Gli abitanti del Serchio: la flora e la fauna

Il fiume Serchio: conoscerlo, amarlo, rispettarlo
(percorso guidato per piccoli lucchesi alla scoperta del Serchio)
Autorità di Bacino pilota del fiume Serchio
GLI ABITANTI DEL SERCHIO: LA FAUNA E LA FLORA
Oggi
faremo
una
passeggiata
immaginaria lungo le rive del Serchio
cercando di conoscere quali siano
alcuni dei suoi più comuni abitanti.
La prima cosa da fare è osservare il
terreno e la disposizione più o meno
vicina al fiume.
- La striscia di terra più vicina
all’acqua che più facilmente viene
lambita o sommersa, anche a seguito
di un piccolo aumento di portata del
fiume, sarà molto umida e adatta a
ospitare piante di tipo erbaceo,
capaci
di
sfruttare
tale
caratteristica e di resistere alla
forza trascinante della corrente.
- Un po’ più in là dove può arrivare il
fiume
in
piena
cresceranno
principalmente piante in forma di
arbusto dai rami flessibili tra cui
anche salici e ontani. In questa zona
possono permanere ristagni di acqua,
quindi in corrispondenza di un
terreno molto umido cresceranno
http://www.tutto-scienze.org/2011/02/relazione-tra-equilibrio-degli.html
I.F.F. 2007 Indice di funzionalità fluviale
piante con la capacità di svilupparsi
nell’acqua con porzioni o tutto il
corpo immerso.
- Ancora più distante dal corso
d’acqua continueremo a trovare
salici, ontani che però qui si
svilupperanno anche a albero, e poi
pioppi,
frassini
e
olmi
che
sopportano bene in occasione delle
piene più grosse la presenza di
acqua.
Progetto educativo 2015-2016
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VEGETAZIONE RIPARIA
-Alcune specie viste in classeL’Ontano - può svilupparsi come
arbusto o come albero dalla forma a
piramide. Le foglie hanno il margine
dentellato (“foglie dentate”), la
forma è simile ad un uovo rovesciato
(forma obovata). Si riconoscono
bene per la presenza di gruppi di
piccoli fiori che con il tempo si
seccano e sembrano piccole prugne.
Foto G. Sardi
I.F.F. 2007 Indice di funzion alità fluviale
Ontano
Il Salice – esistono in tutta Italia tante specie di salice. Vicino ai fiumi sono diffusi il salice
bianco e il salice rosso.
Il salice bianco è un albero che può crescere fino a 25 metri. La sua chioma è a forma di uovo. Le
foglie sono allungate e appuntite. I rami, le gemme e le foglie sono coperti da peli color argento
tanto che la chioma appare
Salice bianco
splendente.
Salice bianco
I.F.F. 2007 Indice di funzionalità fluviale
(Copyright Acta Plantarum)
Il salice rosso invece si sviluppa come arbusto o come piccolo albero. Le foglie sono più scure e i
rami più giovani sono rossastri.
Salice rosso
Salice rosso
(Copyright Acta Plantarum)
I.F.F. 2007 Indice di funzionalità fluviale
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Il Pioppo – i pioppi più diffusi
intorno ai fiumi sono il pioppo
bianco e il pioppo nero.
- Il pioppo bianco è un albero
che può crescere fino a 30
metri. Ha una chioma grande
che vista da lontano sembra
di colore bianco-grigia. Le
foglie infatti hanno la parte
superiore verde scura e
quella inferiore bianca e la
forma è a lobi.
Pioppo bianco
Pioppo bianco
I.F.F. 2007 Indice di funzionalità fluviale
Il pioppo nero invece ha la foglia di forma triangolare, è verde su
entrambe le facce.
Pioppo nero
(Copyright Acta Plantarum)
Il Carpino- è un albero che può
arrivare fino a 25 metri, ha una
chioma rotonda. Le foglie hanno
tanti dentini e la forma a cerchio
schiacciato (ellittica) che finisce a
punta.
Carpino
(Copyright Acta Plantarum)
I.F.F. 2007 Indice di funzionalità fluviale
Il Frassino- è un albero slanciato
che può arrivare anche a 40 metri
di altezza. Le foglie del frassino si
dicono composte perché fatte da
tante piccole foglioline in fila e
appaiate tranne l’ultima. Ciascuna
di esse è allungata col margine
seghettato,
appuntite
e
col
margine verde scuro.
I.F.F. 2007 Indice di funzionalità fluviale
Frassino
(Copyright Acta Plantarum)
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Il Corniolo sanguinello- è un
arbusto che forma molto spesso
dei cespugli a macchia. Ha i
rametti color rosso e le foglie
verdi che in autunno diventano
rosse. Le foglie sono ovali e
finiscono a punta. I frutti (drupe)
sono delle palline nere.
