natale - Giuseppe Limone

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NATALE
Natale è forse anche
rinascere, ricominciare daccapo
sapendo di tutto ciò che finora ci è accaduto.
Che cos’è, amico dell'anima, la vita?
È imparare che la regola è la forza,
è capire che la forza è il suo boia,
è disonorare una superbia col sorriso,
è salvare a ogni pianto la sua fame.
Che cos’è, amico prossimo, il cuore?
È restituire la vista ai violenti.
È ricordare al Danaro ciò che perse.
È disarmare i forti a mani nude.
È processare la giustizia col perdono.
È scortare con intransigenza la pietà.
Che cos’è, amico invisibile, Natale?
È non credere alla forza, anche se è vera.
È soccorrere
con una grotta un bambino
al fiato antico d’una mangiatoia.
È sapere della vertigine del cielo
sospeso al capo d’un piccolo fiore.
È inchiodare un istante alla libertà.
Che cos’è, amico semplice, l’amore?
È non credere al tempo.
È appendere la potenza a una riga.
È far crollare un mondo con un dito.
È pagarsi con la bellezza il dolore.
È sigillare in una follia la verità.
Che cos’è, amico ultimo, la poesia?
È essere figli illegittimi di sogni,
estuari di memorie,
vagabondi per estradizione.
È dire «apriti» al tempo
per passare.
È udire una valanga in fondo al cuore.
È dare la sveglia ai colori,
nati al silenzio nella povertà.
È non meravigliarsi che un bambino
è più dell’universo che l’ha in grembo.
È riscattare la speranza dalla fame.
È trasformare la parola in pane. È risarcire
al sole
il morire d’un seme col suo ultimo fiore.
Giuseppe Limone
[email protected]
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