LEZIONE: "CONCEPIMENTO E SVILUPPO PRENATALE" DOTT.SSA SONIA COGO Concepimento e sviluppo prenatale Indice 1 CONCEPIMENTO E SVILUPPO PRENATALE ----------------------------------------------------------------------- 3 2 GRAVIDANZA FISIOLOGICA -------------------------------------------------------------------------------------------- 7 3 ACCERTAMENTI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 13 4 FARMACI IN GRAVIDANZA --------------------------------------------------------------------------------------------- 16 5 GESTIONE DEL TRAVAGLIO FISIOLOGICO ---------------------------------------------------------------------- 18 6 ANESTESIA -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 30 7 PREECLAMPSIA ED ECLAMPSIA ------------------------------------------------------------------------------------- 32 8 DISTACCO PREMATURO DELLA PLACENTA -------------------------------------------------------------------- 35 9 GRAVIDANZA AD ALTO RISCHIO ------------------------------------------------------------------------------------ 36 10 COMPLICANZE DELLA GRAVIDANZA ------------------------------------------------------------------------------ 45 11 ANOMALIE E COMPLICANZE DEL TRAVAGLIO E DEL PARTO ------------------------------------------- 46 12 PRESENTAZIONI ANOMALE -------------------------------------------------------------------------------------------- 51 BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 56 SITOGRAFIA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 56 Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 2 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 1 Concepimento e sviluppo prenatale Il concepimento (fecondazione) avviene circa 14 giorni prima delle mestruazioni e subito dopo l'ovulazione. Se i cicli sono irregolari, la data del concepimento e quindi la durata della gravidanza e l'epoca del parto possono essere difficili da determinare. Al momento dell'ovulazione il muco cervicale diventa meno viscoso, facilitando il rapido transito degli spermatozoi dalla vagina nella cavità uterina. Lo sperma può sopravvivere nella vagina fino a 3 giorni prima dell'ovulazione. In condizioni sperimentali, si è visto che gli spermatozoi transitano dalla vagina all'estremità fimbriata della tuba in 5 minuti. Il concepimento avviene nella tuba, in genere proprio in prossimità dell'estremità fimbriata. L'epitelio tubarico deve funzionare in maniera appropriata per consentire che lo spermatozoo e l'ovulo si uniscano e che lo zigote che ne risulta continui a dividersi e a svilupparsi durante il suo transito lungo la tuba fino alla cavità endometriale. Lo zigote impiega, per questo spostamento, 3-5 giorni e raggiunge la zona di impianto in altri 1 o 2 giorni. Durante questo periodo il prodotto del concepimento si divide; al momento dell'impianto ha formato una blastocisti (un singolo strato di cellule che circondano una cavità centrale). Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 3 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale Una parte della parete della blastocisti è più spessa, formata da 3-4 strati di cellule. Quest'area rappresenta il polo embrionale, che diventerà presto riconoscibile come un embrione. 1.1 Impianto La zona dell'impianto, che vede il polo embrionale penetrare per primo, è, in genere, sulla parete anteriore o su quella posteriore della cavità endometriale, in prossimità del fondo. Le cellule trofoblastiche proliferano dalla superficie della blastocisti invadendo e penetrando nell'endometrio, cosicché la blastocisti si annida nel suo strato centrale. Questo processo inizia tra il 5o e l'8o giorno e si completa entro il 9o o il 10o . Dal 10o giorno la parete della blastocisti si trasforma nel corion (lo strato esterno delle membrane che racchiudono il feto e il liquido amniotico). Uno strato più interno (amnios) si sviluppa intorno al 10o-12o giorno come una fessura nel foglietto ectodermico embrionale e forma il sacco amniotico; il sacco si riempie di liquido e si espande fino ad avvolgere l'embrione e ad aderire alla superficie più interna del corion (parete blastocistica). La cavità della blastocisti scompare. L'embrione continua a svilupparsi, ma è confinato nell'ambito di una parete della cavità endometriale fino alla 12a sett. A questo punto, l'endometrio (decidua) che ricopre l'embrione entra in stretto contatto con la decidua della parete opposta, in modo da fondersi e obliterare la cavità. L'unica cavità che rimane nell'utero è ora la cavità amniotica che contiene il liquido amniotico e il feto 1.2 Placentazione La formazione della placenta inizia con lo sviluppo delle cellule trofoblastiche al 10o giorno. L'invasione di queste cellule all'interno dei vasi materni fa sì che il sangue penetri negli spazi fra le cellule, formando delle lacune (laghi) che diventeranno gli spazi intervillosi. Il feto trae il suo nutrimento dalle lacune. Inizialmente, la placenta circonda la Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 4 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale blastocisti, trasferendo le sostanze nutritive ed eliminando quelle di scarto direttamente attraverso le membrane cellulari. I villi si cominciano a formare sulla superficie del corion precocemente, all'11o o 12o giorni; essi si suddividono più volte dando luogo a una complicata struttura ramificata su tutta la superficie corionica. Il trasferimento delle sostanze dal sangue materno a quello fetale, ad opera dei villi, inizia quando i vasi fetali compaiono nella placenta, al 19o giorno. A partire dalla 12a sett. circa, influenzata, apparentemente dalla posizione della principale sorgente di sangue materno, la placenta vera (discoide) inizia a demarcarsi in corrispondenza del vecchio polo embrionale; la placenta è attaccata, tramite i villi, alla decidua, che ricopre direttamente le arteriole spirali materne Gli altri villi si atrofizzano e scompaiono del tutto tra la 16a e la 18a sett. Le arteriole spirali drenano nello spazio intervilloso, cosicché il sangue materno circola intorno e attraverso l'intreccio dei villi. Una placenta a termine contiene da 10 a 20 cotiledoni. Le sostanze nutritive sono trasferite dal sangue materno allo spazio intervilloso, attraverso le cellule trofoblastiche, il nucleo fibroso del villo e le cellule endoteliali dei capillari fetali, fino al sangue fetale. Le scorie metaboliche compiono il cammino inverso. Questa struttura viene detta una placenta emocoriale, perché il sangue materno è in contatto con il tessuto corionico o trofoblastico fetale. La placenta discoide raggiunge la sua struttura definitiva tra la 18a e la 20a sett. di gestazione. Continua a crescere durante tutta la gravidanza, fino a raggiungere il peso di circa 500 g al momento del parto. 1.3 Embriologia Il prodotto del concepimento diventa riconoscibile come un embrione circa 10 giorni dopo la fecondazione, quando l'ectoderma si divide per formare il sacco amniotico. I tre foglietti embrionali (ectoderma, mesoderma, endoderma) sono presenti e, di solito, possono essere distinti. Allora inizia a svilupparsi la stria primitiva, che diventa poi il tubo neurale. Intorno al 16 o17o giorno il mesoderma si ispessisce in prossimità dell'estremità cefalica, formando un canale centrale che darà luogo, alla fine, al cuore e ai grossi vasi. Il cuore inizia a pompare plasma attraverso i vasi, a partire dal 20o giorno e al 21o compaiono i GR fetali. Questi GR nucleati e molto immaturi sono presto sostituiti dalle forme mature. I GR nucleati compaiono di nuovo solo nei casi di eritroblastosi fetale e nell'ipossia fetale progressiva. Poco tempo dopo, i vasi fetali si sviluppano Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 5 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale in tutto il corpo. Alcuni originano nel mesoderma extraembrionario; questo connette il sacco allantoideo all'addome fetale a livello dell'ombelico e contiene i vasi sanguigni e il prolungamento dell'uraco che drena le urine dalla vescica nel sacco allantoideo. Questa struttura si atrofizza rapidamente e il mesoderma extraembrionario diventa il cordone ombelicale connesso ai vasi placentari. I vasi ombelicali trasportano il sangue da e verso la placenta. L'organogenesi è completa alla 12a sett. di gestazione (70 giorni dopo il concepimento), tranne che per il SNC che continua a svilupparsi durante tutta la gravidanza. La maggior parte delle malformazioni si verifica durante le prime 12 sett., quando le influenze teratogene esterne, come il virus della rosolia, sono massimamente nocive. Tutti i farmaci e le vaccinazioni devono essere evitati fino a dopo la 12 a sett. di gestazione a meno che non siano essenziali per proteggere la salute della madre; i farmaci teratogeni devono essere evitati del tutto Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 6 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 2 Gravidanza fisiologica Il primo segno della gravidanza è l'assenza di un ciclo mestruale. In una paziente che ha dei cicli in genere regolari ed è sessualmente attiva, l'assenza delle mestruazioni, protratta per 1 sett., è un segno presuntivo di gravidanza. Si possono, inoltre, notare ingorgo mammario e nausea, accompagnati occasionalmente dal vomito. Il turgore mammario è dovuto all'aumento dei livelli degli estrogeni (principalmente) e del progesterone ed è una continuazione della congestione mammaria premestruale. La nausea e il vomito possono essere causati dalle gonadotropine corioniche umane (hCG) e dagli estrogeni, che le cellule sinciziali della placenta iniziano a produrre in quantità crescenti già 10 giorni dopo il concepimento. Il corpo luteo dell'ovaio è stimolato dalle hCG a continuare a secernere alti livelli di estrogeni e di progesterone, per sostenere la gravidanza. Molte donne, in questo periodo, si sentono affaticate e qualche paziente nota un aumento di volume dell'addome (distensione). L'epoca gestazionale è, in genere, calcolata in sett. a partire dal 1o giorno dell'ultima mestruazione. In genere, 2 settimane dopo la mancata mestruazione, la paziente è considerata gravida di 6 sett. e l'utero è ingrandito in misura corrispondente. La visita ginecologica rivela un aumento di volume dell'utero compatibile con la gravidanza. La cervice uterina è più soffice e l'utero è irregolarmente diminuito di consistenza e aumentato di volume. La cervice diventa, di solito, di colorito bluastro o rosso porpora, a causa dell'aumento del flusso ematico uterino. Il test del sangue o delle urine risulta generalmente positivo. Il dosaggio immunoenzimatico delle hCG (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay, ELISA) può permettere delle determinazioni rapide e precise della presenza, anche di piccole quantità, di questo ormone nelle urine.;Con i metodi radioimmunologici, che fanno uso di anticorpi specifici per la subunità), possono essere rilevati livelli di hCG ancora più bassi). In tal modo, la gravidanza può esser diagnosticata diversi giorni dopo il concepimento. Nel corso dei primi 60 giorni di una normale gravidanza singola, i livelli di hCG raddoppiano all'incirca ogni 2-3 giorni, aumentando in modo esponenziale. Nella gravidanza patologica (p. es., l'aborto spontaneo, il "blighted ovum", cioè l'assenza dell'embrione con sacco gestazionale vuoto, la gravidanza ectopica), i livelli di hCG sono inferiori a quelli normali e non raddoppiano ogni 2-3 giorni. Alla 6a sett. di gestazione l'utero può, a volte, essere facilmente flesso sull'istmo che risulta notevolmente ammorbidito. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 7 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale Alla 12a sett. l'utero è più grande della cavità pelvica e risale dalla pelvi nell'addome, diventando palpabile al di sopra della sinfisi pubica. Alla 20a sett. di gestazione, il fondo dell'utero ha raggiunto la linea ombelicale trasversa (dal fondo dell'utero alla sinfisi pubica misura circa 20 cm); alla 36a sett. il fondo si trova in prossimità dell'apofisi xifoide dello sterno. La prova di certezza della gravidanza è, ovviamente, la nascita di un feto. Tradizionalmente, altri 3 segni sono considerati di certezza: il battito cardiaco fetale ascoltato dal medico, direttamente o attraverso uno strumento Doppler a ultrasuoni (in genere, i toni cardiaci fetali possono essere rilevati con uno stetoscopio alla 18a-20a sett. di gestazione e addirittura alla 10a-12a sett. con un Doppler, se l'utero è raggiungibile per via addominale); i movimenti fetali percepiti o uditi dal medico che esegue la visita; l'identificazione radiologica dello scheletro fetale, in genere dopo la 16a sett. Anche l'evidenziazione ecografica di una camera gestazionale intrauterina e dell'attività cardiaca fetale rappresentano delle prove di certezza. La presenza di una cavità all'interno dell'utero, compatibile con la gravidanza, può essere evidenziata all'incirca alla 5a-6a sett. (4 sett. dopo l'ovulazione) con un'ecografia. Il movimento del cuore fetale può essere visualizzato con l'ecografia "in tempo reale" al più presto alla 5a-6a sett. e alla 7a-8a sett. in > 95% dei casi. La donna gravida, in genere, comincia a sentire i movimenti fetali tra la 16a e la 20a sett. di gestazione. 2.1 Classificazione Una donna in gravidanza viene definita come una gravida. Ogni gravidanza (quella multipla viene considerata una sola gravidanza), aumenta il numero da affiancare al termine "gravida", cosicché una paziente che abbia avuto due gravidanze confermate è una II gravida. La parità descrive l'esito della gravidanza. Il termine para si riferisce ai parti avvenuti dopo la 20a sett., che sono numerati successivamente, cosicché la paziente sarà definita come para 1, 2, 3 e così via (il parto gemellare, il parto trigemellare o il parto multiplo vengono considerati 1 para). L'aborto si riferisce a una nascita che avviene prima della 20a sett. ed è numerato progressivamente come aborto 1, 2, 3 e così via. La somma dei para (parità) e degli aborti dà il numero totale delle gravidanze. Più spesso, la parità è indicata da 4 numeri: il primo indica il numero delle nascite a termine (dopo la 37a sett.); il 2o il numero delle nascite premature (> 20 e < 37 sett.); il 3o indica il numero degli aborti e il 4o il numero dei figli vivi. Pertanto, una donna che è gravida e ha avuto una Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 8 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale gravidanza a termine, una coppia di gemelli nati alla 32a sett. e due aborti, si deve definire come gravida 5, para 1-1-2-3 2.2. Variazioni in gravidanza La gravidanza comporta in tutti gli organi e i sistemi materni una serie di variazioni fisiologiche, di cui la maggior parte regredisce dopo il parto. 