A: max 35 ≤ 25 A: max 16 32 ÷ 63 A: max 25 C40N B 6 10 16 20 25 32 40 30 C 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 30 C60a B 6 10 16 20 25 32 40 C 6 10 16 20 25 32 40 30 40 50 63 30 C60N B C 6 0,5 10 1 16 2 20 3 25 4 32 6 40 10 50 16 63 20 25 32 40 50 63 30 30 (4) Ausiliaria OF+OF/SD compatibile solo se l'interruttore C40 viene utilizzato come interruttore di protezione di gruppi di partenza o senza i ripartitori. (2) Tra parentesi è indicato il numero di poli che devono partecipare all'interruzione. (3) caratteristica tipo C 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 10 5 6 MA (5) Icn-Ics riferiti a 230 V. (6) Per C60H curva D: Ue = 240/415 (7) Per In 1,6 e 2,5 Pdi = 50kA 2,4 ÷ 3,6 12±20% * cacciavite Poz idriv nr.2 o a lama piatta -6mm ** cacciavite Pozidriv nr.2 o a lama piatta da 6,5 mm 89 Caratteristiche elettriche interruttori automatici Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra tipo C60H corrente nominale [A] categoria d’impiego tensione nominale di impiego [V] tensione d’impiego massima [V] In tensione minima d’impiego [V] tensione d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] numero di poli potere d’interruzione (1) CA IEC 60898 - CEI EN 60898 [A] Ue min Ui Uimp Ue Ue max CA CC CA-CC 0,5÷63 A 230/400 (6) 440 60 / polo 12 500 6 1 2, 3, 4 10000 7500 Ue [V] Icn Ics 230/400 (5) 230/400 10000 7500 Icu 130 240 415 440 500 690 30 15 4 CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] Ics CC IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] costante di tempo del circuito L/R - 0,015s (2) 30 15 10 50% Icu Icu 60 (1P) 125 (1P) 125 (2P) 125 (3P) 250 (2P) 250 (4P) Ics classe di limitazione chiusura rapida sezionamento visualizzato blocco Vigi adattabile tipo 20 25 40 50 100% Icu 3 c c 3 c c c C60H sganciatore magnetotermico (3) caratteristiche In [A] corrente nominale C 0,5 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 30 temperatura di riferimento [°C] D 0,5 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 40 (1) per interruttori 2P, 3P, 4P impiegati in un sistema a neutro isolato (caso di doppio guasto d’isolamento) utilizzare il Pdi relativo ad interruttori unipolari ed alla tensione concatenata. (2) Tra parentesi è indicato il numero di poli che devono partecipare all’interruzione. (3) caratteristica tipo Im=In x B C CEI EN 60898 CEI 23-3 4a ed. 3÷5 5 ÷ 10 CEI EN 60947-2 3,2 ÷ 4,8 7 ÷ 10 D K Z MA 10 ÷ 14 10 ÷ 14 2,6 ÷ 3,6 12 (4) La caratteristica K si differenzia dalla D per la corrente di funzionamento: IF = 1,2 In (K), IF = 1,3 In (D). (5) Il potere di chiusura e di interruzione nominale di un polo singolo (Icn1) a 230 V è uguale a Icn. (6) Per C60H curva D: Ue=240/415 V. (7) Per In=1,6 e 2,5 Icu= 50 kA. 90 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra C60L 0,5÷25 A 240/415 440 60 / polo 12 500 6 1 50 25 6 C60L-MA 2, 3, 4 50 25 20 32-40 A 240/415 440 60 / polo 12 500 6 1 50 20 5 2, 3, 4 40 20 15 50-63 A 240/415 440 60 / polo 12 500 6 1 50 15 4 2, 3, 4 30 15 10 1,6÷25 A 240/415 440 60 / polo 12 500 6 2,3 50 25 (7) 20 50% Icu 50% Icu 50% Icu 25 25 25 30 50 30 50 30 50 30 50 60 100% Icu 60 100% Icu 60 100% Icu 100% Icu c c c c c c c c c c C60L B 0,5 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 40 C 0,5 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 40 Schneider Electric c c C120N 40 A 240/415 440 60 / polo 12 500 6 2,3 40 20 15 50% Icu 80÷125 A 230/400 440 125 / polo 12 500 6 1 2, 3, 4 10000 7500 10000 7500 20 10 3 20 10 6 75% Icu 20 c c c c c c 30 40 c c c 20 100% Icu 3 c c C60L-MA C120N c c c K (4) 1 1,6 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 Z 1 1,6 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 MA 1,6 2,5 4 6,3 10 12,5 16 25 40 B 80 100 125 C 80 100 125 D 80 100 125 40 40 40 30 30 30 91 Caratteristiche elettriche interruttori automatici Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra tipo corrente nominale [A] categoria d’impiego tensione nominale d'impiego [V] tensione d’impiego massima [V] In tensione minima d’impiego [V] tensione d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] numero di poli potere d’interruzione (1) CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] Ue min Ui Uimp Ue Ue max CA CC CA-CC NG125a NG125N 80÷125 A 240/415 500 60/polo 12 690 8 3, 4 10÷125 A 240/415 500 60/polo 12 690 8 1 2 3, 4 50 25 20 10 50 25 20 10 c c c c c c c c c c c c Ue [V] Icu 130 240 415 440 500 690 30 16 10 8 Ics CC IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] costante di tempo del circuito L/R - 0,015s (2) 75% Icu Icu 60 (1P) 125 (1P) 125 (2P) 125 (3P) 250 (2P) 250 (4P) 50 25 4,5 75% Icu 25 40 25 25 chiusura rapida sezionamento visualizzato blocco Vigi adattabile leva di comando a 3 posizioni (aperto-chiuso-sganciato) pulsante di test meccanismo di sgancio blocco a lucchetto integrato morsetti intercambiabili (80÷125 A) 20 100% Icu c c c c c c c tipo NG125a NG125N C 80 100 125 B 80 100 125 C 10 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 D 80 100 125 40 40 40 40 Ics 100% Icu c c c c c sganciatore magnetotermico (3) caratteristiche In [A] corrente nominale temperatura di riferimento [°C] (1) Per interruttori 2P, 3P, 4P impiegati in un sistema a neutro isolato (caso di doppio guasto d'isolamento) utilizzare il Pdi relativo ad interruttori unipolari ed alla tensione concatenata. (2) Tra parentesi è indicato il numero di poli che devono partecipare all'interruzione. (3) caratteristica tipo Im = In x B C CEI EN 60898 3 ÷ 5 CEI 23-3 4a ed. 5 ÷ 10 CEI EN 60947-2 3,2 ÷ 4,8 7 ÷ 10 D K Z MA 10 ÷ 14 10 ÷ 14 2,4 ÷ 3,6 12 (4) Ics = 75% Icu (5) Ics = 50% Icu (6) Ics = 40% Icu 92 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra NG125L NG125L-MA C32H-DC P25M 10÷63 A 240/415 500 60/polo 12 690 8 1 0,16÷1,6 A 690 690 220 12-24 690 6 3 2,5÷4 6,3 10 14÷18 23÷25 3 1÷40 A 127/250 CC 440 60/polo 12 500 1, 2 100 50 40 15 illimitato illimitato illimitato illimitato illimitato 100% Icu illimitato illimitato illimitato illimitato 3 (4) 100% Icu illimitato illimitato 50 50 3 (4) 100% Icu illimitato illimitato 15 10 3 (4) 100% Icu illimitato 15 (5) 8 (5) 6 (4) 3 (4) 100% Icu 50 15 (6) 6 (5) 4 (4) 3 (4) 100% Icu 100 50 12,5 2 3, 4 4÷63 A 240/415 500 60/polo 12 690 8 2 100 50 40 15 100 50 40 15 100 50 40 15 75% Icu 75% Icu 50 50 50 50 10 20 10 50 100% Icu c c c c c c c c c c c c c c c c c NG125L 100% Icu c c c c c c c c c c c c 100% Icu c c c c NG125L-MA C32H-DC P25M MA 0,1÷0,16 0,16÷0,25 0,25÷0,4 0,4÷0,63 0,6÷1 1÷1,6 1,6÷2,5 2,5÷4 4÷6,3 6÷10 9÷14 13÷18 17÷23 20÷25 40 B 10 16 20 25 32 40 50 63 C 10 16 20 25 32 40 50 63 D 10 16 20 25 32 40 50 63 MA 4 6,3 10 12,5 16 25 40 63 C 1 2 3 6 10 16 20 25 32 40 40 40 40 40 40 Schneider Electric c c 93 Caratteristiche elettriche interruttori automatici Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra tipo TC16 (5) corrente nominale [A] categoria d’impiego tensione nominale d’impiego circuito di potenza [V] In tensione minima d’impiego [V] tensione d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] frequenza [Hz] frequenza di manovra [cicli/minuto] lunghezza cavo di comando [m] comando tramite ordine mantenuto tensione di comando [V] Ue min Ui Uimp 6÷16 Ue CA CC CA-CC 220 500 6 50 / 60 < 600 < 500 CA CC comando tramite ordine impulsivo tensione di comando [V] 220 / 240 CA CC numero di poli potere d’interruzione (1) CA IEC 60898 - CEI EN 60898 [A] 1 1+N 3000 (4) 3000 (4) 3000 (4) 3000 (4) 4,5 4,5 Ue [V] Icn Ics 230/400 230/400 Icu 130 240 415 440 500 690 CA IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] Ics CC IEC 60947-2 - CEI EN 60947-2 [kA] costante di tempo del circuito L/R - 0,015s (2) Icu 75% Icu 60 (1P) 125 (1P) 125 (2P) 125 (3P) 250 (2P) 250 (4P) Ics chiusura rapida sezionamento visualizzato blocco Vigi adattabile blocco a lucchetto integrato tipo TC16 (5) sganciatore magnetotermico (3) caratteristiche In [A] corrente nominale temperatura di riferimento [°C] C 6 10 16 30 (1) Per interruttori 2P, 3P, 4P impiegati in un sistema a neutro isolato (caso di doppio guasto d'isolamento) utilizzare il Pdi relativo ad interruttori unipolari ed alla tensione concatenata. (2) Tra parentesi è indicato il numero di poli che devono partecipare all'interruzione. (3) caratteristica tipo Im = In x B C CEI EN 60898 3 ÷ 5 CEI 23-3 4a ed. 5 ÷ 10 CEI EN 60947-2 3,2 ÷ 4,8 7 ÷ 10 D K Z MA 10 ÷ 14 10 ÷ 14 2,4 ÷ 3,6 12 (4) Icn-Ics riferiti a 230 V. (5) L'interruttore TC16 associa in un unico apparecchio la funzione di comando ad elevate cadenze (contattore) e protezione magnetotermica (6) L'interruttore TC16P presenta caratteristiche analoghe al TC16, ma viene comandato con segnali di tipo impulsivo. 94 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra TC16P (6) Reflex XC40 (7) Tm + C60/C120 (8) 10÷16 10÷40 220 440 250 / polo 500 6 50 / 60 60 < 500 500 5 50 / 60 4 < 500; < 1000 con MDI (9) 0,5÷125 A 440 60 / polo 12 500 6 50 / 60 10/giorno 220 / 240 220 / 240; 12, 24, 48 con MDU (10) 12, 24, 48 con MDU (10) 1 1+N 220 / 240; 12, 24, 48 con MDU (10) 12, 24, 48 con MDU (10) 2, 3, 4 3000 (4) 3000 (4) 3000 (4) 3000 (4) 4500 (3000 curva D) 4500 (3000 curva D) 4,5 4,5 16 6 (4,5 curva D) 75% Icu 220/240 1, 2 dati dell’interruttore associato 3, 4 dati dell’interruttore associato 75% Icu dati dell’interruttore associato c c c c c TC16P (6) Reflex XC40 (7) C 10 16 B 10 16 20 25 32 40 30 30 c c c c Tm + C60/C120 (8) C 10 16 20 25 32 40 30 D 10 16 20 25 dati dell’interruttore associato 30 (7) L'interruttore Reflex XC40 associa in un unico apparecchio le funzioni di telecomando (per segnale impulsivo e mantenuto) e protezione magnetotermica. (8) L'associazione di un modulo Tm e di un interruttore C60/C120 rende possibile il comando a distanza dell'interruttore. (9) L'MDI è un modulo di adattamento di intensità di corrente. (10) L'MDU è un modulo di adattamento di tensione. Schneider Electric 95 Caratteristiche elettriche interruttori automatici Compact NSC100, NSA160 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Interruttore Compact tipo NSC100N (1) NSA160 numero di poli caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2 corrente nominale [A] In tensione nominale d'isolamento [V] Ui tensione nominale tenuta Uimp ad impulso [kV] 3,4 3,4 40 °C 100 750 8 160 500 8 potere di interruzione nominale estremo [kA eff.] 50/60 Hz E 25 16 10 NE 50 25 15 N 70 36 18 Ics N 42 18 18 10 10 10 100 % 5 5 50% 10 10 100% 10 10 100% meccanica elettrica (In - 440 V) c A 20000 7000 c A 10000 5000 c c c c c c c c 90 x 120 x 100 120 x 120 x 100 210 x 120 x 100 240 x 120 x 100 1 1,3 2,5 3 90 x 120 x 82,5 120 x 120 x 82,5 210 x 120 x 82,5 240 x 120 x 82,5 1,1 1,4 2,6 3,1 Icu 220 / 240 V 380 / 415 V 440 V 500 / 525 V 125 V (1P) 250 V (2P) CC potere di interruzione nominale di servizio (% Icu) attitudine al sezionamento categoria di utilizzazione durata (cicli CO) protezione sganciatore magnetotermico integrato TM-D blocco Vigi relé Vigirex dispositivo differenziale dimensioni e pesi dimensioni L x H x P [mm] Compact 3P 4P 3P 4P 3P 4P 3P 4P Vigicompact peso [kg] Compact Vigicompact (1) L'interruttore NSC100N è conforme alle norme UL508, CSA22-2 N°14, garantendo i seguenti valori di potere di interruzione estremo [kA eff]: c 240 V: 42; c 480 V: 18; c 600 V: 10. Protezione contro le sovracorrenti NSC100N corrente nominale [A] In a 40°C 16 20 NSC100 c c protezione contro i sovraccarichi (termico) soglia di Ir fissa intervento [A] 16 20 protezione contro i cortocircuiti (magnetico) soglia di Im fissa intervento [A] 600 600 25 c 32 c 40 c 50 c 63 c 70 c 80 c 100 c 25 32 40 50 63 80 100 125 600 600 600 1000 1000 1000 1000 1250 32 c 40 c 50 c 63 c 80 c 100 c 125 c 160 c 32 40 50 63 80 100 125 160 600 600 1000 1000 1000 1250 1250 1250 NSA160 corrente nominale [A] In a 40°C 16 25 NSA160 c c protezione contro i sovraccarichi (termico) soglia di Ir fissa intervento [A] 16 25 protezione contro i cortocircuiti (magnetico) soglia di Im fissa intervento [A] 600 600 96 Schneider Electric Caratteristiche elettriche interruttori automatici Compact NS80H Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Interruttore Compact tipo NS80H numero di poli caratteristiche elettriche secondo IEC 947-2 e CEI EN 60947.2 corrente nominale [A] In 65°C tensione nominale di isolamento [V] Ui tensione nominale tenuta ad impulso [kV] Uimp tensione nominale d'impiego [V] Ue CA 50/60 Hz CC potere di interruzione nominale estremo Icu CA 50/60 Hz [kA eff.] 3 CC (L/R ≤ 0, 015 s) potere di interruzione nominale di servizio attitudine al sezionamento categoria di utilizzazione durata (cicli CO) Ics (% Icu) meccanica elettrica caratteristiche secondo Nema AB1 potere di interruzione [kA eff.] protezione sganciatore magnetico MA taglia [A] protezione cortocircuito dimensioni e pesi dimensioni L x H x P [mm] peso [kg] In Im 220/240 V 380/415 V 440 V 500 V 660/690 V ≤ 250 V (1 polo) 500 V (2 poli) 400 V - In/2 400 V - In 80 750 8 690 500 100 70 65 25 6 10 10 100% c A 20000 10000 7000 240 V 480 V 600 V 100 65 25 integrato min/max regolabile c 1,5/80 6÷14 In 3 poli fisso ANT 3 poli fisso ANT 90 x 120 x 80 0,98 Protezione contro i cortocircuiti taglia [A] In 65°C soglia di Im = intervento 6÷14xIn regolabile [A] Schneider Electric 1,5 9÷21 2,5 15÷35 6,3 38÷88 12,5 75÷175 25 50 80 150÷350 300÷700 480÷1120 97 Caratteristiche elettriche interruttori automatici Compact NS160/630 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Interruttore Compact tipo NS160 numero di poli 3, 4 caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2 corrente nominale [A] (1) In tensione nominale d'isolamento [V] Ui tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp tensione nominale d'impiego [V] Ue potere di interruzione nominale estremo Icu 40°C 160 750 8 CA 50/60 Hz 690 CC 500 CA 50/60 Hz [kA eff.] E NE N SX H L 220/240 V 25 85 85 90 100 150 380/415 V 16 25 36 50 70 150 440 V 10 25 35 50 65 130 500 V 6 18 30 36 50 70 8 8 10 10 20 35 50 70 85 100 35 50 70 85 100 100% 100% 100% 100% 100% 660/690 V CC 250 V (1 polo) 10 500 V (2 poli in serie) potere di interruzione nominale di servizio Ics (% Icu) 50% c attitudine al sezionamento categoria di utilizzazione durata (cicli CO) A meccanica elettrica 40000 440 V - In/2 40000 440 V - In 20000 caratteristiche elettriche secondo Nema AB1 potere di interruzione [kA] 240 V 85 100 200 480 V 35 65 130 600 V 20 35 50 protezione sganciatore magnetotermico (2) TM-D TM-G MA c c c MP sganciatore elettronico (2) STR22SE STR22GE STR22ME c c c STR43ME STR23SE (u ≤ 525 V) STR23SV (u > 525 V) STR53UE (u ≤ 525 V) STR53SV (u > 525 V) dispositivo differenziale blocco Vigi relé Vigirex c c dimensioni e pesi dimensioni L x H x P [mm] peso [kg] 3 poli fisso ANT 105x161x86 4 poli fisso ANT 140x161x86 3 poli fisso ANT 1,6 4 poli fisso ANT 2,1 (1) Interruttore in versione fissa. (2) Sia gli sganciatori magnetotermici che gli sganciatori elettronici sono intercambiabili. 98 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra NS250 NS400 NS630 3, 4 3, 4 3, 4 250 400 630 750 750 750 8 8 8 690 690 690 500 500 500 N SX H L N H L N H L 85 90 100 150 85 100 150 85 100 150 36 50 70 150 45 70 150 45 70 150 35 50 65 130 42 65 130 42 65 130 30 36 50 70 30 50 100 30 50 70 8 10 10 20 10 20 70 10 20 35 50 70 85 100 50 70 85 100 100% 100% 100% 100% c 85 85 85 100% 100% 85 100% c 100% 100% 100% 200 c A A A 20000 15000 15000 20000 12000 8000 10000 6000 4000 85 100 200 85 100 200 85 100 35 65 130 42 65 130 42 65 130 20 35 50 20 35 50 20 35 50 c c c c c c c c c c c c c c c c c c c c c c c 105x161x86 140x255x110 140x255x110 140x161x86 185x255x110 185x255x110 1,9 6,0 6,0 2,3 7,8 7,8 c c c Schneider Electric 99 Caratteristiche elettriche interruttori automatici Compact NS400 calibri <400 A Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Interruttore Compact tipo NS400-150 NS400-250 numero di poli 3,4 3,4 caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2 corrente nominale [A] (1) ln tensione nominale d’isolamento [V] Ui tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp tensione nominale d’impiego [V] Ue potere di interruzione nominale estremo Icu 40° C 150 250 750 750 8 8 CA 50/60 Hz 690 690 CC 500 500 CA 50/60 Hz [kA eff] CC N H L N H 220/240 V 85 100 150 85 100 L 150 380/415 V 45 70 150 45 70 150 440 V 42 65 130 42 65 130 500 V 30 50 100 30 50 100 660/690 V 10 20 75 10 20 75 200 250 V (1 polo) 500 V (2 poli in serie) potere di interruzione nominale di servizio 100% 100% attitudine al sezionamento c c categoria di utilizzazione A A durata (cicli CO) Ics (% Icu) meccanica elettrica 15000 15000 440 V - In/2 12000 12000 440 V - In 6000 6000 caratteristiche elettriche secondo NEMA AB1 potere di interruzione [kA] 240 V 85 100 200 85 100 480 V 42 65 130 42 65 130 600 V 20 35 50 20 35 50 protezione sganciatore elettronico c c STR23SE c c STR43ME c c STR53UE c c blocco Vigi c c Relé Vigirex c c intercambiabile dispositivo differenziale installazione attacchi versioni ANT POST ANT fisso c c c POST c estraibile su zoccolo c c c c sezionabile su telaio c c c c dimensioni e pesi dimensioni L x H x P [mm] pesi [kg] 3 poli fisso ANT 140x255x110 140x255x110 4 poli fisso ANT 185x255x110 185x255x110 3 poli fisso ANT 6 6 4 poli fisso ANT 7,8 7,8 (1) Interruttore in versione fissa. 100 Schneider Electric Caratteristiche elettriche interruttori automatici Sganciatori per Compact NS160/630 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Sganciatori magnetotermici TM16D/TM 250D tipo corrente nominale [A] In 40 °C per Compact NS160 NS250 protezione contro i sovraccarichi (termico) soglia di intervento [A] Ir protezione del neutro [A] 25 32 40 50 63 80 100 125 160 c c c c c c c c c c c c c c c c c c c c senza protezione 4P 3r + N/2 non prevista 4P 4r 1 x Ir NS160 NS250 16 25 40 63 c c c c c c c c c senza protezione 56 56 63 0,5 x Ir regolabile 300 400 500 500 500 STR22GE 40 80 100 160 c c c c c c c non prevista 1 x Ir fisso Sganciatori elettronici RMS tipo STR22SE per Compact c 250 regolabile da 0,8 a 1 x In 4P 3r 190 da 20° a 70° C 200 regolabile da 0,8 a 1 x In protezione contro i cortocircuiti (magnetico) soglia di intervento [A] Im In [A] TM16G/TM63G 16 250 40 100 160 c c c c c c NS400 250 c fisso 1000 1250 1250 1250 5÷10 x In 63 80 80 125 STR23SE/STR23SV STR53UE/STR53SV 400 400 c NS630 630 c 630 c c protezione contro i sovraccarichi (lungo ritardo) soglia di intervento [A] Ir tempi di intervento [s] regolabile (48 gradini) da 0,4 a 1 x In regolabile (48 gradini) da 0,4 a 1 x In regolabile (48 gradini) da 0,4 a 1 x In regolabile (48 gradini) da 0,4 a 1 x In intervento da 1,05 a 1,20 x Ir da 1,05 a 1,20 x Ir da 1,05 a 1,20 x Ir da 1,05 a 1,20 x Ir temporiz. a 1,5 x Ir min fissa 120 fissa 12 fissa 120 regolabile 17 34 69 138 277 15 180 25 50 100 200 400 5 0,8 1,6 3,2 6,4 12,8 7,5 1 2 4 8 16 3,2 0,5 1,1 2,2 4,4 8,8 1,4 2,8 5,5 11 max 180 a 6 x Ir min 5 max 7,5 a 7,2 x Ir min 3,2 max 5 protezione del 4P 3r neutro regolabile 4P 3r + N/2 4P 4r 5 0,7 senza protezione senza protezione senza protezione senza protezione 0,5 x Ir 0,5 x Ir 0,5 x Ir 0,5 x Ir 1 x Ir 1 x Ir 1 x Ir 1 x Ir regolabile (8 gradini) da 2 a 10 x Ir regolabile (8 gradini) da 2 a 10 x Ir regolabile (8 gradini) da 1,5 a 10 x Ir protezione contro i cortocircuiti (corto ritardo) soglia di intervento [A] Im regolabile (8 gradini) da 2 a 10 x Ir precisione ± 15% ± 15% ± 15% ± 15% tempi di temporizzazione fissa fissa fissa reg. (4 grad.+ opzione max senza sgancio 40 40 40 15 60 140 tempo max interr. 60 60 60 60 140 230 350 fissa 11 x In fissa 11 x In regolabile (8 gradini) da 1,5 a 11 x In "I2t=costante") intervento [ms] 230 protezione contro i cortocircuiti (istantaneo) soglia di intervento [A] I Schneider Electric fissa 11 x In 101 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Caratteristiche elettriche interruttori automatici Altre funzioni degli sganciatori elettronici per Compact NS160/630 Altre funzioni degli sganciatori STR22SE/STR22GE/STR23SE(U ≤ 525 V)/STR53SV(U > 525 V) Autosorveglianza Apertura dell’interruttore in caso di temperatura anomala attorno allo sganciatore elettronico. Segnalazione del superamento della soglia LR (%Ir) Un LED posto sul fronte dello sganciatore indica lo stato di carico dell’interruttore: c LED fisso: 0,9 Ir; c LED intermittente: > 1,05 Ir. Test La presa di test permette il collegamento di una valigetta di prova o uno strumento di test per verificare il corretto funzionamento dell’assieme sganciatore + blocco interruttore. Altre funzioni dello sganciatore STR53UE(U ≤ 525 V)/STR53SV(U > 525 V) Autosorveglianza Apertura dell’interruttore in caso di: c guasto del microprocessore; c temperatura anomala attorno allo sganciatore elettronico. Segnalazione del superamento della soglia LR (% Ir) Un LED posto sul fronte dello sganciatore indica lo stato di carico dell’interruttore: c LED fisso: 0,9 Ir; c LED intermittente: > 1,05 Ir. Segnalazione dei guasti (F) Segnalazione luminosa del tipo di guasto che ha provocato l’apertura dell’interruttore: c sovraccarico (protezione LR) o temperatura anormale (> Ir); c cortocircuito (protezione CR o istantaneo) (> Im); c guasto di terra (> Ih); c guasto del microprocessore: accensione simultanea dei LED (> Ir), (> Im) e (Ih). L’alimentazione con pila è inclusa. Test della pila con pulsante sul fronte dello sganciatore. Test c La presa di test permette il collegamento di una valigetta di prova o uno strumento di test per verificare il corretto funzionamento dell’assieme sganciatore + blocco interruttore; c il pulsante di test permette di verificare il funzionamento dei LED (% Ir), (> Ir), (> Im) e (> Ih). 102 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Caratteristiche elettriche interruttori automatici Opzioni sganciatori elettronici per Compact NS160/630 Opzioni sganciatore STR53UE(U ≤ 525 V)/STR53SV(U > 525 V) protezione di terra (T) tipo soglia di intervento [A] tempi di intervento [ms] differenziale a corr. residua Ih regolabile (8 gradini) 0,2 ÷ 1 x In precisione ± 15% tempo max di non intervento regolabile tempo max di interruzione alimentazione 60 140 230 350 140 230 350 500 autoalimentata comunicazione (COM) (1) dati trasmessi regolazioni dello sganciatore valore efficace istantaneo della corrente di fase e di neutro valore di corrente della fase più caricata allarme: sovraccarico in corso apparecchio aperto, chiuso o sganciato causa dello sgancio (sovraccarico, cortocircuito, ecc.) collegamento con morsetti Digipact amperometro (I) Un indicatore digitale visualizza in permanenza il valore di corrente della fase più carica e consente, tramite successive pressioni su un tasto, la lettura delle correnti di fase e del neutro (I1, I2, I3, IN). Un LED acceso indica a quale fase è riferita la corrente visualizzata. selettività logica (ZSI) Un filo pilota collega diversi interruttori in cascata. In caso di guasto a terra o di cortocircuito, lo sganciatore rispetta la temporizzazione impostata solamente se riceve un segnale emesso dall'interruttore installato immediatamente a valle, altrimenti l'intervento è istantaneo. In questo modo il guasto viene eliminato nel modo più rapido dall'interruttore più vicino e le sollecitazioni subite dalla rete sono minime. (1) Trasmissione di dati verso moduli Digipact per la sorveglianza ed il controllo della distribuzione (vedi catalogo Digipact). Schneider Electric 103 Caratteristiche elettriche interruttori automatici Sganciatori protezione motori e corrente continua per Compact NS160/630 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Sganciatori solo magnetici per protezione motori (1) MA tipo corrente nominale [A] In (65°C) 25 50 100 150 220 per Compact NS160 c c c c c c c NS250 320 500 c NS400 c NS630 protezione contro i cortocircuiti (magnetico) soglia di intervento [A] Im reg. da 6 a 14 x In da 8 a 13 x In da 6,3 a 12,5 x In (1) Da abbinare a protezioni termiche separate (vedere tabelle di coordinamento a pag. 257). Per In inferiori a 25 A consultateci. Sganciatori elettronici RMS per protezione motori STR22ME tipo corrente nominale [A] In (65°C) per Compact NS160 NS250 STR43ME 40 50 80 100 150 220 c c c c c c c c c c c NS400 320 c NS630 500 c protezione contro i sovraccarichi (lungo ritardo) soglia d'intervento [A] tempi di intervento Ir regolabile (10 gradini) da 0,6 a 1 x In regolabile (32 gradini) da 0,4 a 0,8 x In intervento da 1,05 a 1,20 x Ir da 1,05 a 1,20 x Ir temporizzazione fissa regolabile classe di avviamento secondo la CEI EN 60947-4-1 10 10 A c c 13 Ir (regolazione comune a Ir) regolabile (8 gradini) da 6 a 13 x Ir ± 15% protezione contro la mancanza di una delle fasi 10 20 protezione contro i cortocircuiti (corto ritardo) soglia di intervento [A] Im precisione ± 15% tempi di intervento [ms] temporizzazione fissa fissa max senza sgancio 10 10 tempo max sgancio 60 60 protezione contro i cortocircuiti (istantaneo) soglia di intervento [A] N/H fissa 15 x In fissa 13 x In L fissa 15 x In fissa 13 x In c c c c opzioni modulo SDTAM (1) amperometro (I) segnalazione guasti (F) (1) SDTAM: segnalazione guasto termico anticipato alla manovra. Sganciatori integrati per corrente continua (1) tipo per Compact NS400H NS630H MP1 MP2 MP3 MP4 c c c c c c c 1250/2500 2000/4000 3200/6300 protezione contro i cortocircuiti (magnetico) soglia di intervento [A] Im regolabile 800/1600 (1) Con i Compact NS fino a 250A, la protezione in corrente continua si effettua con gli sganciatori magnetotermici tipo TMD o TMG. 104 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Caratteristiche elettriche interruttori automatici Altre funzioni e opzioni sganciatori elettronici protezione motori per Compact NS160/630 Altre funzioni dello sganciatore STR22ME Autosorveglianza Apertura dell’interruttore in caso di temperatura anomala attorno allo sganciatore elettronico. Segnalazione del superamento della soglia LR Un LED posto sul fronte dello sganciatore indica lo stato di carico dell’interruttore: c LED spento: < 1,05 Ir; c LED intermittente: > 1,05 Ir. Test La presa di test permette il collegamento di una valigetta di prova o di uno strumento di test per verificare il corretto funzionamento dell’assieme sganciatore + blocco interruttore. Opzioni sganciatore STR22ME Modulo SDTAM: Modulo di sgancio del contattore o di segnalazione di sovraccarico c Provoca l’apertura del contattore in caso di sovraccarico. Permette così di differenziare gli sganci per sovraccarico e per cortocircuito; c può essere anche utilizzato per segnalare il guasto termico; c riarmo locale o a distanza; c tensione di alimentazione: 110/240 V CA/CC, 24/48 V CA e 24/72 V CC; c viene installato al posto delle bobine di sgancio MX/MN. Altre funzioni dello sganciatore STR43ME Autosorveglianza Apertura dell’interruttore in caso di: c guasto del microprocessore; c temperatura anomala attorno allo sganciatore elettronico. Segnalazione del superamento della soglia LR (%Ir) Un LED posto sul fronte dello sganciatore indica lo stato di carico dell’interruttore: c LED fisso: 0,9 Ir; c LED intermittente: > 1,05 Ir. Segnalazione dei guasti (F) Segnalazione luminosa del tipo di guasto che ha provocato l’apertura dell’interruttore: c guasto del microprocessore: accensione simultanea dei LED (> Ir), (> Im) e ( ); c sovraccarico (protezione LR) o temperatura anomala (>Ir); c cortocircuito (protezione CR o istantaneo (> Im); c marcia in monofase ( ). Alimentazione con pila, inclusa. Test della pila con pulsante sul fronte dello sganciatore. Test c Una presa di test permette il collegamento di una valigetta di prova o di uno strumento di test per verificare il corretto funzionamento dell’assieme sganciatore + blocco interruttore; c Un pulsante di test sul fronte permette di verificare il funzionamento dei LED (%Ir), (> Ir), (> Im) e (). Opzioni sganciatore STR43ME Modulo SDTAM: Modulo di sgancio del contattore o di segnalazione di sovraccarico c Provoca l’apertura del contattore in caso di sovraccarico. Permette così di differenziare gli sganci per sovraccarico e per cortocircuito; c può essere anche utilizzato per segnalare un guasto termico; c riarmo locale o a distanza; c tensione di alimentazione: 110/240 V CA/CC, 24/48 V CA e 24/72 V CC; c viene installato al posto delle bobine di sgancio MX/MN. Amperometro (I) Un indicatore digitale visualizza in permanenza il valore di corrente della fase più carica e consente tramite sucessive pressioni su un tasto, la lettura delle correnti di fase e del neutro (I1, I2, I3, IN). Il LED acceso indica a quale fase è riferita la corrente visualizzata. Comunicazione (COM) Trasmissione dei dati con moduli Digipact di sorveglianza e controllo della distribuzione. Dati trasmessi: c regolazioni dello sganciatore; c valore efficace istantaneo della corrente delle fasi e del neutro; c valore di corrente della fase più caricata; c allarme: sovraccarico in corso; c causa dello sgancio (sovraccarico, cortocircuito, ecc.). Schneider Electric 105 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Caratteristiche elettriche interruttori automatici Compact NS630b/3200 Interruttore Compact tipo Numero di poli Caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2 Corrente nominale [A] In Tensione nominale d'isolamento [V] Ui 50°C 65°C Tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] Uimp Tensione nominale d’impiego [V] Ue Potere d’interruzione nominale estremo [kA eff] Icu CA 50/60 Hz CC CA 50/60 Hz 220/240 V 380/415 V 440 V 500/525 V 660/690 V Potere d’interruzione nominale di servizio [kA eff] Ics %Icu Corrente nom. di breve durata ammissibile [kA eff] Icw 0.5 s V CA 50/60 Hz 1s Attitudine al sezionamento Categoria di utilizzazione Durata (cicli CO) meccanica elettrica 440 V In/2 690 V In/2 In In Grado di inquinamento Caratteristiche elettriche secondo NEMA AB1 Potere d’interruzione [kA] 240 V 480 V 600 V Protezioni e misure Sganciatori intercambiabili Protezione contro i sovraccarichi lungo ritardo Protezione contro i cortocircuiti corto ritardo Ir (In x …) Isd (Ir x …) istantanea Ii (In x …) Protezione di terra Ig (In x …) Protezione differenziale I∆ ∆n Selettività logica ZSI Protezione del neutro Misura delle correnti Installazione e collegamenti Esecuzione fisso attacchi anteriori attacchi posteriori estraibile attacchi anteriori attacchi posteriori Comando manuale comando diretto rotativo diretto o rinviato Dimensioni [mm] elettrico telecomando fisso 3P fisso 3P HxLxP Pesi [kg] 4P 4P (1) NS1000L: 950 A 106 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra NS630b NS800 NS1000 3,4 NS1250 NS1600 3,4 NS2000 630 800 1000 1250 1600 630 800 1000 (1) 1090 1160 2000 750 750 750 8 8 8 690 690 690 500 500 H L N H N 50 70 150 50 70 85 125 50 70 150 50 70 70 85 85 50 65 130 50 65 65 40 50 100 40 50 65 65 42 25 30 42 75% 50% 100% 75% 50% 65 kA 75 % 25 25 10 25 25 40 40 17 17 7 17 17 28 28 c B A B 2500 3200 H 30 B NS3200 500 N c NS2500 3,4 c B B 10000 10000 6000 5000 5000 3000 5000 4000 2000 2000 4000 3000 2000 2000 2000 2000 1000 1000 III III B 6000 III N H L N H N 50 70 150 50 70 85 H 125 42 65 100 42 65 65 85 30 42 25 30 42 50 - Micrologic 2.0 Micrologic 5.0 Micrologic 2.0 A Micrologic 5.0 A Micrologic 6.0 A Micrologic 7.0 A c c c c c c c c c c c c c - - - - c c c c - - - - - - - c c c c c c c c c - c c - - - c c c c c c c c c c c c c c c 327 x 210 x 147 327 x 210 x 147 350 x 420 x 160 327 x 280 x 147 327 x 280 x 147 350 x 535 x 160 14 14 24 18 18 36 Schneider Electric - c c c c - c - 107 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Caratteristiche elettriche interruttori automatici Compact NS400 1000V Interruttori Compact Numero di poli Calibro dei TA (A) Comando manuale Versioni elettrico fisso rimovibile estraibile Caratteristiche elettriche Tensione nominale d'impiego (V) Potere di interruzione nominale estremo (kA eff) Potere di interruzione nominale di servizio (kA eff) Caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-2 Corrente nominale (A) Tensione nominale di isolamento (V) Tensione di tenuta ad impulso kV) Tensione nominale d'impiego (V) Potere di interruzione nominale estremo (kA eff) Potere di interruzione nominale di servizio Attitudine al sezionamento Corrente nom. di breve durata ammissibile (kA eff) V CA 50/60 Hz Categoria di utilizzazione Durata (cicli CO) Grado di inquinamento Protezioni e misure Sganciatori elettronici intercambiabili Protezioni contro i sovraccarichi Protezioni contro i cortocircuiti Protezione di terra Protezioni differenziale residua Selettività logica Protezione del neutro Protezione differenziale Misura delle correnti Ausiliari di segnalazione e comando Contatti di segnalazione Sganciatori voltmetrici comando diretto manovra rotativa diretta o rinviata attacchi attacchi attacchi attacchi attacchi attacchi anteriori posteriori anteriori posteriori anteriori posteriori Ue lcu lcs CA 50/60 Hz CA 1000 V % Icu In Ui Uimp Ue lcu lcs 40°C lcw 0,5 s 1s meccanica elettrica lungo ritardo corto ritardo istantanea lg (In x …) ∆n I∆ ZSI CA 50/60 Hz CA 1000 V % Icu 1000 V In/2 In Ir (In x …) Isd (Ir x …) Ii (In x …) con relé Vigirex associato sganciatore a lancio di corrente MX sganciatore di minima tensione MN Comunicazione a distanza tramite bus Segnalazioni dello stato dell'interruttore Comando a distanza dell'interruttore Trasmissione delle regolazioni dello sganciatore Segnalazione e identificazione delle protezione e degli allarmi Trasmissione delle correnti misurate Installazione Accessori attacchi e distanziatore poli coprimorsetti e separatori di fase mostrine Dimensioni (mm) fisso 3P LxHxP 4P Peso (kg) fisso 3P 4P Commutatori di rete Interblocchi 108 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra NS400 1000V 3 150, 250, 400 c c c c consultateci consultateci consultateci consultateci consultateci 1150 10 100% 150, 250, 400 1250 8 1000 10 100% c normalizzata normalizzata A 15000 4000 2000 III STR23SP c c c c c c c c c c c c c 140 x 480 x 110 13 consultateci Schneider Electric 109 Caratteristiche elettriche interruttori automatici Masterpact NT Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra caratteristiche comuni numero di poli tensione nominale d’isolamento (V) tensione nominale di tenuta ad impulso (kV) tensione nominale d’impiego (V AC 50/60 Hz) attitudine al sezionamento grado di inquinamento Ui Uimp Ue CEI EN 60947-2 IEC 60664-1 3/4 1000/1250 12 690 / 1000V 3 interruttori automatici secondo norma CEI EN 60947-2 corrente nominale (A) portata del 4o polo (A) portata dei TA (A) tipo di interruttore automatico potere d’interruzione nominale estremo (kA eff) V AC 50/60 Hz potere d’interruzione nominale di servizio (kA eff) corrente di breve durata ammissibile nominale (kA eff) V AC 50/60 Hz tenuta elettrodinamica (kA cresta) potere di chiusura nominale (kA cresta) V AC 50/60 H In a 40 °C / 50 °C (1) Icu 220/415 V 440 V 525 V 690 V Icw Icm 1000 V Ics 0,5 s 3s 220/415 V 440 V 525 V 690 V 1000 V durata di interruzione (ms) durata di chiusura (ms) interruttori automatici secondo norma NEMA AB1 potere di interruzione (kA) 240 V V AC 50/60 Hz 480 V 600 V interruttori non automatici secondo norma CEI EN 60947-3 potere di chiusura nominale (kA cresta) Icm V AC 50/60 Hz 220/415 V 440 V 500/690 V 1000 V corrente di breve durata ammissibile nominale (kA eff) V AC 50/60 Hz Icw 0,5s potere di interruzione Icu (kA eff) con un relè di protezione esterno temporizzazione massima: 350 ms installazione, collegamento e manutenzione durata meccanica cicli CO x 1000 con manutenzione senza manutenzione elettrica senza manutenzione 440 V 690 V 1000 V comando motori (AC3-947-4) collegamenti 690 V estraibile attacchi frontali attacchi orizz./vert. fisso attacchi frontali attacchi orizz./vert. dimensioni (mm) estraibile 3P fisso 3P HxLxP 4P 4P pesi (kg) estraibile 3P/4P fisso 3P/4P (1) Con attacchi posteriori verticali (2) NT16: 440 V = 3 690 V = 1 (3) NT16: 1 110 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra NT08 NT10 NT12 NT16 800 800 da 400 a 800 1000 1000 da 400 a 1000 1250 1250 da 630 a 1250 1600 1600 da 800 a 1600 H1 42 42 42 42 L1 150 130 100 75 H10 - H1 42 42 42 42 H10 - 20 - % Icu 42 20 88 88 88 88 88 25 < 50 100% 10 15 330 286 220 165 9 25 42 25 42 20 88 75 75 75 75 25 < 50 20 100% 25 42 25 42 150 - 42 - 42 100 - 42 - 42 25 - 42 - 75 - 75 - 75 - 75 - 75 - 75 - - 42 - 42 42 20 42 20 42 20 42 20 25 25 25 25 25 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 6 3 - 6 (2) - 3 2 - 2 (2) - - - 0,5 - 0,5 3 2 - 2 (3) - c c c c c c c c c c c c c c c c - - 322 x 288 x 280 322 x 288 x 280 322 x 358 x 280 322 x 358 x 280 259 x 210 x 211 259 x 210 x 211 259 x 245 x 211 259 x 245 x 211 30/39 30/39 14/18 14/18 scelta dei trasformatori di corrente (TA) portata (A) regolazione della soglia Ir (A) Schneider Electric 400 da 160 a 400 630 da 250 a 630 800 da 320 a 800 1000 da 400 a 1000 1250 da 500 a 1250 1600 da 640 a 1600 111 Caratteristiche elettriche interruttori automatici Masterpact NW Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra caratteristiche comuni numero di poli tensione nominale d’isolamento (V) tensione nominale di tenuta ad impulso (kV) tensione nominale d’impiego (V AC 50/60 Hz) attitudine al sezionamento grado di inquinamento Ui Uimp Ue CEI EN 60947-2 IEC 60664-1 3/4 1000/1250 12 690/1150 4 interruttori automatici secondo norma CEI EN 60947-2 corrente nominale (A) portata del 4o polo (A) portata dei TA (A) tipo di interruttore potere d’interruzione nominale estremo (kA eff) V AC 50/60 Hz potere d’interruzione nominale di servizio (kA eff) corrente di breve durata ammissibile nominale (kA eff) V AC 50/60 Hz tenuta elettrodinamica (kA cresta) protezione istantanea integrata potere di chiusura nominale (kA cresta) V AC 50/60 Hz In a 40 °C / 50 °C (1) Icu 220/415 V 440 V 525 V 690 V 1150 V Ics 1s 3s Icw Icm NW08 NW10 NW12 NW16 800 800 da 400 a 800 1000 1000 da 400 a 1000 1250 1250 da 630 a 1250 1600 1600 da 800 a 1600 N1 42 42 2 42 % Icu 42 22 88 220/415 V 440 V 525 V 690 V 1150 V 88 88 88 88 25 < 70 240 V 480 V 600 V 42 42 42 durata di interruzione (ms) durata di chiusura (ms) H1 65 65 65 65 100% 65 36 143 senza 143 143 143 143 25 H2a 85 85 65 65 - H2 100 100 85 85 - L1 150 150 130 100 - H10 50 85 50 187 senza 220 220 187 187 25 85 50 187 30 30 63 50 50 105 220 220 187 187 25 330 330 286 220 10 105 - 65 65 65 85 85 85 100 100 85 150 150 100 - HF c c c interruttori automatici secondo norma NEMA AB1 potere di interruzione (kA) V AC 50/60 Hz interruttori non automatici secondo norma CEI EN 60947-3 NA HA HA10 HA potere di chiusura nominale (kA cresta) V AC 50/60 Hz Icm 220/415 V 440 V 500/690 V 1150 V 88 88 88 - 105 105 105 - 187 187 187 - 105 corrente di breve durata ammissibile nominale (kA eff) Icw 1s 42 50 85 50 36 75 V AC 50/60 Hz 3s potere di interruzione Icu (kA eff) con un relè di protezione esterno temporizzazione massima: 350 ms 42 50 10 10 10 10 10 10 50 85 installazione, collegamento e manutenzione durata cicli CO x 1000 meccanica elettrica con manutenzione senza manutenzione senza manutenzione comando motori (AC3-947-4) collegamenti estraibile fisso dimensioni (mm) HxLxP estraibile fisso pesi (kg) estraibile fisso 440 V 690 V 1150 V 690 V attacchi frontali attacchi orizz./vert. attacchi frontali attacchi orizz./vert. 3P 4P 3P 4P 3P/4P 3P/4P 25 12,5 10 10 10 c c c c c c c c c c c c 10 10 10 c c c c 3 3 - c c 0,5 c c 439 x 441 x 367 439 x 556 x 367 352 x 429 x 290 352 x 544 x 290 90/120 60/80 (1) Con attacchi posteriori verticali (2) tranne 4000 A 112 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra NW20 NW25 NW32 NW40 NW40b NW50 NW63 2000 2000 da 1000 a 2000 2500 2500 da 1250 a 2500 3200 3200 da 1600 a 3200 4000 4000 da 2000 a 4000 4000 4000 da 2000 a 4000 5000 5000 da 2500 a 5000 H2a 85 85 65 65 H2 100 100 85 85 - H3 150 150 130 100 - H10 50 H1 100 100 100 100 - 100% 85 50 187 senza 220 220 187 187 25 85 75 187 c 220 220 187 187 25 65 65 190 c 330 330 286 220 25 50 50 210 c 105 - 100 100 220 c 220 220 220 220 25 < 80 H2 150 150 130 100 100% 100 100 220 senza 330 330 286 220 25 85 85 65 100 100 85 150 150 100 - 100 100 100 N1 42 42 42 42 42 22 88 c 88 88 88 88 25 < 70 42 42 42 H1 65 65 65 65 100% 65 36 143 senza 143 143 143 143 25 H2a 85 85 65 65 H2 100 100 85 85 - H3 150 150 130 100 - L1 150 150 130 100 - H10 50 H1 65 65 65 65 - 85 50 187 senza 220 220 187 187 25 85 75 187 c 220 220 187 187 25 65 65 143 c 330 330 286 220 25 30 30 63 c 330 330 286 220 10 50 50 105 c 105 - 65 36 143 c 143 143 143 143 25 < 70 65 65 65 85 85 65 100 100 85 150 150 100 150 150 100 - 65 65 65 HA HF HA10 HA HF HA10 HA 105 105 105 - 187 187 187 - 105 121 121 121 - 187 187 187 - 105 187 187 187 - 50 85 50 55 85 50 85 36 75 50 55 75 50 50 20 10 8 8 6 c c c c 50 8 6 6 c c c c 8 6 6 c c c c 8 6 6 c c c c 85 50 2 2 6 20 10 5 2,5 2,5 c c 3 3 - c c 0,5 c c c c c (2) c 55 5 2,5 2,5 c c c (2) c 5 2,5 2,5 c c c (2) c 85 50 85 1,25 1,25 2,5 10 5 1,5 1,5 - 1,5 1,5 - c c c c c c c c c 150 150 100 85 0,5 - 6300 6300 da 3200 a 6300 479 x 786 x 367 479 x 1016 x 367 352 x 774 x 290 352 x 1004 x 290 225/300 120/160 scelta dei trasformatori di corrente (TA) portata (A) regolazione della soglia Ir (A) Schneider Electric 400 da 160 a 400 630 da 250 a 630 800 da 320 a 800 1000 da 400 a 1000 1250 da 500 a 1250 1600 da 630 a 1600 2000 da 800 a 2000 2500 da 1000 a 2500 3200 da 1250 a 3200 4000 da 1600 a 4000 5000 da 2000 a 5000 6300 da 2500 a 6300 113 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Le unità di controllo Micrologic 2.0 e 5.0 garantiscono la protezione dei circuiti di potenza e dei carichi. L’unità Micrologic 5.0 permette di realizzare la selettività cronometrica in caso di cortocircuito. Caratteristiche elettriche interruttori automatici Unità di controllo Micrologic per Compact NS630b/3200 Regolazione delle protezioni Appositi commutatori consentono la regolazione dei valori di soglia e temporizzazione delle protezioni. La precisione delle regolazioni può essere aumentata mediante sostituzione del «plug» lungo ritardo. Protezione contro i sovraccarichi Protezione lungo ritardo LR riferita al valore efficace della corrente (RMS). Memoria termica: immagine termica prima e dopo l’apertura. Protezione contro i cortocircuiti Protezione corto ritardo CR (valore efficace RMS) e protezione istantanea IST. Scelta del tipo di I2t (ON o OFF) su temporizzazione corto ritardo. Protezione del neutro Sugli interruttori tripolari non è disponibile la funzione di protezione del neutro. Sugli interruttori tetrapolari è possibile scegliere il tipo di protezione del neutro con un commutatore a 3 posizioni: neutro non protetto (4P 3d), neutro protetto al 50% (4P 3d + N/2), neutro protetto al 100% (4P 4d). 1 soglia e temporizzazione protezione Lungo Ritardo LR 2 LED di segnalazione del sovraccarico 3 soglia e temporizzazione protezione Corto Ritardo CR 4 soglia regolabile protezione istantanea 5 viti di fissaggio plug Lungo Ritardo 6 presa test Nota: Le unità di controllo Micrologic senza misura sono dotate anche nella versione standard di una calotta di protezione trasparente. 114 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Protezioni Lungo ritardo Soglia intervento da 1,05 a 1,20 Ir Temporizzazione (s) precisione: da 0 a -20% Micrologic 2.0 Ir = In x … t r a 1,5 x Ir t r a 6 x Ir t r a 7,2 x Ir Memoria termica Istantanea Soglia precisione: ±10 % Temporizzazione Isd = Ir x … Istantanea Soglia precisione: ±10 % Schneider Electric 1,5 10 2 2,5 3 4 5 6 8 600 24 16,6 Micrologic 5.0 Ir = In x … t r a 1,5 x Ir t r a 6 x Ir t r a 7,2 x Ir Memoria termica Corto ritardo Soglia precisione: ±10 % Temporizzazione (ms) a 10 Ir 1 fissa: 20 ms Protezioni Lungo ritardo Soglia intervento da 1,05 a 1,20 Ir Temporizzazione (s) precisione: da 0 a -20% 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 altre regolazioni o inibizione mediante cambio di plug 12,5 25 50 100 200 300 400 500 0,5 1 2 4 8 12 16 20 0,34 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 20 mn prima e dopo lo sgancio Isd = Ir x … 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 altre regolazioni o inibizione mediante cambio di Plug 12,5 25 50 100 200 300 400 500 0,5 1 2 4 8 12 16 20 0,34 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 20 mn prima e dopo lo sgancio 1 1,5 I2t Off I2t On 2 2,5 3 4 5 0 0,2 0,2 230 320 0,3 0,3 350 500 0,4 0,4 6 8 10 t sd (non intervento) t sd (max di interruzione) 20 80 80 140 0,1 0,1 140 200 Ii = In x … 2 3 4 gradini di regolazione 600 24 16,6 6 8 10 12 15 off 115 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Le unità di controllo Micrologic A integrano le funzioni di misura, segnalazione, comunicazione e valori massimi di corrente. La versione 6 integra la protezione "guasto a terra", mentre la versione 7 integra la protezione differenziale. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Caratteristiche elettriche interruttori automatici Unità di controllo Micrologic A «amperometro» per Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW Regolazione delle protezioni Appositi commutatori consentono di regolare la soglia e la temporizzazione delle protezioni. I valori selezionati vengono visualizzati sul display in tempo reale in ampere e in secondi. La precisione delle regolazioni può essere ampliata limitando la zona di regolazione mediante modifica del «plug» lungo ritardo. Protezione contro i sovraccarichi Protezione contro i sovraccarichi con sgancio lungo ritardo LR di tipo RMS (valore efficace vero della corrente). Memoria termica: immagine termica prima e dopo lo sgancio. Protezione contro i cortocircuiti Protezioni contro i corto-circuiti con sgancio corto ritardo di tipo RMS e istantanea. Scelta del tipo I2t (On o Off) su temporizzazione corto ritardo. Protezione contro i guasti a terra Protezione di tipo «residual» o «source ground return». Scelta del tipo I2t (On o Off) su temporizzazione. Protezione differenziale residua (Vigi) Funziona senza alimentazione esterna. d Immunizzato contro i rischi di sganci intempestivi. k Sensibile alle componenti continue della corrente di dispersione verso terra fino a 10 A (classe A). Protezione del neutro Su interruttori tripolari, nessuna possibilità di protezione del neutro. Su interruttori tetrapolari, regolazione della protezione del neutro con commutatore a 3 posizioni: neutro non protetto (4P 3d), neutro protetto a metà corrente (4P 3d + N/2), neutro protetto a piena corrente (4P 4d). Selettività logica ZSI Una morsettiera «Zona Selettiva Interlocking» (ZSI) consente il cablaggio di più unità di controllo per una selettività logica totale su protezioni corto ritardo e guasto a terra senza temporizzazione allo sgancio. Misure «Amperometro» L'unità di controllo Micrologic A misurano il valore efficace (RMS) delle correnti. Un display digitale a cristalli liquidi visualizza in permanenza il valore di corrente della fase più caricata (Imax) e consente, tramite successive pressioni su un tasto, la lettura dei valori I1, I2, I3, IN, Ig,I∆n, delle correnti memorizzate (massimi valori medi) e delle regolazioni. L’alimentazione esterna, opzionale, consente anche la visualizzazione delle correnti < 20% In. Opzione di comunicazione Associato alla funzione opzionale di comunicazione COM, l'unità di controllo consente di trasmettere i seguenti parametri: c lettura delle regolazioni; c insieme delle misure «amperometro»; c segnalazione delle cause di sgancio; c reset dei valori massimi. soglia e temporizzazione di sgancio Lungo ritardo LED di segnalazione sovraccarico soglia e temporizzazione di sgancio Corto ritardo soglia di sgancio istantaneo soglia e temporizzazione di sgancio Vigi o "guasto a terra" pulsante test Vigi o "guasto a terra" vite di fissaggio plug Lungo ritardo presa test test dei LED, «reset» e stato della pila segnalazione delle cause di intervento display digitale amperometro e indicatori a led della percentuale di carico delle fasi tasti di navigazione Nota: Le unità di controllo Micrologic A sono dotate anche nella versione di base di una calotta di protezione trasparente. 116 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Protezioni lungo ritardo soglia (A) sgancio tra 1,05 e 1,20 Ir temporizzazione (s) precisione: da 0 a -20% Micrologic 2.0 A Ir = In x … tr a 1,5 x Ir tr a 6 x Ir tr a 7,2 x Ir memoria termica istantanea soglia (A) precisione: ±10 % temporizzazione Isd = Ir x … Protezioni "guasto a terra" soglia (A) precisione: ±10 % temporizzazione (ms) a In o 1200 A differenziale residua (Vigi) sensibilità (A) precisione: 0 a -20% temporizzazione (ms.) 10 2 2,5 3 4 5 6 8 I2 I3 IN I1 autoalimentata (per I > 20% In) I1 max I2 max I3 max IN max Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 A Ir = In x … 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 altre regolazioni o inibizione mediante cambio di plug 12,5 25 50 100 200 300 400 500 0,5 1 2 4 8 12 16 20 0,34 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 20 min prima e dopo lo sgancio 1 Isd = Ir x … 1,5 2 2,5 3 4 I2t Off I2t On tsd (senza sgancio) tsd (max di interruzione) 0 20 80 0,1 0,1 80 140 0,2 0,2 140 200 0,3 0,3 230 320 0,4 0,4 350 500 Ii = In x … 2 3 4 6 Ig = In x … In i 400 A 400 A < In i 1200 A In > 1200 A gradini con I2t Off I2t On tg (senza sgancio) tg (max di interruzione) Micrologic 6.0 A A B C 0,3 0,3 0,4 0,2 0,3 0,4 500 640 720 0 0,1 0,2 0,1 0,2 20 80 140 80 140 200 I∆ ∆n gradini di regolazione t∆n (senza sgancio) t∆n (max di interruzione) tr a 1,5 x Ir tr a 6 x Ir tr a 7,2 x Ir memoria termica istantanea soglia (A) precisione: ±10 % 1,5 600 24 16,6 Micrologic 2.0 A misura permanente delle correnti misure da 20 a 200 % di In precisione: 1,5 % (sensori inclusi) massimi valori medi corto ritardo soglia (A) precisione: ±10 % temporizzazione (ms) a 10 Ir 1 fisso: 20 ms Amperometro lungo ritardo soglia (A) sgancio tra 1,05 e 1,20 Ir temporizzazione (s) precisione: da 0 a -20% 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 altre regolazioni o inibizione mediante cambio di plug 12,5 25 50 100 200 300 400 500 0,5 1 2 4 8 12 16 20 0,34 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 20 min prima e dopo lo sgancio gradini con Amperometro misura permanente delle correnti misure da 20 a 200 % di In precisione: 1,5 % (sensori inclusi) massimi valori medi 600 24 16,6 5 6 8 10 8 10 12 15 off D 0,5 0,5 800 0,3 0,3 230 320 E 0,6 0,6 880 0,4 0,4 350 500 F 0,7 0,7 960 G 0,8 0,8 1040 H 0,9 0,9 1120 J 1 1 1200 Micrologic 7.0 A 0,5 1 2 3 5 7 10 20 30 60 80 40 350 350 500 800 800 1000 140 140 200 230 230 320 Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 A I2 I3 IN Ig I1 autoalimentata (per I > 20% In) I1 max I2 max I3 max IN max Ig max I∆n I∆n max Nota: Tutte le funzioni di protezione in corrente sono autoalimentate. Un «reset» consente l’azzeramento dei guasti, dei massimi valori medi e delle correnti interrotte memorizzate. Schneider Electric 117 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Le unità di controllo Micrologic P integrano oltre a tutte le funzioni dei moduli Micrologic A la misura delle tensioni e calcolano le potenze e le energie. La protezione dei carichi è ampliata da nuove funzioni di protezione basate sui valori di correnti, tensioni, frequenza e potenze. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 soglia e temporizzazione di sgancio Lungo ritardo LED di segnalazione sovraccarico soglia e temporizzazione di sgancio Corto ritardo soglia di sgancio Istantaneo soglia e temporizzazione di sgancio Vigi o "guasto a terra" pulsante test Vigi o "guasto a terra" viti di fissaggio plug Lungo ritardo presa test test dei LED + pila e «reset» delle segnalazioni segnalazione delle cause di sgancio indicatore alta definizione visualizzazione delle misure indicatori di manutenzione configurazione delle protezioni tasti di navigazione blocco delle regolazioni calotta chiusa (spina d’innesto) Caratteristiche elettriche interruttori automatici Unità di controllo Micrologic P «potenze» per Masterpact NT, NW Regolazioni delle protezioni + Appositi commutatori consentono la regolazione delle protezioni, identiche a quelle delle unità di controllo Micrologic A: contro i sovraccarichi, i cortocircuiti, i guasti a terra o differenziale. Doppia regolazione All’interno del campo di regolazione fissato mediante commutatore direttamente sul fronte, è possibile effettuare una regolazione fine delle soglie (all’ampere) e delle temporizzazioni (al secondo) mediante tastiera o a distanza con l’opzione di comunicazione COM. Regolazione IDMTL Il coordinamento con le protezioni media tensione o fusibili è ottimizzato mediante la regolazione della pendenza della curva di protezione contro i sovraccarichi. Questa regolazione consente inoltre un migliore adattamento della protezione ad alcuni tipi di carichi. Protezione del neutro Sugli interruttori tripolari, regolazione della protezione del neutro mediante tastiera o a distanza con l’opzione di comunicazione COM su 4 posizioni: neutro non protetto (4P 3d), neutro protetto a metà corrente (4P 3d + N/2), protezione completa del neutro (4P 4d), protezione del neutro a corrente doppia (4P 3d + 2N). La protezione del neutro a corrente doppia viene utilizzata quando la sezione del neutro è doppia rispetto a quella delle fasi (forte squilibrio di carico, forte tasso di armoniche di ordine 3). Sugli interruttori tetrapolari, regolazione della protezione del neutro mediante commutatore a 3 posizioni e mediante tastiera: neutro non protetto (4P 3d), neutro protetto a metà corrente (4P 3d + N/2), protezione completa del neutro (4P 4d). La protezione del neutro è disattivata se la curva lungo ritardo è regolata su una delle protezioni IDMTL. Configurazione degli allarmi e altre protezioni Micrologic P controlla, in funzione di una soglia e di una temporizzazione regolabile mediante tastiera o a distanza con l’opzione di comunicazione COM, le correnti e tensioni, la potenza, la frequenza e il senso di rotazione delle fasi. Ogni superamento di soglia è segnalato a distanza con l’opzione COM. Ogni superamento di soglia può essere associato a scelta ad uno sgancio (protezione) o ad una segnalazione realizzata da un contatto programmabile M2C o M6C opzionale (allarme) o ad entrambi (allarme e protezione). Distacco-riattacco Il controllo di un carico (distacco-riattacco) può essere configurato in funzione della potenza o della corrente che transitano nell’interruttore. Il comando di distacco è controllato da un supervisore con l’opzione di comunicazione COM o con un contatto programmabile M2C o M6C. Misure Micrologic P calcola in tempo reale tutte le grandezze elettriche (V, A, W, VAR, VA, Wh, VARh, VAh, Hz), i fattori di potenza ed i fattori di cresta. Micrologic P calcola inoltre i valori medi in corrente e potenza su un intervallo di tempo regolabile. Ad ogni misura è associato un valore minimo e un valore massimo, memorizzati. In caso di sgancio dovuto ad un guasto la corrente interrotta viene memorizzata. L’alimentazione esterna, opzionale, consente la visualizzazione delle grandezze memorizzate anche in caso di interruttore aperto o non alimentato. Funzione cronologica e indicatori di manutenzione Gli ultimi 10 interventi ed allarmi vengono registrati in due archivi cronologici distinti. Appositi indicatori di manutenzione (usura dei contatti, numero di manovre, ecc…) sono inseriti in un archivio accessibile in modo locale. Opzione di segnalazione mediante contatti programmabili Appositi contatti ausiliari M2C (2 contatti) e M6C (6 contatti) segnalano eventuali superamenti di soglia o cambiamenti di stato; questi possono essere programmati con l'unità di controllo Micrologic P mediante tastiera o a distanza con l’opzione COM. Opzione di comunicazione L’opzione di comunicazione COM consente: c la lettura e la configurazione a distanza delle protezioni e degli allarmi; c la trasmissione di tutte le misure e indicatori calcolati; c la segnalazione delle cause di sgancio e degli allarmi; c la consultazione degli archivi cronologici e degli indicatori di manutenzione; c il reset dei valori massimi memorizzati. Con l’opzione COM è possibile inoltre accedere ad un archivio degli eventi e ad un archivio di manutenzione, memorizzati nell’unità di controllo ma non disponibili in locale. Nota: Le unità di controllo Micrologic P sono dotate anche nella versione di base di una calotta di piombatura opaca. 118 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Protezioni lungo ritardo (RMS) soglia (A) sgancio tra 1,05 a 1,20 Ir temporizzazione (s) precisione: da 0 a -20% regolazione IDMTL memoria termica corto ritardo (RMS) soglia (A) precisione: ±10 % temporizzazione (ms) a 10 Ir istantanea soglia (A) precisione: ±10 % "guasto a terra" soglia (A) precisione: ±10 % temporizzazione (ms) a 10 Ir differenziale residua (Vigi) sensibilità (A) precisione: da 0 a -20% temporizzazione (ms) Micrologic 5.0 / 6.0 / 7.0 P Ir = In x … + 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 0,95 0,98 altre regolazioni o inibizione con cambiamento del plug 12,5 25 50 100 200 300 400 500 0,5 1 2 4 8 12 16 20 0,34 0,69 1,38 2,7 5,5 8,3 11 13,8 SIT VIT EIT HVFuse DT 20 min prima e dopo lo sgancio 1 Isd = Ir x … 1,5 2 2,5 3 4 I2t Off I2t On tsd (senza sgancio) tsd (max di interruzione) 0 20 80 0,1 0,1 80 140 0,2 0,2 140 200 0,3 0,3 230 320 0,4 0,4 350 500 Ii = In x … 2 3 4 6 Ig = In x … In i 400 A 400 A < In i 1200 A In > 1200 A gradini con I2t Off I2t On tg (senza sgancio) tg (max di interruzione) Micrologic 6.0 P A B C 0,3 0,3 0,4 0,2 0,3 0,4 500 640 720 0 0,1 0,2 0,1 0,2 20 80 140 80 140 200 I∆ ∆n gradini di regolazione t∆n (senza sgancio) t∆n (max di interruzione) tr a 1,5 x Ir tr a 6 x Ir tr a 7,2 x Ir pendenza della curva gradini con 600 24 16,6 5 6 8 10 8 10 12 15 OFF D 0,5 0,5 800 0,3 0,3 230 320 E 0,6 0,6 880 0,4 0,4 350 500 F 0,7 0,7 960 G 0,8 0,8 1040 H 0,9 0,9 1120 J 1 1 1200 Micrologic 7.0 P 0,5 1 2 3 5 7 10 20 30 60 60 140 350 350 500 800 800 1000 140 140 200 230 230 320 Nota: Tutte le funzioni di protezione in corrente sono autoalimentate. È possibile impostare delle regolazioni più fini delle protezioni in corrente agendo sul fronte dell'unità di controllo o a distanza, ottenendo i seguenti passi minimi di regolazione: c lungo ritardo e protezione guasto a terra: 1 A; c corto ritardo ed istantanea: 10 A. Schneider Electric 119 Caratteristiche elettriche interruttori automatici Valori soglie e temporizzazioni di regolazione Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Protezioni in corrente Tipo Campo di regolazione Preregolazione Passo di regolazione Tolleranza soglia di attivazione da 5 % a 60 % 60 % 1% -10 %, +0 % soglia di disattivazione 5 % alla soglia di attivazione soglia di attivazione 1% -10 %, +0 % temporizzaz. di attivazione da 1 s a 40 s 40 s 1s -20 %, +0 % temporizzazione di disattivazione da 10 s a 360 s 10 s 1s -20 %, +0 % soglia di attivazione da 20 A a 1200 A 1200 A 1A +/- 15 % soglia di disattivazione 20 A alla soglia di attivazione soglia di attivazione 1A +/- 15 % temporizzaz. di attivazione da 1 s a 10 s 10 s 0,1 s -20 %, +0 % temporizzazione di disattivazione da 1 s a 10 s 1s 0,1 s -20 %, +0 % squilibrio in corrente I squil. I I Allarme Terra Allarme Differenziale soglia di attivazione da 0,5 A a 30 A 30 A 0,1 A -20 %, +0 % soglia di disattivazione 0,5 A alla soglia di attivazione soglia di attivazione 0,1 A -20 %, +0 % temporizzaz. di attivazione da 1 s a 10 s 10 s 0,1 s -20 %, +0 % temporizzazione di disattivazione da 1 s a 10 s 1s 0,1 s -20 %, +0 % massima corrente I max, I max, I max, In max soglia di attivazione da 0,2 In a 10 In In 1A ± 6,6 % soglia di disattivazione 0,2 In alla soglia di attivazione soglia di attivazione 1A ± 6,6 % temporizzaz. di attivazione da 15 s a 1500 s 1 500 s 1s -20 %, +0 % temporizzazione di disattivazione da 15 s a 3000 s 15 s 1s -20 %, +0 % Campo di regolazione Preregolazione Passo di regolazione Tolleranza soglia di attivazione 100 V alla soglia di attivazione di U max 100 V 5V -5 %, +0 % soglia di disattivazione soglia di attivazione alla soglia di attivazione di U max soglia di attivazione 5V -5 %, +0 % temporizzaz. di attivazione da 0,2 s a 5 s 5s 0,1 s -0 %, +20 % temporizzazione di disattivazione da 0,2 s a 36 s 0,2 s 0,1 s -0 %, +20 % soglia di attivazione soglia di attivazione di U min a 1200 V 725 V 5V -0 %, +5 % soglia di disattivazione 100 Volt alla soglia di attivazione soglia di attivazione 5V -0 %, +5 % temporizzaz. di attivazione da 0,2 s a 5 s 5s 0,1 s -0 %, +20 % temporizzazione di disattivazione da 0,2 s a 36 s 0,2 s 0,1 s -0 %, +20 % Protezioni in tensione Tipo minima tensione U min massima tensione U max squilibrio in tensione U squil. soglia di attivazione da 2 % a 30 % 30 % 1% -10 %, +0 % soglia di disattivazione 2 % alla soglia di attivazione soglia di attivazione 1% -10 %, +0 % temporizzaz. di attivazione da 1 s a 40 s 40 s 1s -20 %, +0 % temporizzazione di disattivazione da 10 s a 360 s 10 s 1s -20 %, +0 % 120 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Altre protezioni Tipo Campo di regolazione Preregolazione Passo di regolazione Tolleranza soglia di attivazione da 5 kW a 500 kW 500 kW 5 kW ± 2,5 % soglia di disattivazione 5 kW alla soglia di attivazione soglia di attivazione 5 kW ± 2,5 % temporizzaz. di attivazione da 0,2 s a 20 s 20 s 0,1 sec -0 %, +20 % temporizzazione di disattivazione da 1 s a 360 s 1s 0,1 s -0 %, +20 % soglia di attivazione soglia di attivazione di F min a 540 Hz 65 Hz 0,5 Hz ± 0,5 Hz soglia di disattivazione 45 Hz alla soglia di attivazione soglia di attivazione 0,5 Hz ± 0,5 Hz temporizzaz. di attivazione da 0,2 s a 5 s 5s 0,1 s -0 %, +20 % temporizzazione di disattivazione da 1 s a 36 s 1s 0,1 s -0 %, +20 % soglia di attivazione 45 Hz alla soglia di attivazione di F max 45 Hz 0,5 Hz ± 0,5 Hz soglia di disattivazione soglia di attivazione alla soglia di attivazione di F max soglia di attivazione 0,5 Hz ± 0,5 Hz temporizzaz. di attivazione da 0,2 s a 5 s 5s 0,1 s -0 %, +20 % temporizzazione di disattivazione da 1 s a 36 s 1s 0,1 s -0 %, +20 % soglia di attivazione senso Ph1, Ph2, Ph3 o senso Ph1, Ph3, Ph2 Senso Ph1, Ph2, Ph3 nessuna nessuna soglia di disattivazione soglia di attivazione soglia di attivazione nessuna nessuna temporizzaz. di attivazione 0,3 s 0,3 s nessuna +/- 20 % temporizzazione di disattivazione 0,3 s 0,3 s nessuna +/- 20 % Campo di regolazione Preregolazione Passo di regolazione Tolleranza soglia di attivazione da 50 % Ir a 100 % Ir 100 % Ir 1% ±6% soglia di disattivazione 30 % Ir alla soglia di distacco soglia di distacco 1% ±6% temporizzaz. di attivazione da 20 % tr a 80 % tr 80 % tr 1% -20 %, +0 % temporizzazione di disattivazione da 10 s a 600 s 10 s 1s -20 %, +0 % soglia di attivazione da 200 kW a 10000 kW 10000 kW 50 kW ± 2,5 % soglia di disattivazione 100 kW alla soglia di distacco soglia di distacco 50 kW ± 2,5 % temporizzaz. di attivazione da 10 s a 3600 s 3600 s 10 s -20 %, +0 % temporizzazione di disattivazione da 10 s a 3600 s 10 s 10 s -20 %, +0 % ritorno di potenza rP max massima frequenza F max minima frequenza F min senso di rotazione delle fasi Distacco/riattacco dei carichi Tipo in corrente I in potenza P Schneider Electric 121 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Caratteristiche elettriche interruttori automatici Unità di controllo Micrologic P «potenze» per Masterpact NT, NW La navigazione tra le videate è intuitiva. I 6 pulsanti della tastiera consentono di visualizzare i menu e di selezionare i valori in modo semplice. Quando la calotta di protezione dei commutatori è chiusa, la tastiera non consente più l’accesso alle regolazioni delle protezioni ma permette la lettura delle videate di misura, degli archivi cronologici, degli indicatori, ecc… Misure Valori istantanei Il valore indicato sul display viene aggiornato ogni secondo. I valori massimi e minimi delle misure vengono memorizzati. correnti I RMS Videata d’ingresso Visualizzazione delle correnti max A A A A 1 2 3 N "guasto a terra" differenziale 1 2 3 N "guasto a terra" differenziale V V V % 12 23 31 1N 2N 3N (U12 + U23 + U31) / 3 P attiva, Q reattiva, S apparente E attiva, E reattiva, E apparente W, VAR, VA Wh, VARh, VAh fattore di potenza PF totali totali consumate - restituite totali consumate totali restituite totale I max RMS tensioni U RMS V RMS U media RMS U squilibrio potenze, energie frequenze F Visualizzazione delle tensioni Visualizzazione delle potenze Hz Valori medi Il valore medio può essere calcolato a scelta su un tempo fisso o variabile di durata programmabile compresa tra 5 e 60 minuti. Un indicatore calcolato in base al contratto firmato con il distributore di energia e associato ad una funzione di distacco/ riattacco consente di evitare o ridurre al minimo gli addebiti in caso di superamento della potenza sottoscritta. I valori massimi medi vengono memorizzati e datati sistematicamente. correnti I media I max media A A A A 1 2 3 N "guasto a terra" differenziale 1 2 3 N "guasto a terra" differenziale W, VAR, VA W, VAR, VA totali totali potenze P, Q, S media P, Q, S max media Visualizzazione della frequenza Visualizzazione archivio cronologico degli interventi 122 Visualizzazione delle potenze medie Valori massimi e minimi Sul display vengono indicati solo i valori massimi memorizzati in corrente e in potenza. Funzione cronologica Indicatori di manutenzione Gli ultimi 10 interventi ed allarmi vengono registrati in due archivi cronologici distinti visualizzabili a display: c archivio cronologico degli interventi: v tipo di guasto v data e ora v valori misurati al momento del guasto (corrente interrotta, ecc…) c archivio cronologico degli allarmi: v tipo di allarme v data e ora v valori misurati all’attivazione dell’allarme. Su richiesta è possibile visualizzare gli indicatori di manutenzione che segnalano: c usura dei contatti; v contamanovre: v totale, v dall’ultimo reset. Visualizzazione in seguito ad interruzione Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Visualizzazione su un supervisore di un archivio degli eventi Schneider Electric Con l’opzione di comunicazione Caratteristiche tecniche complementari Misure complementari, valori massimi e minimi memorizzati Alcuni valori misurati o calcolati sono accessibili esclusivamente con l’opzione di comunicazione COM: c I cresta / r, (I1 + I2 + I3)/3, I squilibrio c tasso di carico in % Ir; c cos ϕ totale. Tutti i valori massimi e minimi registrati sono disponibili esclusivamente con l’opzione di comunicazione COM per un impiego con supervisore. Archivio degli eventi Tutti gli eventi sono datati: c sganciamenti; c comparsa e scomparsa degli allarmi; c modifiche delle regolazioni e delle configurazioni; c reset dei contatori; c guasti sistema: v posizione di ripristino v autoprotezione termica; c perdita dell’ora; c superamento degli indicatori di usura; c collegamenti agli strumenti di test, ecc… Archivio di manutenzione Consente di affinare la funzione di diagnostica e di pianificare al meglio le operazioni di manutenzione dell’apparecchio: c corrente più elevata misurata; c contamanovre; c numero di collegamenti degli strumenti di test; c numero di interventi in modo impiego e in modo test; c indicatore di usura dei contatti. Scelta della lingua I messaggi possono essere visualizzati in 6 lingue diverse. La scelta della lingua si effettua mediante tastiera. Funzioni di protezione Tutte le funzioni di protezione in corrente sono autoalimentate. Le funzioni di protezione in tensione sono collegate alla rete con una presa di tensione interna all’interruttore. Funzioni di misura La misura è indipendente dalle protezioni: il modulo di misura fine funziona indipendentemente dal modulo di protezione pur essendo sincronizzato sugli eventi della funzione di protezione. Metodo di calcolo delle misure La misura implementa il nuovo concetto di «zero blind time» corrispondente ad una misura continua dei segnali a frequenza di campionamento elevata: non esiste finestra «cieca» tradizionalmente occupata dall’elaborazione dei campionamenti. Questo metodo garantisce la precisione del calcolo delle energie anche per forti variazioni di carico (saldatrici, robot, ecc…). Le energie vengono accumulate a partire dal valore istantaneo delle potenze in 2 modi: c in modalità tradizionale, in base al quale vengono accumulate solo le energie positive (consumate); c in modalità con segno, in base al quale le energie positive (consumate) e negative (fornite) sono accumulate separatamente. Precisione delle misure fornite sensori inclusi: c tensione (V): 1%; c corrente (A): 1,5%; c frequenza (Hz): 0,1 Hz; c potenza (W) e energia (Wh): 2,5% . Memorizzazione In caso di interruzione dell’alimentazione le regolazioni fini, gli ultimi 100 eventi e l'archivio di manutenzione restano memorizzati nell’unità di controllo. Datazione La funzione cronologica viene attivata solo in presenza di un modulo di alimentazione esterno (con precisione 1 ora su un anno). Reset Un «reset» specifico per ogni singola funzione consente l’azzeramento mediante tastiera o a distanza del guasto, dei valori minimi e massimi, dei valori di cresta, dei contatori e degli indicatori. 123 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Micrologic H riprende tutte le funzioni del Micrologic P. Dotato di una capacità di calcolo e di memoria maggiore, Micrologic H consente un’analisi fine della qualità dell’energia ed una diagnostica dettagliata degli eventi. Micrologic H è adatto ad un impiego con supervisore. Caratteristiche elettriche interruttori automatici Unità di controllo Micrologic H «armoniche» per Masterpact NT, NW Oltre alle funzioni del Micrologic P, il modulo Micrologic H consente: c un'analisi fine della qualità dell’energia con il calcolo delle armoniche e delle fondamentali; c un aiuto alla diagnostica e all’analisi di un evento con la cattura dell'onda; c la programmazione di allarmi personalizzati per analizzare un disturbo sulla rete. Regolazioni delle protezioni + Misure Micrologic H riprende tutte le misure di Micrologic P alle quali si aggiungono: c la misura fase per fase: v delle potenze ed energie v dei fattori di potenza. c il calcolo: v del tasso di distorsione armonica totale THD in corrente e tensione v delle fondamentali di correnti, tensioni e potenze v delle armoniche in corrente e tensione fino al rango 51. Le possibilità di regolazione delle protezioni sono identiche a quelle dell'unità di controllo Micrologic P. Valori istantanei visualizzati a video correnti I RMS I max RMS A 1 A "guasto a terra" differenziale 2 3 2 3 N A 1 A "guasto a terra" differenziale N U RMS V 12 23 31 V RMS V 1N 2N 3N U media RMS V (U12 + U23 + U31) / 3 U squilibrio % tensioni potenze, energie P attiva, Q reattiva, S apparente W, VAR, VA totali 1 E attiva, E reattiva, E apparente Wh, VARh, VAh totali consumate - restituite totali consumate totali restituite totali 1 U I P Q S fattore di potenza PF 2 2 3 3 frequenze F Hz indicatori di qualità dell’energia fondamentali totali THD % U I armoniche di U e I ampiezze 3 5 7 9 11 13 Le armoniche di ordine 3, 5, 7, 9, 11 e 13, controllate dai distributori di energia, vengono visualizzate sul display dell’unità di controllo. Valori medi (richieste) Come per i moduli Micrologic P, i valori medi (richieste) vengono calcolati a scelta su un intervallo di tempo fisso o variabile di durata programmabile compresa tra 5 e 60 minuti. correnti I richiesta I max richiesta A 1 A "guasto a terra" differenziale 2 2 3 3 N A 1 A "guasto a terra" differenziale N P, Q, S richiesta W, VAR, VA totali P, Q, S max richiesta W, VAR, VA totali potenze Massimi valori medi Sul display vengono visualizzati solo i valori massimi in corrente e in potenza. Archivi cronologici e indicatori di manutenzione Queste funzioni sono identiche a quelle dei moduli Micrologic P. Nota: Le unità di controllo Micrologic H sono dotate anche nella versione standard di una calotta piombabile opaca. 