Raccomandata A.R. Alla c.a. Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Piazza G. Verdi, 6/A 00198 Roma Milano, 17 giugno 2013 Oggetto: segnalazione per pratica commerciale scorretta da parte di RaceChip Chiptuning GmbH & Co. KG Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, con sede in via Valassina 22, 20159 Milano, chiede all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato di valutare, ai sensi del Titolo III, Capo II, Sezione 1: “Pratiche commerciali ingannevoli” del D. lgs. n. 206/2005 (Codice del Consumo) e successive modifiche la sussistenza dell’ingannevolezza dei messaggi pubblicitari relativi al prodotto Race Chip presenti sul sito web http://www.racechip.it/eco-tuning/. RaceChip® (commercializzato da RaceChip Chiptuning GmbH & Co. KG) è un dispositivo di chip tuning che, inserito nelle automobili, promette di potenziarne le prestazioni del motore e, allo stesso tempo, di ottenere un notevole risparmio di carburante. In particolare sul sito dell’azienda si legge: “Con i moduli di chip tuning RaceChip® otterrete fino al 31 percento di potenza in più del motore. Nel contempo potete risparmiare carburante. Ovviamente questo è possibile solo se, per il puro gusto di una guida più rumorosa, non andate più veloce o non accelerate in linea generale più rapidamente di quanto non faceste prima di montare il RaceChip®.” “Ma se non modificate il Vostro comportamento di guida, dopo il montaggio dei nostri moduli di chip tuning RaceChip® risparmiate fino a 1 litro di carburante per 100 chilometri. Per un serbatoio da 50 litri, il risparmio di carburante può essere di 170 km di percorrenza* in più per ogni pieno. Calcolando 14 Euro** in meno di spese per il carburante con prezzo della benzina di 1,70 Euro/litro. Per ogni rifornimento!” Visitando le pagine dei singoli prodotti commercializzati dall’azienda, vengono comunicati puntualmente i dati relativi all’aumento della potenza del motore, all’aumento della coppia e al risparmio di consumi di carburanti per km. RaceChip RaceChip Pro2 RaceChip Ultimate Riteniamo che le informazioni presenti sul sito siano da considerarsi ingannevoli in quanto le promesse di maggiore potenza e di risparmio di carburante non sono verosimili, né tanto meno supportate da dati scientifici. L’ingannevolezza sussiste anche nella mancanza di trasparenza nelle informazioni fornite dal produttore: non si fa infatti riferimento al fatto che l’alterazione della potenza del motore potrebbe provocare un cambiamento anche nei livelli di emissioni inquinanti, livelli in base ai quali le automobili vengono omologate mediante specifiche direttive che permettono la catalogazione della stessa in specifiche classi di inquinamento. La modifica della curva motore comporta un’alterazione delle emissioni del motore e quindi una deriva fra quanto dichiarato e quanto prodotto dall’automobile. Di tutto ciò non si mette a conoscenza il consumatore, il quale potrebbe avere dei problemi nel caso in cui avesse necessità di ricorrere al diritto di garanzia. Quest’ultimo, infatti, in caso di alterazione del veicolo potrebbe non essere più garantito al consumatore. Per le ragioni esposte Altroconsumo chiede che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, verificata l’ingannevolezza di quanto segnalato: 1) voglia inibire alle aziende indicate gli atti di pubblicità ingannevole descritti con il presente ricorso e la reiterazione degli stessi, assumendo – inoltre – i provvedimenti più idonei e opportuni per eliminarne gli effetti; 2) considerata la sussistenza dei motivi d’urgenza, intervenga comunque cautelativamente per sospenderli provvisoriamente; 3) sanzioni la società che l’ha posta in essere. Restando a disposizione per ulteriori informazioni, inviamo i nostri più cordiali saluti. Avv. Marco Pierani Responsabile Relazioni Esterne Istituzionali Altroconsumo