Giovanni D`Amico, La compravendita, I, in Trattato di diritto civile del

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Rassegna di diritto civile 2/2014 / Recensioni
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Giovanni D’Amico, La compravendita, I, in Trattato di diritto civile del Consiglio Nazionale del Notariato, diretto da P. Perlingieri, Edizioni Scientifiche
Italiane, Napoli, 2013, pp. XV-599.
1. Il volume sulla vendita di Giovanni D’Amico, arricchisce il prestigioso Trattato diretto da Pietro Perlingieri. Il volume si aggiunge ai numerosi volumi del
Trattato già pubblicati colmando in buona misura un vuoto importante che attendeva da tempo di essere colmato.
Nella parte introduttiva dell’opera il D’Amico mette in evidenza la centralità
della vendita nell’esperienza contrattuale, dando conto, per altro, della presenza
di nuove forme di accesso al godimento dei beni, che si staccano dal modello
dello scambio della proprietà verso un prezzo nonché dell’impatto economico e
sociale provocato dalla massiccia immissione dei prodotti di massa nel mercato.
Ne è seguito lo spostamento dell’attenzione del legislatore sui contratti dei consumatori con un approccio che risponde ad istanze ignote alla tradizionale visione della vendita quale scambio concordato tra parti in posizione di parità giu-
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ridica ed economica. Di crisi della vendita non è legittimo parlare ma, rileva il
D’Amico, se ne rende necessario il ripensamento «al fine di metterne in evidenza
gli aspetti nuovi ed evolutivi».
2. Passando allo studio del contratto il D’Amico, procede alla trattazione generale della vendita analizzandone gli elementi costitutivi.
La prima parte del volume si apre con l’esame dell’oggetto della vendita, identificato, giusta la definizione legislativa, nell’attribuzione traslativa di un diritto
verso il pagamento di un prezzo. L’esame dell’oggetto della vendita richiede l’esame della nozione di trasferimento e dei diritti suscettibili di alienazione. Ne esce
un quadro complesso in cui viene accertata di volta in volta l’incidenza che la
particolarità del bene esercitata sulla disciplina del contratto.
Segue il capitolo sulla causa, identificata nella funzione tipica dello scambio
bene-prezzo. Il profilo causale consente di cogliere la distinzione delle varie figure di sottotipi della vendita, che si innestano pur sempre sullo schema tipico
generale (es.: la somministrazione). I capitoli terzo e quarto, sulla formazione del
contratto e sulla forma, concludono questa parte.
3. La seconda parte dell’opera si occupa degli effetti del contratto e della sua
esecuzione. Apre il capitolo sull’effetto del trasferimento della proprietà, in cui si
esprime il principio del consenso traslativo. Nel nostro ordinamento, rileva il D’Amico, la vendita è un contratto traslativo, non un contratto obbligatorio. Anche
quando l’effetto traslativo è differito e sorge l’obbligazione di procurare la proprietà del bene, il trasferimento non è l’adempimento di una prestazione traslativa ma è sempre un effetto del contratto reso possibile dal subentrare dei necessari presupposti. La c.d. vendita obbligatoria, precisa il D’Amico, è una vendita completa in tutti i suoi elementi ma priva di una concausa di efficacia.
Segue l’esame delle varie ipotesi di vendita obbligatoria, e principalmente della
vendita di cosa generica e della vendita di cosa altrui.
Il capitolo successivo tratta della consegna. In questa l’Autore ravvisa «un momento fondamentale nell’esecuzione della vendita» in quanto consente all’acquirente di entrare nella pienezza dei poteri inerenti al bene. L’esame della natura
della consegna (atto giuridico non negoziale) prosegue con l’esame dei modi in
cui essa è effettuata. Particolare attenzione è dedicata alla consegna mediante rimessione del bene al vettore (nella vendita con trasporto) e mediante rimessione
del documento rappresentativo (nella vendita su documenti).
La seconda parte si conclude con l’esame dell’obbligazione del compratore (il
pagamento del prezzo) e delle spese inerenti al contratto.
4. L’ultima parte è dedicata all’inadempimento del contratto. Coerentemente
con l’idea che la vendita è un contratto traslativo che non si esegue tramite una
prestazione obbligatoria, il D’Amico, identifica il principale inadempimento del
venditore nella inattuazione o imperfetta attuazione del risultato traslativo, che
attiva la peculiare tutela del compratore rappresentata dalla garanzia. Il D’Amico
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afferma che la garanzia è nozione antitetica a quella di obbligazione ma reputa
che il dibattito teorico sulla sua natura debba dar luogo piú proficuamente all’analisi del suo contenuto in relazione alle varie fattispecie previste nella disciplina
della vendita (vendita di cosa altrui, evizione, vizi e mancanza di qualità, ecc.).
L’analisi si svolge considerando i rimedi apprestati dal codice a favore del compratore in presenza della mancata esecuzione del contratto o delle diverse deficienze del bene.
La trattazione continua con l’esame della vendita dei beni di consumo.
Il momento centrale della nuova figura è rappresentato dall’obbligazione di
consegnare beni conformi al contratto. Il D’Amico reputa tuttavia che questa obbligazione non faccia venir meno la necessità di qualificare la posizione del venditore in termini di garanzia e non imponga di ricondurre l’inesatta esecuzione
della consegna al fenomeno della responsabilità per inadempimento di un’obbligazione.
Esaminate, infine, sono le tradizionali forme di autotutela, delle quali possono
avvalersi le parti delle vendite mobiliari (vendita e compera in danno, ecc.).
5. Primo pregio dell’opera del D’Amico è che si tratta di un’opera civilistica,
condotta col rigore civilistico. La trattazione non è mai ridotta alla mera esegesi
dei dati normativi ma si svolge attraverso un procedimento interpretativo che risale al fondamento degli istituti e puntualizza i termini dei problemi applicativi
attraverso gli appropriati inquadramenti sistematici.
Anche se qualche volta si può dissentire dalle convinzioni del D’Amico (chi
scrive, ad es., dissente dalla esclusione della vendita dall’àmbito dei contratti obbligatori), bisogna dare atto che le indicazioni costruttive e le soluzioni interpretative sono sempre equilibrate e improntate al senso di sana ragionevolezza.
L’opera si lascia ancora apprezzare per avere in larga parte realizzato l’intento
di mettere in evidenza gli aspetti nuovi ed evoluti della vendita. L’intento può
presumersi che venga compiutamente realizzato nel programmato secondo volume dell’opera, destinato ad occuparsi delle nuove figure di vendita e soprattutto
delle novità maturate o in via di maturazione in sede internazionale e in sede europea. Siamo quindi in fiduciosa attesa di questo secondo volume. [Cesare Massimo Bianca]
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