2.2.1 Sistema cardiovascolare: la gittata cardiaca (CO) aumenta dal 30 al 50% a partire dalla 6a sett. di gestazione e raggiunge il massimo tra la 16a e la 28a sett. (in genere alla 24a circa). La CO resta elevata sino a dopo la 30a sett., quindi può leggermente diminuire perché l'utero, aumentato di volume, comprime la vena cava. Durante il travaglio la CO aumenta di un altro 30%. Dopo il parto l'utero si contrae e la CO scende drasticamente a un valore che è del 15-25% superiore alla norma, poi diminuisce lentamente nel corso della 3a-4a sett. post-partum fino a quando, alla 6a sett., raggiunge i livelli di prima della gravidanza. L'aumento della CO è dovuto, verosimilmente, ai cambiamenti che si verificano nella circolazione utero-placentare. Mano a mano che la placenta e il feto si sviluppano, l'utero necessita di un flusso di sangue sempre maggiore. Al termine della gravidanza il flusso ematico che giunge all'utero è pari a circa 1 l/min, ovvero al 20% della normale CO. Poiché c'è un marcato aumento del volume della circolazione utero-placentare, si ha bisogno di una maggiore quantità di sangue. Inoltre, la circolazione nell'ambito dello spazio intervilloso agisce in parte come uno shunt arterovenoso, aumentando ulteriormente la necessità di un maggiore volume ematico e di un'aumentata CO. L'aumento della CO si accompagna a un aumento della frequenza cardiaca, dai normali 70 battiti/min a 80-90 battiti/min, e a un proporzionale aumento della gittata sistolica. La PA diminuisce, in genere (con un aumento della differenziale) non appena si espande la circolazione utero-placentare nel corso del 2o trimestre, ma può ritornare a valori normali nel corso del 3o trimestre. L'attività fisica provoca un aumento della CO, della frequenza cardiaca, del consumo di O2 e del volume respiratorio/minuto più durante la Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 9 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale gravidanza che nel post-partum. La circolazione iperdinamica della gravidanza, aumenta la frequenza dei soffi funzionali e accentua i suoni cardiaci. Una rx o un ECG possono mostrare che il cuore è dislocato in una posizione orizzontale, ruotato verso sinistra e con un diametro trasverso aumentato. I battiti prematuri di origine atriale o ventricolare sono di comune riscontro durante la gravidanza. Tutte queste modificazioni sono fisiologiche e non devono indurre a una diagnosi errata di cardiopatia; si possono, in genere, gestire semplicemente rassicurando la paziente. Tuttavia, la tachicardia atriale parossistica si verifica con maggior frequenza nelle donne gravide e può richiedere una digitalizzazione profilattica. 2.2.2 Sangue: la volemia aumenta proporzionatamente alla CO, ma l'aumento del volume plasmatico è maggiore (vicino al 50%) di quello della massa dei GR (25% circa) e la concentrazione di Hb può essere diminuita, per diluizione, da 13,3a 12,1 g 2.2.3 La conta dei GB (da 5000 a 7000 -12000 . La massa totale dei GB deve aumentare anche per compensare l'aumento della volemia. La causa dell'aumento dei GB è sconosciuto. Una marcata leucocitosi ( 20000 travaglio e nei primi giorni del post-partum 2.2.4 La necessità di ferro aumenta fino a un totale di circa 1 g durante l'intera gravidanza ed è più elevata durante la seconda metà della gestazione (6-7 mg/die). Il feto e la placenta usano circa 300 mg di ferro e l'aumentata concentrazione materna di GR richiede un ulteriore apporto di 500 mg. L'escrezione incide in ragione di 200 mg. È necessario un apporto supplementare di ferro (v. oltre), perché la quantità assorbita con la dieta più quella prelevata dalle riserve (in media, 300500 mg) risulta, in genere, insufficiente a soddisfare il fabbisogno della gravidanza. 2.2.5 Sistema urinario: le modificazioni della funzione renale si affiancano a quelle della funzione cardiaca. La VFG aumenta dal 30 al 50%, raggiunge il massimo tra la 16a e la 24a sett. di gestazione e permane a tali livelli fino quasi al termine quando può leggermente diminuire a causa della stasi da posizione dovuta alla compressione sulla vena cava. Il flusso plasmatico renale aumenta in maniera corrispondente. Questo aumento della funzione renale provoca una caduta dell'azotemia a valori, di solito, minori di 10 mg/dl (< 3,6 mmol urea/l), mentre i valori della creatinina scendono contestualmente a 0,7 mg/dl (62 delle influenze ormonali (soprattutto del progesterone) e per l'ostacolo esercitato dalla pressione Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 10 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale esercitata dall'utero aumentato di volume sugli ureteri.La funzionalità renale, come quella cardiaca, è molto influenzata dalla postura in corso di gravidanza. Normalmente, la funzione renale è maggiore nella posizione supina e diminuisce in quella eretta; queste modificazioni sono accentuate durante la gravidanza. Le funzioni renale e cardiaca sono marcatamente aumentate anche nella posizione laterale, perché questa posizione elimina la compressione dell'utero gravido sui grossi vasi che si verifica quando la donna è in posizione supina, provocando una stasi negli arti inferiori. Questo incremento posturale della funzione renale è una delle ragioni per cui la donna gravida ha bisogno di urinare spesso quando sta cercando di addormentarsi. 2.2.6 Sistema respiratorio: le variazioni della funzione respiratoria in corso di gravidanza sono dovute in parte al progesterone e in parte ai problemi posturali provocati dall'aumento di volume dell'utero. Il volume corrente e il volume minuto, la frequenza respiratoria, il pH plasmatico e il consumo di O2 aumentano; le riserve inspiratoria ed espiratoria, il volume e la capacità residue e la Pco2 plasmatica diminuiscono. La capacità vitale e la Po2 plasmatica non subiscono variazioni. La circonferenza toracica aumenta di circa 10 cm. Si verificano una considerevole iperemia e un considerevole edema delle vie respiratorie. A volte, si determinano un'ostruzione nasofaringea asintomatica e una rinite, le trombe di Eustachio sono temporaneamente bloccate e il tono e la qualità della voce si modificano. Si nota compatibilmente una modesta dispnea da sforzo e gli atti respiratori profondi diventano più frequenti. 2.2.7 Sistemi gastrointestinale ed epatobiliare: mano a mano che la gravidanza procede, la compressione esercitata dall'utero sul retto e sull'ultimo tratto del colon può causare stipsi. Inoltre, si ha una diminuzione della motilità GI perché gli elevati livelli di progesterone determinano il rilassamento della muscolatura liscia. La pirosi gastrica e le eruttazioni sono di riscontro comune, dovute, verosimilmente, al ritardato svuotamento gastrico e al reflusso gastroesofageo a sua volta causato dal rilassamento dello sfintere esofageo inferiore e dello iato diaframmatico. L'ulcera peptica è poco frequente in gravidanza e le ulcere preesistenti spesso migliorano; la produzione di HCl diminuisce. L'incidenza di affezioni a carico della colecisti è in qualche modo aumentata; le donne che hanno avuto gravidanze, hanno più frequentemente problemi a carico di questo organo rispetto alle nullipare. La gravidanza ha un indefinibile effetto nocivo sulla funzione epatica, specialmente sul trasporto di bile. I valori degli esami della funzionalità epatica eseguiti di routine sono normali, ma il livello della fosfatasi alcalina aumenta progressivamente durante il 3o trimestre Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. 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L'importante aumento della funzione tiroidea può simulare un ipertiroidismo, spesso producendo dei sintomi e segni simili, come la tachicardia, le palpitazioni, l'eccessiva traspirazione, l'instabilità emotiva e l'aumento di volume della tiroide. Comunque, un ipertiroidismo vero si verifica solo nello 0,08% delle gravidanze. La placenta può produrre una forma di ACTH che aumenta la funzione del surrene. I livelli degli ormoni surrenalici aumentano ed è questa, probabilmente, la causa delle strie cutanee rosate conosciute come smagliature, e uno dei fattori che contribuiscono dell'edema. Gli aumentati livelli di glicocorticoidi, di estrogeni e di progesterone alterano il metabolismo del glucoso e aumentano il fabbisogno di insulina sommandosi allo stress derivante dalla gravidanza e, verosimilmente, all'aumentata increzione di lattogeno placentare umano. L'insulinasi prodotta dalla placenta può anche aumentare il fabbisogno di insulina, cosicché le pazienti affette da una condizione prediabetica sviluppano spesso forme manifeste di malattia diabetica . La placenta produce un ormone stimolante i melanociti che aumenta la pigmentazione cutanea e l'hCG, un ormone trofico che agisce praticamente come gli ormoni follicolo-stimolante e luteinizzante nel sostenere il corpo luteo e, quindi, nel prevenire l'ovulazione. 2.2.9 Cute: il cloasma (maschera della gravidanza), una pigmentazione a macchie di colorito brunastro, si manifesta sulla fronte e sugli zigomi. Comunemente, aumenta la pigmentazione delle areole mammarie e compare una linea scura longitudinale al centro dell'addome. Aumenta anche l'incidenza di teleangectasie (in genere soltanto al di sopra della vita) e di capillari dilatati con pareti sottili (specialmente a livello degli arti inferiori). Attenzione! 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La combinazione di una visita ginecologica adeguata per la determinazione della grandezza e della configurazione dell'utero, di un esame ecografico per la determinazione della posizione e di eventuali anomalie fetali e un travaglio di prova per valutare la dilatazione e la progressione è, in genere, sufficiente per garantire la buona riuscita in caso di presentazioni di vertice o podalica. 3.1 Le visite di controllo devono essere eseguite a intervalli di 4 sett. fino alla 32a, ogni 2 sett. fino alla 36a e quindi ogni settimana fino al momento del parto. Ad ogni visita sono misurati il peso e la PA della paziente e la grandezza e il profilo dell'utero, per vedere se l'accrescimento corrisponde all'epoca gestazionale. Il battito cardiaco fetale può essere ascoltato già dalla 10a-12a sett. con il Doppler. A partire dalla 18a sett. lo si può ascoltare con uno stetoscopio appositamente progettato (DeLee-Hillis) e registrarlo nel corso di ogni controllo. Le caviglie della paziente devono essere esaminate per rilevare eventuali edemi. Le urine sono esaminate per la presenza di albumina e di glucoso ad ogni visita e l'Htc è misurato ogni trimestre. Le gestanti ad alto rischio di gonorrea o di infezioni da chlamydia devono ripetere uno striscio per esame colturale alla 36a sett.I controlli possono essere eseguiti dal medico generico o da un'infermiera e non richiedono uno specialista, a meno che non si rilevino anormalità. Ad ogni visita si deve dedicare del tempo a rispondere alle eventuali domande e a preparare la donna ad affrontare il travaglio e il parto; deve essere incoraggiata a frequentare i corsi per la psicoprofilassi al parto insieme al marito o a un'altra persona di sostegno. Un'accurata datazione del parto deve essere stabilita il prima possibile nel corso della gravidanza. Nelle gravidanze normali, la datazione può essere accuratamente determinata dalla combinazione dell'esame pelvico eseguito precocemente nel 1o trimestre, l'ecografia eseguita nel 1o o all'inizio del 2o trimestre e l'auscultazione settimanale del battito cardiaco fino alla 18a sett.; questi esami devono essere eseguiti in tutte le gravidanze. Nelle fasi finali della gravidanza, tutte le decisioni riguardanti la ripetizione di un taglio cesareo, la rottura prematura delle membrane o il travaglio pre-termine, possono essere prese con sicurezza sulla base di questi dati. Se la paziente è Rh negativa, il titolo degli anticorpi Rh deve essere misurato Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 13 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale nuovamente alla 26a-27a sett., e se il padre del bambino è sicuramente Rh positivo, alla paziente devono essere somministrati 300 0(D) alla 28a sett. Un'analoga dose va somministrata anche se si esegue un'amniocentesi o un prelievo di villi coriali, o qualora si verifichi un sanguinamento significativo. Successivamente non vanno eseguite ulteriori titolazioni degli anticorpi. Il sangue prelevato dal cordone ombelicale può risultare debolmente positivo a un test di Coombs diretto, ma un tale risultato non è significativo. Se il neonato è Rh 0(D) positivo, alla madre si deve somministrare un'altra dose di immunoglobuline Rh0(D). 3.2 L'aumento del peso nel corso della gravidanza deve essere, per una donna di taglia media, di circa 11,2-13,5 kg o di 0,9-1,4 kg per mese di gravidanza. Un aumento > 13,5-15,8 kg è eccessivo e indica un accumulo di grasso nella madre e nel feto. La paziente deve essere messa in guardia circa il fatto che controllare il peso nelle fasi più avanzate della gravidanza è più difficile e che non si deve aumentare della maggior parte del peso consentito durante i primi mesi. Comunque, il mancato accrescimento ponderale costituisce un segno negativo, specialmente se è < 4,5 kg. Infatti, un certo aumento ponderale è essenziale per un corretto sviluppo fetale e il mantenimento di un regime dietetico durante la gravidanza non è raccomandato, neanche per le pazienti molto obese, perché riduce l'apporto nutrizionale al feto. La ritenzione di liquidi, dovuta alla stasi a livello degli arti inferiori causa, occasionalmente, un aumento ponderale, ma può venire eliminata facendo giacere la paziente su di un fianco (preferibilmente quello sinistro) per 30-45 minuti favorendo la diuresi. 3.3 L'uso dei farmaci, incluse le vitamine e l'aspirina, deve essere scoraggiato. Nessun farmaco deve essere prescritto senza una specifica indicazione 3.4 I problemi frequenti includono l'edema (specialmente delle gambe), le varicosità degli arti inferiori e della vulva, le emorroidi, il dolore alla schiena di varia entità, l'affaticamento (specialmente nel 1o trimestre e nelle fasi tardive della gravidanza) e la pirosi. L'edema in genere diminuisce se la paziente indossa delle calze elastiche o riposa spesso con le gambe sollevate o preferibilmente giacendo su di un fianco. Le varicosità possono causare disturbi; può essere di aiuto indossare degli abiti che non stringano a livello della vita e delle gambe. Le emorroidi sintomatiche devono essere trattate con lassativi, anestetici locali e impacchi tiepidi. Per eliminare il mal di schiena può essere d'aiuto evitare gli sforzi eccessivi e indossare una panciera leggera per gestanti. Il trattamento della pirosi include l'assunzione di piccoli pasti, evitare di inchinarsi o stare distesa Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 14 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale per diverse ore dopo aver mangiato e usare delle preparazioni antiacide (eccetto il bicarbonato di sodio). Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 15 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 4 Farmaci in gravidanza In uno studio, il 90% delle donne gravide assumeva preparazioni, prescritte o da banco, appartenenti a 48 classi di farmaci. Quelli più frequentemente assunti includono gli antiemetici, gli antiacidi, gli antiistaminici, gli analgesici, gli antimicrobici, i tranquillanti, gli ipnotici, i diuretici, i farmaci sociali e le sostanze illecite. I farmaci sono responsabili solo del 2-3% di tutte le malformazioni congenite; la maggior parte è dovuta a cause genetiche, ambientali o sconosciute. L'uso di farmaci durante la gravidanza è complicato dalla dinamica delle variazioni biochimiche della madre e del feto. I farmaci passano dalla madre al feto seguendo la stessa strada che assicura al feto le sostanze per il nutrimento e lo sviluppo e che permette la rimozione dei prodotti catabolici del feto. Lo scambio si verifica principalmente a livello della placenta, dove i villi che contengono i capillari fetali protrudono nei seni (spazi intervillosi). Il sangue arterioso materno giunge in questi spazi e poi drena nelle vene uterine per ritornare nella circolazione sistemica materna. Il sangue materno e quello fetale non si mescolano. I soluti del sangue materno devono attraversare le cellule epiteliali e il tessuto connettivo dei villi e l'endotelio dei capillari fetali; da qui vengono poi trasportati al feto attraverso le vene placentari, che, a loro volta, convergono nella vena ombelicale. I farmaci somministrati in gravidanza possono nuocere al feto producendo un effetto letale, tossico o teratogeno sull'embrione o sul feto; causando una vasocostrizione dei vasi placentari e influenzando così lo scambio di gas e di elementi nutritivi tra il feto e la madre; causando un grave ipertono uterino che provoca danni fetali da anossia o, indirettamente, alterando l'equilibrio biochimico della madre. L'effetto di un farmaco sul feto è determinato in gran parte dall'età del feto, dalla potenza e dal dosaggio del farmaco. Le sostanze somministrate prima del 20 o giorno dal concepimento possono agire secondo la legge del tutto o nulla, cioè o provocando la morte dell'embrione o non danneggiandolo affatto. La teratogenesi è improbabile durante questa fase. Il periodo dell'organogenesi (tra la 3a e l'8a sett.) è critico per gli effetti teratogeni. In questa fase, i farmaci che raggiungono l'embrione possono non determinare effetti rilevabili, possono provocare l'aborto, un importante difetto anatomico subletale (vero effetto teratogenico) o un difetto permanente di natura metabolica o funzionale che si può evidenziare in un'epoca successiva (embriopatia latente). I farmaci somministrati dopo la fase dell'organogenesi (cioè nel secondo e terzo trimestre) Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 16 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale difficilmente hanno un effetto teratogeno, ma possono alterare lo sviluppo e le funzioni degli organi e dei tessuti fetali normalmente formati. