Il potere dei faraoni

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Il potere dei
faraoni
A cura di Marjan F., Federico M. e Alessandro I.
La civiltà dell’ antico Egitto cominciò a svilupparsi circa nel 3100 a.C.
quando iniziò il regno dei faraoni . Essi trasformarono l’ Egitto in una nazione ricca e
potente, ammirata in tutto il mondo antico; fecero edificare grandi templi per onorare
i loro dei e tombe monumentali per se stessi.
Alcuni faraoni salirono al trono molto giovani e vi rimasero molti anni.
Sono i figli maschi a ereditare il regno dal padre faraone e le donne, per quanto
importanti, non governarono quasi mai il paese.
Gli artigiani realizzarono bellissimi oggetti per il faraone e la sua corte, usando
pietre preziose e oro provenienti dalle miniere del deserto. Era tradizione che i
faraoni esibissero le proprie ricchezze in pubblico: processioni,banchetti per gli ospiti
e visite ai templi, erano le occasioni per rendere visibile la loro forza.
Anche la magnifica imbarcazione del faraone richiamava la ricchezza e
l’importanza della sua “regale moglie”. Sulla prua spesso c’era una sfinge e
l’ imbarcazione era rivestita d’oro e decorata con pietre semi- preziose.
I faraoni vengono raggruppati in dinastie:
1. periodo protodinastico 3000-2575 a.C. (Alto e Basso Egitto sono unificati)
2. antico regno 2575 – 2134 a.C. (conosciuto come “età delle piramidi”)
3. primo periodo intermedio 2134 –2040 a.C. (dopo la VI dinastia si succedono
faraoni deboli)
4. medio regno 2040 a.C. –1640 a.C. (i faraoni riunificano il regno. Ripresa dei
commerci)
5. secondo periodo intermedio 1640- 1550 a.C.(i faraoni perdono il controllo
del regno).
6. nuovo regno 1550 - 1070 a.C.(i faraoni allargano le frontiere del regno e
formano un impero)
7. terzo periodo intermedio 1070 – 712 a.C.(il potere si divide tra i faraoni e gli
altri sacerdoti )
8. età tarda 712 – 322 a.C.(l’Egitto da conquistatore a conquistato: invasioni di
nubiani, assiri e persiani; nel 322 a.C. Alessandro Magno annette l’Egitto
alla Persia)
Un antico mito della creazione raccontava che Ra, il dio Sole, mandò a
governare l’Egitto il dio Osiride; da allora gli egizi credettero che il faraone fosse un
dio. I faraoni partecipavano a molte cerimonie e dovevano vestirsi, mangiare e
lavarsi seguendo particolari cerimoniali.
Ogni giorno andavano al tempio per offrire cibo ai loro antenati.
Quando gli uomini incontravano il faraone o un membro della sua corte, tutti
subito si inginocchiavano e baciavano la terra in segno di riverenza. I faraoni
continuavano ad essere venerati come dei anche dopo la morte.
Le mogli del faraone, venerate come dee, condividevano la ricchezza del
marito; ad esempio la regina Nefertiti, moglie del faraone Ekhnaton, lo aiutò a
fondare una nuova città.
In realtà nessuna donna governò mai il paese se non per brevi periodi, alla fine delle
dinastie; Hatscepsut fu l’unica regina che gestì effettivamente il potere infatti,
quando il marito morì, salì al potere al posto del figliastro Tuthmosi III ancora troppo
giovane, e governò per circa vent’anni. Le statue la rappresentano con la barba finta,
segno distintivo del potere regale.
Spesso alla corte del faraone giungevano ambasciatori stranieri dal Medio
Oriente, per offrire doni e trattare questioni commerciali.
Numerosi schiavi sventolavano code di pavone attorno al faraone e alla regina,
seduti comodamente sui loro troni imbottiti. Il faraone teneva in mano uno scettro a
uncino e un flagello, simbolo di potere, che lo manteneva unito al dio Osiride ;
inoltre indossava una corona e una barba finta.
Esistevano vari tipi di corone regali:
la corona bianca era simbolo dell’Alto Egitto, la rossa del Basso Egitto; quella di
entrambi i colori simboleggiava l’ Egitto unito.
Esisteva anche la corona Atef di Osiride e una di colore blu e oro detta Kepresh.
IL CROLLO DEI FARAONI
Molti faraoni dopo Ramses III non furono abili sovrani.
I loro sudditi iniziarono a trasgredire le leggi e a saccheggiare le tombe.
Gli altri paesi del mondo erano cresciuti e divenuti più forti.
I conquistatori invasero l’impero egizio: prima la Nubia, poi la Siria e anche la
Persia.
