L’ANALISI DEI PERICOLI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE NOZIONI GENERALI Per l’attività di vinificazione e imbottigliamento deve essere condotta l’analisi dei pericoli per la sicurezza alimentare associati alle varie fasi della lavorazione. A fronte di questa analisi devono essere individuate: A) le azioni preventive o programmi di prerequisiti (PRP) attivati a livello aziendale per eliminare o ridurre i pericoli per la sicurezza alimentare B) i punti critici di controllo (CCP) per i quali sono stati definiti i parametri da monitorare ed i relativi limiti di sicurezza, la frequenza e le responsabilità per le attività di monitoraggio, di verifica e di eventuale trattamento delle non conformità. L’analisi dei pericoli si basa sulle attuali linee di lavorazione seguite in Cooperativa. Qualora parte di queste linee venissero ad essere modificate per esigenze tecniche e produttive, il responsabile del RESPONSABILE IGIENE procederà a riconsiderare il valore da attribuire alla probabilità del danno attivando se necessario nuove procedure di autocontrollo igienico-sanitario aziendale. Il dettaglio dell’analisi dei pericoli è riportata nella sottostante tabella. Legenda: Tipo pericolo: Chimico = C, Fisico = F, Biologico = B G = Gravità del danno P = Probabilità del danno R = Gravità del rischio L’espressione “analisi dei pericoli” implica una valutazione della gravità del pericolo e, dunque, una selezione tra rischi altamente improbabili, che non richiedono uno specifico sistema di prevenzione, e rischi che invece lo richiedono. Si definisce come fattore di rischio l’agente chimico, fisico o biologico avente la potenzialità di causare un danno alla salute del consumatore. Il termine “fattore di rischio” è sinonimo del concetto più comune di pericolo. In base a dati storici e ad altri dati ricavati dalla letteratura scientifica sulla contaminazione del prodotto, informazioni ricavate dalle associazioni di categoria, dall’esperienza e conoscenza del gruppo per la sicurezza alimentare viene condotta un’analisi del rischio per il prodotto vino. Essa serve dunque a indicare i possibile fattori di rischio derivanti dal consumo di vini e comprende tutti gli agenti biologici, chimici e fisici che possono contaminare i vini e potenzialmente quindi causare danni alla salute del consumatore (individuazione dei pericoli). Qui vengono riportate le informazioni dettagliate sui pericoli analizzati: a) Contaminazione di origine biologica: l’analisi del rischio ha dimostrato come questo tipo di pericolo non sia da considerare poiché i vini, per i valori di alcol, di pH e di acidità propri si mostrano assolutamente non interessati dalla possibilità di essere attaccati da specie microbiologiche patogene per l’uomo. Il vino non può quindi per logica conseguenza essere considerato vettore di tali elementi di rischio. b) Contaminazioni di origine chimica: diversi invece sono gli agenti chimici potenzialmente veicolabili in modo passivo dal vino. Possiamo menzionare a questo proposito tra gli additivi l’anidride solforosa, tra i residui di detergenti e disinfettanti la soda caustica, tra i metalli pesanti il piombo, tra i fitofarmaci gli antibotritici e gli insetticidi, tra le sostanze estranee il glicole. c) Contaminazione fisica: per quanto riguarda gli agenti di origina particellare il vino può essere contaminato da corpi estranei quali ad esempio insetti e frammenti di vetro. Questi fattori devono poi essere selezionati in base alla loro importanza mediante la valutazione quantitativa della gravità del rischio. Questa valutazione conduce ad una graduatoria di gravità dei fattori di rischio e di conseguenza ad una graduatoria di priorità degli interventi di prevenzione. La Cooperativa a applica misure preventive sistematiche e documentate soltanto ai fattori di rischio più gravi, concentrando su di essi risorse, attenzione e specifiche attività di prevenzione. Aggiornamento: Dicembre 2010 Accedi al sito web dedicato al FEASR: Agricoltura e Sviluppo rurale - Politica di sviluppo rurale 2007-2013 La gravità del rischio (R) è data dal prodotto della gravità del danno (D) per la probabilità (P) che l’evento dannoso si verifichi: R = D x P. Si definisce come gravità del danno la gravità della