Un centopiedi era tutto contento finché una rana disse al momento: «Muovi prima la zampa uno o la cento?». Questo lo mise in tal crisi mentale che restò fermo in un fosso del viale senza più correr né bene né male + + + A + + B + + + + A B + + + + + A B + Coscienza e autocoscienza • • • La coscienza è un universo che include la consapevolezza di sé e del mondo, ma non si esaurisce in queste La coscienza è tutto ciò che scompare quando cadiamo in un sonno senza sogni. La condizione umana fa sì che l’esperienza cosciente sia spesso autocoscienza – che includa quasi sempre un riferimento all’io. School of History, University of Queensland The Edwin Smith Papyrus :Caso 20 Esame: Se tu esamini un uomo con una ferita alla tempia, che penetra fino all’ osso, (e) che perfora l’osso temporale, ...., che perde sangue da entrambe le narici,.... e se tu fai pressione sulla ferita, egli rabbrividisce eccessivamente; se tu gli poni domande riguardo alla malattia e lui non è in grado di parlare, mentre versa copiose lacrime, e porta la mano al viso per asciugarle con il dorso della mano come fa un bambino, ma non è cosciente di questo comportamento … http://www.nlm.nih.gov/news/ turn_page_egyptia Sacre nom de Dieu Mondo e cervello Il mondo, così come lo conosciamo, è una creazione del cervello Buongiorno, come va? Grazie, mi sento abbastanza bene Quanti anni hai? Grazie, è tutto. Quanti anni ha? Pensi che He, come ho sentito? Quanti anni hai, posso saperlo? Sì, non so come mi sento così felice (migliorato) come mi sento così felice. Mi dà la mano è molto più facile? Non lo so, come ho etc, There are parallel moves in neuroscience to determine the ‘neural correlates of consciousness’ (NCC) the neurological signatures of awareness C. Koch, F. Crick (1990) HOW SHOULD FUNCTIONAL IMAGING OF PATIENTS WITH CHRONIC DISORDERS OF CONSCIOUSNESS CONTRIBUTE TO THEIR CLINICAL REHABILITATION NEEDS ? - Laureys et al., 2006, Current Opinion in Neurology - Necessità di segni oggettivi di coscienza derivabili direttamente dalla “lettura non invasiva” dell’attività cerebrale residua ed indipendenti dall’efficienza della risposta motoria “fMRI consciousness classifiers”: • Paradigmi di stimolazione sensoriale passiva • Paradigmi di simulazione immaginaria di task motori • Paradigmi di comunicazione mediante immaginazione motoria • Analisi della connettività funzionale nello stato di riposo L’optogenetica, cosa è? È la combinazione dell’ottica e della genetica, per controllare eventi ben definiti entro qualsiasi specifica cellula del tessuto vivente, non solo di quello nervoso Inserendo i geni delle opsine, proteine sensibili a specifiche lunghezze d’onda luminose, nelle cellule del cervello, e utilizzando stimoli luminosi specifici, è possibile innescare “a comando” l’attività di specifici neuroni L’optogenetica 22 Phineas P. Gage (1823 -1860) collection of Jack and Beverly Wilgus I molti L’esperienza cosciente è differenziata ossia il repertorio potenziale di stati di coscienza diversi è straordinariamente grande Ciò significa che il substrato della coscienza deve avere a disposizione un repertorio potenziale altrettanto grande di stati diversi Coscienza e mondo esterno Le esperienze oniriche talvolta sono così vivide che eguagliano o superano quelle della veglia La coscienza, lungi dall’essere uno specchio del mondo esterno, è un prodotto del cervello e del cervello soltanto. Gli autori hanno studiato quali regioni del cervello predeterminano le intenzioni coscienti e il momento in cui iniziano a dare forma ad un atto motorio Misura del tempo di inizio delle intenzioni motorie coscienti Decodifica del risultato delle decisioni prima e dopo che raggiungano il livello di consapevolezza. Le aree cerebrali con il codice a colori mostrano le regioni in cui lo specifico risultato di una decisione motoria può essere decodificato precedentemente (in basso, verde) e successivamente (in alto, rosso) al suo verificarsi Analisi diretta della quantità di informazioni predittive che ciascuna area cerebrale contiene in relazione allo specifico risultato di una decisione motoria, a momenti temporali diversi, prima e dopo il raggiungimento del livello di consapevolezza Gli autori concludono che il risultato di una decisione può essere codificato nell' attività cerebrale delle cortecce prefrontale e parietale fino a 10 s prima che ci sia consapevolezza. Questo ritardo riflette, presumibilmente, l’attività di una rete di aree di controllo ad alto livello che iniziano a preparare una decisione imminente molto prima che compaia la consapevolezza Sono certamente migliaia, forse milioni, i piccoli processi implicati nel nostro modo di anticipare, immaginare, pianificare, prevedere e prevenire le cose: eppure tutto procede in modo così automatico che per noi si tratta di «comune buon senso» Ma se pensare è così complicato, che cosa lo fa sembrare così semplice? A tutta prima può sembrare incredibile che la mente usi meccanismi tanto complicati e tuttavia ne sia inconsapevole Minsky, The Society of mind, 1988, p. 47 Nella