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 17 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 5 Gestione del travaglio fisiologico 5.1 I segni dell'inizio del travaglio devono essere passati in rassegna con la paziente. Il segno principale è l'insorgenza di dolori lombari o di contrazioni ai quadranti inferiori dell'addome, che si ripetono a intervalli regolari. Una multipara con una storia di travagli rapidi deve avvertire il medico appena pensa che stia iniziando il travaglio. Dopo la 36a sett. di gravidanza, molti medici preferiscono visitare la paziente per via vaginale per cercare di fare previsioni sull'inizio del travaglio. Tuttavia, la visita vaginale eseguita alla fine della gravidanza è stata associata alle infezioni intrauterine e alla rottura prematura delle membrane. Il travaglio consiste in una serie di contrazioni uterine ritmiche e progressive che producono l'appianamento e la dilatazione del collo dell'utero. Lo stimolo che produce il travaglio è sconosciuto. L'ossitocina circolante, prodotta dall'ipofisi posteriore, provoca l'inizio del travaglio. Il travaglio inizia, in genere, entro 2 sett., prima o dopo la data presunta del parto. Nel caso della prima gravidanza, il travaglio dura al massimo 12 o 14 h; i travagli successivi sono spesso più brevi, durando da 6 a 8 h. Una perdita ematica (una piccola quantità di sangue mista a una perdita mucosa dalla cervice) può precedere l'insorgenza del travaglio di circa 72 h. La fase attiva del travaglio è sempre preceduta da una fase latente durante la quale delle contrazioni irregolari di intensità variabile sembrano provocare la maturazione e l'ammorbidimento della cervice. Mano a mano che il travaglio progredisce, le contrazioni aumentano di durata, intensità e frequenza. Occasionalmente, le membrane (il sacco amniotico e corionico) si rompono prima dell'inizio del travaglio e il liquido amniotico defluisce attraverso la cervice e la vagina. Quando le membrane della donna si rompono, la paziente deve immediatamente contattare il proprio medico. Circa l'80-90% delle donne con rottura delle membrane entra in travaglio spontaneamente entro 24 h. Se ciò non avviene e la gravidanza è a termine, il travaglio viene indotto per il rischio di infezioni. 5.2 Preparazione ambientale Alcune donne preferiscono partorire a casa, ma la maggior parte degli ostetrici non lo raccomanda perché si possono verificare delle complicanze inattese durante il travaglio e il parto. Le complicanze includono il distacco prematuro della placenta, la sofferenza fetale durante il travaglio e le inattese complicanze del post-partum (p. es., la depressione o le anomalie neonatali, Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 18 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale l'emorragia materna). Alcuni ospedali hanno risposto ai desideri delle pazienti offrendo sale da parto che si avvicinano all'ambiente domestico, con minori formalità e regole rigide, ma con la disponibilità di attrezzature e personale per le situazioni di emergenza. I centri per le nascite possono essere autonomi o collocati all'interno dell'ospedale, con simili o identiche facilitazioni di cura in entrambe le sedi. Tutte le opzioni per il parto devono essere chiarite. Per molte donne, la presenza del padre o di altre persone durante il travaglio può essere d'aiuto e deve essere incoraggiata. Il sostegno morale, l'incoraggiamento e le dimostrazioni d'affetto diminuiscono l'ansia e rendono il travaglio meno preoccupante e spiacevole. I corsi di psicoprofilassi al parto possono preparare i genitori ad affrontare un travaglio e un parto normali o complicati. La condivisione dello stress del travaglio, la vista del proprio bambino e ascoltare il suo pianto tendono a creare un forte legame tra i genitori e tra i genitori e il bambino. 5.3 Valutazione Al momento del ricovero si devono annotare la PA della paziente, la sua frequenza cardiaca e respiratoria, la temperatura corporea e il peso e la presenza o l'assenza di edemi. Si deve raccogliere un campione di urine per la ricerca della proteinuria e della glicosuria e uno di sangue per un esame emocitometrico completo e per la tipizzazione sanguigna. Si deve eseguire un esame obiettivo. Mentre si esamina l'addome, il medico valuta la grandezza, la posizione e la presentazione del feto (manovra di Leopold) e annota la presenza o l'assenza dei suoni cardiaci fetali. Sono anche annotate le valutazioni preliminari della qualità delle contrazioni e della loro durata e frequenza. Se il travaglio è attivo e la gravidanza è a termine, un'ostetrica o un medico esegue una visita vaginale con guanto sterile per valutare la progressione del travaglio. Se è presente un importante sanguinamento, questa visita viene ritardata fino a quando non è confermata la sede della placenta. Se le membrane sono rotte, viene eseguita una visita con lo speculum per documentare la dilatazione e la scomparsa del collo e per valutare la posizione; tuttavia, la visita manuale è ritardata fino a quando non si verificano la fase attiva del travaglio o dei problemi (p. es., riduzione della frequenza cardiaca fetale). Si deve ricercare anche l'eventuale presenza di meconio (che produce una colorazione verdastra), perché può essere un segno di sofferenza fetale. Se il travaglio è prematuro (< 37 sett.) o non è iniziato, devono essere eseguiti solo un esame con lo speculum sterile e un prelievo per l'esame colturale e per la ricerca dei gonococchi, della chlamydia e degli streptococchi di gruppo B. Si devono annotare il grado di dilatazione e di appianamento del collo e Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 19 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale la posizione del feto (la discesa della parte presentante) nello scavo pelvico. La dilatazione è indicata in centimetri, come il diametro di un cerchio. L'appianamento del collo è calcolato in percentuale dallo 0 (assenza di appianamento) al 100% (appianamento completo della cervice). Il livello è espresso in centimetri, al di sopra o al di sotto del piano delle spine ischiatiche. Sono annotate anche la presentazione, che descrive la parte del feto all'orifizio cervicale (p. es., podalica, di vertice, di spalla) e la posizione, che descrive il rapporto esistente tra la parte presentata e la pelvi (p. es., occipito-sinistra anteriore [OSA]o sacro destro posteriore [SDP]). Durante questo esame il medico può accertare se le membrane sono integre o meno. Va annotata, nella relazione del travaglio, una breve descrizione delle forze (qualità del travaglio, frequenza e durata delle contrazioni), del canale (pelvimetria) e del feto (p. es., dimensioni, posizione, frequenza cardiaca). La paziente deve essere portata in sala travaglio per essere frequentemente controllata fino al momento del parto. Deve, inoltre, alimentarsi in quantità molta ridotta, per prevenire il vomito e l'inalazione durante il parto. Non è necessario eseguire un clistere; non vi è alcuna prova che esso stimoli il travaglio mentre di certo contamina la vulva e il perineo per l'intera durata del travaglio e del parto. Radere (o tagliare) i peli vulvari non è indicato perché la rasatura è irritante e può causare un'infezione. Si può infondere EV una soluzione di Ringer, inserendo un'ago-cannula di grosso calibro ,nel corso di un normale travaglio di 6-10 h, la paziente deve ricevere da 500 a 1000 ml di soluzione. Questa infusione previene la disidratazione e la conseguente emoconcentrazione durante il travaglio, assicurando al contempo una volemia adeguata. La cannula venosa permette anche un accesso immediato per la somministrazione di farmaci o di sangue in caso di emergenza o, se necessario, di farmaci per stimolare le contrazioni uterine. Un'adeguata idratazione è utile anche nel caso si debba effettuare un'anestesia epidurale o spinale 5.4 Analgesia Gli analgesici possono essere dati durante il travaglio, secondo le necessità, ma devono essere somministrati in quantità minime perché possono deprimere la respirazione del neonato. La preparazione e le spiegazioni circa la nascita del bambino diminuiscono l'ansia, riducendo marcatamente la necessità di un analgesico. La meperidina (fino a 25 mg) o la morfina solfato (fino a 5 mg) somministrate EV ogni 60-90 min sono usati frequentemente e forniscono una buona analgesia con una piccola dose totale. Anche se entrambi i narcotici attraversano la placenta e hanno un effetto deleterio sul feto, il naloxone 0,01 mg/kg può essere somministrato IM, EV o SC al neonato come antagonista specifico, se necessario. I farmaci "sinergici" (p. es., la prometazina), che Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 20 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale sono più suppletivi che sinergici, sono popolari perché riducono la nausea provocata dai narcotici; devono essere usate piccole dosi perché non esiste un antidoto disponibile se viene somministrata una dose eccessiva o se insorgono dei problemi. Quindi, se è necessaria un'ulteriore analgesia, si preferisce aggiungere meperidina o morfina, oppure usare un'anestesia epidurale 5.5 Monitoraggio del feto Il monitoraggio elettronico esterno della frequenza cardiaca fetale è usato di routine nel corso di tutti i travagli da molti ostetrici, perché il 30-50% dei feti che presentano un distress fetale o che muoiono durante il parto non presenta alcun segno premonitore che induca a un'osservazione più stretta e il monitoraggio elettronico può salvare la vita a tali bambini. Tuttavia, il valore di questa pratica è controverso. Sempre più dati dimostrano che l'incidenza dei parti cesarei è maggiore tra le pazienti monitorate con il cardiotocografo rispetto a quella delle donne monitorate con l'auscultazione. L'impiego della determinazione del pH del cuoio capelluto fetale per confermare la necessità di un parto cesareo può contribuire a ridurne la percentuale, ma questa procedura richiede apparecchiature sofisticate. Per monitorare le pazienti a basso rischio durante un parto normale, è affidabile l'auscultazione con un Doppler ogni 15 min nel 1o stadio e ogni 3 min o dopo ogni contrazione nel 2o stadio. L'auscultazione intermittente è associata con una più bassa percentuale di falsi positivi e una più bassa incidenza di intervento cesareo rispetto al monitoraggio continuo con cardiotocografo e rappresenta un'opportunità per un più intenso contatto personale con la partoriente. La cardiotocografia può essere riservata alle pazienti ad alto rischio o a quelle nelle quali l'auscultazione risulta difficoltosa o identifica una frequenza potenzialmente anormale. Per la cardiotocografia si applicano alcuni sensori sull'addome materno, per rilevare e registrare il battito cardiaco fetale e le contrazioni uterine. Per il monitoraggio interno le derivazioni sono posizionate attraverso la cervice, con un elettrodo applicato sul cuoio capelluto del feto e un catetere inserito nell'utero per misurare la pressione del liquido amniotico. Di solito, i dispositivi esterni sono usati nelle gravidanze normali e i metodi interni sono usati quando quelli esterni non Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 21 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale forniscono sufficienti informazioni circa lo stato di benessere del feto o sull'intensità delle contrazioni uterine. Il monitoraggio fetale esterno può essere impiegato come parte di un "Non-Stress Test" (NST) o di un "contraction stress test" (chiamato, a volte, "test di stimolazione con l'ossitocina" [Oxytocin Challenge Test, OCT]). Il battito cardiaco fetale è continuamente registrato e confrontato con i movimenti fetali (NST) o con le contrazioni indotte dall'ossitocina (OCT) o con la stimolazione della mammella o con le contrazioni spontanee. Questi test sono spesso usati per monitorare le gravidanze che presentano qualche problema. Se è stato identificato un problema prima del travaglio o se esso viene evidenziato con l'auscultazione o con il monitoraggio esterno, si ricorre al monitoraggio interno allo scopo di ottenere informazioni più dettagliate circa le modalità del battito cardiaco fetale e della contrattilità uterina. Quando si identifica o si conferma un problema con il monitoraggio elettronico interno, la necessità di intervento può essere confermata determinando il pH ematico fetale da campioni prelevati dallo scalpo dopo un'amniotomia. Un valore 7,25 è rassicurante, valori tra 7,0 e 7,24 sono preoccupanti e indicano che la determinazione deve essere ripetuta dopo aver somministrato O2 e liquidi EV e aver fatto cambiare posizione alla mamma; valori < 7,0 indicano la necessità di un parto urgente. 5.6 Il primo stadio del travaglio, dall'inizio del travaglio stesso alla dilatazione completa del collo (circa 10 cm), ha due fasi. Durante la fase latente, le contrazioni diventano progressivamente più coordinate, il fastidio è meno intenso e il collo si appiana e si dilata sino a 4 cm. La durata della fase latente è difficile da definire esattamente, oscillando dalle 8 h e 1/2 nelle nullipare alle 5 h nelle pluripare. Questa fase è considerata patologica se dura > 20 h in una primigravidao > 12 h in una multigravida. Durante la fase attiva, il collo dell'utero si dilata completamente e la parte presentata discende nella pelvi. In media, questa fase dura 5 h nelle nullipare e 2 h nelle pluripare. La cervice si deve dilatare 1,2 cm/h nelle nullipare e 1,5 cm/h nelle pluripare. La paziente può cominciare a sentire il bisogno di spingere verso il basso appena la parte presentata discende nella pelvi. Comunque, la paziente deve essere dissuasa dallo spingere fino a che il collo non è completamente dilatato per prevenire la lacerazione della cervice ed evitare di sprecare energie. 