patologia alla quale un consumatore potrebbe essere soggetto. La valutazione della gravità del danno si riferisce ai dati di tossicità riportati in letteratura, tradotti in conseguente scala numerica come descritto nella tabella seguente. Si definisce come probabilità del danno la probabilità che il fattore di rischio dia luogo ad un danno. Il termine “probabilità del danno” è sinonimo del concetto più comune di “rischio”. La probabilità del danno dipende dalla tipologia di prodotto considerato. Essa è valutata in base alla probabilità che il prodotto venga contaminato nell’azienda, ma tenendo anche conto dei dati di frequenza del danno derivante dal consumo dell’alimento in esame. Lo studio effettuato, si basa oltre che sui dati storico - statistici relativi alla propria azienda ed alle altre aziende del settore, su conoscenze scientifiche, sullo studio relativo ai fattori di rischio connessi al sistema processoprodotto in questione; tutto questo rielaborato con criteri di razionalità e logicità. La scala proposta è quella descritta nella tabella seguente. Moltiplicando il valore attribuito alla gravità del danno (D) per il valore attribuito alla probabilità del danno (P), si ottiene un numero che può variare da 0 a 9. Sulla base di questo valore si indicherà la corrispondente esigenza di prevenzione. La scala proposta è quella descritta nella tabella seguente. Si ritiene, per ragioni di prudenza, assegnare un punteggio basso (R = 3) al valore di partenza nel considerare un danno di gravità elevata. Ciò consente di verificare quando un fattore di rischio risulta essere molto grave oppure molto probabile in modo da potere, ove necessario, attivare un sistema di prevenzione documentato. Il valore della gravità del danno è stato desunto da fonti di Assoenologi, Federvini e Unionvini, Associazioni di categoria. Aggiornamento: Dicembre 2010 Accedi al sito web dedicato al FEASR: Agricoltura e Sviluppo rurale - Politica di sviluppo rurale 2007-2013 P = Probabilità di accadimento Valore 0≤ ≤ P<1 Descrizione situazione Livello Poco probabile ♦ ♦ ♦ ♦ ♦ 1≤ ≤ P<2 Probabile ♦ ♦ ♦ 2≤ ≤ P<3 Molto probabile ♦ il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe notevole sorpresa in azienda la situazione rilevata genererebbe danno solo in caso di eventi legati a sfortunate coincidenze sono note segnalazioni di rarissimi eventi simili verificatisi in precedenza il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe moderata sorpresa in azienda la situazione rilevata genererebbe danno, anche se non direttamente ed in modo automatico sono note alcune segnalazioni di eventi simili verificatisi in precedenza, cui ha fatto seguito un danno il verificarsi del danno ipotizzato non susciterebbe alcuna sorpresa in azienda esiste una correlazione diretta fra la situazione rilevata e il verificarsi del danno sono già stati rilevati danni dipendenti dalla stessa mancanza, o nell’azienda o in condizioni operative simili, anche altrove (sulla base delle banche dati di Assoenologi, Federvini, Unionvini e Associazioni di categoria. D = Gravità del danno Valore Descrizione situazione Livello 0≤ ≤ D<1 Poco grave ♦ 1≤ ≤ D<2 2≤ ≤ D<3 Grave ♦ il danno è limitato nel tempo, senza conseguenze di lungo termine e rapidamente reversibile. il danno può generare effetti di invalidità parziale per le persone Molto grave ♦ il danno può generare effetti di invalidità totale o letali per le persone R = Gravità del rischio Valore 0≤ ≤ R<1,5 1,5≤ ≤ R<3 ≤ R<9 3≤ Descrizione situazione Livello Modesta Media ♦ sistema di prevenzione documentato: non necessario ♦ Necessario Programma di Prerequisito (PRP) Elevata ♦ Punto Critico di Controllo (CCP) Ogni tipo di rischio potenziale viene valutato secondo le tabelle precedenti e gli viene correlato un punteggio secondo la formula: R = P × D SCHEMA DEI VALORI DI RISCHIO POSSIBILI P 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0,5 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 1 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 1,5 0 0,75 1,5 3,375 3 3,75 4,5 2 0 1 2 3 4 5 6 2,5 0 1,25 2,5 3,75 5 6,25 7,5 3 0 1,5 3 4,5 6 7,5 9 D Aggiornamento: Dicembre 2010 Accedi al sito web dedicato al FEASR: Agricoltura e Sviluppo rurale - Politica di sviluppo rurale 2007-2013