Alessandro Magno mandò il suo esercito per aiutare gli Egizi e scacciare i
Persiani. Tolomeo, uno dei generali di Alessandro, fondò una dinastia di sovrani che
parlavano il greco e veneravano gli deì greci.
I romani subentrarono ai greci. Il cristianesimo si diffuse nel loro impero e giunse in
Egitto.
Quando gli arabi invasero l’Egitto nel VII secolo d.C., Fustat divenne la loro
prima capitale, l’ Islam la religione di Stato e l’ arabo la lingua ufficiale.
I persiani introdussero in Egitto i cammelli che potevano spostarsi da un’oasi
all’ altra nel deserto.
I greci introdussero la moneta in Egitto e il faraone Tolomeo I si fece ritrarre su di
essa d’oro.
Nel 322 a.C. Alessandro Magno conquistò l’Egitto; la città egizia di Alessandria
divenne la città più importante del mondo greco.
L’ esercito degli Assiri, equipaggiato di armi in ferro, sconfisse le tribù egizie.
Gli assiri però nominarono governatori egizi per governare il paese.
L’imperatore Augusto prese il potere nel 30 a.C. e i romani mandavano a
Roma l’oro delle miniere del deserto.
Cleopatra VII fu l’ultimo faraone greco e la sola a conoscere la lingua egiziana.
Fu appoggiata da due generali romani, Giulio Cesare e Marco Antonio.
Quando Augusto giunse ad Alessandria chiese a Cleopatra di capitolare, ma la regina
era troppo fiera per sottomettersi e si suicidò.
Intanto il faraone aveva autorità assoluta.I suoi sudditi lo consideravano un dio e
avrebbero obbedito a qualsiasi ordine per lui. Senza questo potere assoluto, le
piramidi non avrebbero mai potuto essere costruite. La parola faraone significa
“grande casa” Cheope, Chefren e Micerino avevano i loro palazzi a Menfi, da dove
potevano ammirare la costruzione delle loro imponenti tombe a Giza, una località
nei presi. Se il faraone era fortunato,la sua piramide poteva essere pronta prima che
morisse.
Progetti così grandiosi devono essere stati un onore enorme per l’economia dell’
Egitto.
Quando vennero ultimate, alle piramidi di Giza furono dati nomi che celebravano la
maestà dei re che le avevano costruite.
La grande piramide fu chiamata ‘Cheope è uno che appartiene all’orizzonte’ mentre
le altre due erano conosciute come ‘grande è Chefren ’ e ‘Micerino è divino .’
Cheope fu forse il faraone più potente che abbia mai regnato sull’ Egitto.Eppure la
sola effigie che sia rimasta di lui è questa minuscola statuetta d’avorio, che al
momento del ritrovamento mancava della testa.
L’archeologo inglese Flinders Petrie dovette setacciare montagne di macerie prima di
riuscire finalmente a trovarla.
Una delle più belle statue egizi è questa,che rappresenta il faraone Chefren. Egli fu il
successore di Cheope ed era forse il suo fratello minore.
La statua è scolpita in una pietra lucente e screziata diorite il re è raffigurato di
dimensioni superiori a quelle naturali, seduto su un trono ornato di leoni.La scrittura
fu trovata in un profondo pozzo nel tempio in valle di Chefren, che faceva parte del
suo complesso funerario. Forse fu nascosto lì perché fosse sottratta alla distruzione
da parte di predatori o di nemici.
La grande sfinge ( pp.26-27 )si trova davanti alla piramide di Chefren.Si pensa che la
sua testa massiccia sia un ritratto del faraone. Per lungo tempo, la sfinge è rimasta
coperta fino al collo dai cumuli di sabbia trasportata dal vento.
Questi sono i cartigli con i nomi in geroglifici dei tre faraoni di Giza.Ogni nome è
racchiuso dentro un’ellissi di corda con un nodo alla base. Il cartiglio simboleggia
l’eternità. Ponendo il proprio nome al suo interno, il faraone sperava di vivere per
sempre.
Scrivendo 2000 anni dopo la costruzione delle piramidi,gli antichi storici greci
affermarono che Micerino era figlio di Cheope.In realtà egli sembra essere piuttosto
figlio di Chefren e sono molti oggi gli studiosi a pensare che Chefren fosse suo
padre. Questo dipinto rappresenta Micerino come doveva essere realmente da vivo.
La maggio parte dei faraoni egizi ebbe molte mogli,ma solo due o tre erano regine e
una di loro in genere era la favorita. Questa è la più antica statua conosciuta che
rappresenti un re e una regina insieme.
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