124 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Con l’opzione di comunicazione Caratteristiche tecniche complementari Misure complementari, valori massimi e minimi Alcuni valori misurati o calcolati sono accessibili solo con l’opzione di comunicazione COM: Scelta della lingua I messaggi possono essere visualizzati in 6 lingue diverse. La scelta della lingua si effettua mediante tastiera. c I cresta / r, (I1 + I2 + I3)/3, I squilibrio; Funzioni di protezione Tutte le funzioni di protezione in corrente sono autoalimentate. Le funzioni di protezione in tensione sono collegate alla rete con una presa di tensione interna all’interruttore. c tasso di carico e tasso di carico di cresta in % Ir; c cos ϕ totale e per fasi; c thd in tensioni e correnti; Visualizzazione delle armoniche fino all'ordine 12 c fattori K delle correnti e fattore K medio; c fattori di cresta delle correnti e tensioni; c tutte le fondamentali per fase; c sfasamento delle fondamentali in correnti e tensioni; c potenza e fattore di distorsione fase per fase; c ampiezza e sfasamento delle armoniche di ordine da 3 a 51 di correnti e tensioni, ecc…. Tutti i valori massimi e minimi sono disponibili con l’opzione di comunicazione COM per un impiego con supervisore. Rilevamento di un’onda di corrente Creazione di un archivio Cattura d'onda Micrologic H memorizza costantemente gli ultimi 12 cicli dei valori istantanei delle correnti e tensioni. Su richiesta o in modo automatico alla comparsa di eventi programmati, Micrologic H memorizza le onde rilevate in un archivio. Le onde rilevate vengono visualizzate sotto forma di oscillogrammi su un supervisore con l’opzione di comunicazione COM. Programmazione di allarmi personalizzabili Ogni valore istantaneo può essere confrontato con una soglia bassa ed una soglia alta configurabili. Un eventuale superamento di soglia provoca un allarme. Ogni allarme può essere associato ad una o più azioni programmabili: apertura dell’interruttore, attivazione di un contatto ausiliario M2C, M6C, inserimento selettivo degli allarmi in un archivio, acquisizione di onde, ecc… Archivio degli eventi e registro di manutenzione Le unità di controllo Micrologic H editano un archivio degli eventi ed un archivio di manutenzione identici a quelli illustrati per i moduli Micrologic P. Schneider Electric Funzioni di misura La misura è indipendente dalle protezioni: il modulo di misura fine funziona indipendentemente dal modulo di protezione pur essendo sincronizzato sugli eventi della funzione di protezione. Metodo di calcolo delle misure Una catena analogica dedicata alla misura consente di aumentare la precisione nel calcolo delle armoniche e degli indicatori di qualità dell’energia. Le grandezze elettriche vengono calcolate dall'unità di controllo Micrologic H su una dinamica di 1,5 In (20 In per Micrologic P). Le energie vengono accumulate a partire dal valore istantaneo delle potenze in base al modo tradizionale e con segno. Le componenti armoniche vengono calcolate mediante DFT (Trasformata di Fourier Discreta). Precisione delle misure indicate sensori inclusi: c tensione (V): 1%; c corrente (A): 1,5%; c frequenza (Hz): 0,1 Hz; c potenza (W) ed energia (Wh): 2,5%; c tasso di distorsione delle armoniche (THD): 1%. Memorizzazione In caso di interruzione dell’alimentazione le regolazioni fini, gli ultimi 100 eventi e l'archivio di manutenzione restano memorizzati nell’unità di controllo. Datazione La funzione cronologica viene attivata solo in presenza di un modulo di alimentazione esterno (precisione 1 ora su un anno). Reset Un «reset» consente l’azzeramento mediante tastiera o a distanza dei guasti, dei valori minimi e massimi, dei valori di cresta, dei contatori e degli indicatori. 125 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra L’integrazione dell‘interruttore automatico o dell’interruttore non automatico in un sistema di supervisione richiede l’opzione di comunicazione COM. La gamma Masterpact si integra totalmente nel sistema di gestione dell’impianto elettrico Digivision e SMS Powerlogic comunicando su protocollo BatiBUS o Modbus. Una interfaccia esterna permette la comunicazione su altre reti: c Profibus; c Ethernet. Caratteristiche elettriche interruttori automatici Comunicazione L’opzione di comunicazione COM Questi contatti restano disponibili per un impiego tradizionale. Per gli interruttori fissi è composta da un modulo di comunicazione installato nell’apparecchio, fornito con il suo gruppo di contatti (OF, SDE, PF) ed il suo kit di collegamento agli sganciatori voltmetrici XF e MX con opzione COM. Per gli interruttori estraibili, è invece composta: Modulo di comunicazione «interruttore» Questo modulo è indipendente dall’unità di controllo. Installato dietro l’unità di controllo, trasmette e riceve le informazioni provenienti dalla rete di comunicazione. Un collegamento ad infrarossi consente di trasmettere i dati tra l’unità di controllo ed il modulo di comunicazione. Il montaggio del modulo viene eseguito esclusivamente da personale Schneider. c da un modulo di comunicazione installato nella parte mobile, fornito con il suo gruppo di contatti (OF, SDE, PF, AD) ed il suo kit di collegamento agli sganciatori voltmetrici XF e MX con opzione COM; c da un modulo di comunicazione installato sul telaio fisso, fornito con il suo gruppo di contatti (CE, CD, CT). Ogni apparecchio installato ha il proprio indirizzo, assegnato mediante la tastiera del modulo di controllo (Modbus) o a distanza (Bus Digipact). L’indirizzo dell’interruttore estraibile viene riportato sul telaio in modo da mantenerlo anche in caso di sostituzione dell’apparecchio. La segnalazione degli stati utilizzati dall’opzione COM è indipendente dai contatti di segnalazione dell’apparecchio. Modulo di comunicazione «telaio» Questo modulo, installato sul telaio fisso, consente di indirizzare il telaio e di mantenere l’indirizzo assegnato anche con l’interruttore automatico scollegato. Sganciatori voltmetrici MX e XF con opzione COM Gli sganciatori MX e XF con opzione COM possiedono appositi connettori per il collegamento al modulo di comunicazione «interruttore». I comandi di apertura di sicurezza (2o MX o MN) sono indipendenti dalla funzione di comunicazione. L’architettura della comunicazione 1 2 3 4 5 6 126 modulo di comunicazione "interruttore" modulo di comunicazione "telaio" sensori "interruttore" OF, SDE, PF, CH sensori "telaio" CE, CD, CT sganciatori voltmetrici MX e XF bus di comunicazione Digipact Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra La comunicazione Masterpact c la segnalazione degli stati; c il comando. A seconda dell'unità di controllo Micrologic, l’opzione di comunicazione COM consente inoltre: c la configurazione delle protezioni; c l’analisi dei parametri della rete per esigenze di aiuto all’impiego e alla manutenzione. L’opzione di comunicazione COM è compatibile con tutti gli interruttori non automatici e automatici Masterpact. Consente, qualunque sia l’unità di controllo: c l’identificazione dell’apparecchio; l’identificazione dell’apparecchio indirizzo interruttore c tipo d’apparecchio - tipo di unità di controllo - tipo di plug lungo ritardo - interruttore automatico c c c c segnalazione guasti pronto a chiudere c c c intervento per guasto - inserito/estratto/test c aperto/chiuso molla carica c c c c c comandi apertura/chiusura c configurazione c Micrologic A P H lettura delle regolazioni realizzate mediante i commutatori c regolaz. fini entro il campo di regolaz. fissato mediante commutatori - c c c c configurazione delle protezioni e degli allarmi - c c c programmazione di allarmi personalizzabili - - aiuto all’impiego e alla manutenzione lettura delle protezioni e degli allarmi: standard c c c configurate c c personalizzate c lettura delle misure: di corrente c c c di tensioni, frequenze, potenze... c c della qualità dell’energia: fondamentali, armoniche… c lettura dei guasti: c c c tipo di guasto correnti interrotte c c cattura d'onda: c su guasto su richiesta o programmato c archivi cronologici e archivi eventi: c c archivio cronologici degli interventi archivio cronologici degli allarmi c c archivio degli eventi c c indicatori: usura dei contatti, contatori… c c registro di manutenzione c c Nota: per maggiori dettagli su protezioni, allarmi, misure, cattura d'onda, archivio cronologico, archivio degli eventi e indicatori di manutenzione, consultare la descrizione dell'unità di controllo Micrologic. Schneider Electric 127 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tipologie di sganciatori Gli sganciatori per gli interruttori di bassa tensione sono generalmente disponibili sul mercato con diverse caratteristiche di intervento e, in determinati casi, con possibilità più o meno ampie di regolazione delle curve di intervento. Si va dalle soluzioni più semplici ed economiche che sono realizzate con gli interruttori modulari a soluzioni sempre più sofisticate che sono disponibili per equipaggiare interruttori scatolati di grossa taglia ed interruttori aperti. La soluzione più semplice è costituita dallo sganciatore magnetotermico degli interruttori modulari. Questo sganciatore non ha nessuna possibilità di regolazione, l'adattazione alle caratteristiche del circuito deve essere fatta cambiando la corrente nominale dell'interruttore oppure la curva caratteristica di intervento (ad esempio, la caratteristica B invece della C descritte nel seguito). Salendo nella scala delle prestazioni degli interruttori, si trovano gli sganciatori magnetotermici per gli scatolati, che sono caratterizzati principalmente dal fatto di consentire la regolazione della corrente d'intervento per la protezione contro i sovraccarichi (comunemente chiamata protezione termica o di lungo ritardo). Questo consente di adeguare il livello di protezione ai bisogni del circuito e di ottimizzare la sezione dei cavi. L'andamento della curva della protezione di lungo ritardo nel campo tempo/corrente è però fisso e non può essere modificato. Generalmente, questi sganciatori hanno una caratteristica di intervento fissa per la protezione contro i cortocircuiti (comunemente chiamata protezione magnetica). L'intervento della protezione magnetica avviene al di sopra di un valore fisso di corrente (a meno delle tolleranze previste dalle norme) con un tempo molto breve e tale da fare definire l'intervento "istantaneo". Gli sganciatori magnetotermici per correnti nominali più elevate (200 e 250 A) offrono anche la possibilità di regolazione della corrente di intervento della protezione magnetica. Per gli interruttori scatolati e gli interruttori aperti, sono disponibili gli sganciatori elettronici (in alternativa ai magnetotermici per gli scatolati fino a 250 A). Gli sganciatori elettronici offrono diverse possibilità di regolazione dei valori di corrente. Le versioni più semplici offrono la possibilità di regolazione della corrente di intervento della protezione termica (lungo ritardo) e di 128 Curve di intervento Scelta degli sganciatori e regolazione delle curve di intervento quella della protezione contro i cortocircuiti (corto ritardo). Le versioni più sofisticate offrono molteplici possibilità di regolazione di correnti e tempi di intervento. La scelta degli sganciatori La scelta di uno sganciatore dovrebbe essere effettuata sulla base di considerazioni tecnicoeconomiche, tenendo conto delle caratteristiche dell'impianto da proteggere e della eventuale necessità di realizzare un sistema di protezione ad intervento selettivo. Dal punto di vista economico, alla semplicità si accompagna il basso costo, mentre dal punto di vista tecnico, alla versione più sofisticata corrispondono prestazioni e possibilità di impiego superiori. È importante notare che gli sganciatori elettronici garantiscono una maggiore precisione di intervento, garantendo tra l'altro la costanza della corrente di intervento della protezione termica al variare della temperatura nel loro punto di installazione. Al contrario, gli sganciatori magnetotermici intervengono a valori diversi di corrente in funzione della temperatura all'interno del quadro in cui sono installati. La scelta degli sganciatori deve essere effettuata in modo da garantire la protezione contro i sovraccarichi, contro i cortocircuiti e la protezione delle persone secondo le regole fissate dalle norme. Le possibilità di regolazione possono a volte facilitare il compito del progettista per ottenere l'effetto di protezione desiderato. La regolazione delle protezioni Considerando unicamente il bisogno di proteggere l'impianto elettrico, la regolazione ideale delle protezioni sarebbe quella che determina l'intervento istantaneo della protezione con un valore di corrente di poco superiore alla corrente nominale del circuito da proteggere. In pratica, il diagramma tempo/corrente di intervento della protezione risulterebbe "schiacciato" il più possibile verso gli assi cartesiani, cioè verso un valore minimo di corrente e verso il tempo zero. Nella pratica, questa regolazione ideale non viene mai realizzata poiché risulta necessario consentire ai circuiti protetti di superare qualche condizione di funzionamento transitoria che è caratteristica del carico alimentato e che può far parte del suo normale funzionamento. Esempi tipici di questi transitori sono l'avviamento del motore asincrono (vedasi la curva caratteristica tempo/corrente al capitolo "Protezione degli apparecchi utilizzatori") e l'accensione di lampade ad incandescenza che, avendo il filamento freddo, presentano una resistenza più bassa e di conseguenza assorbono inizialmente una corrente più elevata di quella nominale assorbita quando il loro filamento diventa incandescente. Quando lo sganciatore presenta la possibilità di regolare la sua caratteristica di intervento, la regolazione ideale sarà quella che posizionerà la curva di intervento il più vicino possibile agli assi cartesiani senza però interferire con le curve di corrente dei transitori caratteristici del carico. Il tutto dovrà tener conto delle tolleranze di intervento delle protezioni previste dalle norme o garantite dal costruttore (quando fossero inferiori a quelle indicate dalle norme come nel caso degli sganciatori elettronici). Qualora l'interruttore sia disposto a protezione di un circuito di distribuzione (linea quadro-quadro), può essere necessario prevedere l'intervento selettivo delle protezioni a monte del quadro rispetto a quelle a valle. In questo caso, la regolazione ideale sarà ancora quella che risulterà più "schiacciata" possibile verso gli assi cartesiani del diagramma tempo/corrente; si dovrà però evitare che le curve di monte e di valle si tocchino o si intersechino (tenendo in debito conto anche le tolleranze di intervento). Bisogna porre attenzione alle differenze tra i tempi di intervento di monte e valle delle protezioni di corto ritardo che devono essere differenziati di un tempo abbastanza lungo per tenere in considerazione: c il tempo necessario all'interruttore a valle per interrompere la corrente dopo l'intervento della relativa protezione; c le tolleranze del tempo di intervento degli sganciatori; c le tolleranze del tempo effettivo di interruzione delle correnti. In caso di diversi gradini di selettività cronometrica, la regolazione del tempo di intervento dell'interruttore più a monte può così risultare molto elevata (più di mezzo secondo). Questo incoveniente viene brillantemente superato con l'impiego degli interruttori Merlin Gerin con sganciatori elettronici che, grazie alla precisione degli sganciatori ed al perfetto controllo della tecnica di interruzione garantiscono selettività cronometrica con un ∆t tra monte e valle di soli 0,1 secondi, consentendo così 4 gradini di selettività con un ritardo di intervento dell'interruttore più a monte di soli 0,4 secondi. Schneider Electric Curve di intervento Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve B e C secondo la norma CEI 23-3 (4° ed.) (EN 60.898) C40a, C40N curva B (CEI EN 60898) Queste curve si differenziano per il campo di funzionamento degli sganciatori magnetici: c curva B: intervento magnetico fra 3 e 5 In c curva C: intervento magnetico fra 5 e 10 In. Nota c Punto di riferimento 1: limiti di intervento termico a freddo, tutti i poli caricati v Inf: corrente di prova di non intervento 1,13 In, v If: corrente di prova di sicuro intervento 1,45 In; c punto di riferimento 2: limiti di intervento elettromagnetico, 2 poli caricati. DOMA45/42/47, C40a, C40N curva C (CEI EN 60898) C60 curva C (CEI EN 60898) C60 curva B (CEI EN 60898) t(s) t[s] 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 500 500 200 100 50 200 100 50 20 20 10 10 5 5 2 1 .5 2 1 .5 .2 .2 .1 .05 .1 .05 .02 .01 .005 .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 C120N curva B (CEI EN 60898) I / In 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 C120N curva C (CEI EN 60898) t[s] .002 .001 .5 .7 1 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 500 500 500 200 100 200 100 200 100 50 50 50 20 10 20 10 20 10 5 5 5 2 2 1 .5 2 1 .5 .2 .2 .2 .1 .05 .1 .05 .1 .05 .002 .001 .5 .7 1 .02 .01 .005 t < 10ms I / In 2 3 4 5 7 10 Schneider Electric 20 30 50 70100 200300 .002 .001 .5 .7 1 20 30 50 70100 200300 t[s] t[s] 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 .02 .01 .005 3 4 5 7 10 C120N curva D (CEI EN 60898) 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 1 .5 I / In 2 .02 .01 .005 t < 10ms I / In 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .002 .001 .5 .7 1 t < 10ms I / In 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 129 Curve di intervento Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve B, C, D, Z, K e MA secondo la norma CEI EN 60947-2 Queste curve si differenziano per il campo di funzionamento degli sganciatori magnetici: c curva B: intervento fra 3,2 e 4,8 In c curva C: intervento fra 7 e 10 In c curva D: intervento fra 10 e 14 In c curva Z: intervento fra 2,4 e 3,6 In c curva K: intervento fra 10 e 14 In c curva MA: intervento 12 In c curva P25M: intervento 12 In. Nota c Punto di riferimento 1: limiti di intervento termico a freddo, tutti i poli caricati c corrente di prova di non intervento: 1,05 In, c corrente di prova di sicuro intervento: 1,3 In; c punto di riferimento 2: limiti di intervento elettromagnetico, 2 poli caricati C40 curva B C40 curva C 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 500 500 200 100 200 100 50 50 20 10 20 10 5 5 t[s] t[s] 2 1 .5 C60 curva B (CEI EN 60947-2) t[s] 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 500 200 100 50 20 10 5 2 1 .5 2 1 .5 .2 .2 .2 .1 .05 .1 .05 .1 .05 .02 .01 .005 .02 .01 .005 .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 I In / In 50 70100 200300 C60 curva C (CEI EN 60947-2) .002 .001 .5 .7 1 .002 .001 2 3 4 5 7 10 20 30 I In / In 50 70100 200300 t[s] 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 500 500 500 200 100 50 200 100 50 200 100 50 20 10 20 10 20 10 5 5 5 2 1 .5 2 1 .5 2 1 .5 .2 .2 .2 .1 .05 .1 .05 .1 .05 .02 .01 .005 .02 .01 .005 .02 .01 .005 130 I / In .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .002 .001 I / In .5 .7 1 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 t[s] 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 .002 .001 2 C60 curva K (CEI EN 60947-2) C60 curva D (CEI EN 60947-2) t[s] I / In .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .002 .001 I / In .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra C60 curva Z (CEI EN 60947-2) C60 curva MA (CEI EN 60947-2) C120N curva B (CEI EN 60947-2) t[s] t[s] 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 10 000 5 000 500 500 200 100 50 200 100 50 20 10 20 5 5 2 1 .5 2 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 2 000 1 000 500 200 100 50 20 10 10 5 t [s] 1 .5 2 1 .5 .2 .2 .2 .1 .05 .1 .05 .1 .05 .02 .01 .02 .01 .005 .005 .005 .002 .001 I / In .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .02 .01 .002 .001 .5 .7 1 I / In 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 .002 .001 .5 .7 1 200300 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 I / In C120N curva C (CEI EN 60947-2) C120N curva D (CEI EN 60947-2) NG125 curva B (CEI EN 60947-2) 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 500 500 500 200 100 200 100 200 100 50 50 50 20 10 20 10 20 5 5 t[s] t[s] 2 1 .5 10 5 t [s] 2 1 .5 2 1 .5 .2 .2 .2 .1 .05 .1 .05 .1 .05 .02 .01 .02 .01 .005 .02 .01 .005 .005 .002 .001 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 .002 .001 .5 .7 1 200300 2 3 4 5 7 10 14 20 30 50 70100 .002 .001 .5 .7 1 200300 NG125 curva C (CEI EN 60947-2) NG125 curva D (CEI EN 60947-2) 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 500 500 500 200 100 200 100 200 100 50 50 50 20 20 10 10 20 10 t [s] 2 1 .5 .2 .2 .1 .05 .1 .05 .1 .05 .02 .01 .005 .02 .01 .005 .02 .01 .005 2 3 4 5 7 10 I / In Schneider Electric 20 30 50 70100 200300 .002 .001 .5 .7 1 200300 2 1 .5 .2 .002 .001 .5 .7 1 50 70100 5 5 t[s] 2 1 .5 20 30 NG125 curva MA (CEI EN 60947-2) 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 5 3 4 5 7 10 I / In 10 000 5 000 1h 2 000 1 000 t[s] 2 I / In I / In 2 3 4 5 7 10 14 20 30 I / In 50 70100 200300 .002 .001 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 14 20 30 50 70100 200300 I / In 131 Curve di intervento Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra P25M curva intervento (CEI EN 60947-2) C32H-DC curva C (CEI EN 60947-2) In da 5 a 40 A TC16 curva C (CEI EN 60898) In da 6 a 16 A t (s) 10000 5000 1H 2000 1000 500 200 2 100 50 20 10 5 2 1 0,5 0,2 0,1 0,05 0,02 0,01 0,005 0,002 0,001 0,5 1 t [s] 10000 5000 2000 1000 500 200 100 50 20 10 5 2 1 0,5 0,2 0,1 0,05 0,02 0,01 0,005 0,002 0,001 0,5 0,71 10000 5000 2000 1000 500 200 100 50 20 10 5 2 1 0,5 0,2 0,1 0,05 0,02 0,01 0,005 0,002 0,001 1 1 3 poli a freddo 2 2 poli a freddo 3 3 poli a caldo 3 I/In 2 3 45 710 2030 50 100 200 XC40 curva B (CEI EN 60898) t (s) I/In 2 3 45 710 0,5 0,7 1 2030 50 100 200 XC40 curva C (CEI EN 60898) 10 000 5 000 10 000 5 000 2 000 1 000 2 000 1 000 2 000 1 000 500 500 500 200 100 200 100 200 100 50 50 50 20 20 10 10 20 10 5 5 t[s] 2 1 .5 5 t[s] 2 1 .5 2 1 .5 .2 .2 .2 .1 .05 .1 .05 .1 .05 .02 .01 .005 .02 .01 .005 .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 I / In 132 20 30 50 70100 200300 .002 .001 .5 .7 1 20 30 50 70 100 200 XC40 curva D (CEI EN 60898) 10 000 5 000 t[s] I/In 2 3 4 5 7 10 2 3 4 5 7 10 I / In 20 30 50 70100 200300 .002 .001 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 I / In Schneider Electric Curve di intervento Compact NSC100N Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Compact NSC100N - TM16D / TM25D / TM32D / TM40D Compact NSC100N - TM50D / TM63D / TM80D 10 000 5 000 10 000 5 000 2 000 2 000 1 000 1 000 500 500 200 200 100 100 50 50 20 20 10 10 5 5 t[s] t[s] 2 2 1 16A : Im = 37,5 x In .5 20A : Im = 30 x In 1 .5 .2 25A : Im = 24 x In .2 .1 .05 32A : Im = 19 x In .1 .05 40A : Im = 15 x In .02 .01 .02 .01 .005 .005 .002 .001 .5 .7 1 .002 .001 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 I / Ir 50A : Im = 20 x In 63A : Im = 16 x In 70A : Im = 14,3 x In 80A : Im = 12,5 x In 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 I / Ir Compact NSC100N - TM100D 10 000 5 000 2 000 1 000 500 200 100 50 20 10 5 t[s] 2 100A : Im = 12,5 x In 1 .5 .2 .1 .05 .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 I / Ir Schneider Electric 133 Curve di intervento Compact NSA Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Compact NSA160 - TM16D/TM25D/TM32D/TM40D Compact NSA160 - TM50D/TM63D/TM8D 10 000 5 000 10 000 5 000 2 000 1 000 2 000 1 000 500 500 200 100 200 100 50 50 20 10 20 10 5 5 t [s] t(s) t [s] t(s) 2 1 .5 16A : Im = 37,5 x In 25A : Im = 24 x In .2 .005 .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 .002 .001 .5 .7 1 .02 .01 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 63A : Im = 16 x In .1 .05 40A : Im = 15 x In 2 50A : Im = 20 x In .2 32A : Im = 19 x In .1 .05 2 1 .5 200300 80A : Im = 12,5 x In 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 In corrente nominale Im soglia protezione magnetica In corrente nominale Im soglia protezione magnetica Compact NSA160 - TM100D Compact NSA160 - TM125D, TM160D 10 000 5 000 10 000 5 000 2 000 1 000 2 000 1 000 500 500 200 100 200 100 50 50 20 10 20 10 5 5 160A : Im = 7,8 x In 2 1 .5 125A : Im = 10 x In t(s) t [s] t(s) t [s] 2 1 .5 100A : Im = 12,5 x In .2 .2 .1 .05 .1 .05 .02 .01 .005 .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 .002 .001 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 2 3 4 5 7 10 I / Ir In corrente nominale Im soglia protezione magnetica 134 200300 I / Ir I / Ir 20 30 50 70100 200300 I / Ir In corrente nominale Im soglia protezione magnetica Schneider Electric Curve di intervento Compact NS160/630 Sganciatori magnetotermici Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Compact da NSA160 a NS250 - TM16D/TM16G Compact da NSA160 a NS250 - TM25D/TM25G 10 000 5 000 10 000 5 000 2 000 1 000 2 000 1 000 500 500 200 100 200 100 50 50 20 20 10 10 5 t(s) t [s] 5 t [s] t(s) 2 1 .5 2 TM16D : 12 x In .2 .2 TM16G : 4 x In .1 .05 TM25G : 3.2 x In .1 .05 .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 TM25D : 12 x In 1 .5 .02 .01 sgancio riflesso: déclenchement réflexe : 10ms ms t t<<10 sgancio riflesso: déclenchement réflexe : 10 ms ms t t<<10 .005 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .002 .001 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 I / Ir 20 30 50 70100 I / Ir In corrente nominale Ir soglia di protezione termica Im soglia protezione magnetica In corrente nominale Ir soglia di protezione termica Im soglia protezione magnetica Compact da NSA160 a NS250 - TM32D/TM40D/TM40G Compact da NSA160 a NS250 - TM50D/TM63D/TM63G 10 000 5 000 10 000 5 000 2 000 1 000 2 000 1 000 500 500 200 100 200 100 50 50 20 10 20 10 5 5 tt(s) [s] tt(s) [s] 2 1 .5 TM40D : 12 x In TM63G : 2 x In .1 .05 .02 .01 .005 sgancio riflesso: déclenchement réflexe : 10 ms ms t t<<10 2 TM63D : 8 x In .2 TM40G : 2 x In .1 .05 2 1 .5 TM50D : 10 x In TM32D : 12,5 x In .2 .002 .001 .5 .7 1 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 sgancio riflesso: déclenchement réflexe : 10ms ms t t<<10 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 I / Ir I / Ir e In corrente nominale Ir soglia di protezione termica Im soglia protezione magnetica Schneider Electric 200300 In corrente nominale Ir soglia di protezione termica Im soglia protezione magnetica 135 Curve di intervento Compact NS160/630 Sganciatori magnetotermici Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Compact da NS160 a NS250 - TM80D/TM100D Compact NS250 - TM125D/TM160D 10 000 5 000 10 000 5 000 2 000 1 000 2 000 1 000 500 500 200 100 200 100 50 50 20 20 10 10 t (s) TM125D 10 x In 5 5 t(s) 2 Im = 8 x In 2 .5 1 .5 .2 .2 .1 .05 .1 .05 1 .005 .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 .002 .001 .5 .7 1 .02 .01 sgancio riflesso: t < 10 ms 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70 100 200 300 TM160D 8 x In sgancio riflesso: t < 10 ms 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 I / Ir I / Ir In corrente nominale Ir soglia protezione termica Im soglia protezione magnetica In corrente nominale Ir soglia protezione termica Im soglia protezione magnetica Compact NS250 - TM200D/TM250D 10 000 5 000 2 000 1 000 500 200 100 50 20 10 5 t(s) 2 1 .5 Im = 5 … 10 x In .2 .1 .05 .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 sgancio riflesso: t < 10 ms 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 I / Ir In corrente nominale Ir soglia protezione termica Im soglia protezione magnetica 136 Schneider Electric Curve di intervento Compact NS160/630 Sganciatori solo magnetici Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Compact NS80H - da MA1,5 a MA80 Compact da NS160 a NS250 - da MA25 a MA100 10 000 5 000 Θ di riferimento: 65°C 10 000 5 000 2 000 1 000 2 000 1 000 500 500 200 100 200 100 tenuta termica 50 50 20 20 10 10 tenuta termica 5 5 t(s) Θ di riferimento: 65°C t(s) 2 1 .5 Im = 6…14 x In 2 .2 .2 .1 .05 .1 .05 .02 .01 .005 .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 .002 .001 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 Im = 6 …14 x In 1 .5 200300 sgancio riflesso: t < 10 ms 2 3 4 5 7 10 In corrente nominale Im soglia protezione magnetica 10 000 5 000 Θ di riferimento: 65°C 2 000 1 000 500 MA220 MA150 200 100 Θ di riferimento: 65°C 2 000 1 000 tenuta termica 500 200 100 50 50 20 10 20 10 5 tenuta termica 5 t(s) 2 Im = 8 …13 x In 1 .5 2 1 .5 .2 .2 .1 .05 .1 .05 .02 .01 .005 Im = 6.3 ... 12.5 x In .02 .01 sgancio riflesso: t < 10 ms sgancio riflesso: t < 10 ms .005 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 200300 .002 .001 .5 .7 1 2 3 4 5 7 10 I / In In corrente nominale Im soglia protezione magnetica Schneider Electric 200300 Compact NS400, NS630 - MA320/ MA500 10 000 5 000 .002 .001 .5 .7 1 50 70100 In corrente nominale Im soglia protezione magnetica Compact da NS160 a NS250 - MA150/ MA220 t(s) 20 30 I / In I / Ir 20 30 50 70100 200300 I / In In corrente nominale Im soglia protezione magnetica 137 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Sganciatore selettivo STR22SE (1) Sganciatore per protezione generatori STR22GE (1) Curve di intervento Compact NS160/630 Sganciatori elettronici Offrono due livelli di regolazione: c protezione lungo ritardo LR contro i sovraccarichi a soglia regolabile Ir; c protezione corto ritardo CR contro i cortocircuiti a soglia regolabile Im e temporizzazione fissa. Regolazione delle protezioni t Soglia LR Offrono inoltre una protezione istantanea a soglia fissa. Soglia CR 0 I Regolazione delle protezioni Sganciatore selettivo STR23SE (1) STR23SV (1) Offre due livelli di regolazione: c protezione lungo ritardo LR contro i sovraccarichi a soglia regolabile Ir; c protezione corto ritardo CR contro i cortocircuiti a soglia regolabile Im e temporizzazione fissa. Regolazione delle protezioni t Soglia LR Offre inoltre una protezione istantanea a soglia fissa. Soglia CR 0 I Regolazione delle protezioni Sganciatore universale STR53UE (1) STR53SV (1) Offre cinque livelli di regolazione: c protezione lungo ritardo a soglia regolabile (LR); c temporizzazione della protezione lungo ritardo regolabile; c protezione corto ritardo CR a soglia regolabile, con selezione I2t ON-OFF; in posizione ON la caratteristica d'intervento è a tempo inverso. Permette una migliore selettività con le apparecchiature di protezione installate a valle; c temporizzazione della protezione corto ritardo regolabile; c protezione istantanea a soglia regolabile (IST). Regolazione delle protezioni t Soglia LR Temporizzazione LR Soglia CR I2t ON Temporizzazione CR I2t OFF 0 Regolazione delle protezioni Soglia IST I (1) Sugli interruttori tetrapolari è possibile regolare la protezione del neutro con un commutatore a tre posizioni: 4P 3d, 4P 3d + N/2 o 4P 4d. (P: poli, d: sganciatori, N: neutro) 138 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Compact da NS160 a NS250 - STR22SE Compact da NS160 a NS250 - STR22GE 10 000 5 000 10 000 5 000 2 000 1 000 2 000 1 000 Ir = 0.4…1 x In 500 500 200 100 200 100 50 50 20 20 10 Ir = 0.4…1 x In 10 5 5 tt(s) [s] t [s] t(s) 2 Im = 2…10 x Ir 1 .5 2 1 .5 Im = 2…10 x Ir .2 .2 .1 .05 .1 .05 .02 .01 .02 .01 .005 sgancio riflesso: t < 10 ms .005 .002 .001 .5 .7 1 I = 11 x In 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 .002 .001 .5 .7 1 200300 sgancio riflesso: t < 10 ms I = 11 x In 2 3 4 5 7 10 I / Ir In Ir I corrente nominale del TA soglia di protezione LR soglia istantanea Im soglia di protezione CR In Ir I 2 000 1 000 corrente nominale del TA soglia di protezione LR soglia istantanea 2 000 1 000 Ir = 0.4…1 x In 500 500 200 100 200 100 50 50 20 20 10 10 t [s] t(s) 2 Im = 2…10 x Ir 1 .5 soglia di protezione CR Ir = 0.4…1 x In tr = 15…240 s sgancio riflesso: t < 10 ms I = 1.5…11 x In Im = 1.5…10 x Ir 2 1 .5 2 i t ON 0.3 0.2 0.1 .2 .2 .1 .05 .1 .05 .02 .01 I = 11 x In 2 3 4 5 7 10 20 30 50 70100 .002 .001 .5 .7 1 200300 I / Ir corrente nominale del TA soglia di protezione LR soglia istantanea Im soglia di protezione CR 2 i t OFF 0 .02 .01 .005 sgancio riflesso: t < 10 ms .005 Schneider Electric Im 5 5 In Ir I 200300 10 000 5 000 10 000 5 000 .002 .001 .5 .7 1 50 70100 Compact da NS400, NS630 - STR53UE Compact da NS400, NS630 - STR23SE tt(s) [s] 20 30 I / Ir 2 3 4 5 7 10 I / Ir In Ir I corrente nominale del TA soglia di protezione LR soglia istantanea 20 5 7 10 20 30 50 I / In Im soglia di protezione CR 139 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Protezione guasto di terra (opzione T) Curve di intervento Compact NS160/630 Opzione T per STR53UE Sganciatori elettronici per protezione motori Offre due livelli di regolazione: c regolazione in corrente (Ih) in funzione della corrente nominale (In) con selezione I2t ON-OFF; in posizione ON la caratteristica di intervento è a tempo inverso. Permette una migliore selettività con le apparecchiature installate a valle; c temporizzazione regolabile. Regolazione delle protezioni t Soglia T La protezione guasto di terra è di tipo "Residual". I2t ON Temporizzazione T I2t OFF 0 Sganciatore per protezione motori STR22ME (1) Offre un livello di regolazione: c protezione lungo ritardo LR contro i sovraccarichi a soglia regolabile Ir, conforme alla classe d'intervento 10 secondo la norma CEI EN 60947-4-1. Inoltre offre tre ulteriori livelli di protezione: c protezione contro la marcia in monofase; c protezione corto ritardo contro i cortocircuiti a soglia Im pari a ad un multiplo costante della soglia di lungo ritardo Ir, e temporizzazione fissa; c protezione istantanea contro i cortocircuiti a soglia fissa. I Regolazione delle protezioni t Soglia LR Regolazione comune 0 Sganciatore per protezione motori STR43ME (1) Offre tre livelli di protezione: c protezione lungo ritardo LR contro i sovraccarichi a soglia regolabile Ir; c temporizzazione della protezione lungo ritardo regolabile conformemente alle classi d'intervento 10 A, 10 e 20; secondo la norma CEI EN 60947-4; c protezione corto ritardo CR contro i cortocircuiti a soglia regolabile Im e temporizzazione fissa. Inoltre offre due ulteriori livelli di protezione: c protezione contro la marcia in monofase; c protezione istantanea contro i cortocircuiti a soglia fissa. I Im Ir Regolazione delle protezioni t Soglia LR Temporizzazione LR Soglia CR 0 Ir Im I I (1) Sugli interruttori tetrapolari è possibile regolare la protezione del neutro con un commutatore a tre posizioni: 4P 3d, 4P 3d + N/2 o 4P 4d. (P: poli, d: sganciatori, N: neutro) 140 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Compact NS400, NS630 - Protezione di terra (T) Compact da NS160 a NS250 - STR22ME In corrente nominale del TA Ih soglia protezione "guasto a terra" (gradini di temporizzazione 0-0,1-0,2-0,3-0,4) In corrente nominale del TA Ir soglia protezione LR I soglia istantanea Im soglia di protezione CR Compact NS400, NS630 - STR43ME 10 000 5 000 2 000 1 000 Ir = 0.4…1 x In 500 classe 20 classe 10 classe 5 200 100 50 20 10 5 t(s) 2 1 .5 .2 Im = 6…13 x Ir .1 .05 sgancio riflesso: < 10 ms .02 .01 .005 .002 .001 .5 .7 1 I = 15 x In 2 3 4 5 7 10 x Ir In corrente nominale del TA Ir soglia protezione LR I soglia istantanea Schneider Electric 20 5 7 10 20 30 50 x In Im soglia di protezione CR 141 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Unità di controllo Micrologic 2.0 Curve di intervento Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW Unità di controllo Micrologic Offre tre livelli di regolazione: c protezione lungo ritardo LR a soglia Ir regolabile contro i sovraccarichi; c temporizzazione della protezione LR regolabile su 9 livelli di temporizzazione; c protezione istantanea Isd a soglia regolabile contro i cortocircuiti. t Soglia LR Soglia IST I 0 Unità di controllo Micrologic 5.0, 6.0, 7.0 Protezione guasto di terra (opzione T) in standard su Micrologic 6.0 Offre cinque livelli di regolazione: c protezione lungo ritardo LR a soglia Ir regolabile contro i sovraccarichi; c temporizzazione della protezione LR regolabile su 9 livelli di temporizzazione; c protezione corto ritardo CR a soglia Isd regolabile contro i cortocircuiti: v con selezione I2 t ON-OFF. In posizione ON la caratteristica di intervento è a tempo inverso. Permette una migliore selettività con le apparecchiature di protezione installate a valle; v in opzione è possibile fornire la protezione corto ritardo con selettività logica (opzione Z), c temporizzazione della protezione CR regolabile su 4 gradini di temporizzazione; c protezione istantanea a soglia regolabile contro i cortocircuiti. È sempre possibile in tutte le versioni di interruttori Compact NS630b/3200 e Masterpact NT e NW escludere la protezione istantanea (posizione OFF), grazie alla presenza di una soglia di autoprotezione istantanea sull’unità di controllo Micrologic in corrispondenza della tenuta elettrodinamica e termica dell’interruttore. t Soglia LR Temporizzazione LR Temporizzazione CR Soglia IST 0 I t Soglia T Offre due livelli di regolazione: c regolazione in corrente (Ih) in funzione della corrente nominale (In) con selezione I2t ON-OFF; in posizione ON la caratteristica di intervento è a tempo inverso. Permette una migliore selettività con le apparecchiature installate a valle; temporizzazione regolabile. 142 IST OFF I2t OFF Nota: c protezione di terra: v tipo "Residual" (T): l’unità di controllo effettua la somma vettoriale delle correnti di fase e di neutro, se distribuito; v tipo "Source Ground Return" (W): l’unità di controllo misura direttamente la corrente verso terra mediante un trasformatore di corrente esterno posto sulla presa di terra della sorgente di energia. La protezione di guasto verso terra (T) fornita in standard è del tipo "Residual" con o senza selettività logica (opzione Z). Su richiesta, può essere del tipo "Source Ground Return" (W). I2 t ON Soglia CR I2t ON Temporizzazione T I2t OFF 0 I Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW Micrologic 2.0 10 000 5 000 Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW Micrologic 5.0/6.0/7.0 10 000 5 000 Ir = 0,4…1 x In 2 000 2 000 1 000 1 000 500 500 Ir = 0,4 1 x In 200 200 100 100 tr = 0,5...24 s 50 50 20 20 10 10 5 t[s] t[s] 2 Isd = 1,5…10 x Ir 1 tr = 0,5 24 s 5 Isd = 1,5 10 x Ir 2 1 .5 .5 .2 .2 I2t ON 0,2 .02 .01 .02 .01 .005 .005 .002 .001 .5 .7 1 .002 .001 .5 .7 1 20 30 50 70 100 200 300 0,2 0,1 .1 .05 3 4 5 7 10 0,3 0,3 .1 .05 2 0,4 0,4 2 0 I t OFF 0,1 0 Ii = 2 15 x In . OFF (1) 2 3 4 5 7 10 20 3 x Ir I / Ir Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW Protezione di terra per Micrologic 6.0 5 7 10 20 30 x In Masterpact NT, NW Micrologic 5.0/6.0/7.0 P curve IDMTL 10 000 5 000 2 000 Ig = A J x In 1200 A max. 1 000 500 200 100 50 20 10 t[s] 5 I2t ON 2 1 .5 .2 .1 .05 2 It 0.4 0.4 0.3 0.2 0.1 0.3 0.2 0.1 0 OFF 0 .02 .01 .005 .002 .001 .05.07 .1 .2 .3 .4 .5 .7 1 2 3 5 7 10 200 300 x In Schneider Electric 143 Declassamento in temperatura Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra In certe condizioni di installazione, gli interruttori automatici possono trovarsi a funzionare a temperature diverse da quelle di riferimento. Per evitare malfunzionamenti (scatti intempestivi o non interventi) è necessario prevedere un declassamento dell’interruttore in funzione della temperatura ambiente. La temperatura ambiente è la temperatura presente all’interno della cassetta o del quadro nel quale sono installati gli interruttori. Le tabelle qui di seguito riportate forniscono: c la temperatura di riferimento per i diversi interruttori (colonna evidenziata); Interruttori automatici c la massima corrente di impiego in funzione della temperatura ambiente, all’interno delle cassette o del quadro nel quale sono installati. Declassamento per installazione in cassetta Nel caso in cui più interruttori (automatici e/o differenziali) siano installati fianco a fianco in una cassetta di volume ridotto e con grado di protezione superiore ad IP 54, l’aumento della temperatura al suo interno comporta una riduzione delle loro correnti di impiego. Si dovrà, quindi, moltiplicare il valore di corrente nominale (già declassato in funzione della temperatura ambiente) per un coefficiente pari a 0,8. C120 curve B, C e D (CEI EN 60898) C40a ed N curve B, C; C40Vigi 20°C 25°C 30°C 35°C 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C In [A] 20°C 25°C 30°C 35°C 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C 80 85,9 83,0 80 76,9 73,6 70,2 66,6 62,8 58,7 1 1,0 1,0 1 1,0 1,0 0,9 0,9 0,9 0,9 100 109,1 104,7 100 95,1 90,0 84,5 78,7 72,4 65,4 2 2,1 2,0 2 2,0 1,9 1,9 1,8 1,8 1,7 125 136,7 131,0 125 118,7 112,1 105,0 97,4 89,2 80,1 3 3,1 3,1 3 2,9 2,9 2,8 2,7 2,7 2,6 4 4,2 4,1 4 3,9 3,8 3,7 3,6 3,6 3,5 In [A] 20°C 25°C 30°C 35°C 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C 6 6,2 6,1 6 5,9 5,8 5,7 5,6 5,5 5,4 4 4,40 4,30 4,20 4,10 4 3,90 3,80 3,70 3,60 10 10,4 10,2 10 9,8 9,6 9,4 9,2 9,0 8,8 6,3 6,96 6,77 6,61 6,46 6,3 6,14 5,98 5,82 5,67 13 13,4 13,2 13 12,8 12,6 12,3 12,1 11,9 11,6 10 11,0 10,75 10,5 10,25 10 9,75 9,50 9,25 9,00 16 16,5 16,3 16 15,7 15,4 15,1 14,8 14,5 14,2 12,5 13,7 13,4 13,1 12,8 12,5 12,1 11,8 11,5 11,2 20 20,7 20,3 20 19,7 19,3 18,9 18,6 18,2 17,8 16 17,6 17,2 16,8 16,4 16 15,6 15,2 14,8 14,4 25 25,9 25,4 25 24,5 24,1 23,6 23,1 22,6 22,1 20 22,0 21,5 21,0 20,5 20 19,5 19,0 18,5 18,0 32 33,2 32,6 32 31,4 30,7 30,1 29,4 28,7 28,0 25 27,5 26,87 26,25 25,62 25 24,37 23,75 23,12 22,5 40 41,6 40,8 40 39,2 38,3 37,5 36,6 35,7 34,7 32 35,2 34,4 33,6 32,8 32 31,2 30,4 29,6 28,8 40 88,0 86,0 84,0 82,0 80 78,0 76,0 74,0 72,0 C60a, C60N, C60H: curve B e C (CEI EN 60898) In [A] NG125 curve B, C, D e MA (CEI EN 60947-2) In [A] 20°C 25°C 30°C 35°C 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C 100 110,0 107,5 105,0 102,5 100 97,5 95,0 92,5 90,0 0,5 0,52 0,51 0,5 0,49 0,48 0,465 0,45 0,44 0,43 125 137,5 134,3 131,2 128,1 125 121,8 118,7 121,8 112,5 1 1,05 1,02 1 0,98 0,95 0,93 0,90 0,88 0,85 2 2,08 2,04 2 1,96 1,92 1,88 1,84 1,80 1,74 In [A] 20°C 25°C 30°C 35°C 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C 3 3,18 3,09 3 2,91 2,82 2,70 2,61 2,49 2,37 1 1,1 1,1 1,0 1,0 1 0,95 0,9 0,9 0,9 4 4,24 4,12 4 3,88 3,76 3,64 3,52 3,36 3,24 2 2,2 2,2 2,1 2,1 2 1,95 1,9 1,8 1,7 6 6,24 6,12 6 5,88 5,76 5,64 5,52 5,40 5,30 3 3,3 3,3 3,2 3,1 3 2,9 2,8 2,7 2,6 10 10,6 10,3 10 9,70 9,30 9,00 8,60 8,20 7,80 6 6,6 6,5 6,3 6,1 6 5,8 5,7 5,5 5,3 16 16,8 16,5 16 15,5 15,2 14,7 14,2 13,8 13,3 10 11,0 10,7 10,5 10,3 10 9,7 9,5 9,0 8,5 20 21,0 20,6 20 19,4 19,0 18,4 17,8 17,4 16,8 16 17,6 17,4 17,0 16,5 16 15,4 15,0 14,4 13,9 25 26,2 25,7 25 24,2 23,7 23,0 22,2 21,5 20,7 20 22,0 21,5 21,0 20,5 20 19,5 19,0 18,5 18,0 32 33,5 32,9 32 31,4 30,4 29,8 28,4 28,2 27,5 25 27,5 27,0 26,0 25,5 25 24,0 23,5 23,0 22,0 40 42,0 41,2 40 38,8 38,0 36,8 35,6 34,4 33,2 32 35,5 35,5 34,0 33,0 32 31,0 30,0 29,0 28,0 50 52,5 51,5 50 48,5 47,4 45,5 44,0 42,5 40,5 40 44,5 43,5 42,5 41,0 40 38,5 37,0 36,0 34,0 63 66,2 64,9 63 61,1 58,0 56,7 54,2 51,7 49,2 C32H-DC curva C (CEI EN 60947-2) C60H: curva D, C60L: curve B, C, K, Z, MA (CEI EN 60947-2) In [A] 20°C 25°C 30°C 35°C 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C 0,5 0,55 0,54 0,53 0,52 0,5 0,48 0,47 0,46 0,44 1 1,10 1,08 1,05 1,03 1 0,97 0,95 0,92 0,89 1,6 1,75 1,72 1,67 1,64 1,6 1,56 1,52 1,48 1,43 2 2,18 2,14 2,08 2,04 2 1,96 1,90 1,86 1,80 3 3,42 3,30 3,21 3,12 3 2,88 2,77 2,64 2,52 4 4,52 4,40 4,24 4,12 4 3,88 3,72 3,56 3,44 6 6,48 6,36 6,24 6,12 6 5,88 5,76 5,58 5,46 10 11,4 11,1 10,7 10,4 10 9,60 9,20 8,80 8,40 16 17,9 17,4 16,9 16,4 16 15,5 15,0 14,4 13,9 20 22,2 21,6 21,2 20,6 20 19,4 18,8 18,2 17,6 25 27,7 27,0 26,5 25,7 25 24,2 23,5 22,7 21,7 32 35,2 34,2 33,6 32,9 32 31,0 30,4 29,4 28,4 40 44,4 43,6 42,4 41,2 40 38,8 37,6 36,4 34,8 50 56,0 54,5 53,0 51,5 50 48,5 46,5 45,0 43,0 63 71,8 69,9 67,4 65,5 63 60,4 57,9 55,4 52,9 144 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Interruttori differenziali, Interruttori non automatici Interruttori automatici telecomandati TC16: curva C (CEI EN 60898) 20°C 25°C 30°C 35°C 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C In [A] 25°C 30°C 40°C 50°C 60°C 6 6,4 6,2 6 5,9 5,7 5,5 5,4 5,2 5 25 32 30 25 23 20 10 10,6 10,3 10 9,7 9,4 9,1 8,7 8,4 8 40 46 44 40 36 32 16 16,8 16,4 16 15,5 14,8 14,2 13,5 12,8 12 63 75 70 63 56 50 80 95 90 80 72 65 In [A] 20°C 25°C 30°C 35°C 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C 100 123 120 100 95 90 10 10,6 10,3 10 9,7 9,4 9,1 8,7 8,4 8 16 17,2 16,6 16 15,4 14,8 14,2 13,5 12,8 12 ID, I-NA (CEI EN 60947-3) Interruttori automatici differenziali TC16P: curva C (CEI EN 60898) Reflex XC40: curve B, C e D (CEI EN 60898) ID C40 In [A] 20°C 30°C 40°C 50°C 60°C 16 20 19 16 15 13 25 32 30 25 23 20 40 46 44 40 36 32 63 75 70 63 56 50 80 95 90 80 72 65 100 123 120 100 95 90 125 135 133 125 118 110 Schneider Electric In [A] In [A] 20°C 25°C 30°C 35°C 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C 10 10,6 10,3 10 9,8 9,5 9,0 8,5 8,3 8,0 16 17,0 16,5 16 14,5 14,0 13,5 13,0 12,5 12,0 20 21,0 20,5 20 19,5 19,0 18,5 18,0 17,0 16,0 25 26,0 25,5 25 24,0 23,5 23,0 22,0 21,0 20,0 32 34,0 33,5 32 31,0 30,0 29,0 28,0 27,0 25,0 40 43,0 41,5 40 36,5 35,0 34,0 32,0 31,0 29,0 145 Declassamento in temperatura Compact NSC100N, NSA160, NS160/630 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Sganciatori magnetotermici NSC100N, NSA160, NS160, NS250 Il funzionamento dei relé di protezione è influenzato dalle condizioni ambientali del punto in cui essi vengono installati. Ne deriva quindi che l'interruttore automatico ha una soglia di intervento variabile in funzione della temperatura ambiente. Nella tabella a fianco si può leggere il declassamento subito dall'interruttore in funzione della temperatura ambiente. Per gli interruttori NS160 con sganciatore TM160D e NS250 con sganciatore TM200D e TM250D in versione rimovibile/estraibile equipaggiati di blocco Vigi o sorveglianza di isolamento applicare un ulteriore coefficiente 0,9. Sganciatori elettronici Regolazione della soglia Ir (protezione lungo ritardo) Gli sganciatori elettronici offrono il vantaggio di una grande stabilità di funzionamento in caso di variazioni di temperatura. Tuttavia, gli apparecchi sono sempre soggetti agli effetti della temperatura ambiente che, a volte, possono limitarne la massima corrente d'impiego. Per un uso corretto dell'interruttore, la regolazione dello sganciatore non dovrà superare il valore della massima corrente d'impiego riferita alla temperatura del punto di installazione dell'interruttore. NS400N/H/L fisso In 400 A Io/Ir max con Vigi In 400 A Io/Ir max estraibile In 400 A Io/Ir max con Vigi In 360 A Io/Ir max 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C 65°C 70°C 400 1/1 400 1/1 400 1/1 360 1/0,9 400 1/1 390 1/0,98 390 1/0,98 350 1/0,88 400 1/1 380 1/0,95 380 1/0,95 340 1/0,85 390 1/0,98 370 1/0,93 370 1/0,93 330 1/0,8 380 1/0,95 360 1/0,9 360 1/0,9 320 1/0,8 370 1/0,93 350 1/0,88 350 1/0,88 312 0,8/0,98 360 1/0,9 340 1/0,85 340 1/0,85 304 0,8/0,95 In [A] 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C 65°C 70°C 16 16 15,6 15,2 14,8 14,5 14 13,8 25 25 24,5 24 23,5 23 22 21 32 32 31 30 29 28 27 26 40 40 39 38 37 36 35 34 50 50 48,5 47 45,5 44 42,5 41 63 63 61,5 60 58,5 57 55,5 54 80 80 78 76 74 72 70 68 100 100 97,5 95 92,5 90 87,5 85 125 125 122 119 116 113 109 106 160 160 156 152 148 144 140 136 200 200 195 190 185 180 175 170 250 250 244 238 231 225 219 213 Gli interruttori NS160 e NS250 (con sganciatori fino a 160 A) in versione fissa, rimovibile o estraibile, non subiscono declassamenti fino a temperature di 70°C. Per l'interruttore NS250 con sganciatore da 250 A, indipendentemente dalla versione, applicare il coefficiente 1 fino a 50°C, 0,95 a 55°C e 0,90 a 65°C. In versione estraibile, con un blocco Vigi o di sorveglianza dell'isolamento, applicare un ulteriore coefficiente 0,86. Per quanto riguarda gli interruttori NS400 e NS630, applicare i coefficienti riportati nelle tabelle seguenti. Gli interruttori NS160 e NS250 (con sganciatori fino a 160 A) in versione fissa, rimovibile o estraibile, non subiscono declassamenti fino a temperature di 70°C. Per l'interruttore NS250 con sganciatore da 250 A, indipendentemente dalla versione, applicare il coefficiente 1 fino a 50°C, 0,95 a 55°C e 0,90 a 65°C. In versione estraibile, con un blocco Vigi o di sorveglianza dell'isolamento, applicare un ulteriore coefficiente 0,86. Per quanto riguarda gli interruttori NS400 e NS630, applicare i coefficienti riportati nelle tabelle seguenti. NS630N/H/L fisso In 630 A Io/Ir max con Vigi In 570 A Io/Ir max estraibile In 570 A Io/Ir max con Vigi In 505 A Io/Ir max 146 40°C 45°C 50°C 55°C 60°C 65°C 70°C 630 1/1 570 1/0,9 570 1/0,9 505 1/0,8 615 1/0,98 550 1/0,88 550 1/0,88 490 0,8/0,98 600 1/0,95 535 1/0,85 535 1/0,85 480 0,8/0,95 585 1/0,93 520 1/0,83 520 1/0,83 465 0,8/0,93 570 1/0,9 505 1/0,8 505 1/0,8 450 0,8/0,9 535 1/0,85 475 0,8/0,95 475 0,8/0,95 430 0,8/0,85 550 1/0,88 490 0,8/0,98 490 0,8/0,98 440 0,8/0,88 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Declassamento in temperatura Compact NS630b/3200, Masterpact NT, NW Ta è la temperatura all’interno del quadro attorno all'interruttore e ai suoi collegamenti. Per un uso corretto dell'interruttore, la regolazione dell'unità di controllo Micrologic non dovrà superare il valore della massima corrente d'impiego riferita alla temperatura del punto d'installazione dell'interruttore. Le tabelle qui di seguito riportate indicano il valore massimo della corrente nominale, per ogni tipo di collegamento, in funzione della temperatura. Per un collegamento misto, considerare lo stesso declassamento applicato per un collegamento con attacchi orizzontali. Per le temperature superiori a 60 °C, consultateci. Compact NS630b/3200 versione tipo di attacchi temp. Ta [°C] NS630b N/H/L NS800 N/H/L NS1000 N/H/L NS1250 N/H NS1600 N/H NS2000 N/H NS2500 N/H NS3200 N/H versione tipo di attacchi temp. Ta [°C] NS630b N/H/L NS800 N/H/L NS1000 N/H/L NS1250 N/H NS1600 N/H interruttore fisso frontali o post. orizzontali 40 45 50 55 630 630 630 630 800 800 800 800 1000 1000 1000 1000 1250 1250 1250 1250 1600 1600 1560 1510 2000 2000 2000 2000 2500 2500 2500 2500 60 630 800 1000 1250 1470 1900 2500 65 630 800 1000 1170 1420 1800 2500 70 630 800 1000 1000 1360 1700 2500 interruttore estraibile frontali o post. orizzontali 40 45 50 55 630 630 630 630 800 800 800 800 1000 1000 1000 1000 1250 1250 1250 1250 1600 1600 1520 1480 60 630 800 1000 1250 1430 65 630 800 1000 1240 1330 70 630 800 920 1090 1160 posteriori verticali 40 45 50 630 630 630 800 800 800 1000 1000 1000 1250 1250 1250 1600 1600 1600 2000 2000 2000 2500 2500 2500 3200 3200 3200 55 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3180 60 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 3080 65 630 800 1000 1250 1510 1900 2500 2970 70 630 800 1000 1090 1460 1800 2500 2860 posteriori verticali 40 45 50 630 630 630 800 800 800 1000 1000 1000 1250 1250 1250 1600 1600 1600 55 630 800 1000 1250 1560 60 630 800 1000 1250 1510 65 630 800 1000 1250 1420 70 630 800 990 1180 1250 Masterpact NT, NW versione interruttore estraibile tipo di attacchi frontali o post. orizzontali temp. Ta [° C] 40 45 50 55 60 NT08 H1/L1 800 800 800 800 800 NT10 H1/L1 1000 1000 1000 1000 1000 NT12 H1 1250 1250 1250 1250 1250 NT16 H1 1600 1600 1520 1480 1430 NW08 N/H/L 800 800 800 800 800 NW10 N/H/L 1000 1000 1000 1000 1000 NW12 N/H/L 1250 1250 1250 1250 1250 NW16 N/H/L 1600 1600 1600 1600 1600 NW20 H1/H2/H3 2000 2000 2000 1980 1890 NW20 L1 2000 2000 1900 1850 1800 NW25 H1/H2/H3 2500 2500 2500 2500 2500 NW32 H1/H2/H3 3200 3200 3100 3000 2900 NW40 H1/H2/H3 4000 4000 3900 3750 3650 NW40b H1/H2 4000 4000 4000 4000 4000 NW50 H1/H2 5000 5000 5000 5000 5000 NW63 H1/H2 5900 5800 5600 5500 5300 Schneider Electric posteriori verticali 40 45 50 55 800 800 800 800 1000 1000 1000 1000 1250 1250 1250 1250 1600 1600 1600 1560 800 800 800 800 1000 1000 1000 1000 1250 1250 1250 1250 1600 1600 1600 1600 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2000 2500 2500 2500 2500 3200 3200 3200 3200 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 5000 5000 5000 5000 6300 6300 6300 6300 60 800 1000 1250 1510 800 1000 1250 1600 2000 2000 2500 3200 3850 4000 5000 6200 interruttore fisso frontali o post. orizzontali 40 45 50 55 60 800 800 800 800 800 1000 1000 1000 1000 1000 1250 1250 1250 1250 1250 1600 1600 1600 1600 1550 800 800 800 800 800 1000 1000 1000 1000 1000 1250 1250 1250 1250 1250 1600 1600 1600 1600 1600 2000 2000 2000 2000 2000 2500 2500 2500 2500 2500 3200 3200 3200 3200 3200 4000 4000 4000 3900 3800 4000 4000 4000 4000 4000 5000 5000 5000 5000 5000 6300 5000 5000 5000 5000 posteriori verticali 40 45 50 55 800 800 800 800 1000 1000 1000 1000 1250 1250 1250 1250 1600 1600 1600 1600 800 800 800 800 1000 1000 1000 1000 1250 1250 1250 1250 1600 1600 1600 1600 2000 2000 2000 2000 2500 2500 2500 2500 3200 3200 3200 3200 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 4000 5000 5000 5000 5000 6300 6300 6300 6300 60 800 1000 1250 1600 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 4000 5000 6300 147 Comando e sezionamento Presentazione Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Introduzione Un interruttore di manovra-sezionatore è un apparecchio di manovra destinato a stabilire, portare ed interrompere correnti in condizioni normali del circuito. È in grado di portare, per un tempo specificato (1 sec.), correnti di cortocircuito ma non è in grado di interromperle; per questo motivo deve essere protetto con un dispositivo di protezione contro il cortocircuito (DPCC). Inoltre in posizione di aperto, soddisfa le prescrizioni di sezionamento specificate per un sezionatore. Un interruttore di manovra-sezionatore viene solitamente inserito in un impianto per realizzare una di queste funzioni: c come congiuntore di due sistemi di sbarre; c in testa ad un quadro secondario per isolare una parte dell’impianto; c direttamente a monte di un’utenza (es. un motore) per isolare quest’ultima dalla rete. Per gli apparecchi previsti per l’impiego in ambiente industriale, la norma CEI EN 60947-3 stabilisce le prescrizioni a cui essi devono rispondere. Il termine sezionatore viene genericamente usato in questa parte della Guida BT per raggruppare diversi tipi di apparecchi che hanno funzionalità e norme di riferimento diverse, ma che hanno in comune la caratteristica di poter permettere il sezionamento di un circuito. Con il termine sezionatore verranno nel seguito considerati: c interruttore di manovra/sezionatore; c interruttore non automatico; c interruttore differenziale puro. caratteristica che si riferisce all’applicazione per cui l’interruttore è previsto, cioè al tipo di carico (resistivo o induttivo) alimentato tramite l’interruttore. La norma fissa 4 categorie per l’utilizzo in corrente alternata e altrettante per la corrente continua. La tabella qui riportata, conforme a quanto prescritto dalla Norma CEI 60947-3, indica le categorie di utilizzazione previste in corrente alternata e in corrente continua, le applicazioni più frequenti e le prestazioni nominali in apertura e chiusura che gli apparecchi devono avere in funzione della categoria di utilizzazione stessa. Per ciascuna categoria di utilizzazione sono previsti due tipi d’impiego: per operazioni frequenti (A) o non frequenti (B). La norma quindi distingue l’uso dei sezionatori impiegati come apparecchi di chiusura e apertura di circuiti, dall’impiego per garantire il sezionamento in occasione di lavori di manutenzione. All’aumentare della componente induttiva dei carichi manovrati si ha una maggiore gravosità delle operazioni di apertura e chiusura. È quindi possibile che, a parità di valori di durata elettrica, gli interruttori possano subire dei declassamenti in corrente nominale d’impiego. La scelta degli interruttori di manovra-sezionatori La scelta di un interruttore di manovrasezionatore deve essere effettuata in base: c alle caratteristiche della rete sulla quale sarà installato; c alla categoria di utilizzazione; c al coordinamento con il dispositivo di protezione a monte; c alle funzioni da assicurare e agli ausiliari elettrici richiesti. Caratteristiche della rete La determinazione della tensione nominale, della frequenza nominale, della corrente nominale e del numero dei poli si effettua con gli stessi criteri utilizzati nella scelta di un interruttore automatico. Categoria di utilizzazione Il costruttore dichiara il valore della corrente nominale d’impiego di un interruttore di manovra-sezionatore riferita alla tensione d’impiego, alla frequenza e alla categoria di utilizzazione. Quest’ultima è una corrente nominale di impiego I/Ie U/Ue cosϕ ϕ Ic/Ie numero Ur/Ue cosϕ ϕ di cicli stabilimento e interruzione a vuoto tutti i valori - - - - - - AC-21B manovra di carichi resistivi con sovraccarichi di modesta entità tutti i valori 1,5 1,05 0,95 1,5 1,05 0,95 5 AC-22A AC-22B manovra di carichi misti tutti i valori resistivi e induttivi con sovraccarichi di modesta entità 3 1,05 0,65 3 1,05 0,65 5 AC-23A AC-23B manovra di motori o altri carichi altamente induttivi 0<Ie≤100 A 100 A<Ie 10 10 1,05 1,05 0,45 0,35 8 8 1,05 1,05 0,45 0,35 5 3 natura della corrente categoria di utilizzazione manovra manovra non frequente frequente applicazioni tipiche corrente nominale di impiego I/Ie U/Ue L/R [ms] Ic/Ie Ur/Ue L/R [ms] corrente continua natura della corrente categoria di utilizzazione corrente alternata I Ic Ie manovra non frequente AC-20A (2) AC-20B (2) AC-21A stabilimento (1) interruzione numero di cicli DC-20A (2) DC-20B (2) stabilimento e interruzione a vuoto tutti i valori - - - - - - DC-21A DC-21B manovra di carichi resistivi con sovraccarichi di modesta entità tutti i valori 1,5 1,05 1 1,5 1,05 1 5 DC-22A DC-22B manovra di carichi misti tutti i valori resistivi, induttivi e resistivi con sovraccarichi di modesta entità (per es. motori in derivazione) 4 1,05 2,5 4 1,05 2,5 5 DC-23A DC-23B manovra di carichi tutti i valori altamente induttivi (per es. motori in serie) 4 1,05 15 4 1,05 15 = corrente di stabilimento = corrente di interruzione = corrente nominale d'impiego 148 applicazioni tipiche manovra frequente U = tensione applicata Ue = tensione nominale d'impiego Ur = tensione di ritorno alla frequenza di alimentazione (o in corrente continua) 5 (1) Nel caso di corrente alternata, la corrente di stabilimento è espressa dal valore efficace della componente alternata della corrente. (2) L'uso di questa categoria di utilizzazione non è ammesso negli USA. Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Coordinamento con il DPCC a monte Riguardo al comportamento in cortocircuito, la norma degli interruttori di manovrasezionatori definisce due grandezze indicative della tenuta termica ed elettrodinamica di questi apparecchi: c corrente nominale ammissibile di breve durata Icw (kA efficaci): è il valore di sovracorrente che l’interruttore può sopportare per un certo tempo (es. 1 sec.), senza essere danneggiato; c potere di chiusura in cortocircuito Icm (kA cresta): è il valore di corrente di cortocircuito che l’interruttore può stabilire all’atto della chiusura su cortocircuito, senza essere danneggiato. Un interruttore di manovra-sezionatore inserito in un circuito deve essere opportunamente protetto contro gli effetti di un cortocircuito da un dispositivo di protezione posto a monte, cioè un interruttore automatico o un fusibile. Occorre che il dispositivo di protezione limiti i valori di cresta della corrente di cortocircuito e di energia specifica passante a livelli sopportabili dall’interruttore di manovra. Grazie al potere di limitazione dei fusibili e degli interruttori limitatori, è quindi possibile inserire un sezionatore in un punto della rete in cui i valori di cresta ed efficace della corrente di cortocircuito siano superiori a Icm e Icw ammissibili per l’interruttore di manovra. Il valore efficace della corrente di cortocircuito presunta sopportato si chiama “corrente condizionale di cortocircuito”. Nelle tabelle alle pagine seguenti, relative alle caratteristiche elettriche degli interruttori di manovra-sezionatori, i valori che si leggono alla voce “protezione a monte con interruttore automatico o con fusibile” corrispondono alla corrente di cortocircuito presunta fino alla quale un determinato interruttore di manovra-sezionatore è protetto da un interruttore automatico o da un fusibile e sono stati ottenuti da prove di coordinamento secondo le modalità previste dalla norma degli interruttori di manovrasezionatori. I valori di corrente di cortocircuito condizionale presenti in tabella in corrispondenza di un dispositivo di protezione specificato coprono ogni altra applicazione che comporta l’utilizzo di un dispositivo di protezione non presente in tabella, avente valori di energia specifica Schneider Electric passante e corrente di picco limitata inferiori a quelli del dispositivo di protezione indicato, a parità di tensione nominale, corrente di cortocircuito presunta e fattore di potenza della prova. Ad esempio, un interruttore non automatico NS160NA è protetto da un interruttore automatico NS160N fino a 36 kA. Secondo quanto detto in precedenza, si può sicuramente affermare che lo stesso interruttore non automatico è protetto da un interruttore automatico NS100H, avente quindi corrente nominale pari a 100 A, fino allo stesso valore di corrente di cortocircuito presunta, essendo i valori di corrente di picco limitata e di energia specifica passante di quest’ultimo inferiori a quelli dell’interruttore NS160N. Funzione da assicurare La funzione da assicurare determina il tipo di interruttore da impiegare: c se sono necessarie solo le funzioni di sezionamento e comando, utilizzare un interruttore I o un Interpact fino a 2500 A; c se sono necessarie funzioni ausiliarie (protezione differenziale, apertura e chiusura a distanza, equipaggiamento con bobine di sgancio), utilizzare un interruttore differenziale ID o un interruttore Compact o Masterpact non automatico; c se è richiesta la funzione estraibilità, utilizzare un interruttore Compact o Masterpact non automatico. Presentazione della gamma La gamma degli interruttori comprende diversi tipi di apparecchi: c interruttori Multi 9 per correnti inferiori a 125 A nelle loro diverse versioni: interruttori non automatici I, I-NA, NG125NA, interruttori differenziali puri ID; c interruttori Interpact per correnti comprese tra 40 e 2500 A destinati al comando e al sezionamento dei circuiti. Sono caratterizzati da prestazioni elevate e offrono un alto livello di sicurezza; la gamma di interruttori Interpact si compone a sua volta dei seguenti tipi di apparecchi: v Interpact INS da 40 a 160 A per montaggio su guida DIN, aventi profondità analoga a quella delle apparecchiature modulari, equipaggiabili di due contatti ausiliari che svolgono contemporaneamente la funzione aperto/chiuso e la funzione contatto anticipato alla manovra, v Interpact INS da 160 a 630 A equipaggiabili di due contatti ausiliari fino alla corrente nominale di 250 A e quattro contatti ausiliari da 320 a 630 A, che svolgono contemporaneamente la funzione aperto/ chiuso e la funzione contatto anticipato alla manovra, c Interpact INT da 800 a 2500 A equipaggiabili di due contatti ausiliari che svolgono la funzione aperto/chiuso e di un contatto anticipato alla manovra, sia all'apertura che alla chiusura; c interruttori Compact NS non automatici, derivati dagli interruttori automatici (fissi o estraibili da 100 a 1250 A) offrono, rispetto agli Interpact: v la possibilità di comando a distanza (MX, MN, comando motore), v la protezione differenziale, v la disponibilità della gamma di accessori Compact NS, c interruttori Masterpact non automatici NT HA da 800 a 1600 A, derivati dagli interruttori automatici, in versione fissa o estraibile, danno la possibilità di avere: v la possibilità di comando a distanza (MX, MN, comando motore), v la disponibilità della gamma di accessori dell'interruttore Masterpact NT automatico, c interruttori Masterpact non automatici NW da 800 a 6300 A, derivati dagli interruttori automatici, in versione fissa o estraibile, esistono in due versioni: v NA e HA, v HF ad alte prestazioni equipaggiato con uno sganciatore istantaneo alla chiusura (soglia 12 In). Anch'essi danno la possibilità di avere la vasta gamma di accessori dei corrispondenti interruttori automatici Masterpact NW. Le caratteristiche elettriche degli interruttori Masterpact non automatici sono indicate nelle pagine di questa guida dedicate alle caratteristiche elettriche degli interruttori automatici NT e NW. Nota: si può ammettere l’installazione dell’interruttore automatico a valle del sezionatore se il tratto di conduttura a monte dell’interruttore (includendo il sezionatore) soddisfa le seguenti condizioni: c la sua lunghezza non supera i 3 metri; c è realizzato in modo da ridurre al minimo il rischio di cortocircuito; c non è posto vicino a materiale combustibile. Questo tipo di installazione è comunque vietata in ambienti a maggior rischio (es.: in caso di incendio). 149 Comando e sezionamento Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra tipo norma di riferimento corrente nominale [A] tensione d’impiego nominale [V] tensione d’impiego massima [V] tensione nominale d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] numero di poli corrente nominale di breve durata ammissibile [kA eff/1s] tenuta elettrodinamica alle correnti di cortocircuito [kA cresta] durata elettrica AC22 [cicli CO] grado d’inquinamento sezionamento visualizzato contatti ausiliari I CEI EN 60669-1 In 20 32 Ue 250 415 250 250 440 250 Ui 500 500 500 Uimp 6 6 6 tipo norma di riferimento corrente nominale [A] tensione d’impiego nominale [V] tensione d’impiego massima [V] tensione nominale d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] numero di poli corrente nominale di breve durata ammissibile [kA eff/1s] tenuta elettrodinamica alle correnti di cortocircuito [kA cresta] durata elettrica AC22 [cicli CO] grado d’inquinamento sezionamento visualizzato contatti ausiliari ausiliari elettrici blocchi differenziali Vigi I-NA CEI EN 60947-3 In 40 63 Ue 415 415 440 440 Ui 500 500 Uimp 6 6 tipo (1) norma di riferimento grandezza tensione d’impiego nominale [V] numero poli STI CEI EN 60947-3 8,5 x 31,5 10,3 x 38 400 500 cartucce fusibili da utilizzare In [A] categoria d'impiego potere di interruzione sezionamento per rotazione del cassetto spia di segnalazione avvenuta fusione Icw I 415 440 500 6 40 250 250 500 6 100 250 250 500 6 415 440 500 6 125 250 250 500 6 415 440 500 6 1 0,4 2, 3, 4 1 0,4 0,64 2, 3, 4 1 0,64 0,8 2, 3, 4 1 0,8 1,26 2, 3, 4 1 1,26 2 2, 3, 4 1 2 2,5 2, 3, 4 2,5 2,5 2,5 2,5 4,6 4,6 4,6 6,5 6,5 6,5 6,5 20000 III c c 20000 III c c 20000 III c c 10000 III c c 10000 III c c 2500 III c c 2500 III c c 2,5 4,6 30000 30000 30000 30000 20000 III III III III III c c c c c c Icw CEI EN 60947-3 63 415 250 415 440 250 440 500 500 500 6 6 6 NG125NA CEI EN 60947-3 125 500 500 690 8 2, 4 0,64 2, 4 1,008 3, 4 1,5 (50 ms) 2,5 5000 III c c c 4,6 5000 III c c c 2,25 1000 III c c c c 22 x 58 660 N 1 1+N 2 3 3+N ≤100 A gG aM vale quello della cartuccia c 1 1+N 2 3 3+N ≤32 A (gG) 20 A (aM) gG aM vale quello della cartuccia c SBI CEI 32-4 14 x 51 500 N 1 1+N 2 3 3+N ≤50 gG aM vale quello della cartuccia c gG aM vale quello della cartuccia c lampada accessoria lampada accessoria lampada accessoria 1 1+N 2 3 3+N ≤20 A IF CEI 17-11 8,5 x 31,5 380 1+N 2 3 3+N ≤20 A gG aM vale quello della cartuccia c 10,3 x 38 380 1+N 2 3 3+N ≤32 A (gG) 20 A (aM) gG aM vale quello della cartuccia c finestra finestra trasparente sul trasparente sul portacartucce portacartucce (1) I prodotti STI e SBI sono sezionatori-fusibili che garantiscono quindi la protezione contro le sovraccorrenti ed il sezionamento visibile. L'IF è un intterruttore-fusibile adatto alla manovra sotto carico e alla protezione contro le sovraccorrenti. 150 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Interruttori non automatici - corrente di corto-circuito massima sopportabile in kA eff. a monte a valle In[A] 1P, 2P (240V) I 20 32 40 63 100 125 INA 40 63 3P, 4P (415V) I 20 32 40 63 100 125 INA 40 63 NG125NA 125 Interruttore automatico (1) C40 C60 a N a 6,5 5,5 7 6,5 5,5 7 6,5 5,5 7 7 Fusibile gG (2) N H L 6,5 5,5 7 7 6,5 5,5 7 7 6,5 5,5 7 7 7 7 7 7 10 20 20 30 30 40 30 4,5 4 5 4,5 4 5 4,5 4 5 5 4,5 4 5 5 4,5 4 5 5 4,5 4 5 5 tenuta alle correnti di cortocircuito [kÂ] 5 10 10 15 15 20 15 I-20 2,5 C120 N NG125 a N L 20 3 3 5 5 15 15 10 10 4,5 4,5 6,5 6,5 15 15 10 10 4,5 4,5 6,5 6,5 15 15 15 15 4,5 4,5 6,5 6,5 15 15 15 15 8 2 2 6 6 5 5 7 7 10 3 3 6 6 10 10 7 7 16 3 3 6 6 10 10 15 15 25 3 3 6 6 10 10 15 15 50 8 I-32 2,5 I-40 4,6 I-63 4,6 I-100 6,5 I-125 6,5 32 40 63 100 10 20 6 30 30 20 20 10 20 6 8 10 80 8 10 80 30 30 20 20 20 INA-40 INA-63 NG125 NA-125 (1) La corrente di regolazione della protezione termica dell'interruttore a monte deve essere minore o uguale alla corrente nominale dell'apparecchiatura a valle. (2) I fusibili tipo gG assicurano la protezione contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti. Vengono utilizzati per la protezione di utilizzatori classici con sovraccarichi di piccola entità e breve durata. Schneider Electric 151 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Comando e sezionamento Interruttori di manovra/sezionatori Interpact INS40/125 Interruttore lnterpact tipo numero di poli caratteristiche elettriche CEI EN 60947-3 corrente termica convenzionale [A] tensione nominale d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] tensione d’impiego nominate [V] lth Ui Uimp Ue corrente d’impiego nominate [A] le 60° C CA 50/60 Hz CA 50/60 Hz CC CA 50/60 Hz 220/240 V 380/41 5 V 440/480 V 500 V 660/690 V CC 125 V (2P in serie) 250 V (4P in serie) potere di chiusura in cortocircuito [kA di cresta] corrente nominate di breve durata ammissibile [kA eff] attitudine al sezionamento durata (cicli CO) Icm Icw meccanica elettrica CA elettrica CC 1s 3s AC22A 500 V AC23A 500 V DC23A 250 V protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V) tipo/Icc max [kA eff] con fusibile dimensioni e pesi dimensioni L x H x P [mm] pesi [kg] tipo aM (1) lcc max tipo gG (2) tipo gG (1) Icc max In max [A] [kA eff] <= 500 V In max [A] In max [A] [kA eff] <= 500 V 3 poli fisso ANT 4 poli fisso ANT 3 poli fisso ANT 4 poli fisso ANT (1) Protezione con relè termico esterno obbligatoria (2) Senza protezione termica esterna. 