venethea appunti per un viaggio nel tempo della mitologia

VENETHEA
APPUNTI PER UN VIAGGIO NEL TEMPO
DELLA MITOLOGIA
AUTRICE
ANTONELLA BARINA
REGIA
TULLIO CARDONA
STUDIO AUDIO VIDEO E LASER
VLADIMIRO SALMASO E FRANCO LORENZI
RICERCA ETNOMUSICALE
NICOLA CISTERNINO
RICERCA SCENOGRAFICA
NICOLETTA STACCO
IN COLLABORAZIONE
CENTRO REGIONALE DI DANZA
DI LUCIANA DE FANTI
INTERPRETI
MARZIA FALCON, MARIA PIA COLONNELLO, ANITA KRAVOS,
LUCIANA CASTAGNARO
Introduzione
Venethea – Appunti per un viaggio nel tempo della mitologia è un progetto
drammaturgico per un “Teatro del Vedere” (‘theaomai’, il teatro come comunità di
coloro che vedono), capace di ripercorrere, attraverso stanze dedicate a divinità
femminili dei diversi continenti, frammenti di mito e fasi differenti della mitologia
mondiale.
Una sorta di nuovo Teatro del Mondo, che a Venezia, città simbolo della
multiculturalità, invita il pubblico internazionale a seguire un affascinante percorso
alla riscoperta delle comuni radici, immediatamente riconoscibili ed interpretabili
anche grazie alle scenografie e alle ambientazioni etnogeografiche ed etnomusicali.
E’ questa la prima rappresentazione unitaria (perciò originale ed in prima assoluta)
del testo teatrale scritto da Antonella Barina con il titolo ‘Materno Ancestrale’, edito
per la Provincia di Venezia nel 1997.
Con questo allestimento si consolida l’unione artistica fra l’autrice ed il regista Tullio
Cardona: collaborazione del tutto veneziana che li ha portati a vincere il primo
premio del Teatro Nazionale (Padova, 1981 - Dir. Art. Giovanni Calendoli - opera: Il
Flauto Magico - adattamento di Antonella Barina dal libretto omonimo di Emanuel
Schikaneder, regia di Tullio Cardona),
realizzando due anni dopo la prima commedia ambientalista in Italia (“La Fenice”,
scritta da Antonella Barina ed edita dalla Regione del Veneto, al cui allestimento, con
prima al teatro “Giulio Cesare” di Roma il 16 ottobre 1983, per la regia di Tullio
Cardona, hanno collaborato i Ministeri all’Ecologia e alla Pubblica Istruzione.
L’opera è stata rappresentata per diverse stagioni teatrali in tutta Italia, facente parte
per 3 anni del circuito Eti.
La collaborazione è poi continuata in altre occasioni (Centro Culturale Candiani e
Casa Goldoni), quando Tullio Cardona si è occupato di drammatizzare i testi di
Antonella Barina “Turning” e “Albertine”.
Presentazione
Echidna, Gea, Baubo
Era/Diche
Ganga e Kalì
Eingana
Baba Yaga
Nana
Coatlique
Amaterasu
Eirishkegal, Istar, Tiamat
(area mediterranea)
(Grecia)
(India)
(Australia)
(Europa)
(Africa)
(Messico)
(Giappone)
(Mesopotamia)
Queste sono solo alcune delle dee che verranno rappresentate, nel percorso attraverso
ere che hanno generato l’immaginario attuale, anche come riscoperta condivisa delle
origini del teatro.
Dal paleolitico all’era attuale, le figure esemplari di dee dei diversi continenti
andranno a formare un unico mito di genesi femminile: invito alla pacificazione dei
conflitti, alla riscoperta dell’elemento femminile in culture “tanto differenti, legate
tuttavia da rapporti immaginifici profondi, situata all’interno di una ricerca di
scambio di linguaggi, narrazioni, gesti e suoni tra tradizioni diverse, aperta
all’incontro con altre storie e altre tradizioni”.
