Lucidi capitolo 14

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Blanchard, Scoprire la macroeconomia I. Quello che non si può non sapere, Il Mulino 2009
Capitolo XIV. Il mercato dei beni in economia aperta
Capitolo XIV.
Il mercato dei beni
in economia aperta
Blanchard, Scoprire la macroeconomia I. Quello che non si può non sapere, Il Mulino 2009
Capitolo XIV. Il mercato dei beni in economia aperta
1. La curva IS in economia aperta
La domanda di beni nazionali è data da:
Z
C I G IM /
X
+ domanda nazionale di beni (C+I+G)
- importazioni (domanda nazionale di beni esteri)
+ esportazioni (domanda estera di beni nazionali)
= domanda di beni nazionali
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1.2. Le determinanti di C, I e G
La domanda nazionale è data da :
C I G C (Y T ) I (Y , r ) G
( + )
(+,-)
Il tasso di cambio reale influenza certamente la composizione
della spesa per consumi tra beni nazionali e beni esteri, ma
non c’è alcuna ragione perché esso debba influenzare il livello.
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1.3. Le determinanti delle importazioni
Le importazioni sono definite dalla seguente funzione:
IM
IM (Y , )
( , )
• Le importazioni dipendono dal reddito nazionale, Y: un reddito
più elevato genera importazioni maggiori.
• Le importazioni dipendono anche dal tasso di cambio reale: un
apprezzamento causa un incremento delle importazioni e un
deprezzamento comporta una diminuzione delle importazioni.
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1.4. Le determinanti delle esportazioni
Le esportazioni sono definite dalla seguente funzione:
X
X (Y * , )
( , )
• Un aumento della produzione estera, Y*, provoca un incremento
delle esportazioni.
• Un aumento del tasso di cambio reale, e, provoca una riduzione
delle esportazioni.
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1.5. Uniamo tutte le determinanti della domanda di beni nazionali
La DD rappresenta la domanda nazionale, C+I+G, come funzione di
produzione.
La domanda di beni nazionali si ottiene innanzitutto sottraendo le
importazioni e questo ci porta sulla retta AA: la distanza tra DD e AA
è infatti data dalle importazioni, IM/ .
Infine, dobbiamo aggiungere le esportazioni. Questo ci porta sulla
retta ZZ: la distanza tra la ZZ e la AA rappresenta le esportazioni.
YTB (TB per trade balance) rappresenta il livello di produzione in
corrispondenza del quale il valore delle importazioni è uguale alle
esportazioni, per cui le esportazioni nette sono pari a zero.
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1.5. Uniamo tutte le determinanti della domanda di beni nazionali
Fig. 17.1. La domanda di beni nazionali e le
esportazioni nette.
La domanda nazionale di beni è funzione crescente
del reddito (a). La differenza tra DD e AA è data
dalle importazioni (b).
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1.5. Uniamo tutte le determinanti della domanda di beni nazionali
Fig. 17.1. La domanda di beni nazionali e
le esportazioni nette.
Aggiungendo alla AA le esportazioni si ottiene
la ZZ (c). Il saldo commerciale è funzione
decrescente della produzione (d).
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2. Produzione di equilibrio e bilancia dei pagamenti
Il mercato dei beni è in equilibrio quando la produzione
interna è uguale alla domanda di beni nazionali, cioè quando:
Y
Z
Unendo le relazioni che abbiamo derivato per le componenti di
Z, otteniamo:
Y
C Y T
I Y,r
G IM Y ,
9
/
X Y *,
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2. Produzione di equilibrio e bilancia dei pagamenti
Fig. 17.2. Produzione di equilibrio ed esportazioni.
Il mercato dei beni è in equilibrio quando la produzione è
uguale alla domanda di beni nazionali. Al livello di
equilibrio della produzione, la bilancia commerciale può
esibire un avanzo o un disavanzo.
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3.1. Un aumento della domanda interna
Quali saranno gli effetti sulla produzione e sulla bilancia
commerciale?
• L’incremento di prodotto da Y a Y’ genera quindi un disavanzo
commerciali pari a BC.
• Non soltanto la spesa pubblica genera un disavanzo
commerciale, ma il suo effetto sulla produzione è inferiore
rispetto a quello registrato in economia chiusa.
• Il moltiplicatore in economia aperta è più piccolo che in
economia chiusa.
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3.1. Un aumento della domanda interna
Fig. 17.3. Gli effetti di un aumento della spesa pubblica.
Un aumento della spesa pubblica provoca un aumento della
produzione e del disavanzo commerciale.
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3.2. Un aumento della domanda estera
L’aumento della produzione estera, ΔY*, comporta un effetto
diretto dato dall’incremento di un certo ammontare delle
esportazioni pari a ΔX:
• per ogni dato livello della produzione, questo aumento delle
esportazioni induce un incremento della domanda di beni
nazionali pari a ΔX, per cui ZZ si sposta in ZZ’;
• dato il livello di produzione, all’aumentare delle esportazioni,
anche NX si sposta di pari ammontare in NX’.
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3.2. Un aumento della domanda estera
Fig. 17.4. Gli effetti di un aumento della
domanda estera.