152 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra INS40 INS63 INS80 INS100 INS125 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 40 690 8 500 250 AC 22 A 40 40 40 40 63 690 8 500 250 AC 22 A 63 63 63 63 80 690 8 500 250 AC 22 A 80 80 80 80 100 750 8 690 250 AC 22 A 100 100 100 100 100 DC 22 A 100 100 20 5,5 3,2 c 15.000 1500 1500 1500 125 750 8 690 250 AC 22 A 125 125 125 125 125 DC 22 A 125 125 20 5,5 3,2 c 15.000 1500 1500 1500 DC 22 A 40 40 15 3,0 1,7 c 20.000 1500 1500 1500 AC 23 A 40 40 40 32 DC 23 A 40 40 DC 22 A 63 63 15 3,0 1,7 c 20.000 1500 1500 1500 AC 23 A 63 63 63 40 DC 23 A 63 63 DC 22 A 80 80 15 3,0 1,7 c 20.000 1500 1500 1500 AC 23 A 80 72 63 40 DC 23 A 80 80 AC 23 A 100 100 100 100 63 DC 23 A 100 100 C40a/10 C40N/10 C60N-H-L/10 C120N/10 NG125a/16 NG125N/25 NG125L/50 NSA160E/16 NSA160NE/25 NSA160N/30 NS160E/16 NS160NE-N-sx/25 NS160H-L/25 40 80 32 125 100 C40a/10 C40N/10 C60N-H-L/10 C120N/10 NG125a/16 NG125N/25 NG125L/50 NSA160E/16 NSA160NE/25 NSA160N/30 NS160E/16 NS160NE-N-sx/25 NS160H-L/25 63 80 50 125 100 C120N/10 NG125a/16 NG125N/25 NG125L/50 NSA160E/16 NSA160NE/25 NSA160N/30 NS160E/16 NS160NE-N-sx/25 NS160H-L/25 C120N/10 NG125a/16 NG125N/25 NG125L/50 NSA160E/16 NSA160NE/25 NSA160N/30 NS160E/16 NS160NE/25 NS160N/36 NS160sx/50 NS160H-L/70 C120N/10 NG125a/16 NG125N/25 NG125L/50 NSA160E/16 NSA160NE/25 NSA160N/30 NS160E/16 NS160NE/25 NS160N/36 NS160sx/50 NS160H-L/70 80 80 63 125 100 100 80 80 160 100 125 55 100 160 100 90x81x62.5 90x81x62.5 0,5 0,6 90x81x62.5 90x81x62.5 0,5 0,6 90x81x62.5 90x81x62.5 0,5 0,6 135x100x62.5 135x100x62.5 0,8 0,9 135x100x62.5 135x100x62.5 0,8 0,9 Schneider Electric AC 23 A 125 125 125 125 80 DC 23 A 125 125 153 Comando e sezionamento Interruttori di manovra/sezionatori Interpact INS160/630 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Interruttore lnterpact tipo numero di poli caratteristiche elettriche CEI EN 60947-3 corrente termica convenzionale [A] tensione nominale d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] tensione d’impiego nominate [V] lth Ui Uimp Ue corrente d’impiego nominate [A] le 60° C CA 50/60 Hz CA 50/60 Hz CC CA 50/60 Hz 220/240 V 380/41 5 V 440/480 V 500 V 660/690 V CC 125 V (2P in serie) 250 V (4P in serie) potere di chiusura in cortocircuito [kA di cresta] corrente nominate di breve durata ammissibile [kA eff] attitudine al sezionamento durata (cicli CO) Icm Icw 1s 3s meccanica elettrica CA elettrica CC protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V) tipo/Icc max [kA eff] con fusibile dimensioni e pesi dimensioni L x H x P [mm] tipo aM (1) lcc max tipo gG (2) tipo gG (1) Icc max 3 poli fisso ANT 4 poli fisso ANT pesi [kg] 3 poli fisso ANT 4 poli fisso ANT (1) Protezione con relè termico esterno obbligatoria (2) Senza protezione termica esterna. 154 INS160 INS250 (160) 3,4 3,4 160 750 8 690 250 AC 22 A 160 160 160 160 160 DC 22 A 160 160 20 160 750 8 690 250 AC 22 A 160 160 160 160 160 DC 22 A 160 160 25 AC 23 A 160 160 160 160 100 DC 23 A 160 160 AC 23 A 160 160 160 160 160 DC 23 A 160 160 AC22A 690 V AC23A 690 V DC23A 250 V 5,5 3,2 c 15.000 1500 1500 1500 8,5 4,9 c 15.000 1500 1500 1500 NS160E/16 NS160NE/25 NS160N/36 NS160sx/50 NS160H/70 NS160L/150 In max [A] [kA eff] ≤ 500 V In max [A] In max [A] [kA eff] ≤ 500 V C120N/10 NG125a/16 NG125N/25 NG125L/50 NSA160E/16 NSA160NE/25 NSA160N/30 NS160E/16 NS160NE/25 NS160N/36 NS160sx/50 NS160H-L/70 160 33 125 160 100 135x100x62.5 135x100x62.5 0,8 0,9 140x136x86 140x136x86 2 2,2 160 100 125 160 100 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra INS250 (200) INS250 INS320 INS400 INS500 INS630 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 3,4 200 750 8 690 250 AC 22 A 200 200 200 200 200 DC 22 A 200 200 25 250 750 8 690 250 AC 22 A 250 250 250 250 250 DC 22 A 250 250 25 320 750 8 690 250 AC 22 A 320 320 320 320 320 DC 22 A 320 320 50 400 750 8 690 250 AC 22 A 400 400 400 400 400 DC 22 A 400 400 50 500 750 8 690 250 AC 22 A 500 500 500 500 500 DC 22 A 500 500 50 630 750 8 690 250 AC 22 A 630 630 630 630 630 DC 22 A 630 630 50 AC 23 A 200 200 200 200 200 DC 23 A 200 200 AC 23 A 250 250 250 250 250 DC 23 A 250 200 AC 23 A 320 320 320 320 280 DC 23 A 320 320 AC 23 A 400 400 400 400 320 DC 23 A 400 400 AC 23 A 500 500 500 500 400 DC 23 A 500 500 AC 23 A 500 500 500 500 500 DC 23 A 500 500 8,5 4,9 c 15.000 1500 1500 1500 8,5 4,9 c 15.000 1500 1500 1500 20,0 11,5 c 10.000 1500 1500 1500 20,0 11,5 c 10.000 1500 1500 1500 20,0 11,5 c 10.000 1500 1500 1500 20,0 11,5 c 10.000 1500 1500 1000 NS160E/16 NS160NE/25 NS160N/36 NS160sx/50 NS160H/70 NS160L/150 NS250N/36 NS250sx/50 NS250H/70 NS250L/150 NS160E/16 NS160NE/25 NS160N/36 NS160sx/50 NS160H/70 NS160L/150 NS250N/36 NS250sx/50 NS250H/70 NS250L/150 NS400N/45 NS400H/70 NS400L/150 NS400N/45 NS400H/70 NS400L/150 NS400N/45 NS400H/70 NS400L/150 NS630N/45 NS630H/70 NS630L/150 NS630N/45 NS630H/70 NS630L/150 200 100 160 200 100 250 100 200 250 100 320 100 250 320 100 400 100 315 400 100 500 100 400 500 100 500 100 500 630 100 140x136x86 140x136x86 2 2,2 140x136x86 140x136x86 2 2,2 185x205x120 185x205x120 4,6 4,9 185x205x120 185x205x120 4,6 4,9 185x205x120 185x205x120 4,6 4,9 185x205x120 185x205x120 4,6 4,9 Schneider Electric 155 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Comando e sezionamento Interruttori di manovra/sezionatori Interpact INS800/2500 Interruttori Interpact INS numero di poli caratteristiche elettriche CEI EN 60947-3 corrente termica convenzionale (A) tensione nominale d'isolamento (V) tensione nominale di tenuta d'impulso (kV) tensione d'impiego nominale Ith Ui Uimp Ue corrente d'impiego nominale (A) Ie a 60 °C CA 50/60 Hz CA 50/60 Hz CC CA 50/60 Hz 220-240 V 380-415 V 440-480 V 500-525 V 660-690 V CC potere di chiusura in cortocircuito corrente nominale di breve durata ammissibile Icm (kA cresta) Icw (A eff) attitudine al sezionamento durata (cicli CO) 125 V (2P serie) 250 V (4P serie) min (solo interruttore di manovra/sezionatore) max (protezione a monte) con interruttore automatico) 0,8 s 1s 3s 20 s 30 s meccanica Elettrica CA dimensioni e pesi dimensioni L x H x P [mm] pesi [kg] 156 3 poli fisso ANT 4 poli fisso ANT 3 poli fisso ANT 4 poli fisso ANT 3, 4 800 800 8 690 250 AC21A 800 800 800 800 800 DC21A 800 800 105 1000 800 8 690 250 AC22A AC23A AC21A 800 800 1000 800 800 1000 800 800 1000 800 800 1000 800 800 1000 DC22A DC23A DC21A 800 800 1000 800 800 1000 105 330 AC22A 1000 1000 1000 1000 1000 DC22A 1000 1000 AC23A 1000 1000 1000 1000 1000 DC23A 1000 1000 AC22A 500 500 500 500 500 DC22A 500 500 AC23A 500 500 500 500 500 DC23A 500 500 330 125 V 250 V In max [A] [kA eff] ≤ 500 V In max [A] In max [A] [kA eff] ≤ 500 V NS800N/50 NS800H/50 NS800L/150 NT08H1/42 NT08L1/100 NW08N1/42 NW08H1/50 NW08H2/50 NW08L1/50 800 100 630 1250 100 NS1000N/50 NS1000H/50 NS1000L/150 NT10H1/42 NT10L1/100 NW10N1/42 NW10H1/50 NW10H2/50 NW10L1/50 1000 100 800 1250 100 340x300x198 410x300x198 14 18 340x300x198 410x300x198 14 18 50/60 Hz 220/240 V 380/415 V 440/480 V 500/525 V 660/690 V protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V) tipo/Icc max [kA eff] tipo aM (1) lcc max tipo gG (2) tipo gG (1) Icc max INS1000 3, 4 50 35 20 10 8 c 3000 AC21A 500 500 500 500 500 DC21A 500 500 Elettrica CC con fusibile INS800 50 35 20 10 8 c 3000 AC22A AC23A AC21A 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 500 DC22A DC23A DC21A 500 500 500 500 500 500 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra INS1250 INS1600 INS2000 INS2500 3, 4 3, 4 3, 4 3, 4 1250 800 8 690 250 AC21A 1250 1250 1250 1250 1250 DC21A 1250 1250 105 1450 (1600 a 50 °C) 800 8 690 250 AC21A/B AC22A 1600/1600 1600/1600 1600/1600 1600/1600 1450/1600 1450/1600 1450/1600 1450/1600 1450/1600 1450/1600 DC21A/B DC22A 1450/1600 1450/1600 1450/1600 1450/1600 105 2000 800 8 690 250 AC21A 2000 2000 2000 2000 2000 DC21A 2000 2000 105 2500 800 8 690 250 AC21A 2500 2500 2500 2500 2500 DC21A 2500 2500 105 AC22A 1250 1250 1250 1250 1250 DC22A 1250 1250 AC23A 1250 1250 1250 1250 1250 DC23A 1250 1250 AC23A 1250 1250 1250 1250 1250 DC23A 1250 1250 AC22A 2000 2000 2000 2000 2000 DC22A 2000 2000 105 105 105 105 50 35 20 10 8 c 3000 AC21A 500 500 500 500 500 DC21A 500 500 50 35 20 10 8 c 3000 AC21A/B 500/– 500/– 500/100 500/100 500/100 DC21A/B 500/– 500/100 50 50 30 13 11 c 3000 AC21A 500 500 500 500 500 DC21A 500 500 50 50 30 13 11 c 3000 AC21A 500 500 500 500 500 DC21A 500 500 AC22A 500 500 500 500 500 DC22A 500 500 AC23A 500 500 500 500 500 DC23A 500 500 AC22A/B 500/– 500/– 500/100 500/100 500/100 DC22A/B 500/– 500/100 NS1250N/50 NS1250H/50 NT12H1/42 NT12L1/100 NW12N1/42 NW12H1/50 NW12H2/50 NW12L1/50 NS1600N-bN/50 NS1600H-bH/50 NT16H1/42 NT16L1/100 NW16N1/42 NW16H1/50 NW16H2/50 NW16L1/50 1250 100 1000 1250 100 1250 100 1250 340x300x198 410x300x198 14 18 340x300x198 410x300x198 14 18 Schneider Electric AC23A 500 500 500 500 500 DC23A 500 500 AC22A 500 500 500 500 500 DC22A 500 500 AC22A 2500 2500 2500 2500 2500 DC22A 2500 2500 AC22A 500 500 500 500 500 DC22A 500 500 NS2000N/50 NS2000H/50 NW20H1/50 NW20H2/50 NW20H3/50 NW20L1/50 NS2500N/50 NS2500H/50 NW25H1/50 NW25H2/50 NW25H3/50 347,5x440x320 462,5x440x320 35 45 347,5x440x320 462,5x440x320 35 45 100 157 Comando e sezionamento Interruttori non automatici Compact NSA160NA, NS250/630NA Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Interruttore di manovra-sezionatore Compact tipo numero di poli caratteristiche elettriche CEI EN 60947-3 corrente termica convenzionale [A] tensione nominale d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] tensione d’impiego nominate [V] lth Ui Uimp Ue corrente d’impiego nominate [A] le 60° C CA 50/60 Hz CA 50/60 Hz CC CA 50/60 Hz 220/240 V 380/41 5 V 440/480 V 500 V 660/690 V CC 250 V (2P in serie) 500 V (4P in serie) potere di chiusura in cortocircuito [kA di cresta] Icm corrente nominate di breve Icw 1s durata ammissibile [kA eff] 3s attitudine al sezionamento durata (cicli CO) meccanica elettrica CA elettrica CC protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V) tipo/Icc max [kA eff] protezione a monte con fusibile (500 V) dimensioni e pesi dimensioni L x H x P [mm] pesi [kg] tipo aM (1) lcc max tipo gG (2) tipo gG (1) Icc max 3 poli fisso ANT 4 poli fisso ANT 3 poli fisso ANT 4 poli fisso ANT In max [A] [kA eff] ≤ 500 V In max [A] In max [A] [kA eff] ≤ 500 V NSA160NA NS160NA 3,4 3,4 160 500 8 500 250 AC 22 A 160 160 160 160 DC 22 A DC 23 A 160 160 160 160 2,1 1,5 1,5 c 10.000 AC22A 690 V AC23A 440 V DC23A 250 V 160 750 8 690 500 AC 22 A 160 160 160 160 160 DC 22 A 160 160 3,6 2,5 2,5 c 40.000 5000 (1) 5000 5000 NSA160E/16 NSA160NE/25 NSA160N/30 NS160E/16 NS160NE/25 NS160N/36 NS160sx/50 NS160H-L/70 NS250H/70 NS250L/150 160 33 125 160 100 NS160E/16 NS160NE/25 NS160N/36 NS160sx/50 NS160H/70 NS160L/150 NS250N/36 NS250sx/50 NS250H/70 NS250L/150 160 33 125 160 100 120x90x82.5 120x120x82.5 1,1 1,4 161x105x86 161x140x86 1,6 2 AC 23 A 160 160 160 125 AC 23 A 160 160 160 160 160 DC 23 A 160 160 (1) Protezione termica esterna obbligatoria (2) Senza protezione termica esterna 158 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra NS250NA NS400NA NS630NA 3,4 3,4 3,4 250 750 8 690 250 AC 22 A 250 250 250 250 250 DC 22 A 250 250 4,9 3,5 3,5 c 20.000 40.000 20000 20000 400 750 8 690 500 AC 22 A 400 400 400 400 400 DC 22 A 400 400 7,1 5 5,0 c 15.000 20.000 10000 10000 630 750 8 690 500 AC 22 A 630 630 630 630 630 DC 22 A 630 630 8,5 6 6,0 c 15.000 15.000 6000 6000 AC 23 A 250 250 250 250 250 DC 23 A 250 250 AC 23 A 400 400 400 400 400 DC 23 A 400 400 NS160E/16 NS160NE/25 NS160N/36 NS160sx/50 NS160H/70 NS160L/150 NS250N/36 NS250sx/50 NS250H/70 NS250L/150 250 100 200 250 100 NS250N/36 NS250sx/50 NS250H/70 NS250L/150 NS400N/45 NS400H/70 NS400L/150 NS400N/45 NS400H/70 NS400L/150 NS630N/45 NS630H/70 NS630L/150 400 100 315 400 100 500 100 500 630 100 161x105x86 161x140x86 1,8 2,2 255x140x110 255x185x110 5,2 6,8 255x140x110 255x185x110 5,2 6,8 Esempio Un quadro generale di distribuzione, la cui corrente di cortocircuito a livello delle sbarre è di 35 kA, presenta una partenza avente corrente nominale di 60 A. La protezione della conduttura è realizzata con un interruttore NS160N (Icu = 70 kA). Questo cavo alimenta un quadro secondario nel quale si vuole installare, all'arrivo, un sezionatore per assicurare le funzioni di comando e sezionamento. La corrente di cortocircuito a livello del quadro secondario vale 30 kA. Schneider Electric AC 23 A 630 630 630 630 630 DC 23 A 630 630 Se sono richieste funzioni ausiliarie come telecomando, estraibilità, protezione differenziale, la scelta cade su un Compact NA, le cui caratteristiche di coordinamento sono date nella tabella di questa pagina. In modo particolare si sceglie un NS160NA, la cui tenuta in associazione con l'NS160N è di 36 kA. Se nessuna funzione ausiliaria è richiesta, oppure si richiedono solo funzioni ausiliarie come contatti ausiliari, comando rotativo, si sceglie un INS100 che in coordinamento con l'NS160H ha una tenuta di 70 kA, secondo quanto mostrato nella tabella di pagina 153. Icc = 35 kA NS160N Coordinamento I = 60A Icc = 30 kA 159 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Comando e sezionamento interruttori non automatici Compact NS630b/1600NA Interruttore Compact tipo numero di poli caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-3 corrente termica convenzionale [A] tensione nominale d'isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] tensione nominale d'impiego [V] In Ui Uimp Ue corrente nominale d’impiego [A] le 50 °C CA 50/60 Hz CA 50/60 Hz CC CA 50/60 Hz 220/240 V 380/415 V 440/480 V 500/525 V 660/690 V potere di chiusura in cortocircuito [kA cresta] corrente nominale di breve durata ammissibile [kA eff] V CA 50/60 Hz attitudine al sezionamento durata (cicli CO) lcm lcw meccanica elettrica 0,5 s 1s 20 s CA AC22A 690 V AC23A 440 V grado di inquinamento protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V) tipo / Icc max [kA eff] installazione e collegamenti esecuzione fisso estraibile comando dimensioni [mm] LxHxP peso [kg] 160 manuale elettrico fisso fisso attacchi anteriori attacchi posteriori attacchi anteriori attacchi posteriori comando diretto rotativo diretto o rinviato telecomando 3P 4P 3P 4P Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra NS630bNA NS800NA NS1000NA NS1250NA NS1600NA 3, 4 3, 4 3, 4 3, 4 3, 4 630 750 8 690 500 AC22A 630 630 630 630 630 50 25 17 4 c 10000 8000 5000 III 800 750 8 690 500 AC22A 800 800 800 800 800 50 25 17 4 c 10000 8000 5000 III 1000 750 8 690 500 AC22A 1000 1000 1000 1000 1000 50 25 17 4 c 10000 8000 5000 III 1250 750 8 690 500 AC22A 1250 1250 1250 1250 1250 50 25 17 4 c 10000 8000 5000 III 1600 750 8 690 500 AC22A 1600 1600 1600 1600 1600 50 25 17 4 c 10000 8000 5000 III AC23A 630 630 630 630 630 AC23A 800 800 800 800 800 AC23A 1000 1000 1000 1000 1000 AC23A 1250 1250 1250 1250 1250 AC23A 1600 1600 1600 1600 1600 NS630N/45 NS630H/70 NS630L/150 NS630bN/50 NS630bH/70 NS630bL/150 NS630bN/50 NS630bH/70 NS630bL/150 NS800N/50 NS800H/70 NS800L/150 NS800N/50 NS800H/70 NS800L/150 NS1000N/50 NS1000H/70 NS1000L/150 NS1000N/50 NS1000H/70 NS1250N/50 NS1250H/70 NS1250N/50 NS1250H/70 NS1600N/50 NS1600H/70 c c c c c c c 327 x 210 x 147 327 x 280 x 147 14 18 c c c c c c c 327 x 210 x 147 327 x 280 x 147 14 18 c c c c c c c 327 x 210 x 147 327 x 280 x 147 14 18 c c c c c c c 327 x 210 x 147 327 x 280 x 147 14 18 c c c c c c c 327 x 210 x 147 327 x 280 x 147 14 18 Schneider Electric 161 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Comando e sezionamento interruttori non automatici Compact NS2000/3200NA Interruttore Compact tipo numero di poli caratteristiche elettriche secondo CEI EN 60947-3 corrente termica convenzionale [A] tensione nominale d'isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] tensione nominale d'impiego [V] In Ui Uimp Ue corrente nominale d’impiego [A] le 50 °C CA 50/60 Hz CA 50/60 Hz CC CA 50/60 Hz 220/240 V 380/415 V 440/480 V 500/525 V 660/690 V potere di chiusura in cortocircuito [kA cresta] corrente nominale di breve durata ammissibile [kA eff] V CA 50/60 Hz attitudine al sezionamento durata (cicli CO) lcm lcw meccanica elettrica 0,5 s 1s 20 s CA AC22A 690 V AC23A 440 V grado di inquinamento protezione a monte con interruttore automatico (380/415 V) tipo / Icc max [kA eff] installazione esecuzione fisso estraibile comando dimensioni [mm] LxHxP peso [kg] 162 manuale elettrico fisso fisso attacchi anteriori attacchi posteriori attacchi anteriori attacchi posteriori comando diretto rotativo diretto o rinviato telecomando 3P 4P 3P 4P Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra NS2000NA NS2500NA NS3200NA 3, 4 3, 4 3, 4 2000 750 8 690 500 AC22A 2000 2000 2000 2000 2000 63 30 21 4,7 c 6000 1000 1000 III 2500 750 8 690 500 AC22A 2500 2500 2500 2500 2500 63 30 21 4,7 c 6000 1000 1000 III 3200 750 8 690 500 AC22A 3200 3200 3200 3200 3200 63 30 21 4,7 c 6000 1000 1000 III AC23A 2000 2000 2000 2000 2000 AC23A 2500 2500 2500 2500 2500 NS1600N/50 NS1600H/70 NS2000N/70 NS2000H/85 NS2000N/70 NS2000H/85 NS2500N/70 NS2500H/85 NS2500N/70 NS2500H/85 NS3200N/70 NS3200H/85 c c c c c c c 350 x 420 x 160 350 x 535 x 160 23 36 c c c c c c c 350 x 420 x 160 350 x 535 x 160 23 36 c c c c c c c 350 x 420 x 160 350 x 535 x 160 23 36 Schneider Electric AC23A 3200 3200 3200 3200 3200 163 Potenze dissipate Il sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra La tabella seguente indica la potenza dissipata per polo in watt per ogni corrente nominale degli apparecchi Multi 9. In [A] 0,5 1 1,6 2 2,5 Per la conoscenza delle funzioni di alcuni apparecchi citati in questa tabella fare riferimento al catalogo Multi 9. 3 4 5 6 6,3 10 13 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 4,5 6 8 potenza [W] AMP digitale: 0,3; analogico 1,1 ATm BP 0,3 C120 C32H-DC 1,6 1,3 1,8 C40 1P+N (1) 2,3 2,1 2,2 C40 3P+N (1) 6,9 6,3 6,6 2,4 2,6 1,5 2,1 2,1 2,4 3,1 4,2 2,6 3,2 2 3,3 3,5 4,8 4,9 6,9 7,7 8,7 4,8 9,2 9,6 9,3 9,6 15 2,4 3 2,6 2,9 3 3,5 C40 Vigi (1) C60 2,2 C60L-MA CE/CEr 2,3 2,5 3 2,5 2 2 2,6 3 3,5 4,6 1,3(2) 1,6(4) 1,6(3) 2,1(4) 4,5 6,6 0,3 CMA/V/B/D/E 0,3 CMA/V 48x48 0,3 CT, CT C40 1,3 1,6(3) 2,1(4) 4,2 1,5 2,3 3,81 6 9 0,3 I 0,28 ID ID C40 IF 4,5 2 CM FREQ 4,6 5,5 0,72 0,5 1,3 2,88 1,3 2,88 f.to 8,5x31,5: 3,5W + potenza dissipata dal fusibile; f.to 10,3x38: 7,4W + potenza dissipata dal fusibile INA 2,88 IM100 lettura diretta: 3,5; lettura attraverso TA: 0,5 ME 2,5 NG125 NG125L-MA 3 2 2 2,5 3 3,2 3,5 4 2 2,5 3 3,2 3,5 4 3,81 4,7 5,5 6 7 9 7,5 PC 1,2 PM alimentazione 2; ingresso TA: 0,5 (a In), 1 (a 2 In) PM9 2 RBN RC 9 5,5 NG125-NA P25M (1) 3,7 5 3 Reflex XC40 1,4 RLI, ERL 4 RTBT 1,7 2 2,4 2,9 3,3 5 SBI f.to 14x51: 4,2W + potenza dissipata dal fusibile; f.to 22x58: 8,5W + potenza dissipata dal fusibile STI 3W + potenza dissipata dal fusibile TC16/TC16P(1) 6 10 16 TL, TL C40 2 4 Tm C60/C120 2 UM100 3,5 V 0,3 Vigi C120 1,3 2 3 1,6 2,5 4 Vigi C40 Vigi C60 0,001 0,002 0,005 0,01 0,012 0,02 0,03 0,07 0,076 0,19 Vigi NG125 VLT 0,1 0,30 0,49 0,77 1,2 0,77 1,21 1,89 3 0,3 0,5 0,7 1,2 1,8 2,8 4,5 digitale: 0,3; analogico 2,5 (scala 0/300), 3,5 (scala 0/500) (1) potenza dissipata per apparecchio (2) (1P-2P) (3) (2P) (4) (3P-4P) 164 Schneider Electric Potenze dissipate Compact NSA, NSC100, NS160/630 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Compact NSA fisso fisso + Vigi In [A] Pdiss/polo [W] In [A] Pdiss/polo [W] NSA160E, NE, N 16 25 4 5 16 25 4,06 5,16 32 5,5 32 5,76 40 6 40 6,4 50 7 50 7,63 63 8 63 9 80 9 80 10,6 100 10 100 12,5 125 12,5 125 16,4 160 15,4 160 21,8 NSA160NA 160 15,4 160 21,8 NSC100N 16 20 4 4,5 16 20 4,06 4,6 25 5 25 5,16 32 5,5 32 5,76 40 6 40 6,4 50 7 50 7,63 63 8 63 9 70 10 70 11,3 80 9 80 10,6 100 10 100 12,5 NSC100NA 100 6 100 8,5 Compact NSC100N fisso fisso + Vigi In [A] Pdiss/polo [W] In [A] Pdiss/polo [W] Compact NS160/630 con sganciatore magnetotermico fisso In [A] Pdiss/polo rimovibile/estraibile In [A] Pdiss/polo fisso + Vigi In [A] Pdiss/polo rimovibile/estraibile + Vigi In [A] Pdiss/polo In [A] Pdiss/polo rimovibile/estraibile In [A] Pdiss/polo fisso + Vigi In [A] Pdiss/polo rimovibile/estraibile + Vigi In [A] Pdiss/polo [W] [W] [W] [W] fisso [W] [W] [W] [W] NS160E, NE, N, sx, H, L TMD 16 25 32 40 2,92 4,01 4,03 5,47 16 25 32 40 2,98 4,13 4,55 4,97 16 25 32 40 2,97 4,09 4,49 4,88 16 25 32 40 3,00 4,17 4,61 5,07 NS250N, sx, H, L TMD 16 25 32 40 2,87 3,91 4,24 4,36 16 25 32 40 2,90 3,98 4,34 4,53 16 25 32 40 2,89 3,95 4,30 4,46 16 25 32 40 2,91 4,02 4,41 4,62 50 4,11 50 5,45 50 5,30 50 5,60 63 8,61 63 6,19 63 5,97 63 6,44 80 8,06 80 8,66 80 8,46 80 9,06 100 7,7 100 8,7 100 8,4 100 9,4 125 10,78 125 12,4 125 11,9 125 13,5 160 13,95 160 16,6 160 15,8 160 18,4 50 4,80 50 5,05 50 4,95 50 5,20 63 5,21 63 5,62 63 5,45 63 5,86 80 7,11 80 7,76 80 7,50 80 8,15 100 6,06 100 7,08 100 6,67 100 7,69 125 9,45 125 11,05 125 10,55 125 12,15 160 11,78 160 14,38 160 13,58 160 16,18 250 17,56 250 23,86 250 21,96 250 28,56 NS400 STR 150 250 2,7 7,5 150 250 4,05 11,25 150 250 3,15 8,75 150 250 4,5 12,5 400 19,2 400 28,8 400 22,4 360 32 NS630 STR 630 39,7 570 52 570 39 505 45,9 200 15,4 200 19,4 200 18,2 200 22,2 250 18,75 250 25,05 250 23,15 250 29,45 Compact NS 160/630 con sganciatore elettronico fisso In [A] Pdiss/polo rimovibile/estraibile In [A] Pdiss/polo fisso + Vigi In [A] Pdiss/polo rimovibile/estraibile + Vigi In [A] Pdiss/polo Schneider Electric [W] [W] [W] [W] NS160 STR 40 100 1,17 3,58 40 100 1,77 4,58 40 100 1,57 4,28 40 100 2,17 5,28 160 9,16 160 11,76 160 10,96 160 13,56 NS250 STR 40 100 1,05 2,73 40 100 1,21 4,33 40 100 1,15 4,83 40 100 1,31 6,43 165 Potenze dissipate Compact NS NA, NS MA, NS80H-MA, NS630b/3200, Interpact, Masterpact NT, NW Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Compact NS non automatici e partenze motori fisso In [A] Pdiss/polo [W] rimovibile/estraibile In [A] Pdiss/polo [W] fisso + Vigi In [A] Pdiss/polo [W] rimovibile/estraibile In [A] + Vigi Pdiss/polo [W] fisso In [A] Pdiss/polo rimovibile/estraibile In [A] Pdiss/polo fisso + Vigi In [A] Pdiss/polo rimovibile/estraibile In [A] + Vigi Pdiss/polo In [A] Pdiss/polo rimovibile/estraibile In [A] Pdiss/polo fisso + Vigi In [A] Pdiss/polo rimovibile/estraibile In [A] + Vigi Pdiss/polo [W] [W] [W] [W] fisso [W] [W] [W] [W] NS NA 160 250 9,16 17,56 160 250 11,76 23,86 160 250 10,96 21,96 160 250 13,56 28,26 NS160 MA 2,5 6,3 0,93 3,93 2,5 6,3 0,93 0,16 2,5 6,3 0,93 0,16 2,5 6,3 0,93 0,16 NS250 MA 2,5 0,93 2,5 0,93 2,5 0,93 2,5 0,93 6,3 0,15 6,3 0,16 6,3 0,16 6,3 0,16 400 19,2 400 28,8 400 22,4 360 32 630 39,69 630 51,98 570 39 505 45,9 12,5 0,63 12,5 0,62 12,5 0,61 12,5 0,62 25 1,04 25 0,65 25 0,62 25 0,69 12,5 0,58 12,5 0,6 12,5 0,59 12,5 0,61 25 0,58 25 0,60 25 0,57 25 0,63 NS80H -MA 1,5 2,5 0,21 0,56 6,3 3 50 1,66 50 4,17 50 4,03 50 4,32 150 8,55 150 11,14 150 9,9 150 12,49 100 5,2 100 5,27 100 4,72 100 5,87 50 3,68 50 3,93 50 3,83 50 4,08 100 3,32 100 4,33 100 3,92 100 4,93 150 6,75 150 9,02 150 8,1 150 10,37 12,5 2 25 1,4 50 2,6 80 6,02 220 14,52 220 19,41 220 17,42 220 22,31 NS400 MA/MP 320 12,29 320 18,43 320 15,49 320 21,63 NS630 MA/MP 500 25 500 40 500 38,99 500 53,99 Compact NS630b/3200 automatici e non automatici fisso NS630b N, H/L 630 30/45 630 55/115 In [A] Pdiss [W] In [A] Pdiss [W] estraibile NS800 N, H/L 800 45/60 800 90/120 NS1000 N, H/L 1000 65/100 1000 150/230 NS1250 N, H 1250 130 1250 250 NS1600 N, H NS2000 N, H NS2500 N, H NS3200 N, H 1600 2000 2500 3200 220 250 260 420 1600 460 250 (160) 4 250 320 400 500 630 800 1000 1250 1600 2000 2500 9,5 6,1 9,6 15 24 16 24 Interpact In [A] Pdiss/ polo [W] INS 40 63 80 100 125 160 0,5 1,2 1,9 2 3,1 5,1 250 (200) 6 38 62 48 75 Masterpact NT ed NW fisso In [A] Pdiss [W] estraibile In [A] Pdiss [W] fisso In [A] Pdiss [W] estraibile In [A] Pdiss [W] 166 NT08 H1/L1 800 45/60 800 90/120 NW16 N1 1600 250 1600 480 NT10 H1/L1 1000 65/100 1000 150/230 NW16 H,L 1600 170 1600 390 NT12 H1 NT16H1 NW08 N1 NW08 H, L NW10 N1 1250 1600 800 800 1000 130 220 62 42 100 1250 1600 800 800 1000 250 460 137 100 220 NW20 H,L NW25 H NW32 H NW40 H NW40b H 2000 2500 3200 4000 4000 250 260 420 650 270 2000 2500 3200 4000 4000 530 600 670 900 380 NW10 H, L 1000 70 1000 150 NW50 H 5000 420 5000 590 NW12 N1 NW12 H, L 1250 1250 150 105 1250 1250 330 230 NW63 H 6300 660 6300 950 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve di limitazione Presentazione Corrente presunta e corrente limitata reale Potere di limitazione di un interruttore automatico La corrente di cortocircuito presunta è la corrente che circolerebbe nel circuito se ciascun polo del dispositivo di protezione, installato nel punto considerato, fosse sostituito da un conduttore di impedenza trascurabile. Questa caratteristica dell'interruttore automatico viene tradotta in curve di limitazione che indicano: c l'energia specifica passante I2t [A2s] limitata in funzione del valore efficace della corrente di cortocircuito presunta; c il valore di cresta I [kÂ] della corrente limitata in funzione del valore efficace della corrente di cortocircuito presunta. La tecnica di interruzione rotoattiva utilizzata negli interruttori scatolati Compact NS fornisce a questo tipo di interruttori un eccezionale potere di limitazione. Vantaggi offerti dalla limitazione ! Il potere di limitazione di un interruttore automatico rappresenta la sua capacità, più o meno grande, di lasciar passare, in occasione di un cortocircuito, una corrente limitata reale inferiore alla corrente di cortocircuito presunta. Migliore protezione della rete L'utilizzo di interruttori limitatori attenua fortemente gli effetti nocivi prodotti dalle correnti di cortocircuito su un impianto riducendo gli: v effetti termici; minor surriscaldamento a livello dei conduttori, quindi maggior durata dei cavi e degli isolanti in genere, v effetti meccanici; forze elettrodinamiche di repulsione ridotte, quindi meno rischi di deformazione o di rottura a livello dei collegamenti elettrici, v effetti elettromagnetici; minore influenza sugli apparecchi di misura situati in prossimità di un circuito elettrico. Curva di limitazione dell'energia specifica passante DOMA47/42 230V Schneider Electric Risparmio grazie alla filiazione La tecnica della filiazione permette di utilizzare, a valle di interruttori automatici limitatori, interruttori con potere di interruzione ridotto rispetto a quello normalmente necessario ed ottenere quindi risparmi sostanziali sui componenti elettrici e sui tempi di progettazione. ! Dati del costruttore Le curve di limitazione sono il risultato di prove condotte secondo le norme CEI 23.3 e CEI EN 60947-2. I valori indicati sulle curve di limitazione della corrente di cresta e dell'energia specifica passante corrispondono ai valori massimi. I costruttori sono tenuti a fornire le caratteristiche di limitazione di ogni interruttore in funzione del valore efficace della corrente di cortocircuito presunta. Per interruttori ad uso civile o similare, la norma CEI 23.3 classifica gli apparecchi per classi di limitazione (classe 1, classe 2 e classe 3). Gli interruttori modulari C60a, C60N e C60H soddisfano le condizioni imposte dalla classe 3 di limitazione che corrisponde al massimo livello di prestazione. Le curve di limitazione dell'energia specifica passante presentano a fianco una tabella che fornisce i limiti di energia specifica ammissibile dai cavi. Tali limiti sono rappresentati dai segmenti orizzontali che sono posti in corrispondenza del valore di A2s ammissibile letto sull'asse delle ordinate. Curva di limitazione della corrente di cresta DOMA47/42 230V 167 Curve di limitazione Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra C40 3P+N 400V Curve di limitazione dell'energia specifica passante C40 1P+N, 3P+N 230V, DOMA45 230V C40 Vigi 1P+N 230V 230 V Cu/PVC Cu/ERP [G5-G7] Sez. Sez. [mm2] [mm2] 2 A s 3 2 10 2 A s 3 2 2,5 2,5 5 10 1,5 5 1 3 2 10 400V 40 A 10 10 A 2 4A 3 3A 2 2A 10 3 2A 1A 5 5 1A 3 2 3 2 2 10 5 5 3 2 3 2 10 16 A 6A 4 3 4A 3 10 40 A 25 A 5 5 10 2 3 2 20 A 4 1 5 1,5 2 5 1 10 .2 .3 .4 .5 .6 .7.8.9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 2 1 20 kA eff /rms .2 .3 .4 .5 .6 .7.8.9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 kA eff/rms C40 3P+N 400V Curve di limitazione della corrente di cresta C40 1P+N, 3P+N 230V, DOMA45 230V C40 Vigi 1P+N 230V 400 V 230 V I(kÂ) I(kÂ) 30 cos phi = 0.3 20 corrente di cresta non limitato max prospective peak current 20 15 = 0.5 10 10 9 8 8 7 6 5 1 4 2 40 A 6 20 A 3 1 2A 1A 2 16A = 0.9 3 40A 25A 1 4 4A .8 .7 .6 .5 = 0.8 5 10 A 2 = 0.7 7 10A 6A 2 = 0.95 .4 .3 .2 .2 .3 .4 .5 .6 .7.8.9 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 kA eff /rms 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 15 20 30 kA eff /rms 1 C40a, DOMA45 2 C40N 168 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra C60 1P 230/240 V 2, 3, 4P 400/415 V Curve di limitazione dell'energia specifica passante C60 2, 3, 4P 230/240 V Cu/PVC Cu/EPR [G5-G7] Sez. Sez. [mm2] [mm2] A2s 3 2 107 10 5 106 4 3 105 − 63 A 2 − 10 A 4 3 4 5 6 7 8 10 20 30 40 10 10 −6A 103 2 10 5 3 2 − 25 A 10 25 60 80100 25 107 10 5 16 3 2 10 106 10 6 6 5 4 4 4 2,5 10 − 40 A 1 35 16 3 2 3 2 35 3 2 5 5 A2s 2 2,5 1 1,5 10 5 3 2 − 10 A 1,5 −6A 104 10 5 5 3 2 3 2 kA eff. 103 2 3 4 5 6 7 8 10 20 30 40 60 80100 kA eff. C60 1P 230/240 V 2, 3, 4P 400/415 V Curve di limitazione della corrente di cresta C60 2, 3, 4P 230/240 V kA kA cos phi = 0.3 cos phi = 0.3 20 20 15 15 = 0.5 = 0.5 3 10 9 8 2 = 0.7 7 4 5 £ 63A £ 40A £ 25A £ 10A 6 = 0.8 £ 6A 1 5 4 10 9 8 3 = 0.7 4 2 = 0.9 2 6 = 0.8 1 1 £ 6A = 0.9 2 2 3 4 5 6 7 8 9 10 12 15 20 30 40 50 kA eff. 1 £ 63A £ 40A £ 10A 5 3 = 0.95 5 £ 25A 7 4 3 1 3 2 − 63 A − 40 A − 25 A 3 105 5 = 0.95 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 15 20 30 kA eff. 1 C60a 2 C60N 3 C60H/L 50-63 A 4 C60L, C60L-MA 32-40 A 5 C60L, C60L-MA £25 A Schneider Electric 169 Curve di limitazione Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve di limitazione dell'energia specifica passante C120 2, 3, 4P 230/240 V Cu/PVC Cu/ERP [G5-G7] Sez. [mm2] Sez. [mm2] A2s 3 2 10 6 10 1 10 5 125A 100A 80A 10 2 10 4 3 2 16 10 6 10 5 3 2 10 10 6 1 6 4 10 4 5 3 A2s 16 5 3 2 C120 1P 230/240 V 2, 3, 4P 400/415 V 125A 100A 80A 5 10 2,5 5 3 2 2,5 1,5 1,5 10 10 4 10 5 5 3 2 3 2 10 10 3 10 2 2 4 3 5 6 7 8 9 10 15 20 10 30 3 2 2 3 5 4 7 8 9 10 6 15 20 kA eff. C120 1P 230/240 V 2, 3, 4P 400/415 V Curve di limitazione della corrente di cresta C120 2, 3, 4P 230/240 V kA kA cos phi = 0.3 cos phi = 0.3 20 20 15 15 = 0.5 = 0.5 1 10 9 8 10 9 8 = 0.7 7 1 = 0.7 7 6 6 = 0.8 5 5 4 4 = 0.9 3 2 1 30 kA eff. 2 2 3 4 5 6 7 8 9 10 15 20 30 kA eff. 170 = 0.9 3 = 0.95 1 = 0.8 1 = 0.95 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 15 20 30 kA eff. Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve di limitazione dell'energia specifica passante (I2t) NG125 2, 3, 4P 240 V NG125 1P 240 V 2, 3, 4P 415 V Cu/PVC Cu/EPR G5-G7 sez sez [mm2] [mm2] A2s 3 2 10 10 2 5 10 1 3 2 10 125A 100A 80A 63A 50A 40A 32A 25A 20A 16A 10A 5 5 3 2 10 16 3 6 6 6 4 4 2,5 2,5 1,5 4 1,5 A2s 3 2 10 5 10 2 5 3 2 10 5 5 3 2 3 2 2 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 30 40 50 60 10 100 kA eff. 5 3 3 2 10 125A 100A 80A 63A 50A 40A 32A 25A 20A 16A 10A 5 10 3 2 1 3 2 5 10 3 6 4 3 2 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 30 40 50 60 100 kA eff. Curve di limitazione della corrente di cresta NG125 1P 240 V 2, 3, 4P 415 V NG125 2, 3, 4P 240 V kA kA cos phi = 0.3 cos phi = 0.3 20 20 15 3 = 0.5 1 10 9 8 80-100-125A 50-63A 32-40A 20-25A 7 = 0.8 10-16A 5 = 0.9 80-100-125A 50-63A 32-40A 20-25A = 0.7 7 10-16A 6 = 0.8 5 = 0.9 3 3 1 10 9 8 4 4 2 2 = 0.5 1 2 = 0.7 6 3 15 2 = 0.95 = 0.95 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 30 40 50 100 kA eff. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 20 30 40 50 100 kA eff. 1 NG125a 2 NG125N 3 NG125L Schneider Electric 171 Curve di limitazione Il Sistema Multi 9 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve di limitazione dell'energia specifica passante XC40 230/240 V A2 s XC40 380/415 V 3 2 10 7 10 5 10 6 10 10 10 10 4 25 16 3 2 XC40 35 3 2 5 10 5 Cu/PVC Cu/EPR [G5-G7] Sez. Sez. 2 [mm ] [mm 2] 5 3 2 10 6 A2 s 3 2 35 25 10 7 10 5 16 3 2 10 10 6 10 6 5 3 2 4 4 2,5 2,5 10 5 XC40 1,5 1,5 10 4 0,3 0,5 0,8 1 2 3 4 5 6 7 8 10 kA eff. 5 3 2 10 3 0,2 Curve di limitazione della corrente di cresta XC40 230/240 V 0,3 0,5 0,8 1 2 3 4 5 6 7 8 10 kA eff. XC40 380/415 V kA kA 30 30 20 20 Corrente di cresta non limitata 10 8 XC40 6 5 4 3 3 2 2 1 0,8 1 0,8 0,5 0,5 0,3 0,3 0,2 172 0,3 0,4 0,6 0,8 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 0,2 kA eff. Corrente di cresta non limitata 10 8 6 5 4 0,2 5 3 2 10 5 3 2 10 3 0,2 10 XC40 0,2 0,3 0,4 0,6 0,8 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 kA eff. Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra C32H-DC 127V Curve di limitazione dell'energia specifica passante C32H-DC 250 V A2s 3 2 106 Cu/PVC Cu/EPR [G5-G7] Sez. Sez. [mm2] [mm2] 16 10 10 6 5 6 3 2 105 106 10 5 4 2,5 2,5 5 3 2 105 10 5 1,5 3 2 104 3 2 4 10 C32H-DC 2P A2s 16 10 1,5 C32H-DC 1P 104 10 10 5 3 2 3 4 5 6 7 8 10 10 102 0,2 kA eff. A2s 1 2 3 4 Cu/PVC Cu/EPR [G5-G7] Sez. [mm2] Sez. [mm2] 2,5 1,5 5 1,5 0,3 0,5 0,8 1 2 3 4 5 6 7 8 10 kA eff. Curve di limitazione della corrente di cresta P25M 415 V 100 kA 1 5 2 ,2 0,8 1 3 2 50 2 3 ,3 6 =0 0,5 5 3 2 20 4 5 ,5 104 =0 7 10 =0 ,7 0,3 10 5 Curve di limitazione dell'energia specifica passante P25M 415 V 5 C32H-DC 2P 103 10 102 0,2 5 3 2 =0 103 3 2 ,8 6 7 =0 5 8 =0 , 9 103 8 =0 ,9 5 2 co sj 9 1 102 9 0,5 10 0,2 10 0,1 0,2 0,5 1 20-25 A 2 17-23 A 3 13-18 A Schneider Electric 1 2 4 9-14 A 5 6-10 A 6 4-6,3 A 5 10 20 50 100 kA eff. 7 2,5-4 A 8 1,6-2,5 A 9 1-1,6 A 0,1 0,1 1 2 3 4 0,2 0,5 1 2 corrente di cresta non limitata 20-25 A 17-23 A 13-18 A 5 5 6 7 8 10 9-14 A 6-10 A 4-6,3 A 2,5-4 A 20 50 100 kA eff. 9 1,6-2,5 A 10 1-1,6 A 173 Curve di limitazione Compact NS80H-MA Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve di limitazione dell'energia specifica passante Compact NS80H-MA 400/415 V Cu/PVC Cu/EPR 2 Sez. [mm2] 2 I t [A S] 5 6 3 80 A 50 A 25 A 2 6 4 4 12,5 A 105 Sez. [mm2] 2,5 2,5 5 6,3 A 3 2,5 A 1,5 1,5 2 104 5 3 2 2 3 4 6 10 20 30 40 60 100 200 300 kA eff Curve di limitazione della corrente di cresta Compact NS80H-MA 380/415 V Icc cresta [kA] 20 80 A 50 A 25 A 12.5 A 10 8 7 6 5 6.3 A 4 2.5 A 1.5 A I [kA] 3 2 1 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 2 3 4 6 10 20 30 40 60 100 200 300 kA eff. kA rms 174 Schneider Electric Curve di limitazione Compact NS Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve di limitazione dell'energia specifica passante Compact 380/415 V Cu/PVC Cu/EPR Sez. Sez. [mm2] [mm2] I2t [A2s] 10 9 5 3 2 NS630bH NS800H NS1000H NS1250H NS1600H NS630bN NS800N NS1000N NS1250N NS1600N 8 10 5 120 120 95 70 50 35 7 NS1000L NS800L (1) 5 3 2 N H N H 6 10 5 E 3 2 E NE 5 E L H L N SX H L NSA160 NE N SX H NE N SX H L 25 16 16 10 10 NS250 NS160 TM32…250 L 35 25 NS400 SX N NS630 L N NE E 10 NS160TM25 NS160TM16 6 6 4 4 2,5 2,5 5 3 2 70 50 3 2 10 95 1,5 2 3 4 6 10 20 30 40 60 70 100 150 200 300 kA eff (1) Curva valida anche per interruttore NS630bL Schneider Electric 175 Curve di limitazione Compact NS Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve di limitazione della corrente di cresta Compact 380/415 V Icc cresta [kA] 300 200 NS630bH NS800H NS1000H NS1250H NS1600H NS630bN NS800N NS1000N NS1250N NS1600N 100 80 70 60 50 40 NS630bL NS800L NS1000L N L 30 NE E 176 SX N 20 10 8 7 6 5 4 NS630 NS400 H NE E SX H NS250 NS160 TM32...250 H NS160 TM25 NS160 TM16 N NSA160 2 3 4 6 10 20 30 40 60 100 200 300 kA eff Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve di limitazione dell'energia specifica passante Compact 690 V 2 Cu/PVC Cu/EPR Sez. Sez. 2 [mm ] [mm2] 2 I t [A s] 9 10 5 3 2 8 10 NS630bN NS800N NS1000N NS1250N NS1600N 5 3 2 95 NS630bH NS800H NS1000H NS1250H NS1600H 95 70 50 35 7 10 5 NS630bL NS800L NS1000L NS630 L H 3 2 N H N L SX-H L 6 10 N 5 3 2 N-NE 150 A / 250 A / 400 A 10 10 NS250 NS160 6 6 4 4 L 2,5 2,5 5 3 2 25 16 SX-H N-NE SX-H 35 16 L NS400 NS160 TM 16 5 50 25 NS160 TM 25 10 70 1,5 2 3 Schneider Electric 4 6 10 20 30 40 60 100 150 200 300 kA eff 177 Curve di limitazione Compact NS Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve di limitazione della corrente di cresta Compact 690 V Icc cresta [kA] 300 200 NS630bN NS800N NS1000N NS1250N NS1600N NS630bL NS800L NS1000L 100 80 70 60 50 40 20 N N-NE 178 L NS630 H 30 10 8 7 6 5 4 NS630bH NS800H NS1000H NS1250H NS1600H H-SX L NS400 TC150/250/400 NS250 NS160 NS160 TM 25 NS160 TM 16 N-NE 2 3 4 6 10 20 30 40 60 100 200 300 kA eff Schneider Electric Curve di limitazione Masterpact NT, NW Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve di limitazione dell'energia specifica passante Masterpact 380/415 V 9 10 Cu/PVC Cu/EPR Sez. Sez. [mm2] [mm2] I2t [A2s] 185 5 3 Masterpact NW H3 2 8 185 150 150 120 120 95 95 10 Masterpact NW L1 5 70 70 50 3 50 35 2 35 7 10 Masterpact NT L1 5 25 25 16 3 16 2 6 10 10 20 30 40 60 100 150 200 300 kA eff Curve di limitazione della corrente di cresta Masterpact 380/415 V Icc cresta [kA] 300 Masterpact NW H3 200 Masterpact NW L1 100 80 70 60 50 Masterpact NT L1 40 30 20 10 20 Schneider Electric 30 40 60 100 200 kA eff 179 Curve di limitazione Masterpact NT, NW Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Curve di limitazione dell'energia specifica passante Masterpact 690 V 2 Cu/PVC Cu/EPR Sez. Sez. [mm2] [mm2] 2 I t [A s] 10 9 185 5 Masterpact NW H3 3 2 10 8 150 120 120 95 95 Masterpact NW L1 5 185 150 70 50 3 50 35 2 10 70 35 7 Masterpact NT L1 5 25 25 16 3 16 2 10 6 10 20 30 40 60 100 150 200 300 kA eff Curve di limitazione della corrente di cresta Masterpact 690 V Icc cresta [kA] 300 Masterpact NW H3 200 Masterpact NW L1 100 80 70 60 50 Masterpact NT L1 40 30 20 10 180 20 30 40 60 100 200 kA eff Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Filiazione Filiazione vuol dire coordinare due dispositivi di protezione in serie utilizzando il loro potere di limitazione. Questa limitazione offre la possibilità di installare a valle interruttori con potere di interruzione inferiori a quello normalmente richiesto. Gli interruttori a monte svolgono un ruolo di barriera per le forti correnti di cortocircuito. Infatti, essi limitano i valori di corrente nel circuito e consentono perciò agli interruttori a valle (con Pdi inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel loro punto di installazione) di essere sollecitati da correnti inferiori al loro Pdi in caso di cortocircuito. La limitazione di corrente avviene lungo tutto il circuito controllato dall'interruttore a monte e la filiazione interessa tutti gli apparecchi situati a valle di tale interruttore. Filiazione Presentazione Non è limitata a due apparecchi consecutivi, ma può essere realizzata anche tra apparecchi installati in quadri diversi. In questo modo, il termine filiazione viene ad indicare, in senso generale, tutte quelle associazioni di interruttori che permettono di installare in un punto di un impianto un interruttore di Pdi inferiore alla Icc presunta. E' inteso che il potere di interruzione dell'apparecchio a monte deve essere maggiore o uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui esso è installato (corrente determinabile con il metodo proposto nelle pagine seguenti, vedere pag. 47). L'associazione di due apparecchi in filiazione è prevista dalla norma CEI 64-8 e dalla norma CEI EN 60947-2. Secondo queste norme i dispositivi di protezione contro i cortocircuiti devono avere un potere di interruzione almeno Rete a 230V a valle di una rete a 400V F uguale alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione. È tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore, a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione; in questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l'energia specifica passante (l2t) lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo a valle e dalle condutture protette. La filiazione può essere verificata solo con prove di laboratorio e le associazioni possibili possono essere fornite solamente dal costruttore. Le tabelle seguenti indicano le possibilità di filiazione tra i vari interruttori per reti 230 V, 400 V e 440 V. N In caso di interruttori, unipolare + neutro o bipolari collegati tra fase e neutro in una rete a 400V, in un sistema TT o TNS, per determinare le possibilità di filiazione tra apparecchi a valle e a monte, consultare la tabella di filiazione per reti a 230 V. F Filiazione a tre livelli Si identifichino tre interruttori in serie, A, B e C. Il funzionamento in filiazione fra i tre apparecchi è assicurato nei due casi seguenti: c l'apparecchio di testa A si coordina in filiazione con l'apparecchio B e con l'apparecchio C (anche se il coordinamento in filiazione non è soddisfacente tra gli apparecchi B e C). È sufficiente verificare che le associazioni A+B e A+C abbiano il potere di interruzione necessario (vedere esempio 1). c due apparecchi successivi si coordinano tra loro, A con B e B con C (anche se il coordinamento in filiazione non è soddisfacente tra gli apparecchi A e C). È sufficiente verificare che le associazioni A+B e B+C abbiano il potere di interruzione necessario (vedere esempio 2). Schneider Electric N Esempio 1: Rete a 400V 80 A 200 Esempio 2: Rete a 400V 48 kA kA A A NS250L 50 B 63 320 A NS400H 30 kA kA A NS160NE B 100 A NSA160E 14 kA 2 7 kA C 25 A C60N L'interruttore di testa A è un NS250L (Pdi: 150 kA) con una lcc presunta ai suoi morsetti di 80 kA. Si può scegliere come interruttore B un NS160NE (Pdi: 25 kA) con una lcc presunta ai suoi morsetti di 50 kA, poichè il potere di interruzione di questo apparecchio, per filiazione con l'NS250L a monte, è di 150 kA. Come interruttore C può essere impiegato un C60N (Pdi: 10 kA) per una lcc presunta ai suoi morsetti di 27 kA, poichè il potere di interruzione di questo apparecchio per filiazione con l'NS250L a monte è di 30 kA. È da notare che il Pdi "rinforzato" del C60N con l'NS100N a monte è solo di 25 kA, ma: A+B = 150 kA A+C = 30 kA. C 25 A C60N L'interruttore di testa A è un NS400H (Pdi: 70 kA) con una lcc presunta ai suoi morsetti di 48 kA. Si può scegliere per interruttore B un NSA160E (Pdi: 16 kA) con una lcc presunta ai suoi morsetti di 30 kA, poichè il potere di interruzione di questo apparecchio, per filiazione con l'NS400H a monte, è di 30 kA. Come interruttore C può essere impiegato un C60N (Pdi: 10 kA) con una lcc presunta ai suoi morsetti a valle di 14 kA, poichè il potere di interruzione di questo apparecchio, per filiazione con il NSA160E a monte, è di 15 kA. È da notare che il Pdi del C60N non è "rinforzato" per filiazione con il NS400H a monte, ma: A+B = 30 kA B+C = 15 kA. 181 Filiazione Rete a 230/240 V Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 1 - Filiazione tra Multi 9 a monte e Multi 9 a valle a monte C60a XC40 C60N C60H C60L (25 A) C60L (40 A) C60L (63 A) C120N NG125a NG125N NG125L-LMA Icu [kA] 10 16 20 30 50 40 30 20 30 50 100 a valle Multi 9 Icu rinforzata [kA] C40a 6 16 20 30 50 40 30 20 20 50 100 C40N 10 10 16 20 30 50 40 30 20 30 50 100 C60a 10 16 20 30 50 100 XC40 16 C60N 20 50 100 C60H 30 50 100 C60L (fino a 25 A) 50 C60L (fino a 40 A) 40 50 100 C60L (fino a 63 A) 30 50 100 C120N 20 NG125a 35 NG125N 50 20 30 50 40 30 20 30 50 40 30 30 50 40 30 50 40 30 100 30 50 100 50 100 100 Tabella 2 - Filiazione tra Compact a monte e Multi 9 e Compact a valle a monte NSC100N NSA160E NSA160NENSA160N NS160E NS160NE NS160N NS160sx NS160H NS160L NS250N NS250sx NS250H NS250L Icu [kA] 42 85 90 150 85 90 150 a valle Multi 9 50 70 25 85 100 100 Icu rinforzata [kA] C40a 6 15 15 15 15 C40N 10 15 20 20 20 C60a 10 30 25 XC40 16 P25M >= 14 A 50 C60N 20 40 C60H 30 30 30 40 40 40 40 42 50 50 50 50 50 50 40 40 40 40 C60L (fino a 25 A) 50 C60L (fino a 40 A) 40 42 C60L (fino a 63 A) 30 42 C120N 20 42 NG125a 30 40 NG125N 50 NG125L/LMA 100 Compact NSA160E 182 25 25 25 25 25 25 30 30 40 40 40 30 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 85 85 90 100 100 40 40 60 60 60 40 60 60 60 50 50 80 80 80 50 65 65 65 65 65 80 80 80 65 80 80 80 65 65 80 80 80 65 80 80 80 65 65 80 80 80 50 65 65 65 40 40 50 50 70 40 50 50 70 40 40 50 50 70 40 50 50 70 60 60 70 70 85 60 70 70 85 50 60 60 60 150 60 150 25 50 50 60 60 NSA160NE 50 85 85 90 100 100 85 90 100 100 NSA160N 70 85 85 90 100 100 85 90 100 100 85 85 90 100 100 85 90 100 100 50 50 50 NS80HMA 100 NSC100N 42 150 NS160E 25 60 60 60 60 60 60 NS160NE 85 90 100 150 90 100 150 NS160N 85 90 100 150 90 100 150 NS160sx 90 150 NS160H 100 150 NS250N 85 90 100 NS250sx 90 NS250H 100 50 50 150 150 150 150 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 3 - Filiazione tra Compact a monte e Compact a valle a monte NS400N NS400H NS400L NS630N NS630H NS630L NS630bL NS800L NS1000L NT L1 NW L1 Icu [kA] 85 100 150 85 100 150 150 150 150 150 150 60 150 a valle Icu rinforzata [kA] Compact NSA160E 25 50 60 60 50 60 NSA160NE 50 65 100 100 65 100 100 NSA160N 70 85 100 100 85 100 100 NS80HMA 100 NSC100N 42 85 100 100 85 100 100 NS160E 25 50 60 60 50 60 60 NS160NE 85 100 150 100 150 150 150 150 NS160N 85 100 150 100 150 150 150 150 150 NS160sx 90 100 150 100 150 150 150 150 150 NS160H 100 150 150 150 150 150 NS250N 85 100 150 100 150 150 150 150 150 NS250sx 90 100 150 100 150 150 150 150 150 NS250H 100 150 150 150 150 150 NS400N 85 150 150 150 150 150 NS400H 100 150 150 150 150 150 NS630N 85 NS630H 100 NS630bN NS630bH 150 150 150 150 100 150 100 150 150 150 150 150 150 150 150 150 150 150 50 150 150 150 70 150 150 150 NS800N 50 150 150 150 NS800H 70 150 150 150 NS1000N 50 150 NS1000H 70 150 NS1250N 50 Schneider Electric 100 100 100 100 100 100 100 183 Filiazione Rete a 400/415 V Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 4 - Filiazione tra Multi 9 a monte e Multi 9 a valle a monte XC40 C40N C60N C60H C60L (25 A) C60L (40 A) C60L (63 A) C120N NG125a NG125N NG125L-LMA Icu [kA] 6 10 10 15 25 20 15 10 16 25 50 10 a valle Multi 9 Icu rinforzata [kA] C40a 6 C40N 10 10 C60a 5 XC40 6 C60N 10 C60H 15 C60L (fino a 25 A) 25 C60L (fino a 40 A) 20 25 50 C60L (fino a 63 A) 15 25 50 C120N 10 25 50 NG125a 16 25 50 NG125N 25 6 10 10 10 20 15 10 15 25 20 15 10 15 25 20 15 10 15 25 20 15 15 25 20 15 25 20 15 10 10 10 20 15 15 25 16 25 50 25 50 25 50 16 50 50 Tabella 5 - Filiazione tra Compact a monte e Multi 9 e Compact a valle a monte NSC100N NSA160E NSA160NE NSA160N NS160E NS160NE NS160N NS160sx NS160H NS160L NS250N NS250sx NS250H NS250L Icu [kA] 18 a valle Multi 9 25 36 16 C40a 6 10 10 10 10 10 C40N 10 15 15 15 15 15 25 36 50 70 150 36 50 70 150 C60a 5 15 15 15 15 15 15 15 20 20 20 15 20 20 20 XC40 6 18 16 25 25 16 25 25 30 30 30 25 30 30 30 30 P25M >= 14 A 15 18 16 25 25 16 25 25 50 50 50 C60N 10 18 16 25 25 16 25 25 30 30 30 25 30 30 C60H 15 18 16 25 30 16 25 30 40 40 40 25 30 30 30 C60L (fino a 25 A) 25 25 30 30 40 40 40 30 40 40 40 C60L (fino a 40 A) 20 25 30 25 30 40 40 40 30 40 40 40 C60L (fino a 63 A) 15 25 30 25 30 40 40 40 30 30 30 30 C120N 10 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 NG125a 16 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 NG125N 25 36 36 36 70 36 36 36 70 NG125L/LMA 50 70 150 Compact NSA160E 184 16 Icu rinforzata [kA] 18 16 16 NSA160NE 25 NSA160N 36 NS80HMA 70 NSC100N 18 16 25 70 150 25 30 30 30 25 30 30 30 36 36 36 36 36 36 36 36 50 50 50 50 50 50 36 50 50 50 150 25 25 25 150 36 50 50 50 25 30 30 30 25 30 30 30 36 50 70 150 36 50 70 150 50 70 150 50 70 150 70 150 70 150 NS160E 16 NS160NE 25 NS160N 36 NS160sx 50 NS160H 70 NS250N 36 70 NS250sx 50 70 NS250H 70 150 150 150 150 150 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 6 - Filiazione tra Compact a monte e Compact a valle a monte NS400N NS400H NS400L NS630N NS630H NS630L da NS630bN a NS1600N NS630bH Icu [kA] 45 70 150 45 70 150 50 70 a valle Icu rinforzata [kA] Compact NSA160E 16 25 30 30 25 30 30 NSA160NE 25 36 36 36 36 36 36 NSA160N 36 36 50 50 36 50 50 NS80HMA 70 NSC100N 18 45 50 50 150 45 50 150 50 NS160E 16 25 30 30 25 30 30 NS160NE 25 45 70 150 45 70 150 50 70 NS160N 36 45 70 150 45 70 150 50 70 NS160sx 50 70 150 70 150 NS160H 70 NS250N 36 NS250sx 50 NS250H 70 NS400N 45 NS400H 70 NS630N 45 NS630H 70 NS630bN 50 NS630bH 70 NS800N 50 NS800H 70 NS1000N 50 NS1000H 70 NS1250N 50 150 45 70 150 70 150 45 70 150 70 150 150 70 70 150 50 70 70 150 150 70 150 150 50 70 50 70 150 70 150 150 Tabella 7 - Filiazione tra Compact e Masterpact a monte e Compact a valle a monte NS630bL NS800H NS800L NS1000H NS1000L NS1250H NS1600H NT L1 NW L1 Icu [kA] 150 70 150 70 150 70 70 150 150 a valle Icu rinforzata [kA] Compact NSA160E NSA160NE 16 25 NSA160N 36 NS80HMA 70 NSC100N 18 NS160E 16 NS160NE 25 150 70 150 70 150 70 70 150 NS160N 36 150 70 150 70 150 70 70 150 NS160sx 50 150 70 150 70 150 70 70 150 NS160H 70 150 NS250N 36 150 70 150 70 150 70 70 150 NS250sx 50 150 70 150 70 150 70 70 150 NS250H 70 150 NS400N 45 150 70 70 NS400H 70 150 NS630N 45 150 NS630H 70 150 NS630bN 50 NS630bH 70 NS800N 50 NS800H 70 NS1000N 50 NS1000H 70 NS1250N 50 Schneider Electric 150 150 150 70 150 150 70 150 70 150 150 70 150 150 150 70 150 70 70 70 150 70 70 150 150 100 150 100 150 70 70 150 70 100 150 150 150 150 150 150 150 70 150 150 150 70 150 150 100 150 70 70 100 70 70 100 150 185 Filiazione Rete a 440 V Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 8 - Filiazione tra Compact a monte e Multi 9 e Compact a valle a monte NSA160E NSA160NE NSA160N NS160E NS160NE NS160N NS160sx NS160H NS160L NS250N NS250sx NS250H NS250L Icu [kA] 10 25 50 65 130 35 50 65 130 65 130 a valle Multi 9 15 18 10 35 Icu rinforzata [kA] C60N 6 10 15 15 15 20 20 C60H 10 20 20 20 25 25 C60L (fino a 25 A) 20 25 25 25 30 30 C60L (fino a 40 A) 15 25 25 25 30 30 C60L (fino a 63 A) 10 20 20 20 25 25 65 130 50 50 35 50 50 50 65 130 35 65 65 130 65 130 65 65 130 65 65 C120N NG125a 10 NG125N 20 NG125L/LMA 40 Compact NSA160E 10 NSA160N 15 NSA160N 18 NS80HMA 65 NSC100N 18 NS160E 10 NS160NE 25 NS160N 35 NS160sx 50 NS160H 65 NS250N 35 NS250sx 50 NS250H 65 150 25 35 35 150 130 130 130 130 Tabella 9 - Filiazione tra Compact a monte e Compact a valle a monte NS400N NS400H NS400L NS630N NS630H NS630L NS630bL NS800N NS800H NS800L Icu [kA] 45 65 130 42 65 130 130 50 65 130 a valle Icu rinforzata [kA] Compact NSA160E NSA160NE 186 10 15 NSA160NE 18 NS80HMA 65 NSC100N 18 150 150 42 50 50 42 50 50 NS160E 10 NS160NE 25 42 65 130 42 65 130 130 50 65 130 NS160N 35 42 65 130 42 65 130 130 50 65 130 NS160sx 50 130 130 42 65 130 42 65 130 130 50 65 130 130 130 65 130 65 130 130 50 65 130 130 130 65 130 130 50 65 130 130 130 NS160H 65 NS250N 35 NS250sx 50 NS250H 65 NS400N 42 NS400H 65 NS630N 42 NS630H 65 NS630bN 50 NS630bH 65 NS800N 50 NS800H 65 NS1000N 50 NS1000H 65 NS1250N 50 130 130 130 130 130 130 130 65 130 130 65 130 130 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 10 - Filiazione tra Compact a monte e Compact a valle a monte NS1000N NS1000H NS1000L NS1250N NS1250H NS1600H NT L1 NW L1 Icu [kA] 65 130 50 65 65 150 150 a valle 50 Icu rinforzata [kA] Compact NSA160E 10 NSA160NE 15 NSA160NE 18 NS80HMA 65 NSC100N 18 NS160E 10 NS160NE 25 50 65 130 50 65 100 NS160N 35 50 65 130 50 65 100 NS160sx 50 50 65 130 50 65 50 65 130 50 65 NS160H 65 NS250N 35 NS250sx 50 NS250H 65 NS400N 42 NS400H 65 NS630N 42 NS630H 65 NS630bN 50 NS630bH 65 NS800N 50 NS800H 65 NS1000N 50 NS1000H 65 NS1250N 50 Schneider Electric 130 100 100 130 100 100 130 50 65 130 100 50 65 100 130 65 130 100 65 65 130 65 130 130 65 100 65 65 130 65 100 100 65 100 65 65 65 65 65 65 130 187 Filiazione Trasformatori in parallelo Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Le tabelle seguenti indicano i tipi di interruttore da installare sulle partenze nel caso di 2 o 3 trasformatori in parallelo. Sono determinate in base alle seguenti ipotesi: c la potenza di cortocircuito della rete a monte è di 500 MVA; Esempio 1: 2 trasformatori in parallelo D1 c i trasformatori sono identici (... kV/400 V) ed hanno caratteristiche standard (vedere pag. 49); c la corrente di cortocircuito sul sistema di sbarre non tiene conto delle impedenze di collegamento (caso più sfavorevole). Nota Per collegare due o più trasformatori in parallelo, occore soddisfare le seguenti condizioni: c stessa Vcc; c stesso rapporto di trasformazione a vuoto; c avvolgimenti aventi lo stesso indice (gruppo) orario (es.: Dy - 11); c rapporto delle potenze tra i trasformatori non superiore a 2. Filiazione nel caso di due trasformatori in parallelo D2 potenza dei trasformatori [kVA] Icc max a valle di D4 [kA] (1) In dei trasformatori [A] interruttori di macchina D1 e D2 Pdi [kA] interruttore D4 in filiazione Pdi rinforzato [kA] 70 kA 315 22,1 444 NS630N 45 400 27,8 564 NS630N 45 500 34,4 704 NS800N 50 630 44 887 NS1000N 50 50 kA 45 kA Esempio 2: 3 trasformatori in parallelo D1 D2 D4 Icc 800 36,6 1126 NS1250N 50 NS630N NS400N NS250N NS160N D4 Icc 630 42,9 887 NS1000H 70 NS630N NS400N NS250N NS160N NS250N NS160N NS630N NS400N NS250N NS160N NS630N NS400N NS250N NS160N NS250N NS160N Filiazione nel caso di tre trasformatori in parallelo D3 potenza dei trasformatori [kVA] Icc max a valle di D4 [kA] (1) In dei trasformatori [A] interruttori di macchina D1, D2 e D3 Pdi [kA] interruttore D4 in filiazione Pdi rinforzato [kA] 70 kA 50 kA 45 kA 250 26,1 352 NS400N 45 NS250N NS160N 315 32,6 444 NS630N 45 NS250N NS160N 400 40,9 564 NS630N 45 500 50,5 704 NS800H 70 630 62,4 887 NS1000H 70 800 53,6 1126 NS1250H 70 NS630N NS400N NS250N NS160N NS630N NS400N NS250N NS160N NS630N NS400N NS250N NS160N NS250N NS160N (1) La Icc è fornita a titolo indicativo. Potrà essere diversa in funzione della Vcc fornita dai costruttori di trasformatori. In tal caso consultateci. Esempio 1 Si considerino 2 trasformatori da 800 kVA in parallelo. Gli interruttori di macchina saranno NS1250N muniti di unità di controllo Micrologic 2.0 regolati a 1125 A (1250 0,9). Le partenze sono 2, rispettivamente da 125 e 630 A. La Icc max a valle di D4 è di 36,6 kA. La partenza da 630 A sarà protetta da un interruttore NS630N (Pdi in filiazione di 50 kA). La partenza da 125 A sarà protetta da un NS160N (Pdi in filiazione di 50 kA). . 188 Esempio 2 Si considerino 3 trasformatori da 630 kVA in parallelo. Gli interruttori di macchina saranno NS1000H muniti di unità di controllo Micrologic 2.0 regolati a 900 A (1000 0,9). Le partenze sono 2 rispettivamente da 250 e 400 A. La Icc max a valle di D4 è di 62,43 kA. La partenza da 250 A sarà protetta da un interruttore NS250N (Pdi in filiazione di 70 kA). La partenza da 400 A sarà protetta da un NS400N (Pdi in filiazione di 70 kA). . Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Il concetto di selettività In un impianto elettrico la distribuzione viene effettuata tramite dispositivi di protezione, sezionamento e comando installati in serie tra di loro per una migliore gestione dell’energia. In una distribuzione radiale l’obiettivo primario della selettività è quello di separare dalla rete elettrica le sole partenze soggette a guasto ed ottenere il massimo livello di continuità di servizio. Selettività Presentazione Le principali perturbazioni che possono interessare una rete elettrica di bassa tensione sono: c il sovraccarico; c il cortocircuito; c il guasto verso terra. Se il coordinamento selettivo tra i dispositivi di protezione installati in serie non è corretto, la perturbazione può provocare la mancanza di tensione in una zona più o meno vasta della rete elettrica. Il livello di selettività può essere: c totale Il coordinamento si dice totalmente selettivo se, per tutte le correnti di guasto, fino alla corrente di cortocircuito IccB, apre solo e soltanto l’interruttore B installato subito a monte del guasto, c parziale Il coordinamento si dice parzialmente selettivo se la condizione sopra riportata viene verificata solo fino ad un certo valore di corrente Is (detto limite di selettività). Per correnti superiori a Is gli interruttori A e B aprono simultaneamente. Icc A A Icc B B Selettività totale si apre solo B Ir B Icc B Icc Selettività parziale si aprono A e B si apre solo B Ir B Is Icc Icc B Selettività = continuità di servizio I campi di selettività In questo capitolo verranno presi in considerazione due tipi di perturbazioni: i sovraccarichi e i cortocircuiti. Generalmente, un sovraccarico viene considerato come una sovracorrente di intensità compresa tra 1,1 e 10 volte la corrente di impiego della conduttura. I guasti che danno origine a correnti superiori a tale valore sono considerati cortocircuiti e quindi devono essere eliminati nel più breve tempo possibile. Selettività amperometrica La selettività amperometrica è basata sulla differenziazione delle soglie di intervento istantanee o di corto ritardo (ImA e ImB) degli interruttori installati in serie. Il limite di selettività è dato dalla soglia magnetica dell'interruttore a monte (ImA). Si applica prevalentemente a livello di distribuzione terminale dove gli interruttori sono istantanei e conduce generalmente ad una selettività parziale. Questa tecnica è tanto più efficace quanto più si differenziano le correnti di cortocircuito nei punti in cui vengono installati gli c In sovraccarico Il dispositivo di protezione contro i sovraccarichi ha una curva di sgancio generalmente a tempo inverso al fine di meglio adattarsi alla caratteristica di sovraccaricabilità del cavo e del carico. Il metodo normalmente utilizzato per verificare la selettività in sovraccarico consiste nel riportare su scala bilogaritmica le caratteristiche di funzionamento delle protezioni installate in serie. La selettività è assicurata se il tempo di non intervento del dispositivo a monte è superiore al tempo massimo di interruzione del dispositivo a valle per qualunque corrente di sovraccarico. Questa condizione è sempre verificata in pratica se il rapporto tra le correnti nominali o di regolazione del dispositivo a monte e del dispositivo a valle è superiore a 1,6. interruttori e quindi quando si è in presenza di conduttori di piccola sezione che abbattono notevolmente il livello di cortocircuito tra monte e valle. Si realizza selettività totale solo quando la corrente di cortocircuito ai morsetti dell’interruttore a valle è inferiore alla soglia di intervento istantaneo o di corto ritardo dell’interruttore a monte. Per ottenere selettività amperometrica (parziale o totale), il minimo rapporto tra la soglia di intervento istantaneo della protezione a monte e a valle deve essere superiore a 1,5 per tener conto delle tolleranze di intervento ammesse dalle norme. c In cortocircuito Le tecniche che permettono di realizzare la selettività in cortocircuito si basano sull’utilizzo di interruttori e/o sganciatori di tipo e di regolazione diversa e si possono identificare come segue: v selettività amperometrica, v selettività cronometrica, v selettività energetica, v selettività logica. Queste tecniche possono essere applicate, nello stesso impianto, sia singolarmente sia in combinazione. Si ricorda che il coordinamento selettivo va verificato sia in sovraccarico che in cortocircuito. t AIST A BIST B ICC tA = tB apre solo B I rB I mB aprono AeB ICC I mA Selettività amperometrica Schneider Electric 189 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Selettività Presentazione Selettività cronometrica La selettività cronometrica si ottiene differenziando i tempi di intervento dei dispositivi di protezione e rispettando comunque un rapporto tra le correnti di intervento istantaneo (o di corto ritardo) dei due dispositivi non inferiore a 1,5 come richiesto anche per la selettività amperometrica. In particolare, occorre verificare che il tempo totale di interruzione dell'interruttore posto a valle (tiB) sia inferiore al tempo di ritardo allo sgancio del dispositivo posto a monte (trA). Le temporizzazioni realizzate con interruttori di nostra produzione si sviluppano in generale su quattro gradini con tempi crescenti e selettivi tra di loro; ciò consente di realizzare un coordinamento con selettività totale su quattro livelli di distribuzione. Gli interruttori adatti ad essere temporizzati sono quelli di categoria B secondo la Norma CEI EN60947-2, i quali riescono a sopportare, da chiusi, valori elevati di corrente per un tempo significativo. Questo comportamento è caratterizzato dalla "corrente di breve durata ammissibile nominale - Icw" (in kA per 0,5 o 1 sec.). Al di sopra del valore Icw, l'interruttore deve assolutamente intervenire istantaneamente, non essendo in grado di sopportare questi valori di corrente, a causa delle elevate sollecitazioni elettrodinamiche e termiche che si determinano e di conseguenza Selettività energetica Considerando due interruttori aventi sganciatori per i quali non è possibile impostare un tempo di ritardo all’intervento, la selettività energetica può consentire di ottenere un limite di selettività che va oltre il valore della soglia magnetica dell’interruttore a monte. Ciò è dovuto all’impiego di un interruttore limitatore a valle. Nel caso in cui l’interruttore a monte è in categoria B ma con Icw < Icu, grazie alla limitazione operata dall’interruttore a valle, è anche possibile avere un limite di selettività superiore alla soglia istantanea dell’interruttore a monte, che, come si è visto in precedenza, è inferiore a Icw (Iist < Icw). Data l’esiguità dei tempi di intervento delle protezioni a monte e a valle, per lo studio della selettività energetica non si confrontano le curve di intervento correntetempo dei dispositivi installati in serie, ma la curva dell’energia specifica lasciata passare dall’interruttore a valle e la curva dell’energia di non intervento dell’interruttore a monte (caratteristiche I2t): per avere selettività energetica queste due curve non devono avere punti di intersezione. Mentre l’effetto di limitazione sull’energia specifica passante è funzione del tipo di interruttore (contatti, meccanismo di apertura e camere di interruzione), il livello di energia di non sgancio dipende dalla caratteristica di intervento dello sganciatore (soglia istantanea e relativo tempo di intervento) e dalla soglia di repulsione dei contatti (apertura incondizionata). 190 ATEMP ATEMP t t BIST A BIST A ICC B ICC B trA gradino 1 tiB gradino Ø apre solo B I rB trA tiB gradino Ø ICC apre solo B IcuB Selettività cronometrica senza soglia istantanea trA = ritardo sgancio gradino 1 tiB = tempo di interruzione non si può avere selettività cronometrica. In questi casi la selettività non risulta totale, ma limitata dalla corrente di intervento istantaneo Iist dello sganciatore dell'interruttore di monte, a meno che si utlizzi un interruttore limitatore a valle che consenta di realizzare la selettività energetica. Le prestazioni Icw degli interruttori Masterpact sono molto elevate e rendono quindi questi interruttori particolarmente adatti a garantire la selettività fino Per realizzare al meglio una selettività di tipo energetico è necessario quindi utilizzare: c sganciatori istantanei con tempo di risposta dipendente dalla corrente di cortocircuito e differenziati per taglia; c interruttori fortemente limitatori con una soglia di repulsione dei contatti differenziata per taglie. L’utilizzo a valle di interruttori limitatori permette inoltre di ridurre sensibilmente le sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche a cui è soggetto l’impianto e di contenere i ritardi intenzionali imposti agli interruttori installati a livello primario di distribuzione e quindi ridurre i tempi di interruzione per cortocircuito sulle sbarre. Gli interruttori della serie NS da 100 a 630 A sono stati appositamente studiati per realizzare una selettività energetica totale, infatti grazie alle tecniche estremamente innovative dell'interruzione roto-attiva e dello sgancio riflesso, essi sono in grado di sfruttare l'energia dell'arco e la pressione da esso sviluppata all'interno dell'interruttore per una rapidissima apertura dei contatti e per l'azionamento rapidissimo di uno speciale sganciatore a pressione. Il perfetto coordinamento tra le caratteristiche degli interruttori di diversa taglia consente di realizzare selettività totale di tipo energetico tra interruttori Compact NS osservando unicamente le due semplici regole seguenti: c le correnti di regolazione termica degli sganciatori in serie devono avere un rapporto superiore a 1,6; c le taglie degli interruttori in serie devono essere differenziate di un rapporto maggiore o uguale a 2,5. ICC aprono AeB I rB IistA Selettività cronometrica con soglia istantanea trA = ritardo sgancio tiB = tempo di interruzione agli elevati valori di corrente di cortocircuito che si raggiungono utilizzando trasformatori MT/BT di grossa potenza o trasformatori in parallelo. Occorre aggiungere che l'impiego di sganciatori ritardabili implica maggiori sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche per i componenti dell'impianto elettrico; infatti, il tempo complessivo di interruzione risulta di molto superiore al periodo (20 ms) relativo ad un'onda di corrente alla frequenza di 50 Hz. Caratteristica di intervento Compact serie NS t AIST A B BIST ICC tA tB tC IA IB IC ICC I2 t [A2S] A Energia di non intervento B Energia passante IA IB IC ICC IA = soglia magnetica / corto ritardo IB = soglia istantanea IC = soglia di sgancio riflesso Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Selettività logica Questa tecnica di selettività può essere applicata solo con sganciatori elettronici STR e unità di controllo Micrologic, e richiede uno scambio di informazioni tramite un filo pilota che collega due o più dispositivi di protezione in serie. Il principio di funzionamento è semplice: c lo scambio di informazioni richiede un tempo massimo di 100 ms quindi tutti gli sganciatori interessati dalla selettività logica devono essere temporizzati sul secondo gradino di temporizzazione (t maggiore di 100 ms); c tutti gli interruttori che vedono transitare una corrente superiore alla soglia di funzionamento inviano un segnale di attesa all’interruttore installato a monte; c l’interruttore installato immediatamente a monte del cortocircuito, non ricevendo nessun ordine di attesa, apre istantaneamente, mentre il successivo interruttore a monte rimane chiuso consentendo così di realizzare un intervento selettivo. Così facendo il tempo di eliminazione del guasto è limitato al minimo indispensabile a tutti i livelli di distribuzione, i livelli di selettività possono essere maggiori del numero di gradini di temporizzazione e l’affidabilità globale dell’impianto è migliorata. A B ICC Selettività differenziale La selettività in caso di guasto verso terra è altrettanto importante della selettività in sovraccarico e in cortocircuito. Nel caso si abbiano due dispositivi differenziali in serie, devono essere rispettate entrambe le seguenti condizioni: c la soglia di intervento differenziale del dispositivo a monte deve essere maggiore o al limite uguale a 2 volte la soglia del dispositivo a valle; La selettività con gli interruttori Masterpact NT, NW e Compact NS630b/3200 Le prestazioni elettriche in cortocircuito dei nuovi interruttori Masterpact NT ed NW e Compact NS da 630b a 3200 consentono di soddisfare le diverse esigenze impiantistiche, dalla necessità di realizzare selettività ai diversi livelli d’impianto a quella di avere elevati poteri d’interruzione. Le caratteristiche principali delle nuove gamme di interruttori sono le seguenti: c Masterpact NT H1, NW N1, H1 ed H2a Gli interruttori Masterpact NT ed NW nelle versioni sopra indicate presentano un valore di corrente di breve durata ammissibile pari al potere d’interruzione estremo (Icw = Icu) rispettivamente per 0.5s e 1s; essi possono essere temporizzati per l’intero campo di correnti di cortocircuito che sono in grado di interrompere, realizzando quindi la selettività cronometrica fino ad un valore di corrente di cortocircuito pari a 42 kA per l’NT tipo H1 e 85 kA per l’NW tipo H2a. Sulle unità di controllo Micrologic nelle versioni 5.0, 6.0 e 7.0 si possono impostare fino a 4 gradini di temporizzazione della soglia di corto ritardo, per un tempo d’interruzione massimo di 0.5 s; Schneider Electric c il ritardo intenzionale del dispositivo a monte deve essere maggiore o al limite uguale al tempo totale di apertura del dispositivo a valle. Per maggiori dettagli e per consultare la tabella di selettività si rimanda al capitolo dedicato alla protezione delle persone (vedere pag. 228). Si ricorda che se la protezione contro i guasti verso terra a monte è delegata alla protezione contro le sovracorrenti (sistemi TN), l’eventuale dispositivo differenziale installato a valle dovrà avere una caratteristica (soglia e tempo di intervento) inferiore a quella del dispositivo magnetotermico. c Masterpact NW H2 Nella versione H2 l’interruttore Masterpact NW ha un valore di Icw=85 kA<Icu=100 kA. L’interruttore Masterpact di tipo H2 possiede perciò una soglia di autoprotezione istantanea per le correnti di cortocircuito comprese tra 85 e 100 kA; questa soglia è sensibile al valore di picco della corrente di cortocircuito ed è fissata in fabbrica ad un valore che sta appena al di sotto della tenuta elettrodinamica dell’apparecchio. Il raggiungimento di soglie di autoprotezione elevate è stato possibile grazie all’impiego di trasformatori di corrente in aria che consentono una misura precisa (assenza di saturazione), fino al valore di Icw. L’interruttore può comunque essere dotato di uno sganciatore avente protezione di corto ritardo temporizzabile allo scopo di realizzare la selettività cronometrica fino a Icc = Icw, al di sopra del quale interviene l’autoprotezione; è quindi possibile eliminare la protezione istantanea (Ii=2÷15 In) dell'unità di controllo Micrologic; per esigenze di selettività cronometrica. Anche in questo caso, così come per la versione H2, per le correnti di cortocircuito superiori a Icw si ha l’intervento di una soglia di autoprotezione istantanea in corrispondenza della tenuta elettrodinamica dell’interruttore, pari a 150 kA in valore di picco. Per ottenere un potere d’interruzione così elevato si è resa necessaria la realizzazione di un meccanismo di sgancio che bypassasse quello dell’unità di controllo per le correnti superiori alla tenuta termica Icw; per queste correnti infatti l’unità di controllo non garantisce tempi così rapidi da evitare il danneggiamento dell’interruttore. Il nuovo meccanismo di sgancio brevettato da Schneider sfrutta l’azione della forza elettromagnetica creata dalla corrente di guasto per allontanare il contatto mobile del polo interessato dalla corrente di guasto dal contatto fisso. Il movimento del polo grazie ad una catena cinematica viene trasmesso ad una leva, la quale libera con la sua azione l’albero su cui sono montati i poli dell’interruttore; c Masterpact NW H3 Con la versione NW H3 (In da 2000 A a 4000 A) si ha la possibilità di avere un interruttore con elevato potere d’interruzione (Icu = Ics = 150 kA), mantenendo un alto valore di corrente di breve durata ammissibile (Icw = 65 kA), c Masterpact NT ed NW L1 Con la versione L1, gli interruttori NT ed NW sono limitatori e hanno elevato potere d’interruzione (Icu = 150 kA a Vn = 400 V). Grazie alla loro capacità di limitazione 191 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Selettività Presentazione consentono ad esempio di abbattere una corrente di cortocircuito presunta pari a 150 kA in valore efficace ad un valore di cresta di 75 kA e 170 kA rispettivamente per Masterpact NT ed NW. v L’interruttore NW L1 (In da 800 a 2000 A) conserva una buona tenuta termica (Icw = 30 kA). La limitazione della corrente di cortocircuito è ottenuta grazie ad una conformazione dei contatti dell’interruttore tale da aumentare la forza di repulsione sul contatto mobile e favorire la spinta dell’arco nella camera d’interruzione. Anche per questa versione è presente il meccanismo di sgancio rapido della versione H3. v L’interruttore NT L1 (In da 800 a 1000 A), oltre ad avere una conformazione dei poli simile a quella dell’NW L1, per garantire tempi rapidi d’intervento utilizza una funzione dell’unità di controllo che, in presenza di un cortocircuito consente di avere un intervento basato non sul valore istantaneo della corrente, ma sulla pendenza del primo fronte di salita della forma d’onda della corrente stessa; infatti la pendenza del fronte d’onda della corrente di cortocircuito raggiunge i massimi valori negli istanti iniziali del guasto, quando la corrente è in fase di rapida crescita, e quindi l’ordine di sgancio viene dato dall’unità di controllo in tempi più rapidi. Sezione del polo di un interruttore Compact NS 100/630 che evidenzia l’interruzione rotoattiva Meccanismo di sgancio riflesso dell’interruttore Compact NS 100/630 che sfrutta la pressione dei gas all’interno della camera d’interruzione Sistema di sgancio rapido per Masterpact NW H3 ed L1 Polo dell’interruttore Masterpact NW L1 192 c Compact NS da 630b a 3200 tipo N ed H Gli interruttori Compact NS tipo N ed H nelle due taglie dimensionali, da 630 A a 1600 A e da 2000 A a 3200 A, presentano rispettivamente un valore di Icw per 0.5 s pari a 25 kA e 30 kA; c Selettività energetica tra interruttori Masterpact NW ed NT H1 a monte e interruttori Compact NS da 100 a 630 A a valle. Gli interruttori NS aventi corrente nominale fino a 630 A sono in grado di realizzare una selettività totale con gli interruttori Masterpact in tutte le versioni possibili, ad eccezione della versione NT L1, dotati dell’unità di controllo avente il minimo numero di regolazioni, cioè l’unità di controllo Micrologic 2.0. Ciò si deve alla loro capacità di limitazione delle correnti di cortocircuito, alla loro rapidità di interruzione del circuito sede del guasto e alla leggera temporizzazione impostata sulla soglia di corto ritardo dell’unità di controllo Micrologic 2.0. In particolare è da sottolineare come questo fatto si verifichi anche con gli interruttori NW H3 ed L1 a monte, cioè quelli con potere d’interruzione pari a 150 kA; c Selettività energetica tra interruttori Compact NS N ed H da 630b a 3200 a monte e interruttori Compact NS da 100 a 630 A a valle. Gli interruttori NS aventi corrente nominale fino a 630 A sono in grado di realizzare una selettività in molti casi totale con i nuovi interruttori scatolati a monte dotati dell’unità di controllo base, Micrologic 2.0. Anche in questo caso come nel precedente la selettività energetica è dovuta agli effetti concomitanti della limitazione operata dai Compact NS fino a 630 A a valle e della temporizzazione impostata sulle unità di controllo Micrologic. Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Selettività Selettività tra interruttori modulari Regole per le tabelle di selettività Selettività tra interruttori modulari C60 a monte e a valle, e interruttori modulari C120 o NG125 a monte e a valle Condizioni di utilizzazione delle tabelle di selettività In questi casi la selettività è amperometrica e quindi il limite di selettività è dato semplicemente dalla soglia magnetica dell’interruttore a monte, che è fissa. Questo valore di selettività si ottiene se tra le correnti nominali dei due interruttori è rispettato un rapporto minimo pari a 1.6 (Inmonte/Invalle ≥ 1.6). c Esempio 1: interruttore a monte: C60H curva D 63 A interruttore a valle: C60a curva C 32 A limite di selettività = (10÷14) × In = 630 ÷ 882 A c Esempio 2: interruttore a monte: NG125L curva D 125 A interruttore a valle: C120N curva C 80 A limite di selettività = (10÷14) × In = 1250 ÷ 1750 A sganciatore a monte TM..D I valori forniti nelle tabelle di selettività sono da intendere per reti alla tensione alternata pari a 400 V, 50 Hz. Per reti a tensione superiore in corrente continua rimane valido il concetto di selettività amperometrica e, dove è applicabile, di selettività cronometrica. Per individuare il limite di selettività occorre: c individuare la colonna relativa all’interruttore a monte in base al tipo, allo sganciatore o unità di controllo e alla corrente nominale; c individuare la riga relativa all’interruttore a valle in base al tipo, alla caratteristica di intervento e alla corrente nominale. Il punto di incrocio tra la riga e la colonna così individuate, indica, se esiste, il limite di selettività. Una T indica che tale limite è il potere di interruzione dell’interruttore a valle (e quindi selettività totale). applicazione sganciatore a valle Distribuzione TM..D o Multi9 STR..SE/GE MA+ relé termico magnetoterm.mot. STR..ME TM..D o Multi9 STR..SE/GE MA+ relé termico magnetoterm.mot. STR..ME TM..D o Multi9 STR..SE/GE Micrologic 2/5/6/7.0 MA + relé termico magnetoterm.mot. STR..ME Partenza motore STR2.. o 3.. temp. LR fisso Distribuzione Partenza motore Micrologic 2/5/6/7.0 STR5.. o 6.. temporizzazione LR regolabile impostata sul gradino superiore rispetto alla protezione a valle Schneider Electric Distribuzione Partenza motore Regolazione degli sganciatori magnetotermici o elettronici degli interruttori a monte I valori di selettività indicati nelle tabelle delle pagine seguenti sono garantiti se sono rispettate le condizioni di regolazione delle protezioni della tabella sottostante. Le condizioni della tabella, se rispettate, assicurano in particolare che le curve d’intervento degli sganciatori nella zona d’intervento della termica e della magnetica non si sovrappongano. Se la selettività tra due interruttori è amperometrica, cioè pari alla soglia magnetica dell'interruttore a monte, il valore letto in tabella è quello ottenuto in corripondenza della massima regolazione della soglia magnetica stessa (corto ritardo o soglia istantanea). Gli interruttori in categoria B (NS630b/3200, Masterpact NT H1 e NW N1, H1, H2a, H2) consentono di realizzare la selettività cronometrica grazie all’impiego di unità di controllo temporizzabili sulla soglia di corto ritardo. In presenza di due interruttori in categoria B in cascata si può quindi avere selettività rispettando le seguenti condizioni: c Im (a monte) / Im (a valle) ≥ 1,5; c tempo di non sgancio a monte > tempo totale d’interruzione a valle, cioè differenza di un gradino di temporizzazione tra le regolazioni di corto ritardo della protezione a monte e a valle. rapporto minimo tra le regolazioni a monte e a valle Ir monte/Ir valle Im monte/Im valle ≥ 1.6 ≥2 ≥ 1.6 ≥ 1.5 ≥3 ≥2 ≥3 ≥2 ≥3 ≥ 1.5 ≥ 2.5 ≥ 1.5 ≥ 1.6 ≥ 1.5 ≥3 ≥ 1.5 ≥3 ≥ 1.5 ≥3 ≥ 1.5 ≥ 1.6 ≥ 1.5 ≥ 1.2 ≥ 1.5 ≥3 ≥3 ≥3 ≥ 1.5 ≥ 1.5 ≥ 1.5 193 Selettività a monte: NG125, C120 a valle: DPNa, DPN Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 1 - Limite di selettività espresso in A a monte NG125, N, L, C120N curva B a valle In[A] 16 20 25 32 C40a 6 63 80 400 500 curva B 10 80 100 100 16 100 125 20 125 25 32 40 C40a 6 63 80 400 500 C40N 10 100 350 XC40 16 125 curva C 20 25 32 40 C40N 6 63 80 400 500 curva B 10 80 100 100 16 100 125 20 125 25 32 40 194 40 700 500 160 160 160 50 800 600 200 200 200 200 63 3000 1800 1000 1000 800 800 700 500 340 160 800 600 450 200 200 3000 1800 1000 1000 800 600 700 500 160 160 160 800 600 200 200 200 200 3000 1800 1000 1000 800 800 80 T 3000 2000 1600 1300 1000 320 T 3000 2000 1600 1300 1000 320 4500 3000 2000 1600 1300 1000 320 100 T T 3300 2500 2100 1800 1600 T 4000 3300 2500 2100 1800 1600 4500 4500 3300 2500 2100 1800 1600 NG125a, N, L, C120N curva C 125 16 20 25 32 T 170 400 500 T 200 350 3750 270 3700 3700 2700 2400 T 170 400 500 T 200 350 3700 270 3700 3700 2700 2400 4500 170 400 500 4500 200 350 3750 270 3700 3700 2700 2400 40 700 500 340 340 50 800 600 450 450 450 63 3000 1800 1300 1000 800 600 700 500 340 340 800 600 450 450 450 3000 1800 1300 1000 800 600 700 500 340 320 800 600 450 400 400 3000 1800 1250 1000 800 600 80 4000 3000 2000 1600 1300 1000 700 4000 3000 2000 1600 1300 1000 700 4500 3000 2000 1600 1300 1000 700 100 4500 4300 3300 2500 2100 1800 1600 4500 4300 3300 2500 2100 1800 1600 4500 4500 3300 2500 2100 1800 1600 125 4500 4500 4400 3700 3300 2700 2400 4500 4500 4400 3700 3300 2700 2400 4500 4500 3700 3700 3700 2700 2400 Schneider Electric Selettività a monte: NG125N/L, C120N a valle: C60a/N/H/L/L-MA Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 2 - Limite di selettività espresso in kA a monte a valle C60a/N/H/L curva B, C, Z C60H/L curva D, K C60L-MA curva MA Schneider Electric In [A] 0,5 0,75 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 1 2 3 4 6 10 16 20 25 32 40 50 63 1,6 2,5 4 6,3 10 12,5 16 25 40 NG125N/L, C120N NG125a/N/L, C120N NG125N/L, C120N curva B curva C curva D 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 16 20 25 32 40 50 63 80 100 125 T T 0,3 0,22 0,15 0,1 T T 0,45 0,3 0,22 0,15 0,12 T T 0,7 0,45 0,35 0,25 0,2 T T 1 0,55 0,45 0,4 0,3 0,2 T T 1,3 0,9 0,7 0,65 0,5 0,3 T T 1,6 1,26 1,15 1 0,7 0,6 0,45 T T 2,8 2,5 2,3 2 1,75 1,1 0,7 T T 3,5 3,0 2,6 2,3 2 1,5 1 0,8 0,7 T T 5,0 4,5 4,0 3,3 3,0 2,6 2,3 1,9 1,7 T T T T 4,5 4,0 3,5 3,3 2,9 2,5 2,2 1,55 1,1 T T 0,5 0,3 0,2 0,14 T T 0,6 0,45 0,3 0,22 0,17 T T 1 0,6 ,045 0,35 0,3 0,21 T T 1,4 0,8 0,6 0,5 0,4 ,027 0,27 0,3 0,45 0,7 1 0,22 0,3 0,45 0,55 0,22 0,35 0,45 0,4 1,3 0,9 0,7 0,65 1,6 1,26 1,15 1 0,7 2,8 2,5 2,3 2 1,75 3,5 3 2,6 2,3 2 1,5 1 5 4,5 4 3,3 3 2,6 2,3 6 0,45 0,6 1 1,4 1,9 2,5 T 6 0,3 0,45 0,6 0,8 1,3 1,8 T 4,5 0,3 0,45 0,6 1 1,6 5 4 0,35 0,5 0,9 1,4 3,6 3,5 0,4 0,7 1,1 2,5 3,3 0,4 0,8 1,5 2,9 0,6 1 2,5 0,8 2,2 0,12 0,15 0,188 0,24 0,12 0,15 0,188 0,24 0,12 0,15 0,188 0,24 0,15 0,188 0,24 0,188 0,24 T T 1,9 1,3 1 0,9 0,7 0,5 0,4 0,34 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 T T 2,5 1,8 1,6 1,4 1,1 0,8 0,6 0,5 0,42 T T T T 5 3,6 2,5 1,5 1 0,8 0,6 0,53 T T T T T 5 4 3 1,4 1,2 1 0,85 0,68 T T T T T T T T 5,5 4 3,1 2,2 1,6 1,3 1,1 T T T T T T T T T 5 T T 4 T T 3 5 T 1,4 3,6 5,5 1,2 3 4 1 2,4 3,1 1,5 2,2 1,6 0,375 0,473 0,6 0,375 0,473 0,6 0,375 0,473 0,6 0,375 0,473 0,6 0,375 0,473 0,6 0,375 0,473 0,6 0,375 0,473 0,6 0,6 T T T T T T T 5 3,6 3 2,4 1,5 1 0,85 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 0,75 1 1 1 1 1 1 1 1 1 T T 0,55 0,4 0,25 0,14 T T 0,9 ,055 0,35 0,27 0,22 T T 1,4 0,9 0,65 0,45 0,4 0,26 T T 1,9 1,2 0,9 0,7 0,6 0,5 0,37 0,55 0,9 1,4 1,9 0,4 0,55 0,9 1,2 0,25 0,35 0,65 0,9 0,27 0,45 0,7 4 0,6 0,5 0,192 0,24 0,192 0,24 0,192 0,24 0,192 0,24 0,192 0,24 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 T T 2,4 1,6 1,3 1,1 0,9 0,6 0,5 0,45 T T 3 2,1 1,9 1,7 1,3 0,9 0,7 0,6 0,5 T T T T T 4 3 2 1,4 1,1 1 0,8 0,5 T T T T T T 4,3 3,3 2 1,8 1,3 1,3 1 T T T T T T T T 4,3 3,5 3 1,8 1,3 1,1 2,4 1,6 1,3 1,1 0,9 0,6 0,5 3 2,1 1,9 1,7 1,3 0,9 0,7 T T T 4 3 2 1,4 1,1 1 T T T T 4,3 3,3 2 1,8 1,3 1,3 T T T T T T 4,3 3,5 3 1,8 1,3 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,6 0,756 0,96 0,756 0,96 0,756 0,96 0,756 0,96 0,756 0,96 0,756 0,96 0,756 0,96 0,756 0,96 0,96 0,384 0,48 0,384 0,48 0,384 0,48 0,384 0,48 0,384 0,48 0,384 0,48 0,384 0,48 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 T T T T T T T T T T 3,6 2,6 2,2 1,8 1,5 T T T T T T T 4,5 3,6 2,6 2,2 1,8 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 1,5 195 Selettività a monte: NSC100, NSA160, NS100/250 a valle: Multi 9, NSC100, NSA160 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 3 - Limite di selettività espresso in kA a monte a valle P25M C40a/C40N C60a C60N/H C60L NSC100N sganciatore TM-D 50 63 70 80 T T T T 1 1 1 1 T T T T T T T T T T T T T T T T In [A] ≤4 ≤25 tutte tutte ≤ 25 32 40 50 63 ≤ 25 32 40 50 63 T T T T T T T T NSA160E/NE/N sganciatore TM-D 100 63 80 100 T 1 T T T T T T T T T T T T T 6 6 8 6 8 6 6 T 15 15 T T 6 6 8 6 8 6 6 125 160 T T T 8 8 6 6 T 8 8 6 6 T T T 8 8 6 6 T 8 8 6 6 Tabella 4 - Limite di selettività espresso in kA a monte NS160E/NE/N/sx/H/L sganciatore TM-D (1) In [A] 80 100 125 a valle XC40 C40a/c40N C60a C60N C60H C60L C60LMA C120N NG125a NG125N NG125L NG125LMA P25M NSC100N NSA160E/NE/N NS80H-MA NS160E/NE/N/ sx/H/L TM-D NS250N/sx/H/L TM-D NS160E/NE/N/ sx/H/L STR22SE NS250N/sx/H/L tutte tutte ≤ 40 ≤ 25 32 - 40 50 - 63 ≤ 25 32 - 40 50 - 63 ≤ 25 32 - 40 50 - 63 tutte 80 100 125 80 100 125 ≤ 40 50 63 80 100 125 ≤ 40 50 63 ≤ 25 40 63 ≤ 14 18 23 25 ≤ 40 ≤ 63 ≤ 40 50 - 63 80 100 125 160 ≤ 12,5 25 50 80 63 80 100 ≤ 100 125 160 40 100 160 STR22SE ≤100 4 T T T T 160 5 T T T T T T T T T T T T 2,5 5 T T T T T T T T T T T T 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 T T 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 T 2,5 2,5 T T 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 T 2,5 2,5 T T T 10 5 4 T 10 6 6 T T T T T T T 15 T T 2,5 T 2,5 T 1 1 5 T T T T T T T T T T T T T 1,2 1 NS250N/sx/H/L TM-D 125 160 T T T T T T T T T T T T T 2,5 T T 2,5 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 T 2,5 2,5 T T T 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 T 2,5 2,5 T T T T T T T 2,5 T T T T T T T T T 1,3 T T T T 2 2 1,3 1,3 2 1,25 1,25 T T T T 2 2 T T T T T 1,2 1,2 T 1,2 1,2 T 1,2 1,2 T T T 2 2 2 2 2 1 1 1 2,6 2,6 1,25 1,25 200 250 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 5 5 5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 2,5 T T T T 4 4 1,6 2 2 1,6 1,6 2 2 1,6 2 NS160E/NE/N/sx/H/L NS250N/sx/H/L STR22SE STR22SE 100 160 250 1,2 1,2 T T T T T T T 1,2 T T T T T T T T T T T T T 2,5 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 2,5 2,5 T T 2,5 2,5 T T T T T T T 2 2 2 2 T T T T T T T T T T T T T T T T 1,2 1,2 1,2 T T T T T T T T 3 3 3 3 2 2 2 3 3 3 3 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 1,2 2 2 (1) Per gli apparecchi a monte con sganciatori da TM16D a TM63D il limite di selettività è uguale alla soglia magnetica. 196 Schneider Electric Selettività a monte: NS400/1600 a valle: Multi 9, NSC100, NSA160, NS160/630 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 5 - Limite di selettività espresso in kA a valle Multi 9 NSC100N NSA160E NSA160NE NSA160N NS160E NS160NE/N NS160sx/H/L NS250N NS250sx/H/L NS160NE/N NS160sx/H/L NS250N NS250sx/H/L NS400N NS400H NS400L NS630N STR23SE0 STR53UE NS630H STR23SE STR53UE NS630L STR23SE STR53UE Schneider Electric a monte unità di controllo In [A] NS400 NS630 NS630b/NS800/NS1000/NS1250/1600N/H NS630b/NS800/NS1000/NS1250/1600N/H NS630b/NS800/NS1000 L STR STR Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir Micrologic 5-6-7 Ist. OFF Micrologic 5-6-7 Ist: OFF 400 630 630 800 1000 1250 1600 630 800 1000 1250 1600 630 800 1000 tutti ≤ 100 ≤ 160 ≤ 160 ≤ 160 TMD TMD TMD TMD TMD STR22SE STR22SE STR22SE STR22SE STR 23/53 STR 23/53 STR 23/53 ≤ 400 500 630 ≤ 400 500 630 400 500 630 T T T T T T T T 5 (<160) 5 (<160) T T 5 5 T T T T T T T T T T T T T T 8 8 8 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 18 18 30 12 12 T T 12 12 12 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 18 18 30 12 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 12 12 12 T T T T T T T T T T T T T T 18 18 30 12 12 12 12 12 12 12 12 12 T T T T T 197 Selettività a monte: NS630b/1600 a valle: NS630b/1600, C801/1251 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 6 - Limite di selettività in kA a monte NS630b/800/1000/1250/1600 N/H unità di controllo Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir In [A] 630 800 1000 1250 1600 a valle NS630bN/H ≤ 400 500 630 NS630bL ≤ 400 500 630 NS800N ≤ 400 500 630 800 NS800H ≤ 400 500 630 800 NS800L ≤ 400 500 630 800 NS1000N ≤ 400 500 630 800 1000 NS1000H ≤ 400 500 630 800 1000 NS1000L ≤ 400 500 630 800 1000 NS1250N ≤ 500 630 800 1000 1250 NS1250H ≤ 500 630 800 1000 1250 NS1600N ≤ 630 800 960 1250 1600 NS1600H ≤ 630 800 960 1250 1600 C801N/H ≤ 400 STR25DE 500 630 800 C801L ≤ 400 STR25DE 500 630 800 C1001N/H ≤ 500 STR25DE 630 800 1000 C1001L ≤ 500 STR25DE 630 800 1000 C1251N ≤ 500 STR25DE 630 800 1000 1250 198 25 25 10 10 10 50 50 50 10 10 10 25 25 25 10 10 10 25 25 25 25 25 25 10 10 10 10 10 10 50 50 50 50 50 50 10 10 10 10 10 10 25 25 25 25 25 25 10 10 10 10 10 10 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 10 10 10 10 10 10 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 10 10 10 10 10 10 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 6,3 8 8 6,3 8 8 6,3 8 8 10 10 10 6,3 8 8 10 10 10 6,3 8 8 10 10 10 6,3 8 8 10 10 10 12,5 12,5 12,5 12,5 6,3 8 8 10 10 10 12,5 12,5 12,5 12,5 8 10 12,5 10 16 12,5 12,5 10 10 12,5 12,5 12,5 16 16 16 16 10 12,5 12,5 16 16 16 25 25 25 25 25 25 10 12,5 12,5 16 16 16 25 25 25 25 25 25 10 10 10 12,5 12,5 12,5 16 16 16 16 25 25 25 25 40 40 40 40 25 25 25 25 40 40 40 40 25 25 25 25 8 8 8 8 10 10 10 10 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 25 8 8 6,3 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 NS630b/800/1000 L Micrologic 5-6-7 Ii: OFF 630 800 1000 6,3 8 10 10 10 10 10 10 10 10 10 NS630b/800/1000/1250/1600 N/H Micrologic 5-6-7 Ii: OFF 630 800 1000 1250 1600 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 25 25 25 25 50 50 50 25 25 25 25 25 25 50 50 50 25 25 25 25 25 25 25 25 50 50 50 50 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 40 40 40 40 40 40 40 40 40 25 25 25 25 25 25 40 40 40 40 40 40 25 25 25 25 25 25 25 25 25 50 50 50 25 25 25 25 25 25 25 25 50 50 50 50 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 50 50 50 50 50 10 10 10 10 10 10 10 10 10 25 25 25 Schneider Electric Selettività a monte: NS2000/3200 a valle: tutti Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 7 -Limite di selettività espressa in kA a valle Multi 9 NSC100N NSA160E/NE/N NS160E/NE/N NS160sx/H/L NS250N NS250sx/H/L NS160NE/N NS160sx/H/L NS250N NS250sx/H/L NS400N NS400H NS400L NS630N NS630H NS630L NS630bN/H NS630bL NS800N NS800H NS800L NS1000N NS1000H NS1000L NS1250N NS1250H NS1600N Micrologic 2.0 NS1600H Micrologic 2.0 NS2000b/3200 N/H C801N/H C801L C1001N/H C1001L C1251N Schneider Electric a monte unità di controllo In [A] NS2000/2500/3200 N Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir NS2000/2500/3200 N NS2000/2500/3200 H Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: OFF Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir NS2000/2500/3200 H Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: OFF 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200 2000 2500 3200 tutti ≤ 100 ≤ 160 TMD TMD TMD TMD STR22SE STR22SE STR22SE STR22SE STR 23/53 STR 23/53 STR 23/53 STR 23/53 STR 23/53 STR 23/53 630 630 800 800 800 1000 1000 1000 ≤ 1000 1250 ≤ 1000 1250 ≤ 960 1250 1600 ≤ 960 1250 1600 ≤ 1250 1600 2000 ≤ 800 ≤ 800 ≤ 1000 ≤ 1000 ≤1000 1250 T T T T T T T T T T T T T T T T T 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 0 20 20 0 20 T T T T T T T T T T T T T T T T T 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 60 T T 60 T T T 60 60 60 60 0 60 60 0 60 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 60 T T 60 T T T 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 T T T T 40 T 40 T 40 T 40 40 40 40 40 40 40 25 25 25 25 40 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 T T T T 40 T 40 T 40 T 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 T T T T T T T T T T T T 20 20 20 20 20 20 25 36 25 25 25 25 T T T T 40 T 40 T 40 T 40 40 40 40 40 40 40 32 32 32 32 40 32 32 40 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 40 32 36 32 32 T T T T 40 T 40 T 40 T 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 0 40 40 0 40 25 36 25 25 25 25 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 60 T T 60 T T T 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 T T T T T T T T T T 40 T 40 T 40 T 40 40 35 35 30 30 30 20 20 20 20 40 20 20 20 20 20 20 20 20 20 0 20 20 0 20 20 20 20 20 20 20 T T T T T T T T T T T T T T T T T 32 32 32 32 45 32 32 45 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 62 32 36 32 32 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 T T T T 40 T 40 T 40 T 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 199 Selettività a monte: NT H1 a valle: tutti Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 8 - Limite di selettività espressa in kA a valle Multi 9 NSC100N NSA160E/NE/N NS160/630 NS160/630 C801N/H/L C1001N/H/L C1251N/H NS630bN/H/L 0 NS800N/H/L 0 0 NS1000N/H/L 0 0 NS1200N/H 0 0 NS1600N/H 0 0 Masterpact NT H1 Masterpact NT L1 a monte unità di controllo In [A] Ir [A] Masterpact NT H1 Micrologic 2,0 Isd: 10 Ir NT08 NT10 800 1000 800 1000 tutti ≤ 100 ≤ 160 ≤ 500 630 ≤ 500 630 800 ≤ 630 800 1000 ≤ 800 1000 1250 ≤ 500 630 ≤ 500 630 800 ≤ 630 800 1000 ≤ 800 1000 1250 ≤ 960 1280 1600 ≤ 800 1000 1200 1600 ≤ 800 1000 T T T T 8 0 0 0 0 0 0 0 0 8 0 8 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 T T T T T 10 10 0 10 0 0 0 0 0 10 10 10 10 0 10 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 NT12 1250 1250 NT16 1600 1600 T T T T T 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 0 12,5 0 0 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 0 12,5 0 0 0 0 0 12,5 0 0 0 12 0 T T T T T 16 16 16 16 16 16 16 16 0 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 0 16 0 0 16 16 0 0 16 16 Masterpact NT H1 Micrologic 5.0 - 6.0 -7.0 Ii: 15 In (1) NT08 NT10 NT12 800 1000 1250 800 1000 1250 T T T T 12 0 0 0 0 0 0 0 0 12 0 12 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 T T T T T 15 15 0 15 0 0 0 0 0 15 15 15 15 0 15 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 018,7 0 T T T T T 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 0 18,7 0 0 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 18,7 0 18,7 0 0 0 0 0 18,7 0 0 0 24 0 NT16 1600 1600 T T T T T 24 24 24 24 24 24 24 24 0 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 0 24 0 0 24 24 0 0 24 (1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF la selettività parziale, sopra evidenziata, diventa totale. 200 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Selettività a monte: NT L1 a valle: tutti Tabella 9 - Limite di selettività espressa in kA a monte unità di controllo In [A] a valle Multi 9 tutti NSC100N ≤100 NSA160E/NE/N ≤ 160 NS160E/NE/N/sx TMD NS160H TMD NS160L TMD NS250N TMD NS250sx/H/L TMD NS160NE/N/sx STR22SE NS160H/L STR22SE NS250N/sx STR22SE NS250H/L STR22SE NS400N STR 23/53 NS400H STR 23/53 NS400L STR 23/53 NS630N STR ≤ 500 NS630N STR > 500 NS630H STR ≤ 500 NS630H STR > 500 NS630L STR ≤ 500 NS630L STR > 500 C801N/H/L ≤ 500 630 800 C1001N/H/L ≤ 630 800 1000 NS630bN/H/L ≤ 500 0 630 NS800N/H/L ≤ 500 0 630 0 800 NS1000N/H/L ≤ 630 0 800 0 1000 Schneider Electric Masterpact NT L1 Micrologic 2,0 Isd: 10 Ir NT08 NT10 800 1000 Masterpact NT L1 Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: 15 In NT08 NT10 800 1000 Masterpact NT L1 Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: OFF NT08 NT10 800 1000 T T T 13 13 13 11 11 13 13 11 11 8 8 8 8 T T T T T T T T T T T T 15 15 15 12 T T T T T T T T T T T T 18 18 18 12 8 8 8 0 0 0 0 0 8 0 8 0 0 0 0 0 T T T 22 22 22 19 19 22 22 19 19 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 0 10 0 0 10 10 10 10 0 10 0 0 12 12 10 0 0 0 0 0 10 0 10 0 0 0 0 0 T T T T T T T T T T T T 18 18 18 12 12 12 12 12 12 10 10 0 10 0 0 10 10 10 10 0 10 0 0 12 12 10 0 0 0 0 0 10 0 10 0 0 0 0 0 T T T T T T T T T T T T 18 18 18 12 12 12 12 12 12 10 10 0 10 0 0 10 10 10 10 0 10 0 201 Selettività a monte: NW N1, H1, H2a, H2 a valle: Multi 9, NSA, NSC100, NS100/ 800, C801/1251 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 10 - Limite di selettività espressa in kA a monte Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2 Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2 unità di Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: 15 In (1) controllo NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 In [A] a valle Multi 9 NSC100 tutti tutti NSA160E/N/sx tutti NS160/630 ≤ 500 NS160/630 630 C801N ≤ 500 630 800 C801H ≤500 630 800 C801L ≤500 630 800 C1001N ≤630 800 1000 C1001H ≤630 800 1000 C1001L ≤630 800 1000 C1251N ≤800 1000 1250 C1251H ≤800 1000 1250 NS630bN ≤500 630 NS630bH ≤500 630 NS630bL ≤500 630 NS800N ≤500 630 800 NS800H ≤500 630 800 NS800L ≤500 630 800 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 T T T T T T T T T 10 10 T T T T T 15 15 8 8 10 10 8 10 10 10 T T T T T 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 10 12,5 12,5 10 12,5 12,5 12,5 T T T T T 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 12,5 16 16 8 8 8 8 10 10 10 10 10 10 10 10 8 10 10 8 10 10 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 T T T T T 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 T T T T T 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 T T T T T 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 T T T T T 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 T T T T T T T T 50 50 50 70 70 70 T T T 50 50 50 70 70 70 T T T 50 50 50 T T 50 50 50 50 T T T 50 50 50 50 50 50 T T T T T T T T 63 63 63 T T T T T T 63 63 63 T T T T T T 63 63 63 T T 63 63 63 63 T T T 63 63 63 63 63 63 T T T T 12 12 15 15 12 15 15 15 15 15 T T T T T T T T T T 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 24 18,75 24 18,75 24 24 18,75 24 18,75 24 24 18,75 24 24 18,75 24 24 12 12 12 12 15 15 15 15 15 15 15 15 12 15 15 12 15 15 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 T T T T T 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 T T T T T 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 40 40 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 40 40 40 T T T T T 48 48 48 48 48 48 60 60 60 48 48 48 48 48 48 60 60 60 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 T T 48 48 48 48 48 48 T T T T T T T T T T T 60 60 60 T T T T T T 60 60 60 T T T T T T 60 60 60 T T 60 60 T T T T T 60 60 60 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T (1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF la selettività è totale per tutte le combinazioni della tabella. Naturalmente occorre sempre differenziare le correnti di regolazione degli interruttori a monte e a valle per avere selettività nella zona di intervento termico e magnetico delle protezioni. Nota: con l'interruttore NW40b a monte si hanno gli stessi valori di selettività dell'NW40. 202 Schneider Electric Selettività a monte: NW N1, H1, H2a, H2 a valle: NS100/3200, NT Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 11 - Limite di selettività espressa in kA a monte Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2 Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2 unità di Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: 15 In (1) controllo NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 In [A] 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 800 1000 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 a valle NS1000N ≤500 630 800 1000 NS1000H ≤500 630 800 1000 NS1000L ≤500 630 800 1000 NS1200N ≤500 630 800 1000 1250 NS1200H ≤500 630 800 1000 1250 NS1600N ≤640 800 960 1280 1600 NS1600H ≤640 800 960 1280 1600 NS2000/3200 ≤1250 N/H 1600 2000 2500 3200 Masterpact NT ≤800 H1 1000 1200 1600 Masterpact NT ≤800 L1 1000 8 10 10 8 10 10 8 10 10 8 10 10 8 10 10 10 10 12,5 16 12,5 16 12,5 16 16 12,5 16 12,5 16 12,5 16 16 12,5 16 12,5 16 12,5 16 16 12,5 16 12,5 16 12,5 16 16 12,5 16 12,5 16 12,5 16 16 10 16 12,5 16 12,5 16 16 12,5 16 12,5 16 16 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 12 16 16 20 20 20 12 16 16 20 20 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 25 25 25 25 26 26 32 32 32 32 45 45 40 40 40 40 T T T T T T 50 50 50 50 50 50 50 50 T T T T T 50 50 50 50 50 T T T T T 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 T T T T T T T T T T 63 63 63 63 63 63 63 63 T T T T T 63 63 63 63 63 T T T T T 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 T T T T T T 12 15 15 18,75 24 18,75 24 18,75 24 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 24 12 15 15 12 15 15 12 15 15 12 15 15 18,75 24 18,75 24 18,75 24 24 15 18,75 24 18,75 24 24 15 18,75 24 18,75 24 24 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 18,75 24 24 30 30 30 18,75 24 24 35 35 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 40 40 40 40 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 48 48 48 48 48 48 48 48 T T T T 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 T T T T 60 60 60 60 T T T T T T T T T 60 60 60 60 60 T T T T T 60 60 60 60 60 60 60 60 60 37,5 37,5 37,5 37,5 65 65 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 75 75 75 75 75 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 94,5 94,5 94,5 94,5 94,5 T T T T T T (1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF la selettività è totale per tutte le combinazioni della tabella. Naturalmente occorre sempre differenziare le correnti di regolazione degli interruttori a monte e a valle per avere selettività nella zona di intervento termico e magnetico delle protezioni. Nota: con l'interruttore NW40b a monte si hanno gli stessi valori di selettività dell'NW40. Schneider Electric 203 Selettività a monte: NW N1, H1, H2a, H2 a valle: NW e M Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 12 - Limite di selettività espresso in kA a monte Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2 Masterpact NW N1 - H1 - H2a - H2 unità di Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir Micrologic 5.0-6.0-7.0 Ii: 15 In (1) controllo NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 In [A] 1250 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 1250 12 16 16 20 20 20 25 25 25 25 32 32 32 32 32 40 40 40 40 40 40 50 50 50 50 50 50 50 12 16 16 20 20 20 25 25 25 25 32 32 32 32 32 40 40 40 40 40 40 50 50 50 50 50 50 50 12 16 16 20 20 20 25 25 25 25 12 16 16 20 20 20 25 25 25 25 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 50 20 25 25 32 32 32 40 40 40 40 50 50 50 50 50 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 63 1600 2000 2500 3200 4000 5000 6300 18,75 24 24 30 30 30 37,5 37,5 37,5 37,5 48 48 48 48 48 60 60 60 60 60 60 T T T T T T T 18,75 24 24 30 30 30 37,5 37,5 37,5 37,5 48 48 48 48 48 60 60 60 60 60 60 75 75 75 75 75 75 75 18,75 24 24 30 30 30 37,5 37,5 37,5 37,5 18,75 24 24 30 30 30 37,5 37,5 37,5 37,5 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 75 75 75 75 75 75 75 T T T T T 30 37,5 37,5 48 48 48 60 60 60 60 75 75 75 75 75 T T T T T T T T 82 82 82 82 82 82 82 82 94,5 94,5 94,5 94,5 94,5 82 82 T T T T T T 82 82 82 82 82 82 a valle Masterpact NW NW08 N1/H1 Masterpact NW H2a/H2/H3 Masterpact NW L1 Masterpact N1/H1 Masterpact H2 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 M08 M10 M12 M16 M20 M25 M32 M40 M12 M16 M20 M25 M32 M40 (1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF la selettività è totale per tutte le combinazioni della tabella con a valle gli interruttori Masterpact NW N1, H1 ed L1 e H N1 e H1, mentre è pari a 82 kA (totale da NW40 a NW63 a monte) con a valle gli interruttori Masterpact NW H2a, H2 e H3 e M H2. 204 Schneider Electric Selettività a monte: NW H3 a valle: tutti Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 13 - Limite di selettività espresso in kA a valle Multi 9 NSC100 NSA160E/N/sx NS160/630 C801N C801H C801L C1001N C1001H C1001L C1251N C1251H NS630bN NS630bH NS630bL NS800N NS800H NS800L NS1000N NS1000H NS1000L NS1250N NS1250H NS1600N NS1600H NS2000/3200 N/H Masterpact NT H1 Masterpact NT L1 Masterpact NW N1/H1 Masterpact NW H2a/H2/H3 Masterpact NW L1 Masterpact N1/H1 Masterpact H2 Schneider Electric a monte unità di controllo In [A] Masterpact NW H3 Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir NW20 NW25 NW32 2000 2500 3200 tutti tutti tutti ≤630 ≤800 ≤800 ≤800 ≤1000 ≤1000 ≤1000 ≤1250 ≤1250 ≤630 ≤630 ≤630 ≤800 ≤800 ≤800 ≤1000 ≤1000 ≤1000 ≤1250 ≤1250 ≤1280 1600 ≤960 1280 1600 ≤1250 1600 2000 2500 3200 ≤1200 1600 ≤800 1000 NW08/12 NW16 NW20 NW25 NW08/12 NW16 NW20 NW25 NW08/12 NW16 NW20 M12/16 M20 M25 M12/16 M20 M25 T T T T 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 NW40 4000 T T T T 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 T T T T 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 T T T T 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 25 25 25 25 25 25 32 32 32 32 32 32 32 20 25 25 32 32 32 20 25 25 32 32 32 32 32 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 45 45 45 40 40 40 40 40 40 20 20 20 20 20 20 20 25 25 32 32 Masterpact NW H3 Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: 15 In NW20 NW25 NW32 NW40 2000 2500 3200 4000 Masterpact NW H3 Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: OFF NW20 NW25 NW32 NW40 2000 2500 3200 4000 T T T T 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 40 37,5 37,5 40 37,5 37,5 40 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 37,5 T T T T 48 48 60 48 48 60 48 48 48 48 T 48 48 T 48 48 T 48 48 48 48 48 48 48 48 48 48 T T T T T 60 T T 60 T T 60 T 60 T T 60 T T 60 T T 60 T T 60 60 60 60 60 60 60 37,5 37,5 65 65 37,5 37,5 T T 110 110 48 48 48 30 37,5 37,5 48 48 48 30 37,5 37,5 48 48 48 48 48 T T T T 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 60 30 30 30 30 35 35 30 37,5 37,5 48 48 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 65 65 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 65 65 65 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 65 65 65 65 T T T T T T T T T T T T T 65 65 65 65 65 65 100 100 100 100 100 100 T T T T T T T T T T 65 65 65 65 100 100 100 T T T 65 65 65 T T 65 T T T T T 65 65 65 205 Selettività a monte: NW L1 a valle: Multi 9, NSA, NSC100, NS100/800, C801/1251 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 14 - Limiti di selettività espressi in kA a valle Multi 9 NSC100 NSA160E/N/sx NS160/400 NS630N/H/L C801N C801H C801L C1001N C1001H C1001L C1251N C1251H NS630bN NS630bH NS630bL NS800N NS800H NS800L 206 a monte unità di controllo In [A] Masterpact NW L1 Masterpact NW L1 Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: 15 In NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000 Masterpact NW L1 Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: OFF NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 800 1000 1250 1600 2000 tutti tutti tutti tutti 630 ≤500 630 800 ≤500 630 800 ≤500 630 800 ≤630 800 1000 ≤630 800 1000 ≤630 800 1000 ≤800 1000 1250 ≤800 1000 1250 ≤500 630 ≤500 630 ≤500 630 ≤500 630 800 ≤500 630 800 ≤500 630 800 T T T T T T T T 8 T T T T T 10 10 8 10 10 8 10 10 10 T T T T T 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 10 12,5 12,5 10 12,5 12,5 12,5 8 8 8 8 10 10 10 10 10 10 10 10 8 10 10 8 10 10 T T T T T 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 12,5 16 16 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 12,5 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 T T T T T 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 T T T T 12 T T T T T 15 15 12 15 15 12 15 15 15 T T T T T 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 15 18,75 18,75 15 18,75 18,75 18,75 T T T T T 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 18,75 24 24 12 12 12 12 15 15 15 15 15 15 15 15 12 15 15 12 15 15 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 18,75 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 T T T T T 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 T T T T T T T T 50 50 50 90 90 90 T T T T T T T T T 50 50 50 90 90 90 T T 50 50 50 90 90 90 T 37 37 T 37 37 37 37 37 T T 37 37 37 37 37 T T T T T T T T T T T 50 50 50 90 90 90 T T T 50 50 50 90 90 90 T T 50 50 50 37 37 37 37 T T 37 37 37 37 37 37 T T T 37 37 37 37 T T 37 37 37 37 37 37 T T T T T T T T T T T 50 50 50 90 90 90 T T T 50 50 50 90 90 90 T T T 50 50 50 37 37 37 37 T T 37 37 37 37 37 37 T T T Schneider Electric Selettività a monte: NW L1 a valle: NS1000/3200, NT Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 15 - Limiti di selettività espressa in kA a valle NS1000N NS1000H NS1000L NS1250N NS1250H NS1600N NS1600H NS2000/3200 N/H Masterpact NT H1 Masterpact NT L1 Schneider Electric a monte unità di controllo In [A] Masterpact NW L1 Masterpact NW L1 Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: 15 In NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 800 1000 1250 1600 2000 800 1000 1250 1600 2000 Masterpact NW L1 Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: OFF NW08 NW10 NW12 NW16 NW20 800 1000 1250 1600 2000 ≤500 630 800 1000 ≤500 630 800 1000 ≤500 630 800 1000 ≤500 630 800 1000 1250 ≤500 630 800 1000 1250 ≤640 800 960 1280 1600 ≤640 800 960 1280 1600 ≤1250 1600 ≤800 1000 1200 1600 ≤800 1000 8 10 10 12,5 12,5 12,5 37 37 37 37 37 37 8 10 10 12,5 12,5 12,5 37 37 37 37 37 37 8 10 10 12,5 12,5 12,5 T T T T T T 8 10 10 12,5 12,5 12,5 37 37 37 37 37 37 8 10 10 12,5 12,5 12,5 16 16 16 16 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 10 12,5 12,5 16 16 16 37 37 37 37 37 37 10 12,5 12,5 16 16 16 37 37 37 37 37 37 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 16 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 12 15 15 18,75 24 18,75 24 18,75 24 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 24 18,75 24 18,75 24 18,75 24 24 12 15 15 12 15 15 12 15 15 12 15 15 18,75 24 18,75 24 18,75 24 24 15 18,75 24 18,75 24 24 15 18,75 24 18,75 24 24 20 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 30 37 37 37 37 37 37 37 37 T T T T 37 37 37 37 30 37 37 37 37 37 37 37 37 T T T T 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 37 12,5 16 16 20 20 20 18,75 24 24 30 30 30 37 37 37 37 37 37 12,5 16 16 20 20 18,75 24 24 30 30 T T T T T 207 Selettività a monte: NW L1 a valle: NW Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 16 - Limiti di selettività espresso in kA a valle Masterpact NW N1/H1 Masterpact NW H2a/H2/H3 Masterpact NW L1 Masterpact NW N1/H1 Masterpact NW H2 Masterpact NW L1 208 a monte unità di controllo In [A] Masterpact NW L1 Micrologic 2.0 Isd: 10 Ir Masterpact NW L1 Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: OFF Masterpact NW L1 Micrologic 5.0 - 6.0 - 7.0 Ii: OFF NW12 NW16 NW20 NW12 NW16 NW20 NW12 NW16 NW20 NW08 NW10 NW12 NW16 NW08 NW10 NW12 NW16 NW08 NW10 NW12 NW16 NW08 NW10 NW12 NW16 NW08 NW10 NW12 NW16 NW08 NW10 NW12 NW16 12,5 16 16 20 20 20 18,7 24 24 30 30 30 37 37 37 37 37 37 12,5 16 16 20 20 20 18,7 24 24 30 30 30 37 37 37 37 37 37 12,5 16 16 20 20 20 18,7 24 24 30 30 30 37 37 37 37 37 37 12,5 16 16 20 20 20 18,7 24 24 30 30 30 37 37 37 37 37 37 12,5 16 16 20 20 20 18,7 24 24 30 30 30 37 37 37 37 37 37 12,5 16 16 20 20 20 18,7 24 24 30 30 30 37 37 37 37 37 37 Schneider Electric Selettività a monte: M N1, H1, H2 a valle: NS630b/3200, NT, NW Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 17 - Limiti di selettività espresso in kA a monte Masterpact M N1 - H1 - H2 sganciat. STR28D M12 M16 M20 M25 In [A] 1250 1600 2000 2500 a valle NS630bN NS630bH NS630bL NS800N NS800H NS800L NS1000N 630 630 630 800 800 800 800 1000 NS1000H 800 1000 NS1000L 800 1000 NS1200N 800 1000 1250 NS1200H 800 1000 1250 NS1600N 960 1280 1600 NS1600H 960 1280 1600 NS2000/3200 1250 N/H 1600 2000 2500 3200 Masterpact NT NT08 N1/H1 NT10 NT12 NT16 Masterpact NT NT08 L1 NT10 Masterpact NW NW08 N1/H1/H2/H3 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 Masterpact NW NW08 L1 NW10 NW12 NW16 NW20 12 12 16 12 12 16 12 12 12 16 16 30 16 16 30 16 16 16 16 18 18 16 16 16 16 20 20 45 20 20 45 20 20 20 20 31 31 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 12 16 16 20 20 20 12 16 16 16 16 20 20 20 20 20 16 16 20 20 20 12,5 12,5 Masterpact M N1 - H1 - H2 STR38S/58U Ii: ON - posizione max (1) M12 M16 M20 M25 M32 M40 1250 1600 2000 2500 3200 4000 M32 3200 M40 4000 M50 5000 M63 6300 25 25 90 25 25 90 25 25 25 25 54 54 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 32 32 T 32 32 T 32 32 32 32 T T 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 40 40 T 40 40 T 40 40 40 40 T T 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 T 50 T T 50 T T T 50 50 T T T T T 50 50 50 T T T 50 50 50 T 63 T T 63 T T T 63 63 T T T T T 63 63 63 T T T 63 63 63 28 28 70 28 28 70 28 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 32 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 T T T T T T 50 50 50 50 50 50 50 T T T T T T 63 63 63 63 63 63 63 63 28 100 25 25 25 25 32 32 32 32 32 40 40 40 40 40 50 50 50 50 50 63 63 63 63 63 28 70 40 40 T 40 40 T 40 40 40 40 T T 40 40 40 40 T 40 40 T 40 40 40 40 T T 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 T 40 40 T 40 40 40 40 T T 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 T 40 40 T 40 40 40 40 T T 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 T 40 40 T 40 40 40 40 T T 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 40 T T 40 40 T T 40 40 40 40 40 40 40 T T 40 40 40 40 40 40 40 40 T T 40 40 40 40 40 40 40 40 40 T T 40 40 40 40 40 40 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 70 40 40 40 40 40 40 28 30 M50 5000 M63 6300 T 50 T T 50 T T T 50 50 T T T T T 50 50 50 T T T 50 50 50 50 50 50 50 50 T T T T T T 50 50 50 50 50 50 50 T 63 T T 63 T T T 63 63 T T T T T 63 63 63 T T T 63 63 63 63 63 63 63 63 T T T T T T 63 63 63 63 63 63 63 63 T T T T T T T T T T (1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF per tutte le combinazioni della tabella con a monte Masterpact M N1 e H1 la selettività è totale. Schneider Electric 209 Selettività a monte: M N1, H1, H2, L a valle: NS630b/3200, N, NW Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 18 - Limiti di selettività espresso in kA a monte Masterpact N1 - H1 - H2 sganciat. STR68U Ii: ON - posizione max (1) M12 M16 M20 M25 M32 In [A] 1250 1600 2000 2500 3200 a valle NS630bN NS630bH NS630bL NS800N NS800H NS800L NS1000N 630 630 630 800 800 800 800 1000 NS1000H 800 1000 NS1000L 800 1000 NS1200N 800 1000 1250 NS1200H 800 1000 1250 NS1600N 960 1280 1600 NS1600H 960 1280 1600 NS2000/3200 1250 N/H 1600 2000 2500 3200 Masterpact NT NT08 N1/H1 NT10 NT12 NT16 Masterpact NT NT08 L1 NT10 Masterpact NW NW08 N1/H1/H2/H3 NW10 NW12 NW16 NW20 NW25 NW32 NW40 NW50 NW63 Masterpact NW NW08 L1 NW10 NW12 NW16 NW20 40 40 T 40 40 T 40 40 T 40 40 T 40 40 T 40 40 40 40 T T 40 40 40 40 T 65 T T 65 T T T 65 65 T T T T T 65 65 65 T T 65 65 40 40 40 40 T T T T T T 40 40 T T 65 65 65 40 40 T T T 40 40 M40 4000 M50 5000 M63 6300 T 65 T T 65 T T T 65 65 T T T T T 65 65 65 T T T 65 65 65 50 50 50 50 50 T T T T T T 65 65 65 65 65 65 65 T 65 T T 65 T T T 65 65 T T T T T 65 65 65 T T T 65 65 65 63 63 63 63 63 T T T T T T 65 65 65 65 65 65 65 65 T T T T T T T T T T T 65 T T 65 T T T 65 65 T T T T T 65 65 65 T T T 65 65 65 40 40 T 65 T T 65 T T T 65 65 T T T T T 65 65 65 T T T 65 65 65 40 40 40 T 65 T T 65 T T T 65 65 T T T T T 65 65 65 T T T 65 65 65 40 40 40 40 T T T T T T 65 65 65 65 T T T T T T 65 65 65 65 65 T T T T T T 65 65 65 65 65 65 T T T T T T T T T T T T T T Masterpact L STR38S/58U Ii: OFF M12 M16 M20 M25 1250 1600 2000 2500 Masterpact L STR68U M12 M16 M20 1250 1600 2000 10 10 10 10 10 10 10 15 15 25 15 15 25 15 15 15 15 25 25 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 10 10 10 10 10 10 10 15 15 15 15 25 25 10 12 12 12 12 10 15 15 15 15 10 10 12 12 15 12 12 15 12 12 12 12 15 15 12 12 12 12 12 12 12 12 15 12 12 15 12 12 12 12 15 15 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 15 10 12 12 12 12 10 15 15 15 15 10 10 12 12 15 12 12 15 12 12 12 12 15 15 12 12 12 12 12 12 12 12 15 12 12 15 12 12 12 12 15 15 12 12 12 12 12 12 12 12 12 12 15 M25 2500 15 15 25 15 15 25 15 15 15 15 25 25 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 25 25 (1) Con soglia istantanea Ii in posizione OFF per tutte le combinazioni della tabella con a monte Masterpact M N1 e H1 la selettività è totale. 210 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra La selettività rinforzata nasce grazie alle caratteristiche meccaniche ed elettriche degli interruttori Compact NS. Con gli interruttori tradizionali quando si sceglie per un’applicazione che sfrutti la filiazione e quindi l’aumento della capacità di apertura su guasto dell’interruttore a valle si avrà un’apertura simultanea dei due apparecchi (monte-valle) con la conseguente assenza di selettività nell’impianto. Grazie alla tipologia costruttiva degli apparecchi Compact NS e quindi al funzionamento Roto-Attivo, allo stabilirsi del guasto l’interruttore, posto a protezione della linea, aprirà il circuito molto rapidamente evitando che l’interruttore, subito a monte, abbia l’energia necessaria per aprirsi, per contro lo stesso limiterà l’energia generata dal corto circuito in modo da aumentare le prestazioni dell’interruttore a valle. Questo duplice effetto generato dalla coppia degli interruttori permette lo sviluppo delle Selettività rinforzata seguenti tabelle che individuano le coppie di interruttori che garantiscono non solo la filiazione ma anche la selettività fino ad un valore indicato che può arrivare al massimo al potere di apertura dell’interruttore a monte; ecco perché parliamo di selettività rinforzata. Per poter meglio capire il concetto e leggere in modo adeguato le tabelle riportiamo un esempio: l'interruttore a monte è un NS800H mentre a valle si ha un NS400N. Con questa associazione si ottiene una filiazione che permette all'NS400N di portare il potere di interruzione da 45 a 70 kA ma anche una selettività (rinforzata da 45 a 70 kA). Nuovo potere di interruzione dell'interruttore a valle grazie all'accoppiamento di quello a monte in kA NS800H Micrologic 70/70 NS400N STR23SE Limite di selettività in kA Selettività rinforzata A valle NS160E NS160NE NS160N NS160sx NS160H NS250N NS250H NS160N 16 kA 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 36 kA 70 kA 36 kA NS160H 70 kA NS250N 36 kA NS250H 70 kA NS400N 45 kA NS630N 45 kA Schneider Electric A monte Potere di interruzione Sganciatore Calibro TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME STR22SE STR53UE STR43ME STR23SE STR53UE STR43ME NS800N NS800H 50 kA 70 kA 'Micrologic / 2 Isd: 10 Ir - 5.0-6.0-7.0 inst: OFF 800 800 50/50 70/70 50/50 70/70 50/50 70/70 70/70 50/50 70/70 50/50 50/50 70/70 70/70 50/50 50/50 70/70 70/70 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 70/70 70/70 70/70 70/70 70/70 50/50 NS800L 150 800 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 211 Selettività rinforzata Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 1 - Selettività rinforzata A valle C60a 5 kA C60N 10 kA A monte Potere d’interruzione Sganciatore Calibro ≤ 16 20 25 32 40 ≤16 20 25 32 40 50 63 NSC100N 18 kA TM-D 63 18/18 18/18 18/18 6/18 18/18 18/18 18/18 6/18 70 18/18 18/18 18/18 6/18 6/18 18/18 18/18 18/18 6/18 6/18 80 18/18 18/18 18/18 6/18 6/18 18/18 18/18 18/18 6/18 6/18 6/18 100 18/18 18/18 18/18 8/18 8/18 18/18 18/18 18/18 8/18 8/18 6/18 6/18 Tabella 2 - Selettività rinforzata A valle C60a C60N 5 kA 10 kA A monte NSA160E NSA160NE NSA160N Potere d’interruzione 16 kA 25 kA 36 kA Sganciatore TM-D TM-D Calibro 63 80 100 125 160 63 80 100 125 160 63 80 100 125 160 ≤ 16 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 20 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 25 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 32 06/15 06/15 08/15 08/15 08/15 06/15 06/15 08/15 08/15 08/15 06/15 06/15 08/15 08/15 08/15 40 06/15 06/15 08/15 08/15 08/15 06/15 06/15 08/15 08/15 08/15 06/15 06/15 08/15 08/15 08/15 ≤ 16 1 5/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 20 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 25 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 15/25 32 6/15 6/15 8/15 8/15 8/15 06/25 06/25 08/25 08/25 08/25 16/25 06/25 08/25 08/25 08/25 40 6/15 8/15 8/15 8/15 06/25 08/25 08/25 08/25 06/25 08/25 08/25 08/25 50 6/15 6/15 6/15 6/15 06/25 06/25 06/25 06/25 06/25 06/25 06/25 06/25 6/15 6/15 6/15 06/25 06/25 06/25 06/25 06/25 06/25 63 C60H 15 kA ≤ 16 15/25 15/25 30/30 25/25 25/25 15/30 15/30 30/30 30/30 30/30 20 15/25 15/25 30/30 25/25 25/25 15/30 15/30 30/30 30/30 30/30 25 15/25 15/25 30/30 25/25 25/25 15/30 15/30 30/30 30/30 30/30 32 06/25 06/25 08/25 08/25 08/25 06/30 06/30 08/30 08/30 08/30 40 06/25 08/25 08/25 08/25 06/30 08/30 08/30 08/30 50 06/25 06/25 06/25 06/25 06/30 06/30 06/30 06/30 06/25 06/25 06/25 06/30 06/30 06/30 63 C60L 25 kA 20 kA 15 kA ≤ 16 15/30 15/30 30/30 30/30 30/30 20 15/30 15/30 30/30 30/30 30/30 25 15/30 15/30 30/30 30/30 30/30 32 06/30 06/30 08/30 08/30 08/30 40 06/30 08/30 08/30 08/30 50 06/30 06/30 06/30 06/30 06/30 06/30 06/30 63 212 TM-D Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 3 - Selettività rinforzata A valle C60a C60N 5 kA 10 kA A monte NS160E NS160NE NS160N NS160sx NS160H NS160L NS250N NS250H NS250L Potere d’interruzione 16 kA 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 150 kA 36 kA 70 kA 150 kA TM-D TM-D TM-D Sganciatore TM-D Calibro 80 15 kA 25 kA 20 kA 15 kA NG125a 10kA 16kA TM-D 100/125/ 80 160 TM-D 100/125/ 80 160 100/125/ 160/200/ 160/200/ 160/200/ 160 250 250 250 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 15/15 20/20 20/20 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 15/15 20/20 20/20 25 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 15/15 20/20 20/20 32 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 15/15 20/20 20/20 40 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 15/15 20/20 20/20 ≤ 16 16/16 16/16 25/25 25/25 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 20 16/16 16/16 25/25 25/25 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 25 16/16 16/16 25/25 25/25 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 32 15/16 16/16 15/25 25/25 15/25 25/25 15/30 30/30 15/30 30/30 15/30 30/30 25/25 30/30 30/30 40 15/16 16/16 15/25 25/25 15/25 25/25 15/30 30/30 15/30 30/30 15/30 30/30 25/25 30/30 30/30 50 15/16 16/16 15/25 25/25 15/25 25/25 15/30 30/30 15/30 30/30 15/30 30/30 25/25 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 16/16 25/25 25/25 30/30 30/30 ≤ 16 16/16 16/16 25/25 25/25 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 20 16/16 16/16 25/25 25/25 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 25 16/16 16/16 25/25 25/25 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 32 15/16 16/16 15/30 25/25 15/30 30/30 15/40 40/40 15/40 40/40 15/40 40/40 30/30 30/30 30/30 40 15/16 16/16 15/30 25/25 15/30 30/30 15/40 40/40 15/40 40/40 15/40 40/40 30/30 30/30 30/30 50 15/16 16/16 15/30 25/25 15/30 30/30 15/40 40/40 15/40 40/40 15/40 40/40 30/30 30/30 30/30 40/40 30/30 30/30 30/30 16/16 25/25 30/30 40/40 40/40 ≤ 16 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 40/40 40/40 20 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 40/40 40/40 25 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 40/40 40/40 32 15/25 15/25 15/30 30/30 15/40 40/40 15/40 40/40 15/40 40/40 30/30 40/40 40/40 40 15/25 15/25 15/30 30/30 15/40 40/40 15/40 40/40 15/40 40/40 30/30 40/40 40/40 50 15/25 15/25 15/30 30/30 15/40 40/40 15/40 40/40 15/40 40/40 30/30 30/30 30/30 40/40 30/30 30/30 30/30 80 25/25 25/25 25/25 100 25/25 25/25 25/25 125 25/25 25/25 25/25 80 20/25 20/25 20/25 100 20/25 20/25 20/25 63 C120N TM-D 100/125/ 80 160 20 63 C60L TM-D 100/125/ 80 160 ≤ 16 63 C60H TM-D 100/125/ 80 160 15/25 30/30 40/40 40/40 125 NG125N 25 kA ≤ 16 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 70/70 70/70 36/36 36/36 70/70 20 - 25 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 70/70 70/70 36/36 36/36 70/70 32 - 40 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 70/70 70/70 36/36 36/36 70/70 50 - 63 36/36 36/36 70/70 80 36/36 36/36 70/70 100 36/36 36/36 70/70 125 NG125L 50 kA NG125LMA Schneider Electric ≤ 16 70/70 70/70 150/150 150/150 70/70 150/150 20 - 25 70/70 70/70 150/150 150/150 70/70 150/150 32 - 40 70/70 70/70 150/150 150/150 70/70 150/150 50 - 63 70/70 150/150 80 70/70 150/150 213 Selettività rinforzata Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 4 - Selettività rinforzata A valle C60a C60N C60H C60L 5 kA 10 kA 15 kA 25 kA 20 kA 15 kA C120N 10 kA A monte NS160E NS160NE NS160N NS160sx NS160H NS160L NS250N NS250H NS250L Potere d’interruzione 16 kA 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 150 kA 36 kA 70 kA 150 kA STR22SE Sganciatore STR22SE STR22SE STR22SE STR22SE STR22SE STR22SE STR22SE STR22SE Calibro 80 160 80 160 80 160 80 160 80 160 80 160 250 250 250 ≤ 16 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 15/15 20/20 20/20 20 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 15/15 20/20 20/20 25 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 20/20 15/15 20/20 20/20 20/20 32 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 15/15 20/20 40 15/15 15/15 15/15 20/20 20/20 20/20 15/15 20/20 20/20 ≤ 16 15/15 15/15 25/25 25/25 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 20 15/15 15/15 25/25 25/25 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 25 15/15 15/15 25/25 25/25 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 32 15/15 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 40 15/15 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 50 15/15 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 63 15/15 25/25 25/25 30/30 30/30 30/30 25/25 30/30 30/30 ≤ 16 25/25 25/25 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 20 25/25 25/25 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 25 25/25 25/25 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 32 25/25 30/30 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 40 25/25 30/30 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 50 25/25 30/30 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 63 25/25 30/30 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 ≤ 16 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 40/40 40/40 20 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 40/40 40/40 25 30/30 30/30 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 40/40 30/30 40/40 40/40 32 30/30 40/40 40/40 40/40 30/30 40/40 40/40 40 30/30 40/40 40/40 40/40 30/30 40/40 40/40 50 30/30 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 63 30/30 40/40 40/40 40/40 30/30 30/30 30/30 50 25/25 25/25 25/25 63 25/25 25/25 25/25 80 25/25 25/25 25/25 100 25/25 25/25 25/25 80 20/25 20/25 20/25 100 20/25 20/25 20/25 125 NG125a 16 kA 125 NG125N 25 kA ≤ 16 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 70/70 70/70 36/36 36/36 70/70 20 - 25 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 36/36 70/70 70/70 36/36 36/36 70/70 70/70 36/36 36/36 70/70 50 - 63 36/36 36/36 70/70 80 36/36 36/36 70/70 100 36/36 36/36 70/70 32 - 40 36/36 36/36 36/36 125 NG125L 50 kA ≤ 16 70/70 70/70 150/150 150/150 70/70 150/150 NG125LMA 20 - 25 70/70 70/70 150/150 150/150 70/70 150/150 70/70 150/150 70/70 150/150 50 - 63 70/70 150/150 80 70/70 150/150 32 - 40 214 Schneider Electric Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella 5 - Selettività rinforzata A valle NSA160N NS160E NS160NE NS160N NS160sx NS160H NS250N NS250H NS160E 30 kA 16 kA 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 36 kA 70 kA 16 kA NS160NE 25 kA NS160N 36 kA NS160sx 50 kA NS160H 70 kA NS250N 36 kA NS250H 70 kA A monte Potere d’interruzione Sganciatore Calibro 63 - 160 TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME NS400N NS400H 45 kA 70 kA STR23SE o STR53UE 400 400 36/36 50/50 25/25 30/30 45/45 70/70 45/45 70/70 70/70 25/25 25/25 45/45 45/45 45/45 45/45 30/30 30/30 70/70 70/70 70/70 70/70 70/70 70/70 NS400L 150 kA 400 50/50 30/30 150/150 150/150 150/150 150/150 30/30 30/30 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 NS630N NS630H 45 kA 70 kA STR23SE ou STR53UE 630 630 36/36 50/50 25/25 30/30 45/45 70/70 45/45 70/70 70/70 45/45 70/70 25/25 25/25 45/45 45/45 45/45 45/45 30/30 30/30 70/70 70/70 70/70 70/70 70/70 70/70 45/45 45/45 70/70 70/70 NS630L 150 kA 630 50/50 30/30 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 30/30 30/30 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 Tabella 6 - Selettività rinforzata A monte Potere d’interruzione Sganciatore A valle NS160E NS160NE NS160N NS160sx NS160H NS250N NS250H NS160N 16 kA 25 kA 36 kA 50 kA 70 kA 36 kA 70 kA 36 kA NS160H 70 kA NS250N 36 kA NS250H 70 kA NS400N 45 kA NS630N 45 kA Schneider Electric Calibro TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA TM-D-MA STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME STR22SE STR22ME STR23SE STR53UE STR43ME STR23SE STR53UE STR43ME NS800N NS800H 50 kA 70 kA Micrologic / 2 Isd: 10Ir - 5.0-6.0-7.0 inst: 800 800 50/50 70/70 50/50 70/70 50/50 70/70 70/70 50/50 70/70 50/50 50/50 70/70 70/70 50/50 50/50 70/70 70/70 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 70/70 70/70 70/70 70/70 70/70 70/70 NS800L 150 kA OFF 800 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 NS1000N NS1000H 50 kA 70 kA Micrologic / 2 Isd: 10Ir - 5.0-6.0-7.0 inst: 1000 1000 50/50 70/70 50/50 70/70 50/50 70/70 70/70 50/50 70/70 50/50 50/50 70/70 70/70 50/50 50/50 70/70 70/70 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 70/70 70/70 70/70 70/70 70/70 70/70 NS1000L 150 kA OFF 1000 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 150/150 NS1250N NS1250H 50 kA 70 kA Micrologic / 2 Isd: 10Ir - 5.0-6.0-7.0 inst: OFF 1250 1250 50/50 70/70 50/50 70/70 50/50 70/70 70/70 50/50 70/70 50/50 50/50 70/70 70/70 50/50 50/50 70/70 70/70 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 50/50 70/70 70/70 70/70 70/70 70/70 70/70 215 Impiego in corrente continua Presentazione Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Criteri di scelta c corrente nominale; c tensione nominale che permette di determinare il numero di poli in serie che devono prendere parte all'interruzione; La scelta del tipo di interruttore per la protezione di una installazione in corrente continua dipende essenzialmente dai seguenti parametri: Tabella 1 reti collegate a terra l'alimentazione è collegata a terra o l'alimentazione e l'utenza sono collegate a terra B b analisi di ogni guasto U/2 + U/2 R C A i a a U reti isolate da terra nessun punto della rete è collegato a terra l'alimentazione presenta il punto mediano collegato a terra i i schemi e diversi casi di guasto c corrente di cortocircuito massima nel punto di installazione, che permette di definire il potere di interruzione; c tipo di rete (vedere tabella seguente). B b R C a B U A b R C A guasto A Icc max (con tensione U) Solo una polarità dell'alimentazione è interessata dal guasto, con tensione piena U Icc < Icc max (con tensione U/2) Solo una polarità dell'alimentazione è interessata dal guasto, con tensione dimezzata U/2 senza conseguenza guasto B Icc max (con tensione U) Le due polarità dell'alimentazione sono interessate dal guasto, con tensione piena U Icc max (con tensione U) Le due polarità dell'alimentazione sono interessate dal guasto, con tensione piena U Icc massima Le due polarità (positiva o negativa) dell'alimentazione sono interessate dal guasto guasto C senza conseguenza come guasto A, ma è la polarità negativa ad essere interessata senza conseguenza caso più sfavorevole guasto A guasto A o C guasto B (o guasto A e C simultanei) ripartizione dei poli per l'interruzione tutti i poli dell'interruttore necessari all'interruzione devono essere collegati in serie sulla polarità non a terra. Prevedere un polo supplementare sulla polarità collegata a terra se si vuole realizzare il sezionamento prevedere su ogni polarità il numero di poli dell'interruttore necessari all'interruzione dell'Icc max alla tensione U/2 ripartire il numero di poli dell'interruttore necessari all'interruzione su ogni polarità (positiva e negativa) Calcolo della corrente di cortocircuito ai morsetti di una batteria di accumulatori Su cortocircuito a livello dei morsetti, una batteria di accumulatori genera una corrente il cui valore è dato dalla legge di Ohm: Icc=Vb/Ri Vb=tensione massima di scarica (batteria carica al 100%). Ri=resistenza interna equivalente all'insieme degli elementi (valore generalmente fornito dal costruttore e funzione della capacità in Ah della batteria). Esempio 1 Come realizzare la protezione di una partenza da 80 A su di una rete a 125 V in corrente continua la cui polarità negativa è messa a terra e con Icc=15 kA? + Nota: se la resistenza interna non è nota, si può utilizzare la seguente formula approssimativa: Icc=kC dove C è la capacità della batteria espressa in Ah e k un coefficiente prossimo a 10 ed in ogni caso inferiore a 20. Icc è espressa in A Ri=110 x 0,5 = 55 mΩ Icc=240/55=4,4 kA. Come si può notare, le correnti di cortocircuito relative alle batterie di accumulatori sono relativamente deboli. Icc Esempio 2 Come realizzare la protezione di una partenza da 100 A su una rete a 250 V in corrente continua il cui punto medio è collegato a terra e con Icc=20 kA? + 125V = Esempio: Determinare la corrente di cortocircuito sui morsetti di una batteria avente le seguenti caratteristiche: c capacità 500 Ah c tensione massima di scarica: 240 V (110 elementi da 2,2 V) c corrente di scarica: 300 A c autonomia di 1/2 ora c resistenza interna: 0,5 mΩ per elemento Esempio 3 Come realizzare la protezione di una partenza da 380 A su una rete a 250 V a corrente continua isolata da terra e con Icc=35 kA? + 250V = 250 V = NS400N tripolare C120N tetrapolare 100A C120N tripolare 80A } } } carico carico La tabella di scelta indica che occorre utilizzare un interruttore C120N (30 kA, 2P, 125 V). I 2 poli devono essere posti in serie sulla polarità positiva. È possibile utilizzare un polo supplementare sulla polarità negativa per assicurare il sezionamento del circuito alimentato. 216 Ogni polo sarà sottoposto al massimo a U/2=125 V. La tabella di scelta indica che occorre utilizzare un interruttore C120N (30 kA, 2P, 125 V) o NS100N (50kA, 1P, 250 V). Utilizzando il C120N devono partecipare all'interruzione 2 poli disposti su ciascuna polarità, mentre con l'NS100N basta un polo su ciascuna polarità. carico La tabella di scelta indica che occorre utilizzare un interruttore NS400H (85 kA, 1P, 250 V). Un solo polo è sufficiente per l'interruzione. È consigliabile utilizzare un polo supplementare sull'altra polarità per assicurarne il sezionamento. Schneider Electric Impiego in corrente continua Tabella di scelta Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Tabella di scelta degli interruttori in corrente continua tipo corrente nominale [A] C32H-DC (1) C60a C60N C60H C60L C60L-MA C120N NG125a NG125N NG125L/L-MA NSA160E NSA160N NS160N NS160H NS160L NS250N NS250H NS250L NS400H NS630H C1251N-DC NW 10 NDC (3) NW 20 NDC (3) NW 40 NDC (3) NW 10 HDC (3) NW 20 HDC (3) NW 40 HDC (3) 1 ÷ 40 6 ÷ 40 0,5 ÷ 63 0,5 ÷ 63 0,5 ÷ 63 1,6 ÷ 40 80 ÷ 125 80 ÷ 125 10 ÷ 125 10 ÷ 63 16 ÷ 160 16 ÷ 160 16 ÷ 160 16 ÷ 160 16 ÷ 160 16 ÷ 250 16 ÷ 250 16 ÷ 250 MP1-MP2-MP3 MP1-MP2-MP3-MP4 P21-P41 1000 2000 4000 1000 2000 4000 potere di interruzione [kA] (L/R<0,015s) (tra parentesi il numero di poli che devono partecipare all'interruzione) ≤ 60 V 10 (1P) 15 (1P) 20 (1P) 25 (1P) 20 (1P) 125 V 125 V 250 V 10 (1P) 10 (2P) 20 (2P) 25 (2P) 30 (2P) 30 (2P) 30 (2P) 20 (2P) 20 (3P) 30 (3P) 40 (3P) 50 (3P) 50 (3P) 40 (3P) 40 (3P) 10 (2P) 25 (4P) 40 (4P) 50 (4P) 60 (4P) 25 (1P) 50 (1P) 25 (2P) 50 (2P) 5 (1P) 10 (1P) 50 (1P) 50 (1P) 85 (1P) 85 (1P) 100 (1P) 100 (1P) 50 (1P) 50 (1P) 85 (1P) 85 (1P) 100 (1P) 100 (1P) 85 (1P) 85 (1P) 85 (1P) 85 (1P) 50 (1P) 50 (1P) 20 (4P) 20 (4P) 25 (4P) 50 (4P) 5 (2P) 10 (2P) 50 (1P) 85 (1P) 100 (1P) 50 (1P) 85 (1P) 100 (1P) 85 (1P) 85 (1P) 50 (2P) 500 V 750 V 50 (2P) 85 (2P) 100 (2P) 50 (2P) 85 (2P) 100 (2P) 85 (2P) 85 (2P) 50 (2P) 25 (3P) 35 (2P) 35 (2P) 35 (2P) 85 85 85 900 V protezione contro i sovraccarichi protezione contro i cortocircuiti (termica) (magnetica) speciale per CC come CA 1,38xIm come CA 1,38xIm come CA 1,38xIm come CA 1,38xIm – 1,38xIm come CA 1,42xIm come CA 1,42xIm come CA 1,42xIm come CA 1,42xIm come CA come CA come CA come CA come CA come CA come CA come CA come CA come CA come CA come CA come CA come CA come CA come CA protezione termica non operante, se necessario prevedere un relé esterno speciale per CC 800-4000 A 800-6300 A 1600-6400 A 35 (4P) 35 (4P) 35 (4P) (1) In fase di installazione è necessario rispettare le polarità indicate, in quanto l'interruttore C32H-DC è munito di un magnete permanente. (2) Esistono 7 versioni di sganciatori istantanei DINA: 1,5/3 kA-3/6 kA-10/20 kA-9/18 kA-12/24 kA-20/40 kA. (3) Per la scelta della versione e le modalità d'installazione consultare la tabella seguente. Disposizione dei poli La scelta della disposizione dei poli è lasciata all'iniziativa dell'utilizzatore nel caso degli interruttori Multi 9 e Compact. I collegamenti per la messa in serie di più poli devono essere realizzati dall'utilizzatore. Nel caso di interruttori Masterpact, esistono 3 varianti di configurazione dei poli denominate C, D e E. La scelta della variante è in funzione della tabella di scelta qui a lato e dovrà essere necessariamente definita. Le connessioni per i collegamenti in serie, che permettono di realizzare la configurazione prescelta, sono fornite con l'interruttore. Nota: esiste la possibilità di utilizzare apparecchi Masterpact della gamma in corrente alternata in versione interruttore non automatico anche in corrente continua, fino ad un valore di tensione che non superi 125 V CC. Per tale applicazione è necessario impiegare un interruttore non automatico 3P tipo HA con: c 1 polo sulla polarità positiva; c 1 polo sulla polarità negativa (il terzo polo può non essere utilizzato). Schneider Electric Tabella di selezione Tipo di interruttore automatico tensione nominale di impiego (Vcc) potere di interruzione (L/R <15 ms) n°1: rete isolata n° 2: rete punto centrale n°3: polo negativo a terra Versione C Potere di interruzione N e H carico NW10-20-40 NDC NW 10-20-40 NDC 500 35 kA Versione C Versione C Versione C 500 85 kA Versione E Versione C Versione D Versione D Potere di interruzione H carico 900 35 kA Versione E Versione D VersioneD Versione E Potere di interruzione H carico 217 Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra Impiego a 400 Hz Generalità, Multi 9, Compact NS, Masterpact NT e NW Generalità Interruttori Multi 9 Gli interruttori Multi 9, Compact e Masterpact sono utilizzabili sulle reti a 400 Hz. Le correnti di cortocircuito ai morsetti dei generatori a 400 Hz sono generalmente inferiori a 4 volte la loro corrente nominale. Per questo motivo difficilmente si possono presentare problemi nella definizione del potere d'interruzione. L'impiego degli interruttori a 400 Hz implica una modifica delle caratteristiche di intervento degli sganciatori magnetotermici e differenziali. Interruttori automatici DPN, C60 Modifica della soglia di sgancio: c termico: nessuna variazione; c magnetico: aumento delle soglie; C40: coeff. 1,4 C60: coeff. 1,48 Interruttori Compact Le correnti di intervento a 400 Hz sono ottenute a partire dal valore a 50 Hz tramite i seguenti coefficienti: c k1 per gli sganciatori termici; c k2 per gli sganciatori magnetici. Questi coefficienti correnti sono indipendenti dalla posizione della tacca di regolazione. Per gli sganciatori termici le correnti di intervento sono meno elevate a 400 Hz che a 50 Hz (k1 ≤ 1). Per gli sganciatori magnetici, le correnti di intervento sono più elevate a 400 Hz che a 50 Hz (k2 ≥ 1), di conseguenza è consigliabile, se gli sganciatori sono regolabili, una regolazione minima o l'impiego di interruttori con sganciatore di tipo G. Le stesse considerazioni valgono per i Compact NSA e NSC100N. Gli sganciatori elettronici offrono una grande stabilità di funzionamento alla variazione di frequenza. Le apparecchiature possono a volte subire delle limitazioni nel loro impiego a causa dell'aumento di temperatura dovuta alla frequenza. Per questo motivo sono forniti i coefficienti correttivi k1 che determinano la massima regolazione possibile sullo sganciatore. Per i dispositivi differenziali esistono delle varianti speciali senza declassamento della soglia, consultateci. Sganciatori magnetotermici: coefficienti correttivi tipo NS160 NS250 NS160 sganciatore TM16D TM25D TM32D TM40D TM50D TM63D TM80D TM100D TM125D TM160D TM200D TM250D TM16G TM25G TM40G TM63G termico Ir a 50 Hz [A] (a 40°C) 16 25 32 40 50 63 80 100 125 160 200 250 16 25 40 63 k1 (Ir400Hz=k1.Ir50 Hz) 0,95 0,95 0,95 0,95 0,95 0,95 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,9 0,95 0,95 0,95 0,95 magnetico Im a 50 Hz [A] 240 300 400 500 500 500 650 800 1000 1250 1000 1250 63 80 80 125 k2 (Im400Hz=k2.Im50Hz) 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 1,6 Sganciatori elettronici: coefficienti correttivi interruttore sganciatore protezione lungo ritardo protezione corto ritardo Ir a 50 Hz a 40°C k1 Im a 50 Hz [A] k2 x Im a 50 Hz 40 100 da 0,4 a 1 da 0,4 a 1 da 2 a 10 Ir da 2 a 10 Ir 1 1 Compact NS160 STR22SE/GE STR22SE 160 da 0,4 a 0,9 da 2 a 10 Ir 1 NS250 STR22SE 250 da 0,4 a 0,9 da 2 a 10 Ir 1 NS400 NS630 STR23SE 400 630 da 0,4 a 0,8 da 0,4 a 0,8 da 2 a 10 Ir da 2 a 10 Ir 1 1 NS400 NS630 STR53UE 400 630 da 0,4 a 0,8 da 0,4 a 0,8 da 1,5 a 10 Ir da 1,5 a 10 Ir 1 1 NS630b Micrologic 630 da 0,4 a 0,75 da 1,5 a 10 Ir 1 NS/NT/NW08 Micrologic 800 da 0,4 a 0,75 da 1,5 a 10 Ir 1 NS/NT/NW10 Micrologic 1000 da 0,4 a 0,75 da 1,5 a 10 Ir 1 NS/NT/NW12 Micrologic 1250 da 0,4 a 0,75 da 1,5 a 10 Ir 1 NS/NT/NW16 Micrologic 1600 da 0,4 a 0,75 da 1,5 a 10 Ir 1 Esempio La massima corrente di regolazione di un NS1000N impiegato a 400 Hz sarà 750 A. Poiché l'unità di controllo non è sensibile alla frequenza, per assicurare una protezione corretta sarà necessario regolare il lungo ritardo ad un valore il più vicino possibile per 218 difetto a 0,75 (la regolazione superiore non deve mai essere utilizzata). Le unità di controllo Micrologic hanno una regolazione del lungo ritardo Ir che va da 0,4 a 1 x In. Si utilizza la regolazione pari a 0,7. Schneider Electric Protezione delle persone Schneider Electric Introduzione 220 Dispositivi differenziali 222 Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone 246 219 Protezione delle persone Definizioni Conduttore di protezione (PE) conduttore prescritto per alcune misure di protezione contro i contatti indiretti per il collegamento di alcune delle seguenti parti: masse, masse estranee, collettore (o nodo) principale di terra. Conduttore PEN Conduttore che svolge insieme le funzioni sia di conduttore di protezione sia di conduttore di neutro. Conduttore di terra (CT) Conduttore di protezione che collega il collettore principale di terra (o nodo) al dispersore o i dispersori tra di loro. Conduttore equipotenziale principale (EQP) e supplementare (EQS) Conduttore di protezione destinato ad assicurare il collegamento equipotenziale. Contatto diretto Contatto di persona con parti attive. Contatto indiretto Contatto di persona con una massa in tensione per un guasto. Introduzione Definizioni Effetti della corrente elettrica sul corpo umano Corrente differenziale Somma algebrica dei valori istantanei delle correnti che percorrono tutti i conduttori attivi di un circuito in un punto dell'impianto. Circuito terminale Circuito direttamente collegato agli apparecchi utilizzatori o alle prese a spina. Massa Parte conduttrice di un componente elettrico che può essere toccata e che non è in tensione in condizioni ordinarie, ma che può andare in tensione in condizioni di guasto. Interruttore differenziale classe A Interruttore differenziale il cui sgancio è assicurato per correnti alternate sinusoidali differenziali e per correnti differenziali unidirezionali pulsanti, applicate improvvisamente o lentamente crescenti. Massa estranea Parte conduttrice non facente parte dell'impianto elettrico in grado di introdurre un potenziale, generalmente il potenziale di terra. Parte attiva Conduttore o parte conduttrice in tensione nel servizio ordinario, compreso il conduttore di neutro, ma escluso per convenzione il conduttore PEN. Resistenza di terra Resistenza tra il collettore (o nodo) principale di terra e la terra. Tensione di contatto Tensione che si stabilisce fra parti simultaneamente accessibili, in caso di guasto dell'isolamento. Corrente di guasto Corrente che si stabilisce a seguito di un cedimento dell'isolante o quando l'isolamento è cortocircuitato. Tensione di contatto limite convenzionale (UL) Massimo valore della tensione di contatto che è possibile mantenere per un tempo indefinito in condizioni ambientali specificate. Corrente di guasto a terra Corrente di guasto che si chiude attraverso l'impianto di terra. Circuito di distribuzione Circuito che alimenta un quadro di distribuzione. Effetti della corrente elettrica sul corpo umano Arresto respiratorio Per le correnti da 20 a 30 mA, le contrazioni possono raggiungere l'apparato muscolare respiratorio fino a procurare un arresto respiratorio. Il rischio maggiore dell'elettricità risiede nell'azione delle correnti elettriche sulle due più importanti funzioni dell'organismo: la respirazione e la circolazione. Non sono comunque da sottovalutare i rischi di ustioni dovute al passaggio della corrente elettrica attraverso l'organismo. Limiti di percezione Il limite di percezione è molto variabile da un soggetto all'altro. Alcune persone percepiscono la corrente di intensità nettamente inferiori a 1 mA, mentre altre cominciano a percepire il passaggio della corrente ad intensità più elevate, dell'ordine di 2 mA. Contrazione muscolare Approssimativamente la corrente di rilascio in CA 50÷100 Hz ha il valore di 10 mA per le donne e di 15 mA per gli uomini. Alcuni soggetti però sono in grado di liberarsi a correnti superiori (differenze sensibili secondo il sesso degli individui, l'età, le condizioni di salute, il livello di attenzione, ecc.). 