Un personaggio sciamanico aiuterà il pubblico ad inoltrarsi nelle diverse fasi della
mitologia, con ciò concorrendo a bilanciare i generi.
La drammatizzazione, studiata per essere allestita in uno spazio scenico nel cuore del
centro storico veneziano, è stato opportunamente suddiviso in sette stazioni/stanze,
ciascuna riferente alle diverse dee, riti, continenti, epoche storico/mitologiche, la cui
dimensione scenografica e simbolica, differente per ogni stanza/scena, ricreerà ed
evocherà le ambientazioni narrative, esplicate sia attraverso i codici espressivi che
attraverso vari idiomi.
Né mancherà l’elemento magico, grazie a strumentazioni teatrali e alle più sofisticate
tecnologie sceniche.
L’interpretazione principale sarà affidata a tersicoree, unitamente ad attrici ed attori
professionisti di prim’ordine.
La musica, eseguita sia dal vivo che registrata, è frutto di una puntuale ricerca
etnomusicale, dal significante sapore evocativo, tribale, aggregante.
Venethea, Venezia e Il Carnevale
Se alla base del teatro ci sono i misteri, essi sono gli strumenti del mito. Venezia, fin
dalle allegorie che la raffigurano in forma di dea, si presenta come perfetto crogiolo
della cultura mondiale, una culla amorevole come Venus, della quale la suggestione
popolare ha evidenziato le medesime radici nel nome primordiale della città lagunare.
Teatro e mito, dunque, e Carnevale “del teatro”. La proposta di rappresentare
“Venethea” appare quanto mai consona alla kermesse internazionale lagunare,
laddove la città possa presentarsi non solo come effimera “vetrina” o contenitore, ma
offrire spessori culturali endogeni. Autrice, regista, scenografa, coreografa, ecc. sono,
infatti, veneziani o del limitrofo territorio, appartenenti alla forza propulsiva della
città, affermatisi sia a livello locale che nazionale.
Venethea è il mondo, le sue diverse culture. Il richiamo più forte per ogni visitatore,
l’impatto artistico d’eccellenza poiché nutrito da più codici espressivi, occasione
perché proprio da Venezia possa iniziare il percorso di ripartenza delle arti e dei
pensieri artistici non solo ospitati ma prodotti nella città. Con ciò si realizzerebbe
davvero la funzione di Venezia come luogo di scambio tra le culture.
.
Scheda
Titolo:
Venethea - un viaggio nel tempo della mitologia - Appunti
drammatizzati per uno studio sul divino femminile
Autrice:
Antonella Barina
Regia:
Tullio Cardona
durata :
1 ora
repliche:
2
location:
Future Center - Antico Refettorio
domenica 19 febbraio, h. 18
lunedì
20 febbraio, h. 18
STUDIO AUDIO VIDEO E LASER
Vladimiro Salmaso e Franco Lorenzi
RICERCA ETNOMUSICALE
Nicola Cisternino
RICERCA SCENOGRAFICA
Nicoletta Stacco
IN COLLABORAZIONE
CENTRO REGIONALE DI DANZA DI LUCIANA DE FANTI
INTERPRETI
Marzia Falcon, Maria Pia Colonnello, Anita Kravos, Luciana Castagnaro
Gruppo Progettuale
Antonella Barina: poeta, drammaturga. Vive a Venezia. Dagli anni Settanta
studia il mito con ricerche e viaggi in diversi continenti, documentati
fotograficamente. Laurea in comunicazioni di massa, Dams, Università di
Bologna, 1979. Dal 1975 lavora come giornalista presso diverse testate, dal 1981
è redattrice all'Ansa di Venezia. Prima pubblicazione: La sirena nella mitologia
(Padova, 1980). Tra le raccolte poetiche: 'Madre Marghera' (edito in
proprio,1997), Canto dell'acqua alta (Ed. Universitaria, 2000), 'Mestreniente'
(Edizione dell'Autrice, 2003), 'Turning, le città della luna' (Empirìa, 2005), 'Opera viva', trilogia del
territorio veneziano (Ed. Comune di Venezia, 2007). Tra i progetti editoriali realizzati, 'Istar'-rivista
multidisciplinare sulla nascita (1990-1995) e il dossier Ansa sulla Conferenza Onu Donna a Pechino
(1995). Nel 1991 promuove a Venezia il Patto per un linguaggio non sessista (rif. Alma
Sabatini). Con Edizione dell'Autrice autoedita una quarantina di monografie poetiche e i suoi
Racconti per Venezia. Tra i testi teatrali rappresentati: 'La pollastra' (1975), 'Seicenta' (1980), 'Il
flauto magico' (1983), 'La fenice' (1984). Dedica la prima metà abbondante degli anni novanta al
percorso drammaturgico sul divino femminile nella città di Venezia (per un Teatro del Vedere,
1997). Tra le iniziative di aggregazione, il percorso poetico dedicato agli alberi (2001-2011) e
M'Editare, su autoeditoria e dintorni.