corteccia frontale mediale, i campi oculari supplementari (SEF) e le aree motorie supplementari (SMA), e pre-SMA sono stati identificati nel controllo dell'azione volontaria, specialmente durante sequenze motorie o attività che richiedono rapide scelte tra piani di risposta alternativi e/o competitivi Studio di due pazienti estremamente rari con microlesioni di SEF e SMA per dimostrare che queste aree sono criticamente coinvolte nel controllo motorio inconscio e involontario E ‘ dato acquisito che: le associazioni stabili stato-azione possono provocare la attivazione motoria automatica subcosciente (priming), anche se il soggetto non ha alcuna intenzione di effettuare il movimento associato. Ad esempio, la semplice vista di un oggetto può innescare risposte manuali utili allo scopo di afferrare l’ oggetto Lesione del paziente JR, una piccola lesione (0,31cm3) nella SFG caudale sinistra a livello del solco paracentrale Immagini funzionali dell'attività oculomotoria (sup) o manuale (inf) Le mappe funzionali 7T Evidente l'attività oculomotoria controlesionale esattamente opposta alla lesione, indicante che il SEF ipsilesionale è danneggiato Conclusioni I meccanismi automatici sono stati tradizionalmente considerati distinti dai comportamenti intenzionali finalizzati, ma i dati sostengono che: l'inibizione della risposta automatica svolge un ruolo intrinseco nell'esecuzione di azioni volontarie efficienti mantenendo sotto controllo l'attivazione di risposte indesiderate per consentire il realizzarsi di azioni alternative Permutazioni 43 252 003 274 489 856 000 L'analisi è relativa ai precursori neurali delle intenzioni astratte. E' stato chiesto ai partecipanti di prendere una decisione astratta, in cui hanno scelto, spontaneamente e liberamente, di eseguire una di due operazioni aritmetiche mentali: addizionare o sottrarre. In conclusione, è stata studiata direttamente la formazione delle intenzioni spontanee astratte e dimostrato che il cervello è in grado iniziare a preparare un'azione volontaria alcuni secondi prima che la decisione giunga al grado di consapevolezza cosciente Decodifica del risultato delle decisioni astratte, prima e dopo che raggiungano lo stato di consapevolezza cosciente Le regioni cerebrali che predicono il risultato (rosso), della decisione astratta prima che fosse fatta consapevolmente, sono proiettate sulla superficie corticale mediale Le modificazioni dell' attività globale della rete di base (DMN) a seguito di intenzioni spontanee motorie e astratte Il DMN in questa fase precoce preparatoria è ancora simile alla tipica attività del periodo di inoperosità (off-task) o di "riposo" mentre i segnali parietali e prefrontali già codificano la scelta imminente È importante sottolineare che questi risultati non possono essere spiegati con la preparazione motoria o da generici meccanismi attenzionali é stato dimostrato che la corteccia frontopolare e il precuneus / cingolata posteriore codificano il contenuto della decisione imminente, ma non i tempi della decisione Al contrario, la pre-SMA predice il tempi della decisione, ma non il suo contenuto. + + + + A B + TRENDS in Cognitive Sciences Vol.10 No.5 May 2006 Le espressioni facciali forniscono alcuni dei segnali sociali ed emotivi più significativi Tali stimoli variano non solo in intensità, da non emozionale a emozionale, ma possono anche rappresentare una serie di emozioni diverse Probabilmente uno degli esempi più idonei è rappresentato dalla necessità di definire segnali facciali minacciosi da espressioni affiliative, non minacciose Lo studio descrive una perturbazione di quella parte "inscritta" nel SNC e SNP responsabile della computazione di segnali di minaccia o di sicurezza Tale perturbazione è prodotta da privazione di sonno, che impedirebbe la accurata discriminazione tra segnali pro-sociali e antisociali La discriminazione efficace di stimoli affettivi è supportata sia dal sistema nervoso centrale, in particolare dalle regioni cerebrali corticali viscerosensoriali dell' insula anteriore e cingolata anteriore, insieme con strutture subcorticali come l'amigdala, e il SNP, responsabili di rapide modificazioni della frequenza cardiaca mediate dal sistema autonomico Questi risultati dimostrano che; sia l'insula anteriore che la dACC sono in grado di differenziare stimoli facciali minacciosi da quelli non minacciosi nello stato di sonno-riposati. Al contrario, tale attività discriminatoria non è osservata dopo la privazione del sonno, il che indicherebbe un potenziale deterioramento delle sensibilità interocettive, dipendente dalla privazione di sonno, delle reti cerebrali di percezione omeostatica la privazione di sonno compromette la precisa trasmissione, e la reciprocità "inscritta" tra il cervello viscerosensoriale e la elaborazione operata dalla componente autonomica periferica di segnali sociali complessi Tali danni rivestono rilevanza sociale, soprattutto in quei contesti in cui una precisa definizione di complessi segnali socio-emotivi è fondamentale, ma un sonno insufficiente