220 Fibrillazione ventricolare Esiste una proporzionalità approssimativa tra il peso corporale e la corrente necessaria alla fibrillazione, che permette di identificare una soglia compresa tra 70 e 100 mA. In realtà questa soglia non può essere definita in modo preciso poiché essa varia con le condizioni fisiologiche del soggetto, ma anche con i parametri ambientali e casuali dell'incidente: percorso della corrente all'interno del corpo, resistenza dell'organismo, tensione, tipo di contatto e tempo di passaggio della corrente nell'organismo. Rischi di ustioni Un altro rischio importante collegato all'impiego dell'elettricità è legato alle ustioni. Queste sono molto frequenti in caso di incidenti domestici e soprattutto industriali. Esistono due tipi di ustioni: c dovuta all'arco: è causata dal calore irradiato dall'arco elettrico; c elettrotermica: è un'ustione elettrica dovuta al passaggio della corrente elettrica attraverso l'organismo. Interruttore differenziale classe AC Interruttore differenziale il cui sgancio è assicurato per correnti alternate sinusoidali differenziali applicate improvvisamente o lentamente crescenti. Isolamento principale Isolamento delle parti attive utilizzato per la protezione base contro i contatti diretti e indiretti. Isolamento supplementare Isolamento indipendente previsto in aggiunta all'isolamento principale per assicurare la protezione contro i contatti elettrici in caso di guasto dell'isolamento principale. Doppio isolamento Isolamento comprendente sia l'isolamento principale che l'isolamento supplementare. Isolamento rinforzato Sistema unico di isolamento applicato alle parti attive, in grado di assicurare un grado di protezione contro i contatti elettrici equivalente al doppio isolamento, nelle condizioni specificate nelle relative Norme. Sintesi delle conseguenze del passaggio della corrente nell'organismo 1A Arresto cardiaco 75 mA Soglia di fibrillazione cardiaca 30 mA Soglia di arresto respiratorio 10 mA Contrazione muscolare (tetanizzazione) 0,5 mA Sensazione molto debole e scossa Schneider Electric Protezione delle persone Introduzione Classificazione dei componenti elettrici Protezione da contatti elettrici diretti ed indiretti Classificazione dei componenti elettrici classe 0 Isolamento principale Involucro metallico componente dotato di isolamento principale e non provvisto di alcun dispositivo per il collegamento delle masse a un PE c masse isolate da terra c protezione contro i guasti di isolamento affidate alle caratteristiche dell'ambiente circostante (es: pedana isolante) componente dotato di isolamento principale e provvisto di un dispositivo di collegamento delle masse a un PE c masse collegate a terra c protezione contro i guasti di isolamento affidata ai dispositivi di protezione dei circuiti componente dotato di doppio isolamento o di isolamento rinforzato e non provvisto di alcun dispositivo per il collegamento delle masse ad un PE l'isolamento supplementare può essere un involucro isolante con grado di protezione almeno IPXXB c masse isolate da terra c possibilità di realizzare un isolamento equivalente durante l'installazione mediante isolamento supplementare esempio: circuito SELV (V - 50 V CA) Massa classe I Isolamento principale Involucro metallico Massa classe II Ulteriore isolamento Isolamento principale classe III 50 V componente ad isolamento ridotto perché destinato ad essere alimentato esclusivamente da un sistema a bassissima tensione di sicurezza Nota: Le condutture elettriche realizzate con i seguenti componenti hanno isolamento di classe II: c cavi con guaina non metallica con tensione nominale maggiore di un gradino rispetto a quella necessaria per il sistema elettrico; c cavi unipolari senza guaina installati in tubo o canale isolante conformi alle rispettive norme; c cavi con guaina metallica aventi isolamento idoneo. Protezione da contatti diretti Qualunque sia il sistema di neutro, nel caso di un contatto diretto, la corrente che ritorna alla fonte di energia è quella che attraversa il corpo umano. I mezzi per proteggere le persone dai contatti diretti sono di diverso tipo (norma CEI 64.8 terza edizione). Protezione totale c Isolamento delle parti attive (scatola isolante degli interruttori, isolamento del cavo, ecc); c impiego di involucri o barriere con un grado di protezione almeno IPXXB. In caso di superfici orizzontali di barriere o involucri a portata di mano il grado di protezione non deve essere inferiore a IPXXD. Protezione da contatti indiretti Le misure di protezione contro i contatti indiretti sono di due tipi: c protezione senza interruzione automatica del circuito tramite: v componenti con isolamento doppio o rinforzato (materiali in classe II), v quadri prefabbricati aventi un isolamento completo e cioè realizzato con apparecchi in classe II, involucro in materiale isolante, ecc. (Norma CEI EN 60439-1), v isolamento supplementare in aggiunta a quello principale, v separazione elettrica realizzata con un trasformatore di isolamento, v locali in cui pavimenti e pareti sono in materiale isolante, v locali in cui le masse siano collegate tra loro da un conduttore equipotenziale e non siano connesse con la terra; Schneider Electric Protezione parziale Protezione mediante allontanamento delle parti attive o con un interposizione di un ostacolo, tra le parti in tensione e l'utente, rimovibile senza attrezzi particolari. Per altro, alcune installazioni possono presentare rischi particolari, malgrado l'attuazione delle disposizioni precedenti, come l'isolamento che rischia di essere danneggiato, conduttori di protezione assenti o con rischi di rottura (cantiere, miniere, ecc.). Protezione addizionale Dispositivi differenziali a corrente residua (DDR) ad alta sensibilità (I∆ n - 30 mA). Tali dispositivi sono riconosciuti come protezione addizionale e quindi in aggiunta alle misure di protezione sopra indicate e c protezione tramite interruzione automatica del circuito. È il metodo maggiormente usato per la maggior semplicità delle regole da osservare (rispetto a quelle previste dai casi precedentemente elencati) e per la minore dipendenza dalla conservazione nel tempo delle misure adottate per ottenere la protezione. Perché si possa realizzare una protezione attiva contro i contatti indiretti è necessario che: c tutte le masse estranee e tutti gli elementi conduttori accessibili siano collegati all'impianto di terra tramite un conduttore di protezione. Due masse accessibili simultaneamente devono essere collegate al medesimo dispersore; c i tempi di intervento della protezione siano tali da garantire l'incolumità della persona non come unico mezzo di protezione contro i contatti diretti. Circuiti a bassissima tensione Tali circuiti permettono di realizzare una protezione combinata contro i contatti diretti e indiretti tramite l'alimentazione dei circuiti a bassissima tensione, l'utilizzo di componenti speciali e particolari condizioni di installazione. Sistema di sbarre 1 2 3 N Sistema di sbarre Contatto diretto Contatto diretto che venga a contatto con una massa accidentalmente sotto tensione. Il massimo tempo di intervento delle protezioni dipende: c dal sistema di neutro; c dalla tensione nominale tra fase e terra; c dalle caratteristiche dell'ambiente. Guasto di isolamento Contatto indiretto 221 Protezione delle persone Funzionamento Il principio della protezione differenziale di Schneider Electric si basa su un sistema in grado di assicurare quasi istantaneamente tre funzioni successive: rilevazione della corrente di dispersione, misura della stessa ed interruzione del circuito affetto da guasto. c La rilevazione è ottenuta mediante un trasformatore di corrente (toroide) in cui il primario è rappresentato dai conduttori attivi del circuito da proteggere. In condizioni normali, la somma vettoriale delle correnti che attraversano i conduttori attivi è nulla, pertanto i flussi generati all’interno del toroide si annullano reciprocamente. La comparsa di una corrente di dispersione rompe quest’equilibrio ed induce una corrente residua al secondario. c La misura é effettuata da un relè elettromagnetico che compara il segnale elettrico ricevuto dal toroide con la soglia d’intervento prestabilita (sensibilità). Selettività orizzontale Permette il risparmio di un interruttore differenziale a monte dell'impianto quando gli interruttori sono installati nello stesso quadro. La parte di quadro e l'impianto a monte dei dispositivi differenziali devono essere realizzati in modo da ridurre al minimo il rischio di messa in tensione accidentale delle masse. Dispositivi differenziali Funzionamento Selettività differenziale Il principio di funzionamento del relè è il seguente: un elettromagnete alimentato dalla corrente residua trasmessa dal toroide, esercita sul meccanismo di sgancio una forza che si contrappone a quella esercitata da un magnete permanente per trattenere i contatti in posizione di chiuso. Finché la forza del magnete permanente è superiore a quella dell’elettromagnete, il circuito rimane chiuso. c L’intervento avviene quando la corrente residua è sufficientemente elevata per annullare l’effetto del magnete permanente: il meccanismo di sgancio comanda l’apertura dei contatti, interrompendo così, il circuito in cui si è verificato il guasto. I dispositivi differenziali Multi 9 sono di tipo elettromeccanico con funzionamento a corrente propria. La tecnologia a corrente propria è la più sicura, perché è indipendente dalla tensione di rete e soprattutto non richiede alcuna sorgente d’alimentazione esterna. In caso di perdita di isolamento solo la partenza interessata al guasto viene messa fuori servizio in quanto gli altri dispositivi differenziali non rilevano alcuna corrente verso terra. Ig DDR Selettività verticale Per ragioni legate alla continuità di esercizio ed ai pericoli indotti da un eventuale mancanza di energia elettrica può essere richiesto un coordinamento selettivo tra due o più dispositivi differenziali disposti in serie. Per assicurare la selettività tra due dispositivi in serie è necessario soddisfare contemporaneamente le seguenti condizioni: n la corrente differenziale nominale del dispositivo a monte deve essere almeno il doppio di quella del dispositivo a valle: I∆nA ≥ 2I∆nB. Questo per tener conto della tolleranza ammessa dalle norme le quali prevedono che l'intervento sia garantito per correnti uguali o superiori a I∆n e che il differenziale non intervenga per correnti inferiori uguali a 0,5 I∆n. Le correnti comprese tra 0,5 I∆n e I∆n appartengono al campo di tolleranza di intervento della protezione differenziale ammesso dalle norme di prodotto. 222 Un dispositivo differenziale con soglia di intervento pari a 30 mA non interviene per correnti inferiori a 15 mA, potrebbe intervenire per correnti comprese tra 15 e 30 mA e deve intervenire per correnti superiori a 30 mA. c Il ritardo intenzionale tA imposto al dispositivo a monte deve essere superiore al tempo totale di interruzione tB TOT del dispositivo a valle tA ≥ tB TOT Così facendo la selettività differenziale è garantita per tutti i valori di corrente superiori alla soglia di intervento del dispositivo differenziale disposto a valle. Nel campo degli interruttori differenziali per uso domestico e similare la selettività si può ottenere utilizzando dispositivi di protezione a corrente differenziale del tipo s in serie con dispositivi di protezione a corrente differenziale di tipo generale. In questo caso occorre rispettare un rapporto minimo tra le soglie di intervento pari a 3. DDR Per ottenere selettività con i dispositivi a corrente differenziale nei circuiti di distribuzione è ammesso un tempo di interruzione non superiore a 1 s. Quando si utilizza un relé differenziale esterno all'apparecchio di interruzione il tempo tB TOT include il tempo di risposta del relé differenziale e del dispositivo di apertura dell'interruttore automatico e il tempo di interruzione di quest'ultimo (generalmente inferiore a 50 ms). Il coordinamento tra le protezioni differenziali Merlin Gerin permette di garantire la continuità di servizio fra 2 o 3 livelli. ritardo tA>tBTOT I∆nA ≥ 2 I∆nB tempo totale di interruzione tBTOT I∆nB Schneider Electric Schneider Electric alla variazione di induzione ∆B, si riducono e di conseguenza il dispositivo differenziale non è in grado di intervenire. Il circuito magnetico dei dispositivi in classe A è realizzato in materiale magnetico con ciclo di isteresi molto più inclinato e ristretto del precedente (curva b). In presenza di correnti di guasto verso terra con componenti pulsanti il ciclo non subisce variazioni sostanziali e di conseguenza il segnale di guasto è sufficiente a far intervenire il dispositivo differenziale. Al contrario, le Norme per gli apparecchi di tipo domestico (CEI EN 61008 e CEI EN 61009) e industriale (CEI EN 60947-2/App.B) hanno ben distinto e definito le prove e le prescrizioni per i dispositivi di classe AC (di gran lunga ad oggi i più utilizzati) e di classe A. Il circuito magnetico dei dispositivi in classe AC è realizzato in materiale magnetico con ciclo di isteresi molto ripido (curva a). In presenza di una corrente di guasto verso terra con componente continua, il ciclo di isteresi e il segnale di guasto, proporzionale B a DBa Comportamento degli interruttori differenziali in presenza di correnti con componenti pulsanti unidirezionali e/o continue L'utilizzo ormai sempre più diffuso, anche in ambienti non necessariamente di tipo industriale, di apparecchi con dispositivi elettronici di controllo o regolazione può comportare, in caso di guasto a terra, correnti di dispersione con componenti continue oppure pulsanti di tipo unidirezionale. Le Norme IEC prevedono la classificazione dei dispositivi differenziali in tre tipi secondo la loro attitudine a funzionare in presenza di una corrente di guasto aventi componenti continue o pulsanti unidirezionali. Classe AC Dispositivi differenziali sensibili alla sola corrente di dispersione alternata. Classe A Dispositivi differenziali che garantiscono le caratteristiche di funzionamento anche per correnti di dispersione con componenti pulsanti ben specificate. Classe B Dispositivi differenziali che garantiscono le caratteristiche di funzionamento anche per le correnti di dispersione di tipo continuo. Le Norme di prodotto, sia nel settore domestico che industriale, ad oggi, non hanno ancora previsto le prescrizioni o le prove per i dispositivi differenziali di classe B. Dispositivi differenziali Comportamento in presenza di correnti non sinusoidali DBb Protezione delle persone b H a b classe AC classe A 223 Protezione delle persone Forme d’onda delle correnti di guasto a terra in circuiti che presentano componenti elettronici In questo paragrafo si tratterà della protezione mediante interruttore differenziale di apparecchi in classe di isolamento I. Nella figura sottostante sono mostrati degli esempi di circuiti elettronici con a fianco l’andamento della corrente di guasto a terra. La forma d’onda della corrente di guasto a terra è legata alla tensione esistente tra il punto di guasto e il punto a terra dell’impianto. Solo nel caso in cui si abbiano componenti elettronici bidirezionali (schema A) la corrente di guasto è alternata e quindi tale da consentire l’intervento dei dispositivi differenziali in classe AC. Circuito con componente elettronico bidirezionale: si può utilizzare un differenziale in classe AC. Dispositivi differenziali Esempi di circuiti Nell’ambito domestico e similare la distribuzione e i sistemi di raddrizzamento sono monofase e questo corrisponde agli schemi da B a G della figura. L’andamento delle correnti di guasto è di tipo pulsante e di conseguenza i DDR in classe A garantiscono generalmente la protezione delle persone. Fa eccezione il caso dello schema D, in cui la presenza di un condensatore con la sua corrente di scarica introduce nella forma d’onda della corrente di guasto una componente continua; in questo caso il DDR in classe A è in grado di rilevare la corrente di guasto soltanto nel caso in cui si stabilisca in maniera molto rapida, per cui risulta più indicato l’impiego di un differenziale in classe B. Nell’ambiente industriale la maggior parte dei raddrizzatori sono trifasi (schemi da H a J della figura). Alcuni di questi schemi possono generare una corrente di guasto continua con un basso tasso di ondulazione: Schema A c lo schema H fornisce una tensione raddrizzata con un basso tasso di ondulazione a regime, quindi delle correnti di guasto difficili da rilevare con il DDR in classe A; c lo schema K invece genera delle correnti di guasto molto parzializzate e quindi rilevabili dagli stessi DDR in classe A, ma è equivalente allo schema H nel caso di conduzione di onda non parzializzata; c lo schema J è il più frequente e si trova normalmente nei variatori di velocità per motori a corrente continua. Con questo schema, per la presenza della forza controelettromotrice e dell’induttanza del motore, si generano delle correnti di guasto meno ondulate che nel caso degli schemi precedenti H e J, specialmente alle alte velocità; occorre quindi utilizzare necessariamente un differenziale in classe B. Id ii ph ωt N α Circuiti per saldatrici o regolatori di luminosità: è preferibile utilizzare un differenziale in classe A. Schema B Id ph R ωt N Schema C Id ph R N Circuito per carica batterie monofase: è più indicato l'impiego di un differenziale in classe B. Schema D ph N 224 ωt Id ωt Schneider Electric Protezione delle persone Circuito per l'alimentazione di apparecchi domestici a motore: è preferibile utilizzare un differenziale in classe A Schema E ph Id M N Raddrizzatore a ponte monofase non controllato (schema F) e controllato (schema G) utilizzato in ingresso all'alimentazione di vari apparecchi elettrici (TV, forno micro-onde, calcolatori, fotocopiatrici): è preferibile utilizzare un differenziale in classe A ωt Schema F Id ph N R ωt Schema G Id ph R N ωt Ponte trifase utilizzato in raddrizzatori per saldatrici, elettrocalamite ed elettrolisi: utilizzare un differenziale in classe B Schema H (+) Id guasto su (+) 1 2 ωt 3 guasto su (-) (-) Ponte trifase controllato per rete in c.c. di tipo industriale: in caso di onda parzializzata può essere sufficiente utilizzare un differenziale in classe A Schema K (+) Id guasto su (+) 1 2 ωt 3 guasto su (-) (-) Ponte trifase controllato utilizzato nei variatori di velocità per motori in c.c.: utilizzare un differenziale in classe B Id Schema J guasto su (+) alle basse velocità (+) 1 2 ωt 3 Id guasto su (+) alle alte velocità (-) ωt Schneider Electric 225 Protezione delle persone Le perturbazioni dei dispositivi differenziali Dispositivi differenziali Perturbazioni Dispositivi differenziali super immunizzati Quali sono le cause? I differenziali sono sensibili a numerose perturbazioni. In realtà, sono le conseguenze di queste perturbazioni, cioè la creazione di correnti di dispersione verso terra, che, rilevate dai dispositivi differenziali, possono provocare dei malfunzionamenti. Negli impianti di bassa tensione le perturbazioni possono avere origine all'interno dell'impianto stesso oppure possono provenire dall'esterno (es. fenomeni atmosferici, reti di media tensione). in ampiezza. Esse producono nella rete un’onda di sovratensione transitoria, che provoca correnti di dispersione attraverso le capacità costituite dalla rete e dalla terra; c sovratensioni di manovra: si verificano in corrispondenza dell’apertura e della chiusura di circuiti capacitivi (batterie di condensatori), induttivi (motori) e all'interruzione di correnti di cortocircuito. Le sovratensioni di manovra provocano correnti di dispersione di forma paragonabile a quella originata da fenomeni atmosferici, sono generalmente più frequenti, ma di ampiezza minore; c sovratensioni a frequenza industriale: sono quelle dovute ad esempio a: c guasto d’isolamento in rete IT; c rottura del neutro con conseguente squilibrio delle tensioni di fase; c intervento di scaricatori su linee MT con conseguente innalzamento del potenziale di terra dell’installazione (e quindi delle masse collegate); c guasto MT/BT in cabina; c tensioni con forte contenuto armonico prodotte da apparecchi connessi alla rete di media tensione (es. forni ad arco); c correnti di dispersione verso terra permanenti dovute alla presenza nell’impianto di apparecchi elettronici che possiedono in ingresso un filtro capacitivo collegato tra le fasi e la massa. Queste correnti permanenti sono sia a frequenza industriale che ad alta frequenza; c correnti e tensioni con forti componenti armoniche generate dalla presenza sempre più massiccia di componenti elettronici negli impianti. Se si eccettua il caso delle scariche atmosferiche, le perturbazioni interne alle reti BT hanno un’influenza molto più forte sul funzionamento dei differenziali rispettto alle perturbazioni esterne per ragioni di maggiore prossimità e intensità dei fenomeni. Gli effetti delle perturbazioni che hanno origine sulla rete di media tensione sono ammortizzati dalla presenza del trasformatore MT/BT e dei cavi dell’impianto. Tipi di perturbazioni Le perturbazioni sono essenzialmente dovute a sovratensioni e ad armoniche: c sovratensioni dovute a scariche atmosferiche: sono quelle più elevate Immunità dei dispositivi differenziali Per verificare il comportamento degli interruttori differenziali nei confronti di questi fenomeni, le Norme CEI EN 61008 e CEI EN 61009 hanno introdotto una prova da effettuare in laboratorio utilizzando I dispositivi di protezione differenziali (interruttori automatici differenziali, interruttori non automatici differenziali a toroide separato) sono utilizzati in campo civile, terziario e industriale. La protezione differenziale viene installata per assicurare tre funzioni fondamentali: c proteggere le persone contro il rischio di un contatto indiretto; c proteggere contro le correnti di guasto verso terra che possono essere causa di rischi d’incendio; c assicurare una protezione addizionale contro il rischio di un contatto diretto. Cosa vuol dire intervento intempestivo di un differenziale Un dispositivo differenziale deve essere in grado, in qualunque momento, di assicurare la protezione differenziale senza intervenire sotto l’azione di una corrente di dispersione transitoria, cioè in assenza di un vero guasto d’isolamento. Questi interventi intempestivi nuociono al comfort dell’ambiente e alla continuità di servizio e possono spingere l’utente ad eliminare l’inconveniente disattivando il dispositivo di protezione. Si definisce intervento intempestivo di una protezione differenziale il suo intervento causato da correnti di dispersione non pericolose per le persone e per i beni. generatori di impulso ben specificati con i quali si può ottenere una tensione transitoria di tipo oscillatorio, la cui forma d’onda, nota come "ring-wave" (vedi fig.1), è definita dalle seguenti caratteristiche: c 0,5 µs: durata del fronte di risalita; c 100 kHz: frequenza di oscillazione del fenomeno transitorio; c 200 A: valore di picco iniziale della corrente. In aggiunta, i dispositivi differenziali della gamma modulare Merlin Gerin di tipo standard sono sottoposti ad un ulteriore verifica; si tratta di una prova, prevista dalla Norma Internazionale IEC60 (e ripresa dalla norma francese relativa agli interruttori di utenza NFC 62-411), nella quale il dispositivo è sottoposto ad un’onda di corrente di tipo impulsivo che simula la corrente di fuga che circola attraverso le capacità in aria esistenti tra impianto e terra in conseguenza di una sovratensione atmosferica. Questa corrente è definita dalle seguenti caratteristiche: c 8 µs: durata del fronte di risalita; c 20 µs: tempo fino all’emivalore; c 250 A: valore di picco della corrente di prova per i differenziali istantanei; c 3000 A: valore di picco della corrente di prova per i differenziali selettivi. I dispositivi differenziali super immunizzati (tipo "SI") I dispositivi differenziali dalla gamma "SI" super immunizzati sono dei relé differenziali in classe A concepiti appositamente per sopportare le perturbazioni presenti negli impianti, senza che si abbiano interventi intempestivi o desensibilizzazione del relé per saturazione del toroide. La soluzione proposta da Schneider si basa sull’inserimento tra il toroide e il relé di sgancio di un filtro elettronico che introduce un leggero ritardo allo sgancio del relé; questo ritardo consente al differenziale di tipo SI di sopportare tutti i fenomeni transitori, restando nei limiti di sicurezza per quanto riguarda i tempi d’intervento (tempo di sgancio a 2I∆n < 30 ms). A 200 90% A 250 10µs (f=100 kHz) 125 10% t[µs] ca 0,5µs 60% Fig. 1: Andamento dell'onda di prova "ring wave" 226 8 20 t[µs] Fig. 2: Andamento dell'onda di prova IEC60 Schneider Electric Protezione delle persone Influenza delle sovratensioni I nuovi differenziali istantanei tipo "SI" resistono a dei livelli ben superiori di sovratensioni rispetto a quelli previsti dalle norme CEI EN 61008 e CEI EN 61009 e sopportano, senza interventi, la maggior parte delle sovracorrenti transitorie verso terra provocate dalle scariche atmosferiche o dalle manovre sulla rete attraverso le capacità della linea e dei filtri degli utilizzatori. Infatti i differenziali "SI" sono concepiti per non sganciare istantaneamente, ma con una leggera temporizzazione dell’ordine di 10 ms, consentendo così una miglior tenuta ai transitori. Influenza delle correnti ad alta frequenza Correnti ad alta frequenza sono generate e inviate a terra dai filtri di alcuni carichi come ad esempio i reattori elettronici delle lampade fluorescenti, i variatori di velocità dei motori, i variatori elettronici di luminosità, ecc.. Inoltre questi carichi possono dare luogo a correnti di dispersione verso terra con componenti continue. In funzione del numero di utilizzatori installati, si possono presentare due tipi di problemi con i differenziali standard: c intervento intempestivo dovuto alle correnti ad alta frequenza di modo comune; c non intervento per saturazione dovuto alle componenti continue della corrente di dispersione verso terra. I filtri della nuova gamma "SI" sono di tipo passo basso e quindi attenuano gli effetti delle componenti ad alta frequenza della corrente di dispersione verso terra. Il differenziale di tipo "SI" è quindi in grado di realizzare un declassamento in frequenza, adattando la soglia di sgancio alla frequenza della corrente; ad esempio con una corrente di dispersione a 1000 Hz la soglia di sgancio I∆n di un interruttore differenziale da 30 mA diventa pari a 14 I∆n, ma gli effetti di una corrente a 1000 Hz che attraversa il corpo umano sono molto inferiori a quelli provocati dallo stesso valore di corrente a 50 Hz. Nei differenziali di tipo standard il relé di sgancio riceve continuamente un segnale elettrico del trasformatore, creando un rischio permanente di intervento intempestivo o di saturazione. Nella gamma "SI" il segnale non arriva al relé fino a che tutti i filtri non autorizzano l’intervento. Stabilità della soglia d’intervento La stabilità della soglia d’intervento alle basse temperature è garantita dalla scelta di un opportuno materiale magnetico del toroide così come da una configurazione dell’insieme elettronica/relè favorevole. I dispositivi differenziali della gamma "SI" funzionano fino ad una temperatura di ≤25°C. Schneider Electric Esempi d’impiego del differenziale SI Le sovratensioni di origine atmosferica e gli utilizzatori prioritari. Quando un fulmine cade nei pressi di un immobile o di un fabbricato, la rete è sottoposta ad un onda di tensione che genera delle correnti di dispersione transitorie che si richiudono verso terra attraverso i cavi o i filtri. In funzione dell’intensità, della prossimità dell’impatto e delle caratteristiche dell’installazione elettrica, queste correnti di dispersione possono provocare un intervento intempestivo. Per garantire la continuità di servizio dei circuiti prioritari, assicurando contemporaneamente la sicurezza, in caso di perturbazioni atmosferiche occorre associare: c uno scaricatore di sovratensioni, che permette di proteggere gli utilizzatori sensibili dalle sovratensioni atmosferiche; c un dispositivo differenziale 300/500 mA tipo "SI" selettivo a monte, per assicurare una selettività differenziale totale; c un dispositivo differenziale 30 mA tipo "SI", installato a protezione degli utilizzatori prioritari. sovratensione o picco di corrente (provocato, per esempio, dall’avviamento di uno o di più personal computers) per provocare un intervento intempestivo. Le possibili soluzioni sono: c suddividere i circuiti: la divisione dei circuiti evita il sovrannumero di utilizzatori dipendenti dallo stesso differenziale convenzionale monofase. Si arriva ad un massimo di 6 utilizzatori partendo dalla seguente considerazione: nel peggiore dei casi, ipotizzando una dispersione di 1,5 mA per ognuno, la dispersione totale è pari a 9 mA, cioè il 30% della soglia di sensibilità del differenziale da 30 mA; c utilizzare dei dispositivi "SI": grazie al suo comportamento in presenza di correnti transitorie, la gamma "SI" è particolarmente indicata in presenza di apparecchiature informatiche. Permette l’installazione di un maggior numero di apparecchi (fino ad un massimo di 12 utilizzatori informatici) a valle dello stesso dispositivo differenziale, senza che si verifichino interventi intempestivi. Lampade fluorescenti con reattore elettronico Le lampade fluorescenti possono dare origine a tre tipi di problemi: c correnti di dispersione continue pulsanti; c correnti di dispersione ad alta frequenza per la presenza di filtri capacitivi collegati verso terra o correnti ad alta frequenza introdotte nella rete che provocano anomalie di funzionamento del relé; La micro-informatica e gli interventi intempestivi Per garantire la conformità alle direttive europee riguardanti la compatibilità elettromagnetica, numerosi costruttori hanno installato all’interno dei loro prodotti informatici dei filtri antidisturbo. Questi filtri generano delle correnti di dispersione permanenti a 50 Hz, dell’ordine di 0,5 ÷ 1,5 mA per apparecchio, a seconda del modello e della marca. Quando più utilizzatori di questo tipo sono collegati alla stessa fase, le correnti di dispersione si sommano vettorialmente; nelle reti trifasi, le dispersioni di due fasi possono annullarsi reciprocamente in funzione del loro sfasamento e delle dispersioni prodotte su ciascuna fase. Quando la somma delle correnti di dispersione permanenti raggiunge approssimativamente il 30% della soglia nominale della sensibilità del dispositivo differenziale (I∆n), è sufficiente una piccola c correnti di spunto all’accensione o allo spegnimento a causa dei transitori d’inserzione dovuti alla carica dei condensatori alla messa in tensione. Se le correnti di dispersione ad alta frequenza sono deboli non provocano l’intervento del differenziale, ma inducono comunque una presensibilizzazione del relé di sgancio. In caso d’inserzione di altri circuiti dello stesso tipo, le correnti di spunto dovute alla capacità dei reattori delle lampade verso terra, sensibilizzano ulteriormente il relé dando origine a interventi intempestivi dei differenziali. Le possibili conseguenze in caso di impiego di differenziali toroidali sono: c non intervento per saturazione dei differenziali in classe AC; c interventi intempestivi per correnti di spunto o ad alta frequenza di valore superiore alla soglia di sgancio. La soluzione a questi problemi può essere quella di limitare il numero di reattori elettronici a valle di ogni differenziale standard a meno di 20 per fase. In alternativa si possono utilizzare dei dispositivi differenziali di tipo "SI", con i quali si ha la possibilità di collegare fino a 50 reattori elettronici per fase. 227 Dispositivi differenziali Dispositivi differenziali a toroide separato Tabelle di selettività differenziale Protezione delle persone Dispositivi differenziali a toroide separato Vigirex I relè differenziali Vigirex nascono per rispondere ad esigenze installative ed impiantistiche più complesse ma non prive di tutte le perturbazioni sopra descritte e che in parte il differenziale SI va a risolvere. Infatti questo relè include non solo tutti i plus dei SI ma, visto le sue maggiori possibilità applicative, anche altre che andremo di seguito a descrivere. Il funzionamento della gamma dei relè differenziali Vigirex si fonda sui 4 principi (tolleranza ridotta della soglia di protezione, sgancio a tempo inverso, filtraggio in frequenza e misura RMS della corrente di dispersione verso terra) che hanno l’obiettivo di: c gestire la misura delle correnti residua senza sganci intempestivi c garantire la protezione delle persone con uno sgancio istantaneo in caso di guasto pericoloso Tolleranza ridotta della soglia di protezione I∆n Per tenere conto delle tolleranze (temperature, dispersione dei componenti, ecc…..), le norme di prodotto prevedono che un relè differenziale regolato ad un valore Idn debba avere: c una soglia di non funzionamento per qualsiasi corrente di guasto ≤I∆n/2, c una soglia di funzionamento per qualsiasi corrente di guasto ≥ I∆n. Le tecnologie applicate ai relè differenziali Vigirex permettono di garantire una soglia di non intervento sicura per 0,8 I∆n. Grazie alla tolleranza ridotta della soglia di protezione si riducono notevolmente gli sganci intempestivi dovuti alle correnti naturali ed intenzionali. La norma prodotto CEI EN 60947-2 lascia al costruttore la libertà di indicare il livello di non funzionamento, se questo è diverso dalla regola generale. Differenziale standard I guasto Non funzionamento Funzionamento Tabella di selettività differenziale I∆ ∆n a monte I∆ ∆n a valle sec. mA 10 IST 30 IST 300 mA A 300 S 500 Taratura da 0,06 a 4,5 sec. S 1 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 S 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 IST S 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 500 IST S 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 Selettività garantita con solo differenziali Merlin Gerin sia a monte che a valle. Selettività differenziale garantita solo con la gamma Vigirex a pag. 238 installati a monte. 228 Schneider Electric Dispositivi differenziali Selettività differenziale Protezione delle persone Tabella di selettività differenziale I∆ ∆n a monte I∆ ∆n a valle sec. mA A 3 10 IST 30 IST 300 IST S 10 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 30 0,8 1 4,5 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 S 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 500 IST S 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 A 1 IST S 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 3 IST S 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 10 IST 0,06 0,15 0,25 0,31 0,5 0,8 1 4,5 Selettività garantita con solo differenziali Merlin Gerin sia a monte che a valle. Selettività differenziale garantita solo con la gamma Vigirex a pag. 238 installati a monte. Schneider Electric 229 Protezione delle persone Filtraggio delle frequenze armoniche I relè Vigirex si avvalgono della tecnologia di misura del valore efficace RMS delle correnti omopolari consentendo: c la misura precisa delle correnti armoniche, evitando gli sganci intempestivi dovuti a correnti (non pericolose) con fattore di cresta importante c di calibrare correntemente le energie di queste correnti di guasto che occorre tenere in considerazione in caso di rischio d’incendio o per garantire la protezione dei beni Corrente verso terra non pericolosa I convertitori di frequenza provocano le correnti residue più specifiche da analizzare. La forma della tensione generata dal convertitore di frequenza e in particolare la presenza di fronti di tensione creati dalla commutazione degli IGBT è all'origine di correnti residue alta frequenza che circolano attraverso i cavi di alimentazione. Il valore efficace di queste correnti può raggiungere diverse decine o centinaia di milliampere. Curva I∆n/ tempo dei relè temporizzati La protezione delle persone richiede l'utilizzo di relé non temporizzati. Questi devono essere conformi alle norme vigenti per garantire la sicurezza. Le norme CEI EN 60947-2 e IEC 60755 indicano i valori consigliati della corrente di regolazione. Stabiliscono inoltre i tempi massimi di intervento da rispettare in funzione del livello della corrente differenziale di guasto ovvero: Caratteristiche dei tori I tori delle gamme Vigirex permettono al relé elettronico di misurare le diverse correnti omopolari che circolano sulla partenza da controllare. Sono adatti: c alla misura delle correnti c alla tenuta alle sovratensioni c alla tenuta alle correnti di cortocircuito. 230 Dispositivi differenziali Caratteristiche dei dispositivi differenziali a toroide separato Corrente verso terra pericolosa La norma IEC 60479-2 traduce la sensibilità del corpo umano in funzione della frequenza. In conseguenza l'interpretazione della tabella dimostra che: c la protezione delle persone alle frequenze industriali 50/60 Hz è il caso più critico, c l'utilizzo di filtri che rispondano a questa curva di "densibilizzazione" garantisce una protezione sicura. La figura, riportata a fianco, risulta essere molto esplicativa di come il relè differenziale Vigirex, grazie alla sua tecnologia, riesce a garantire la protezione alle persone e non subisce il disturbo delle armoniche delle correnti naturali ed intenzionali garantendo una alta continuità di esercizio. Circolazione delle correnti residue in un convertitore di frequenza. 1 Fattore di frequenza della soglia di fibrillazione (IEC 749-2). 2 Correnti residue naturali a valle di un raddrizzatore. Tabella B sezione B.4.2.4.1 della norma CEI EN 60947-2. If I∆n 2 I∆n 5 I∆n Tps 0,3 s 0,15 s 0,04 s 10 I∆n 0,04 s Legenda: Tps: tempo totale d'interruzione della corrente (compreso il tempo di apertura del dispositivo associato) If: corrente residua I∆n: regolazione della soglia del relé differenziali. Per 30 mA 5 I∆n può essere sostituito da 0,25 A: in questo caso 10 I∆n viene sostituito da 0,5 A. Vigirex utilizza questo tipo di curva di risposta per gestire le false correnti di guasto legate alla chiusura dei carichi (messa sotto tensione del trasformatore, avviamento motore). Questi tempi di intervento vengono garantiti da Schneider per l'associazione dei relé Vigirex con le proprie gamme di interruttori automatici calibro ≤ 630 A. Soprattutto in caso di regolazione alla soglia 30 mA. Misura delle correnti omopolari c La dinamica di misura: la realizzazione di questa dinamica di misura richiede un circuito magnetico particolare per la misura delle correnti molto deboli ed un corretto adattamento d'impedenza per la misura delle correnti più forti (onde evitare la saturazione). Per fare questo occorre trovare il giusto compromesso tra: v un materiale di permeabilità magnetica mr elevata ed i fenomeni di saturazione v un toro di sezione rilevante ed un ingombro accettabile v un numero di avvolgimenti (spire) n elevato e: - una resistenza sufficientemente bassa - un'ampiezza dei segnali sufficiente (guadagno 1/n). Tabella dei limiti I∆n / corrente nominale Vedere pag. XX. Nota: è indispensabile rispettare rigorosamente le regole d'installazione dei cavi attraverso il toro. L'aggiunta di un manicotto "regolatore" del campo magnetico permette di aumentare sensibilmente la corrente nominale d'impiego. Schneider Electric Protezione delle persone Tenuta alle sovratensioni I relé differenziali Vigirex sono testati per la tenuta alle sovratensioni secondo quanto previsto dalla norma CEI EN 60947-1 allegato H (che riprende i requisiti normativi del "coordinamento dell'isolamento"). c Livello di tenuta agli impulsi di tensione La tensione della rete e la posizione dell'apparecchio sulla rete elettrica determinano i livelli di sovratensione ai quali rischia di essere sottoposto il dispositivo elettrico (tabella H1 della norma CEI EN 60947-1). Un dispositivo differenziale a tensione residua Vigirex (relé + toro) puo essere installato in testa all'installazione. Per questo Schneider Electric garantisce la tenuta alle sovratensioni dei tori per i limiti massimi di una rete BT alla tensione nominale massima ammessa (1000 V) Tensione nominale dell'installazione Utilizzi All'origine dell'installazione BT 230/240 V 400/690 V .../1000 V Categoria 6 kV 8 kV 12 kV IV c messa in opera su Vigirex Le caratteristiche seguenti sono specificate. Tori Tensione di riferimento Categoria Uimp Misura delle correnti perturbate L'acquisizione dell'onda di corrente composta da armoniche a bassa frequenza non pone problemi per i tori. Il limite principale consiste nel garantire la misura della corrente con componenti continue: queste possono provocare la saturazione del circuito magnetico e in tal modo desensibilizzare la misura; in questo Tenuta ai cortocircuiti Il dispositivo differenziale deve essere scelto per livelli di corrente di cortocircuito adatti alla protezione comandata, nel punto dell’impianto in cui è installato. La norma CEI EN 60947-2 allegato M, richiede di indicare le diverse correnti di cortocircuito che il DDR dovrà sopportare per poter garantire un funzionamento corretto. Schneider Electric 100 kA/0,5 s 150 kA 85 kA/0,5 s Alimentazione (per Us>48 V) 525 V IV 8 kV A livello dei ricevitori 2,5 kV 4 kV 6 kV II Contatti di uscita relé 400 V IV 6 kV caso una corrente di guasto pericolosa rischia di non essere rilevata. A questo scopo affinché il toro emetta un segnale di uscita corretto è necessario utilizzare un materiale magnetico che non presenti una curva di saturazione orizzontale, ovvero un materiale con una debole induzione residua Br. Questo permette di assicurare una misura tipo A c Icc: corrente di cortocircuito nominale c Icw: corrente di cortocircuito nominale di breve durata c I∆w: corrente di cortocircuito di guasto a terra. Relé Vigirex con tori TA 30, PA 50, IA 80, MA120 associato ad un interruttore Schneider Electric, Icw Icc ∆w I∆ 1000 V IV 12 kV Sui circuiti di distribuzione 4 kV 6 kV 8 kV III Nota: le caratteristiche indicate sono richieste per un’associazione DDR-interruttore. In caso di associazione interruttore-DDR, è necessario uno studio più approfondito se le correnti di guasto da controllare sono superiori a 6 In (ove In è la corrente nominale o calibro dell’interruttore). Per la gamma Vigirex Schneider garantisce valori pratici omogenei alle caratteristiche dei circuiti controllati e agli interruttori automatici che realizzano la funzione di protezione. Relé Vigirex con tori SA 200 e GA 300 associato ad un interruttore Compact NS630b a 3200 A, Masterpact NT o NW fino a 6300 A 100 kA/0,5 s 100 kA 85 kA/0,5 s 231 Dispositivi differenziali Sistema Multi 9 Protezione delle persone Interruttori differenziali puri (1) tipo norma di riferimento classe corrente nominale [A] tensione nominale d’impiego [V] tensione d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] frequenza di impiego nomi nale [Hz] potere di chiusura e di interruzione differenziale nominale [A] corrente condizionale nominale di cortocircuito differenziale [kA] ID In Ue Ui Uimp I∆ ∆c 2P 4P 2P 4P 2P 4P 2P 4P 2P 4P 2P 4P 2P 4P 2P 4P 2P 4P 2P 4P 2P 4P istantanei selettivi S C40N C60a C60N C60H C60L C120N NG125a NG125N NG125L NS160 istantanei selettivi S tensione minima di funzionamento del tasto di prova a 50 Hz [V] ∆n [ms] tempo totale di sgancio a 2 I∆ temperatura di riferimento [°C] modo differenziale modo comune I∆ ∆m C40a tenuta alle correnti impulsive [kÂ] onda di corrente 8/20 µs numero di poli ∆ n) a 50 Hz [mA] sensibilità (I∆ 2P 4P istantanei selettivi S 10 30 300 500 300 500 1000 CEI EN 61008 AC 25 40 230 230 400 400 500 500 4 4 5 5 50/60 50/60 2500 2500 63 230 400 500 4 5 50/60 2500 80 230 400 500 4 5 50/60 2500 100 230 400 500 4 5 50/60 2500 20 fusibile gG 80 A 6 2 7,5 3 10 5 20 10 30 15 50 20 10 7 15 7 15 15 15 15 6 4 0,25 20 fusibile gG 80 A 6 2 7,5 3 10 5 20 10 30 15 40 20 10 7 15 7 15 15 15 15 6 4 0,25 20 fusibile gG 80 A 10 fusibile gG 100 A 10 fusibile gG 100 A 20 10 30 15 30 15 10 7 15 7 15 15 15 15 6 4 0,25 10 5 10 15 15 15 10 15 6 4 0,25 10 5 7 7 7 7 7 7 5 4 0,25 2 c c c 4 2 4 2 4 4 4 c c c c c c c c c c c c c c c c c 176 176 176 176 176 ≤150 ≤150 ≤150 ≤150 ≤150 40 40 40 40 40 (1) Interruttori automatici differenziali puri: sono i tipi modulari per montaggio su guida DIN. 232 Schneider Electric Protezione delle persone A 25 230 400 500 4 5 50/60 2500 40 230 400 500 4 5 50/60 2500 63 230 400 500 4 5 50/60 2500 20 fusibile gG 80 A 6 2 7,5 3 10 5 20 10 30 15 50 20 10 7 15 7 15 15 15 15 6 4 0,25 20 fusibile gG 80 A 6 2 7,5 3 10 5 20 10 30 15 40 20 10 7 15 7 15 15 15 15 6 4 0,25 20 fusibile gG 80 A 2 4 2 4 2 4 2 c c c c c c c c c c c c c 40 230 400 500 4 5 50/60 2500 63 230 400 500 4 5 50/60 2500 80 100 IEC60755 B 63 400 500 4 5 50/60 2500 400 500 4 5 50/60 2500 400 500 4 5 50 2000 10 fusibile gG 100 10 10 20 fusibile fusibile fusibile gG 100 A gG 100 A gG 80 A 4 20 fusibile gG 80 A 6 2 7,5 3 10 5 20 10 30 15 40 20 10 7 15 7 15 15 15 15 6 4 3 5 2 4 20 10 30 15 30 15 10 7 15 7 15 15 15 15 6 4 3 5 2 4 10 5 10 15 15 15 10 15 6 4 3 5 4 c c c c c c c c c c c A tipo "SI" 25 230 400 500 4 5 50/60 2500 20 fusibile gG 80 A 6 2 7,5 3 10 5 20 10 30 15 50 20 10 7 15 7 15 15 15 15 6 4 3 20 10 30 15 30 15 10 7 15 7 15 15 15 15 6 4 0,25 10 5 7 7 7 7 7 7 5 4 3 5 4 3 5 4 c c c c c 176 176 176 176 176 176 176 176 ≤150 ≤150 ≤150 ≤150 ≤150 60 ÷ 200 40 40 ≤150 60 ÷ 200 40 40 ≤150 60 ÷ 200 60 ÷ 200 40 40 40 40 40 Schneider Electric 40 40 40 40 40 40 100 233 Dispositivi differenziali Sistema Multi 9 Protezione delle persone Interruttori differenziali puri tipo norma di riferimento classe corrente nominale [A] tensione nominale d’impiego [V] tensione d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] frequenza di impiego nominale [Hz] potere di chiusura e di interruzione differenziale nominale [A] corrente condizionale nominale di cortocircuito differenziale [A] C40a C40N C60a C60N C60H C60L C120N NG125a NG125N NG125L NS160 tenuta alle correnti impulsive [kA] onda di corrente 8/20 µs numero di poli ∆n) a 50 Hz [mA] sensibilità (I∆ ID C40 In Ue Ui Uimp ∆m I∆ I∆ ∆c istantanei selettivi S istantanei selettivi S tensione minima di funzionamento del tasto di prova a 50 Hz [V] ∆n [ms] tempo totale di sgancio a 2 I∆ temperatura di riferimento [°C] 234 1P+N CEI EN 61008-1 AC 25 40 230 230 440 440 6 6 A 25 230 440 6 40 230 440 6 A tipo "SI" 25 40 230 230 440 440 6 6 50 1000 50 1000 50 1000 50 1000 50 1000 50 1000 50 fusibile gG 25 A 4,5 6 6 10 15 20 30 fusibile gG 40 A 4,5 6 6 10 15 20 50 fusibile gG 25 A 4,5 6 6 10 15 20 30 fusibile gG 40 A 4,5 6 6 10 15 20 50 fusibile gG 25 A 4,5 6 6 10 15 20 30 fusibile gG 40 A 4,5 6 6 10 15 20 6 10 10 6 10 10 6 10 10 6 10 10 6 10 10 6 10 10 0,25 10 30 300 500 300 500 1000 3 1P+N 1P+N 1P+N 1P+N 1P+N 5 1P+N c c c c c c c c c c c 189 istantanei selettivi S 0,25 189 189 189 189 ≤150 ≤150 ≤150 30 30 30 189 60÷200 Schneider Electric Protezione delle persone Interruttori automatici magnetotermici differenziali (1) tipo C40a Vigi norma di riferimento classe corrente nominale [A] tensione nominale d’impiego [V] tensione d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] frequenza di impiego nominale [Hz] potere di chiusura e di interruzione differenziale nominale [A] numero di poli ∆n) a 50 Hz [mA] sensibilità (I∆ tensione minima di funzionamento del tasto di prova a 50 Hz [V] ∆ n [ms] tempo totale di sgancio a 2 I∆ classe di limitazione sganciatore magnetotermico (2) In Ue Ui Uimp 1P+N I∆ ∆m istantanei 30 300 istantanei caratteristiche In [A] corrente nominale temperatura di riferimento [°C] C40N Vigi CEI EN 61009 AC 6÷40 230 440 6 CEI EN 61009 AC 6÷40 230 440 6 50 4500 50 6000 1P+N c 1P+N c 189 189 ≤150 3 C 6 10 16 20 25 32 40 30 ≤150 3 C 6 10 16 20 25 32 40 30 (1) Interruttori magnetotermici differenziali disponibili in un blocco unico che assolve ad entrambe le funzioni di protezione magnetotermica e differenziale. (2) caratteristica tipo Im=In x C CEI EN 60898 (CEI 23-3 4a ed.) 5÷10 Blocchi differenziali Vigi (3) tipo norma di riferimento classe tensione nominale d’impiego [V] tensione d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV] frequenza di impiego nominale [Hz] potere di chiusura e di interruzione differenziale nominale [A] tenuta alle correnti impulsive [kA] onda di corrente 8/20 µs numero di poli corrente nominale [A] ∆n) a 50 Hz [mA] sensibilità (I∆ Vigi C40 Ue Ui Uimp I∆ ∆m istantanei selettivi S In istantanei selettivi S tensione minima di funzionamento del tasto di prova a 50 Hz [V] ∆n [ms] tempo totale di sgancio a 2 I∆ 1P+N istantanei selettivi S 10 30 300 500 300 500 1000 CEI EN 61009-1 App. G AC A 230/400 230/400 440 440 6 6 A tipo "SI" 230/400 440 6 50 Icn dell'interuttore associato 0,25 50 Icn dell'interuttore associato 0,25 1+N 25 3+N 40 1+N 25 3+N 40 c c c c c c c c 50 Icn dell'interuttore associato 3 5 1+N 3+N 25 40 c c c 189 189 189 ≤150 ≤150 ≤150 60÷200 (3) Blocchi differenziali Vigi per interruttori modulari C40: questi blocchi devono essere necessariamente assemblati con il relativo interruttore magnetotermico. Schneider Electric 235 Dispositivi differenziali Sistema Multi 9 Protezione delle persone Blocchi differenziali Vigi (1) tipo norma di riferimento classe tensione nominale d’impiego [V] tensione d’isolamento [V] tensione nominale di tenuta ad impulso [kV di cresta] frequenza di impiego nominale [Hz] potere di chiusura e di interruzione differenziale nominale [A] tenuta alle correnti impulsive [kÂ] onda di corrente 8/20 µs numero di poli corrente nominale [A] ∆n) a 50 Hz [mA] sensibilità (I∆ tensione minima di funzionamento del tasto di prova a 50 Hz [V] ∆ n [ms] tempo totale di sgancio a 2 I∆ regolazioni possibili Ue Ui Uimp Vigi C60 CEI EN 61009-1 App.G AC 230/400 500 6 A 230/400 500 6 A tipo "SI" 230/400 500 6 I∆ ∆m 50/60 (2) 50/60 (2) 50/60 (2) 0,25 0,25 3 5 2,3,4 25 63 c c istantanei selettivi S, regolabili I/S, I/S/R In istantanei 10 30 300 500 selettivi S 300 500 1000 regolabili I/S 300÷1000 I/S/R 300÷3000 230/415 V istantanei selettivi S regolabili I regolabili S regolabili R 2,3,4 25 c (2P) c c c 40 63 2,3,4 25 63 c c c c c c c c c c c c c c 176 176 176 ≤150 ≤150 ≤150 60÷200 versione sensibilità [mA] ritardo [ms] (I) (S) (R) preallarme (1) Blocchi differenziali Vigi per interruttori modulari C60, C120, NG125: questi blocchi devono essere necessariamente assemblati con il relativo interruttore magnetotermico (2) Icn/Icu dell'interruttore associato. 236 Schneider Electric Protezione delle persone Vigi C120 AC 230/400 500 6 A 230/400 500 6 A tipo “SI” 230/400 500 6 Vigi NG125 CEI EN 60947-2 App.B AC A tipo “SI” 230/415 230/415 690 690 8 8 50/60 (2) 50/60 (2) 50/60 (2) 50/60 (2) 50/60 (2) 50/60 (2) 50/60 (2) 50/60 (2) 0,25 0,25 0,25 2,3,4 125 2,3,4 125 3 5 2,3,4 125 2,3,4 63 3 5 2 63 3, 4 63 3 5 3, 4 63 3 5 3,4 125 3 5 3, 4 125 c c c c c c c c c c c c c c c c c c c c 176 176 176 178 178 ≤150 ≤150 ≤150 60÷200 ≤150 ≤150 60÷200 Schneider Electric ≤150 60÷200 ≤150 60÷200 ≤500 I/S/R 300 500 1000 3000 0 60 150 10÷50% I∆n 440/500 690 8 230/415 690 8 440/500 690 8 c (4P) c (4P) c 224 ≤150 60÷200 ≤500 I/S/R 300 500 1000 3000 0 60 150 c c 178 ≤150 60÷200 ≤500 I/S 300 500 1000 0 60 c 224 I/S/R 300 500 1000 3000 0 60 150 10÷50% I∆n ≤150 60÷200 ≤500 I/S/R 300 500 1000 3000 0 60 150 237 Protezione delle persone Dispositivi differenziali Dispositivi differenziali a toroide separato La protezione differenziale è realizzata con l'associazione di un relé differenziale a toroide separato ad un interruttore automatico provvisto di sganciatore voltmetrico. I Relé differenziali sono tutti in classe A e protetti contro scatti intempestivi. Per il loro funzionamento richiedono una tensione di alimentazione ausiliaria in CA o CC. Relè standard ad una soglia RH21 RH21M RH99 RH21P RH99M RH99P Tipo di rete da proteggere BT corrente alternata ≤ 1000 V ≤ 1000 V Frequenza da 50/60 a 400 Hz da 50/60 a 400 Hz Funzioni Protezione c c Segnalazione guasto differenziale senza intervento protezione c - Preallarme - - Visualizzazione percentuale I∆n (barra di LED) - - Misura corrente differenziale I∆n (display) - - Comunicazione (Digipact) - - Installazione Su guida DIN c Incasso - c c - c ∆n Sensibilità I∆ Regolazione soglie commutatore commutatore Soglia di guasto 2 soglie commutabili 30 mA o 300 mA 9 soglie commutabili da 30 mA a 30 A Soglia di segnalazione - - Soglia di preallarme - - Regolazione temporizzazioni commutatore commutatore Soglia di guasto 1 temporizzazione istantanea per I∆n= 30 mA istantanea o 0,06 s per I∆n= 300 mA 9 temporizzazioni da istantanea a 4,5 s Soglia di segnalazione - - Soglia di preallarme - - Temporizzazione Contatti di uscita Numero contatti 1 1 Soglia di guasto: contatto a riarmo manuale c c (2) Soglia di guasto: contatto a riarmo automatico - c (3) Soglia di guasto: contatto a riarmo man/aut selezionabile - - Soglia di segnalazione: contatto a riarmo automatico - - Soglia di preallarme: contatto a riarmo automatico - - c c c c Tensioni di alimentazione 12/24 V CA 48 V CA 110/130 V CA 220/240 V CA 380/415 V CA 440/525 V CA c c c c c c c c 12/48 V CC c 24/130 V CC - c - c c A distanza di più relè (massimo 10) c c A distanza mediante comunicazione - - c c c c Test di funzionamento Locale (pulsante di test) A distanza c c Toroidi associabili Toroidi chiusi tipo A Toroidi aperti tipo OA Todoridi sommatori Compatibilità con toroidi chiusi tipo E 238 c c c c Schneider Electric Protezione delle persone Relè a doppia soglia Centrale di misure differenziali RH197 RHUs RHU RMH RH197P RHUs RHU Centrale RMH ≤1000 V ≤1000 V ≤ 1000 V ≤1000 V da 50/60 a 400 Hz da 50/60 a 400 Hz da 50/60 a 400 Hz da 50/60 a 400 Hz c c - - - - - c c c c - - - - c c c fino a 12 partenze misurate (1) - - c c - - - - c c c commutatore tastiera tastiera tastiera 19 soglie commutabili da 30 mA a 30 A 1 soglia regolabile da 30 mA a 30 A 1 soglia regolabile da 30 mA a 30 A - da 30 mA a 30 A - - 1 soglia regolabile fissa 50% I∆n 1 soglia regolabile da 15 mA a 30 A 1 soglia regolabile da 15 mA a 30 A 1 soglia regolabile da 15 mA a 30 A commutatore tastiera tastiera tastiera 7 temporizzazioni da istantanea a 4,5 s 1 temporizzazione regolabile da istantanea a 4,5 s 1 temporizzazione regolabile da istantanea a 4,5 s - - - - 1temporizzazione regolabile per ogni partenza da istantanea a 4,5 s istantanea 1temporizzazione regolabile da istantanea a 4,5 s 1temporizzazione regolabile da istantanea a 4,5 s 1 temporizzazione regolabile per ogni partenza da istantanea a 4,5 s 2 2 2 2 - c c - - - - - c - - c - - - c c - - - - c c - c c c c c c c c c - - - - - - - c - - - c c c c c c c c c - - - - c c c c c c c c c c c c Schneider Electric c c c c - - - c c c c c c c c c Concentratore RM12T c c 239 Dispositivi differenziali Dispositivi differenziali a toroide separato Protezione delle persone Rilevatori Toro di tipo chiuso A Relé associati Relé a riarmo automatico RH99, RMH Relé differenziali Impiego RH10, RH21, RH99, RHUs e RHU Per lavori ex nono ed estensioni c Per ristrutturazioni ed estensioni - Caratteristiche generali Tipo di rete da controllare BT 50/60/400 Hz Tensione d'isolamento Ui 1000 V Rilevatore di tipo chiuso c Rilevatore di tipo aperto - Temperatura di funzionamento -35 °C / +70 °C Temperatura di stoccaggio -55 °C / +85 °C Indice di protezione IP30 (collegamenti IP20) Caratteristiche elettriche del prodotto Rapporto di trasformazione 1/1000 Tenuta alla corrente di cortocircuito trifase Icw 100 kA/0,5 s Tenuta alla corrente di cortocircuito differenziale (secondo IEC 60947-2 in kA efficace) I∆w 85 kA/0,5 s Categoria di sovratensione c c IV Tensione nominale di tenuta ad impulso Uimp (kV) 12 Caratteristiche dei rilevatori TA30 PA50 IA80 MA120 SA200 Corrente nominale d’impiego Ie (A) 65 85 160 250 400 630 Sezione massima ammissibile per fase (mm² rame) 25 50 95 240 2 x 185 2 x 240 3,89 7,05 - GA300 Caratteristiche meccaniche del prodotto Tipo di rilevatore Dimensioni ∅ (mm) Peso (kg) Toro TA30 30 0,12 Toro PA50 50 0,2 Toro IA80 80 0,42 Toro MA120 120 0,59 Toro SA200 200 1,32 Toro GA300 300 2,23 Toro POA - - Toro GOA - - Toroide sommatore - - Toroide sommatore - - Cablaggio Sezione dei cavi (mm²) per una resistenza R = 3 W Lunghezza max di collegamento (m) 0,22 0,75 18 60 1 80 1,5 100 Tipo di montaggio Aggancio su relé Vigirex (montaggio posteriore) TA30, PA50 Su guida DIN (montaggio orizzontale o verticale) TA30, PA50, IA80, MA120 Su piastra piena o forata o su profilato TA30, PA50, IA80, MA120, SA200 Su cavo IA80, MA120, SA200, GA300 Su sistema sbarre - Caratteristiche ambientali Calore umido non in funzionamento (IEC 60068-2-30) 28 cicli +25 °C / +55 °C / HR 95 % Calore umido in funzionamento (IEC 60068-2-56) 48 h 00 Categoria C2 Nebbia salina (IEC 60068-2-52) Prova KB severità 2 Grado di inquinamento (IEC 60664-1) 3 Potere calorifico (MJ) (1) Per I∆n u 500 mA. (2) Da 0,5 a 2,5 mm². 0,98 1,42 3,19 Scelta dei rilevatori in funzione del circuito di potenza Cavi rame 3P + N 240 Corrente nominale d’impiego (Ie) Sezione max per fase Rilevatori 65 A 85 A 25 mm2 50 mm2 TA30 PA50 o POA 160 A 95 mm2 IA80 250 A 240 mm2 MA120 o GOA 400 A 2 x 185 mm2 SA200 630 A 2 x 240 mm2 GA300 1600 A 4 x 240 mm2 280 x 115 mm Schneider Electric Protezione delle persone Toro di tipo aperto OA Toroide sommatore RH99, RMH RH99 (1) RH10, RH21, RH99, RHUs e RHU RH10, RH21, RH99 (1) - c c - BT 50/60/400 Hz BT 50/60/400 Hz 1000 V 1000 V - c c - -35 °C / +70 °C -35 °C / +80 °C -55 °C / +85 °C -55 °C / +100 °C - IP30 (collegamenti IP20) 1/1000 1/1000 c c c IV IV 12 12 POA GOA 280 x 115 470 x 160 85 250 1600 4000 50 240 2 x 100 x 5 2 x 125 x 10 Dimensioni ∅ (mm) Peso (kg) Dimensioni interne (mm) Peso (kg) - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 46 1,3 - - 110 3,2 - - - - 280 x 115 13,26 - - 470 x 160 21,16 Lunghezza max di collegamento (m) Lunghezza max di collegamento (m) 18 60 10 (2) 80 10 (2) 100 10 (2) - - - - POA, GOA c - c 28 cicli +25 °C / +55 °C / HR 95 % 28 cicli +25 °C / +55 °C / HR 95 % 48 h 00 Categoria C2 48 h 00 Categoria C2 Prova KB severità 2 Prova KB severità 2 3 8,02 4 16,35 - Scelta dei toroidi sommatori in funzione del circuito di potenza Sbarre rame 3P + N Corrente nominale d’impiego (Ie) Sezione max per fase Toroidi sommatori 1600 A 2 sbarre 100 x 5 mm2 280 x 115 mm 4000 A 2 sbarre 125 x 10 mm2 470 x 160 mm Schneider Electric 241 Dispositivi differenziali Indicazioni installative Protezione delle persone Protezione mediante trasformatore toroidale Protezione differenziale di tipo toroidale 1 A 3 2 Esempio di cattivo serraggio dei conduttori nel toroide Il trasformatore toroidale è utilizzato per i seguenti dispositivi differenziali: interruttori magnetotermici con blocchi differenziali Vigi, interruttori magnetotermici differenziali, interruttori differenziali puri. Il toroide deve abbracciare tutti i conduttori attivi affinchè sia interessato dal campo magnetico residuo corrispondente alla somma vettoriale delle correnti che percorrono le fasi ed il neutro. L’induzione magnetica nel toroide e il segnale elettrico disponibile al secondario sono dunque, da un punto di vista teorico, l’immagine della corrente differenziale residua. Il segnale elettrico al secondario del toroide viene inviato al relé per lo sgancio. Lo stesso principio può essere applicato utilizzando un relé differenziale a toroide separato esterno al dispositivo di interruzione (Vigirex). In questo caso, per la corretta installazione del toroide occorre attenersi ad alcune regole di seguito indicate. Il sensore toroidale permette di determinare correnti differenziali nel campo che va da qualche milliampere a qualche decina di ampere. In particolare si realizzano dispositivi differenziali ad alta sensibilità per circuiti di distribuzione e terminali (protezione delle persone e protezione contro gli incendi). Relé differenziale a toroide separato Posizionamento del toroide lontano dai tratti di curvatura dei cavi ∅ L’insieme necessario per il funzionamento è costituito dal toroide o trasformatore di corrente e dal relé differenziale, associati al dispositivo di interruzione provvisto della relativa bobina di apertura (MX o MN). Il collegamento toroide-relé differenziale deve essere realizzato con cavo schermato in caso di: c soglia differenziale <100 mA; c toroide installato a distanza superiore a 10 m; c cavo di segnale installato a meno di 30 cm dal cavo di potenza. Nota 1: se si utilizzano differenziali ad alta sensibilità, è consigliabile formare una treccia con i cavi di collegamento toroide-relé. Nota 2: i relé differenziali Vigirex presentano il controllo permanente del collegamento toroide-relé: in caso di interruzione si ha l’apertura dell’interruttore associato. Nota 3: alcuni tipi di relé differenziali Vigirex sono provvisti di dispositivo a sicurezza positiva per la segnalazione in caso di mancanza dell’alimentazione ausiliaria o di rottura del cavo di alimentazione. Affinchè la "risposta" del toroide sia fedele e lineare, è necessario collocare i conduttori il più vicino possibile al centro del toroide, affinchè la loro azione magnetica in assenza di corrente differenziale residua sia perfettamente compensata. Il campo magnetico generato da un conduttore diminuisce proporzionalmente alla distanza ed è quindi molto forte nel punto A della figura a fianco; ne deriva una saturazione magnetica locale che si traduce in un contributo al flusso magnetico nel toroide, dovuto alla fase 3, non proporzionale alla corrente che la percorre. Lo stesso fenomeno può verificarsi se il toroide è posizionato in prossimità di una zona di curvatura dei cavi da cui esso è attraversato. Ciò può causare la comparsa di una induzione residua parassita, in grado, nel caso di correnti di elevata intensità, di far apparire al secondario del toroide un segnale che può dare luogo ad un intervento intempestivo. Questo rischio è tanto più elevato quanto più la soglia d’intervento del differenziale è bassa rispetto alla corrente nelle fasi, in modo particolare in caso di cortocircuito. Nei casi critici (Ifasemax / I∆n elevato), due soluzioni consentono di far fronte al problema degli scatti intempestivi: c utilizzare un toroide avente diametro interno almeno doppio del diametro del cavo o del fascio di cavi; c disporre un manicotto di materiale ferromagnetico (ferro dolce - lamiera ferromagnetica) all’interno del toro per rendere il campo omogeneo. Una volta che sono state considerate tutte queste precauzioni, cioè centraggio dei conduttori, uso di un toroide di grandi dimensioni e applicazione di un manicotto magnetico, il valore del rapporto Ifasemax / I∆n può arrivare fino a 50000. Occorre sottolineare che l’utilizzo di differenziali a toroide incorporato consente all’installatore di risolvere i problemi sopra evidenziati, perchè in questo caso è il costruttore che studia e mette a punto le soluzioni per risolvere il problema del centraggio dei conduttori attivi e ottimizzare il dimensionamento del toroide. L ≥ 2∅ Il manicotto di materiale ferromagnetico disposto attorno ai conduttori all'interno del toroide riduce il rischio di sganci causati da correnti di spunto. Schneider Electric 242 pag242_254 persone2.p65 242 01/12/2003, 17.33 Protezione delle persone Conduttore di protezione d d c { { Il conduttore di protezione deve essere installato esternamente al toroide (fig. a). In caso contrario il dispositivo differenziale non interviene. Se la guaina metallica del cavo è collegata a terra e passa all'interno del toroide (fig. b), il conduttore che collega la guaina al collettore di terra deve passare all'interno del toroide per annullare gli effetti di una eventuale corrente di guasto che potrebbe circolare all'interno della guaina stessa. b e f a a e Fig. a Protezione mediante trasformatori di corrente Per misurare la corrente differenziale di un circuito trifase sono installati tre o quattro trasformatori di corrente a seconda che il circuito sia senza neutro o con neutro. I tre (o quattro) TA si comportano come dei generatori di corrente collegati in parallelo che fanno circolare sul circuito d’uscita una corrente che è la somma vettoriale delle tre correnti di fase piu quella dell’eventuale conduttore di neutro, cioè la corrente differenziale residua. Questa corrente è rilevata dal relé differenziale. Questa soluzione è adottata per realizzare la protezione detta “residual” (opzione T), integrata negli sganciatori elettronici. Per rilevare la corrente di guasto verso terra vengono utilizzati i trasformatori di corrente impiegati per il rilevamento delle sovracorrenti. a: b: c: d: e: f: In presenza di guaina metallica Fig. b Per ragioni costruttive legate alla classe di precisione dei trasformatori di corrente si possono realizzare con questa soluzione solo dispositivi differenziali a bassa sensibilità utilizzabili ai primi livelli di distribuzione per la protezione contro gli incendi e più in generale per la protezione dell’impianto. Infatti potrebbe succedere che, in seguito all’errore di lettura operato dai TA, la sommatoria delle correnti nei conduttori attivi potrebbe dare un risultato diverso da zero anche in assenza di corrente di dispersione verso terra. Ad esempio, con dei TA di classe 5, utilizzati alla loro corrente nominale, è consigliabile non effettuare regolazioni del relé differenziale al di sotto del 10% della corrente nominale stessa dei TA. In alternativa alla protezione di terra integrata negli sganciatori un’altra soluzione che sfrutta lo stesso principio è quella che utilizza il toroide del relè differenziale a toroide neutro eventuale conduttore di protezione conduttori di fase guaina metallica collegamento guaina - PE. toroide separato per la rilevazione della somma delle correnti dei TA. In aggiunta alle considerazioni fatte in precedenza riguardanti la precisione dei TA, bisogna considerare che per determinare la reale soglia di intervento di questa protezione occorre moltiplicare la soglia regolata sul fronte del relé differenziale per il rapporto di trasformazione dei TA. Ad esempio regolando un Vigirex a I∆n = 500 mA e avendo dei TA 100/5 A la reale soglia di intervento impostata è pari a 500 mA x 100/5 = 10 A. I1 I3 I2 A Ih DDR B Protezione differenziale realizzata con TA in un circuito trifase senza neutro Protezione "Source Ground Return" Una soluzione alternativa a quella dell’uso dei trasformatori di corrente, in caso di protezione di arrivi di forte potenza e quindi in presenza di cavi di fase aventi elevata sezione, è la "Source Ground Return". In questo caso si posiziona il toroide sul collegamento a terra del centro stella dell’avvolgimento di bassa tensione del trasformatore. Infatti, per la legge di Kirchoff ai nodi, la corrente differenziale vista dal toroide T della figura sottostante è uguale a quella vista dal toroide G, per un guasto d’isolamento che si verifica sulla rete BT. Il toroide rileva ed invia al relé differenziale la corrente di guasto verso terra. Il relé differenziale può essere integrato nello sganciatore elettronico (opzione W) del dispositivo di interruzione o esterno allo stesso (Vigirex). Questa soluzione si può applicare nei sistemi TN-S, qualora sia possibile installare il toroide sul tratto del conduttore di terra tra la derivazione del neutro e quella del PE. AT / BT G 1 2 3 N T DDR DDR PE Inserzione sui conduttori attivi (G) e source ground return (T). Schneider Electric pag242_254 persone2.p65 243 243 01/12/2003, 17.33 Dispositivi differenziali Indicazioni installative Protezione delle persone Trasformatori in parallelo L'impiego di dispositivi differenziali in presenza di trasformatori in parallelo può dar luogo a due tipi di inconvenienti: c perdita di sensibilità del dispositivo differenziale. La corrente di guasto verso terra Ig si ripartisce sui trasformatori e di conseguenza i dispositivi differenziali installati sui montanti percepiscono solo una frazione di tale corrente; c correnti di circolazione. In presenza di trasformatori con caratteristiche diverse, ad esempio potenza nominale e tensione di corto circuito, è molto probabile la circolazione di correnti che interessano anche l'impianto di terra (correnti di circolazione Ic). Anche in presenza di trasformatori nominalmente identici, piccole differenze costruttive possono dare luogo a queste correnti di circolazione. La presenza di carichi squilibrati, accentuando eventuali differenze di potenziale tra i centri stella dei due trasformatori, acuisce il problema. I relé differenziali installati sugli arrivi dei trasformatori possono pertanto scattare intempestivamente. Questa figura mostra un esempio di realizzazione della messa a terra dei trasformatori in parallelo in un sistema TN-S ed indica il corretto posizionamento dei toroidi. Si ricorda che l'installazione dei differenziali non è ammessa nei sistemi TN-C. La realizzazione pratica del collegamento a terra di trasformatori funzionanti in parallelo e provvisti di protezione differenziale richiede un buon progetto ed una particolare attenzione in fase di montaggio. In particolare il collegamento delle sbarre di terra (PE) del quadro principale deve essere tale da rispettare il corretto posizionamento dei toroidi. Per ovviare a questi inconvenienti utilizzare una delle seguenti soluzioni: c installare le protezioni differenziali sulle partenze e non sugli interruttori di arrivo realizzando i montanti con elementi che riducono al minimo il rischio di guasti verso terra. c equipaggiare gli interruttori di arrivo con una protezione di terra ed installare i relativi toroidi sui conduttori che uniscono il neutro al dispersore dell'impianto di terra comune ai due trasformatori. Nota: le soluzioni proposte non producono scatti intempestivi delle protezioni diffrenziali inserite; tuttavia le correnti di circolazione sono sempre presenti sull'impianto. È dunque consigliabile evitare il parallelo di trasformatori di diverse caratteristiche nominali. No Ic Si Ic PE Ic PE NO (1) SI (1) 1 2 3 N PE NO DA (2) (1) L'intervento della protezione differenziale deve provocare l'apertura dell'interruttore del montante di media tensione. Infatti, in caso di guasto interno al trasformatore, la sola apertura dell'interruttore di bassa tensione non isola il punto di guasto. (2) DA è il dispersore intenzionale dell'impianto di terra comune ai due trasformatori. Schneider Electric 244 pag242_254 persone2.p65 244 01/12/2003, 17.33 Protezione delle persone Dispositivi differenziali Impiego a 400 Hz Dispositivi differenziali Multi 9 Incidenza della frequenza della corrente I dispositivi differenziali della gamma Multi 9 sono utilizzabili a 400 Hz. La soglia di sensibilità varia al variare della frequenza e in genere aumenta con essa. Tuttavia è dimostrato che il corpo umano è meno sensibile alla corrente a 400 Hz. Quindi a fronte di un aumento delle soglie di intervento dei dispositivi differenziali con la frequenza, essi assicurano ancora la protezione delle persone. Il comportamento dei dispositivi differenziali al variare della frequenza è indicato nei diagrammi sottostanti. La Norma IEC 60479-1 § 3 e -2 § 4 definisce la sensibilità e la fibrillazione del corpo umano in funzione della frequenza. Soglia in corrente in funzione della frequenza Frequenza (Hz) Percezione (mA) Tetanizzazione (mA) Corrente continua 2 - 100 50 0,5 10 40 100 0,5 10 80 300 0,6 12 180 1000 1 17 560 3000 2 23 - 5000 4 32 - 10000 6 50 - >10000 100 - - ID, IDC40 C40 Vigi, Vigi C40 Id IDn ID I∆n 2.5 1 2 3 4 2 2.5 2 1.5 1.5 1 1 0.5 Fibrillazione (mA) 0.5 10 tipo ID 50 60 classe AC In [A] 150 250 350 400 Hz 10 numero curva tipo 10 mA 30 mA 300 mA 500 mA 25 2 1 1 40 50 classe 60 In [A] - C40a Vigi AC 40 90 150 250 350 400 Hz numero curva 10 mA 30 mA 300 mA 500 mA - 1 - - - 1 1 1 C40N Vigi AC 40 - 1 1 - 63-80-100 - 2 1 1 Vigi C40 AC 25-40 - 1 1 - 25-40-63 - 3 2 - A 25-40 - 1 1 - A tipo "si" 25-40-63 - 4 - - A tipo “si” 25-40 - 2 2 - 40-63-80-100 - - 2 2 selettivi S A tipo “si” 40 - - 2 - tipo classe In [A] numero curva 10 mA 30 mA 300 mA 500 mA Vigi C60 AC 25 2 1 1 1 - 40-63 - 2 1 1 - A selettivo S 90 A tipo "si" Vigi C60 ID l∆n 2.5 2 A 1.5 selettivi S 1A 25-63 - 3 2 2 - A tipo "si" 25-63 - 4 - - - A tipo "si" 63 - - 4 - 4 1 0.5 10 50 60 90 150 250 350 400 Hz Schneider Electric pag242_254 persone2.p65 245 245 01/12/2003, 17.33 Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone Generalità Protezione delle persone Verifica delle condizioni di intervento del dispositivo di protezione contro le sovracorrenti Sistema di neutro IT Il metodo convenzionale utilizzato in questa guida è suggerito dalla Norma CEI 64.8 ed è nella maggior parte dei casi sufficiente a determinare con buona approssimazione la massima lunghezza della conduttura per la quale è verificata la protezione delle persone. Per la determinazione della lunghezza limite della conduttura utilizzare la legge di Ohm opportunamente adattata. Nel fare la valutazione della corrente di guasto a terra si considerano soltanto le impedenze della fase e del PE relative alla partenza in esame. La precisione di questo metodo si può considerare equivalente a quella del calcolo che tiene conto di tutte le impedenze della rete (metodo seguito dal programma On-Off Rete), quando l'impedenza della rete a monte è trascurabile rispetto a quella della partenza in esame. Questo metodo risulta efficace per fare una rapida valutazione della lunghezza massima protetta quando non sono note le caratteristiche della rete a monte. È un metodo applicabile a condizione che il conduttore di protezione sia posto nelle immediate vicinanze dei conduttori attivi del circuito (in caso contrario la verifica della protezione delle persone può essere eseguita solo con delle misure effettuate ad impianto terminato). PE c senza distribuzione del neutro (1) D B C A Sez. fase [mm2] kx 2 n. cavi in parallelo SPE SF L max = k x ⋅ k par kpar 0, 8 ⋅ U ⋅ SF 2 ⋅ 1, 5 ⋅ ρ ⋅ (1 + m) ⋅ k m ⋅ Im c con distribuzione del neutro (1) (2) R S T N PE D B A C VAB = 0,8 Uo 2 SF SN Sistema di neutro TN caso A B PE L SPE L max = k x ⋅ k par C caso B v caso A - nel caso di circuiti senza neutro inseriti in un sistema con neutro distribuito, la formula diventa: 0,8 · U0 · SF Lmax = kx · kpar · _______________ 2·1,5·ρ·(1+m)·km·Im v caso B - linea con neutro SF 1 2 3 1 2 2,65 3 4 5 3,2 km è il fattore che tiene conto della tolleranza della soglia di intervento magnetico; vale: c 1,2 per gli sganciatori magnetotermici; c 1,15 per gli sganciatori elettronici. 