Tullio Cardona: giornalista, regista. Vive a Venezia. Si occupa di teatro dal
1979, entrando a far parte dell’equipe della Biennale Teatro diretta da Maurizio
Scaparro e firmando le prime regie in ambito locale. Si laurea a Padova nel 1988
in Storia del Teatro, con il Prof. Giovanni Calendoli. Lavora per numerose
compagnie e nel 1985 firma due regie per il Teatro Stabile Veneto Teatro, diretto
da Nuccio Messina. Lavora per i Carnevali di Venezia, al Festival Casertavecchia
e agli Stabili Argentina e teatro Giulio Cesare. Nel 1996 è a Parigi, dove si occupa degli allestimenti
teatrali di Berta Dominguez (Mamma Ebe nel film di Lizzani) e scrive sceneggiature dei telefilm
“Superman”, per la Cari Trading del produttore Alexander Salkin. Nel Duemila viene chiamato dal
Ministero alla Cultura di Croazia per realizzare il Carnevale di Zagabria, prima manifestazione
internazionale dopo i fatti bellici. Spesso in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura
all’Estero, firma regie di spettacoli a Budapest, Lisbona, Londra (Sherwood Group e Casa
Automobilistica Ferrari), Norimberga, Bamberg, Augsburg, Praga, Passau, Bucarest (Camera
Radio). Nel 2010 è autore del format “Lo Svolo della Pantegana” per il Carnevale di Venezia,
mentre un anno dopo idea e realizza registicamente in piazza San Marco la manifestazione “Onde
sulle Onde”, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, esperimento scientifico
mondiale di onde radio generate grazie al Momento Angolare Orbitale della luce, scoperta
scientifica dello scienziato veneziano Fabrizio Tamburini. Dal 1994 scrive quotidianamente per Il
Gazzettino di Venezia.