5.7 Il secondo stadio del travaglio è il periodo che va dal momento della dilatazione completa del collo fino all'espulsione del feto. In media, dura 2 h nelle nullipare e l h nelle Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 22 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale pluripare. Può durare un'altra ora se è stata fatta un'analgesia epidurale. Per il parto spontaneo, la paziente deve aiutare le contrazioni uterine spingendo con forza in maniera espulsiva. La frequenza cardiaca e la PA materne, così come la frequenza cardiaca fetale, devono essere controllate continuamente con il monitor o almeno ogni 15 min con l'auscultazione durante il primo stadio del travaglio. Nel corso del secondo stadio, la paziente deve essere seguita costantemente e il battito cardiaco fetale deve essere rilevato continuamente o dopo ogni contrazione ogni 3 minuti, a seconda di quello che si verifica prima. Le contrazioni uterine possono essere monitorate anche mediante l'auscultazione o elettronicamente Molte unità ostetriche usano una sola sala per il travaglio, per il parto, per il trattamento intensivo successivo e per il post-partum (LDRP), così che la madre, le persone di supporto e il bambino rimangono nella stessa stanza per tutto il ricovero. Altri centri usano la tradizionale sala del travaglio e la sala del parto, in cui la paziente viene trasferita per il parto. In condizioni ideali, quando il parto è imminente, la paziente viene portata in sala parto con l'infusione EV di Ringer ancora in corso. Al padre o alle altre persone che le sono vicine deve essere offerta l'opportunità di accompagnarla. Nella sala parto, il perineo viene lavato e coperto con telini sterili e il parto viene espletato. 5.8 Procedure del parto: si esegue un'esplorazione vaginale per determinare la posizione e il livello della testa. Successivamente, la paziente viene invitata a spingere verso il basso ad ogni contrazione, in modo da spingere la testa attraverso la pelvi e dilatare progressivamente l'ostio vaginale così che la testa sia progressivamente visualizzata. Quando circa 3-4 cm della testa fetale sono ben visibili, durante una contrazione, in una primipara (poco prima in una pluripara), le manovre successive possono facilitare il parto e ridurre il pericolo di una lacerazione perineale. L’operatore (se destrorso) pone il palmo della mano sinistra sulla testa del bambino, durante la contrazione, per controllare e, se necessario, ritardare leggermente la sua progressione, mentre poggia le dita della mano destra contro il perineo dilatandosi e attraverso il quale si avvertono la fronte o il mento del bambino. Applicando una pressione sulla fronte o sul mento con le dita ricurve si aiuta la testa a progredire. Si deve controllare la progressione della testa per eseguire un parto lento e sicuro. 5.8.1 Il forcipe è spesso usato per il parto quando la madre è esausta e non riesce a spingere in modo adeguato. Il forcipe è sicuro e può essere necessario quando l'anestesia epidurale preclude le vigorose spinte verso il basso della madre. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 23 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale L'anestesia locale non interferisce con le spinte verso il basso, limitando l'insorgenza delle complicanze e l'uso del forcipe. Se si prevede che il secondo stadio del travaglio si prolunghi perché la paziente ha difficoltà a spingere, può essere usato il forcipe o una ventosa ostetrica. 5.8.2 L'episiotomia (incisione chirurgica del perineo) deve essere eseguita solo se il perineo non si dilata appropriatamente e ostacola il parto. L'episiotomia è di solito necessaria solo per il primo parto a termine. Questa procedura previene l'eccessivo stiramento e la possibile lacerazione dei tessuti perineali. Infatti, l'incisione è più facilmente riparabile rispetto alla lacerazione e può diminuire l'incidenza delle lacerazioni anteriori. Il tipo più comune di episiotomia consiste in un'incisione mediana eseguita con le forbici, dal punto di mezzo della forchetta posteriore direttamente verso il retto. Con questo tipo di incisione, c'è il rischio di prolungare il taglio nello sfintere del retto o nel retto stesso, ma se diagnosticato subito può essere riparato con successo e guarisce bene. L'episioproctotomia (che consiste in un'incisione prolungata intenzionalmente all'interno del retto), non è raccomandabile per il rischio di fistole retto-vaginali. Le lacerazioni o l'interessamento del retto si possono evitare, in genere, mantenendo la testa del nascituro ben flessa fino a che l'occipite non abbia oltrepassato l'arcata sottopubica. Un altro tipo di episiotomia consiste in un'incisione medio-laterale, eseguita con le forbici, a partire dal punto di mezzo della forchetta con un angolo di 45°, lateralmente verso uno dei due lati. Anche se con questo tipo di incisione, di solito, non si corre il rischio di interessare lo sfintere o il retto, il dolore nel postoperatorio e il tempo di cicatrizzazione sono maggiori rispetto all'episiotomia mediana. Quindi, è raccomandata l'episiotomia mediana. Subito dopo l'espulsione della testa, il corpo del feto ruota, cosicché le spalle si portano in una posizione antero-posteriore; una delicata pressione verso il basso, esercitata sulla testa del feto, fa disimpegnare la spalla anteriore al di sotto della sinfisi pubica. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 24 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale Se il cordone è avvolto intorno al collo, il cordone stesso può essere clampato e sezionato. A questo punto, la testa viene delicatamente sollevata affinché la spalla posteriore scivoli al di sopra del perineo, seguita senza difficoltà dal resto del corpo del bambino. Il naso, la bocca e la faringe del neonato devono essere aspirati con un siringa apposita per rimuovere il muco e i liquidi e aiutare la respirazione. Il cordone ombelicale deve essere clampato con due pinze e tagliato tra di esse, dopo di che si applica una clip di plastica. Il neonato è, quindi, posto in una culla termostatica o sull'addome della madre. 5.9 Gestione del neonato. Alla nascita, il neonato normale respira spontaneamente, le sue vie aeree vengono delicatamente liberate dalle secrezioni e dai detriti mediante un aspiratore di muco. Il cordone ombelicale viene legato e reciso subito dopo il primo respiro; sulla superficie tagliata di fresco devono essere visibili la vena ombelicale e le due arterie ombelicali. Il bambino viene asciugato delicatamente e posto su una coperta asciutta e sterile o sul ventre materno; è indispensabile il mantenimento della temperatura corporea. Tutto il personale deve adottare adeguate tecniche di lavaggio delle mani, poiché i meccanismi di difesa dei neonati nei confronti delle infezioni non sono pienamente sviluppati.Vengono adottate delle precauzioni universali e il neonato viene toccato con guanti isolanti finché non ha eseguito il primo bagnetto. Deve essere identificata qualunque malformazione pericolosa per la vita o malformazione maggiore, come grosse deformità (p. es., onfalocele, mielomeningocele, labio e palatoschisi) e anomalie ortopediche (p. es., piede equino, anomalie del numero delle dita delle mani e dei piedi). Altre possibili anomalie sono l'addome a barca, come si verifica nell'ernia diaframmatica e asimmetrie o aumento Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 25 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale del diametro antero-posteriore del torace, come si verifica in caso di ernia diaframmatica e di pneumotorace spontaneo. Le condizioni generali del neonato vengono valutate usando il punteggio di Apgar . PUNTEGGIO DI APGAR Criteri Colorito 0 Cianosi diffusa, pallore Frequenza cardiaca Assente Respiro Assente Risposta al cateterismo nasale e alla stimolazione tattile Tono muscolare Nessuna Punteggio* 1 Corpo roseo, estremità cianotiche 2 Roseo su tutto il corpo, estremità comprese < 100 batt/min > 100 batt/min Irregolare, lento Buono, pianto valido Smorfia Starnutisce, tossisce Ipotonico Flessione delle Attivo estremità *Si considera normale un punteggio totale compreso tra 7 e 10 a 5min; intermedio tra 4 e 6 e basso tra 0 e 3 . Molti neonati normali presentano una cianosi transitoria che scompare entro il 5o min, quando viene valutato nuovamente l'indice di Apgar. Una cianosi generalizzata indica una importante patologia cardiaca o polmonare o una più grave depressione del SNC; una cianosi differenziale suggerisce alterazioni cardiache specifiche. Vengono effettuate l'auscultazione cardiaca e polmonare e la palpazione dell'addome. Ogni neonato con età gestazionale < 37 sett. o > 42 sett. o con peso inadeguato per l'età gestazionale stimata necessita di cure particolari .Tranne che nelle manovre rianimatorie, non devono essere usati sondini per valutare la pervietà delle vie digestive fino a che il bambino non si è adattato (un minimo di 5-10 min dopo la nascita), poiché ciò può determinare, in un neonato peraltro normale, una grave apnea da riflesso vaso-vagale. Dopo 10 min di vita può essere introdotto un sondino per verificare la pervietà delle narici e dell'esofago Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 26 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale in bambini nati da madre con polidramnios o diabete, in quelli nati in presentazione podalica o con taglio cesareo e in ogni neonato con secrezioni aumentate, per escludere una fistola tracheoesofagea e altre anomalie dell'esofago e dello stomaco. Se viene raggiunto lo stomaco, esso viene aspirato e ne viene misurato il suo contenuto. Nei neonati in presentazione cefalica può essere rimasto poco liquido nello stomaco, ma ciò non esclude un'ostruzione. Il normale volume gastrico nei neonati pretermine varia da 5 ml in un bambino di 1,0 kg a 12-15 ml in un bambino di 2,5 kg di peso. Vengono instillate in ciascun occhio due gocce di nitrato di argento all'1% o, preferibilmente, un collirio antibiotico contenente p. es., eritromicina. Il più presto possibile o almeno nella prima 1/2 h di vita, il neonato deve essere dato alla madre per tenerlo e attaccarlo al seno, facendo attenzione al mantenimento della temperatura corporea sia nella madre che nel neonato (v. Allattamento al seno, più avanti). Quando è pronto per essere messo nel lettino, il neonato viene fasciato per mantenere un'adeguata temperatura corporea, avendo cura di coprire la testa, ampia area della superficie corporea capace di disperdere considerevoli quantità di calore. Se la temperatura corporea del neonato è < 35,5°C, si richiede l'uso di una incubatrice. Normalmente il lettino viene lasciato in posizione orizzontale e il bambino viene posto sul fianco per facilitare il drenaggio del muco. Si somministra IM 1 mg di Fitonadione (vitamina K1) per prevenire l'ipoprotrombinemia che determina la malattia emorragica del neonato Il cordone viene clampato con una molletta monouso e si può applicare un po' di mercurocromo con uno zaffo di cotone sul cordone reciso di fresco e sull'area periombelicale per prevenire infezioni; è sufficiente una sola applicazione. In un punto nascita, il neonato rimane nella stanza della madre. Se non si tratta di un punto nascita e se la madre è sveglia e vigile, il neonato può rimanere con la madre oppure può essere trasferito al nido nel tradizionale reparto del post-partum.Il bagno non viene fatto nelle prime 6 h o comunque finché la temperatura del neonato non sia stabile a 37°C per 2 h. Il bagno non deve rimuovere tutta la vernice caseosa (materiale biancastro grasso che copre alla nascita la maggior parte del corpo), poiché essa fornisce una certo grado di protezione antibatterica. Si può usare un sapone neutro, come a esempio il Dove, risciacquando a fondo. Non devono essere usati sistematicamente olii, polveri e unguenti.Poiché normalmente madri e neonati vengono dimessi entro 48 ore, è necessario, nei primi giorni dopo il rientro a casa, un adeguato follow-up o per via telefonica o mediante visita domiciliare organizzata dalla clinica pediatrica o dall'ambulatorio. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 27 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale L'American Academy of Pediatrics raccomanda che tutti i neonati siano visitati in ambulatorio entro 7 giorni. L’iniziale interazione genitore-figlio: sebbene durante la gravidanza la donna possa prepararsi psicologicamente al nuovo nato e condividere con il marito tale stato d'animo, durante e dopo la nascita avvengono importanti eventi che rafforzano il legame genitore-figlio. La partecipazione al parto di una donna e del suo compagno, preparati e consapevoli, permette di adattarsi in modo più tranquillo al nuovo ruolo di genitori. Un ambiente esterno ottimale, che renda la coppia più sicura e fiduciosa, aiuta anche la madre a rilassarsi e a partecipare con il proprio corpo al travaglio e al parto. Ciò che provano i genitori subito dopo la nascita del loro bambino va da una sensazione di estasi a una di delusione; per alcune coppie questi momenti vengono completamente dimenticati per il sopraggiungere di eventi, come complicanze ostetriche nella madre o complicanze nel bambino che richiedono la rianimazione. Si è ipotizzato che un precoce contatto fisico con il bambino, compreso il guardarsi negli occhi, fa sì che si stabilisca una precoce intesa, essenziale per un duraturo e intimo rapporto. Tuttavia, nell'uomo, tale periodo critico potrebbe non esistere. Indiscutibilmente, le madri possono instaurare un buon legame con il proprio bambino anche quando le prime ore non vengono trascorse insieme. Subito dopo un parto normale, si deve aiutare la madre a prendere e a stringere al seno il proprio bambino. Il padre deve avere l'opportunità di condividere questi momenti, che richiedono, da parte sua, una certa preparazione e un qualche supporto da parte del personale, specialmente se egli appare insicuro e a disagio.I primi giorni dopo la nascita rappresentano il momento ideale per istruire i genitori riguardo all'alimentazione, il bagnetto e l'abbigliamento del neonato. Il ritorno a casa è meno traumatico quando il neonato trascorre tutto il giorno accanto al letto della madre e i genitori possono familiarizzare con le sue attività e i suoni che emette. 5.10 Terzo stadio del travaglio inizia dopo la nascita del bambino e finisce con la fuoriuscita della placenta. Dopo l'espulsione del bambino, si appoggia delicatamente la mano sul fondo dell'utero per percepirne le contrazioni; il distacco della placenta si verifica, in genere, durante la prima o la seconda contrazione, spesso con la fuoriuscita del sangue che si raccoglie dietro la placenta in via di distacco. La paziente stessa è, in genere, in grado di aiutare l'espulsione della placenta, spingendo. Se non è in grado e se si ha una perdita ematica abbondante, la placenta può essere espulsa esercitando una decisa pressione verso il basso sul fondo dell'utero; questa procedura viene eseguita solo se l'utero è duro di consistenza, perché la pressione esercitata su di un utero Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 28 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale flaccido ne può provocare l'inversione. Se questa manovra non dovesse essere sufficiente, si deve tenere il cordone teso verso il basso, mentre si sospinge l'utero verso l'alto, allontanandolo dalla placenta. Se la placenta non è stata espulsa entro 45-60 min dal parto, può essere necessario il secondamento manuale; l'intera mano è inserita nella cavità uterina, per distaccare la placenta dalla sua inserzione e quindi estrarla. La placenta deve essere esaminata per vedere se è completa, dato che eventuali frammenti lasciati all'interno dell'utero possono provocare emorragie o infezioni tardive. Se la placenta non è stata rimossa completamente, la cavità uterina deve essere esplorata manualmente. Alcuni ostetrici preferiscono esplorare sistematicamente l'utero dopo ogni parto Tuttavia, l'esplorazione è fastidiosa e non è raccomandata di routine. Immediatamente dopo l'espulsione della placenta, si somministra un farmaco ossitocico (10 UI di ossitocina IM o, se è in corso un'infusione EV, 10-20 mU/l) per agevolare una valida contrazione dell'utero. L'ossitocina non deve, però, essere somministrata sotto forma di un bolo EV, perché potrebbe causare un'aritmia cardiaca. Dopo un'accurata ispezione per escludere o riparare eventuali lacerazioni della cervice o della vagina e assicurarsi che l'utero sia ben contratto e dopo aver eseguito l'episiorrafia, la paziente, se tutto è a posto, può essere portata nella stanza di degenza con il bambino. Molte madri desiderano iniziare ad allattare al seno a breve distanza dal parto e questo desiderio deve essere incoraggiato. La madre, il neonato e il padre devono stare insieme in un ambiente caldo e La madre deve essere tenuta sotto controllo per circa un'ora, per rilevare la presenza di sanguinamenti o alterazioni della PA e per vegliare sul suo stato generale. Il periodo di tempo che va dalla espulsione della placenta a 4 ore dopo il parto è stato definito il quarto stadio del travaglio; la maggior parte delle complicanze, specialmente l'emorragia, si verifica in questa fase e il frequente controllo è obbligatorio. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 29 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 6 Anestesia Possono essere usati il blocco pudendo, l'anestesia regionale o quella generale. Indipendentemente dal metodo utilizzato, per un'anestesia sicura ed efficace sono necessarie esperienza e abilità di esecuzione. 6.1 Il blocco pudendo consiste nell'iniettare un anestetico locale attraverso la parete della vagina, in modo da raggiungere il nervo con l'anestetico, nel punto in cui incrocia la spina ischiatica. La distribuzione del nervo è tale che la parte inferiore della vagina, il perineo e la parte posteriore della vulva risultano anestetizzati; la porzione anteriore della vulva è innervata dai dermatomeri lombari e non viene anestetizzata. Il blocco pudendo è utile nei parti non complicati, durante i quali la paziente desideri cooperare spingendo e non vi siano controindicazioni. Il blocco dei gangli paracervicali è raramente indicato perché associato a un'elevata incidenza (> 15%) di bradicardia fetale. 6.2 L'infiltrazione del perineo è frequentemente usata, anche se l'anestesia che si ottiene con questo metodo non è efficace come quella di un blocco pudendo ben fatto. 6.3 Il metodo dell'anestesia regionale più frequentemente usato per il travaglio e il parto, è rappresentato dall'iniezione lombare epidurale di un anestetico locale. Possono essere somministrati narcotici (p. es., fentanile, sufentanile) per infusione continua nello spazio epidurale. L'iniezione nella cauda (nel canale sacrale) è raramente utilizzata. L'anestesia spinale (iniezione nello spazio subaracnoideo paraspinale) può essere usata per il taglio cesareo, ma, a causa della sua breve durata (che ne previene l'uso durante il travaglio) e un modesto rischio di cefalea spinale successiva, viene eseguita meno di frequente. In ogni caso, bisogna attuare un controllo continuo, con il rilevamento dei parametri vitali q 5 minuti, per evidenziare e trattare una possibile ipotensione. 6.4 L'anestesia generale con potenti farmaci inalatori (p. es., l'isoflurano) può deprimere notevolmente sia la madre che il feto e, quindi, non è raccomandata per i parti di routine. Tuttavia, è spesso la metodica di scelta in caso di un parto cesareo di emergenza perché il tempo che intercorre tra l'inizio dell'anestesia e il parto è molto breve. Il protossido d'azoto al 40% può essere utilizzato per l'analgesia purché si mantenga un contatto verbale con la paziente. Una maggiore diffusione della psicoprofilassi al parto ha diminuito l'impiego di questi farmaci, tranne che nei casi di parti Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 30 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale con il forcipe, parti podalici, gemellari o con taglio cesareo. L’intubazione della gravida risulta essere difficile a causa della ritenzione di liquidi, del maggior rischio di inalazione. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 31 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 7 Preeclampsia ed eclampsia 7.1 Preeclampsia: sviluppo di ipertensione con albuminuria o edema tra la 20a sett. di gestazione e la fine della prima settimana post-partum. 7.2 Eclampsia: crisi epilettiche o coma senza altre eziologie che si verificano nello stesso periodo di tempo.L'eziologia della preeclampsia e dell'eclampsia è sconosciuta. La preeclampsia si sviluppa nel 5% delle donne gravide, generalmente nelle primigravide e nelle donne con ipertensione o affezioni vascolari preesistenti .Se non trattata, la preeclampsia rimane generalmente stazionaria per un tempo variabile e poi improvvisamente procede fino all'eclampsia. L'eclampsia si sviluppa in 1 ogni 200 pazienti preeclamptiche e ha, in genere, un esito fatale se non trattata. Una complicanza maggiore della preeclampsia è il distacco placentare , che è apparentemente provocato dall'interessamento vascolare. 7.3 Sintomi, segni e diagnosi Ogni donna gravida che presenta una PA di 140/90 mm Hg, edema del volto e delle mani, un'albuminuria 1+ o la cui pressione aumenti in ragione di 30 mm Hg per la sistolica o di 15 mm Hg per la diastolica (anche se non raggiunge livelli superiori a 140/90 mm Hg), deve essere considerata preeclamptica. La preeclampsia moderata si presenta con un'ipertensione ai limiti superiori della norma, edema refrattario o albuminuria. Le pazienti con una PA di 150/ 110 mm Hg, un edema marcato, un'albuminuria 3+, disturbi visivi o dolore addominale sono considerate preeclamptiche gravi. Si devono eseguire tutti i test di laboratorio (emocromo, analisi delle urine, elettroliti, tempo di protrombina, test di funzionalità epatica e PTT) e devono essere corrette le eventuali alterazioni. Si devono valutare l'azotemia e la creatininemia per escludere che vi siano alterazioni renali insospettate 7.4 Profilassi e trattamento il trattamento è teso a preservare la vita e la salute della madre; anche il feto, in genere, sopravvive. Una paziente con i primi segni di una preeclampsia moderata può essere trattata ambulatorialmente prescrivendo un rigoroso riposo a letto, ma deve essere visitata dal suo medico ogni due giorni. Se le sue condizioni non migliorano rapidamente, deve essere ricoverata. Una volta che è stata presa la decisione di trattare la preeclampsia con misure più complesse del solo riposo a letto, il parto deve rappresentare l'obiettivo della terapia. Non ci sono Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 32 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale prove che il ritardare la data del parto aumenti le possibilità di sopravvivenza del feto, eccetto quando le pazienti presentano una preeclampsia insolitamente lieve e rapidamente correggibile con la terapia e il parto sarebbe prematuro. Pertanto, ogni paziente affetta da preeclampsia che non risponde alla terapia, indipendentemente dalla durata della gravidanza, deve essere stabilizzata e quindi fatta partorire.La paziente affetta da una preeclampsia lieve ha bisogno di un apporto normale di sale e aumentato di acqua. Mantenere la paziente a letto e incoraggiarla a giacere sul fianco sinistro aumenta prontamente la diuresi e diminuisce la disidratazione intravascolare e l'emoconcentrazione. Dal momento che l'eziologia è sconosciuta, il trattamento prima del parto è mirato a ridurre i sintomi e il farmaco principale che viene utilizzato è il solfato di magnesio. Nella preeclampsia grave è indicata una terapia più energica. Al ricovero si somministrano 4 g di solfato di magnesio, lentamente EV, in 15 min, fino all'attenuazione dell'iperreflessia che, in genere, si accompagna a questa malattia, diminuendo, in tal modo, il rischio di insorgenza delle convulsioni. La PA, di solito, si riduce contestualmente. Con l'infusione di 3 o 4 l di soluzione salina bilanciata nell'arco di 24 h, si ha anche un aumento della diuresi e la riduzione degli edemi. Vengono somministrati 1-3 g/h di solfato di magnesio EV, in continua, mediante una pompa da infusione, con dosi supplementari, se necessario. La terapia è monitorata con la misurazione sequenziale dei livelli sierici di magnesio (valori terapeutici, 4-7 mEq/l). In genere, entro 4-6 h la PA si stabilizza su livelli più bassi e l'iperreflessia è controllata. Il parto deve essere portato a termine appena la paziente si è stabilizzata. Se la PA non risponde alla terapia con il magnesio solfato, si deve iniziare un'infusione EV di idralazina (40 mg/l), modificando la velocità di infusione sulla base dei valori della PA. Questa non deve mai scendere al di sotto di 130/80 mm Hg in caso di preeclampsia grave o di eclampsia, perché in questo caso la perfusione uterina diminuirebbe così marcatamente da mettere a repentaglio la vita del feto. L'antidoto specifico per il sovradosaggio di magnesio solfato è il calcio gluconato, 1 g EV. Se la diuresi non aumenta, si può associare furosemide, 10-20 mg EV; altrimenti i diuretici non vengono adoperati. Non vanno usati i sedativi a causa degli effetti nocivi sul feto. La preeclampsia lieve può essere stabilizzata in 6-8 h; successivamente, è indicato il parto.La paziente che viene ricoverata con una diagnosi di eclampsia conclamata deve essere trattata nella stessa maniera. La somministrazione precoce di magnesio solfato è in grado, di solito, di controllare le convulsioni. Se ciò non avviene, si dovrà somministrare benzodiazepine. È necessario attuare un monitoraggio e un'assistenza costanti; la PA, il polso, la respirazione e i riflessi devono essere valutati ogni 15 minuti e la diuresi e il volume di infusione ogni ora. Tutte le pazienti, indipendentemente dalla gravità della condizione, devono essere tenute sotto controllo per Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 33 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale il possibile sviluppo di complicanze quali la cefalea, i disturbi della vista, la confusione, i dolori addominali, il sanguinamento vaginale e la scomparsa del battito cardiaco fetale; il controllo deve essere registrato ogni 15 min. Molti medici preferiscono ricoverare la paziente in terapia intensiva, dove è possibile il monitoraggio continuo della madre e del feto. È obbligatoria una continua assistenza ostetrica. La preeclampsia deve cominciare a risolversi in 4-6 h dal parto. La sindrome HELLP (Hemolysis [emolisi], Elevated [elevati] Liver enzymes [enzimi epatici] and Low [bassa] Platelet count [conta piastrinica]) è una delle complicanze più importanti che si può verificare nelle pazienti affette da una preeclampsia lieve. Il trattamento è lo stesso della preeclampsia. Il parto va portato a termine secondo il metodo più efficace. Se il collo è preparato e sembra probabile il parto per via vaginale, si deve iniziare un'infusione diluita di ossitocina EV per indurre il travaglio e quando il travaglio è attivo eseguire l'amniotomia. Se il collo non è preparato e il parto per via vaginale è improbabile, si deve eseguire un parto cesareo. Dopo il parto, la paziente deve essere seguita attentamente e di frequente come durante il travaglio; infatti il 25% delle eclampsie si verifica nel periodo del post-partum, in genere nei primi 2-4 giorni. La deambulazione è permessa non appena migliorano le condizioni della paziente. Sebbene l'ospedalizzazione possa essere prolungata e possa essere necessaria una terapia antiipertensiva dopo la dimissione, la guarigione dopo il parto può essere sorprendentemente rapida. La paziente deve essere controllata almeno q 1 o 2 sett. dopo il parto. La PA può rimanere elevata per 6-8 sett.; se rimane elevata dopo 8 sett., deve essere presa in considerazione una diagnosi di ipertensione. In tutto questo periodo, si devono controllare con regolarità l'emocromo, l'analisi delle urine, l'azotemia e la creatininemia. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 34 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 8 Distacco prematuro della placenta Distacco prematuro dalla parete dell'utero di una placenta normalmente impiantata Si possono verificare tutti i gradi del distacco, da pochi millimetri al distacco completo. La causa è sconosciuta. L'abruptio placentae si verifica nello 0,4-3,5% di tutti i parti. È associata alle varie malattie ipertensiva, cardiovascolare o reumatoide e, in particolar modo, all'uso di cocaina in qualsiasi forma. 8.1 Sintomi, segni e diagnosi Si verifica un sanguinamento retroplacentare e il sangue può passare dietro le membrane e attraverso il canale cervicale (emorragia esterna) o può essere ritenuto dietro la placenta (emorragia nascosta). I sintomi e i segni dipendono dal grado di distacco e dalla perdita di sangue. Nei casi gravi sono presenti il sanguinamento vaginale, un utero dolente e fortemente contratto, i segni evidenti di una sofferenza cardiaca o della morte del feto e lo shock materno. Le gravi complicanze, particolarmente se la paziente ha una preeclampsia preesistente, includono l'ipofibrinogenemia con la coagulazione intravasale disseminata, l'insufficienza renale acuta e l'apoplessia utero-placentare (utero di Couvelaire). L'abruptio placentae può essere confusa con la placenta previa . La diagnosi può essere in genere stabilita con l'ausilio dell'ecografia addominale. 8.2 Terapia Se il sanguinamento non è pericoloso per la vita della madre o del feto, se il battito cardiaco fetale è normale e se la gravidanza non è vicina al termine, è indicato il riposo a letto che può ridurre l'entità del sanguinamento. Se le condizioni migliorano, si può consentire alla paziente di alzarsi dal letto e camminare e la si può dimettere se non si verificano ulteriori sanguinamenti e se può tornare rapidamente in ospedale. Se invece il sanguinamento continua o peggiora, è indicato il pronto espletamento del parto. Deve essere eseguita una visita vaginale e se il collo è dilatato si devono rompere le membrane, poiché questa procedura sembra diminuire l'incidenza della coagulazione intravascolare disseminata. Il parto cesareo è eseguito con le consuete indicazioni. Un trattamento deciso e attivo riduce drasticamente la morbilità e la mortalità materna, fetale e neonatale. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 35 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 9 Gravidanza ad alto rischio Gravidanza in cui la madre, il feto o il neonato sono o saranno ad aumentato rischio di morbilità o mortalità, prima o dopo la nascita. Tutte le gravidanze devono essere valutate per determinare se vi sono o vi saranno dei fattori di rischio. Sono coinvolti molti fattori di rischio; poter quantificare per ogni fattore, il possibile incremento del rischio richiede un'analisi sistematica e l'uso di un sistema di punteggio (vedi sotto). Considerare una gravidanza ad alto rischio aiuta a fare in modo che la paziente riceva maggiori attenzioni. VALUTAZIONE DEL RISCHIO IN GRAVIDANZA Fattori di rischio Preesistenti Disordini cardiovascolari e renali Preeclampsia moderata o grave (tossiemia) Ipertensione cronica Punteg gio* Fattori di rischio Punteg gio* Fattori di rischio Punteg Gio* Epilessia o paralisi cerebrale 5 Solfato di magnesio>25g c 10 Anomalie del feto 1 Travaglio>20h 5 10 Altri disordini 5 Nefropatia moderata o grave 10 Citologia cervicale anormale 10 Seconda fase>2,5h Pelvi piccola (valutazione clinica) Cardiopatia grave (classi II-IV, sec. la classificazione della New York Heart Association) 10 Anemia falciforme 10 Storia di eclampsia 5 Risultati sierologici positivi per le STD 5 Storia di pielite Cardiopatia lieve (classe I, sec. la classificazione della New York Heart Association) 5 Anemia grave (Hb<9g/dl) 5 Travaglio precipitoso (<3h) Primo taglio cesareo 5 Storia di TBC o indurimento 10mm dopo iniezione di PPD 5 Taglio cesareo ripetuto Preeclampsia lieve 5 Pneumopatia 5 Pielonefrite acuta Storia di cistite 5 1 Anemia lieve (hb 9,010,9g/dl) Anonalie anatomiche 1 Cistite acuta 1 Malformazione uterina 10 Storia di preeclampsia Disordini metabolici Diabete insulino-dipendente Precedente asportazione di ghandole endocrine Malattia tiroidea Prediabete (diabete gestazionale controllato con la dieta) Storia familiare di diabete Antecedenti ostetrici Exsanguinotrasfusione per incompatibilità Rh Morte intrauterina Postmaturità (>42sett.) Neonato prematuro Neonato piccolo per l’epoca gestazionale Posizione fetale anomala 1 10 5 10 Incompetenza cervicale Pelvi piccola Caratteristiche materne 10 Età 35 o 15anni 5 5 Peso<45,5 o>91kg (<100 o >200lb) 5 5 Problemi emozionali 1 1 Antepartum Esposizione a teratogeni Malattia virale 5 Placentari 10 Grave sindrome influenzale 5 Placenta previa 10 10 10 10 10 10 Uso eccessivo di farmaci 5 1 1 10 1 Polidramnios 10 Perdite vaginali Gravidanza multipla 10 Intrapartum Materni Morte neonatale 10 Preeclampsia moderata o grave Abruptio placentae Distacco marginale Fetali Presentazione anomala Gravidanza multipla Bradicardia fetale>30min Presentazione podalica, estrazione totale Prolasso del cordone Consumo di alcol (moderato) Complicanze della gravidanza Sola sensibilizzazione da Rh 5 5 10 Induzione medica del travaglio Induzione elettiva del travaglio Fase latente prolungata Tetania uterina Somministrazione aggiuntiva di ossitocina Attenzione! 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STD=(Sexually Transmitted Disease) malattia trasmessa sessualmente. ombelicale Peso del feto<2,5kg (<5,5lb) Acidosi fetale con pH Tachicardia fetale>30 min Liquido amniotico tinto di meconio (molto) Liquido amniotico tinto di meconio (poco) Parto con forcipe o con ventosa ostetrica Parto podalico spontaneo o assistito Anestesia generale Disimpegno con forcipe Distocia di spalla La valutazione del rischio permette di trasferire prima del parto le pazienti con un rischio elevato a un centro di medicina perinatale, diminuendo in tal modo, significativamente, la morbilità e la mortalità neonatale, in confronto a quelle di neonati di pari età gestazionale e peso che vengono trasportati in questi centri dopo il parto. Le pazienti possono essere identificate come ad alto rischio prima del parto o durante il travaglio, quando degli eventi acuti modificano lo stato del rischio stesso. La ragione più frequente per il trasferimento è il rischio di parto pre-termine, 9.1 La mortalità materna ha un'incidenza di 6/ 100000 nascite negli USA. La causa principale è costituita dagli incidenti stradali, seguiti dalla malattia tromboembolica, dalle complicanze dell'anestesia, dall'emorragia, dalle infezioni e dalle complicanze dell'ipertensione. 9.2 La mortalità perinatale negli USA è di 17/ 1000 parti. Poco più del 50% di queste morti è costituito da morti intrauterine; le altre si verificano nei primi 28 giorni di vita. La maggior parte dei decessi perinatali, che non è direttamente correlabile ad anomalie congenite, è associata a prematurità spesso accompagnata da un distacco placentare, gravidanze multiple, preeclampsia ed eclampsia, placenta previa, polidramnios o da una presentazione anomala. 9.3 GRAVIDANZA AD ALTO RISCHIO FATTORI DI RISCHIO Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 37 di 56 10 10 10 10 5 5 5 5 1 1 Concepimento e sviluppo prenatale 9.3.1 Età materna: le madri di 15 anni hanno un rischio maggiore di avere una preeclampsia e un'eclampsia e di partorire neonati con basso peso alla nascita o con deficit nutrizionali. Quelle 35 anni hanno un rischio maggiore di sviluppare un'ipertensione cronica o indotta dalla gravidanza, un diabete gestazionale, miomi uterini e una distocia. Il rischio di anomalie cromosomiche fetali aumenta dallo 0,9% all'età di 35 anni al 7,8% all'età di 43 anni alle pazienti con più di 35 anni deve essere proposto il prelievo dei villi coriali o l'amniocentesi per l'analisi cromosomica 9.3.2 Peso materno: le donne che pesano < 45 kg prima della gravidanza hanno un rischio più alto di partorire dei neonati piccoli per l'epoca gestazionale (Small for Gestational Age, SGA) Se a questo iniziale peso inadeguato si aggiunge un insufficiente aumento di peso (< 7 kg), durante la gravidanza, l'incidenza di neonati SGA raggiunge il 30%. All'opposto, l'obesità materna è un fattore di rischio per la macrosomia fetale, il diabete gestazionale e l'ipertensione. 9.3.3Altezza materna: per le donne < 150 cm, il rischio di sproporzione feto-pelvica, di parto pre-termine e di ritardo di crescita intrauterino è aumentato. 9.3.4.Aborto abituale: il rischio di aborto ricorrente dopo tre consecutive interruzioni spontanee precoci di gravidanza è di circa il 35%. Le donne che hanno aborti ricorrenti hanno buone probabilità che si verifichi una morte intrauterina durante il 2o trimestre e la parte iniziale del 3o trimestre e un travaglio pre-termine. Le traslocazioni cromosomiche bilanciate nei genitori, le anomalie uterine e cervicali, le infezioni, le malattie del tessuto connettivo e le anomalie ormonali devono essere escluse prima di tentare una nuova gravidanza. 9.3.5 Precedente nascita di feti morti o precedenti decessi neonatali: un'anamnesi di morte perinatale indica la possibilità di anomalie citogenetiche fetali o dei genitori, di diabete materno, di una patologia cronica nefrovascolare, di ipertensione, di una malattia del connettivo o dell'abuso di droga. Gli anticorpi anticardiolipina e/o il lupus anticoagulante possono essere aumentati nelle donne con decessi perinatali ricorrenti. L'uso dell'aspirina per il trattamento di una patologia simil-lupoide ha dato risultati incerti per quanto riguarda il decesso perinatale. 9.3.6 Precedenti nascite premature o di neonati SGA: più alto è il numero delle precedenti nascite pre-termine e maggiore è il rischio di un parto pre-termine nella gravidanza in Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 38 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale corso. Una donna con un solo precedente ostetrico terminato con la nascita di un neonato < 1500 g, ha una probabilità del 50% di avere un parto pre-termine nella gravidanza successiva. Una donna che ha avuto un figlio SGA deve essere studiata per escludere la presenza di ipertensione, di nefropatie, di un insufficiente incremento ponderale, di infezioni, del fumo di sigaretta o dell'abuso di alcol o droghe. 9.3.7 Precedenti neonati macrosomi: un parto precedente di un neonato macrosomia (> 4500 kg) suggerisce un diabete materno. Se questa diagnosi viene sospettata, la paziente deve essere studiata alla 10a, 20a e 28a sett. di gravidanza con un test da carico eseguito 1 ora dopo l'assunzione di 50 g di glucoso; livelli anomali di glicemia devono essere verificati con un classico test da carico eseguito nelle 3 ore successive. 9.3.8 Multiparità: le donne che hanno avuto 5 o più gravidanze, hanno un rischio aumentato di ipocinesia uterina durante il travaglio e di emorragie nel post-partum, secondarie all'atonia uterina. Le pluripare possono avere anche un travaglio precipitoso, con un aumentato rischio di emorragie e di embolie di liquido amniotico. La placenta previa è più frequente nelle pazienti pluripare. 9.3.9 Precedenti preeclampsia ed eclampsia: un'anamnesi positiva per queste complicanze aumenta il rischio di ipertensione in una successiva gravidanza, particolarmente se la paziente ha un'identificabile vasculopatia cronica di base. 9.3.10 Precedenti neonati con disordini genetici o anomalie congenite: devono essere proposti dei test (p. es., l'ecografia, il prelievo dei villi coriali, l'amniocentesi, l'analisi del DNA) per determinare la presenza di anomalie congenite che hanno probabilità di recidivare. 9.3.11 Anamnesi familiare di una condizione genetica: un'anamnesi familiare positiva per un ritardo mentale o per patologie familiari aumenta il rischio dello stesso disordine nel neonato. È familiare anche la tendenza ad avere una gravidanza gemellare 9.3.12 Precedenti lesioni alla nascita: se la donna ha una storia di un parto difficile o ha avuto neonati che hanno richiesto un trattamento intensivo, una distocia di spalla o qualora si sia verificato un travaglio prolungato, può avere un aumentato rischio di un parto operativo nelle gravidanze successive. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 39 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 9.3.13 Anomalie del tratto genitale: un utero setto o bicorne può causare un aborto o un parto prematuro. Un'isteroscopia o un'isterosalpingografia possono essere indicate per fare la diagnosi di queste condizioni e possono essere utili per confermare l'incompetenza cervicale, che può essere documentata anche da una serie di ecografie della cervice durante il 1o trimestre. 9.3.14 Fibromi uterini (leiomiomi): queste lesioni sono più frequenti nelle donne anziane e possono essere associate a un aumentato rischio di travaglio pre-termine, di distocia, di presentazione fetale anomala, di placenta previa e di aborto abituale. Una degenerazione rossa (infarcimento del leiomioma) si può verificare, causando un addome acuto. L'isteroscopia o l'isterosalpingografia possono essere indicate per fare la diagnosi dei leiomiomi. La diagnosi differenziale include la torsione o la rottura di un annesso e l'appendicite. Il trattamento della degenerazione rossa consiste nella somministrazione di liquidi, nel riposo e nella remissione del dolore. 9.3.15 Isoimmunizzazione: il più comune tipo di sensibilizzazione è quella all'antigene Rh0 (D) Se una donna ha avuto un neonato con una significativa malattia emolitica, deve essere accertato il gruppo sanguigno di entrambi i genitori e la donna deve essere esaminata, appena possibile, per la presenza di anticorpi per i gruppi sanguigni. Ci sono chiari ed efficaci protocolli per il trattamento della gravidanza nella donne non sensibilizzate che sono Rh negative e nelle donne con anticorpi atipici. 9.3.16 Ipertensione: l'ipertensione è indiscutibilmente associata a un aumentato rischio di morbilità e mortalità materna e fetale. Gli effetti comuni sono le complicanze cerebrali, cardiache e renali nella madre; la morte intrauterina del feto; il distacco placentare; e, nel feto, il ritardo di crescita intrauterino e l'ipossia dovuta alla sovrapposta ipertensione indotta dalla gravidanza 9.3.17 Infezioni cervicali e vaginali: durante la gravidanza, queste infezioni possono causare un travaglio pre-termine o una rottura prematura delle membrane. Gli agenti responsabili includono gli streptococchi di gruppo B, la Chlamydia trachomatis e le specie di Mycoplasma, di Ureaplasma e gli organismi associati alla vaginosi batterica. L'appropriata terapia antibiotica può prevenire la rottura prematura delle membrane e può arrestare un travaglio pre-termine. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 40 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 9.3.18 Pielonefrite: in tutte le donne gravide deve essere effettuata, precocemente nel corso della gravidanza, un'urinocoltura su un campione prelevato al mitto intermedio. L'urinocoltura deve essere ripetuta se si manifestano i sintomi. Le pazienti con una significativa batteriuria devono essere trattate con antibiotici per ridurre al minimo il rischio di pielonefrite, che è associato al parto pre-termine e alla rottura prematura delle membrane. Un'urinocoltura di controllo deve essere eseguita per verificare la risposta alla terapia. 9.3.19 Febbre: una temperatura > 39,5°C nel 1o trimestre è associata all'aborto e a un aumentato rischio di anomalie del SNC. Una temperatura simile nella gravidanza avanzata è associata al travaglio pre-termine se la causa della febbre è una pielonefrite o un'infezione del liquido amniotico. 9.3.20 Problemi chirurgici acuti: un intervento chirurgico eseguito in urgenza, in corso di gravidanza, è associato al rischio di parto prematuro. Dal momento che è difficile diagnosticare una patologia specifica (p. es., un'appendicite, una colecistite, un'ostruzione intestinale) per le variazioni fisiologiche della gravidanza, spesso l'affezione è in fase più avanzata quando viene posta la diagnosi di certezza, aumentando il rischio di morbilità e di mortalità materna. 9.3.21 Esposizione a teratogeni: le infezioni che possono essere teratogene includono l'herpes simplex, l'epatite virale, la parotite, la rosolia, la varicella, la sifilide, la toxoplasmosi e le infezioni causate da virus coxsackie e citomegalovirus. Molti farmaci, inclusi l'alcol, la fenitoina, gli antagonisti dell'acido folico, il litio, la streptomicina, le tetracicline, la talidomide e il warfarin, sono teratogeni. Ma di particolare importanza è l'effetto del fumo di sigaretta, dell'assunzione di alcol e dell'abuso di sostanze stupefacenti. Un'anamnesi dettagliata sull'uso di farmaci e sull'esposizione a malattie infettive deve essere raccolta il più presto possibile. 9.3.21.1 Il fumo di sigaretta è probabilmente la forma di dipendenza più comune tra le donne gravide negli USA. Nonostante la sempre maggiore pubblicità sui rischi del fumo per la salute, la percentuale globale di donne che fumano e delle forti fumatrici è aumentata nel corso degli ultimi 20 anni. Il numero delle ragazze adolescenti che fumano è sostanzialmente aumentato e supera quello dei ragazzi adolescenti. Sebbene fumare sia dannoso sia per il feto che per la madre, solo il 20% circa delle fumatrici che iniziano una gravidanza smette di fumare. L'effetto del fumo osservato con maggiore frequenza è la riduzione del peso alla nascita. Il peso medio alla nascita dei Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 41 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale neonati le cui madri fumano durante la gravidanza è di 180 g inferiore a quello dei neonati le cui madri non fumano. Questo effetto è direttamente correlato all'entità del fumo e sembra essere più accentuato nelle fumatrici di vecchia data, che hanno una maggiore probabilità di partorire neonati che hanno un peso e una lunghezza inferiori. Le gestanti che fumano hanno una maggiore incidenza di distacco placentare, di placenta previa, di aborto spontaneo, di nascite di feti morti, di nascite pretermine, di rottura prematura delle membrane e di amnionite. L'anencefalia, i difetti cardiaci congeniti e le schisi orofacciali sono più frequenti nei neonati delle fumatrici che in quelli delle non fumatrici. Vari studi hanno riportato che il fumo materno è associato con la SIDS e vi sono prove che mostrano come i figli di madri fumatrici presentino deficit lievi, ma misurabili, nell'accrescimento fisico, nello sviluppo intellettivo e nel comportamento. Si pensa che questi effetti siano mediati dal monossido di carbonio, che può causare un'ipossia cronica tissutale, e dalla nicotina, che stimola il rilascio delle catecolamine che causano la vasocostrizione utero-placentare. L'effetto del fumo passivo sui bambini è aggiuntivo. 