1,5 è il fattore correttivo della resistenza del circuito. Si ritiene che, in occasione del guasto, tale resistenza aumenti del 50% rispetto al suo valore a 20°C; 0,8 per tener conto di una riduzione all'80% della tensione di alimentazione durante il guasto, sulla parte di impianto a monte della conduttura in esame; U0 [V] è la tensione nominale tra fase e terra; U [V] è la tensione nominale tra fase e fase; SF [mm2] è la sezione del conduttore di fase; SN [mm2] è la sezione del conduttore di neutro; ρ [Ω mm2/m] è il valore della resistività a 20°C del materiale conduttore, (pari a 0,018 per il rame e 0,027 per l'alluminio); m è il rapporto tra la sezione del conduttore di fase e la sezione del conduttore di protezione (in presenza di conduttori in parallelo considerare la sezione complessiva); m' è il rapporto tra la sezione del conduttore di neutro e la sezione del conduttore di protezione; Im [A] è la taratura della protezione contro i cortocircuiti. 0,8 · U0 · SN Lmax = kx · kpar · _______________ 2·1,5·ρ·(1+m’)·km·Im 0, 8 ⋅ Uo ⋅ SF 1, 5 ⋅ ρ ⋅ (1 + m) ⋅ k m ⋅ Im (1) Nell'impossibilità pratica di effettuare la verifica per ogni configurazione di doppio guasto, il calcolo viene condotto supponendo una uguale ripartizione della tensione tra i due circuiti in guasto (ciò corrisponde alla condizione più sfavorevole per uno dei due circuiti interessati dal doppio guasto). (2) Si ricorda che le norme raccomandano di non distribuire il neutro nei sistemi IT. Schneider Electric 246 pag242_254 persone2.p65 120 150 185 240 300 0,90 0,85 0,80 0,75 0,72 kpar è il fattore correttivo in caso di più cavi in parallelo; VAB = 0,8 U SPE A I simboli utilizzati significano: Lmax [m] è la massima lunghezza della conduttura che permette l'intervento della protezione; kx è il fattore di riduzione che tiene conto della reattanza dei cavi di sezione maggiore di 95 m 2; 246 01/12/2003, 17.33 Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone Sistema TN Protezione delle persone Lunghezze massime (in metri) di cavo protetto contro i contatti indiretti tramite interruttori automatici nel sistema TN. Fattori correttivi da applicarsi alle lunghezze date dalle tabelle Sfase Spe 1 2 rete 400 V cavo Cu 1 0,67 tra le fasi (1) cavo Al 0,62 0,41 3 0,50 0,31 4 0,40 0,25 (1) Nel caso di reti trifasi a 230 V tra le fasi, applicare il coefficiente 0,6. Per reti monofasi a 230 V (fase neutro), non applicare il coefficiente. Tabella 1 - C60, C120, NG125 caratteristica B sez. In [A] [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 Tabella 2 - C60, C120, NG125 caratteristica C sez. In [A] [mm2] 0,5 1 2 3 4 1,5 1022 511 256 170 128 2,5 1704 852 426 284 213 4 681 454 341 6 681 511 10 852 16 25 35 50 Tabella 3 - C60, C120, NG125 caratteristica D o K sez. In [A] [mm2] 0,5 1 2 3 4 1,5 730 365 183 122 91 2,5 1217 608 304 203 152 4 487 325 243 6 730 487 365 10 811 608 16 25 35 50 Tabella 4 - C60, NG125 caratteristica MA sez. In [A] [mm2] 1,6 2,5 4 6,3 1,5 222 142 89 56 2,5 370 237 148 94 4 592 379 237 150 6 568 355 225 10 592 376 16 601 25 35 50 10 35 59 95 142 237 379 592 828 6 170 284 454 681 10 102 170 273 409 681 16 64 106 170 256 426 681 20 51 85 136 204 341 545 852 25 41 68 109 164 273 436 681 32 32 53 85 128 213 341 532 745 1065 40 26 43 68 102 170 273 426 596 852 50 20 34 55 82 136 218 341 477 681 63 16 27 43 65 108 173 270 379 541 80 13 21 34 51 85 136 213 298 426 100 10 17 27 41 68 109 170 239 341 125 8 14 22 33 55 87 136 191 273 6 85 142 227 341 568 10 51 85 136 204 341 545 852 16 32 53 85 128 213 341 532 745 20 26 43 68 102 170 273 426 596 852 25 20 34 55 82 136 218 341 477 681 32 16 27 43 64 106 170 266 373 532 40 13 21 34 51 85 136 213 298 426 50 10 17 27 41 68 109 170 239 341 63 8 14 22 32 54 87 135 189 270 80 6 11 17 26 43 68 106 149 213 100 5 9 14 20 34 55 85 119 170 125 4 7 11 16 27 44 68 95 136 6 61 101 162 243 406 649 10 37 61 97 146 243 389 608 852 16 23 38 61 91 152 243 380 532 761 20 18 30 49 73 122 195 304 426 608 25 15 24 39 58 97 156 243 341 487 32 11 19 30 46 76 122 190 266 380 40 9 15 24 37 61 97 152 213 304 50 7 12 19 29 49 78 122 170 243 63 6 10 15 23 39 62 97 135 193 80 5 8 12 18 30 49 76 106 152 100 4 6 10 15 24 39 61 85 122 125 3 5 8 12 19 31 49 68 97 12,5 28 47 76 114 189 303 473 663 16 22 37 59 89 148 237 370 518 739 25 14 24 38 57 95 151 237 331 473 40 9 15 24 35 59 95 148 207 296 63 6 9 15 23 38 60 94 131 188 Schneider Electric pag242_254 persone2.p65 247 247 01/12/2003, 17.33 Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone Sistema TN Protezione delle persone Tabella 5 - Compact NS, Masterpact (1) Im [A] 63 80 125 sez. Tipo di sganciatori NS [mm2] (2) TM16G TM 25/40G TM63G 2,5 112 88 56 4 180 141 90 6 270 212 136 10 450 354 227 16 721 567 363 25 1126 887 567 35 1577 1242 795 50 2253 1774 1135 70 3155 2484 1590 95 4281 3371 2158 120 4867 3833 2453 150 5746 4525 2896 185 6670 5253 3361 240 8112 6388 4088 300 9735 7666 4906 Tabella 6 - Compact NS, Masterpact (1) sez. Im [A] [mm2] 1500 2000 2,5 4 3 4 7 5 6 11 8 10 18 14 16 30 22 25 47 35 35 66 49 50 94 70 70 132 99 95 179 134 120 204 153 150 241 181 185 280 210 240 340 255 300 408 306 (1) Nel caso di regolazione della soglia magnetica ad una Im non contenuta in tabella, considerare la colonna con Im immediatamente superiore. 190 300 400 500 650 800 1000 1250 TM16D 37 60 90 149 239 374 523 591 828 1123 1277 1508 1751 2129 2555 TM25D 23 37 56 94 151 236 331 473 662 899 1022 1206 1400 1703 2044 TM32D 18 28 43 71 114 177 248 355 497 674 767 905 1051 1278 1533 TM 40/63D 14 22 34 56 90 141 198 283 397 539 613 724 840 1022 1226 TM80D 10 17 26 43 69 109 152 218 305 415 471 556 646 786 943 TM100D 8 14 21 35 56 88 124 177 248 337 383 452 525 638 766 7 11 17 28 45 70 99 141 198 269 306 362 420 511 613 TM125/160D 5 9 13 22 36 56 79 113 159 215 245 289 336 408 490 2500 2 4 6 11 18 28 39 56 79 107 122 144 168 204 245 3200 2 3 5 8 14 22 31 44 62 84 95 113 131 159 191 4000 1 2 4 7 11 17 24 35 49 67 76 90 105 127 153 5000 1 2 3 5 9 14 19 28 39 53 61 72 84 102 122 6300 1 1 2 4 7 11 15 22 31 42 48 57 66 81 97 8000 10000 12500 1 2 3 5 8 12 17 24 33 38 45 52 63 76 1 1 2 4 7 9 14 19 26 30 36 42 51 61 1 2 3 5 7 11 15 21 24 28 33 40 49 (2) In questa riga sono indicati gli sganciatori magnetotermici degli interruttori Compact NS a cui corrispondono i valori di soglia magnetica della tabella. Schneider Electric 248 pag242_254 persone2.p65 248 01/12/2003, 17.33 Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone Sistema IT Protezione delle persone Lunghezze massime (in metri) di cavo protetto contro i contatti indiretti tramite interruttori automatici nel sistema IT. Fattori correttivi da applicarsi alle lunghezze date dalle tabelle Sfase Spe 1 rete trifase cavo Cu neutro non distributo 1 400 V (1) neutro distribuito 0,60 cavo Al neutro non distribuito 0,62 neutro distribuito 0,37 2 0,67 0,40 0,41 0,25 3 0,50 0,30 0,31 0,19 4 0,40 0,24 0,25 0,15 (1) Nel caso di reti trifase a 230 V tra le fasi, applicare il coefficiente 0,6. Per reti monofase a 230 V (fase neutro), non applicare il coefficiente. Tabella 7 - C60, C120, NG125 caratteristica B sez. In [A] [mm2] 1,5 2,5 4 6 10 16 25 35 50 Tabella 8 - C60, C120, NG125 caratteristica C sez. In [A] [mm2] 0,5 1 2 3 4 1,5 889 444 222 148 111 2,5 370 247 185 4 395 296 6 444 10 16 25 35 50 Tabella 9 - C60, C120, NG125 caratteristica D o K sez. In [A] [mm2] 0,5 1 2 3 4 1,5 635 317 159 106 79 2,5 529 265 176 132 4 423 282 212 6 423 317 10 529 16 25 35 50 Tabella 10 - C60, NG125 caratteristica MA sez. In [A] [mm2] 1,6 2,5 4 6,3 1,5 193 123 77 49 2,5 322 206 129 82 4 514 329 206 131 6 494 309 196 10 514 327 16 523 25 35 50 10 31 51 82 123 206 329 514 6 148 247 395 10 89 148 237 356 16 56 93 148 222 370 20 44 74 119 178 296 474 25 36 59 95 142 237 379 593 32 28 46 74 111 185 296 463 40 22 37 59 89 148 237 370 519 50 18 30 47 71 119 190 296 415 593 63 14 24 38 56 94 150 235 329 470 80 11 19 30 44 74 119 185 259 370 100 9 15 24 36 59 95 148 207 296 125 7 12 19 28 47 76 119 160 237 6 74 123 198 296 494 10 44 74 119 178 296 474 16 28 46 74 111 185 296 463 20 22 37 59 89 148 237 370 25 18 30 47 71 119 190 296 415 32 14 23 37 56 93 148 231 324 463 40 11 19 30 44 74 119 185 259 370 50 9 15 24 36 59 95 148 207 296 63 7 12 19 28 47 75 118 165 235 80 6 9 15 22 37 59 93 130 185 100 4 7 12 18 30 47 74 104 148 125 4 6 9 14 24 38 59 83 119 6 53 88 141 212 353 564 10 32 53 85 127 212 339 529 16 20 33 53 79 132 212 331 463 20 16 26 42 63 106 169 265 370 529 25 13 21 34 51 85 135 212 296 423 32 10 17 26 40 66 106 165 231 331 40 8 13 21 32 53 85 132 185 265 50 6 11 17 25 42 68 106 148 212 63 5 8 13 20 34 54 84 118 168 80 4 7 11 16 26 42 66 93 132 100 3 5 8 13 21 34 53 74 106 125 3 4 7 10 17 27 42 59 85 12,5 25 41 66 99 165 263 412 576 16 19 32 51 77 129 206 322 450 643 25 12 21 33 49 82 132 206 288 412 40 8 13 21 31 51 82 129 180 257 63 5 8 13 20 33 52 82 114 163 Schneider Electric pag242_254 persone2.p65 249 249 01/12/2003, 17.33 Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone Sistema IT Protezione delle persone Tabella 11 - Compact NS, Masterpact Im [A] 63 80 sez. Tipo di sganciatori NS [mm2] (2) TM16G TM 25/40G 2,5 97 77 4 156 123 6 235 185 10 391 308 16 627 493 25 979 771 35 1371 1080 50 1959 1543 70 2743 2160 95 3723 2932 120 4232 3333 150 4997 3935 185 5800 4567 240 7054 5555 300 8465 6666 (1) 125 190 300 400 500 650 800 1000 1250 TM63G 49 79 118 197 316 493 691 987 1382 1876 2133 2518 2923 3555 4266 TM16D 32 52 78 130 208 325 455 650 910 1235 1404 1657 1923 2339 2729 TM25D 20 32 49 82 131 205 288 411 576 781 888 1049 1218 1481 1777 TM32D 15 25 37 62 99 154 216 309 432 586 667 787 914 1111 1333 TM 40/63D 12 19 29 49 79 123 172 246 345 469 533 629 730 888 1066 TM80D 9 15 22 37 60 94 132 189 265 360 410 484 562 683 820 TM100D 7 12 18 30 49 77 108 154 216 293 333 393 456 555 666 6 9 14 24 39 61 86 123 172 234 266 314 365 444 533 TM 125/160D 4 7 11 19 31 49 69 98 138 187 213 251 292 355 426 Tabella 12 - Compact NS, Masterpact (1) sez. Im [A] [mm2] 1500 2000 2,5 4 3 4 6 4 6 9 7 10 16 12 16 26 19 25 41 30 35 57 43 50 82 61 70 115 86 95 156 117 120 177 133 150 209 157 185 243 182 240 296 222 300 355 266 (1) Nel caso di regolazione della soglia magnetica ad una Im non contenuta in tabella, considerare la colonna con Im immediatamente superiore. 2500 2 3 5 9 15 24 34 49 69 93 106 125 146 177 213 3200 1 3 4 7 12 19 27 38 54 73 83 98 114 138 166 4000 1 2 3 6 9 15 21 30 43 58 66 78 91 111 133 5000 1 1 2 4 7 12 17 24 34 46 53 62 73 88 106 6300 8000 10000 12500 1 2 3 6 9 13 19 27 37 42 49 58 70 84 1 1 3 4 7 10 15 21 29 33 39 45 55 66 1 2 3 6 8 12 17 23 26 31 36 44 53 1 1 3 4 6 9 13 18 21 25 29 35 42 (2) In questa riga sono indicati gli sganciatori magnetotermici degli interruttori Compact NS a cui corrispondono i valori di soglia magnetica della tabella. Schneider Electric 250 pag242_254 persone2.p65 250 01/12/2003, 17.33 Protezione delle persone Protezione del singolo condotto I condotti sbarre sono da considerarsi a tutti gli effetti condutture così come definite dalla norma CEI 64.8. È perciò necessario che il dispositivo di protezione installato a monte del condotto sbarre assicuri la protezione delle persone come nel caso dei cavi (vedasi capitolo Protezione delle persone). Il dispositivo di protezione (interruttore magnetotermico o magnetotermico differenziale) deve intervenire per un guasto verso massa che sia localizzato alla fine del condotto. Le tabelle della pagina seguente forniscono i valori delle lunghezze massime protette dei condotti in funzione delle caratteristiche di intervento degli interruttori per i sistemi TN. Per i sistemi TT è sempre indispensabile l'uso di un DDR. Per i sistemi IT consultateci. Per la determinazione della lunghezza limite del condotto viene utilizzata la legge di Ohm opportunamente adattata (secondo quanto suggerito dalla norma CEI 64-8): L max = Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone Singolo condotto Esempio In un impianto, una delle partenze da un quadro di distribuzione è costituita da un condotto sbarre prefabbricato tipo Canalis KSA250, che alimenta dei carichi terminali tramite delle derivazioni protette all'origine da interruttori automatici. Il condotto KSA250, avente una lunghezza L = 45 m, è protetto a monte contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti da un interruttore NS250N dotato di sganciatore TM250D. Il sistema di neutro adottato è il TN-S. Avendo deciso di proteggere il condotto dai contatti indiretti con lo stesso interruttore automatico utilizzato per la protezione contro le sovracorrenti (senza impiego di un DDR), occorre verificare che la corrente di guasto minima, cioè quella fase-PE in corrispondenza dell'estremità finale del condotto, sia superiore alla soglia magnetica dell'interruttore automatico. In altre parole, questo significa verificare che la lunghezza del tratto di condotto sia inferiore alla lunghezza massima protetta dall'interruttore. Supponendo che la protezione magnetica dell'interruttore a monte sia regolata al massimo, cioè 10 In (condizione più gravosa), dalla tabella di pag. 191 in corrispondenza di Im = 2500 A per il condotto KSA250 si ha Lmax= 83 m. Il condotto risulta protetto contro i contatti indiretti. 36 kA NS250N TM250D 0, 8 ⋅ U0 Z g1 ⋅ K 3 ⋅ Im dove: Lmax [m] è la massima lunghezza del condotto sbarre che permette l'intervento della protezione automatica; Uo [V] è la tensione nominale tra fase e terra; 0,8 è un fattore che tiene conto di una riduzione all'80% della tensione di alimentazione durante il guasto sulla parte di impianto a monte del condotto in esame; Zg1 [Ω/m] è l'impedenza dell'anello di guasto di un metro di lunghezza, costituito dal conduttore di fase e dal conduttore di protezione del condotto sbarre, ammettendo un aumento del 50% della resistenza del circuito (rispetto al valore a 20°C) dovuto al riscaldamento dei conduttori causato dalla corrente di cortocircuito; km è il fattore che tiene conto della tolleranza della soglia d'intervento magnetico (vedi anche capitolo Protezione delle persone); Im [A] è la taratura della protezione contro i cortocircuiti. CANALIS KSA250 L= 45 m Schneider Electric pag242_254 persone2.p65 Guasto a terra a fine condotto 251 251 01/12/2003, 17.33 Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone Sistema TN Protezione delle persone Lunghezze massime (in metri) del condotto sbarre prefabbricato, nel sistema TN protetto contro i contatti indiretti tramite interruttori automatici. Tabella 1 - C60, C120, NG125 curva B sez. In [A] [mm2] 6 10 KBA-25 KBB-25 KBA-40 KBB-40 KN40 KN63 KN100 KSA100 484 532 290 319 536 641 446 Tabella 2 - C60, C120, NG125 curva C sez. In [A] [mm2] 6 10 KBA-25 KBB-25 KBA-40 KBB-40 KN40 KN63 KN100 KSA100 242 266 446 534 371 145 160 268 321 223 457 Tabella 3 - Compact NS, Masterpact sez. Im [mm2] 63 80 Nel caso di reti trifase a 230 V, tra le fasi, applicare il coefficiente 0,6. Per reti monofase a 230 V (fase/neutro) non applicare il coefficiente. 16 182 200 335 401 278 571 20 145 160 265 321 223 457 757 25 116 128 214 256 178 365 606 32 91 100 167 200 139 285 473 553 40 73 80 134 160 111 228 379 442 50 58 64 107 128 89 183 303 354 63 46 51 85 102 71 145 240 281 80 36 40 67 80 56 114 189 221 100 29 32 54 64 45 91 151 177 125 23 26 43 51 36 73 121 142 16 91 100 167 200 139 285 473 20 73 80 134 160 111 228 379 442 25 58 64 107 128 89 183 303 354 32 45 50 84 100 70 143 237 276 40 36 40 67 80 56 114 189 221 50 29 32 54 64 45 91 151 177 63 23 25 43 51 35 72 120 140 80 18 20 33 40 28 57 95 111 100 15 16 27 32 22 46 76 88 125 12 13 21 26 18 37 61 71 125 190 300 400 500 650 800 1000 1250 Tipo di sganciatori NS (1) TM16G TM25/40G 354 279 424 334 295 232 604 476 1002 789 1170 921 1711 TM63G TM16D TM25D TM32D TM40/63D TM80D TM100D TM125/160D KBA-40 179 117 74 56 45 34 28 22 18 KBB-40 214 141 89 67 53 41 33 27 21 KN40 149 98 62 46 37 29 23 19 15 KN63 304 200 127 95 76 59 48 38 30 KN100 505 332 210 158 126 97 79 63 50 KSA100 590 388 246 184 147 113 92 74 59 KSA160 1095 721 456 342 274 211 171 137 110 KSA250 1658 1091 691 518 414 319 259 207 166 KSA400 1552 983 737 590 454 369 295 236 KSA500 1754 1111 833 667 513 417 333 267 KSA630 1597 1198 958 737 599 479 383 KSA800 1762 1322 1057 813 661 529 423 (1) In questa riga sono indicati gli sganciatori magnetotermici degli interruttori Compact NS a cui corrispondono i valori di soglia magnetica della tabella. Tabella 4 - Compact NS, Masterpact sez. Im [mm2] 1500 2000 KBA-40 KBB-40 KN40 KN63 KN100 KSA100 KSA160 KSA250 KSA400 KSA500 KSA630 KSA800 15 18 12 25 42 49 91 138 197 222 319 352 11 13 9 19 32 37 68 104 147 167 240 264 2500 9 11 7 15 25 29 55 83 118 133 192 211 3200 7 8 6 12 20 23 43 65 92 104 150 165 4000 6 7 5 10 16 18 34 52 74 83 120 132 5000 4 5 4 8 13 15 27 41 59 67 96 106 6300 4 4 3 6 10 12 22 33 47 53 76 84 8000 3 3 2 5 8 9 17 26 37 42 60 66 12500 2 2 1 3 5 6 11 17 24 27 38 42 Schneider Electric 252 pag242_254 persone2.p65 10000 2 3 2 4 6 7 14 21 29 33 48 53 252 01/12/2003, 17.33 Protezione delle persone Protezione dell'associazione condotto sbarre/cavo È molto diffusa la realizzazione di condotti sbarre collegati al quadro di alimentazione mediante un cavo. In qualche applicazione si realizzano derivazioni a valle del condotto sbarre protette unicamente dall'interruttore installato a monte del condotto stesso. In entrambi i casi, è necessario verificare la protezione delle persone alla fine del condotto o alla fine del cavo a valle del condotto, considerando l'insieme dei tratti di condutture interessati dal guasto a terra. Conoscendo i valori (in metri) delle lunghezze massime protette per ogni tipo di conduttura posto in serie nell'applicazione in esame e le lunghezze effettive di ciascun tratto, è possibile la verifica della protezione delle persone secondo la formula seguente: L3 L1 L2 + + ≤1 L1max L 2 max L 3 max dove: L1, L2, L3 [m] sono le lunghezze dei vari tratti di cavo o condotto sbarre che costituiscono la linea da proteggere; L1max, L2max, L3max [m] sono le lunghezze massime protette per ogni tipo di conduttura posto in serie; i valori di lunghezza massima protetta dei singoli tratti si trovano, nel caso dei cavi, al capitolo Protezione delle persone alle pagine 228 e 229 e, nel caso dei condotti, a pag. 253. Esempio Consideriamo un'installazione del tipo in figura che alimenta dei corpi illuminanti, costituita in parte da condotto ed in parte da cavi, avente i seguenti dati: sistema di neutro TN-S; C1: cavo S1 = 2,5 mm2 multipolare L1 = 30 m, C2: condotto sbarre prefabbricato Canalis KBA25 tetrapolare L2 = 40 m, C3: cavo (uguale per tutte le derivazioni) S3 = 1,5 mm2 L3 = 2 m. La linea è protetta a monte contro le sovracorrenti da un interruttore modulare C60H curva C 16 A. Volendo utilizzare per la protezione contro i contatti indiretti l'interruttore automatico a monte, occorre verificare che la corrente di guasto minima fase-PE, in corrispondenza del corpo illuminante più distante, sia superiore alla soglia magnetica dell'interruttore automatico. Lunghezza massima protetta per la protezione delle persone Associazione condotto/cavo In pratica, occorre applicare la formula sopra indicata relativa alla verifica della lunghezza massima protetta dall'insieme cavo-condotto-cavo. In questo caso, essendo le derivazioni per i corpi illuminanti di uguale lunghezza, la corrente di cortocircuito minima si ha in corrispondenza dell'ultima derivazione. Dalle tabelle di pag. 228 per i cavi, e di pag. 253 per i condotti ricaviamo: C1 : L1max = 53 m L1 = 0, 566 L1max Non essendo verificata la condizione imposta, una delle soluzioni possibili è aumentare la sezione del cavo di alimentazione a 4 mm2. Si ha quindi: C1 : L1max = 85 m L1 = 0, 353 L1max L3 L1 L2 + + = 0, 856 < 1 L1max L 2 max L 3 max Con il cavo C1 da 4 mm2, l'insieme cavo-condotto-cavo risulta protetto contro i contatti indiretti. C 2 : L 2 max = 91 m L2 = 0, 440 L 2 max C 3 : L 3 max = 32 m L3 = 0, 063 L 3 max L3 L1 L2 + + = 1, 069 > 1 L1max L 2 max L 3 max 15 kA C60 H curva C16 A C1 C2 C3 Guasto a terra sul corpo illuminante Schneider Electric pag242_254 persone2.p65 253 253 01/12/2003, 17.33 Protezione delle persone Schneider Electric 254 pag242_254 persone2.p65 254 01/12/2003, 17.33 Protezione degli apparecchi utlizzatori Schneider Electric Protezione dei circuiti di illuminazione 256 Protezione motori 257 Protezione dei circuiti alimentati da un generatore 262 Protezione dei trasformatori BT/BT 265 Compensazione dell’energia reattiva 268 255 Protezione degli apparecchi utlizzatori Determinazione della corrente nominale dell'interruttore La corrente nominale dell'interruttore di protezione è normalmente scelta in funzione del carico da alimentare. Protezione dei circuiti di illuminazione Generalità La corrente IB si può determinare con i metodi qui proposti. La corrente d'impiego può essere: c fornita direttamente dal costruttore delle apparecchiature; c calcolata semplicemente a partire dalla potenza nominale e dalla tensione di utilizzazione. Una volta nota la corrente d'impiego, verrà scelto l'interruttore con corrente nominale immediatamente superiore a tale corrente e quindi la sezione del cavo. Le tabelle qui di seguito riportate permettono di determinare la corrente nominale dell'interruttore in funzione del tipo e della potenza dell'utilizzatore. Tabella 1: lampade fluorescenti In funzione del tipo di alimentazione del numero e della potenza delle lampade le tabelle qui riportate definiscono la corrente nominale degli interruttori generali. distribuzione monofase 230 V - distribuzione trifase + N (400 V) collegamento a stella tipo di potenza numero di lampade per fase lampada tubo [W] Ipotesi di calcolo: c temperatura di riferimento 30 e 40°C a seconda dell'interruttore automatico; c potenza starter: 25% della potenza della lampada; c fattore di potenza v cos ϕ = 0,6 lampada non rifasata, v cos ϕ = 0,86 lampada rifasata. singola rifasata Metodo di calcolo IB = PL ⋅ n°L ⋅ k ST ⋅ k c cosϕϕ⋅ k D VUn n⋅ .cos dove: PL: potenza lampada; n°L : numero di lampade per fase; kST : 1,25 tiene conto della potenza assorbita dallo starter; kC: per tener conto del tipo di collegamento: v 1 per collegamento a stella, v 1,732 per collegamento a triangolo; Un : tensione nominale delle lampade pari a 230 V; cos ϕ : fattore di potenza. Le tabelle a fianco indicano il numero di lampade per fase in funzione della corrente nominale dell'interruttore, tenendo conto di un coefficiente di declassamento (0,8) per temperature elevate all'interno del quadro o installazione in cassetta. Tabella 2: lampade a scarica ad alta pressione Nota 1: questa tabella è valida per tensioni di 230 V e 400 V (collegamento a triangolo o a stella) con reattore rifasato o non rifasato. Nota 2: i valori di potenza sono da intendere massimi per ogni partenza. 256 singola non rifasata doppia rifasata 18 36 58 18 36 58 2x18= 36 2x36= 72 2x58= 118 In [A] 2P o 4P 4 2 1 7 3 2 3 1 1 1 9 4 3 14 7 4 7 3 2 2 14 7 4 21 10 6 10 5 3 3 29 14 9 42 21 13 21 10 6 6 49 24 15 70 35 21 35 17 10 10 78 39 24 112 56 34 56 28 17 16 98 49 30 140 70 43 70 35 21 20 122 61 38 175 87 54 87 43 27 25 157 78 48 225 112 69 112 56 34 32 196 98 60 281 140 87 140 70 43 40 245 122 76 351 175 109 175 87 54 50 309 154 95 443 221 137 221 110 68 63 392 196 121 562 281 174 281 140 87 80 490 245 152 703 351 218 351 175 109 100 56 28 17 81 40 25 40 20 12 20 70 35 21 101 50 31 50 25 15 25 90 45 28 127 64 40 64 32 20 32 113 56 35 162 81 50 81 40 25 40 141 70 43 203 101 63 101 50 31 50 178 89 55 255 127 79 127 63 39 63 226 113 70 324 162 100 162 81 50 80 283 141 87 406 203 126 203 101 63 100 linea trifase 230 V collegamento a triangolo tipo di potenza numero di lampade per fase lampada tubo [W] singola non rifasata singola rifasata doppia rifasata 18 36 58 18 36 58 2x18= 36 2x36= 72 2x58= 118 In [A] 3P lampada a vapori di mercurio + sostanza fluorescente lampada a vapori di mercurio + metalli alogeni lampada a vapori di sodio ad alta pressione 2 1 0 4 2 1 2 1 0 1 5 2 1 8 4 2 4 2 1 2 8 4 2 12 6 3 6 3 1 3 P I P I P I 16 8 5 24 12 7 12 6 3 6 [W] [A] [W] [A] [W] [A] 28 14 8 40 20 12 20 10 6 10 45 22 14 64 32 20 32 16 10 16 ≤ 700 6 ≤ 375 6 ≤ 400 6 ≤ 1000 10 ≤ 1000 10 ≤ 1000 10 ≤ 2000 16 ≤ 2000 16 Schneider Electric Protezione degli apparecchi utlizzatori Protezione motori Generalità Il motore asincrono è un motore robusto ed affidabile e per questo ha un'applicazione molto diffusa. Di conseguenza le protezioni associate hanno un'importanza rilevante per quanto riguarda il suo utilizzo. Il cattivo funzionamento dei dispositivi associati può causare gravi danni: c alle persone v pericolo di contatti indiretti per un guasto all'isolamento, v effetti indotti dal cattivo funzionamento dei dispositivi di protezione; c alle macchine e ai cicli produttivi v mancato avviamento del sistema di sicurezza, v perdita di produttività dell'impianto; c ai motori v costo di manutenzione ordinaria, v costo di revisione del motore. La protezione deve quindi garantire un'affidabilità globale dell'impianto, delle persone e dei beni. Caratteristica di funzionamento di un motore asincrono Il sistema di comando e protezione v la protezione del motore e delle persone in caso di guasto a terra all'interno del motore; c il livello di isolamento del motore non in marcia può essere verificato con un controllore permanente di isolamento SM21 Le principali funzioni richieste sono: c le funzioni di base v sezionamento, v comando manuale o telecomando, v protezione contro il cortocircuito, v protezione contro il sovraccarico; c la protezione preventiva o limitativa realizzata con v sonde termiche, v relé multifunzione, v controllo permanente dell'isolamento o dispositivo differenziale a corrente residua. Il dispositivo di comando e protezione (avviatore) viene generalmente realizzato usando i componenti illustrati in tabella. Altre funzioni possono essere realizzate in base al livello di sicurezza e a particolari necessità dell'installazione con apparecchiature complementari: c è possibile utilizzare una protezione differenziale integrata all'interruttore (blocco Vigi con soglia differenziale pari a circa il 5% di In) allo scopo di garantire v la protezione contro i rischi d'incendio, Scelta dei componenti dell'avviatore Gli apparecchi che costituiscono l'avviatore devono essere scelti in base all'andamento caratteristico della corrente assorbita dal motore durante l'avviamento, alla frequenza degli avviamenti stessi ed alle caratteristiche della rete di alimentazione. Quando le varie funzioni sono realizzate da più apparecchi, i componenti possono essere coordinati in modo da non subire alcun danno o solamente danni accettabili e prevedibili in caso di cortocircuito a valle dell'avviatore. La norma prevede due tipi di coordinamento in funzione al danneggiamento ammesso: c il coordinamento di tipo 1 richiede che, in caso di cortocircuito, l'avviatore non provochi danni alle persone o alle installazioni, pur non potendo essere in grado di funzionare ulteriormente senza riparazioni o sostituzioni di parti; t [s] La curva tipica dell'assorbimento di corrente di un motore asincrono in funzione del tempo è rappresentata dalla seguente figura. da 1 a 10 s Corrente nominale ln = Pn 3 ⋅ Un ⋅ η ⋅ cos ϕ . Corrente di avviamento Ia = 5 ÷8 In. Corrente di spunto Is = 8 ÷12 In. da 20 a 30 ms In Un [V]: tensione di alimentazione; Pn [W]: potenza nominale; cosϕ: fattore di potenza a carico nominale; η: rendimento del motore a carico nominale. dispositivo di comando e protezione Is I [A] (caso di motori per servizi di emergenza). In caso di diminuzione del livello di isolamento dovuto a guasto o a particolari condizioni ambientali (umidità), viene impedito l'avviamento del motore e si ha la possibilità di dare un allarme a distanza. componente funzione di fase interruttore automatico con relé solo magnetico tipo MA sezionamento e protezione contro i cortocircuti contattore comando elettrico locale o a distanza relé termico protezione contro i sovraccarichi c il coordinamento di tipo 2 richiede che, in caso di cortocircuito, l'avviatore non provochi danni alle persone o alle installazioni e sia in grado di funzionare ulteriormente. Il rischio della saldatura dei contatti del contattore è ammesso, purché la loro separazione risulti facile (ad esempio utilizzando un cacciavite). Caratteristica di funzionamento del relé termico t [s] Interrutore automatico Ia avviamento terminato Caratteristica del cavo Fase di avviamento Contattore Relé termico da 1 a 10 s Caratteristica di autoprotezione del relé termico Caratteristica di funzionamento del relé magnetico Potere di interruzione dell'interrutore automatico Cavo Motore da 20 a 30 ms I [A] In Ia Is Curve di funzionamento dell'associazione interruttore solo magnetico / contattore / relé termico Schneider Electric 257 Protezione degli apparecchi utlizzatori Le categorie di impiego dei contattori La Norma CEI EN 60947-4-1 definisce quattro categorie di impiego per assicurare una buona durata del contattore nelle reali condizioni d'uso, tenendo conto di: c condizioni di apertura e di chiusura dell'apparecchio di comando; c adattabilità dell'apparecchio di comando ad applicazioni tipo; c valori normalizzati per le prove di durata a carico in funzione dell'applicazione. Protezione motori Scelta del coordinamento categoria d'impiego applicazioni caratteristiche AC-1 carichi non induttivi o debolmente induttivi, forni a resistenza AC-2 motori ad anelli: avviamento, arresto AC-3 motori a gabbia: avviamento, arresto del motore durante la marcia AC-4 motori a gabbia: avviamento, frenatura in controcorrente, manovra a impulsi Criteri di scelta del tipo di coordinamento v quando richiesto espressamente nella specifica dell’impianto. È il tipo generalmente usato. La scelta del tipo di coordinamento può essere fatta in funzione dei bisogni dell’utilizzatore e del costo dell’installazione, in accordo con i seguenti criteri: c coordinamento di tipo 1 v servizio di manutenzione qualificato, v costo dell’apparecchiatura ridotto, v volume dei componenti ridotto, v continuità di servizio non prioritaria e comunque assicurata sostituendo il cassetto della partenza che ha subito il guasto; c coordinamento di tipo 2 v continuità di servizio indispensabile, v servizio di manutenzione ridotto, La scelta dell’interruttore automatico e degli apparecchi componenti l’avviatore, per quanto riguarda il coordinamento di tipo 1, si effettua semplicemente in funzione dei seguenti parametri: o corrente nominale del motore o corrente di cortocircuito o tensione di alimentazione o tipo di avviamento: normale o pesante. Il coordinamento di tipo 2 comporta l’esecuzione di prove di cortocircuito e quindi la scelta degli apparecchi si basa sui risultati di queste prove. Classe di intervento relé termici Le tabelle di coordinamento degli avviatori prevedono: c relé in classe 10 per avviamenti "normali"; c relé in classe 20 per avviamenti "pesanti". classe tempi di sgancio a 7,2 Ir 10 A 2 ⇒ 10 s 10 4 ⇒ 10 s 20 6 ⇒ 20 s 30 9 ⇒ 30 s Nelle pagine seguenti si trovano le tre tipiche tabelle di coordinamento di tipo 2 tra interruttori e avviatori Schneider Electric, precisamente con corrente di cortocircuito pari a 25 kA, 70 kA e 130 kA, per avviamento normale, alla tensione di 380/415 V. In caso di avviamento pesante occorre fare riferimento alla tabella di corrispondenza tra relé termici in classe 10/10A e classe 20 di questa pagina e sostituire a parità di corrente di regolazione il relé termico in classe 10/10A con il corrispondente in classe 20. In caso di condizioni d’impiego diverse da quelle delle tre tabelle qui di seguito fornite consultateci. Tabella di corrispondenza tra relé termici Telemecanique di classe 10/10 A e classe 20 a parità di campo di regolazione Relé termici classe 10/10 A classe 20 campo di regolazione [A] LRD05 da 0,63 a 1 LRD06 da 1 a 1,7 LRD07 da 1,6 a 2,5 LRD08 LR2-D1508 da 2,5 a 4 LRD10 LR2-D1510 da 4 a 6 LRD12 LR2-D1512 da 5,5 a 8 LRD14 LR2-D1514 da 7 a 10 LRD16 LR2-D1516 da 9 a 13 LRD21 LR2-D1521 da 12 a 18 LRD22 LR2-D1522 da 16 a 24 LRD3353 LR2-D3553 da 23 a 32 LRD3355 LR2-D3555 da 30 a 40 LRD3357 LR2-D3557 da 37 a 50 LRD3359 LR2-D3559 da 48 a 65 LRD3363 LR2-D3563 da 63 a 80 LR9F5357 LR9F5557 da 30 a 50 LR9F5363 LR9F5563 da 48 a 80 LR9F5367 LR9F5567 da 60 a 100 LR9F5369 LR9F5569 da 90 a 150 LR9F5371 LR9F5571 da 132 a 220 LR9F7375 LR9F7575 da 200 a 330 LR9F7379 LR9F7579 da 300 a 500 258 Schneider Electric Protezione degli apparecchi utlizzatori Tabella di coordinamento interruttori e avviatori Schneider Norma : CEI EN 60947-4-1, Tensione nominale d’impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, Avviamento : diretto normale, Corrente di cortocircuito Iq = 25 kA, Coordinamento : tipo 2 motore interruttore automatico contattore relé termico (5) Pn [kW] Inm [A] tipo In [A] Im [A] tipo tipo reg. min [A] reg. max. [A] 0,06 0,3 C60L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD03 0,25 0,4 0,09 0,4 C60L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD03 0,25 0,4 0,12 0,45 C60L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD04 0,4 0,63 0,185 0,6 C60L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD04 0,4 0,63 0,25 0,8 C60L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD05 0,63 1 0,37 1,03 C60L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD06 1 1,7 0,55 1,6 C60L-MA 2,5 30 LC1D09 LRD07 1,6 2,5 0,75 2 C60L-MA 2,5 30 LC1D09 LRD07 1,6 2,5 1,1 2,6 C60L-MA 4 50 LC1D18 LRD08 2,5 4 1,5 3,5 C60L-MA 4 50 LC1D18 LRD08 2,5 4 2,2 5 C60L-MA 6,3 75 LC1D25 LRD10 4 6 3 6,6 C60L-MA 10 120 LC1D25 LRD12 5,5 8 4 8,5 C60L-MA 10 120 LC1D25 LRD14 7 10 5,5 11,5 C60L-MA 12,5 150 LC1D25 LRD16 9 13 7,5 15,5 C60L-MA 16 190 LC1D25 LRD21 12 18 10 20 C60L-MA 25 300 LC1D32 LRD22 16 24 11 22 C60L-MA 25 300 LC1D32 LRD22 16 24 15 30 C60L-MA 40 480 LC1D40 LRD3353 23 32 18,5 37 C60L-MA 40 480 LC1D40 LRD3355 30 40 22 44 NG125-MA 100 750 LC1D115/LC1F115 LRD3357/LR9F5357 37/30 50 30 60 NG125-MA 100 750 LC1D115/LC1F115 LRD3359/LR9F5363 48 65/80 37 72 NS160NE 100 900 LC1D115/LC1F115 LRD3363/LR9F5363 63/48 80 45 85 NS160NE 100 1100 LC1D115/LC1F115 LRD4365/LR9F5367 80/60 104/100 55 105 NS160NE 150 1350 LC1D115/LC1F115 LRD4367LR9F5369 95/90 120/150 75 138 NS160NE 150 1800 LC1F150 LR9F5369 90 150 90 170 NS250N 220 2200 LC1F185 LR9F5371 132 220 110 205 NS250N 220 2640 LC1F225 LR9F5371 132 220 132 245 NS400N 320 3200 LC1F265 LR9F7375 200 330 160 300 NS400N 320 3840 LC1F330 LR9F7375 200 330 200 370 NS630N 500 5000 LC1F400 LR9F7379 300 500 220 408 NS630N 500 5500 LC1F500 LR9F7379 300 500 250 460 NS630N 500 6000 LC1F500 LR9F7379 300 500 Note: (1) Motori con caratteristiche standard (Iavv < 8 x Inm dove Inm è la corrente nominale del motore). (2) Tutti gli interruttori sono equipaggiati con sganciatori di tipo MA la cui corrente nominale è indicata nella colonna “In”. (3) Per tensione di impiego pari a 415 V verificare la corretta scelta del relé termico in funzione della corrente nominale del motore. (4) Le condizioni di utilizzo degli apparecchi in tabella sono le seguenti: c categoria d’impiego: AC3 c numero di manovre/ora: 30 c temperatura max interno quadro: 65°C. (5) I relé termici di tipo LRD… si montano direttamente sotto i contattori di tipo LC1D..., mentre i relé termici di tipo LR9F… si montano direttamente sotto i contattori di tipo LC1F... Schneider Electric 259 Protezione degli apparecchi utlizzatori Protezione motori Scelta del coordinamento Tabella di coordinamento interruttori e avviatori Schneider Norma : CEI EN 60947-4-1, Tensione nominale d’impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, Avviamento : diretto normale, Corrente di cortocircuito Iq = 50 kA, Coordinamento : tipo 2 motore contattore relè termico (1) Pn [kW] Inm [A] tipo interruttore automatico In [A] Im [A] tipo tipo reg. min [A] reg. max. [A] 0,06 0,3 NG125L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD03 0,25 0,4 0,09 0,4 NG125L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD03 0,25 0,4 0,12 0,45 NG125L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD04 0,4 0,63 0,185 0,6 NG125L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD04 0,4 0,63 0,25 0,8 NG125L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD05 0,63 1 0,37 1,03 NG125L-MA 1,6 20 LC1D09 LRD06 1 1,6 0,55 1,6 NG125L-MA 2,5 30 LC1D09 LRD07 1,6 2,5 0,75 2 NG125L-MA 2,5 30 LC1D09 LRD07 1,6 2,5 1,1 2,6 NG125L-MA 4 50 LC1D25 LRD08 2,5 4 1,5 3,5 NG125L-MA 4 50 LC1D25 LRD08 2,5 4 2,2 5 NG125L-MA 6,3 75 LC1D25 LRD10 4 6 3 6,6 NG125L-MA 10 120 LC1D25 LRD12 5,5 8 4 8,5 NG125L-MA 10 120 LC1D25 LRD14 7 10 5,5 11,5 NG125L-MA 12,5 150 LC1D25 LRD16 9 13 7,5 15,5 NG125L-MA 16 190 LC1D25 LRD21 12 18 10 20 NG125L-MA 25 300 LC1D25 LRD22 17 25 11 22 NG125L-MA 25 300 LC1D25 LRD22 17 25 15 30 NG125L-MA 40 480 LC1D40 LRD3353 23 32 18,5 37 NG125L-MA 40 480 LC1D40 LRD3355 30 40 22 44 NG125L-MA 63 750 LC1D50 LR9F5357 37 50 30 60 NG125L-MA 63 750 LC1D65 LR9F5363 48 65 37 72 NS160sx 100 900 LC1D80 LR9F5363 63 80 45 85 NS160sx 100 1100 LC1F115 LR9F5367 60 100 55 105 NS160sx 150 1350 LC1F115 LR9F5369 90 150 75 138 NS160sx 150 1800 LC1F150 LR9F5369 90 150 90 170 NS250sx 220 2200 LC1F185 LR9F5371 132 220 110 205 NS250sx 220 2640 LC1F225 LR9F5371 132 220 132 245 NS400H 320 3200 LC1F265 LR9F7375 200 330 160 300 NS400H 320 3840 LC1F330 LR9F7375 200 330 200 370 NS630H 500 5000 LC1F400 LR9F7379 300 500 220 408 NS630H 500 5500 LC1F500 LR9F7379 300 500 250 460 NS630H 500 6000 LC1F500 LR9F7379 300 500 Note: (1) Motori con caratteristiche standard (Iavv < 8 x Inm dove Inm è la corrente nominale del motore) (2) Tutti gli interruttori sono equipaggiati con sganciatori di tipo MA la cui corrente nominale è indicata nella colonna “In” (3) Per tensione di impiego pari a 415 V verificare la corretta scelta del relè termico in funzione della corrente nominale del motore (4) Le condizioni di utilizzo degli apparecchi in tabella sono le seguenti: - categoria d’impiego : AC3 - numero di manovre/ora : 30 - temperatura max interno quadro : 65°C (5) I relè termici di tipo LRD… si montano direttamente sotto i contattori di tipo LC1D..., mentre i relè termici di tipo LR9F… si montano direttamente sotto i contattori di tipo LC1F... 260 Schneider Electric Protezione degli apparecchi utlizzatori Tabella di coordinamento interruttori e avviatori Schneider Norma : CEI EN 60947-4-1, Tensione nominale d’impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, Avviamento : diretto normale, Corrente di cortocircuito Iq =70 kA, Coordinamento: tipo 2 motore contattore relé termico (7) Pn [kW] Inm [A] interruttore automatico tipo In [A] Im [A] tipo tipo reg. min [A] reg. max. [A] 0,06 0,3 NS80H 1,5 9 LC1D09 LRD03 0,25 0,4 0,09 0,4 NS80H 1,5 9 LC1D09 LRD03 0,25 0,4 0,12 0,45 NS80H 1,5 9 LC1D09 LRD04 0,4 0,63 0,185 0,6 NS80H 1,5 9 LC1D09 LRD04 0,4 0,63 0,25 0,8 NS80H 1,5 10,5 LC1D09 LRD05 0,63 1 0,37 1,03 NS80H 2,5 15 LC1D09 LRD06 1 1,7 0,55 1,6 NS80H 2,5 20 LC1D09 LRD07 1,6 2,5 0,75 2 NS80H 2,5 25 LC1D09 LRD07 1,6 2,5 1,1 2,6 NS80H 6,3 38 LC1D18 LRD08 2,5 4 1,5 3,5 NS80H 6,3 44 LC1D18 LRD08 2,5 4 2,2 5 NS80H 6,3 63 LC1D25 LRD10 4 6 3 6,6 NS80H 12,5 88 LC1D32 LRD12 5,5 8 4 8,5 NS80H 12,5 112 LC1D32 LRD14 7 10 5,5 11,5 NS80H 12,5 150 LC1D32 LRD16 9 13 7,5 15,5 NS80H 25 200 LC1D32 LRD21 12 18 10 20 NS80H 25 250 LC1D40 LRD22 16 24 11 22 NS80H 25 300 LC1D40 LRD22 16 24 15 30 NS80H 50 400 LC1D40 LRD3353 23 32 18,5 37 NS80H 50 500 LC1D50 LRD3355 30 40 22 44 NS80H 50 550 LC1D50 LRD3357 37 50 30 60 NS80H 80 800 LC1D65 LRD3359 48 65 37 72 NS80H 80 960 LC1D80 LRD3363 63 80 45 85 NS160H (4) (5) 100 1100 LC1D115/LC1F115 LRD4365/LR9F5367 80/60 104/100 55 105 NS160H (4) (5) 150 1350 LC1D115/LC1F115 LRD4367LR9F5369 95/90 120/150 75 138 NS160H (4) (5) 150 1800 LC1F150 LR9F5369 90 150 90 170 NS250H (4) (5) 220 2200 LC1F185 LR9F5371 132 220 110 205 NS250H (4) (5) 220 2640 LC1F225 LR9F5371 132 220 132 245 NS400H 320 3200 LC1F265 LR9F7375 200 330 160 300 NS400H 320 3840 LC1F330 LR9F7375 200 330 200 370 NS630H 500 5000 LC1F400 LR9F7379 300 500 220 408 NS630H 500 5500 LC1F500 LR9F7379 300 500 250 460 NS630H 500 6000 LC1F500 LR9F7379 300 500 Note: (1) Motori con caratteristiche standard (Iavv < 8 x Inm dove Inm è la corrente nominale del motore) (2) Tutti gli interruttori sono equipaggiati con sganciatori di tipo MA la cui corrente nominale è indicata nella colonna “In” (3) Per tensione di impiego pari a 415 V verificare la corretta scelta del relé termico in funzione della corrente nominale del motore (4) Per Icc <= 50 kA sostituire gli interruttori NS160H con gli NS160sx e gli NS250H con gli NS250sx (5) Per Icc <= 36 kA sostituire gli interruttori NS160H con gli NS160N e gli NS250H con gli NS250N (6) Le condizioni di utilizzo degli apparecchi in tabella sono le seguenti: c categoria d’impiego: AC3 c numero di manovre/ora: 30 c temperatura max interno quadro: 65°C (7) I relé termici di tipo LRD… si montano direttamente sotto i contattori di tipo LC1D..., mentre i relé termici di tipo LR9F… si montano direttamente sotto i contattori di tipo LC1F... Schneider Electric 261 Protezione dei circuiti alimentati da un generatore Scelte del coordinamento Protezione degli apparecchi utlizzatori Tabella di coordinamento interruttori e avviatori Schneider Norma : CEI EN 60947-4-1, Tensione nominale d’impiego Ue = 380/415 V - 50 Hz, Avviamento : diretto normale, Corrente di cortocircuito Iq =130 kA, Coordinamento: tipo 2 motore contattore relé termico (1) Pn [kW] Inm [A] interruttore automatico tipo In [A] Im [A] tipo tipo reg. min [A] reg. max. [A] 7,5 (4) 15,5 NS160L 25 250 LC1D80 LRD21 (2) 12 18 10 20 NS160L 25 325 LC1D80 LRD22 (2) 16 24 11 22 NS160L 25 325 LC1D80 LRD22 (2) 16 24 15 30 NS160L 50 450 LC1D80 LRD3353 23 32 18,5 37 NS160L 50 550 LC1D80 LRD3355 30 40 22 44 NS160L 50 650 LC1D115/LC1F115 LRD3357/LR9F5357 (3) 37/30 50 30 60 NS160L 100 800 LC1D115/LC1F115 LRD3359/LR9F5363 (3) 48 65/80 37 72 NS160L 100 900 LC1D115/LC1F115 LRD3363/LR9F5363 (3) 63/48 80 45 85 NS160L 100 1100 LC1D115/LC1F115 LRD4365/LR9F5367 80/60 104/100 55 105 NS160L 150 1350 LC1D115/LC1F115 LRD4367LR9F5369 95/90 120/150 75 138 NS160L 150 1800 LC1F150 LR9F5369 90 150 90 170 NS250L 220 2200 LC1F185 LR9F5371 132 220 110 205 NS250L 220 2640 LC1F225 LR9F5371 132 220 132 245 NS400L 320 3200 LC1F265 LR9F7375 200 330 160 300 NS400L 320 3840 LC1F330 LR9F7375 200 330 200 370 NS630L 500 5000 LC1F400 LR9F7379 300 500 220 408 NS630L 500 5500 LC1F500 LR9F7379 300 500 250 460 NS630L 500 6000 LC1F500 LR9F7379 300 500 Note: (1) I relè termici di tipo LRD… si montano direttamente sotto i contattori di tipo LC1D..., mentre i relè termici di tipo LR9F… si montano direttamente sotto i contattori di tipo LC1F... (2) Per poter agganciare direttamente il relè termico al contattore si deve accoppiare tra i due una morsettiera LAD7B10 (3) Per poter agganciare direttamente il relè termico al contattore si deve accoppiare tra i due una morsettiera LA7D3064 (4) Per motori con potenza inferiore a 7,5 kW consultateci. 262 Schneider Electric Protezione degli apparecchi utlizzatori Protezione dei circuiti prioritari alimentati da un generatore di soccorso In un numero sempre maggiore di impianti sono previsti utilizzatori che devono essere alimentati anche in caso di interruzione della rete di distribuzione pubblica: c circuiti di sicurezza: illuminazione di sicurezza, sistema antincendio, sistema di allarme e segnalazione; c circuiti prioritari: alimentano quelle apparecchiature il cui arresto prolungato causerebbe perdita di produttività, danni alla catena produttiva o situazioni pericolose per gli operatori. Protezione dei circuiti alimentati da un generatore Generalità Un sistema correntemente utilizzato per rispondere a questo bisogno consiste nell'installare un gruppo motore termicogeneratore collegato all'impianto per mezzo di un sistema di commutazione automatica che alimenta, in caso di emergenza, i circuiti di sicurezza ed i circuiti prioritari ed impedisce il funzionamento in parallelo con la rete pubblica. rete normale rete soccorso MT BT GE sistema automatico di commutazione circuiti non prioritari L'alternatore in cortocircuito Al verificarsi di un cortocircuito ai morsetti di un alternatore, l'andamento della corrente presenta un picco iniziale dell'ordine di 5÷10 volte la corrente nominale del generatore (periodo subtransitorio che va da 10 a 20 ms), poi decresce (periodo transitorio tra 100 e 300 ms), per stabilizzarsi ad un valore che, secondo il tipo di eccitazione dell'alternatore, può variare da 0,3 a 3 volte la corrente nominale dell'alternatore. Scelta dell'interruttore di macchina L'interruttore di alimentazione va scelto in funzione della corrente di cortocircuito trifase ai morsetti del generatore, pari a: Icc 3F = circuiti prioritari dove: In è la corrente nominale del generatore; x''d è la reattanza subtransitoria in valore percentuale, variabile tra il 10÷20%. Nel caso in cui l'interruttore di macchina non sia dotato di protezione specifica (vedere figura in basso a destra) è possibile utilizzare uno sganciatore a bassa soglia magnetica in grado di intervenire in presenza delle correnti di cortocircuito che, in genere, non sono di valore molto elevato. Scelta degli interruttori di partenza Il potere d'interruzione viene scelto in conformità alle caratteristiche della rete di alimentazione normale (trasformatore MT/ BT). Per quanto riguarda lo sganciatore, la scelta cade su sganciatori a bassa soglia magnetica. L'impiego di questi sganciatori è indispensabile ogni qualvolta la corrente nominale dell'interruttore supera 1/3 della corrente nominale del gruppo. A livello di distribuzione secondaria e terminale la verifica delle regolazioni è di minore importanza in quanto gli interruttori hanno correnti nominali piccole rispetto alla corrente nominale del gruppo di generazione. La protezione delle persone contro i contatti indiretti nei sistemi TN e IT, deve essere garantita sia in presenza della rete normale che in presenza della rete di soccorso. Nei sistemi TN e IT, qualora lo sganciatore prescelto abbia una soglia di intervento troppo elevata per garantire la protezione delle persone, è necessaria l'installazione di un relé differenziale. Nei sistemi TT è sempre necessario utilizzare un dispositivo differenziale. In x 'd' Andamento della corrente di cortocircuito ai morsetti di un alternatore Protezione classica di un alternatore Tempo (s) 1000 100 12 10 7 3 2 1 t Schneider Electric 1.11.2 1.5 2 3 4 5 I/In 263 Protezione degli apparecchi utlizzatori Sganciatori a bassa soglia magnetica c curva B per interruttori Multi 9; c tipo G per interruttori Compact con correnti d'impiego fino a 63 A; c STR22SE o STR22GE per interruttori Compact fino a 250 A; c STR23SE o STR53UE per interruttori Compact NS da 400 a 630 A; c Micrologic 2.0, 5.0, 6.0 e 7.0 per interruttori Compact NS da 630 a 3200 A e Masterpact NT ed NW. Protezione dei circuiti alimentati da un generatore Scelta delle protezioni Protezione dei circuiti prioritari livello di distribuzione generatore circuiti di distribuzione circuiti secondari e terminali protezione circuiti Icu ≥ Icc 3F MAX alimentazione dalla rete di soccorso ≥ Icc 3F MAX alimentazione dalla rete normale ≥ Icc 3F MAX alimentazione dalla rete normale Im (1) ≤ Icc FN/FF fondo linea alimentazione dalla rete di soccorso ≤ Icc FN/FF fondo linea alimentazione dalla rete di soccorso ≤ Icc FN/FF fondo linea alimentazione dalla rete di soccorso protezione persone ∆n Im o I∆ ≤ Id alimentazione dalla rete di soccorso ≤ Id alimentazione dalla rete di soccorso ≤ Id alimentazione dalla rete di soccorso (1) Se la protezione termica è sovradimensionata o mancante, si deve verificare che un cortocircuito a fondo linea (FF o FN) faccia intervenire la protezione magnetica dell'interruttore. La tabella permette di determinare il tipo di interruttori e lo sganciatore in funzione della potenza del generatore e della sua reattanza caratteristica. Tabella di scelta per protezione di generatori trifasi potenza nominale massima [kVA] 230 V 400 V protezione con sganciatore magnetotermico 415 V 440 V gamma Multi 9 curva B (1) gamma Compact NS TMG (1) NS160E TM16G (2) 6 10 11 12 C60a 16 A 7,5 13 14 15 C60a 20 A NS160E TM25G (2) 9 ÷ 9,5 15 ÷16 16,5 ÷ 17,5 17,5 ÷ 20 C60a 25 A NS160E TM25G (2) 11,5 ÷ 12 20 ÷ 21 22 ÷ 23 23,5 ÷ 24 C60a 32 A NS160E TM40G 14 ÷ 15,5 24 ÷ 27 26,5 ÷ 29 28 ÷ 31 C60a 40 A NS160E TM40G 17,5 ÷ 19 30 ÷ 33 33 ÷ 36 35 ÷ 38 C60a 50 A NS160E TM63G 20,5 ÷ 24 35 ÷ 42 38,5 ÷ 45 40,5 ÷ 48 C60N 63 A NS160E TM63G 28,5 ÷ 30,5 50 ÷ 53 55 ÷ 58 58 ÷ 61 C120N 80 A 35 ÷ 38 60 ÷ 66 66 ÷ 72 70 ÷ 77 C120N 100 A potenza nominale massima [kVA] protezione con sganciatore elettronico 230 V 400 V 415 V 440 V gamma Compact 26÷38 45÷66 50÷72 52÷77 NS160E STR22GE100 gamma Masterpact 41÷60 70÷105 77÷115 81÷122 NS160E STR22GE160 65÷95 112÷165 123÷180 130÷191 NS250N STR22GE250 61 ÷ 150 106 ÷ 260 116 ÷ 285 121 ÷ 300 NS400N STR53UE NT08 H1/NW08 NI/H1 151 ÷ 240 261 ÷ 415 286 ÷ 450 301 ÷ 480 NS630N STR53UE NS630bN Micrologic 5.0 Micrologic 5.0 241 ÷ 305 416 ÷ 520 451 ÷ 575 481 ÷ 610 NS800N Micrologic 5.0 306 ÷ 380 521 ÷ 650 576 ÷ 710 611 ÷ 760 NS1000N Micrologic 5.0 NT10H1/NW10NI/H1 (3) 381 ÷ 480 651 ÷ 820 711 ÷ 900 761 ÷ 960 NS1250N Micrologic 5.0 NT12H1/NW12NI/H1 (3) 481 ÷ 610 821 ÷ 1050 901 ÷ 1150 961 ÷ 1220 NS1600N Micrologic 5.0 NT16H1/NW16NI/H1 (3) 611 ÷ 760 1051 ÷ 1300 1151 ÷ 1400 1221 ÷ 1520 NS2000N Micrologic 5.0 NW20H1 (3) 761 ÷ 950 1301 ÷ 1650 1401 ÷ 1800 1521 ÷ 1900 NS2500N Micrologic 5.0 NW25H1 (3) 951 ÷ 1220 1651 ÷ 2100 1801 ÷ 2300 1901 ÷ 2400 NS3200N Micrologic 5.0 NW32H1 (3) (1) Protezione valida per generatori con reattanza transitoria ≤ 30%. Piccoli gruppi portatili Utilizzati in prevalenza da personale non qualificato. Se il gruppo e le canalizzazioni non sono di classe II, la norma impone l'impiego di un dispositivo differenziale a corrente residua (DDR) di soglia non superiore a 30 mA. La tabella a fianco permette di scegliere il tipo di protezione in funzione della potenza del gruppo. (2) Protezione valida per generatori con reattanza transitoria ≤ 25%. Gruppi mobili potenza 230 V del gruppo mono [kVA] 230 V tri 1 8 2 14 40 400 V tri 3 25 65 corrente nominale [A] 5 38 99 interruttore C60N C60N curva B curva B C120N curva B È raccomandabile proteggere gli impianti contro i pericoli dell'elettricità utilizzando un dispositivo differenziale con soglia non superiore a 500 mA di tipo selettivo. Questo consente di avere intervento selettivo tra la protezione del generatore e quelle dei circuiti prese per i quali è richiesto un DDR da 30 mA. NS160E NS160E TM40G STR22SE 100 blocco Vigi [mA] 264 (3) Si consiglia l'utilizzo dell'unità di controllo Micrologic 5.0. 30 30 30 Schneider Electric Protezione degli apparecchi utlizzatori Protezione dei trasformatori BT/BT Generalità Introduzione Corrente d'inserzione del trasformatore Questi trasformatori sono frequentemente utilizzati per: c un cambiamento di tensione per: c circuiti ausiliari di comando e controllo; c circuiti di illuminazione a 230 V quando il neutro non è distribuito; c riduzione del livello di cortocircuito sui quadri di alimentazione dei circuiti di illuminazione; c cambiamento del sistema di neutro in presenza di utilizzatori con correnti di dispersione elevate o livello di isolamento basso (informatica, forni elettrici, ecc). Corrente di inserzione Alla messa sotto tensione dei trasformatori BT/BT, si manifestano correnti molto forti di cui occorre tenere conto al momento della scelta del dispositivo di protezione. L'ampiezza dipende: c dall'istante in cui si chiude l'interruttore di alimentazione; c dall'induzione residua presente nel circuito magnetico; c dalle caratteristiche del trasformatore. Il valore di cresta della prima onda di corrente raggiunge di frequente un valore da 10 a 15 volte la corrente efficace nominale del trasformatore. Per potenze inferiori a 50 kVA, può raggiungere valori da 20 a 25 volte la corrente nominale. Questa corrente transitoria si smorza molto rapidamente con una costante di tempo τ che varia da qualche ms a 10, 20 ms. Nota: Per trasformatori con: c rapporto di trasformazione unitario; c potenza inferiore a 5 kVA. In caso di sgancio intempestivo della protezione a monte, prima di passare ad un interruttore di calibro superiore, invertire i morsetti di ingresso con quelli di uscita (la corrente di inserzione varia sensibilmente se il primario è avvolto internamente o esternamente rispetto al secondario). Schneider Electric I 1° cresta da 10 a 25 In In τ Scelta della protezione Protezione principale lato primario Le tabelle riportate nelle pagine successive sono il risultato di una serie di prove di coordinamento tra interruttori di protezione e trasformatori BT/BT. I trasformatori utilizzati nelle prove sono normalizzati. Le loro principali caratteristiche sono raccolte nelle tabelle delle due pagine seguenti. Le stesse tabelle, riferite ad una tensione di alimentazione primaria di 230 o 400 V, ed a trasformatori monofase e trifase, indicano l'interruttore da utilizzare in funzione della potenza del trasformatore. I trasformatori presi in considerazione hanno l'avvolgimento primario esterno rispetto a quello secondario. In caso contrario consultateci. Gli interruttori proposti permettono di: c proteggere il trasformatore in caso di cortocircuito massimo; c evitare gli sganci intempestivi al momento della messa in tensione dell'avvolgimento primario utilizzando: v interruttori modulari con soglia magnetica elevata: curva D o K, v interruttori scatolati selettivi con la soglia magnetica elevata: sganciatore TM-D o sganciatore elettronico ST, v interruttori con sganciatore solo magnetico, curva MA, qualora la corrente di inserzione sia molto elevata; c garantire la durata elettrica dell'interruttore. t Altre protezioni A causa della elevata corrente di inserzione del trasformatore, l'interruttore posto sul primario può non garantire la protezione termica del trasformatore e della sua conduttura di alimentazione lato primario. È tipicamente il caso degli interruttori modulari che devono avere una corrente nominale più elevata di quella dei trasformatori. In questi casi si deve verificare che, in caso di cortocircuito monofase ai morsetti primari del trasformatore (Icc minima a fondo linea), si abbia l'intervento del magnetico dell'interruttore. Nelle normali applicazioni nei quadri questa condizione è sempre verificata stante la ridotta lunghezza delle condutture di alimentazione. La protezione termica del trasformatore si può realizzare installando immediatamente a valle del trasformatore BT/BT un interruttore automatico avente corrente nominale minore o uguale a quella del secondario del trasformatore. Negli impianti di illuminazione la protezione contro i sovraccarichi non è necessaria se il numero di punti luce è ben definito (assenza di sovraccarichi). Si ricorda che la norma raccomanda l'omissione della protezione contro i sovraccarichi per circuiti la cui apertura intempestiva potrebbe essere causa di pericolo, come ad esempio circuiti che alimentano dispositivi di estinzione dell'incendio. 265 Protezione dei trasformatori BT/BT Trasformatori monofasi Protezione degli apparecchi utlizzatori Trasformatore monofase (tensione primaria 230 V) trasformatore Pn [kVA] 0,1 0,16 0,25 0,4 0,63 1 1,6 2 2,5 4 5 6,3 8 10 12,5 16 20 25 31,5 40 50 63 80 In [A] 0,4 0,7 1,1 1,7 2,7 4,2 6,8 8,4 10,5 16,9 21,1 27 34 42 53 68 84 105 133 169 211 266 338 ucc (%) 13 10,5 9,5 7,5 7 5,2 4 2,9 3 2,1 4,5 4,5 5 5,5 5,5 5,5 5,5 5,5 5 5 5 5 4,5 100 422 5,5 125 528 5 160 675 5 interruttore/sganciatore lato primario (1) (2) modulare scatolato o aperto C60 D1 o K1 C60 D2 o K2 C60 D3 o K3 C60 D4 o K4 C60 D6 o K6 C60/NG125 D10 o K10 C60/NG125 D16 o K16 C60/NG125 D16 o K16 C60/NG125 D20 o K20 C60/NG125 D40 o K40 C60/NG125 D50 o K50 NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A C60/NG125 D63 o K63 NS160E/NE/N/sx/H/L TM80D o STR22SE 100 A C120/NG125 D80 NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100A C120/NG125 D100 NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100A C120/NG125 D100 NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100A C120/NG125 D125 NS160E/NE/N/sx/H/L TM125D o STR22SE 100 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM160D o STR22SE 160 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM160D o STR22SE 160 A NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 160 A NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 250 A NS400N/H/L STR23SE NS400N/H/L STR23SE NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H/ NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H/ NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Microologic 5.0/6.0/7.0 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Microologic 5.0/6.0/7.0 Trasformatore monofase (tensione primaria 400 V) trasformatore Pn [kVA] 1 1,6 2,5 4 5 6,3 8 10 12,5 16 20 25 31,5 40 50 63 In [A] 2,44 3,9 6,1 9,8 12,2 15,4 19,5 24 30 39 49 61 77 98 122 154 ucc (%) 8 8 3 2,1 4,5 4,5 5 5 5 5 5 5,5 5 5 4,5 5 80 100 125 195 244 305 5 5,5 4,5 160 390 5,5 (1) Con interruttori modulari, ampiezza della regolazione termica insufficiente o sganciatore solo magnetico, prevedere una protezione termica sul secondario del trasformatore. 266 interruttore/sganciatore lato primario (1) (2) modulare scatolato o aperto C60 D6 o K6 C60/NG125 D10 o K10 C60/NG125 D16 o K16 C60/NG125 D20 o K20 C60/NG125 D32 o K32 NS160E/NE/N/sx/H/L TM16D o STR22SE 40 A C60/NG125 D40 o K40 NS160E/NE/N/sx/H/L TM25D o STR22SE 40 A C60/NG125 D50 o K50 NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A C60/NG125 D63 o K63 NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A C60/NG125 D63 o K63 NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A C120/NG125 D80 NS160E/NE/N/sx/H/L TM80 o STR22SE 100 A C120/NG125 D100 NS160E/NE/N/sx/H/L TM80 o STR22SE 100 A C120/NG125 D125 NS160E/NE/N/sx/H/L TM100 o STR22SE 100 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM100 o STR22SE 100 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM125D o STR22SE 160 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM160D o STR22SE 160 A NS250N/sx/H/L TM200D o NS160N/H/L STR22SE 160 A NS250N/sx/H/L TM250D o STR22SE 250 A NS400N/H/L STR23SE NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H/L NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 (2) Il potere di interruzione viene scelto in funzione della corrente di cortocircuito massima nel punto in cui viene installato l'interruttore. Schneider Electric Protezione dei trasformatori BT/BT Trasformatori trifasi Protezione degli apparecchi utlizzatori Trasformatore trifase (primario 400 V) trasformatore interruttore/sganciatore (1) (2) Pn [kVA] 5 6,3 8 10 12,5 16 20 25 31,5 40 50 63 80 100 125 160 200 250 In [A] 7 8,8 11,6 14 17,6 23 28 35 44 56 70 89 113 141 176 225 287 352 ucc (%) 4,5 4,5 4,5 5,5 5,5 5,5 5,5 5,5 5 5 4,5 5 5 5,5 4,5 5,5 5 5 315 444 4,5 400 563 6 500 704 6 630 887 5,5 800 1126 5,5 1000 1408 5,5 1250 1760 5 1600 2253 5,5 2000 2817 5,5 modulare C60/NG125 D20 o K20 C60/NG125 D20 o K20 C60/NG125 D32 o K32 C60/NG125 D32 o K32 C60/NG125 D40 o K40 C60/NG125 D63 o K63 C60/NG125 D63 o K63 C120/NG125 D80 C120/NG125 D80 C120/NG125 D80 C120/NG125 D100 C120/NG125 D125 (1) Con interruttori modulari, ampiezza della regolazione termica insufficiente o sganciatore solo magnetico, prevedere una protezione termica sul secondario del trasformatore. (2) Il potere di interruzione viene scelto in funzione della corrente di cortocircuito massima nel punto in cui viene installato l'interruttore. Esempio Le tabelle qui riportate permettono di scegliere l'interruttore a monte del trasformatore BT/BT e il relativo sganciatore in funzione della potenza, del tipo e della tensione primaria. Supponiamo che la partenza alimenti un trasformatore monofase da 10 kVA con rapporto di trasformazione 400/230 V (I1n = 24 A). La corrente di cortocircuito all'origine della partenza è 35 kA. L'interruttore automatico ha le seguenti caratteristiche: c tipo: NG125L (Icu = 50 kA); c sganciatore: D63 (63 A); c soglia magnetica: Im = 10 ÷ 14 In (630 ÷ 882 A); c numero di poli: 2. Questo interruttore permette la messa in tensione del trasformatore senza intervento intempestivo dello sganciatore, ma non ne assicura la protezione termica (la corrente nominale dell'interruttore è più elevata della corrente nominale primaria del trasformatore). La protezione termica del trasformatore, secondo quanto previsto anche dalla norma CEI 64-8, può essere assicurata da un interruttore posto a valle. La I2n del trasformatore è di 41,7 A e la corrente di cortocircuito massima ai morsetti secondari Icc2 vale: Schneider Electric Icc2 = S n ⋅ 100 U2n ⋅ u cc % = 10 ⋅ 100 230 ⋅ 5 = 0, 87 kA scatolato o aperto NS160E/NE/N/sx/H/L TM16D o STR22SE 40 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM16D o STR22SE 40 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM16D o STR22SE 40 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM16D o STR22SE 40 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM25D o STR22SE 40 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM25D o STR22SE 40 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM63D o STR22SE 100 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM80D o STR22SE 100 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100 A NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 160 A NS250N/sx/H/L TM250D o STR22SE 160 A NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 250 A NS400 STR23SE NS400 STR23SE NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS630N/H/L STR23SE NS630bN/H NT08H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS800N/H NT08H1 NW08N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS1000N/H NT10H1 NW10N1/H1 Micrologic 5.0/6.0/7.0 NS1000N/H NT10H1 NW10N1/H1 Micrologic NS1250N/H NT12H1 NW12N1/H1 Micrologic NS1250N/H NT12H1 NW12N1/H1 Micrologic NS1600N/H NT16H1 NW16N1/H1 Micrologic NS1600N/H NT16H1 NW16N1/H1 Micrologic NW20N1/H1 Micrologic NW20N1/H1 Micrologic NW25H2/H3 Micrologic NW25H2/H3 Micrologic NW30H2/H3 Micrologic NW30H2/H3 Micrologic NW40H2/H3 Micrologic Questa corrente di cortocircuito sarà di riferimento per la determinazione del potere di interruzione. Potrà pertanto essere utilizzato un interruttore C60a-40 A-curva C. Dovranno essere inoltre verificate le condizioni necessarie per assicurare la protezione delle persone. Nel caso di linea di alimentazione del primario di lunghezza significativa (oltre 10 m) bisogna verificare anche la Icc minima a fondo linea. I criteri di scelta dell'interruttore a valle sono gli stessi esposti nel capitolo relativo alla protezione dei circuiti: c protezione contro i sovraccarichi; c protezione contro i cortocircuiti; c protezione contro i contatti indiretti. 267 Protezione degli apparecchi utlizzatori Compensazione dell'energia reattiva Generalità Le potenze in gioco in una rete elettrica Il fattore di potenza In un impianto elettrico sono in gioco le seguenti potenze: c potenza attiva P [kW] è la potenza effettivamente utilizzabile dai carichi. Si manifesta sotto forma di energia meccanica o di calore: P = S • cos ϕ; c potenza reattiva Q [kvar] è la potenza in gioco nei circuiti magnetici degli utilizzatori. È indispensabile nella conversione dell'energia elettrica: Q = S • sin ϕ. Viene fornita normalmente dalla rete di alimentazione sotto forma di potenza reattiva induttiva o da batterie di condensatori come potenza reattiva capacitiva in controfase alla potenza induttiva. c potenza apparente S [kVA]. È determinata dal prodotto della tensione per la corrente (V • I in circuiti monofasi e e V • I in circuiti trifasi). È calcolabile come: S= P +Q 2 2 Il fattore di potenza di un'installazione è il rapporto tra la potenza attiva e la potenza apparente assorbita dal carico, e può variare da valore zero a valore unitario. cos ϕ = P/S Mantenere un fattore di potenza prossimo all'unità vuol dire: c soppressione delle penali per il consumo eccessivo di energia reattiva. Il provvedimento del Comitato Interministeriale Prezzi (CPI 11/1978) stabilisce un valore minimo di cos ϕ, esente da penali, pari a 0,9; c diminuzione della potenza apparente contrattuale [kVA]; c limitazione delle perdite di energia attiva nei cavi (perdite Joule); c possibilità di ridurre la sezione dei cavi; c aumento della potenza attiva [kW] disponibile al secondario del trasformatore MT/ BT; diminuzione della caduta di tensione (a parità di sezione dei cavi). La presenza nell'impianto di componenti e utilizzatori con elevato assorbimento di energia reattiva provoca l'abbassamento del fattore di potenza a valori inaccettabili. La tabella seguente permette di identificare le apparecchiature con consumo di energia reattiva elevata. Apparecchiature cos ϕ tg ϕ 0 0,17 5,80 25 0,55 1,52 50 0,73 0,94 75 0,80 0,75 100 0,85 0,62 lampade a incandescenza ≈1 ≈0 lampade fluorescenti non rifasate ≈ 0,5 ≈ 1,73 lampade fluorescenti rifasate 0,86 ÷ 0,93 0,59 ÷ 0,39 lampade a scarica 0,4 ÷ 0,6 2,29 ÷ 1,33 forni a resistenza ≈1 ≈0 forni ad induzione ed a perdite dielettriche ≈ 0,85 ≈ 0,62 saldatrice a punti 0,8 ÷ 0,9 0,75 ÷ 0,48 ≈ 1,73 motore asincrono fattore di carico (%) saldatura ad arco alimentata da gruppo statico monofase ≈ 0,5 gruppo rotante 0,7 ÷ 0,9 1,02 ÷ 0,48 trasformatore-raddrizzatore 0,7 ÷ 0,8 1,02 ÷ 0,75 0,8 0,75 forni ad arco Il rifasamento Quando in un impianto il fattore di potenza è troppo basso, è necessario provvedere ad una compensazione dell'energia reattiva assorbita dagli utilizzatori. Tale compensazione viene normalmente effettuata utilizzando batterie di condensatori. I condensatori assorbono dalla rete una corrente sfasata di circa 90° in anticipo rispetto alla tensione. La corrispondente potenza reattiva risulta perciò di segno opposto a quella assorbita dai normali apparecchi utilizzatori. Si ottiene in tal modo un aumento del fattore di potenza che corrisponde ad una diminuzione dell'angolo di sfasamento tra tensione e corrente (rifasamento). 