Nicola Cisternino: compositore e artista. Vive a Mogliano Veneto. Diplomato
presso il Conservatorio 'di Parma e laureato presso il Dams di Bologna, è stato
allievo per la composizione di Sylvano Bussotti. Autore di originali scritture
musicali (Graffiti Sonori) rivolte all'orecchio ma anche all'occhio, le sue musiche
sono state eseguite in varie parti del mondo. Nel 1993 la sua composizione
Awithlaknannai ha inaugurato in un concerto notturno il Festival della Società
Internazionale di Musica Contemporanea (SIMC) nella zona archeologica di
Teotihuacan di Città del Messico mentre nel 1997 e 1998 è stato invitato dagli Ateliers UPIC - lo
studio elettroacustico creato da Iannis Xenakis a Parigi - per creare proprie composizioni eseguite
poi a La Citè des Sciences de La Villette a Parigi nell'ambito del Festival Arts et Sciences e
pubblicate (2001) nel doppio Cd del CCMIX Paris/Xenakis/Upic/Continuum dall'etichetta Mode di
New York. Oltre a diversi Cd e a numerose pubblicazioni su varie riviste internazionali, ha curato,
assieme a Pierre Albert Castanet, il volume "Giacinto Scelsi Viaggio al centro del suono" ideando e
dirigendo varie iniziative scelsiane su richiesta di Franco Battiato per il Festival di Fano (1997), per
il Dipartimento Musica e Spettacolo CIMES dell'Università di Bologna (2001) e per la Societas
Raffaello Sanzio e Nuova Consonanza (2002). Nel 2004 è stato artista en rèsidence su invito del
Ministero della Cultura francese presso l'Abbaye Royale de Fontevraud (Patrimonio Unesco) e nel
2006 è stato selezionato con due sue opere dal critico Bruno Corà per la XII Biennale Internazionale
d'Arte Sacra della Fondazione Stauròs - Museo Stauròs d'Arte Sacra Contemporanea di San
Gabriele-Isola del Gran Sasso (Te). Nell'ottobre del 2009 ha inaugurato con l'installazione Homo e
la composizione Tempo Armonico ispirata a Leonardo da Vinci l'esposizione dell'Uomo vitruviano
presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia. Dal 2001 è docente di Arti e Musica Contemporanee
presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia.
Vladimiro Salmaso: ingegnere elettronico. Vive a Padova. E’ titolare
dell’azienda “Deus ex Machina”, che si occupa da diversi anni di allestimenti
teatrali e spettacoli in genere, in particolare: Ideazioni luci di scena, luci e fonica,
Illuminazione architetturale, Video-proiezioni, Progettazione strutture, americane,
palchi.
Hanno richiesto le sue prestazioni: Festival Internazionale del teatro in strada di
Caorle “La Luna nel Pozzo”, Festival Abano Danza, Abano Teatro, Teatro e
Psichiatria, Sfilate di moda per l’agenzia Modeldanzando, Hotel Cipriani Venezia, Teatro Sala, La
Torre, A.n.d.a., Cast; Tour con produzioni di prosa, opera e balletto: Opera Stage Mi, Lino Toffolo,
Balletto Ucraino, Rbr dance company, Fita Veneto, Uilt Veneto, Ata; Consulenza e progettazione
strutture per le ditte Fastage s.r.l., Bama s.r.l., White Sound.
Luciana De Fanti: insegnante di danza, coreografa. Vive a Venezia. Ha lavorato
per molti anni nei principali teatri italiani ed esteri con coreografi come Serge
Lifar, Maria Teresa Legnani, Michael Nunes, Leonilde Massine, Michel
Miscovich. A lungo solista del corpo di ballo stabile del teatro la Fenice.
Nel 1974 fonda la compagnia di balletto “Il Corpo e la Mente”. Dal 1996
organizza corsi di perfezionamento e di formazione cofinanziati dalla Regione
Veneto e contribuzione della Fondazione Venezia per l’assegnazione di borse di studio agli allievi
più meritevoli. Dalla scuola di Luciana De Fanti sono usciti ballerine e ballerini di chiara fama, come
Marzia Falcon (prima ballerina nei principali teatri italiani e nella compagnia di Misha Von Hoecke
apparendo numerose volte nei principali spettacoli Rai). Inoltre ha formato Michela Barasciutti,
Elisabetta Rosso e Silvano Scarpa (primo ballerino e ballerino solista del Teatro La Scala di Milano,
nella compagnia di Maurice Bejart). La sua scuola, “Scuola Regionale di Danza - di Luciana De
Fanti”, riconosciuta dalla Regione Veneto, è stata definita fra le migliori in ambito nazionale e le sue
coreografie hanno portato il corpo di ballo di Luciana De Fanti ad essere conosciuto a livello europeo
con gli spettacoli “Kleist”, “Sulle Note Perdute”, “Proiezioni” e “Tuballica”.
Per informazioni e contatti:
Tullio Cardona - mobile 346.6938488
[email protected]