9.3.21.2 L'alcol è il principale teratogeno conosciuto. L'alcol assunto durante la gravidanza, può produrre un ampio spettro di difetti, che vanno dall'aborto spontaneo a gravi effetti sul comportamento in assenza di anomalie fisiche. Il rischio di aborto spontaneo aumenta quasi del doppio, particolarmente in caso di un forte consumo (> 3 bicchieri/die). La riduzione del peso alla nascita è l'indicatore più attendibile dell'esposizione prenatale all'alcol, con un peso medio di questi neonati alla nascita di circa 2000 g (4,4 lb); il peso medio alla nascita per tutti i neonati a termine è di circa 3300 g (7,3 lb). L'incidenza della sindrome feto-alcolica, una delle più importanti conseguenze dell'assunzione di alcol in gravidanza, è di circa 2,2 ogni 1000 nati vivi. Questa sindrome comprende un ritardo di sviluppo intra- ed extrauterino, delle anomalie facciali (p. es., fessure palpebrali più corte) delle contratture articolari; dei difetti cardiovascolari e delle disfunzioni del SNC comprendenti la microcefalia, il ritardo mentale di vario grado e l'anomalo sviluppo neurocomportamentale. La sindrome è una riconosciuta causa principale di ritardo mentale; la sua incidenza è superiore a quella della sindrome di Down e alla paralisi cerebrale. In generale, l'entità del ritardo mentale è correlata positivamente con la gravità della dismorfogenesi. La microcefalia, un reperto frequente, è probabilmente il risultato della riduzione globale della crescita del cervello. Si può verificare una mortalità perinatale o il neonato può non crescere. Il volume critico dell'alcol ingerito che produce questa sindrome non è conosciuto. In uno studio, Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 42 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale l'incidenza delle alterazioni non è aumentata fino all'assunzione di > 45 ml/ die di alcol (3 bicchierini/die) 9.3.21.3 La dipendenza da farmaci e droghe durante la gravidanza include la dipendenza cronica dall'eroina e la sperimentazione di una varietà di farmaci stimolanti, sedativi e modificatori del tono dell'umore, che produce una complessa sindrome di abuso polifarmacologico. L'ultima è più frequente tra gli adolescenti. L'uso della cocaina e dei suoi derivati (p. es., il crack) è diventato endemico negli ultimi anni, diffondendosi tra tutte le classi sociali. Si stima che circa il 25% degli adulti abbia usato marijuana o cocaina almeno una volta ed è stato riportato che > 5 milioni di persone negli USA sono consumatori abituali di cocaina, molti dei quali sono donne in età fertile. Le irregolarità mestruali, che rendono difficile stabilire la data dell'ultima mestruazione, si verificano nel 60-90% delle donne con dipendenza da eroina, ma queste irregolarità non sono specifiche; piuttosto, sono correlate a fattori associati quali la malnutrizione, l'epatite, le infezioni pelviche e gli stress dovuti all'ambiente sociale, economico ed emozionale instabile nel quale vive la donna. L'uso di amfetamine, di diazepam e di cocaina ha uno scarso effetto sul ciclo mestruale e non interferisce con il concepimento. Numerose gravidanze sono associate con l'uso concomitante di droghe.La cromatografia a strato sottile è un metodo pratico, economico e sensibile per individuare nelle urine droghe come l'eroina, la morfina, le amfetamine, i barbiturici, la codeina, la cocaina, il metadone, il metaqualone e le fenotiazine. Le leggi dello stato circa l'uso consentito delle droghe sono variabili. Una volta accertata una tossicodipendenza, ne devono essere valutati gli effetti sulla madre e sul feto. Per esempio, i consumatori di droghe EV hanno un rischio aumentato di avere un'anemia, una batteriemia, un'endocardite, una cellulite, un'epatite acuta e cronica, una flebite, una polmonite, il tetano, le malattie veneree e l'AIDS. Circa il 75% dei bambini che hanno l'AIDS nasce da donne che sviluppano la malattia per l'uso di droghe EV o per la trasmissione eterosessuale. Questi bambini sono a rischio di sviluppare un'epatite, altre malattie veneree e la sepsi; inoltre, sono più frequenti il ritardo di crescita intrauterino e la prematurità.Circa il 14% di -9 tetraidrocannabinolo (il principale costituente attivo della marijuana) può attraversare la placenta, esiste il rischio potenziale di un danno del concepito. Tuttavia, pochi studi sull'uomo hanno osservato un aumento del rischio di anomalie congenite, di ritardo di crescita o di effetti sullo sviluppo neurocomportamentale postnatale derivante dall'uso della marijuana L'abuso di cocaina durante la gravidanza è associato a vari problemi materni e fetali. La cocaina, uno stimolante del SNC, ha effetti sia anestetici locali che Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 43 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale vasocostrittori . Nella placenta umana isolata, la cocaina causa un'intensa vasocostrizione, potenziando la risposta pressoria indotta dalla bradichinina. Questa osservazione indica che la cocaina riduce significativamente il flusso ematico al feto, con conseguenti periodi di ipossia. Inoltre, può essere aumentata l'esposizione del feto ad altre sostanze chimiche, normalmente innocue, ma rese pericolose dalla successiva vasodilatazione di rimbalzo. Molte delle donne che usano la cocaina usano altri farmaci; quindi il feto può essere esposto a molti farmaci, con un aggravamento dei problemi. Nelle donne che usano cocaina per tutta la durata della gravidanza, è stata riportata una frequenza di parto pre-termine del 31%, di ritardo di crescita intrauterino del 19% e di distacco placentare del 15%. L'incidenza degli aborti spontanei e delle nascite di feti morti è aumentata. Nelle donne che interrompono l'assunzione di cocaina dopo il primo trimestre, l'incidenza di parto pre-termine e di distacco placentare è comunque aumentata, ma lo sviluppo fetale sembra normale. Se una donna gravida è affetta da un'ipertensione acuta non proteinurica e presenta i segni di un distacco placentare o la nascita inspiegata di un feto morto, le sue urine devono essere esaminate alla ricerca della cocaina. Nei casi in cui la cocaina è stata usata regolarmente durante la gravidanza, sono state riportate numerose anomalie fetali, come le malformazioni del SNC e GU; molte sono state correlate alla compromissione circolatoria. Particolarmente importanti sono quindi i difetti scheletrici e le atresie isolate nei neonati. Inoltre, i neonati di queste madri interagiscono meno con gli altri e hanno dei disturbi neurocomportamentali esemplificati dall'iperreattività, dai tremori e dai significativi deficit di apprendimento che possono durare fino all'età di 4 o 5 anni Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 44 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 10 Complicanze della gravidanza 10.1 Sanguinamento del 3o trimestre: le cause più comuni del sanguinamento del 3o trimestre sono la placenta previa, il distacco placentare e le patologie del tratto genitale inferiore. Tutte le pazienti che sanguinano nel corso del 3o trimestre devono essere considerate a rischio e necessitano di una valutazione completa, comprendente un'ecografia, un'esame dell'area cervicale e un test di Papanicolaou. 10.2 Polidramnios (idramnios) e oligoidramnios: il polidramnios può causare una grave dispnea nella madre e un parto pre-termine. È associato a un diabete materno non controllato, a delle anomalie fetali (p. es., l'atresia dell'esofago, l'anencefalia, la spina bifida), alle gravidanze multiple e all'isoimmunizzazione. In circa la metà dei casi la causa è sconosciuta. L'oligoidramnios è associato ad anomalie congenite del tratto urinario del feto, a un grave ritardo di crescita intrauterino e alla morte fetale. La sindrome di Potter, caratterizzata da una marcata ipoplasia dei polmoni e da anomalie di superficie da compressione, è frequentemente associata. 10.3 Parto pre-termine: le malformazioni uterine, l'incontinenza cervicale, i pregressi interventi chirurgici sull'utero, lo stress materno, le gravidanze multiple e il sanguinamento prima del parto sono tutti associati a un travaglio pre-termine. Le infezioni materne (polmonite, batteriuria asintomatica, appendicite) possono anch'esse causare un travaglio pre-termine. Circa il 30% delle pazienti che vanno incontro a un parto pre-termine, presenta un'amnionite con membrane intatte; il ruolo della terapia antibiotica in queste pazienti non è chiaro. 10.4 Gravidanze multiple: l'incidenza del parto pre-termine, delle malformazioni fetali e delle complicanze del travaglio e del parto aumenta in tutte le forme di gravidanza multipla. 10.5 Gravidanza prolungata: l'incidenza della mortalità neonatale e delle morti intrauterine nelle gravidanze prolungate (che durano > 42 sett.) triplica. Il nonstress test e un profilo biofisico ottenuto con l'ecografia possono identificare il feto a rischio. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 45 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 11 Anomalie e complicanze del travaglio e del parto 11.1 Induzione o stimolazione del travaglio L'induzione elettiva (cioè non necessaria dal punto di vista medico) del travaglio è rara e si usa, in genere, solo nelle pazienti che abitano molto lontano dall'ospedale o che potrebbero avere difficoltà ad arrivarvi in tempo per il parto. Alcune di queste pazienti devono essere ricoverate quando sono prossime al termine della gravidanza. La definizione dell'epoca gestazionale deve essere accurata e può essere opportuno eseguire un'amniocentesi per valutare il rapporto lecitine/sfingomieline (L/S). Quando l'induzione del travaglio è indicata a causa di patologie mediche od ostetriche, queste devono essere sotto controllo; le motivazioni per l'induzione devono essere precise e vanno annotate. Il metodo più adeguato e sicuro per indurre il travaglio è la somministrazione di ossitocina diluita in infusione EV, utilizzando una pompa per ottenere un controllo più accurato. Il travaglio inizia, in genere, a un flusso di 0,5-2 mU/min; se le contrazioni non sono adeguate, la dose viene aumentata di 0,5-2 mU ogni 20-30 min. Non si deve superare o mantenere per > 30 min, la velocità di infusione di 40 mU/min, poiché oltre questo limite ci può essere il rischio di un'importante ritenzione idrica. Raramente é necessario superare le 1012 mU/min. Il monitoraggio fetale esterno è essenziale. Il monitoraggio fetale interno deve essere istituito non appena sia possibile effettuare l'amniorexi con tranquillità.La stimolazione o il potenziamento del travaglio con ossitocina è indicato quando le contrazioni sono inadeguate; prima di procedere alla stimolazione, la diagnosi deve essere ragionevolmente accurata. Se la paziente si trova nella fase latente del travaglio (cioè ha un minimo appianamento del collo, una dilatazione minima e contrazioni irregolari) il riposo, la deambulazione o il sostegno psicologico sono preferibili all'uso dell'ossitocina. Dopo l'inizio del vero e proprio travaglio (una dilatazione di 4 cm con appianamento quasi completo del collo), la cervice deve dilatarsi > 1 cm/h. Se il travaglio non inizia, si dice che la paziente presenta una disfunzione ipotonica dell'utero. Il trattamento migliore è rappresentato dalla stimolazione con ossitocina diluita fino al raggiungimento di un normale quadro di contrazioni.Alcune pazienti presentano un travaglio disfunzionale ipertonico, in cui le contrazioni sono troppo forti, troppo ravvicinate l'una all'altra o entrambe le cose. Questa modalità di contrazione è difficilmente controllabile. La somministrazione di qualunque ossitocico Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 46 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale deve essere immediatamente interrotta. Può essere di aiuto tranquillizzare la paziente e somministrare analgesici. Un agente tocolitico, come la ritodrina, può essere efficace. 11.2 Travaglio pre-termine Inizio del travaglio con appianamento e dilatazione del collo prima della 37a sett. di gestazione. Nelle pazienti con un travaglio pre-termine devono essere ricercate le cause infettive (p. es., la corioamnionite) e le altre cause conosciute di travaglio pre-termine (p. es., l'eccessiva distensione dell'utero). Il travaglio pre-termine associato a un sanguinamento vaginale o alla rottura delle membrane è difficile da arrestare. A volte il riposo a letto può essere d'aiuto, ma se inizia la dilatazione e il collo si appiana, il travaglio procede, in genere, fino al parto. Al contrario, il travaglio pre-termine non associato a sanguinamento e alla perdita di liquido amniotico può essere arrestato con il riposo a letto e l'idratazione nel 50% delle pazienti. Non si devono usare alcol etilico e barbiturici, a causa dei loro effetti avversi sulla madre e sul feto. L'infusione di solfato di magnesio (analoga a quella che si usa nella preeclampsia, rappresenta la terapia di scelta. La -adrenergico simpaticomimetico, presenta una percentuale di successo del 70-80%; tuttavia, a causa degli effetti collaterali (che includono la tachicardia e l'ipotensione materne e la tachicardia fetale), è relativamente controindicata. La terbutalina (0,25 mg SC q 30-60 min fino al cessare delle contrazioni; massimo, 1 mg/4 h) ha una simile percentuale di successo, ma con minori effetti collaterali; la madre deve essere monitorata per la tachicardia. La terapia di mantenimento con la terbutalina per via orale non è efficace. Se il travaglio pre-termine viene bloccato, la somministrazione materna di betametasone fosfato sodico e con il betametasone acetato in sospensione, 12 mg IM q 24 h in 2 dosi/sett. (o desametazone 5 mg IM q 12 h in 4 dosi/sett.), ripetuto settimanalmente fino alla 34a sett. se la madre è ancora a rischio di partorire, sembra acceleri la maturazione dei polmoni fetali e riduca l'incidenza della sindrome neonatale da distress respiratorio. 11.3 Rottura prematura delle membrane Rottura delle membrane > o uguale a 1 h prima dell'inizio del travaglio. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 47 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale Non si esegue più un parto d'urgenza rapido dopo la rottura prematura delle membrane (PROM), a causa del rischio di infezioni neonatali, a meno che la gravidanza non sia giunta a termine. Anche l'esame manuale della cervice non viene più eseguito, perché può causare un'infezione intrauterina (dovuta ai patogeni che risalgono dalla vagina). Piuttosto, viene eseguito l'esame con uno speculum sterile per verificare l'avvenuta rottura, valutare la dilatazione e raccogliere il liquido amniotico per eseguire gli studi sulla maturità fetale. La diagnosi di PROM è confermata quando si vede il liquido amniotico che fuoriesce dal collo dell'utero o quando si osserva la presenza della vernice caseosa o del meconio; altri test meno attendibili sono la determinazione del pH con una cartina alla Nitrazina (il liquido amniotico è alcalino e vira la cartina al blu) e la rilevazione al microscopio della microcristallizzazione a foglia di felce del liquido essiccato su un vetrino (ferning). Se il rapporto L/S o altri test eseguiti sul liquido amniotico indicano che i polmoni del feto non sono maturi e se la madre e il feto stanno bene, si deve tentare di rimandare il parto sino al raggiungimento della maturità. In alcune pazienti è efficace il riposo a letto; in altre è necessario somministrare il magnesio solfato. Se non si eseguono visite manuali e non si ripetono quelle con lo speculum, il rischio di infezione è minimo. La paziente deve essere mantenuta a riposo a letto e se ne devono controllare il polso e la temperatura almeno due volte al giorno. Il parto deve essere provocato se si sospetta un'infezione o se le osservazioni sul liquido amniotico indicano l'avvenuto raggiungimento della maturità fetale. 