268 Scelta della potenza di un condensatore A fronte di una potenza attiva P richiesta dalle utenze, impiegando una batteria di condensatori di potenza reattiva Qc, la potenza reattiva assorbita dalla rete di alimentazione passa dal valore Q al valore Q'; la potenza apparente passa da S a S' mentre la potenza attiva assorbita rimane invariata. La batteria di rifasamento deve avere una potenza pari a Qc = P(tgϕ - tgϕ'). Nella pratica il fattore kc = (tgϕ - tgϕ') può essere ricavato dalla tabella alla pagina seguente. Il valore di kc si determina dall'incrocio tra la riga del cosϕ prima della compensazione (rilevabile direttamente o calcolabile per l'impianto allo studio) e la riga del cosϕ desiderato dopo la compensazione. Come si può osservare, kc rappresenta la potenza del condensatore necessaria alla compensazione per ogni kW di potenza assorbita dall'impianto. La potenza delle batterie di rifasamento si calcolerà con la formula: Qc = kc • P [kvar] ϕ P ϕI SI QI Q S Qc Tensione nominale delle batterie e potenza reattiva erogata Una batteria eroga diversi valori di energia reattiva in funzione della tensione con cui viene alimentata. L'erogazione della potenza nominale Qnc avviene in corrispondenza della tensione nominale Unc. A tensioni inferiori, l'erogazione é inferiore secondo la formula: Q = Q nc ⋅ U 2 Unc Per ottenere una potenza rifasante Qc ad una tensione U è perciò necessario prevedere una batteria avente potenza nominale: Unc 2 Q nc = Qc ⋅ U Schneider Electric Protezione degli apparecchi utlizzatori Compensazione dell'energia reattiva Scelta della potenza La seguente tabella permette di determinare la potenza reattiva necessaria per aumentare il fattore di potenza dell'impianto fino al valore desiderato. Il valore numerico kc esprime la potenza del condensatore in kvar per ogni kW richiesto dal carico. Qc = kc • P [kvar] Fattore kc [kvar/kW] prima della compensazione tg ϕ cos ϕ 2,29 0,40 2,22 0,41 2,16 0,42 2,10 0,43 2,04 0,44 1,98 0,45 1,93 0,46 1,88 0,47 1,83 0,48 1,78 0,49 1,73 0,50 1,69 0,51 1,64 0,52 1,60 0,53 1,56 0,54 1,52 0,55 1,48 0,56 1,44 0,57 1,40 0,58 1,37 0,59 1,33 0,60 1,30 0,61 1,27 0,62 1,23 0,63 1,20 0,64 1,17 0,65 1,14 0,66 1,11 0,67 1,08 0,68 1,05 0,69 1,02 0,70 0,99 0,71 0,96 0,72 0,94 0,73 0,91 0,74 0,88 0,75 0,86 0,76 0,83 0,77 0,80 0,78 0,78 0,79 0,75 0,80 0,72 0,81 0,70 0,82 0,67 0,83 0,65 0,84 0,62 0,85 0,59 0,86 0,57 0,87 0,54 0,88 0,51 0,89 0,48 0,90 dopo la compensazione 0,75 0,59 0,80 0,86 1,557 1,691 1,474 1,625 1,413 1,561 1,356 1,499 1,290 1,441 1,230 1,384 1,179 1,330 1,130 1,278 1,076 1,228 1,030 1,179 0,982 1,232 0,936 1,087 0,894 1,043 0,850 1,000 0,809 0,959 0,796 0,918 0,730 0,879 0,692 0,841 0,655 0,805 0,618 0,768 0,584 0,733 0,549 0,699 0,515 0,665 0,483 0,633 0,450 0,601 0,419 0,569 0,388 0,538 0,358 0,508 0,329 0,478 0,299 0,449 0,270 0,420 0,242 0,392 0,213 0,364 0,186 0,336 0,159 0,309 0,132 0,282 0,105 0,255 0,079 0,229 0,053 0,202 0,026 0,176 0,150 0,124 0,098 0,072 0,046 0,020 Esempio Si desidera rifasare un impianto avente le seguenti caratteristiche: c rete trifase con tensione Un = 400 V; c potenza assorbita P = 100 kW; c fattore di potenza prima del rifasamento cosϕ = 0,7; c fattore di potenza richiesto cosϕf = 0,9. Si individuano la colonna corrispondente al fattore di potenza richiesto (0,9) e la riga corrispondente al fattore di potenza iniziale (0,7). Si ottiene kc = 0,536. Schneider Electric 0,48 0,90 1,805 1,742 1,681 1,624 1,558 1,501 1,446 1,397 1,343 1,297 1,248 1,202 1,160 1,116 1,075 1,035 0,996 0,958 0,921 0,884 0,849 0,815 0,781 0,749 0,716 0,685 0,654 0,624 0,595 0,565 0,536 0,508 0,479 0,452 0,425 0,398 0,371 0,345 0,319 0,292 0,266 0,240 0,214 0,188 0,162 0,136 0,109 0,083 0,054 0,028 0,46 0,91 1,832 1,769 1,709 1,651 1,585 1,532 1,473 1,425 1,370 1,326 1,276 1,230 1,188 1,114 1,103 1,063 1,024 0,986 0,949 0,912 0,878 0,843 0,809 0,777 0,744 0,713 0,682 0,652 0,623 0,593 0,564 0,536 0,507 0,480 0,453 0,426 0,399 0,373 0,347 0,320 0,294 0,268 0,242 0,216 0,190 0,164 0,140 0,114 0,085 0,059 0,031 0,43 0,92 1,861 1,798 1,738 1,680 1,614 1,561 1,502 1,454 1,400 1,355 1,303 1,257 1,215 1,171 1,130 1,090 1,051 1,013 0,976 0,939 0,905 0,870 0,836 0,804 0,771 0,740 0,709 0,679 0,650 0,620 0,591 0,563 0,534 0,507 0,480 0,453 0,426 0,400 0,374 0,347 0,321 0,295 0,269 0,243 0,217 0,191 0,167 0,141 0,112 0,086 0,058 0,40 0,93 1,895 1,831 1,771 1,713 1,647 1,592 1,533 1,485 1,430 1,386 1,337 1,291 1,249 1,205 1,164 1,124 1,085 1,047 1,010 0,973 0,939 0,904 0,870 0,838 0,805 0,774 0,743 0,713 0,684 0,654 0,625 0,597 0,568 0,541 0,514 0,487 0,460 0,434 0,408 0,381 0,355 0,329 0,303 0,277 0,251 0,225 0,198 0,172 0,143 0,117 0,089 0,36 0,94 1,924 1,840 1,800 1,742 1,677 1,628 1,567 1,519 1,464 1,420 1,369 1,323 1,281 1,237 1,196 1,156 1,117 1,079 1,042 1,005 0,971 0,936 0,902 0,870 0,837 0,806 0,775 0,745 0,716 0,686 0,657 0,629 0,600 0,573 0,546 0,519 0,492 0,466 0,440 0,413 0,387 0,361 0,335 0,309 0,283 0,257 0,230 0,204 0,175 0,149 0,121 0,33 0,95 1,959 1,896 1,836 1,778 1,712 1,659 1,600 1,532 1,497 1,453 1,403 1,357 1,315 1,271 1,230 1,190 1,151 1,113 1,076 1,039 1,005 0,970 0,936 0,904 0,871 0,840 0,809 0,779 0,750 0,720 0,691 0,663 0,634 0,607 0,580 0,553 0,526 0,500 0,474 0,447 0,421 0,395 0,369 0,343 0,317 0,291 0,264 0,238 0,209 0,183 0,155 È necessario installare una batteria di condensatori avente una potenza reattiva pari a Qc = kc • P = 53,6 kvar. Nota: nel caso in cui i condensatori da installare abbiano una potenza nominale riferita ad una tensione Unc diversa dalla tensione nominale dell'impianto, è necessario determinare la potenza reattiva nominale Qnc (a partire dalla potenza Qc 0,29 0,96 1,998 1,935 1,874 1,816 1,751 1,695 1,636 1,588 1,534 1,489 1,441 1,395 1,353 1,309 1,268 1,228 1,189 1,151 1,114 1,077 1,043 1,008 0,974 0,942 0,909 0,878 0,847 0,817 0,788 0,758 0,729 0,701 0,672 0,645 0,618 0,591 0,564 0,538 0,512 0,485 0,459 0,433 0,407 0,381 0,355 0,329 0,301 0,275 0,246 0,230 0,192 0,25 0,97 2,037 1,973 1,913 1,855 1,790 1,737 1,677 1,629 1,575 1,530 1,481 1,435 1,393 1,349 1,308 1,268 1,229 1,191 1,154 1,117 1,083 1,048 1,014 0,982 0,949 0,918 0,887 0,857 0,828 0,798 0,769 0,741 0,712 0,685 0,658 0,631 0,604 0,578 0,552 0,525 0,499 0,473 0,447 0,421 0,395 0,369 0,343 0,317 0,288 0,262 0,234 0,20 0,98 2,085 2,021 1,961 1,903 1,837 1,784 1,725 1,677 1,623 1,578 1,529 1,483 1,441 1,397 1,356 1,316 1,227 1,239 1,202 1,165 1,131 1,096 1,062 1,030 0,997 0,966 0,935 0,905 0,876 0,840 0,811 0,783 0,754 0,727 0,700 0,673 0,652 0,620 0,594 0,567 0,541 0,515 0,489 0,463 0,437 0,417 0,390 0,364 0,335 0,309 0,281 0,14 0,99 2,146 2,082 2,022 1,964 1,899 1,846 1,786 1,758 1,684 1,639 1,590 1,544 1,502 1,458 1,417 1,377 1,338 1,300 1,263 1,226 1,192 1,157 1,123 1,091 1,058 1,007 0,996 0,966 0,937 0,907 0,878 0,850 0,821 0,794 0,767 0,740 0,713 0,687 0,661 0,634 0,608 0,582 0,556 0,530 0,504 0,478 0,450 0,424 0,395 0,369 0,341 0 1 2,288 2,225 2,164 2,107 2,041 1,98 1,929 1,881 1,826 1,782 1,732 1,686 1,644 1,600 1,559 1,519 1,480 1,442 1,405 1,368 1,334 1,299 1,265 1,223 1,200 1,169 1,138 1,108 1,079 1,049 1,020 0,992 0,963 0,936 0,909 0,882 0,855 0,829 0,803 0,776 0,750 0,724 0,698 0,672 0,645 0,620 0,593 0,567 0,538 0,512 0,484 necessaria al rifasamento alla tensione dell'impianto) come: Q nc= Q c ⋅ Unc 2 Un Se si vogliono installare condensatori aventi tensione nominale di 440 V, la loro potenza nominale deve essere di: 440 Q nc= 53,6 ⋅ 400 2 = 64,9 kvar 269 Protezione degli apparecchi utlizzatori Compensazione dell'energia reattiva Tipi di compensazione Installazione di un condensatore di rifasamento c minimo fattore di potenza previsto; Per determinare la potenza ottimale della batteria di rifasamento, la localizzazione della stessa e il tipo di compensazione (fissa o automatica), è necessario tener conto degli elementi seguenti: c fattore di potenza prima dell'installazione della batteria di rifasamento; c risparmio dovuto all'ottimizzazione dell'impianto di distribuzione dell'energia elettrica. Compensazione globale È conveniente in reti con estensione limitata con carichi stabili e continui o in previsione di un ampliamento dell'impianto senza dover modificare la sottostazione di trasformazione. Vantaggi c Sopprime le penalità per consumo eccessivo di energia reattiva; c adatta l'esigenza reale dell'impianto (kW) alla potenza apparente contrattuale (kVA); c riduce la potenza apparente che transita nella sottostazione di trasformazione (aumento della potenza attiva disponibile); c permette di utilizzare un interruttore più economico a monte del condensatore; c rapido ammortamento dei costi. Compensazione parziale È consigliata in reti molto estese e divise in compartimenti con regimi di carico molto differenti. Vantaggi c Sopprime le penalità per consumo eccessivo di energia reattiva; c ottimizza una parte della rete. La corrente reattiva non interessa l'impianto compreso tra il livello n° 1 e 2; c riduce la potenza apparente che transita nella sottostazione di trasformazione (aumento della potenza attiva disponibile); c diminuisce le perdite nei cavi per effetto Joule fino al livello 2. Compensazione locale La compensazione individuale è consigliata in presenza di utilizzatori di potenza elevata rispetto alla potenza dell'intera rete. Vantaggi c Sopprime le penalità per consumo eccessivo di energia reattiva; c ottimizza tutta la rete elettrica; c riduce la potenza apparente che transita nella sottostazione di trasformazione (aumento della potenza attiva disponibile); c costo della batteria e della sua installazione; c risparmio sulle tariffe elettriche; I condensatori possono essere installati a 3 diversi livelli: c sulle partenze del quadro generale BT (compensazione globale); c sull'arrivo di ogni reparto nel quadro di distribuzione (compensazione parziale); c ai morsetti di ogni utilizzatore che necessiti di potenza reattiva (compensazione locale). La compensazione tecnicamente ottimale è quella che permette di produrre l'energia reattiva nel punto in cui è consumata e nella quantità strettamente necessaria, ma la sua realizzazione pratica è generalmente antieconomica. Svantaggi c la parte di impianto a valle del livello 1 non trae vantaggio dall'installazione dei condensatori; c le perdite per effetto Joule, nei cavi a valle della batteria di rifasamento, non sono diminuite; c esiste il rischio di sovracompensazione a seguito di variazioni di carichi importanti. Questo rischio viene eliminato utilizzando batterie automatiche di rifasamento. Note: c per batterie di rifasamento di potenza superiore a 1000 kvar si consiglia una compensazione in media tensione. Svantaggi c Solo la parte di impianto tra il livello 1 e 2 trae vantaggio dall'installazione dei condensatori; c le perdite nei cavi per effetto Joule sono diminuite solo fino al livello 2; c esiste il rischio di sovracompensazione a seguito di variazioni di carichi importanti. Questo rischio viene eliminato utilizzando batterie automatiche di rifasamento. n° 1 M M M M Flusso di potenza apparente Flusso di potenza reattiva n° 1 n° 2 n° 2 M M M M Flusso di potenza apparente Flusso di potenza reattiva c le perdite nei cavi per effetto Joule vengono ridotte; c permette di utilizzare degli interruttori più economici. Svantaggi c Costo elevato. n° 1 n° 2 n° 2 n° 3 n° 3 M n° 3 M n° 3 M M Flusso di potenza apparente Flusso di potenza reattiva 270 Schneider Electric Protezione degli apparecchi utlizzatori Compensazione dell'energia reattiva assorbita da un trasformatore L'energia reattiva necessaria al funzionamento del trasformatore può essere fornita da una batteria di condensatori collegata permanentemente ai suoi morsetti o dalla batteria utilizzata anche per il rifasamento dei carichi BT. La potenza di tale batteria dipende dalla corrente magnetizzante e dalla corrente assorbita durante il funzionamento a carico. Le seguenti tabelle indicano la potenza reattiva richiesta da trasformatori di distribuzione con tensione primaria 20 kV nelle due condizioni estreme di funzionamento: a vuoto e a pieno carico. La potenza relativa realmente necessaria per il rifasamento del trasformatore dipende dalla condizione di carico effettiva ed è data dalla seguente formula: Qr = Qr a vuoto + (Qr a carico - Qr a vuoto) • Ib = corrente di utilizzo Esempio: la potenza reattiva necessaria per il rifasamento di un trasformatore in olio a perdite normali di potenza 630 kVA a pieno carico è di 35,7 kvar. Compensazione dell'energia reattiva assorbita da un motore La compensazione individuale viene utilizzata per potenze elevate rispetto alla potenza totale dell'installazione. Come regola generale, si può prevedere un condensatore di potenza di poco inferiore alla potenza reattiva assorbita nel funzionamento a vuoto del motore. La tabella a lato fornisce, a titolo indicativo, i valori della potenza delle batterie di condensatori da installare in funzione della potenza dei motori. Il problema delle armoniche L'impiego dei componenti elettrici con dispositivi elettronici (motori a velocità variabile, raddrizzatori statici, inverters) provoca la circolazione di armoniche nella rete elettrica. I condensatori sono estremamente sensibili a questo fenomeno in quanto la loro impedenza decresce proporzionalmente all'ordine delle armoniche presenti. Se la frequenza di risonanza dell'insieme condensatore-rete è prossima alle frequenze delle armoniche presenti in rete, tali armoniche verranno amplificate e si potranno verificare sovratensioni. Schneider Electric Compensazione dell'energia reattiva Esempi e problemi applicativi potenza reattiva da installare [kvar] trasformatori in olio perdite secondo norma CEI 14-13 lista A potenza Qr a vuoto Qr a carico nominale [kVA] 100 2,5 6,1 160 3,7 9,6 200 4,4 11,9 250 5,3 14,7 315 6,3 18,3 400 7,5 22,9 500 9,4 28,7 630 11,3 35,7 800 13,5 60,8 1000 14,9 74,1 1250 17,4 91,4 1600 20,6 115,4 2000 23,8 142,0 2500 27,2 175,2 3000 29,7 207,5 3150 trasformatori in olio basse perdite Trasformatori in resina norma CEI 14-12 Qr a vuoto Qr a carico Qr a vuoto Qr a carico 1,5 2,0 2,4 2,7 3,1 3,5 4,4 5,0 5,5 6,9 7,3 7,7 9,7 12,1 11,5 5,2 8,2 10,3 12,4 15,3 19,1 24,0 29,6 53,0 66,3 81,7 103,1 128,9 161,0 190,3 2,5 3,6 4,2 4,9 5,6 5,9 7,4 8,0 10,2 11,8 14,7 18,9 21,6 24,5 8,1 12,9 15,8 19,5 24,0 29,3 36,7 45,1 57,4 70,9 88,8 113,8 140,2 173,1 30,9 250,4 potenza reattiva da installare [kvar] motore trifase: 230/400 V potenza nominale velocità di rotazione [g/min] [kW] [CV] 3000 1500 1000 22 30 6 8 9 30 40 7,5 10 11 37 50 9 11 12,5 45 60 11 13 14 55 75 13 17 18 75 100 17 22 25 90 125 20 25 27 110 150 24 29 33 132 180 31 36 38 160 218 35 41 44 200 274 43 47 53 250 340 52 57 63 280 380 57 63 70 355 482 67 76 86 400 544 78 82 97 450 610 87 93 107 750 10 12,5 16 17 21 28 30 37 43 52 61 71 79 98 106 117 La corrente risultante provocherà il riscaldamento del condensatore, dei cavi di alimentazione e lo scatto intempestivo della protezione termica dell'interruttore. Rimedi contro gli effetti delle armoniche La presenza di armoniche ha come effetto un aumento della corrente assorbita dal condensatore. Il valore della corrente può di conseguenza risultare maggiorato del 30 %. Inoltre, in considerazione delle tolleranze sui dati nominali dei condensatori è opportuna un'ulteriore maggiorazione del 10 % che porta ad un dimensionamento dei componenti in serie al condensatore pari a 1,43 volte la corrente nominale del condensatore. Per ovviare alle sovratensioni in conseguenza delle armoniche si possono utilizzare: c condensatori sovradimensionati in tensione, ad esempio 440 V per reti a 400 V (+10%); c filtri antiarmoniche che devono essere opportunamente calcolati in funzione dello spettro di armoniche presenti nella rete. 271 Protezione degli apparecchi utlizzatori Compensazione dell'energia reattiva Scelta delle protezioni Sezione dei cavi di alimentazione Ic è la corrente assorbita dal condensatore alimentato alla tensione dell'impianto (Un): È consigliabile maggiorare la corrente assorbita dal condensatore: c del 30% per tener conto delle componenti armoniche; c del 10% per tener conto della tolleranza sul valore nominale di capacità del condensatore. Di conseguenza i cavi di alimentazione devono essere dimensionati per portare una corrente pari a: IB = 1,3 • 1,10 • Ic = 1,43 Ic dove: IB è la massima corrente assorbita dal condensatore; Ic = Qc 3 ⋅ Un = U Q nc ⋅ n Unc 2 3 ⋅ Un (vedere pag. 190 per il significato dei simboli). Apparecchio di protezione e comando La corrente nominale e la soglia magnetica dell'interruttore automatico devono essere scelte in modo tale da: c evitare scatti intempestivi della protezione termica: In (o Ir) ≥ 1,43 • Ic; c permettere la messa in tensione del condensatore. L'inserzione di un condensatore equivale a stabilire un cortocircuito per un periodo pari al tempo di carica. La corrente di inserzione dipende dal tipo di condensatore, singolo o in batteria automatica, dalla capacità del singolo elemento e dalla induttanza a monte del condensatore (rete). In conseguenza a quanto detto, l'interruttore automatico deve avere una soglia di intervento istantaneo elevata. Per limitare la corrente di inserzione si consiglia l'installazione di induttanze di limitazione. Interruttori automatici per batterie di condensatori trifasi di media e grande potenza rete 230 V rete 400 V potenza batteria [kvar] interruttore automatico (1) corrente In o Ir min [A] potenza batteria [kvar] interruttore automatico (1) corrente In o Ir min [A] 5 10 C60H/C60L/NG125L D20 C60H/C60L/NG125L D40 NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM63D o STR22SE 100 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM80D o STR22SE 100 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM100D o STR22SE 100 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM125D o STR22SE 160 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM160D o STR22SE 160 A NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 250 A NS250N/sx/H/L TM250D o STR22SE 250 A NS400N/H/L STR23SE NS400N/H/L STR23SE NS400N/H/L STR23SE NS630N/H/L STR23SE NS630b N/H/L Micrologic 2.0 NS630N/H/L STR23SE NS630b N/H/L Micrologic 2.0 NS800N/H/L Micrologic 2.0 NT08H/L, NW08N/H/L Micrologic 2.0 NS800N/H/L Micrologic 2.0 NS1000N/H/L Micrologic 2.0 NT08H/L, NW08N/H/L Micrologic 2.0 NS1000N/H/L Micrologic 2.0 NS1250N/H/L Micrologic 2.0 NT10H/L, NW10N/H/L Micrologic 2.0 20 40 35 54 72 90 108 144 180 215 255 325 360 430 430 540 540 648 648 755 755 755 880 880 880 10 20 C60H/C60L/NG125L D20 C60H/C60L/NG125L D40 NS160E/NE/N/sx/H/L TM40D o STR22SE 40 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM63D o STR22SE 100 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM80D o STR22SE 100 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM125D o STR22SE 160 A NS160E/NE/N/sx/H/L TM125D o STR22SE 160 A NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 250 A NS250N/sx/H/L TM200D o STR22SE 250 A NS250N/sx/H/L TM250D o STR22SE 250 A NS400N/H/L STR23SE NS400N/H/L STR23SE NS630N/H/L STR23SE NS630N/H/L STR23SE 20 40 40 63 80 100 125 160 200 248 290 370 370 410 NS630N/H/L STR23SE NS630b N/H/L Micrologic 2.0 NS630N/H/L STR23SE NS630b N/H/L Micrologic 2.0 NS630b N/H/L Micrologic 2.0 NS800N/H/L Micrologic 2.0 NT08H/L, NW08N/H/L Micrologic 2.0 NS800N/H/L Micrologic 2.0 NS1000N/H/L Micrologic 2.0 NT08H/L, NW08N/H/L Micrologic 2.0 495 495 516 516 620 620 620 744 744 744 15 20 25 30 40 50 60 70 90 100 120 150 180 210 245 30 40 50 60 80 100 120 140 180 200 240 250 300 360 (1) Il potere di interruzione viene scelto in funzione della corrente di cortocircuito massima nel punto in cui viene installato l'interruttore. 272 Schneider Electric Quadri prefabbricati Schneider Electric Introduzione 274 Il sistema funzionale Prisma 276 Contenitori universali Sarel 283 273 Quadri prefabbricati Premessa Dovendo realizzare impianti secondo la regola dell'arte, è spesso interessante per l'installatore fare riferimento a quanto previsto dalle norme CEI, sia per quanto riguarda la concezione e la realizzazione impiantistica, sia per quanto riguarda i vari componenti utilizzati. Ciò in virtù dell'art. 2 della legge 186 del 1 marzo 1968, secondo il quale i materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del CEI si considerano costruiti "a regola d'arte". Per quanto riguarda i quadri di bassa tensione, le norme di riferimento sono: c la norma CEI EN 60439-1 (1995 - terza edizione della norma avente classificazione CEI 17-13/1). Questa norma rappresenta un'evoluzione rispetto alla precedente CEI 17-13 del 1980, soprattutto per ciò che concerne gli aspetti legati all'industrializzazione del prodotto e le prove da effettuare per garantirne le prestazioni; c la norma CEI 23-51, di recente pubblicazione (1996 - prima edizione), dedicata ai piccoli quadri per uso domestico e similare, che viene trattata più in particolare nella parte relativa alle cassette di distribuzione. La norma CEI EN 60439-1 La nuova norma richiede che ogni quadro costruito sia riferito ad un ben identificato prototipo, già sottoposto a tutte le prove di tipo da essa previste. Questa precisa prescrizione serve, ai fini del normatore, a limitare, per quanto possibile, la frequente tendenza all'improvvisazione che per tanti anni ha caratterizzato la realizzazione dei quadri, e lo fa richiedendo ai vari costruttori una standardizzazione sempre più spinta del proprio prodotto. La norma rende obbligatorio il prototipo di riferimento, ma consente di realizzare due tipologie di prodotti che così definisce: c Apparecchiatura costruita in serie (AS); c Apparecchiatura costruita non in serie (ANS). La norma inoltre, esige che i quadri elettrici di tipo AS siano conformi al prototipo che è stato sottoposto a tutte le prove di tipo previste, mentre quelli di tipo ANS possono essere non completamente conformi al prototipo di riferimento, che deve comunque esistere ed essere un prodotto AS. Le prove di tipo che la norma richiede di eseguire sui quadri per dimostrarne la rispondenza alle sue prescrizioni sono numerose e, in qualche caso, gravose sia tecnicamente che economicamente. Per i prodotti ANS, la norma ammette che alcune delle prove di tipo non vengano effettuate, purché le relative prestazioni siano comunque verificate attraverso estrapolazioni, calcoli o altri metodi che il costruttore dimostri validi a tal fine. 274 Introduzione Prestazioni e prove La norma, ad esempio, cita le pubblicazioni CEI 17-43 e CEI 17-52 quali metodi possibili per la determinazione delle sovratemperature e della tenuta al cortocircuito per le apparecchiature assiemate non di serie (ANS). Tali metodi sono utilizzabili per l'estrapolazione, i cui risultati vanno confrontati con i rispettivi dati omogenei ottenuti durante le prove di tipo che l'apparecchiatura di serie (AS) di riferimento abbia superato. Il quadro elettrico e la legge 46/90 I quadri elettrici sono prodotti complessi che devono essere adeguati all'impianto in cui sono installati, per cui le loro caratteristiche e prestazioni sono diverse in funzione della condizione di servizio e del tipo di applicazione cui essi sono destinati. Per questa ragione, i costruttori devono realizzare prodotti aventi caratteristiche tecniche talvolta molto specifiche: l'applicazione della norma CEI EN 60439-1 richiede la verifica di molti prototipi, cosicché le varie configurazioni riportate a catalogo possono essere adeguatamente combinate per un utilizzo il più possibile flessibile ed essere facilmente riconducibili ai prototipi di riferimento. Negli anni più recenti, come già ricordato precedentemente, il problema della rispondenza dei quadri di bassa tensione alle norme è stato messo in particolare risalto dalla legge 46/90 e dal suo regolamento d'attuazione attraverso le loro specifiche direttive. Fino ad ora, a questo problema non è stata prestata grande attenzione se non da parte di operatori particolarmente sensibili. Di conseguenza possiamo attualmente considerare di operare in un periodo di transizione tra quello precedente, di parziale trascuratezza e quello, auspicabile, da raggiungere con l'effettiva rispondenza alle norme di tutti i quadri. Le prestazioni dei quadri e le relative prove I rapporti di prova relativi a specifici quadri realizzati da un costruttore non sono validi e applicabili per tutta la gamma della sua produzione. È quindi opportuno che l'acquirente di un quadro si rivolga a costruttori in grado di dimostrare la rispondenza alle norme dell'intera gamma di quadri di loro produzione, per tutte le configurazioni e prestazioni dichiarate. Tra i documenti che il costruttore può e deve esibire, la norma CEI EN 60439-1 non fa distinzione riguardo all'ente emittente, che può pertanto essere un laboratorio del costruttore stesso oppure un laboratorio o istituto indipendente dal costruttore e/o ufficialmente riconosciuto come ente certificatore. La disponibilità di documenti di prova emessi da un laboratorio indipendente è tuttavia da considerarsi come migliore garanzia. Quadri industrializzati in forma di componenti La norma CEI EN 60439-1 ammette che alcune fasi del montaggio dei quadri vengano eseguite fuori dall'officina del costruttore, purché i quadri siano realizzati secondo le sue istruzioni. Ciò è in accordo con lo spirito della norma che tende a conferire al quadro elettrico di bassa tensione le caratteristiche di prodotto industrializzato, che si traducono poi in significativi vantaggi per l'utilizzatore finale, non ultimo quello della maggiore affidabilità e del conseguente aumento del livello di sicurezza ottenibile. L'installatore è dunque autorizzato e in qualche modo indirizzato dalla norma CEI ad utilizzare prodotti commercializzati in forma di pezzi sciolti da assiemare correttamente per la costruzione del quadro adatto, volta per volta, allo specifico impianto. L'utilizzazione di questo tipo di prodotto pone inoltre il problema della suddivisione (condivisione) di responsabilità nel garantire la rispondenza alla norma del quadro realizzato. Infatti, né il costruttore dei pezzi sciolti, né l'assemblatore del quadro hanno la possibilità di controllare completamente l'iter realizzativo del quadro e di garantirne quindi la rispondenza alla norma. Tuttavia, è la norma stessa che indica una soluzione razionale a questo problema, riferendosi in particolare alla tabella 7: "Elenco delle verifiche e prove da eseguire sull'apparecchiatura AS e ANS". Questa tabella definisce sia le prove di tipo che le prove individuali che devono essere effettuate per garantire la rispondenza del quadro alla norma. Le prove di tipo hanno lo scopo di verificare la rispondenza del prototipo al progetto, in conformità alle prescrizioni della norma; in generale dovrà essere il costruttore dei pezzi sciolti a farsene carico ed a garantire di conseguenza il prodotto commercializzato. Inoltre, lo stesso costruttore dovrà fornire adeguate istruzioni per la scelta dei componenti da utilizzare per la realizzazione del quadro e per il suo montaggio. Sarà invece responsabilità dell'assemblatore quella di una scelta oculata dei componenti in accordo alle succitate istruzioni e quella di un montaggio accurato effettuato seguendo scrupolosamente le istruzioni del costruttore dei componenti. Sarà compito ancora dell'assemblatore di verificare la conformità alla norma del quadro da realizzare, qualora questo si discosti dal prototipo e quindi dalla configurazione provata dal costruttore (ad esempio effettuando una verifica termica). Infine, l'assemblatore dovrà farsi carico dell'esecuzione delle prove individuali che, in ottemperanza alla norma, dovranno essere eseguite su ogni esemplare realizzato. Schneider Electric Quadri prefabbricati Introduzione Dichiarazione di conformità Dichiarazione di conformità richiesta dalla legge 46/90 Una volta costruito ed installato il quadro, si presenta il problema estremamente pratico ed immediato di cosa allegare alla dichiarazione di conformità richiesta dalla legge 46/90. L'installatore che ha scelto quadri di bassa tensione conformi alla norma CEI EN 60439-1 o alla norma CEI 23-51, deve riportare nella relazione allegata alla dichiarazione di conformità dell'impianto la dichiarazione di conformità dei prodotti a queste norme. Inoltre, dovrà indicare il nome o la ragione sociale del costruttore dei componenti del quadro ed il tipo di prodotto utilizzato, come indicato sul catalogo del costruttore stesso. Quest'ultimo si rende responsabile in particolare della rispondenza dei prodotti alle norme citate. La dichiarazione di conformità dei quadri si potrà redigere utilizzando il fac-simile riportato qui a fianco. È bene comunque che l'installatore si renda conto di quanto indicato sul catalogo del costruttore dei componenti, onde evitare di fare affidamento su frasi di rispondenza generica alla norma che, nella sostanza, non hanno alcun significato tecnico. Situazioni di questo genere talvolta si verificano ancora poiché alcuni costruttori, in ritardo con l'adeguamento alla norma, affidano a messaggi ambigui la definizione della rispondenza alla norma stessa, che è invece un requisito fondamentale per dimostrare la rispondenza del quadro alla regola dell'arte e dunque alle leggi dello stato italiano. Oltre a verificare con attenzione le indicazioni del catalogo del costruttore, è consigliabile quindi che l'installatore si renda conto della veridicità di quanto in esso affermato. Ragione sociale dell'assemblatore del quadro Dichiarazione del fabbricante Il prodotto: Quadro Elettrico di Bassa Tensione .............................................................................................. Cliente ............................................................................................................................................................... Impianto ............................................................................................................................................................ Dati Principali Tensione nominale d'isolamento ................................................. V Corrente di circuito d'ingresso ..................................................... A Corrente di cortocircuito ............................................................... kA Grado di protezione IP ................................................................. ..................................................................................................... ..................................................................................................... Riferimenti Verbale di collaudo n. .................................................................................................................... È stato progettato e realizzato in accordo con la seguente norma: (barrare dove applicabile) Conclusioni Le regole essenziali da osservare, da parte dell'assemblatore, per poter garantire e documentare opportunamente la conformità del quadro alle norme si possono così sintetizzare: c scegliere un fornitore affidabile in grado di dimostrare l'esecuzione delle prove di tipo sui prototipi; c effettuare la scelta dei componenti del quadro in stretta osservanza dei cataloghi del fornitore; c montare il quadro seguendo scrupolosamente le istruzioni del fornitore dei pezzi sciolti e degli apparecchi; c verificare, tramite prove di tipo o metodi di calcolo/estrapolazione, eventuali modifiche sostanziali apportate rispetto alle configurazioni "tipo" garantite dal costruttore dei pezzi sciolti del quadro; Schneider Electric Tensione nominale d'impiego ...................................................... V v Armonizzata: v Internazionale: v Nazionale: CEI EN 60439-1: Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS) CEI 23-51: Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare Timbro e firma Data c effettuare correttamente le prove individuali previste dalla norma su ciascun quadro realizzato; c conservare nei propri archivi la documentazione relativa alle prove di tipo e/o verifiche e alle prove individuali effettuate; c installare correttamente il quadro effettuando in cantiere le necessarie verifiche elettriche o meccaniche; c redigere la dichiarazione di conformità dell'impianto e citare nella relazione tecnica ad essa allegata il tipo di quadro installato. del responsabile In sintesi, si tratta di una serie di azioni abbastanza semplici di cui uno degli aspetti più importanti è quello della scelta del fornitore dei componenti, per la quale l'installatore deve agire con cautela per poter correttamente e con poche ulteriori attenzioni rispondere alle prescrizioni delle norme e regole vigenti. 275 Quadri prefabbricati Il sistema funzionale Prisma Prisma Plus G I contenitori Prisma Plus G c lamiera acciaio c trattamento cataforesi + polveri termoindurenti a base di resine epossidiche e poliestere polimerizzate a caldo, colore bianco RAL 9001. Le cassette IP30/40/43 c IK07 (senza porta), IK08 (con porta) c contenitori smontabili c associabili in altezza e in larghezza c 8 altezze da 330 a 1380 mm c larghezza: 595 mm c canalina laterale larghezza = 305 mm, associabile in larghezza c profondità: 250 mm con porta (205 mm senza porta). Gli armadi IP30/40/43 c IK07 (senza porta), IK08 (con porta) c contenitori smontabili c associabili in larghezza c 3 altezze: 1530, 1680 e 1830 mm c larghezza: 595 mm c canalina laterale larghezza = 305 mm, associabile in larghezza c profondità: 250 mm con porta (205 mm senza porta). Le cassette IP55 c IK10 c contenitori smontabili c associabili in altezza e in larghezza c larghezza: 600 mm c 7 altezze: da 450 a 1750 mm c estensione larghezza = 325 mm e 575 mm, associabili in larghezza e in altezza. 276 I vantaggi dei quadri elettrici Prisma Plus G c Un’installazione elettrica sicura La perfetta coerenza tra le apparecchiature Schneider ed il sistema Prisma Plus è un ulteriore vantaggio in grado di garantire un buon livello di sicurezza dell'impianto. La concezione del sistema è stata validata con prove di tipo e sfrutta la pluriennale esperienza maturata da Schneider con i propri clienti. c Un’installazione elettrica capace di evolvere Costruito attorno ad una struttura modulare, Prisma Plus permette al quadro elettrico di evolvere facilmente integrando se necessario nuove unità funzionali. Le operazioni di manutenzione sono pratiche e rapide grazie all’accessibilità totale all'apparecchiature e all’utilizzo di componenti standard. c Completa sicurezza per gli operatori L'apparecchio è installato dietro ad una piastra frontale di protezione che lascia sporgere solamente il comando dell’interruttore. L’impianto elettrico è protetto e l’operatore è in perfetta sicurezza. Inoltre i componenti di ripartizione sono isolati IPxxB. Installato seguendo le indicazioni Schneider, il sistema funzionale Prisma Plus permette la realizzazione di quadri elettrici conformi alla norma internazionale IEC 60439-1. Caratteristiche elettriche I sistemi Prisma Plus G sono conformi alle norme CEI-EN 60439-1 con le seguenti caratteristiche elettriche limite: c tensione nominale d’isolamento del sistema di sbarre principale: 1000 V c corrente nominale d'impiego Ie (40 °C): 630 A c corrente nominale di cresta ammissibile: Ipk 53 kA c corrente nominale di breve durata ammissibile: Icw 25 kA eff/ 1 s c frequenza 50/60 Hz. c profondità: 260 mm con porta + 30 mm (maniglia). Schneider Electric Quadri prefabbricati Il sistema funzionale Prisma Prisma Plus P Il sistema funzionale Prisma Plus permette di realizzare qualsiasi tipo di quadro di distribuzione bassa tensione generale o terminale fino a 3200 A, per applicazioni nel terziario e nell’industria. Il concetto di quadro è molto semplice: c Una struttura in metallo composta da una o più struttura associate in larghezza e in profondità sulle quali è possibile installare una gamma completa di pannelli di rivestimento e di porte. c Un sistema di ripartizione della corrente composto da due sistemi di sbarre orizzontali o verticali posizionate in uno scomparto laterale, o sul fondo dell’armadio che consentono di ripartire la corrente in tutti i punti del quadro. c Delle unità funzionali complete Studiata in funzione di ogni apparecchio l’unità funzionale comprende: v una piastra dedicata per l’installazione dell’apparecchio v una piastra frontale per evitare un accesso diretto alle parti sotto tensione v collegamenti prefabbricati ai sistemi di sbarre v dispositivi per realizzare il collegamento sul posto. I componenti del sistema Prisma Plus e in modo particolare quelli dell’unità funzionale sono stati progettati e testati tenendo conto delle prestazioni degli apparecchi. Questa particolare attenzione consente di garantire l’affidabilità di funzionamento dell’impianto elettrico ed un livello di sicurezza ottimale per gli utilizzatori. I contenitori Prisma Plus P c Lamiera acciaio c trattamento cataforesi + polveri termoindurenti a base di resine epossidiche e poliestere polimerizzate a caldo, colore bianco RAL 9001 c smontabili c associabili in larghezza e in profondità c grado di protezione: v IP30 con pannelli IP30, frontale funzionale o porta trasparente IP30 v IP31 con pannelli IP30, porta e kit di tenuta v IP55 con pannelli e porta IP55 c tenuta meccanica v IK07 con frontale funzionale v IK08 con porta IP30 v IK10 con porta IP55 c dimensioni delle struttura: v 4 larghezze: L = 300: scomparto cavi L = 400: scomparto cavi o scomparto apparecchiatura L = 650: scomparto apparecchiatura v 2 profondità: 400, 600 mm v altezza: 2000 mm c modularità: v 36 moduli verticali H = 50 mm. Schneider Electric I vantaggi dei quadri elettrici Prisma Plus P c Un’installazione elettrica sicura La perfetta coerenza tra le apparecchiature Schneider ed il sistema Prisma Plus è un ulteriore vantaggio in grado di garantire un buon livello di sicurezza dell'impianto. La concezione del sistema è stata validata con prove di tipo previste dalla norma IEC 60439-1 e sfrutta la pluriennale esperienza maturata da Schneider con i propri clienti. c Un’installazione elettrica capace di evolvere Costruito attorno ad una struttura modulare, Prisma Plus permette al quadro elettrico di evolvere facilmente integrando se necessario nuove unità funzionali. Le operazioni di manutenzione sono pratiche e rapide grazie all’accessibilità totale all'apparecchiature. c Completa sicurezza per gli operatori Gli interventi sul quadro elettrico devono essere realizzati da personale esperto e abilitato che rispetti tutte le misure di sicurezza necessarie. Per aumentare ancora l'apparecchio è installato dietro ad una piastra frontale di protezione che lascia sporgere solamente il comando dell’intettuttore. Protezioni interne aggiuntive (pannelli divisori, schermi) permettono di realizzare forme 2, 3 o 4, proteggendo inoltre dai contatti accidentali con le parti attive. Installato seguendo le indicazioni Schneider, il sistema funzionale Prisma Plus permette la realizzazione di quadri elettrici conformi alla norma internazionale IEC 60439-1. Caratteristiche elettriche L’installazione dei componenti dei quadri funzionali Prisma Plus P permette di realizzare sistemi conformi alle norme CEI-EN 50298 e CEI-EN 60439-1 e strutture locali con le seguenti caratteristiche elettriche limite: c tensione nominale d’isolamento del sistema di sbarre principale: 1000 V c corrente nominale d'impiego: In 3200 A c corrente nominale di cresta ammissibile: Ipk 187 kA c corrente nominale di breve durata ammissibile: Icc 85 kA eff/1 s c frequenza 50/60 Hz. 277 Quadri prefabbricati Il sistema funzionale Prisma Prove di tipo Premessa Importanza delle prove di tipo Come già ricordato in precedenza, lo scopo delle prove di tipo è verificare la conformità di un dato tipo di apparecchiatura (con le prestazioni dichiarate dal costruttore) alle prescrizioni della Norma. Le prove di tipo rivestono una particolare importanza per garantire che i quadri che poi verranno realizzati conformemente ai prototipi provati abbiano i requisiti di sicurezza ed affidabilità necessari a garantire il buon funzionamento degli impianti elettrici da essi alimentati. Non è ragionevolmente possibile definire un ordine di importanza crescente tra le diverse prove di tipo, tuttavia sono da rimarcare le prove relative alla verifica dei limiti di sovratemperatura e quelle di tenuta al cortocircuito per la difficoltà e la gravosità economica della loro realizzazione e per la loro incidenza sulla definizione delle principali caratteristiche tecniche dei quadri. In considerazione di ciò, nel seguito di questo paragrafo, gli aspetti legati a queste due prove verranno considerati più in dettaglio per fornire al progettista dell'impianto ed all'assemblatore dei quadri elementi utili per lo svolgimento delle loro attività. Le prove di tipo vanno effettuate su un esemplare di apparecchiatura o su parti di apparecchiatura che siano costruite secondo lo stesso progetto o secondo progetti simili. Le prove di tipo, previste dalla norma CEI EN 60439-1 comprendono: a) verifica dei limiti di sovratemperatura; b) verifica delle proprietà dielettriche; c) verifica della tenuta al cortocircuito; d) verifica dell'efficienza del circuito di protezione; e) verifica delle distanze in aria e superficiali; f) verifica del funzionamento meccanico; g) verifica del grado di protezione. Queste prove possono essere effettuate in qualsiasi ordine di successione e/o su esemplari diversi del medesimo tipo di apparecchiatura. Merlin Gerin rende disponibile una serie di certificati e rapporti di prova raccolti in una pubblicazione specifica denominata "Documento prove". La documentazione di prova raccolta all'interno del documento garantisce tutte le configurazioni realizzabili a catalogo, per quanto riguarda i risultati delle prove di tipo da b) a g) ed in conformità a quanto previsto dalla norma CEI EN 60439-1. La verifica dei limiti di sovratemperatura (prova a) può essere effettuata dall'assemblatore utilizzando gli strumenti resi disponibili da Merlin Gerin. A partire dai risultati delle prove sui prototipi evidenziati nel "Documento prove" si fa riferimento alla possibilità offerta dalla norma, per le apparecchiature non di serie (ANS), di eseguire questa verifica con metodi di calcolo o di estrapolazione. 278 Verifica della tenuta al cortocircuito Le apparecchiature devono essere costruite in modo da resistere alle sollecitazioni termiche e dinamiche derivanti dalla corrente di cortocircuito fino ai valori assegnati. Le apparecchiature devono essere protette contro le correnti di cortocircuito mediante interruttori automatici, fusibili o combinazioni di entrambi, che possono essere installati nell'apparecchiatura o esternamente a questa; l'utilizzatore deve specificare, con l'ordine dell'apparecchiatura, le condizioni di cortocircuito nel punto di installazione. La verifica della tenuta al cortocircuito non è necessaria nei casi che seguono: c per apparecchiature che hanno corrente presunta di cortocircuito nominale non superiore a 10 kA; c per apparecchiature protette da dispositivi limitatori di corrente, aventi una corrente limitata non eccedente 17 kA di creste in corrispondenza del valore della corrente di cortocircuito nel punto di installazione; c per taluni circuiti ausiliari, specificati nella norma; c per tutte le parti dell'apparecchiatura (sbarre principali, supporti, connessioni alle sbarre, unità di arrivo e partenza o apparecchi di protezione e manovra, ecc...) già sottoposte a prove di tipo valevoli per le condizioni esistenti nell'apparecchiatura. Per le apparecchiature ANS la verifica della resistenza al cortocircuito può essere fatta in uno dei seguenti modi: c con la prova, in accordo a quanto previsto per le apparecchiature AS; c per estrapolazione, da esecuzioni similari sottoposte a prove di tipo (un esempio di metodo di estrapolazione da esecuzioni sottoposte a prove di tipo è la norma CEI 17-52). Nota: tutte le soluzioni realizzabili secondo quanto previsto dal catalogo dei quadri Prisma sono state sottoposte alle prove di tipo e sono perciò garantite da Merlin Gerin. Non è perciò necessario eseguire alcuna verifica da parte del costruttore (assemblatore) del quadro. Nella pagina seguente sono riportati: c tabella di scelta per la determinazione del sistema sbarre in funzione della corrente nominale, del grado di protezione e della corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione: Sistema di sbarre tradizionale (a profilo rettangolare); c tabella di scelta per la determinazione del sistema sbarre, partendo dagli stessi dati del punto precedente: Sistema di sbarre Linergy (sbarre di distribuzione verticali con speciale profilo di particolare resistenza meccanica); c esempi applicativi per i due tipi di sbarre. Schneider Electric Il sistema funzionale Prisma Sistemi di sbarre Quadri prefabbricati Sistema di sbarre tradizionale Quadro1 Il sistema di sbarre tradizionale è costituito da sbarre a sezione rettangolare con gli spigoli arrotondati di diverse dimensioni a seconda della portata e possono essere installate sia in verticale che in orizzontale. In alcune configurazioni si avranno due sbarre in parallelo su ogni fase e la scelta del numero di supporti è determinata dalla seguente tabella. c Scegliere nel Quadro 1, in funzione della corrente nominale, la sezione e il numero delle sbarre da utilizzare per fase; c in relazione ai valori delle correnti di cortocircuito [kA eff.] determinare con l'ausilio del Quadro 2 il numero di supporti del sistema di sbarre; In per quadro ≤31 IP≤ IP>31 800 750 1000 900 1200 1080 1400 1250 1800 2050 (1) 2300 (1) 2820 (1) Sistema 3200 (1) 1600 1850 (1) 200 (1) 2500 (1) di sbarre 2820 (1) Quadro 2 N° di sbarre/fase N° di supporti in relazione alla Icc (kA eff./1 s) 15 25 30 40 50 60 65 75 85 3 5 5 7 3 5 5 7 7 3 5 5 5 7 7 3 5 5 5 7 3 5 5 5 7 7 9 3 3 5 5 5 3 5 5 5 7 7 9 3 5 5 5 7 7 7 3 5 5 5 7 7 7 7 3 3 5 5 5 5 7 7 1 sbarra 60x5 1 sbarra 80x5 1 sbarra 50x10 2 sbarra 60x5 1 sbarra 60x10 2 sbarra 80x5 1 sbarra 80x10 2 sbarra 50x10 2 sbarra 60x10 2 sbarra 80x10 doppio 2x1 sbarra 80x10 2x3 2x5 Nota: I valori di corrente ammessa nel sistema sbarre sono dati per una temperatura ambiente di 35° C. (1) Solo per sistema sbarre laterale. Sistema di sbarre Linergy Il sistema di sbarre Linergy è costituito da particolari sbarre caratterizzate da: c Un procedimento di profilatura che garantisce una grande flessibilità nella realizzazione delle forme, soprattutto nella creazione di pareti divisorie interne che consentono di aumentare il perimetro di passaggio della corrente. Pur mantenendo dimensioni esterne molto ridotte il rendimento della sbarra è ottimale. Fino a 1600 A questo sistema di sbarre profilato può essere quindi installato in una canalina larga 150 mm e profonda 400 mm. c un grado di rigidità ottimale garantito dai profili realizzati grazie alla facilità e flessibilità di estrusione del materiale utilizzato. Due supporti di fissaggio in altezza e un supporto nella parte bassa sono sufficienti a coprire la maggior parte dei casi d’installazione (Icc y 40 kA eff/1 s). c un aumento delle superfici di scambio che permette di aumentare la convezione naturale delle sbarre. I profili sono anodizzati e questo aumenta il loro potere di emissione, favorendo l’irradiamento e quindi l’evacuazione del calore. Qualunque sia la configurazione del quadro le sbarre mantengono inalterate le loro prestazioni. Il numero di supporti è determinato in base alla seguente tabella: c scegliere dal Quadro 1 le sbarre in funzione della corrente nominale; c a seconda del grado di protezione del quadro e della corrente di corto circuito che le sbarre dovranno sopportare nel Quadro 2 si troverà il numero di supporti. Quadro1 Quadro 2 : installazione laterale Quadro 2: installazione sul fondo In Grado di protezione per quadro del quadro scelto N° di supporti in relazione alla Icc (kA eff./1 s) 25 30 40 50 60 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 4 5 3 3 3 4 5 3 3 3 4 5 3 3 3 4 5 N° di supporti in relazione alla Icc (kA eff./1 s) 25 30 40 50 3 3 4 3 4 3 4 5 3 4 5 3 4 5 6 3 4 5 6 3 4 5 6 3 4 5 6 IP ≤ 31 IP > 31 800 IP ≤ 31 IP > 31 1000 IP ≤ 31 IP > 31 1250 IP ≤ 31 IP > 31 1600 Tutti Sistema di sbarre doppio 2000 IP ≤ 31 IP > 31 2500 IP ≤ 31 IP > 31 3200 IP ≤ 31 IP > 31 630 2x3 2x3 2x3 2x3 2x3 2x3 2x4 2x4 2x4 2x4 2x4 2x4 65 75 85 5 5 7 7 8 8 2x5 2x5 2x5 2x5 2x5 2x5 Note: I valori di corrente ammessa nel sistema sbarre sono dati per una temperatura ambiente di 35° C; Un supporto deve essere utilizzato come supporto inferiore delle sbarre Schneider Electric 279 Quadri prefabbricati Il sistema funzionale Prisma Verifica della sovratemperatura Verifica dei limiti di sovratemperatura Calcolo della potenza dissipata WR La norma CEI EN 60439-1, in Tabella 2, fissa i limiti di sovratemperatura che le diverse parti dell'apparecchiatura non devono superare, quando si effettua la prova secondo le modalità descritte all'interno della norma stessa. Le apparecchiature di serie Merlin Gerin (Armadi P e cassette G) sono state sottoposte con successo alle prove di tipo per la verifica dei limiti di sovratemperatura. Il documento prove riporta per ognuna delle prove eseguite un estratto del relativo certificato di conformità ASEFA comprendente: c configurazione del quadro: disegno fronte quadro e caratteristiche; c schema elettrico; c composizione: componenti installati e potenze dissipate durante l'esecuzione della prova di tipo; c risultati di prova: sovratemperatura media dell'aria ambiente all'interno dell'involucro, a fronte della configurazione e della potenza dissipata effettiva durante la prova. I risultati di queste prove garantiscono la rispondenza alla norma dei prototipi provati. Verifica a progetto Un quadro da realizzare per una specifica applicazione impiantistica non risulta praticamente mai identico ad un prototipo provato. È perciò necessario effettuare una verifica termica del quadro da realizzare. Questa verifica si può fare seguendo le indicazioni del "Documento prove" che vengono riportate di seguito: c ricerca della configurazione similare (provata) di riferimento tra quelle riportate dai certificati ASEFA all'interno del documento (dimensioni, sistema di sbarre, gradi di protezione…); c calcolo della potenza dissipata WR all'interno del quadro da realizzare; c confronto del valore calcolato con la potenza dissipata WT dai componenti e dalle sbarre durante la prova di tipo di riferimento. Si potranno verificare due casi: c WR < WT la configurazione da realizzare è conforme, quindi non sono necessarie ulteriori verifiche; c WR > WT la configurazione da realizzare non è "coperta" dalla prova di tipo. È perciò opportuno ricorrere ad un contenitore (carpenteria) di dimensioni maggiorate. 280 La potenza WR si calcola come somma di tutte le potenze dissipate dai vari apparecchi contenuti nel quadro (interruttori, lampade di segnalazione, trasformatori, ecc.) maggiorata del 20% per tener conto del riscaldamento prodotto dalle connessioni (sbarre, collegamenti). Si applicherà dunque la formula: WR = 1,2 WR dove: WR = 1,2 WRi + ΣWRu WRi potenza dissipata dall'apparecchio dell'unità di ingresso WRu potenza dissipata da ciascun apparecchio delle unità di uscita Il calcolo dei singoli WRu (e dei WRi ) si esegue con la seguente formula WR = np x fc2 x Wp dove: numero dei poli np fc fattore di contemporaneità Wp potenza dissipata per singolo polo alla corrente nominale dell'apparecchio. Il fattore di contemporaneità fc può essere calcolato per ogni interruttore (conoscendo il valore effettivo della corrente del circuito Ie) come rapporto tra Ie ed In (corrente nominale dello sganciatore montato sull'interruttore). In assenza di dati certi sull'effettivo funzionamento del quadro, si può fare riferimento ai valori di fc forniti dalla norma CEI EN 60439-1 e riportati nella seguente tabella. APP Esempio Un quadro da realizzare impiegando una cassetta Prisma Plus G da 24 moduli è costituito da un'unità di ingresso e 14 unità di uscita secondo lo schema seguente: NS400N (4P) NS160N (3P) TM100D NS160N (3P) TM63D NS160N (3P) TM63D C60N (3P) 32 A C60N (3P) 32 A C60N (3P) 32 A C60N (3P) 25 A C60N (3P) 25 A C60N (3P) 25 A C60N (3P) 25 A C60N (3P) 25 A C60N (2P) 16 A C60N (2P) 16 A C60N (2P) 16 A (1) (2) APP (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11) (12) (13) (14) Considerando una corrente effettiva Ie del circuito di ingresso di 300 A ed un fattore di contemporaneità di 0,6 per tutti i circuiti di uscita si calcolano i valori di WR per ogni circuito. 2 fattore di contemporaneità K 300 • 19,2 = 32,4 W W Ri • 400 2e3 0,9 WR1 = 3 ⋅ (0, 6)2 ⋅ 7, 7 = 8, 32 W 4e5 0,8 da 6 a 9 0,7 WR2 = WR3 = 3 ⋅ (0, 6) 2 ⋅ 5,72= 6,18 W 10 e oltre 0,6 numero dei circuiti principali WR 4 = WR5 = W R6 = 3 ⋅ (0, 6)2 ⋅ 3, 5 = 3, 78 W WR7 = ... = WR11 = 3 ⋅ (0, 6)2 ⋅ 3 = 3, 24 W I valori di Wp per gli apparecchi Merlin Gerin sono riportati al paragrafo Potenze dissipate del capitolo "Caratteristiche degli apparecchi di protezione e manovra". Software Exteem Nel software di preventivazione dei quadri di bassa tensione Exteem è possibile eseguire i calcoli di verifica termica dei quadri Prisma. Il programma confronta la potenza dissipata nel quadro da realizzare con la corrispondente potenza dissipata nella prova del prototipo di riferimento. Il prototipo di riferimento viene individuato automaticamente dal programma. WR12 = WR13 = WR14 = 2 ⋅ (0, 6)2 ⋅ 2, 6 = 1, 87 W Considerando il contributo di tutti gli interruttori si calcola: WR = 32,4 + 8,32 + 2 • 6,18 + 3 • 3,78 + 5 • 3,24 + 3 • 1,87 = 86,23 W e quindi WR = 1,2 • 86,23 = 103,5 W Dal documento prove, per la cassetta Prisma Plus G in esame si ricava che il valore di WT è di 121 W. WR è minore di WT, dunque la verifica termica ha dato esito positivo ed il quadro risulta conforme alla norma. APP Schneider Electric Quadri prefabbricati Perché si devono fare le prove individuali Al termine dell'assemblaggio e del cablaggio, il quadro di bassa tensione deve essere sottoposto alle prove individuali definite dalla norma CEI EN 60439-1 al paragrafo 8.1.2. Lo scopo di queste prove è quello di verificare eventuali difetti di fabbricazione o di assemblaggio dei componenti, pertanto queste prove devono essere effettuate dalla ditta che ha curato il montaggio dell'apparecchiatura. Solamente dopo l'esecuzione di queste prove è possibile redigere la dichiarazione di conformità alla norma del quadro costruito. Le prove individuali comprendono: c l'ispezione dell'apparecchiatura ivi compresa l'ispezione del cablaggio e, se necessario, una prova di funzionamento elettrico; c la prova di tensione applicata o, in alternativa, la verifica della resistenza dell'isolamento; c il controllo delle misure di protezione e della continuità elettrica del circuito di protezione. L'avere effettuato le prove individuali su ogni singolo quadro è una garanzia per il cliente finale, che è sicuro di ricevere un prodotto non solo rispondente alle proprie richieste, ma anche alle prescrizioni normative e legislative. Inoltre, le prove individuali servono al costruttore del quadro per verificare e a volte migliorare il funzionamento ed il risultato della propria attività e in alcuni casi permettono di evitare costi indesiderati dovuti a difetti di fabbricazione. È indubbio che riscontrare un difetto, anche se minimo, in sede di assemblaggio del quadro o durante i collaudi piuttosto che al momento dell'installazione, evita ulteriori trasporti e lavorazioni a carico del costruttore. Un buon controllo sull'operato umano nelle fasi di montaggio della struttura, degli apparecchi e delle sbarre e nelle fasi di cablaggio, oltre che sui materiali utilizzati (apparecchi, strumenti, conduttori e carpenteria) può essere effettuato solamente con il collaudo finale a quadro finito; ecco perché risulta fondamentale adempiere alle richieste normative. Quali sono gli strumenti necessari per effettuare le prove individuali Per poter effettuare i collaudi, oltre ai normali attrezzi meccanici utilizzati per l'assemblaggio del quadro elettrico, sono necessari strumenti particolari, alcuni dei quali richiedono una taratura periodica affinché si ottengano dei risultati affidabili. Schneider Electric Il sistema funzionale Prisma Prove individuali Oltre alla chiave dinamometrica necessaria per controllare che siano state applicate le giuste coppie di serraggio sulle connessioni, è indispensabile un multimetro (tester) per verificare la continuità dei circuiti e l'esatto riporto dei conduttori in morsettiera. È utile poter disporre di un sistema di alimentazione dei circuiti ausiliari in CC e/o in CA per effettuare eventuali prove di funzionamento elettrico. In funzione della scelta di effettuare la prova di tensione applicata oppure la verifica della resistenza di isolamento, bisognerà avere un dielettrometro oppure un apparecchio di misura di resistenza (megaohmmetro). 1a prova individuale Ispezione dell'apparecchiatura ivi compresa l'ispezione del cablaggio e, se necessario, una prova di funzionamento elettrico (rif. art. 8.3.1). c Controllo visivo: v sistemazione dei collegamenti ed esatto serraggio di qualche connessione, v mantenimento del grado di protezione originale, v mantenimento delle distanze in aria, v corretto montaggio delle apparecchiature, v presenza di identificazioni sui cavi e sugli apparecchi, v conformità di esecuzione del quadro rispetto a schemi, nomenclature e disegni forniti dal cliente; c Verifica meccanica di blocchi e comandi meccanici; c Verifica elettrica del corretto funzionamento di: v apparecchiature, v relé ausiliari, v strumenti di misura, v dispositivi di sorveglianza dell'isolamento; Lo strumento da utilizzare è il tester. 2a prova individuale Prova di tensione applicata o in alternativa verifica della resistenza dell'isolamento (rif. art. 8.3.2/8.3.4). Prova di tensione applicata Per un quadro avente una tensione di esercizio assegnata di 300/660 V applicare una tensione di prova di 2500 V per 1 secondo tra le parti attive (le 3 fasi ed il neutro) ed il telaio del quadro. Tutti gli apparecchi di manovra devono essere chiusi oppure la tensione di prova deve essere applicata successivamente a tutte le parti del circuito. La prova è da ritenersi superata se, durante l'applicazione della tensione di prova, non si verificano né perforazioni, né scariche superficiali. Lo strumento da utilizzare è il generatore di tensione a frequenza industriale (dielettrometro). Attenzione c Gli apparecchi che, in conformità alle loro prestazioni, sono previsti per una tensione di prova più bassa, devono essere provati ad un valore di tensione rapportato alla loro tensione di esercizio assegnata. Ad esempio, agli interruttori modulari serie Multi 9 accessoriati di blocco differenziale Vigi, la cui tensione di prova massima è di 2000 V, deve essere applicata questa tensione durante la prova del circuito del quadro in cui sono installati. c Gli apparecchi che assorbono corrente e nei quali l'applicazione delle tensioni di prova provocherebbe un passaggio di corrente (per esempio gli avvolgimenti e gli strumenti di misura) devono essere interrotti; c i circuiti elettronici che non sopportano elevate tensioni di prova (ad esempio i blocchi differenziali Vigi per gli interruttori automatici Compact) devono essere scollegati. Verifica della resistenza dell'isolamento In alternativa alla prova di tensione applicata, può essere effettuata una misura di isolamento, applicando tra i circuiti e le masse una tensione minima di 500 V. La prova si può ritenere superata se la resistenza di isolamento è almeno di 1000 ohm/volt in ciascun circuito provato (riferita alla tensione nominale verso terra di ciascun circuito). Come per la prova di tensione applicata, le apparecchiature che assorbono corrente all'applicazione della tensione di prova devono essere scollegate. Lo strumento da utilizzare è un apparecchio di misura di resistenza (megaohmmetro). 3a prova individuale Controllo delle misure di protezione e della continuità elettrica del circuito di protezione (rif. art. 8.3.3). c Controllo visivo: v sistemazione dei collegamenti ed esatto serraggio di qualche connessione, v presenza delle rondelle di contatto a livello assemblaggi, v montaggio della treccia di terra sulla portella ove siano montate apparecchiature elettriche; c Verifica elettrica della continuità del circuito di protezione. Lo strumento da utilizzare è il tester. 281 Quadri prefabbricati Il sistema funzionale Prisma Compatibilità elettromagnetica I quadri e la compatibilità elettromagnetica (EMC) Adempimenti per la marcatura CE dei quadri Il quadro deve rispondere alle prescrizioni contenute nella CEI EN 60439-1/A11 riguardante la compatibilità elettromagnetica. La Variante A11 alla norma CEI EN 60439-1 introduce la seguente classificazione degli ambienti: c condizione ambientale 1: si riferisce a impianti realizzati in edifici residenziali, commerciali e dell’industria leggera, come case, negozi, supermercati, uffici, ecc.; Il costruttore del quadro, ai fini della conformità alle Direttive applicabili, deve: c organizzare un “dossier tecnico” contenente: v la descrizione generale del quadro elettrico, v i disegni di progettazione e fabbricazione, gli schemi dei componenti, sottoinsiemi, circuiti, v le descrizioni e le spiegazioni necessarie per comprendere tali disegni e schemi ed il funzionamento del materiale elettrico, v un elenco delle norme che sono state applicate completamente od in parte e la descrizione delle soluzioni che sono state adottate per soddisfare gli aspetti di sicurezza della direttiva, se non sono state applicate le norme, v i risultati del calcolo di progetto e dei controlli svolti ecc., v i rapporti sulle prove effettuate; c compilare una “dichiarazione di conformità” contenete i seguenti elementi: v nome ed indirizzo del costruttore o di un suo rappresentante autorizzato nella Comunità, v descrizione del materiale elettrico, v riferimento alle norme armonizzate, v eventuale riferimento alle specifiche per le quali è dichiarata la conformità, v identificazione del firmatario della dichiarazione che ha il potere di impegnare il costruttore o il suo rappresentante, v le due ultime cifre dell’anno in cui è stata apposta la marcatura CE. Tutta questa documentazione dovrà essere conservata e tenuta a disposizione delle autorità nazionali di ispezione per almeno 10 anni, a decorrere dall’ultima data di fabbricazione del prodotto. La documentazione tecnica deve consentire alle Pubbliche Autorità di valutare la conformità del materiale ai requisiti delle Direttive. Per i quadri del Sistema Funzionale Prisma, oltre agli schemi elettrici, unifilari e funzionali ed ai disegni, alle caratteristiche elettriche e meccaniche, relative al quadro in oggetto, la documentazione tecnica “minima” è costituita da: c Documento prove Prisma Plus; c Catalogo Prisma Plus; c Guida per il montaggio e installazione quadri BT - Prisma Plus; c Software Exteem. Per i prodotti: c Catalogo e guida di installazione Masterpact; c Catalogo e guida di installazione Compact; c Catalogo Multi 9; c Catalogo Vigirex, Vigilohm. c condizione ambientale 2: si riferisce a impianti industriali, dove sono presenti ad esempio macchinari in funzione, o dove frequentemente vengono inseriti e disinseriti carichi fortemente induttivi e capacitivi. A queste due diverse condizioni ambientali corrispondono diversi livelli di severità per la compatibilità elettromagnetica. Nella documentazione il costruttore deve indicare la condizione ambientale per la quale il quadro è adatto ad essere utilizzato. Prescrizioni di prova a) se il quadro incorpora solamente componenti elettromeccanici, si può considerare che esso sia immune e che non generi disturbi; non sono pertanto richieste prove. Fanno eccezione gli interruttori differenziali elettromeccanici per i quali valgono le prescrizioni indicate al punto b). b) se il quadro incorpora apparecchi ed equipaggiamenti con circuiti elettronici è soggetto alla compatibilità elettromagnetica. Tuttavia non sono richieste prove di emissione e di immunità se sono verificate le due condizioni seguenti: c gli apparecchi ed i componenti elettronici in esso incorporati sono previsti per l’impiego nella condizione ambientale sopra specificata e sono conformi alle relative norme armonizzate di prodotto o, in mancanza di queste, alle norme generiche di EMC; c il montaggio e il collegamento interno sono realizzati secondo le istruzioni del costruttore degli apparecchi e dei componenti (ad esempio per quel che riguarda le mutue influenze, la schermatura dei cavi, la messa a terra, ecc.). In questo modo si consente al quadrista di non sottoporre il quadro a prove addizionali previste dalle Norme generiche CEI EN 50081-1/2 e 50082-1/2. c) se non sono soddisfatte le condizioni del punto b), devono essere eseguite le prove prescritte nella norma CEI EN 60439-1 intese a verificare le prescrizioni EMC. 282 Altri documenti di riferimento dovranno essere indicati qualora si utilizzino altri prodotti e/o dove occorrano altre verifiche e/ o calcoli. Il verbale di collaudo dovrà corredare la documentazione del singolo quadro. La marcatura CE può essere apposta in maniera conveniente sulla propria targa dati, conservando le dimensioni e le proporzioni previste dalle Direttive e di seguito riportate. Marcatura CE di conformità La marcatura CE di conformità è costituita dalle iniziali “CE” secondo il simbolo grafico che segue: c in caso di riduzione o di ingrandimento della marcatura CE, devono essere rispettate le proporzioni indicate sopra; c i diversi elementi della marcatura CE devono avere sostanzialmente la stessa dimensione verticale che non può essere inferiore a 5 mm. c in caso di riduzione o di ingrandimento della marcatura CE, devono essere rispettate le proporzioni indicate sopra; c i diversi elementi della marcatura CE devono avere sostanzialmente la stessa dimensione verticale che non può essere inferiore a 5 mm. Senso di manovra degli apparecchi Il senso di manovra degli apparecchi deve essere analizzato e scelto in base al rischio dovuto ad eventuali errori di manovra: la norma CEI EN 60439-1 raccomanda a questo proposito di fare riferimento alla norma CEI EN 60447-1 (CEI 16-5), che fornisce indicazioni precise sul corretto senso di manovra degli attuatori: ad esempio per interruttori disposti in verticale manovra di chiusura dal basso verso l'alto, oppure per interruttori disposti in orizzontale manovra di chiusura da sinistra verso destra. La norma CEI EN 60439-1 permette di avere il senso di manovra opposto a quello normalizzato, quando questo non può essere applicato per ragioni di montaggio o per ragioni di sicurezza; un esempio di ciò è quando si hanno gli apparecchi disposti in maniera simmetrica rispetto ad un sistema di sbarre centrale. In questi casi il senso della manovra deve essere indicato chiaramente sull'apparecchio o nelle vicinanze. Schneider Electric Quadri prefabbricati Contenitori universali Sarel Presentazione Cassette in lamiera Spacial 3D Cassette in materiale isolante Thalassa IP 66 c Cassette disponibili in tre versioni: v cassetta con porta piena, v cassetta con porta piena, equipaggiata di pannello di fondo pieno galvanizzato v cassetta con porta trasparente, vetroSecurit spessore 4 mm. c Rivestimento esterno a base di poliestere strutturato, colore grigio RAL 7032. c Grado di protezione IP 66 per tutte le cassette a una porta, IP 55 per le cassette a doppia porta frontale. c Tenuta agli impatti meccanici esterni: v IK 10 per le cassette porta piena, v IK 08 per cassette porta trasparente (vetro). c Corpo monoblocco (struttura a croce). c Profilo anteriore a doppio spessore di lamiera, a forma di gocciolatoio. Fondo piatto. c EN 50298, LCIE (norma relativa agli involucri Vuoti) UL, CSA c Struttura monoblocco autoestinguente con corpo in poliestere rinforzato con fibre di vetro pressato a caldo, finitura liscia, colore RAL 7032; c cassette a doppio isolamento; c resistenza meccanica agli urti secondo EN 50102: v IK 10 (20 joule) versione con porta piena v IK 08 (5 joule) versione con porta a oblò c accessori in comune con la serie Spacial 3000; c omologazioni: GL, IMQ, LR, UL e BV. Armadi in materiale isolante Thalassa IP 65/54/44 Schneider Electric c Struttura in lamiera di acciaio piegata saldata spessore 15/10 con rivestimento a base poliestere strutturato, colore RAL 7032; c resistenza meccanica agli urti IK 08 secondo EN 50102; c omologazioni: DNV, UL, CSA, BV, LROS, LCIE. Armadi monoblocco in inox Spacial 18500 IP 55 c Struttura in lamiera di acciaio inox 304 spessore 15/10, piegata saldata, con finitura delle superfici lucida; c resistenza meccanica agli urti: IK 08 secondo EN 50102; c omologazioni: DNV, UL, CSA, BV, LROS, LCIE. Cassette in inox 54900 IP66 c Cassette monoblocco in acciaio inossidabile AISI304 o a richiesta in inox AISI304L (resistente agli agenti organici molto corrosivi) o inox AISI316 (resistente agli acidi concentrati); c resistenza meccanica agli urti: IK 10 secondo EN 50102; c accessori in comune con la serie Spacial 3000; c omologazioni: UL-50, BV. Armadi monoblocco Spacial 18500 IP 55 Armadi affiancabili Spacial 10000 IP 55 c Struttura modulare autoestinguente con corpo in poliestere rinforzato con fibre di vetro pressato a caldo, finitura liscia, colore RAL 7032; c armadi a doppio isolamento; c resistenza meccanica agli urti secondo EN 50102: v IK 10 (20 joule) versione con porta piena v IK 08 (5 joule) versione con porta trasparente c omologazioni: BV, LCIE, UL, CSA. c Struttura composta da pannelli laterali avvitati e porta piena in lamiera di acciaio spessore 15/10 mm e cornice di rinforzo, rivestimento a base poliestere strutturato, colore RAL 7032; c resistenza meccanica agli urti: IK 10 secondo EN 50102; c omologazioni : BV, LR. Cellule Spacial 6000 IP 55 c Struttura in lamiera di acciaio piegata saldata, cornice e montanti spessore 15/10, fiancate, fondo, tetto e porta in lamiera di acciaio piegata saldata spessore 15/10, rivestimento a base poliestere strutturato, colore RAL 7032; c resistenza meccanica agli urti: IK 10 secondo EN 50102; c omologazioni: DNV, UL, CSA, BV, LROS. 283 Quadri prefabbricati Richiami sulle norme applicabili e i criteri di verifica termica dei quadri elettrici La norma tecnica di riferimento per la costruzione dei quadri elettrici (CEI EN 60439-1) impone che il fabbricante faccia una verifica del comportamento termico del quadro, nelle condizioni da lui definite “normali di esercizio”; questa verifica ha lo scopo di garantire il funzionamento corretto e sicuro del quadro sotto i seguenti aspetti: c le diverse parti dell’apparecchiatura non devono superare le sovratemperature specificate per ognuna di esse, garantendo così il non verificarsi di danneggiamenti sulla parte di impianto collegata al quadro né sulle parti adiacenti in materiale isolante; c deve essere assicurata la sicurezza dell’operatore eventualmente a contatto con le parti accessibili dell’apparecchiatura; c gli apparecchi, nei limiti di tensione per essi prescritti, devono funzionare in modo soddisfacente alla temperatura dell’aria ambiente all’interno del quadro. Durante queste prove si effettuano, tra l’altro, le misure di: c temperatura: v dell’aria nelle diverse zone dell’involucro v dei conduttori – in particolare, sui sistemi sbarre e sulle derivazioni c dei punti più caldi degli apparecchi (bimetalli, ambiente dell’elettronica) c corrente; c altri parametri: servono per la caratterizzazione del comportamento termico dell’involucro, ad esempio i coefficienti di scambio aria/pareti. I dati di prova, raccolti durante un numero significativo di verifiche termiche su quadri di differente costruzione e di diverse configurazioni, permettono di costruirsi un modello significativo applicabile a quadri della stessa serie, utilizzando per il calcolo coefficienti e parametri ricavati dall’analisi statistica delle prove effettuate. Per quanto riguarda gli involucri vuoti oggetto del presente capitolo, è di recente pubblicazione la norma europea CEI EN 50298 (CEI 17-71) “Involucri destinati alle apparecchiature a bassa tensione. Regole generali per gli involucri vuoti”; questa norma si applica ad involucri da utilizzare per la realizzazione di quadri conformi alla norma CEI EN 60439-1 e può essere utilizzata anche come base per altri Comitati Tecnici (ad esempio, CT44 “Equipaggiamento elettrico delle macchine”). La norma si applica agli involucri vuoti, prima che l’apparecchiatura sia installata al loro interno, e nello stato in cui questi sono consegnati dal fornitore; la conformità alle prescrizioni di sicurezza della norma di prodotto applicabile è responsabilità del costruttore finale del quadro. La norma inoltre richiede che il costruttore dell’involucro fornisca informazioni specifiche relative al potere di dissipazione termica della superficie effettiva di raffreddamento, al fine di dare all’utilizzatore dati corretti per la scelta del materiale 284 Contenitori universali Sarel Il condizionamento termico dei quadri elettrici elettrico da installare; la temperatura dell’aria all’interno dello spazio protetto (spazio interno o parte di spazio interno dell’involucro, specificato dal costruttore, destinato al montaggio dell’apparecchiatura e per il quale è garantita la protezione dell’involucro) è ottenuta con una distribuzione uniforme della potenza dissipata all’interno dell’involucro. La norma specifica anche che i dati dovranno essere presentati secondo un metodo di calcolo appropriato e, come esempio non esclusivo, cita la CEI 17-43 (Pubblicazione IEC 60890 e, in Europa, HD 528 S1:1989). Il costruttore ha infatti la possibilità di utilizzare criteri o metodi di calcolo differenti, correlati ai fenomeni fisici di distribuzione e dissipazione del calore, e fornendo all’utilizzatore gli strumenti per dimensionare correttamente il quadro dal punto di vista termico. Di seguito sarà descritto un metodo di calcolo per la determinazione del regime termico di un quadro elettrico e la successiva individuazione del sistema di condizionamento termico (raffreddamento e/ o riscaldamento del quadro), che meglio risolva i problemi di esercizio del quadro soddisfacendo ai requisiti tecnici e ottimizzando anche i costi d’installazione. I limiti essenziali di questo metodo, come vedremo, risiedono nel fatto che: c si applica bene ad involucri non compartimentati di tipo armadio, cassette e, quindi, non ad applicazioni di quadri di potenza fortemente segregati, dove la localizzazione delle sorgenti di calore e gli scambi tra le diverse zone influenzano molto il riscaldamento; c in ogni caso, non tiene conto della posizione delle sorgenti di calore, spesso non ripartite in modo uniforme. In particolare, il metodo sarà applicato ad una gamma di involucri per la realizzazione di quadri “universali” (bordo macchina, automazione,...), per i quali le norme di prodotto applicabili (CEI EN 60439-1, CEI EN 60204-1,...) non sempre definiscono con chiarezza le modalità di verifica termica e, comunque, non forniscono elementi ulteriori di prescrizione. Calcolo termico Il bilancio termico si effettua confrontando la potenza emessa dagli apparecchi con la potenza dissipata dalle pareti dell’involucro in modo naturale e consente di calcolare la temperatura interna del quadro senza l’utilizzo di dispositivo termico, decidendo poi se sia necessario installarne uno, tenendo in conto i dati di temperatura esterna e di quella interna desiderata. Di seguito è descritta la procedura di calcolo, in funzione delle caratteristiche dell’involucro, della potenza termica dissipata dai componenti al suo interno, delle caratteristiche dell’aria ambiente: 1) Caratteristiche dell’involucro e determinazione della superficie effettiva di raffreddamento (S). I primi dati relativi all’involucro sono i seguenti: c dimensioni: v H = Altezza v L = Larghezza v P = Profondità c posizione secondo quanto previsto dalla Pubblicazione CEI 17-43: v accessibile da tutti i lati S = 1.8 x H x (L + P) + 1.4 x L x P v appoggiato al muro S = 1.4 x L x (H + P) + 1.8 x P x H v Estremo in caso di affiancamento S = 1.4 x P x (H + L) + 1.8 x L x H v Estremo in caso di affiancamento, al muro S = 1.4 x H x (L + P) + 1.4 x L x P v Intermedio in caso di affiancamento S = 1.8 x L x H + 1.4 x L x P + P x H v Intermedio in caso di affiancamento, al muro S = 1.4 x L x (H + P) + P x H v Intermedio in caso di affiancamento, al muro e parte superiore coperta S = 1.4 x L x H + 0.7 x L x P + P x H Il risultato di questa prima operazione di calcolo è il valore della superficie effettiva di raffreddamento, ovvero la superficie considerata efficace ai fini della dissipazione verso l’esterno del calore generato dai componenti installati all’interno dell’involucro. Il metodo utilizzato in questa prima fase è esattamente quello previsto all’interno della già citata Pubblicazione CEI, il rapporto tecnico 17-43 (IEC 60890). Nel caso di utilizzo di cassette e armadi universali Sarel, il valore della superficie effettiva di raffreddamento è fornito direttamente in funzione del tipo di carpenteria scelta sul documento “Condizionamento termico dei quadri elettrici Sarel”. 