Un aumento della domanda estera provoca
un aumento della produzione e un avanzo
commerciale.
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3.3. Un riesame della politica fiscale
• Un aumento della domanda nazionale provoca un incremento
della produzione, ma anche un peggioramento del saldo
commerciale.
• Un aumento della domanda estera provoca un incremento
della produzione nazionale e un miglioramento del saldo
commerciale.
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3.3. Un riesame della politica fiscale
I governi discutono spesso di coordinamento, anche se è difficile
raggiungere un effettivo e completo coordinamento per diverse
ragioni:
• il coordinamento potrebbe richiedere ad alcuni paesi di
intervenire più di altri, e non è detto che essi siano disposti a farlo
• i paesi hanno un forte incentivo a promettere di aderire al
coordinamento, per poi rinnegare la loro promessa
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4. Deprezzamento, bilancia commerciale e produzione
Supponiamo che il tasso di cambio reale è dato da:
EP
P
*
Il tasso di cambio reale è uguale al tasso di cambio nominale
moltiplicato per il livello dei prezzi interni diviso per il livello
dei prezzi esteri.
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4.1. Deprezzamento e bilancia commerciale:
la condizione di Marshall-Lerner
Ricordiamo che la definizione di esportazioni nette è:
NX
X
IM /
Sostituendo X e IM con le loro rispettive espressioni,
otteniamo:
NX
X (Y , ) IM (Y , ) /
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4.1. Deprezzamento e bilancia commerciale:
la condizione di Marshall-Lerner
Una riduzione di e influenza la bilancia commerciale attraverso
tre canali:
• le esportazioni X aumentano;
• le importazioni IM diminuiscono;
• il prezzo relativo dei beni esteri in termini di beni nazionali, 1/ ,
aumenta. Questo tende ad aumentare il valore delle importazioni.
La condizione in base alla quale un deprezzamento reale genera
un aumento delle esportazioni nette è nota come condizione di
Marshall-Lerner.
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4.2. Gli effetti di un deprezzamento
Il deprezzamento provoca una variazione della domanda, sia
estera che interna, a favore dei beni nazionali. Questo genera
a sua volta un aumento della produzione interna e un
miglioramento della bilancia commerciale.
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4.3. La combinazione di politiche fiscali e di cambio
Fig. 17.5. Come ridurre il disavanzo
commerciale senza variare la produzione.
Per ridurre il disavanzo commerciale senza
variare la produzione, il governo deve operare
un deprezzamento e ridurre la spesa pubblica.
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4.3. La combinazione di politiche fiscali e di cambio
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5. Uno sguardo alla dinamica: la curva J
E’ possibile che un deprezzamento causi un peggioramento iniziale
della bilancia commerciale; diminuisce , ma né X né IM si aggiustano
in misura significativa, generando così una riduzione delle
esportazioni nette, X-IM/ .
Successivamente, gli effetti di una variazione dei prezzi relativi, sia
delle esportazioni sia delle importazioni, si rafforzano. Le esportazioni
aumentano e le importazioni diminuiscono.
Se la condizione di Marshall-Lerner alla fine è soddisfatta, la
variazione delle esportazioni e delle importazioni diventa più forte
dell’effetto negativo sui prezzi, e l’effetto finale sarà un miglioramento
di NX.
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5. Uno sguardo alla dinamica: la curva J
Fig. 17.6. La curva J.
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5. Uno sguardo alla dinamica: la curva J
Fig. 17.7. Il tasso di cambio reale e il rapporto tra esportazioni nette e Pil, Stati Uniti, 1980-1990.
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5. Uno sguardo alla dinamica: la curva J
Dal punto di vista della bilancia commerciale, espressa in
rapporto al Pil, due sono i fatti evidenti:
• le variazioni del tasso di cambio reale si sono effettivamente
riflesse in movimenti paralleli delle esportazioni nette
• tuttavia si osservano ritardi non irrilevanti nella risposta della
bilancia commerciale a variazioni del tasso di cambio reale
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6. Risparmio, investimento e disavanzo commerciale
Partendo dalla condizione di equilibrio:
Y
C I G IM /
X
Sottraendo C+T da entrambi i lati e ricordando che S=Y-C-T,
otteniamo:
S
I
G T
IM /
X
Usando la definizione di esportazioni nette e riordinando i
termini, otteniamo:
NX
S (T G) I
Un avanzo commerciale corrisponde a un eccesso di risparmio
sull’investimento. Un disavanzo commerciale corrisponde, invece,
a un eccesso di investimento sul risparmio.
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6. Risparmio, investimento e disavanzo commerciale
• Un aumento dell’investimento deve riflettersi in un aumento del
risparmio privato, del risparmio pubblico o in un peggioramento
del saldo commerciale.
• Un aumento del disavanzo di bilancio deve riflettersi in un
aumento del risparmio privato, in una riduzione dell’investimento
o in un peggioramento del saldo commerciale.
• Un paese con un alto tasso di risparmio, pubblico o privato, deve
avere o un elevato tasso di investimento o un significativo avanzo
commerciale.
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