I.F.F. 2007 Indice di funzionalità fluv iale
Corniolo sanguinello
(Copyright Acta Plantarum)
La Berretta del prete- è un arbusto con foglie ellittiche appuntite, si riconosce bene per i frutti
che sono rosa acceso (assomigliano al copricapo che portano i preti). All’interno hanno dei semi
arancioni. È una pianta velenosa.
Berretta del prete
(Copyright Acta Plantarum)
I.F.F. 2007 Indice di funzionalità fluviale
La Farnia- è un tipo di quercia
che può superare i 30 metri di
altezza e può arrivare anche a
50 metri. Le sue foglie si dicono
“lobate” perché hanno i margini
arrotondati come il lobo delle
orecchie.
Le
ghiande
sono
attaccate a un rametto lungo che
si chiama peduncolo. Questa
caratteristica ci consente di
riconoscere bene la farnia
rispetto agli altri tipi di querce.
I.F.F. 2007 Indice di funzionalità fluviale
La farnia
(Copyright Acta Plantarum)
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Ma andiamo ora a osservare cosa possiamo trovare nell’acqua e raccogliamo un ciottolo.
I ciottoli spesso sono ricoperti da una gelatina verde o bruna chiamata perifiton. Questa gelatina
è fatta da organismi che non si vedono ad occhio nudo
o si distinguono con difficoltà, perché sono molto
piccoli. Fra gli organismi che formano il perifiton
possiamo trovare alghe, batteri, funghi ecc...
Quando sui sassi si vede tanto perifiton significa che
nell’acqua c’è un eccesso di cibo per gli organismi che
lo compongono, rispetto a quello che naturalmente il
fiume offre. Questo eccesso è conseguente
all’inquinamento provocato dall’uomo che scarica nel
fiume fertilizzanti, detersivi e altre sostanze.
Questa situazione nel perdurare si rivela dannosa per
la vitalità e l’equilibrio del fiume.
Il perifiton in giusta quantità viene assorbito come alimento dai macroinvertebrati pascolatori
(raschiatori) e anche da alcuni pesci.
Se siamo fortunati attaccati al nostro ciottolo possiamo trovare proprio dei macroinvertebrati.
I macroinvertebrati sono organismi di dimensioni superiori al millimetro che comprendono diversi
tipi di animali come insetti, molluschi, vermi, sanguisughe ecc..
http://www.lomartireservizi.it/mat&sc/gal2/vegetazione_dell%27alveo.htm
Questi organismi hanno sviluppato delle caratteristiche che consentono loro di vivere bene nel
fiume.
Per esempio per evitare di essere travolti dalla velocità della corrente e poter sopravvivere
alcuni insetti hanno sviluppato un corpo piatto che offre perciò minore resistenza alla corrente e
consente loro di proteggersi meglio fra le fessure dei ciottoli.
Altri macroinvertebrati invece sono degli ottimi nuotatori e per questo hanno sviluppato un corpo
fusiforme idrodinamico, un po’ come quello dei delfini.
In luoghi protetti dalla corrente vivono dei macroinvertebrati che camminano con le zampe
(“marciatori”). Li troviamo dove l’acqua è calma o nei corsi d’acqua rapidi rifugiati tra le rocce o
vicinissimi alla rive.
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http://www.pescamayencos.es/en-accion-de-pesca/tecnicas/206-moscas-para-lapesca-en-el-pirineo-aragones-heptagenidos
Piatti
Nuotatori
Marciatori
C’è poi anche chi tra gli insetti ha sviluppato la capacità di produrre una “casa mobile” per
soddisfare le proprie esigenze di vita (come nascondersi dai predatori). Le larve di questi insetti
producono una secrezione appiccicosa che consente loro di incollare granelli di sabbia, pietruzze o
frammenti vegetali in modo da poter creare una casa, chiamata astuccio, che si trascinano dietro.
Gli insetti che vivono in acque più correnti tendono a fare astucci con materiali pesanti , per
esempio sassolini, mentre quelli che vivono in acque più ferme o stagnanti tendono a usare
materiali leggeri come pezzettini di foglie e rametti.
Questi insetti (come la maggior parte degli insetti
acquatici) vivono soltanto parte della loro vita nell’acqua (lo
stadio larvale) poi si trasformano (processo di
metamorfosi), diventano adulti abbandonano la loro casa,
risalgono alla superficie e volano via.
Le larve di insetti con la “casetta mobile” effettuano la
metamorfosi
protette
da
predatori nel loro
astuccio
che
chiudono con una
membrana la quale
facendo
passare
l’acqua consente loro
di
assumere
ossigeno, respirare,
crescere fino a diventare adulti.
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Macroinvertebrati dei corsi d’acqua italiani- Provincia
Autonoma di Trento
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I macroinvertebrati differiscono fra loro anche per quello che mangiano: ci sono i “predatori”
che mangiano altri animali, i “trituratori” che mangiano le foglie, i “collettori” che invece si
nutrono delle particelle più piccole prodotte dai trituratori, i “raschiatori” che mangiano le alghe
attaccate sul fondo ecc…
Nelle foto sotto è riportato un insetto predatore. Questa larva caccia stando appostata,
immobile, sul fondo o sulle piante sommerse e allunga velocemente la bocca quando la preda si
avvicina per poterla mangiare (nella prima foto sta mangiando un altro macroinvertebrato: una
sanguisuga).