2) Potenza termica dissipata dai componenti in funzionamento (Pd). Le sorgenti di calore all’interno di un quadro elettrico sono generalmente i sistemi di sbarre, i conduttori di collegamento e gli apparecchi elettrici: in particolare, nei quadri di distribuzione elettrica, gli interruttori automatici costituiscono la parte preponderante dell’apparecchiatura di potenza; questi ed altri componenti, quali contattori e sezionatori-fusibili sono i maggiori responsabili della generazione di calore. Altri componenti che contribuiscono al riscaldamento del quadro e, in maggior misura, nei quadri di automazione e bordo macchina, sono i trasformatori (per macchine, di sicurezza, ...), raddrizzatori con filtri, variatori di velocità, batterie di condensatori, etc. Il calcolo della potenza termica dissipata si effettua con il metodo indicato a pag. 280 di questa guida. 3) Caratteristiche dell’aria ambiente Altri parametri utili alla caratterizzazione del comportamento termico sono i dati ambientali riferiti all’aria del locale dove sono previsti l’installazione e il funzionamento del quadro; in particolare, occorre conoscere Temax e Temin che rappresentano, rispettivamente, i valori massimo e minimo di temperatura prevista e Hr che è il valore di “umidità relativa “ media da considerare. Schneider Electric Quadri prefabbricati La conoscenza di questi valori, oltre alla verifica della temperatura interna massima alla quale il quadro può trovarsi a dover funzionare, permette anche di calcolare la temperatura del punto di condensa Tr, allo scopo di valutare la necessità di utilizzare dispositivi (resistori o altro) che evitino la formazione di condensa in punti critici del quadro. A tale scopo si può utilizzare la tabella sottostante, con la quale, a partire dai valori di Temax e Hr, e in condizioni “normali” di pressione atmosferica, si determina il valore di temperatura Tr, al di sotto del quale possono verificarsi fenomeni di condensa. Tamb Tasso di umidità relativa (°C) ambiente % 40 50 60 70 80 90 20 6 9 12 14 16 18 25 11 14 17 19 21 23 30 15 19 21 24 26 28 35 19 23 26 29 31 33 40 24 28 31 34 36 38 45 28 32 36 38 41 43 50 33 37 40 23 46 48 55 37 41 45 48 51 53 100 20 25 30 35 40 45 50 55 4) Temperature interne medie desiderate Per il corretto funzionamento del quadro e dei suoi componenti si fissa l’intervallo di temperatura interna desiderata, cioè quello al di fuori del quale non è opportuno andare. In generale: c la temperatura interna massima desiderata Tdmax è funzione dei componenti interni al quadro e della temperatura ambiente per la quale essi sono caratterizzati (in termini di corrente nominale, potenza, prestazioni); c la temperatura interna minima desiderata Tdmin deve essere scelta come valore massimo tra la temperatura di condensa Tr già calcolata e la temperatura minima prevista per il corretto funzionamento degli apparecchi. 5) Temperatura finale nell’armadio senza sistema termico Per il calcolo della temperatura all’interno del quadro nelle condizioni di equilibrio termico, si fa riferimento alla formula che regolamenta la trasmissione del calore per conduzione: Pd = K x S x (Ti – Te) (1) dove Pd : potenza che l’involucro riesce a scambiare verso l’esterno (W); K : è una caratteristica del mezzo conduttore, cioè, nel nostro caso, del materiale di cui è costituito l’involucro; il valore è anche funzione della temperatura ma è quasi sempre considerato una costante. Valori tipici per i vari tipi di involucro, passando da quelli a bassa a quelli a più alta conduttività termica, sono: K = 3.5 W/m2 °C poliestere K = 3.7 W/m2 °C acciaio inossidabile K = 5.5 W/m2 °C lamiera verniciata K = 12 W/m2 °C alluminio S: superficie effettiva di raffreddamento (m2); (Ti – Te): differenza di temperatura tra due punti, uno interno ed il secondo esterno al quadro (°C); È interessante utilizzare la formula per determinare le condizioni “limite”, ovvero i valori di temperatura massima (Timax) e minima (Timin), che l’aria ambiente all’interno del quadro può trovarsi a raggiungere in equilibrio termico, al fine di confrontarli con i valori già conosciuti (o calcolati) di temperature interne (massime e minime) desiderate. Temperatura interna massima (Timax): Per il calcolo della possibile temperatura massima all’interno dell’involucro, si ipotizza di avere il quadro in funzionamento di regime contemporaneamente alla situazione di temperatura massima dell’ambiente esterno. La formula (1) ci porta a: c Tdmin>Timin: in questo caso, invece, occorre prevedere un sistema di riscaldamento che entri in funzione alle temperature più basse, al fine di riportare la temperatura del quadro a valori superiori a quelli per cui si verificano fenomeni di condensa e a quelli minimi per cui è garantito il corretto funzionamento dei componenti. In questo caso, la potenza “riscaldante” da installare (elementi resistori) si calcola come segue: v Funzionamento in servizio continuo: Prisc = K x S x (Tdmin – Temin) – Pd v Funzionamento in servizio intermittente: Prisc = K x S x (Tdmin – Temin) Generalmente si utilizzano dei particolari resistori anticondensa, che favoriscono la convezione naturale e garantiscono un riscaldamento rapido ed uniforme all’interno dell’armadio. Questa soluzione è economica, affidabile ma comporta un consumo aggiuntivo di energia e occupa spazio all’interno del quadro. Timax = Temax + Pd/K x S (2) Temperatura interna minima (Timin): Per il calcolo della possibile temperatura minima all’interno dell’involucro, occorre fare due ipotesi differenti di funzionamento del quadro: c Funzionamento in servizio continuo: Timin = Temin + Pd/K x S (3) si è ipotizzato cioè che il quadro funzioni in condizioni normali di esercizio nel momento in cui l’ambiente esterno raggiunge la temperatura più bassa per esso prevista. c Funzionamento in servizio intermittente: Timin = Temin (4) in questo caso è nullo il contributo in temperatura dovuto al termine di potenza dissipata dai componenti (in quanto Pd = 0) e si ipotizza che ciò accada nel momento in cui l’ambiente esterno raggiunge la temperatura più bassa per esso prevista. 6) Scelta del tipo di sistema termico e della sua potenza P Con i dati a questo punto disponibili, si può considerare l’eventualità di utilizzare un sistema di condizionamento termico, al fine di riscaldare o raffreddare l’aria all’interno del quadro. Considerando le situazioni “limite” di temperature minime e massime, si possono presentare i seguenti casi: c Tdmin≤Timin: non è necessario installare il sistema termico; eventualmente, si può utilizzare un ventilatore per far circolare l’aria ed omogeneizzare la temperatura; Resistori anticondensa c Tdmax<Timax: in questo caso, occorre installare un sistema termico per il raffreddamento la cui potenza necessaria è pari a: Praff = Pd – K x S x (Tdmax – Temax) Il raffreddamento può essere realizzato in modi differenti a seconda del valore della differenza Tdmax – Temax . Nel caso in cui si abbia Tdmax – Temax>5°C le soluzioni possono essere: c sovradimensionare l’involucro: è una soluzione economica, non richiede manutenzione e non fa variare il grado di protezione del quadro; per contro la quantità di calore dissipata in aggiunta è relativamente ridotta e aumentano le dimensioni d’ingombro; c utilizzare bocchette d’aerazione: l’ingresso di aria fresca dall’esterno attraverso bocchette di aerazione migliora la dissipazione di calore per convezione naturale; questa soluzione è utilizzabile per (segue) Schneider Electric 285 Quadri prefabbricati dissipare potenze ridotte e solo in caso di ambienti poco polverosi in quanto si riduce il grado di protezione; Contenitori universali Sarel Il condizionamento termico dei quadri elettrici c utilizzare uno scambiatore di calore ARIA/ARIA: gli scambiatori di calore aria/ aria sono in generale apparecchi di buone prestazioni e di relativa semplicità di installazione e di utilizzo; i flussi di aria calda all’interno del quadro e di aria fredda dall’ambiente esterno sono creati da due ventilatori separati, i cui flussi circolano dalle parti opposte di pareti ermetiche di separazione, onde evitare la penetrazione di polvere o umidità all’interno dell’armadio. temperatura desiderata all’interno del quadro è inferiore alla temperatura ambiente esterna o quando la quantità di calore da evacuare dall’interno del quadro è rilevante. Gruppo di raffreddamento Sistema di aerazione naturale c utilizzare ventilatori per immissione di aria fresca: la circolazione dell’aria all’interno del quadro grazie all’installazione di un ventilatore consente di rendere uniforme la temperatura evitando la formazione di punti caldi concentrati che potrebbero nuocere ad alcuni componenti. I ventilatori “da quadro” garantiscono la dissipazione verso l’esterno di una quantità rilevante di calore emessa dai componenti dei quadri elettrici; si tenga conto della loro buona durata ed affidabilità, con la conseguente garanzia del buon funzionamento dell’impianto nel tempo. Questa soluzione risulta efficace ed economica e permette di risolvere il problema dell’aumento della temperatura nei quadri elettrici con installazione e manutenzione relativamente semplici; inoltre garantisce il mantenimento del grado di protezione IP dell’involucro, utilizzando gli opportuni accessori di tenuta. Calcolo della portata dei gruppi ventilanti Per la scelta dei gruppi ventilanti adeguati, si deve calcolare la portata necessaria ad evacuare la quantità di calore determinata con il calcolo termico: ∆ = Praff/(Tdmax – Temax) x 3.1 (m3/h). Il risultato ottenuto, in termini di portata, corrisponde alla prestazione che deve assicurare l’associazione ventilatore (motore + filtro + griglia di entrata) + griglia di uscita completa di filtro; Ventilatore per l'immissione di aria fresca 286 Scambiatore di calore aria/aria L’aria calda proveniente dal quadro riscalda le pareti che vengono a loro volta raffreddate dall’aria fresca esterna; ovviamente, il trasferimento avviene sempre dal lato più caldo verso il lato più freddo, motivo per il quale gli scambiatori di calore aria/aria possono essere utilizzati solo se la temperatura ambiente esterna è inferiore alla temperatura interna desiderata di almeno 5°C. Altri punti caratteristici del sistema sono i seguenti: c il gruppo di scambio in alluminio è il punto centrale del sistema e può essere facilmente pulito, semplicemente smontandolo; c il funzionamento permanente del ventilatore interno evita la formazione di punti caldi all’interno del quadro elettrico; c la regolazione della temperatura integrata all’apparecchio si effettua mediante messa in funzione o arresto del ventilatore del circuito esterno. Calcolo della potenza specifica Per la corretta scelta dello scambiatore aria/ aria, occorre calcolare la sua potenza specifica, in funzione della quantità di calore da evacuare verso l’esterno determinata con il calcolo termico: q = Praff/(Tdmax – Temax) (W/K); con la conoscenza del valore di q si può individuare il sistema termico adatto, a partire dai dati tecnici forniti a catalogo e considerando lo scambiatore di potenza specifica di valore uguale o immediatamente superiore. Nel caso in cui si abbia Tdmax – Temax≤5°C le soluzioni possono essere: c utilizzare gruppi di raffreddamento: i gruppi di raffreddamento sono generalmente utilizzati in ambienti particolarmente severi ove la temperatura può raggiungere elevati valori (e.g. 55°C); sono indicati soprattutto quando la Altri punti caratteristici del sistema sono i seguenti: c l’installazione non compromette il grado di protezione del quadro; c il filtro nel circuito esterno, facilmente sostituibile e poco costoso, consente il funzionamento anche quando l’aria ambiente risulta polverosa o carica di particelle d’olio; ciò garantisce il mantenimento delle prestazioni del sistema per tutta la sua durata; c i gruppi di raffreddamento assicurano la regolazione della temperatura del quadro ed anche la funzione di allarme in caso di anomalie di funzionamento. Calcolo della potenza La potenza del gruppo di raffreddamento necessaria ad evacuare la quantità di calore dissipata all’interno dell’armadio è stata calcolata con il bilancio termico e corrisponde al valore Praff; la scelta del gruppo di raffreddamento viene effettuata ricorrendo ad opportuni diagrammi che indicano la potenza che i gruppi di raffreddamento possono dissipare in funzione della temperatura esterna e di quella interna desiderata (si veda a questo proposito il catalogo Contenitori Universali Sarel 2000). Occorre confrontare la potenza da dissipare (Praff) con la potenza dissipabile dal gruppo di raffreddamento. c utilizzare scambiatori di calore ARIA/ ACQUA: gli scambiatori di calore aria/acqua funzionano con lo stesso principio degli scambiatori aria/aria, con la differenza, naturalmente, che l’aria esterna è sostituita dall’acqua fredda fornita da una rete installata sul sito industriale; lo scambio di fluido consente di dissipare quantità di calore molto più importanti, funzionando eventualmente anche in condizioni di temperatura all’interno del quadro al di sotto della temperatura ambiente. Altri punti caratteristici del sistema sono i seguenti: c la regolazione della temperatura all’interno del quadro si effettua agendo sulla portata dell’acqua; Schneider Electric Quadri prefabbricati c il circuito dell’acqua di raffreddamento è protetto da un dispositivo d’interruzione che agisce sull’alimentazione, garantendo così la completa sicurezza all’impianto elettrico. di calore è in grado di dissipare; questo valore è fornito da opportuni diagrammi in funzione della temperatura interna desiderata, della temperatura dell'acqua e della portata d'acqua di cui si dispone (si veda a questo proposito il catalogo Contenitori Universali Sarel 2000). c Tdmax≥Timax: non è necessario installare il sistema termico; eventualmente, si può utilizzare un ventilatore per evitare la formazione di punti caldi. Esempio Consideriamo un quadro universale Sarel della serie Spacial 6000 in lamiera verniciata avente dimensioni: c H = 2000 mm; c L = 800 mm; c P = 400 mm. Scambiatore di calore aria/acqua Calcolo della potenza La potenza dello scambiatore necessaria ad evacuare la quantità di calore dissipata all’interno del quadro è stata calcolata con il bilancio termico e corrisponde al valore Praff; la scelta dello scambiatore di calore viene effettuata confrontando questo valore con il valore di potenza che lo scambiatore Schneider Electric e appoggiato al muro. La superficie effettiva di raffreddamento è data da: S = 1.4 x L x (H+P) + 1.8 x P x H = 4.13 m2 I componenti all’interno del quadro dissipano una potenza pari a : Pd = 650 W. Le condizioni di temperatura sono le seguenti: c Temax = 32°C; c Temin = 15°C; c Hr = 70%; c Tr = 20°C (temperatura di condensa). Si calcolano i seguenti valori di temperatura interna in casa di assenza di sistemi termici: c Timax = Pd/k x s + Temax = 61°C; c Timin servizio continuo = Pd/k x s + Temin = 44°C; c Timin servizio intermittente = Temin = 15°C; dove k = 5.5 Wm2/°C. Poiché si desidera avere per il quadro: c Tdmax = 40°C; c Tdmin = 26°C. Occorre apportare delle modifiche al quadro: c Timax > Tdmax: installazione di un gruppo di raffreddamento di potenza: Praff = Pd – k x s x(Tdmax – Temax) = 468 W c Tdmin < Timin in servizio continuo: non occorre riscaldare; c Tdmin > Timin in servizio intermittente: occorre inserire una resistenza anticondensa. La potenza riscaldante necessaria è: Prisc = k x s x (Tdmin – Temin) = 250 W. 287 Quadri prefabbricati 288 Schneider Electric Il sistema d'installazione modulare Schneider Electric Centralini e quadri per apparecchiature modulari 290 Verifiche e prove secondo norma CEI 23-51 292 Quadri di distribuzione a norme CEI EN 60439-4 295 Prese e spine di tipo industriale 297 Guida alla scelta 300 Grado di protezione degli involucri 301 289 Centralini e quadri per apparecchiature modulari Il sistema d'installazione modulare c elevata robustezza; c materiale autoestinguente in conformità alla norma CEI 50-11; c conformità alla norma CEI 23-49. Gli elementi componenti il sistema di installazione modulare permettono di realizzare quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare conformi alla norma CEI 23-51. Le caratteristiche comuni sono: c corrente nominale fino a 125 A; c guida DIN simmetrica; Le tabelle seguenti consentono di individuare facilmente il contenitore da utilizzare a seconda del materiale usato, del tipo di installazione, del grado di protezione richiesto, del numero totale di moduli e della disposizione degli apparecchi modulari su una o più file; la scelta è eseguita tra le soluzioni proposte nell'offerta centralini e quadri di distribuzione della serie Mini Coreos, Coreos, Coreos 24, Kaedra e G125. Per ogni contenitore scelto nelle tabelle seguenti è fornito il dato di potenza dissipabile necessario per la verifica termica richiesta dalla norma CEI 23-51. Centralini e quadri da incasso IP40 - colore bianco Spine mobili potenza dissipata [w] numero moduli file 4 1 porta trasparente IP40 RAL9003 19 porta opaca IP40 RAL9003 19 6 1 21 21 8 1 27 27 12 1X12 34 34 18 1X18 41 41 24 2X12 34 34 36 2X18 36 3X12 48 2X24 48 Spine da parete Serie Coreos porta trasparente IP40 RAL9001 porta opaca IP40 RAL9001 porta trasparente IP41 RAL9001 porta opaca IP41 RAL9001 53 53 105 105 145 145 68 68 64 64 4X12 80 80 54 3X18 98 98 72 3X24 72 4X18 114 114 96 4X24 173 173 120 5X24 185 185 144 6X24 195 195 38 38 Centralini e quadri da parete IP40 - colore bianco Serie Mini Coreos potenza dissipata [w] Serie Coreos numero moduli file 2 1 senza porta IP40 RAL9003 8 porta trasparente IP40 RAL9003 porta opaca IP40 RAL9003 4 1 6 11 11 6 1 8 11 11 8 1 14 15 15 12 1X12 18 18 18 18 1X18 24 24 24 1X24 24 2X12 32 20 20 36 2X18 36 3X12 27 22 22 48 2X24 54 3X18 72 3X24 72 4X18 96 120 144 290 senza porta IP40 RAL9001 porta trasparente IP40 RAL9001 Serie Coreos 24 porta opaca IP40 RAL9001 senza porta IP41 RAL9001 porta trasparente IP41 RAL9001 porta opaca IP41 RAL9001 60 52 52 83 74 74 109 88 88 4X24 132 103 103 5X24 156 115 115 6x24 171 123 123 41 57 48 48 89 55 55 98 67 67 Schneider Electric Il sistema d'installazione modulare Centralini e quadri da parete IP40 - colore grigio Serie Mini Coreos potenza dissipata [w] Serie Coreos numero moduli file 2 1 senza porta IP40 RAL7035 8 porta trasparente IP40 RAL7035 porta opaca IP40 RAL7035 4 1 6 11 11 6 1 8 11 11 8 1 14 15 15 12 1X12 18 18 18 18 1X18 24 24 24 1X24 24 2X12 32 20 20 36 2X18 36 3X12 27 22 22 48 2X24 54 3X18 72 3X24 72 4X18 96 120 144 senza porta IP40 RAL7035 Serie Coreos 24 porta trasparente IP40 RAL7035 senza porta IP41 RAL7035 porta trasparente IP41 RAL7035 porta opaca IP41 RAL7035 60 52 52 83 74 74 109 88 88 4X24 132 103 103 5X24 156 115 115 6x24 171 123 123 41 57 48 48 89 55 55 98 67 67 Centralini e quadri da parete IP65 - colore grigio Centralini metallici IP40 Serie G125 Serie Kaedra potenza dissipata [w] numero moduli file 3 1 porta trasparente IP65 RAL7035 8 4 1 6 1 8 porta opaca IP40 RAL7035 porta trasparente IP65 RAL7035 porta trasparente dimensioni hxlxp porta opaca IP65 RAL7035 potenza dissipata [w] numero moduli file 36 2x18 sporgente 64,7 incasso 70,2 10 54 3x18 78 82,5 11 72 4x18 92 95 1 15 72 3x24 86,5 94 12 1 19 96 4x24 103,4 117 12 1 28 120 5x24 120 139 18 1 39 144 6x24 139,36 162,3 24 2X12 34 30 (1) 37 (2) 460x340x160 34 460x448x160 45 50 (3) 610x340x160 45 36 2X18 45 36 3X12 45 54 3X18 67 610x448x160 67 54 4X18 89 842x448x160 89 (1) Quadro con interfaccia avente 1 apertura (2) Quadro con interfaccia avente 3 aperture (3) Quadro con interfaccia avente 4 aperture Schneider Electric 291 Il sistema d'installazione modulare La norma sperimentale CEI 23-51 contiene le prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove a cui sottoporre i quadri realizzati per installazioni domestiche e similari, aventi le seguenti caratteristiche: c tensione nominale fino a 440 V; c corrente nominale in entrata fino a 125 A, che corrisponde alla massima corrente nominale degli apparecchi di protezione e manovra in entrata; c corrente presunta di cortocircuito nominale non superiore a 10 kA o protetti con dispositivo di protezione avente corrente limitata massima di 15 kA; c temperatura ambiente di 25 °C con limite solo occasionale di 35 °C. Le verifiche richieste dalla norma sperimentale CEI 23-51 sono le prove individuali che vanno eseguite dall’installatore su ogni esemplare. Le verifiche da effettuare sono richiamate nella tabella 1. L’unica caratteristica che richiede una verifica coordinata, prevista solo per quadri con corrente nominale > 32 A, monofase e trifase è la sovratemperatura del quadro. Il costruttore dell’involucro fornisce il valore della potenza massima dissipabile secondo i criteri previsti dalla norma CEI 23-49 (Pinv); l’installatore deve verificare che la potenza dissipata dagli apparecchi installati non superi tale limite. Le altre prove di tipo sono di competenza del costrutture dell’involucro e sono eseguite in accordo con la norma sperimentale CEI 23-49. Esse comprendono i punti 4-5-6-7-10 di tabella 1: c la resistenza meccanica all’impatto; c il grado di protezione; c la resistenza del materiale isolante al calore anormale e al fuoco; c la resistenza alla ruggine e all’umidità. Una volta effettuate le verifiche e le prove aggiuntive previste, il costrutture del quadro dovrà fornire al committente: c la dichiarazione di conformità del quadro alla regola dell’arte (Allegato A); c la relazione di verifica dei limiti di sovratemperature, quando sia richiesta la prova (Allegato B); c lo schema unifilare dei circuiti del quadro e i dati tecnici dei componenti (Allegato C). Se il costruttore del quadro è anche l’impresa installatrice dell’impianto, egli dovrà compilare la dichiarazione di conformità del quadro, che allegherà alla dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico alla regola dell’arte secondo la legge 46/90. Calcolo della corrente nominale del quadro (Inq) La corrente nominale del quadro (Inq) è definita come il valore più basso tra la corrente nominale degli apparecchi in entrata (Ine) e la somma delle correnti nominali degli apparecchi in uscita (Inu). Inq = minore tra (Ine, Inu) 292 Verifiche e prove secondo norma CEI 23-51 Tabella 1. Elenco delle verifiche e prove da eseguire sui quadri di distribuzione per uso domestico e similare Rif. Caratteristiche da controllare Verifiche e prove (in generale) 1 costruzione e identificazione apposizione di una targa, controllo visivo dei relativi dati e verifica della conformità del quadro agli schemi, dati tecnici, ecc. (vedere 6.4.1 norma CEI 23-51) 2 Limiti di • • sovratemperatura Verifica dei limiti di sovratemperatura mediante il calcolo della potenza dissipata (vedere 6.4.2 norma CEI 23-51) 3 Resistenza di isolamento Verifica della resistenza di isolamento (vedere 6.4.3 norma CEI 23-51) 4 Resistenza meccanica all’impatto Verifica della resistenza meccanica (1) 5 Grado di protezione Verifica del grado di protezione (vedere 6.4.4 norma CEI 23-51) (1) 6 Resistenza del materiale isolante al calore anomale e al fuoco Prova del filo incandescente (solo per involucri in materiale isolante) (1) 7 Resistenza del materiale isolante al calore Prova di pressione con la sfera (solo per involucri in materiale isolante) (1) 8 Tenuta al cortocircuito Non applicabile 9 Efficienza del circuito di protezione Verifica dell’efficienza del circuito di protezione (solo per involucri in materiale metallico) (vedere 6.4.4 norma CEI 23-51) 10 Resistenza alla ruggine e all’umidità Verifica della resistenza alla ruggine e all’umidità (vedere 6.4.1 norma CEI 23-51) (1) 11 Cablaggio funzionamento meccanico e, se necessario funzionamento elettrico Verifica del corretto cablaggio funzionamento meccanico e, se necessario funzionamento elettrico (vedere 6.4.1 norma CEI 23-51) • • • • • • • • • (1) le prove N° 4, 5, 6, 7 e 10 sono in accordo con la Norma CEI 23-49. Esse non si effettuano se l‘involucro è stato riconosciuto conforme a questa Norma. Schema a blocchi per le verifiche dei quadri di distribuzione per uso domestico e similare Quadri realizzati con involucro conforme alla norma sperimentale CEI 23-49 Il circuito in entrata è monofase? No Sì La corrente nominale Inq è ≥ 32 A? No Sì Eseguire le verifiche N. 1 e 11 della tabella 1 Eseguire le verifiche N. 1, 2, 3, 9 e 11 della tabella 1 Dichiarazione di conformità Allegato A-C Dichiarazione di conformità Allegato A-B-C Schneider Electric Il sistema d'installazione modulare Per i quadri dove è richiesta la verifica dei limiti di sovratemperatura, l’installatore deve verificare, mediante un semplice calcolo, che la potenza totale (Ptot) dissipata dai componenti sia inferiore o al massimo uguale alla potenza che l’involucro (Pinv) è in grado di dissipare. I dati delle potenze Pinv, caratteristici di ciascun involucro, sono riportati nelle tabelle delle pagine precedenti. La relazione da verificare è la seguente Ptot ≤ Pinv. La potenza totale Ptot si ottiene con la formula Ptot = Pdp + 0,2 Pdp + Pau. La potenza totale dissipata nel quadro (Ptot) è data dalla somma della potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp), tenendo conto dei fattori di utilizzo (Ke) e di contemporaneità (K), aumentata del 20% per tener conto del contributo dei collegamenti e di altri piccoli apparecchi come prese a spina, relé, ecc... Qualora vengano installati nel quadro altri componenti che dissipano una potenza significativa (trasformatori per suonerie, lampade di segnalazione, ecc...) deve essere sommata anche la potenza conosciuta di questi ausiliari (Pau). Per il calcolo della potenza dissipata dagli apparecchi è conveniente riferirsi alla tabella 2, riportata in questa pagina, che è stata ricavata dall’Allegato B della norma. Questa tabella, debitamente compilata, può risultare molto utile all’installatore perché deve essere allegata alla relazione di verifica termica da fornire al committente. In questa tabella la potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra può essere facilmente calcolata moltiplicando la potenza dissipata per polo, fornita dal costruttore degli apparecchi, per il numero di poli dell’interruttore. In caso di interruttore tetrapolare, agli effetti termici si considerano solo tre poli. Per i circuiti in entrata la potenza dissipata da ciascun apparecchio dovrà essere moltiplicata per il fattore di utilizzo (Ke) elevato al quadrato e per i circuiti in uscita la potenza di ciascun apparecchio andrà moltiplicata per il fattore di contemporaneità (K) elevato al quadrato, dove K è il rapporto effettivo tra la corrente che circola nel singolo circuito, ove la si conosca, e la relativa corrente nominale, oppure è il valore suggerito dalla norma. Ke e K devono essere elevati al quadrato in quanto la potenza è direttamente proporzionale al quadrato della corrente. Schneider Electric Tabella 2. Potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp) N. Potenza dissipata N. circuito per polo [W] (1) Potenza per Fattore di utilizzo Potenza poli apparecchio (Ke) per i circuiti dissipata (2) di protezione in entrata da ciascun e di manovra Fattore di apparecchio contemporaneità (K) [W] (4) Pd [W] (3) per circuiti in uscita circuiti in entrata circuiti in uscita (1) Dato fornito dal Costruttore dell’apparecchio. (2) In caso di interruttore tetrapolare, agli effetti termici, si considerano solo 3 poli. (3) Potenza dissipata per polo moltiplicata per il numero di poli. (4) Per i circuiti in entrata vale: Ke2 x Pd. Per i circuiti in uscita vale: K2 x Pd. Ke e K sono elevati al quadrato in quanto la potenza è direttamente proporzionale al quadrato della corrente. Il fattore di utilizzo (Ke) è un valore sperimentale ed è stato assunto uguale a 0,85 per i circuiti in entrata (si è fatta l’ipotesi che i circuiti in entrata non vengano mai utilizzati al di sopra dell’85% della loro corrente nominale). Il fattore di contemporaneità (K), invece, è un valore che tiene conto della potenza effettiva richiesta in condizioni di esercizio dai circuiti di uscita. totale (somma della colonna) Pdp In mancanza di informazioni sui valori effettivi delle correnti (natura dei carichi, utilizzazione dei carichi nella giornata, ecc...), la norma definisce il valore di K in base al numero dei circuiti di uscita (da 0,8 a 0,5) come definito nella seguente tabella. numero dei circuiti principali 2e3 4e5 da 6 a 9 10 e oltre fattore di contemporaneità K 0,8 0,7 0,6 0,5 293 Verifiche e prove secondo norma CEI 23-51 Esempio di verifica termica Compatibilità elettromagnetica Il sistema d'installazione modulare Tabella 2. Potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp) Esempio di verifica termica Un centralino da realizzare, impiegando un centralino stagno serie Coreos da 24 moduli (404 x 285 x 128 mm) è costituito da un’unità di ingresso e 6 unità di uscita secondo lo schema seguente. N. Potenza dissipata N. circuito per polo [W] (1) Potenza per Fattore di utilizzo Potenza poli apparecchio (Ke) per i circuiti dissipata (2) di protezione in entrata da ciascun e di manovra Fattore di apparecchio contemporaneità (K) [W] (4) Pd [W] (3) per circuiti in uscita ID (4P) 40 A circuiti C60a (2P) (1) 25A C60a (2P) 16A 4 9,6 6,93 in 25A C60a (2P) 3,2 0,85 entrata (2) (3) C60a (2P) 16A C60a (2P) 10A C60a (2P) 10A (4) circuiti 1 3 2 6 0,6 2,16 in 2 3 2 6 0,6 2,16 uscita (5) (6) In aggiunta è presente un trasformatore per suoneria da 8 VA, 12 V. Il numero totale di moduli occupati è pari a 18. Secondo l’indicazione della norma, il fattore di utilizzo del circuito d’entrata (Ke) è pari a 0,85. Per le partenze si usa un valore del coefficiente di contemporaneità pari a 0,6, come suggerito dalla norma. Per il calcolo della potenza dissipata dai dispositivi di protezione e manovra (Pdp) si utilizza la tabella allegata. Occorre inoltre considerare la potenza dissipata dal trasformatore per suoneria: Pau = 0,8 W. La potenza totale Ptot si ottiene con la formula: Ptot = Pdp + 0,2 Pdp + Pau = 22,2 W. La potenza dissipabile dal centralino in oggetto, fornita nelle pagine precedenti è: Pinv = 33 W. Poiché risulta Ptot < Pinv il centralino risulta conforme dal punto di vista termico. 3 2,6 2 5,2 0,6 1,87 4 2,6 2 5,2 0,6 1,87 5 2 2 4 0,6 1,44 6 2 2 4 0,6 1,44 totale (somma della colonna) 17,87 (1) Dato fornito dal Costruttore dell’apparecchio. (2) In caso di interruttore tetrapolare, agli effetti termici, si considerano solo 3 poli. (3) Potenza dissipata per polo moltiplicata per il numero di poli. (4) Per i circuiti in entrata vale: Ke2 x Pd. Per i circuiti in uscita vale: K2 x Pd. Ke e K sono elevati al quadrato in quanto la potenza è direttamente proporzionale al quadrato della corrente. Pdp Esempio di targa identificativa Dati di targa Ogni quadro deve essere fornito di una targa, (CEI 23-51.5 e 6.4.1) che può essere posta anche dietro la portella, che riporti in maniera indelebile i seguenti dati: c Nome o marchio del costruttore (1); c tipo o altro mezzo di identificazione del quadro da parte del costruttore (1); c corrente nominale del quadro (Inq); c natura della corrente e frequenza; c tensione nominale di funzionamento; c grado di protezione (se > di IP 2X C). (1) Come costruttore viene considerato chi realizza il quadro completo assumendosene la responsabilità. 294 (1) Compatibilità elettromagnetica nei centralini di distribuzione La variante V1 alla norma CEI 23-51 fornisce delle indicazioni per la compatibilità elettromagnetica nei centralini di distribuzione. Le prescrizioni per la EMC riguardano i quadri che contengono componenti che possono emettere disturbi elettromagnetici e che non sono immuni. Per questi quadri tuttavia non sono richieste prove se i componenti installati soddisfano già le prescrizioni di EMC per l'ambiente in cui devono essere utilizzati, inserite nelle diverse norme di prodotto o, in mancanza di queste, nelle norme generiche e inoltre il montaggio dei componenti e i relativi cablaggi sono realizzati secondo le istruzioni del costruttore dei componenti. Negli altri casi si devono effettuare le prove di immunità ed emissione indicate nella variante. Schneider Electric Il sistema d'installazione modulare Quadri di distribuzione a norme CEI EN 60439-4 La norma CEI EN 60439-4 La norma CEI EN 60439-4 riguarda le “Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per cantiere (ASC) e si applica alle apparecchiature assiemate costruite in serie (ASC) progettate per l’uso in cantiere, ovvero per i luoghi di lavoro temporanei, che non sono normalmente accessibili al pubblico. I quadri di cantiere e di distribuzione sono, come evidenziato dalle loro sigle ASC e ASD, quadri costruiti in serie (AS..) e come tali devono essere conformi ad un prototipo che abbia superato le prove di tipo. Queste prove, oltre ad essere quelle previste per gli AS, riguardano anche la verifica della costruzione e dell’identificazione, la verifica della resistenza alla ruggine ed alla corrosione, la verifica della resistenza meccanica ed all’urto e la verifica della resistenza dei materiali isolanti al calore, alla temperatura anormale ed al fuoco dovuti a effetti termici interni. Costruttivamente i quadri elettrici utilizzati nei cantieri possono essere di due tipi: t trasportabile: spesso ingombranti e pesanti, devono essere muniti di golfari per essere movimentati ed essere abbastanza robusti per resistere agli spostamenti cui sono soggetti. Prima di essere spostati per l’avanzamento del cantiere è necessario che vengano messi fuori tensione; t mobile:più leggeri e generalmente dotati di maniglie per un facile utilizzo; possono essere spostati anche sotto tensione. I quadri di cantiere e di distribuzione sono, come evidenziato dalle loro sigle ASC e ASD, quadri costruiti in serie (AS..) e come tali devono essere conformi ad un prototipo che abbia superato le prove di tipo. Queste prove, oltre ad essere quelle previste per gli AS, riguardano anche la verifica della costruzione e dell’identificazione, la verifica della resistenza alla ruggine ed alla corrosione, la verifica della resistenza meccanica ed all’urto e la verifica della resistenza dei materiali isolanti al calore, alla temperatura anormale ed al fuoco dovuti a effetti termici interni. Le prove dei quadri Scopo delle prove è verificare la conformità di una data apparecchiatura con le prestazioni dichiarate dal costruttore alle prescrizioni della norma. Esse si suddividono in prove di tipo e prove individuali Le prove di tipo consentono di verificare il progetto del quadro rispetto alle norme e vengono effettuate per iniziativa del Schneider Electric costruttore, su un esemplare dell’apparecchiatura o su parti di apparecchiatura che siano costruite secondo lo stesso progetto o secondo progetti simili. Le prove di tipo possono essere talvolta molto onerose in termini economici, d’attrezzatura e di tempo. Le prove individuali riguardano ogni singolo quadro assiemato , montato e cablato e hanno lo scopo di rilevare difetti inerenti ai materiali e alla fabbricazione e di verificare l’operato del cablatore. Sono sempre e comunque di competenza del costruttore finale, cioè l’installatore/quadrista che dovrà redigere la dichiarazione di conformità del quadro stesso. Le prove individuali sono generalmente di semplice esecuzione e di basso costo. Responsabilità Come previsto dalla legge 46/90, ed in particolare per i cantieri all’articolo 12, nonché dai relativi decreti, l’installatore è tenuto a redigere e rilasciare al committente di lavori una dichiarazione di conformità che deve comprendere tutti gli allegati obbligatori previsti (file tecnico), tra i quali, il più importante, è la relazione con tipologie dei materiali utilizzati. Questo documento elenca i componenti utilizzati nell’impianto specificandone la conformità alle norme nazionali CEI o europee del CENELEC e il tipo di certificazione o dichiarazione di cui il prodotto è dotato. Per i quadri elettrici ASD o ASC l’installatore deve far riferimento e dichiarare che le apparecchiature installate sono conformi rispettivamente alle norme CEI EN 60439-1/ 3 e1/ 4 in quanto in possesso di dichiarazione di conformità del costruttore o dell’assemblatore, che con tale documento ne assume la responsabilità giuridica. Ricordiamo che: c il costruttore, o più precisamente il produttore, è colui il quale produce il quadro e lo vende come componente montato e cablato; egli deve effettuare tutte le prove di tipo previsto dalla norma; c l’assemblatore è il quadrista, ovvero chi assembla il quadro, ma non i componenti sciolti per costruirlo; egli deve eseguire solo le prove di accettazione individuali previste dalle norme. c l’installatore si assume solo la responsabilità di scegliere correttamente i componenti, dotati di dichiarazione di conformità alle norme specifiche di prodotto e con le caratteristiche idonee al luogo d’installazione, e di averli installati a regola d’arte e secondo le istruzioni del costruttore (nel caso dei quadri, del produttore o dell’assemblatore). 295 Il sistema d'installazione modulare Quadri per cantiere ASC cablati in fabbrica Caratteristiche Sono destinati all’alimentazione di utenze mobili in cantieri per la costruzione, manutenzione o demolizione di edifici. c grado di protezione secondo norme IEC 529 e CEI EN 60529: IP44-IP65 c grado di protezione contro gli impatti meccanici esterni secondo norme CEI EN 50102: IK09 c resistenza al fuoco e al calore anormale secondo norme IEC 695-2-1e CEI 50-11: 650°C (glow wire) c caratteristiche di isolamento completo secondo norme CEI 64-8 e CEI EN 60439-1 c materiale quadro prese v tecnopolimero autoestinguente grigio RAL 7035 v portella in policarbonato trasparente verde c viti in acciaio inox passorapido c ottima resistenza agli agenti chimici ed atmosferici c apparecchiature di protezione v interruttori differenziali classe AC lan 30mA v interruttori magnetotermici 6kA curva C Di seguito riportiamo la Gamma dei quadri montati e cablati proposta da Merlin Gerin. Quadri di distribuzione a norme CEI EN 60439-4 MiniQuadro ASC mobile completo di cavo e spina IEC 60309 prese protezioni IP numero tipo interruttore differenziale interruttore automatico Cavo classe AC 30mA curva C 6KA tipo H07RN-F spina IEC309 44 2 2P 25A 2P 16A lungh. 5 mt. 16A 2P+T 230V IP44 16A 2P+T 230V IEC309 1 10/16A 2P+T 250V Schuko 65 3 16A 2P+T 230V IEC309 2P 25A 2P 16A lungh. 5 mt. 16A 2P+T 230V IP67 55 2 16A 2P+T 230V IEC309 2P 25A 2P 16A lungh. 5 mt. 16A 2P+T 230V IP67 2P 25A 2P 16A lungh. 5 mt. 16A 2P+T 230V IP67 55 2 10/16A 2P+T 250V Schuko 2 16A 2P+T 230V IEC309 MiniQuadro ASC portatile completo di supporto metallico, cavo e spina IEC 60309 prese protezioni IP numero tipo interruttore differenziale interruttore automatico Cavo classe AC 30mA curva C 6KA tipo H07RN-F spina IEC309 65 2 16A 2P+T 230V IEC309 4P 25A 4P 16A lungh. 5 mt. 16A 3P+N+T 230V IP44 2 16A 3P+T 400V IEC309 2 16A 2P+T 230V IEC309 4P 25A 2P 16A lungh. 5 mt. 16A 3P+N+T 400V IP67 lungh. 5 mt. 32A 3P+N+T 400V IP67 55 55 2 16A 3P+T 400V IEC309 2P 16A 2 10/16A 2P+T 250V Schuko 3P 16A 3 16A 2P+T 230V IEC309 2P 16A 2 16A 3P+T 400V IEC309 2P 25A 2P 16A 1 32A 3P+T 400V IEC309 4P 40A 3P+N 16A 2 10/16A 2P+T 250V Schuko 3P+N 32A MiniQuadro ASC portatile completo di supporto metallico, cavo e spina IEC 60309 prese protezioni IP numero tipo interruttore differenziale interruttore automatico classe AC 30mA curva C 6KA 65 2 16A 2P+T 230V IEC309 2P 25A 2P 16A 65 2 16A 2P+T 230V IEC309 4P 40A 2P 16A 16A 16A 1 16A 3P+T 400V IEC309 1 32A 3P+T 400V IEC309 Il software configuratore SFC Kaedra Il software configuratore SFC Kaedra consente la rapida realizzazione di quadri prese KAEDRA sia per l’utilizzo in ambienti con presenza di personale non qualificato (ASD) che per cantieri (ASC), personalizzandoli in funzione delle proprie esigenze applicative e scegliendo all’interno di un’offerta di oltre 300 diverse configurazioni. In collaborazione con l’IMQ, Istituto Italiano per il Marchio di Qualità, e alcuni tra i più prestigiosi laboratori nazionali, Merlin Gerin ha realizzato tutte le prove di tipo secondo quanto previsto dalle norme CEI EN 604391/3 e CEI EN 60439-1/4 e certificato mediante dichiarazioni di conformità tutte le configurazioni ricavabili mediante i quadri prese serie Kaedra, le prese serie PK e UNIKA e le apparecchiature modulari Multi9. 296 Cavo tipo H07RN-F lungh. 5 mt. 2P 3P+N 3P+N 16A lungh. 5 mt. Il software consente di selezionare la variante più adatta a soddisfare le proprie esigenze e di compilare rapidamente gli allegati alla dichiarazione di conformità richiesti dalle norme e dalle leggi vigenti. Per ogni quadro ASC o ASD scelto all’interno del Sistema Funzionale Certificato Kaedra, il configuratore consente infatti di stampare: c Dati identificativi del quadro c Disegno fronte quadro con la disposizione dei componenti c Schema di collegamento unifilare c Elenco dei componenti utilizzati c Rapporto di prova individuale c Dichiarazione di conformità Schneider Electric per i quadri certificati Schneider Electric Il sistema d'installazione modulare Generalità La presa a spina è un dispositivo destinato alla connessione elettrica di una apparecchiatura, fissa o mobile, per consentirne l’alimentazione. Essa consente inoltre una sconnessione facile e rapida per permettere un intervento, una modifica, o lo spostamento dell’apparecchiatura. In funzione del contesto e del tipo di energia richiesta per il funzionamento dell’apparecchiatura, si utilizzano prese a spina differenti. Inoltre, le prese a spina industriali sono i grado di veicolare correnti elettriche di valore generalmente ben superiore a quello delle prese di tipo domestico. Le prese a spina di tipo industriale sono destinate a confrontarsi con condizioni d’impiego molto particolari che possono variare moltissimo in funzione dell’ambito d’applicazione (potenza distribuita, tenuta stagna,ambienti corrosivi, resistenza agli urti, ecc.). La scelta di una presa a spina industriale deve quindi tenere conto di un insieme di parametri molto precisi, quali la diversità delle apparecchiature che dovranno alimentare, la specificità dell’ambiente in cui saranno installate e la natura del sito. Elementi costitutivi di una presa a spina di tipo industriale Una presa a spina industriale è un componente elettrico composto da due elementi: una presa e una spina. Una volta uniti consentono il passaggio della corrente; la loro separazione provoca l’interruzione del circuito elettrico. In questa unione, una è la parte femmina, destinata per definizione a fornire la corrente, l’altra è la parte maschio, destinata a riceverla. Le diverse applicazioni delle spine e prese comprendono le seguenti esecuzioni: presa a spina fissa: dispositivo che permette di collegare a volontà un cavo flessibile ad un impianto fisso per prelevare corrente; comprende la presa fissa e la spina. presa fissa: è la parte femmina destinata a fornire la corrente. Essa può essere fissata su una parete e si parla allora di presa da parete, oppure essere incorporata in una apparecchiatura, e in questo caso sarà una presa da incasso. Queste apparecchiature possono essere delle cassette nelle quali vengono integrate altre funzioni quali l’interruzione dell’alimentazione, con o senza interblocco, e/o la protezione mediante fusibili o interruttori automatici magnetotermici e differenziali. Schneider Electric Prese e spine di tipo industriale spina: è la parte maschio indissolubilmente collegata o destinata ad essere collegata al cavo flessibile a sua volta collegato ad una apparecchiatura o a una presa mobile. Introdotta nella presa adatta consente il prelievo della corrente. presa a spina mobile: dispositivo che permette di collegare a volontà due cavi flessibili, formando una prolunga; comprende la presa mobile e la spina. presa mobile: è la parte mobile indissolubilmente collegata o destinata ad essere collegata al cavo flessibile di alimentazione, consentendo di portare la corrente ovunque serva. presa a spina per apparecchi: dispositivo che permette di collegare a volontà un cavo flessibile ad un apparecchio: comprende una presa mobile e una spina fissa. spina fissa: è la parte maschio, fissata o destinata ad essere fissata ad un apparecchio consentendogli di ricevere il tipo di corrente necessario al suo funzionamento mediante la presa mobile femmina. Esecuzione a bassa tensione > 50 V Nelle versioni a bassa tensione questa non intercambiabilità è assicurata mediante due elementi: c una scanalatura di guida sulla presa a cui fa riscontro un corrispondente nasello sulla spina; c un contatto di terra più grande degli altri contatti e posto in diverse posizioni orarie a seconda delle caratteristiche nominali d’impiego. La posizione oraria (h) del contatto di terra viene verificata con la presa vista di fronte ed osservando la posizione del contatto di terra rispetto al punto di riferimento principale (scanalatura di guida) posizionato sempre a ore 6. L3 N L1 3P + N + T 2P + T Prescrizioni normative Le prese e spine industriali sono realizzate secondo le norme internazionali IEC 309-1 e IEC 309-2 e europee CEI EN 60309-1 e CEI EN 60309-2 che prevedono prese e spine sia in corrente alternata, con frequenze fino a 500 Hz, che in corrente continua, suddividendole in due grandi categorie: c spine e prese a bassissima tensione, per valori d’impiego sino a 50 V; c spine e prese a bassa tensione, per valori d’impiego tra 50 V e 690 V. Sono previste correnti nominali da 16 e 32A ed esecuzioni da 2P e 3P per la bassissima tensione e con correnti nominali di 16, 32, 63 e 125 A con esecuzioni da 2P+T, 3P+T e 3P+N+T per la bassa tensione. Per ogni impiego con caratteristiche nominali diverse di tensione, corrente, frequenza, polarità e tipologia di applicazione è prevista una specifica esecuzione con impedimenti di sicurezza che rendano impossibile l’inserimento di una spina qualsiasi in una presa che non sia l’esatta corrispondente, consentendo di definire il sistema a “sicurezza intrinseca”. Questa non intercambiabilità è assicurata dalla conformità alle diverse tabelle di unificazione dimensionale che prevedono differenti posizioni del contatto di terra rispetto ad un riferimento normalizzato fisso dell’imbocco. L2 L/+ Esecuzione a bassissima tensione < 50 V Anche in queste versioni, prive di contatto di terra, la non intercambiabilità è assicurata da due elementi di riferimento: c una scanalatura di guida sulla spina cui fa riscontro un corrispondente nasello sulla presa, in posizione sempre fissa a ore 6; c un riferimento ausiliario costituito anch’esso da una scanalatura sulla spina cui corrisponde un nasello sulla presa che si posiziona nelle diverse ore, a seconda delle caratteristiche d’impiego. La posizione oraria (h) del riferimento ausiliario viene verificata con la presa vista di fronte ed osservando la posizione del nasello rispetto al punto di riferimento principale posizionato sempre a ore 6. Punto di riferimento ausiliario Punto di riferimento ausiliario L2 L1 L/+ L3 2P 3P Riferimento principale Riferimento principale 297 Prese e spine di tipo industriale Il sistema d'installazione modulare Codice dei colori Per una più rapida identificazione delle tensioni d’impiego la norma prevede un codice di colori convenzionali che possono interessare tutto l’apparecchio o solo una parte (es. coperchio presa, ghiera, involucro, ecc.) Tensione nominale di esercizio V da 10 a 25 Colore (1) da 40 a bianco viola 50 da 100 a 130 giallo da 200 a 250 blu da 380 a 480 rosso da 500 a 690 nero (1) Per frequenze superiori a 60 Hz e fino a 500 Hz incluso si può usare, se necessario, il colore verde in combinazione con il colore della tensione nominale di esercizio. Principali riferimenti orari La gamma comprende tutte le versioni previste dalle normative, anche le più particolari. In questo documento sono illustrate solo alcune esecuzioni standard ma è possibile disporre di tutte le diverse posizioni orarie specificate dalla norma, tra le quali, nella gamma a bassa tensione possiamo trovare: c uso comune ore 6; c container refrigerati ore 3; c installazioni marine, portuali, navali ore 11; c alim.mediante trasfo isolamento (TST) ore 12; c corrente continua da 50 a 250 V ore 3; c corrente continua oltre 250 V ore 8; c alta frequenza da 100 a 300 Hz ore 10; c alta frequenza da 300 a 500 Hz ore 2; Bassisima tensione Frequ. (Hz) 50 e 60 Tensione nominale d’impiego (V) 20-25 c tensioni particolari da 100 a 130 V ore 4; c da 480 a 500 V ore 7; c da 600 a 690 V ore 5. Dispositivi di arresto e di blocco Ogni tipo di presa è munita di un dispositivo di arresto o di ritenuta meccanico destinato a trattenere, dopo il corretto inserimento, la spina nella presa impedendone l’involontaria estrazione. Nelle prese a bassa tensione, per meglio soddisfare questa esigenza di sicurezza ed in particolare per impedire l’inserimento e l’estrazione della spina dalla presa in presenza di tensione, sono nate le prese con interruttore di blocco. Il loro dispositivo di interblocco consente la chiusura dell’interruttore e quindi l’alimentazione dell’apparecchio utilizzatore solo quando la spina è inserita a fondo nella presa e quindi è avvenuto il perfetto collegamento meccanico ed elettrico tra alveoli e spinotti. L’utilizzo di queste soluzioni è reso obbligatorio dalle norme per alcuni tipi di impianti, ad esempio nei luoghi con pericolo di esplosione, ed è raccomandabile in ogni caso in quanto assicura che il prelievo della corrente possa avvenire solo nelle condizioni di sicurezza di perfetto inserimento della spina, evitando contatti non sicuri in grado di causare surriscaldamenti e quindi deterioramento degli isolamenti e pericolo d’incendio. Sul mercato italiano questa applicazione ha avuto una notevole diffusione, inizialmente sulla spinta del DPR 27 aprile 1955, n.547 “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” che, al capo VII, articolo 310, cita: “Le derivazioni a spina per l’alimentazione di macchine e di apparecchi di potenza superiore a 1000 W devono essere provviste a monte della presa di interruttore nonché di valvole onnipolari escluso il neutro, per permettere l’inserimento e il disinserimento della spina a circuito aperto”. Sulla base di questa affermazione si sono proposte al mercato soluzioni monoblocco composte da un interruttore , valvole portafusibili e presa a spina con interblocco meccanico tra la presa e l’interruttore e che hanno riscontrato un notevole successo per l’estrema garanzia di sicurezza anche nel caso di impiego da parte di personale non addestrato che altrimenti avrebbe potuto inserire la spina anche con interruttore chiuso. Queste soluzioni sono ora disponibili anche in esecuzioni complete con altri dispositivi di protezione già montati, siano essi portafusibili a tappo o cilindrici sezionabili, o predisposti per il montaggio di apparecchiature di protezione di tipo modulare: interruttori automatici magnetotermici, differenziali magnetotermici o puri, ecc. La norma CEI EN 60309 prevede inoltre che i dispositivi di interruzione di tipo meccanico per le prese fisse interbloccate siano di categoria di utilizzazione almeno AC22 secondo la norma CEI EN 60947-3. L’esigenza poi di ritrovare in un unico punto di prelievo polarità e tensioni diverse ha portato allo sviluppo di batterie di distribuzione nelle quali potessero raggrupparsi più prese con interruttore di blocco integrabili con scatole di derivazione e centralini per l’alimentazione, la ripartizione e la protezione. L’adozione di queste soluzioni nell’ambito del terziario ha portato poi alla realizzazione di soluzioni più compatte e più facilmente componibili, con una estetica anche più adatta al segmento. Nell’offerta Merlin Gerin queste soluzioni sono identificabili nelle serie ISOBLOCK e Compact. fino A 50 V Posizione del punto di riferir. ausiliario (6) 16 e 32A 2P 3P senza riferimento 50 e 60 40-50 12 h da 100 a 200 incluso 4h 300 2h 20-25 e 400 480-500 40-50 da 401 a 500 incluso 11 h corrente 20-25 e continua 40-50 298 3h 10 h Schneider Electric Il sistema d'installazione modulare Grado di protezione La norma CEI EN 60309-2 prevede una classificazione delle prese a spina industriali basata sul grado di protezione contro la penetrazione dei corpi solidi e dei liquidi. Le versioni ammesse sono: c IP44: spine e prese protette contro la penetrazione di corpi solidi di dimensioni superiori a 1 mm e protette contro gli spruzzi d’acqua. Le spine non dispongono di ghiera di serraggio e le prese sono dotate di coperchio a molla; c IP67: spine e prese protette totalmente contro la polvere e stagne all’immersione. Le spine dispongono di ghiera di serraggio e le prese di coperchio con ghiera. Il grado di protezione viene verificato: c nelle prese quando i coperchi sono chiusi o con la spina completamente inserita; c nelle spine quando sono completamente inserite nelle prese. Il grado di protezione viene verificato secondo la norma CEI EN 60529. Vengono accettati gradi di protezione diversi per le prese interbloccate con prove in conformità alla norma CEI EN 60529 ed i più comuni adeguati alle esigenze applicative sono: IP55 - IP65 - IP66. È importante sottolineare che un grado di protezione non può essere considerato presunzione di conformità di un grado diverso: ad esempio non è sempre vero che IP67 è superiore a IP66. Infatti la prova per verificare la protezione contro la penetrazione d’acqua è differente nei due casi. Per l’IP66 sottopongo l’oggetto a dei getti d’acqua potenti (prova idrodinamica), mentre per l’IP67 faccio una prova immergendo l’oggetto temporaneamente (prova idrostatica). È chiaro quindi che se ad esempio si dovessero installare delle prese a spina nei pressi di un molo la scelta corretta sarebbe l’IP66. Grado di protezione meccanica Comportamento al calore anormale e al fuoco La norma prevede prove di resistenza meccanica specifiche dopo condizionamento a -25°C per più di 16h: c urto per caduta (versioni mobili); c urto con martello pari a 1 joule (versioni fisse). I nostri prodotti dispongono inoltre di un grado di protezione IK contro gli impatti meccanici esterni, secondo norma CEI EN 50102 pari a IK 08, che corrisponde a un impatto di 5 joule. La valutazione del comportamento al calore anormale ed al fuoco dei materiali plastici che compongono le prese a spina fa riferimento a due diversi metodi di prova: c metodo del filo incandescente (glowwire test) secondo norme IEC 695-2-1 e CEI 50-11: simula le sollecitazioni termiche che possono essere prodotte dalle sorgenti di calore (elementi incandescenti o resistori sovraccaricati) in modo da valutarne il pericolo di innesco d’incendio. codice IK 00 01 02 03 04 05 energia d’impatto non protetto 0,15 joule 0,2 joule 0,35 joule 0,5 joule 0,7 joule codice IK 06 07 08 09 10 energia d'impatto 1 joule 2 joule 5 joule 10 joule 20 joule La prova consiste nell’applicare un filo incandescente di 4 mm di diametro per 30 sec. sul prodotto da testare. La prova deve dare i seguenti risultati: c l’eventuale fiamma deve cessare entro 30 secondi dalla rimozione del filo incandescente; c la carta velina posta sotto le gocce incendiate non deve infiammarsi. La norma impone che la temperatura di prova per le parti che portano elementi in tensione deve essere 850°C, mentre per le altre parti può essere 650°C. Schyller garantisce gli 850°C anche per i materiali esterni. c metodo di prova di fiamma con ago secondo norme IEC 695-2-2 e CEI 89-1: simula l’effetto di piccole fiamme che possono manifestarsi in seguito al guasto interno dei prodotti allo scopo di giudicare il rischio d’incendio. 12 m m 45° La prova consiste nel sottoporre il provino del prodotto per il tempo Ta (5,10,20,30,60,120 sec. a seconda delle norme specifiche) alla fiamma di un becco di Bunsen; la prova deve dare i seguenti risultati: c l’esemplare non si incendia, c la fiamma e le particelle incandescenti non propagano l’incendio, c la durata della combustione è inferiore a 30 sec dopo il distacco del becco di Bunsen. Prova di fiamma con ago Schneider Electric 299 Il sistema d'installazione modulare Guida alla scelta Prese e spine industriali PK Spine Merlin Gerin Mobili Serie Vu Hz Vi In IP IK Resistenza al fuoco PK fino a 50V 50/500 50 16 - 32 44 - 67 8 850°C da 50 a 690V 50/60 690 850°C Mobili a 90° da 50 a 690V 50/60 690 16 - 32 44 - 67 8 63 - 125 67 8 850°C 16 - 32 44 - 67 8 850°C Mobili con invertitore di fase da 50 a 690V 50/60 690 16 44 - 67 8 850°C Mobili con invertitore di fase a 90° da 50 a 690V 50/60 690 16 44 - 67 8 850°C fino a 50V 50/500 50 16 - 32 44 - 67 8 850°C da 50 a 690V 50/60 690 16 - 32 44 - 67 8 850°C 63 - 125 67 8 850°C 16 - 32 44 - 67 8 850°C Fisse da parete Fisse da incasso a 90° da 50 a 690V 50/60 690 Fisse con invertitore di fase da 50 a 690V 50/60 690 16 44 - 67 8 850°C Fisse con invertitore di fase a 90° da 50 a 690V 50/60 690 16 44 - 67 8 850°C Prese Merlin Gerin Mobili Serie Vu Hz Vi In IP IK Resistenza al fuoco PK fino a 50V 50/500 50 16 - 32 44 - 67 8 850°C da 50 a 690V 50/60 690 850°C Fisse da parete small normali Unika Fisse da da 50 a 690V 50/60 690 16 - 32 44 - 67 8 63 - 125 67 8 850°C 16 - 32 44 - 67 8 850°C fino a 50V 50/500 50 16 - 32 44 - 67 8 850°C da 50 a 690V 50/60 690 16 - 32 44 - 67 8 850°C Con interruttore di blocco senza protezione da 100 a 500V 50/60 Con interruttore di blocco con portafusibili da 100 a 500V 67 8 850°C 16 - 32 44 - 65 9 750°C 16 - 32 44 - 65 9 750°C Con trasformatore di sicurezza 230/24 6,5 44 - 65 9 750°C Compact Con interruttore di blocco senza protezione da 100 a 500V 50/60 16 - 32 44 - 55 8 650°C Isoblock Con interruttore di blocco con vano apparecchi modulari da 100 a 500V 50/60 16 - 32 - 63 65 10 850°C Con interruttore di blocco con portafusibili da 100 a 500V 50/60 16 - 32 - 63 65 10 850°C Con interruttore di blocco con portafusibili sezionabili con segnalazione luminosa da 100 a 500V 50/60 16 - 32 65 10 850°C 6,5 65 10 850°C 63-125 65 8 960°C 850°C PK 400/24 50/60 63 - 125 Con trasformatore di sicurezza 230/24 Con interruttore di protezione e blocco elettrico da 200 a 500V 400/24 50/60 inclinate da 50 a 690V 50-60 690 incasso dritte fino a 50V 50/500 Hz 50 da 50 a 690V 50-60 690 16 - 32 44 - 67 8 63 - 125 67 8 850°C 16 - 32 44 - 67 8 850°C 16 - 32 44 - 67 8 850°C 63 - 125 67 8 850°C Mini Quadri per prese da incasso Merlin Gerin Serie Kaedra Numero moduli Numero prese 4 1 4 2 4 3 Quadri per prese industriali Merlin Gerin Serie Kaedra Numero moduli Numero prese 5 2 6 4 12+1 3 12+1 6 18+1 8 12+1 460 18+1 460 Quadri con pannello universale Merlin Gerin Serie Kaedra Numero moduli Altezza (mm) 300 5 460 6 460 12+1 335 Schneider Electric Il sistema d'installazione modulare Influenze esterne La normativa impianti ha classificato e codificato un gran numero di influenze esterne alle quali un impianto elettrico può essere sottoposto: presenza d'acqua, presenza di corpi solidi, rischio di urti, vibrazioni, presenza di sostanze corrosive, ecc… Queste situazioni possono influenzare i componenti elettrici con intensità variabile in funzione delle caratteristiche dell'impianto: la presenza d'acqua si può manifestare attraverso la caduta di qualche goccia… come anche attraverso l'immersione totale. Grado di protezione La norma IEC 529 (in Italia CEI EN 60529 classificazione CEI 70-1) permette di indicare attraverso il codice IP i gradi di protezione previsti per gli involucri delle apparecchiature elettriche contro l'accesso alle parti in tensione e contro la penetrazione dell'acqua o dei corpi solidi estranei. Questa norma non considera la protezione contro i rischi d'esplosione o contro situazioni ambientali come l'umidità, i vapori corrosivi, le muffe o gli insetti. Il codice IP è costituito da 2 cifre caratteristiche e può essere esteso con una lettera addizionale nel caso in cui la protezione delle persone contro l'accesso alle parti in tensione risulti essere superiore a quella indicata dalla prima cifra. La prima cifra caratterizza la protezione del materiale contro la penetrazione dei corpi solidi estranei. La seconda cifra caratterizza la protezione contro la penetrazione dei liquidi all'interno degli involucri con effetti dannosi. La tabella della pagina successiva sintetizza il significato delle due cifre. Osservazioni importanti c Il grado di protezione IP deve sempre essere letto cifra per cifra e non globalmente. Per esempio, un involucro Grado di protezione degli involucri Considerazioni generali con grado di protezione IP31 è adatto in un ambiente che esige un grado di protezione minimo IP21. In questo caso, non può invece essere utilizzato un apparecchio con involucro avente grado di protezione IP30; c in considerazione del fatto che la presenza di acqua sulle apparecchiature (quadri) è comunque di effetto negativo (penetrazione, effetti corrosivi, ecc…), è opportuno che le apparecchiature installate all'esterno siano corredate di un tettuccio di protezione eventualmente integrato da schermi laterali; c in generale, i gradi di protezione indicati dai costruttori sono validi alle condizioni previste dai cataloghi. Tuttavia, soltanto il montaggio, l'installazione e la manutenzione effettuati secondo la regola dell'arte garantiscono il mantenimento del grado di protezione originale. Scelta degli involucri in funzione dei locali La tabella 1 suggerisce il grado di protezione da utilizzare per i componenti elettrici in funzione dell'ambiente di installazione. Non esistendo attualmente in Italia testi normativi in merito, questa tabella è stata ricavata dalla guida UTE C 15-103, opportunamente aggiornata per tener conto delle consuetudini impiantistiche italiane. Le indicazioni di questa tabella hanno validità generale, ma possono essere in qualche caso invalidate da prescrizioni normative o legislative relative ad ambienti particolari. L'uso di questa tabella può risultare opportuno per non appesantire i costi degli impianti effettuando scelte di prodotti aventi gradi di protezione in eccesso rispetto a quelli considerati sufficienti dalle comuni regole di buona tecnica. Come si può osservare, le indicazioni della tabella non si limitano agli ambienti industriali (dove ad esempio si fa uso di componenti particolari ed importanti quali i quadri di grossa potenza ed i condotti tabella 1 Luoghi Grado di protezione Locali Tecnici Luoghi Grado di protezione Stabilimenti industriali Camere frigorifere IP33 Lavorazione del legno IP50/60 Sale di controllo IP30 Fabbricazione del cartone IP33 Officine IP31/43 Magazzini frigoriferi IP33 Laboratori IP31 Sala macchine IP30 Sala macchine IP31 Trattamento dei metalli IP31/33 Garage (1) Fabbriche di carta IP33/34 Locali caldaie (1) Edifici riceventi il pubblico Edifici per uso collettivo Edifici sportivi coperti IP31 Uffici IP30 Musei IP31 Sale ristorante e mense IP31 Parcheggi coperti IP31 Grandi cucine IP35 Sale di audizione e spettacoli IP30 Sale sport IP31 Esposizioni/gallerie d'arte sbarre), ma si estendono anche ad ambienti di tipo assimilabile a quello domestico ed alle aree all'aperto. Ulteriori considerazioni Dall'esame dell'intera tabella si osserva che un involucro con grado di protezione IPX3 è idoneo ad essere installato all'aperto o in luoghi particolari, ove sia prevista la presenza di liquidi e/o sia fortemente probabile l'eventualità di sgocciolamento degli stessi. In generale i prodotti previsti per gli ambienti industriali trovano applicazione nella realizzazione di impianti di distribuzione dell'energia elettrica in ambienti chiusi (capannoni industriali, officine). Dall'analisi delle norme impiantistiche e dalle buone regole di installazione attualmente vigenti si può senz'altro affermare che i prodotti (quadri elettrici, condotti sbarre, …) aventi grado di protezione IP54 e quindi verificati secondo le prescrizioni della norma CEI EN 60529 per resistere agli spruzzi d'acqua da tutte le direzioni (il che rappresenta una garanzia superiore all'IPX3, provato soltanto contro la caduta della pioggia) sono da intendersi adatti all'utilizzo nella maggior parte degli impianti elettrici destinati ad ambienti "normali" (dove peraltro risulta difficile immaginare le apparecchiature continuamente sottoposte a getti d'acqua mediante manichette o pompe d'irrigazione oppure ad eventi atmosferici di tipo equivalente). Radicate abitudini impiantistiche, probabilmente legate ad una tradizione che si fonda su una scarsa conoscenza delle definizioni dei gradi di protezione meccanica, portano a volte i progettisti a richiedere apparecchiature come i quadri ed i condotti sbarre con gradi di protezione eccessivi rispetto al reale bisogno. Le indicazioni della tabella 1 possono essere di aiuto al progettista, fornendogli informazioni di buona regola dell'arte che gli consentono di effettuare scelte di prodotti adatti al luogo di installazione senza appesantire inutilmente i costi. Una scelta corretta delle apparecchiature potrà a volte consentire l'impiego di involucri con grado di protezione inferiore o addirittura la versione più economica senza accessori di tenuta. IP30 Sala riunione IP30 Tendoni IP44 (1) Il grado di protezione è funzione della classificazione dell'area e del tipo di impianto previsti dalla norma CEI 64-2 e/o dai regolamenti in vigore. Schneider Electric 301 Grado di protezione degli involucri Prescrizioni normative Il sistema d'installazione modulare Grado di protezione IP degli involucri secondo le Norme CEI EN 60529 1a Cifra caratteristica: Protezione contro l’ingresso di corpi estranei e contro l’accesso a parti pericolose significato 0 Protezione dell’involucro contro l’ingresso di 1 2 4 5 6 Corpi solidi di dimensioni superiori a 50 mm Corpi solidi di dimensioni superiori a 12,5 mm Corpi solidi di dimensioni superiori a 2,5 mm 3 Corpi solidi di dimensioni superiori a 1 mm Polvere in quantità nociva Polvere (totalmente protetto) calibro oggetto Ø 50 mm calibro oggetto Ø 12,5 mm calibro oggetto Ø 2,5 mm calibro oggetto Ø 1 mm dorso della mano dito attrezzo filo calibro di accessibilità dito di prova calibro di accessibilità calibro di accessibilità Ø 1 mm Ø 50 mm articolato Ø 2,5 mm Mezzo di prova Protezione della persona contro l’accesso con polvere di talco polvere di talco Mezzo di prova 1a Cifra caratteristica: Protezione contro la penetrazione dell’acqua significato 0 1 Protezione dell’ involucro contro effetti dannosi derivati da 3 4 5 6 7 8 Pioggia Spruzzi d’acqua Getti d’acqua Getti d’acqua potenti Immersione temporanea Immersione continua 2 Caduta verticale Caduta verticale di gocce di gocce d’acqua d’acqua con inclinazione dell’involucro fino a 15° In accordo tra costruttore ed utilizzatore, ma più severe di quelle di cifra 7 Mezzo di prova Lettere opzionali Lettera addizionale* Lettera supplementare A B C Dorso della mano Dito Attrezzo significato Informazioni supplementari D per la protezione del materiale Protezione della persona contro Filo H l’accesso con Apparecchiature ad alta tensione Provato contro gli effetti dannosi dovuti M all’ingresso dell’acqua quando le parti mobili dell’apparecchiatura sono in moto Mezzo di prova calibro di accessibilità dito di prova calibro di accessibilità calibro di accessibilità Ø 50 mm articolato Ø 2,5 mm x100 mm Ø 1 mm x100 mm Provato per gli effetti dannosi dovuti S Utilizzato solo se: all’ingresso d’acqua quando le parti mobili dell’apparecchiatura non sono in moto – la protezione effettiva contro l’accesso a parti pericolose è superiore a quella indicata dalla prima cifra Adatto all’uso in condizioni atmosferiche caratteristica. – è indicata solo la protezione contro l’accesso a parti pericolose e la prima cifra caratteristica viene allora W specificate e dotato di misure e procedimenti addizionali sostituita con una X. Esempio di applicazione completa del codice IP: protetto contro protetto contro l'ingresso l’accesso con un filo di corpi solidi superiori a 2,5 mm IP protetto contro gli effetti di spruzzo d’acqua 302 3 4 D W adatto all’uso in condizioni atmosferiche specificate Schneider Electric