11.4 Prolasso del cordone ombelicale Questa rara complicanza può essere occulta o manifesta. Il prolasso occulto si ha a membrane integre, quando il funicolo viene espulso davanti alla parte presentata o è intrappolato davanti a una spalla. La diagnosi si fa, in genere, sulla base di uno specifico quadro che si ottiene con il monitoraggio elettronico del feto. Modificare la posizione della paziente o sollevare il feto allevia la pressione sul funicolo. A volte è necessario ricorrere al taglio cesareo.Il prolasso manifesto si verifica a membrane rotte, quando il funicolo si dispone davanti alla parte presentata. Ciò si verifica più frequentemente in maniera spontanea con la presentazione podalica, ma si può verificare anche nelle presentazioni di vertice, in particolare quando si ha la rottura delle membrane e la parte presentata non è ancora impegnata. La causa può essere iatrogena ed è questa una delle ragioni per cui le membrane non vanno rotte fino a che la testa non è ben impegnata a livello della pelvi. Il trattamento consiste nell'espletare immediatamente il parto, di solito col taglio cesareo, per Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 48 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale evitare un danno fetale. Un assistente o l'ostetrico deve mantenere la parte presentata lontano dal funicolo prolassato per prevenire un'ulteriore prolungata compressione del funicolo. Il funicolo deve essere tenuto nella vagina per prevenirne l'essiccamento. 11.5 Embolia di liquido amniotico L'embolia di liquido amniotico, un'evenienza estremamente rara, si può verificare in ogni epoca gestazionale, di solito in occasione di un travaglio laborioso e della rottura delle membrane, ma si può verificare anche durante un parto cesareo. Il liquido amniotico embolizza nel circolo polmonare e la paziente presenta un collasso, uno shock, una tachicardia, un'aritmia, un arresto cardiaco e, in genere, la morte. L'autopsia rivela la presenza di cellule squamose e capelli fetali nella circolazione polmonare. Se la paziente sopravvive, una frequente complicanza è rappresentata dall'insorgenza di una coagulazione intravascolare disseminata 11.6 Gravidanza protratta e post-maturità Gravidanza protratta: gravidanza che continua oltre le 42 sett. Post-maturità: una sindrome rara di insufficienza placentare e di rischio fetale che si verifica dopo le 42 sett Poiché il calcolo della data presunta del parto è soggetto a errore, anche la diagnosi di gravidanza protratta è 35 gg, il parto può essere ritardato per definizione anche se, in realtà, il feto è a termine. I segni della post-maturità sono la riduzione del volume dell'utero e la riduzione dei movimenti fetali in una gravidanza che dati da > 42 sett. di gestazione. La post-maturità può essere confermata dal riscontro di un fluido di colore giallastro in corso di amniocentesi, secondario alla colorazione del liquido amniotico da parte del meconio. Spesso, comunque, la quantità del liquido amniotico è marcatamente diminuita nelle gravidanze posttermine e può essere difficile eseguire l'amniocentesi.La gravidanza protratta può essere trattata in maniera conservativa fin tanto che non si presentano i segni della post-maturità. Se la gravidanza prosegue oltre la 42a sett., si può eseguire uno "non stress test" con la valutazione del liquido amniotico o uno "stress test" con contrazioni per poter valutare le condizioni fetali. Alcuni medici raccomandano di iniziare il test alla 41a sett. e di includere un profilo biofisico (p. es., il volume del Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 49 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale liquido amniotico, i movimenti fetali, lo stato respiratorio, i rumori cardiaci fetali). Se i risultati sono anormali, si deve indurre il parto. Se il collo non è maturo, si deve eseguire un taglio cesareo 11.7 Primo e secondo stadio del travaglio La maggior parte dei problemi che si possono avere al momento del parto può e deve essere anticipata. La mancata diagnosi dei problemi potenziali al momento della prima osservazione mette in pericolo la madre e il feto. I segni di pericolo durante il 1o stadio del travaglio includono i sanguinamenti vaginali e una frequenza cardiaca fetale anormale. Gli altri problemi includono le presentazioni e le posizioni fetali anomale. Tutti questi problemi devono essere accuratamente diagnosticati all'inizio del 1o stadio del travaglio, affinché si possa iniziare un appropriato trattamento. L'evento principale nel 2o stadio del travaglio è la discesa della parte presentata nella pelvi. In genere, sia la dilatazione che la discesa della testa all'interno della pelvi devono procedere alla velocità di circa 1 cm/h; se ciò non accade, è verosimile che vi sia una sproporzione feto-pelvica. La sproporzione feto-pelvica richiede un parto con il forcipe, la ventosa o il taglio cesareo (v. oltre). Quando il tentativo di applicazione del forcipe dovesse rivelarsi troppo difficoltoso, l'ostetrico deve optare per il taglio cesareo. Se non vi è sproporzione tra il feto e la pelvi, ma il travaglio non procede normalmente con una valida progressione del bambino, si deve tentare con l'infusione di ossitocina EV Se anche l'ossitocina non ha successo, si deve procedere con il parto cesareo. Il battito cardiaco fetale deve essere monitorato; ogni alterazione significativa della frequenza cardiaca richiede l'immediato espletamento del parto con il forcipe o mediante taglio cesareo. A volte, per varie ragioni, un neonato nasce apnoico anche se non vi erano problemi prima del parto. In questo caso si devono attuare subito tutte le adeguate misure rianimatorie. Quindi, oltre all'ostetrico, devono essere presenti durante il parto delle persone esperte in rianimazione, che non debbano somministrare l'anestesia od occuparsi dei problemi della madre. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 50 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale 12 Presentazioni anomale Quando l'occipite fetale è situato posteriormente nella pelvi (la presentazione anormale più comune) invece che anteriormente, il collo del feto è generalmente alquanto deflesso e un maggiore diametro della testa si confronta con la pelvi materna. Qualsiasi grado di sproporzione può prolungare il travaglio e rendere il parto difficoltoso. L'ostetrico deve valutare questo problema e decidere se eseguire un parto con il forcipe o con il taglio cesareo (v. oltre). Nella presentazione di faccia, la testa è iperestesa e si presenta di mento. Se il mento è posteriore e tale rimane, è impossibile espletare il parto per via vaginale. La presentazione di fronte raramente persiste, ma in questo caso è impossibile espletare il parto per via vaginale a termine. 12.1 Nella presentazione podalica, la seconda anomalia più comune, la parte presentata è costituita dalle natiche invece che dalla testa. Ci sono diverse varietà di presentazioni podaliche: nella presentazione podalica "franca", le cosce del feto sono flesse, ma le ginocchia sono estese. Nella presentazione podalica completa, il feto sembra seduto con le cosce e le ginocchia flesse. Una presentazione di piede, singola o doppia, si verifica quando una o entrambe le gambe sono completamente estese e si presentano prima del podice. Il problema principale delle presentazioni podaliche è che la parte che si presenta non ha un peso che possa causare la dilatazione, rendendo il passaggio della testa difficile. Pertanto, una sproporzione fetopelvica può non manifestarsi fino a che il corpo non è stato espulso, mentre la testa non riesce a uscire. Come conseguenza, il bambino può risultare seriamente traumatizzato o addirittura morire. L'incidenza di morti perinatali dovute alla presentazione podalica è 4 volte maggiore rispetto a quella delle presentazioni cefaliche; in questo la prematurità e le anomalie congenite sono i fattori più importanti. L'incidenza dei danni nervosi, dovuti allo stiramento del plesso brachiale o a carico del midollo spinale e del cervello, causati dall'anossia, è maggiore nelle presentazioni podaliche. Quando il cordone ombelicale è visibile all'introitus, viene compresso tra la testa fetale e la parete pelvica per cui si ha un diminuito scambio di O2 che determina ipossia. Questi problemi sono maggiori nelle primigravide perché i tessuti pelvici non sono stati dilatati dalle gravidanze precedenti. Le complicanze possono essere prevenute soltanto diagnosticando e correggendo la presentazione podalica prima del parto (p. es., il feto può essere ruotato nella presentazione cefalica dall'esterno, prima del travaglio, abitualmente alla 37a-38a sett., o può essere programmato un parto cesareo). Molti ostetrici raccomandano il parto Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 51 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale cesareo nella maggior parte delle presentazioni podaliche nelle primigravide e in tutte le presentazioni podaliche premature. 12.2 Si possono avere anche altre presentazioni anomale. Occasionalmente il feto può presentare per prima una spalla con una posizione trasversa in cui il maggior asse è obliquo o perpendicolare piuttosto che parallelo all'asse maggiore materno. Questi feti, a parte i secondi gemelli, devono essere fatti nascere con un parto cesareo. 12.3 La gravidanza gemellare si verifica in ogni 70-80 parti e può essere diagnosticata prima del parto con l'ecografia, con una radiografia o con la registrazione di due differenti tracciati in corso di ECG fetale. I gemelli si possono presentare in molti modi e le presentazioni anomale possono complicare il parto. La morbilità e la mortalità sono maggiori per il secondo gemello perché l'utero si può contrarre dopo la nascita del primo gemello, provocando il distacco della placenta del secondo gemello. I gemelli sono spesso piccoli e prematuri poiché un utero sovradisteso tende a entrare in travaglio prima del termine. In alcuni casi, l'utero sovradisteso non si contrae adeguatamente dopo il parto, causando un'emorragia materna. Il parto cesareo viene eseguito per le usuali indicazioni. 12 ASSISTENZA AL POST PARTUM 12.1 Terzo stadio del travaglio Nel corso del terzo stadio del travaglio, quando viene espulsa la placenta, l'ostetrico deve prevenire le emorragie materne. In genere si perdono dai 400 ai 500 ml di sangue durante il parto; se la perdita è maggiore, se ne devono cercare le cause. Le possibili cause di sanguinamento comprendono: l'atonia uterina, le lacerazioni vaginali o cervicali o la ritenzione di frammenti di placenta. Se l'utero non si contrae si ha un'emorragia, dato che il principale meccanismo di emostasi è dato dalla contrazione del miometrio. L'esplorazione della cavità uterina e del canale del parto, per evidenziare lacerazioni o frammenti di placenta ritenuti, Durante il terzo stadio del travaglio, la paziente deve essere controllata da un membro esperto dello staff, preferibilmente un anestesista; la PA, la frequenza cardiaca, la respirazione e il grado di coscienza devono essere monitorati.Quando la placenta cade nel segmento uterino inferiore e protrude dalla cervice, il corpo può essere spinto Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 52 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale verso il basso per aiutare il passaggio della placenta in vagina. Tuttavia, se questa manovra non è attuata in maniera corretta, si può causare l'inversione uterina, specialmente se viene esercitata una trazione sul funicolo prima che la placenta sia completamente distaccata Le manifestazioni cliniche del puerperio (il periodo di 6 sett. dopo il parto), che riflettono, generalmente, la regressione dei cambiamenti fisiologici avvenuti durante la gravidanza, sono modeste e temporanee e non devono essere confuse con condizioni più gravi. Nelle prime 24 ore, la frequenza del polso materno diminuisce sensibilmente e la temperatura corporea può essere leggermente aumentata. Dal momento che i GB aumentano durante il travaglio, nelle prime 24 h dopo il parto si ha una marcata leucocitosi (fino a 20000 ml). Dapprima, la perdita vaginale è francamente ematica (lochia rubra) per 3 o 4 giorni, ma poi cambia nell'arco di 10-12 gg in marrone chiaro (lochia serosa) e infine bianco-giallastra (lochia alba). Il volume totale è di circa 250 ml; per assorbirla si possono impiegare tamponi vaginali (cambiati di frequente) o assorbenti esterni. La diuresi è temporaneamente aumentata e le urine possono contenere proteine e zuccheri. La riduzione dei liquidi circolanti fa aumentare l'Htc e la VES per alcuni giorni. L'utero va incontro a una progressiva involuzione: dopo 5-7 gg è di consistenza compatta e non più dolorabile e si dispone a metà strada tra la sinfisi pubica e l'ombelico. Entro 2 sett. non è più palpabile dall'addome. Le contrazioni dell'utero in involuzione sono spesso dolorose e possono richiedere l'uso di analgesici. 14 ASSISTENZA AL PARTO DA PARTE DI NON PERSONALE OSTETRICO E’fondamentale stabilire lo stato di imminenza del parto: 14.1 anamnesi ostetrica • Valutazione scenario �ABC • eta’della donna • parita’(se ha già avuto altre gravidanze) • data presunta del parto (data ultima mestruazione) • patologie in gravidanza –gestosi • ora d’inizio delle contrazioni • monitoraggio contrazioni • dilatazione cervice Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. 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Qual’ora si presentino tali evenienze, l’obiettivo diviene quello di far partorire la donna in un ambiente protetto: emorragia vaginale liquido amniotico verdognolo presentazione non cefalica prolasso del funicolo parto pretermine (< 30 w) gemellare anamnesi positiva per gestosi complicanze alla valutazione della gestante 14.4 Assistenza alla partoriente: Nel momento in cui la partoriente ”spinge”, con una mano allargare leggermente le piccole labbra (per favorire l’uscita della testa del neonato); l’altra mano invece deve essere posizionata ( a “c”) alla base dell’ano (per evitare lacerazioni in fase d’espulsione). La mano che è posizionata alla base dell’ano non dovrà mai essere spostata, fino a quando il bambino non sarà fuoriuscito con tutto il tronco. Sostenere la testa del neonato, afferrarla alla base del collo (NON stringere), una volta fuoriuscita la testa, il bambino ruoterà naturalmente e farà uscire la spalla (continuare a sorreggerlo).Uscite le spalle, molto velocemente uscirà il tronco ed infine le gambe. Una volta nato si avvolge il bimbo/bimba in un telino sterile e lo si adagia sul ventre materno (occhio che scivola!) Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 54 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale Liberare le vie aeree (anche il naso!) mediante impiego dell’aspiratore con catetere . Mediante clamp sterile clampare il cordone a circa 15 cm dall’ombelico del bimbo/bimba. Valutazione ABC del neonato se non emergono complicanze coprire neonato e mamma (telo isotermico). Il cordone NON deve essere tagliato tranne se è troppo corto (< di 25 cm), bisogna iniziare manovre di rianimazione e/o assistenza particolare del neonato. Se è necessario tagliare posizionare seconda clamp.Le clamps una volta applicate non si riaprono più. Il cordone ombelicale mediamente deve misurare tra i 40 cm e i 70 cm. Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 55 di 56 Concepimento e sviluppo prenatale BIBLIOGRAFIA Manuale di ginecologia e ostetricia- A Ferrari, L Frigerio- Mc Graw Hill Sorveglianza fetale in travaglio di parto- V. Harbet, F. Salvatore, G. Tullio – CIC edizioni internazionali Trattato di ginecologia e ostetricia- R.G. Carlo- Verducci editore Manuale Merck SITOGRAFIA www.msd-italia.it it.wikipedia.org www.iss.it www.iomamma.org Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore (L. 22.04.1941/n. 633) 56 di 56