( 10 ) NATALE Natale è forse anche rinascere, ricominciare daccapo sapendo di tutto ciò che finora ci è accaduto. Che cos’è, amico dell'anima, la vita? È imparare che la regola è la forza, è capire che la forza è il suo boia, è disonorare una superbia col sorriso, è salvare a ogni pianto la sua fame. Che cos’è, amico prossimo, il cuore? È restituire la vista ai violenti. È ricordare al Danaro ciò che perse. È disarmare i forti a mani nude. È processare la giustizia col perdono. È scortare con intransigenza la pietà. Che cos’è, amico invisibile, Natale? È non credere alla forza, anche se è vera. È soccorrere con una grotta un bambino al fiato antico d’una mangiatoia. È sapere della vertigine del cielo sospeso al capo d’un piccolo fiore. È inchiodare un istante alla libertà. Che cos’è, amico semplice, l’amore? È non credere al tempo. È appendere la potenza a una riga. È far crollare un mondo con un dito. È pagarsi con la bellezza il dolore. È sigillare in una follia la verità. Che cos’è, amico ultimo, la poesia? È essere figli illegittimi di sogni, estuari di memorie, vagabondi per estradizione. È dire «apriti» al tempo per passare. È udire una valanga in fondo al cuore. È dare la sveglia ai colori, nati al silenzio nella povertà. È non meravigliarsi che un bambino è più dell’universo che l’ha in grembo. È riscattare la speranza dalla fame. È trasformare la parola in pane. È risarcire al sole il morire d’un seme col suo ultimo fiore. Giuseppe Limone [email protected]