(Macroinvertebrati dei corsi d’acqua italiani - Provincia Autonoma di Trento)
I macroinvertebrati a loro volta possono essere cibo per i pesci, tant’è vero che i pescatori
utilizzano riproduzioni di plastica o di altro materiale esattamente ricostruite e i pesci cadono
nell’inganno e così abboccano.
http://asdmoscaclubapuano.blogspot.it/p/corso-di-costruzione-di-esche.html
http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=61856&whichpage=2
Tricottero con astuccio
Tricottero con astuccio- esca artificiale
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http://massimoclini.com/scuola/course/view.php?id=3
Tricottero (Hydropsychidae) - esca artificiale
Tricottero (Hydropsychidae)
Nel nostro fiume vivono diversi tipi di pesci, con caratteristiche molto diverse fra loro a seconda
che ci si trovi più vicino alla sorgente o più vicini alla foce.
Alcuni vivono nella parte montana dei fiumi
caratterizzata da acqua limpida, corrente veloce con
presenza di rapide, sul fondo ciottoli e massi e
temperatura dell’acqua non superiore a 16-17 °C.
I pesci che vivono in queste acque sono detti
SALMONIDI.
Trota Macrostigma
(Carta ittica della Provincia di Lucca)
Nella parte più a valle del fiume dove l’acqua può
essere più torbida, la corrente a tratti rallentata, la
temperatura più alta e sul fondo ghiaia fine e sabbia
o fango, troveremo i pesci detti CIPRINIDI.
I ciprinidi sono divisi in ciprinidi reofili che amano le
acque correnti, e ciprinidi limnofili che amano invece
le acque stagnanti con tanta vegetazione.
Barbo- ciprinide reofilo
(Carta ittica della Provincia di Lucca)
Nella parte finale del fiume vicino alla foce dove
l’acqua dolce si mescola a quella del mare diventando
leggermente salata e sul fondo del fiume si trova
fango e la corrente è molto più bassa, qui troveremo
i
PESCI
CHE
VIVONO
NELLE
ACQUE
SALMASTRE come il muggine.
Muggine Calamita
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(MATTM)
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Zona a Salmonidi
Zona a Ciprinidi
Zona mista
Salmonidi-Ciprinidi
Zona ad acqua
salmastra
Distribuzione dei diversi tipi di pesci nel bacino del fiume Serchio
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Fino a ora abbiamo visto solo una piccola parte delle piante e degli animali che possiamo
incontrare nella nostra passeggiata sul fiume, ma ci siamo già resi conto di quante diversità di
forme di vita ci siano. La varietà delle forme di vita sulla terra si chiama BIODIVERSITÀ.
Anche il più piccolo essere vivente ha una sua funzione indispensabile in natura, pensiamo ad
esempio alle alghe che sono su un ciottolo nel fiume, o a una foglia di una pianta che cadendo
nell’acqua diventa cibo per i macroinvertebrati che a loro volta sono cibo per i pesci che possono
essere per esempio mangiati da un uccello, o pescati da un pescatore e finire sulle nostre tavole
per cena.
Esempio di catena alimentare
Molte possono essere le minacce alla biodiversità che c’è nel fiume: inquinamento, sversamenti,
artificializzazione del fiume, introduzione di specie invasive provenienti da altre zone o da altri
paesi (specie esotiche invasive) ecc… che distruggono piante e animali originari della zona i quali
nei millenni hanno tutti contribuito a creare un equilibrio vitale tra il più semplice e il più
complesso organismo vivente.
http://milano.corriere.it/gallery/milano/02-2010/petro/1/petrolio-lambro_71f21768-2075-11df-a848-00144f02aabe.shtml
Esempio di scarico nel fiume
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Esempio di sversamento
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Esempi di artificializzazione dei fiumi con interruzione della continuità fluviale e
scomparsa della vegetazione riparia.
http://www.passeggiandoinbicicletta.it/bici/galleria/1404_Ponte
http://www.ansa.it/sito/photogallery
L’Acacia, l’Ailanto, la Buddleja, il Siluro e la Nutria
sono esempi di specie esotiche invasive che vanno a
sostituirsi alle specie tipiche del nostro paese lungo
i fiumi minacciando la biodiversità
La variabilità degli organismi viventi che abitano attorno al fiume è stata adottata come metro di
valutazione dello stato di salute del fiume stesso. Le piante e gli animali sono quindi dei
bioindicatori dello stato di salute di quell’ambiente. Infatti quando il fiume, per esempio, è
inquinato troveremo soltanto gli organismi più resistenti, e sarà più ridotta la variabilità delle
piante e degli animali presenti intorno al fiume.
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