è prevalente; per esempio, in membri delle forze armate, personale di servizio di emergenza, medici, e neo genitori Do I contradict myself? Very well then I contradict myself, (I am large, I contain multitudes) Mi contraddico? Benissimo, allora, mi contraddico, (sono vasto, contengo moltitudini) Song of Myself (1892 version) By WALT WHITMAN Ogni singolo atto generoso può derivare da molti processi che hanno poco a che fare con il vero valore che attribuiamo al benessere altrui un modello neurocomputazionale di scelte altruiste, testato utilizzando: dati comportamentali e fMRI di un test in cui i soggetti devono scegliere tra un vero premio in denaro per sé o per l'altro I soggetti fanno scelte tra coppie di premi veri in denaro per se stessi ($Self) o un altro ($Other) Queste scelte comportano un compromesso tra ciò che è meglio per sé e ciò che è meglio per l'altro e quindi è richiesto al soggetto di scegliere di agire in modo egoistico o generoso E' stato ipotizzato che le aree come la giunzione temporoparietale, precuneus, o corteccia prefrontale mediale possano calcolare quantità relative al valore di questi attributi, è stato inoltre ipotizzato che l'integrazione dei segnali di specifiche proprietà si sarebbe verificata nella corteccia prefrontale ventromediale (vmPFC) Correlati neurali del processo decisionale Le risposte neurali variano in modo parametrico con le preferenze comportamentali, al momento della scelta (A) per ciascuna prova $Self (B) per ciascuna prova $Other (C) Congiunzione di $Self e $Other in vmPFC (D) Bar plot (media ± SEM) mostrata solo a scopo illustrativo Le risposte nello studio suggeriscono una architettura neuronale per la scelta sociale: regioni codificanti specifiche attribuzioni, come lo striato e TPJ, (correlano, rispettivamente, con $Self e $Other) invece la regione vmPFC rappresenta $Self e $Other simultaneamente e codifica il valore complessivo di una scelta Il modello genera diverse nuove conoscenze sulla natura dell'altruismo Predice anche che quando i propri profitti sono valutati più di quelli altrui, alcuni atti generosi possono riflettere errori, piuttosto che preferenze veramente pro-sociali Le decisioni generose sono prese più lentamente, ma questo rallentamento è meno pronunciato nei soggetti più generosi I risultati suggeriscono cautela nell'interpretazione di queste differenze di RT, mostrando come esse possano originare senza che ci sia competizione tra sistemi '' veloci e automatici'' e '' lenti e decisionali'' Le scelte generose sono prese più lentamente se il peso relativo posto su di sé è più alto, ma più rapidamente se il peso sui vantaggi altrui è più elevato. In realtà io non riesco a comprendere tutto ciò che sono Sant’ Agostino, Confessioni In questo studio sono stati combinati metodi audiologici obiettivi con l'analisi delle risposte cerebrali mediante imaging agli stimoli sonori non udibili per lo studio dei meccanismi percettivi di infrasuoni Sono state valutate soglie di udito e profili isofonici fino a 8 Hz La valutazione del suono nella gamma di frequenze udibili compresa tra 16 Hz e 16 kHz Dal momento che la fMRI offre un'elevata risoluzione spaziale, ma una bassa risoluzione temporale è stata impiegata la magnetoencefalografia come metodo alternativo Le risposte cerebrali significative possono essere rilevate fino ad una frequenza di 20 Hz, tuttavia alcuni soggetti hanno mostrato una risposta significativa anche a 8 Hz Le tecniche di neuroimaging forniscono nuove conoscenze dei meccanismi di percezione si possono avere informazioni oggettive sull' elaborazione del rumore a livello cerebrale Consciousness Explained Daniel Dennett (1991) The Feeling of What Happens: Body and Emotion in the Making of Consciousness Antonio Damasio (1999) A Universe of Consciousness: How Matter Becomes Imagination Giulio Tononi and Gerald Edelman (2000) The Quest for Consciousness: A Neurobiological Approach Christof Koch (2004) « Ma che ne' corpi esterni, per eccitare in noi i sapori, gli odori e i suoni, si richiegga altro che grandezze, figure, moltitudini e movimenti tardi o veloci, io non lo credo; e stimo che, tolti via gli orecchi le lingue e i nasi, restino bene le figure i numeri e i moti, ma non già gli odori né i sapori né i suoni, li quali fuor dell'animal vivente non credo che sieno altro che nomi, come a punto altro che nome non è il solletico e la titillazione, rimosse l'ascelle e la pelle intorno al naso. E come a i quattro sensi considerati ànno relazione i quattro elementi, così credo che per la vista, senso sopra tutti gli altri eminentissimo, abbia relazione la luce, ma con quella proporzione d'eccellenza qual è tra il finito e l'infinito, tra il temporaneo e l'instantaneo, tra il quanto e l'indivisibile, tra la luce e le tenebre. Di questa sensazione e delle cose attenenti a lei io non pretendo d'intenderne se non pochissimo, e quel pochissimo per ispiegarlo, o per dir meglio per adombrarlo in carte, non mi basterebbe molto tempo, e però lo pongo in silenzio. » (Galileo, Il Saggiatore, 1623) Grazie