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FLORA
DELLA SENTINA
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SCHEDA 1
Salicornia patula Duval_Jouve
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SALICORNIA
Nome comune: Salicornia europea
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Fam. Chenopodiaceace
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Sininimi: Salicornia europea, Salicornia Herbacea
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Status nella Lista Rossa Regionale: minacciata
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Area di distribuzione:
Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Emilia Romagna, Italia centrale (eccetto Umbria), Italia meridionale e Isole
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Pianta:
erbacea, annuale o biennale,carnosa, di colore grigio-verdastro, più tardi sfumato di rosso, con fusto
carnoso, semplice o ramificato, glauco, alto fino a 60 cm, formato da una serie di articoli evidenti,
opposti e massicci, ramificati già dalla base.
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Foglie:
hanno la stessa forma degli articoli del fusto e conferiscono a tutta la pianta un aspetto simile a
quello degli equiseti.
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Fiori:
poco evidenti, sono riuniti in spighe terminali slanciate, usualmente ottuse, lunghe 1-2 cm, con
8-15 segmenti fertili. Presentano un perianzio quadrangolare, intero che diventa spugnoso al momento della fruttificazione. Sono disposti all’ascella degli articoli caulini. Fiorisce da luglio a settembre.
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Frutti:
racchiusi nel perianzio, sono acheni, oblunghi ed ovoidei, leggermente compressi e provvisti di peli
uncinati.
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Habitat:
Specie esclusivamente alofila, si trova esclusivamente in luoghi salsi e fanghi sabbiosi. La salicornia europea forma generalmente estese colonie sui litorali e sporadicamente sui suoli salti del retroterra. Si può anche trovare eccezionalmente su terreni argillosi. È un atipica pianta alofila che sopporta sia le alte concentrazioni saline nell’acqua e nel terreno, sia un aperiodica sommersione per
effetto dell’alta marea. E’ diffusa in tutto il mondo ad eccezione dell’Australia.
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Rischi: nelle Marche è piuttosto rara.
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USI: Molti sono gli usi popolari in campo alimentare e cosmetico. Le foglie, leggermente amare e
salate, sono state per lungo tempo consumate come verdura. Oggi costituiscono una specialità gastronomica delle regioni del nord della Francia e delle Somme, dove si fanno macerare nell’aceto i
giovani ramoscelli per ottenere degli ottimi sottaceti. Anche i bovini apprezzano questa specie per
l’elevato contenuto di sale.
SCHEDA 2
Glycyrrhiza glabra
(Dal greco glycos= dolce e rhiza= radice)
Nome comune: Liquirizia, Legno dolce
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LIQUIRIZIA
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Nomi locali: Argolizia (Piemonte), Regolissia, Radia dolce (Lomb.), Zizlat (Emilia), Regolizia (Toscana) Liqirizu, Rebulizia (Abr.), Sgulizie (nome dialettale cuprense) Dionizio (Camp.), Maurizia
(Basil.), Licurizia (Pugli.), Rigulliza (Cal.), Riculigia, Riulizia, Niculizia ( Sic.), Gurigulizia, arregalizia (Sard.)
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Fam. Leguminose
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Area di distribuzione:
è presente in tutta Italia, ma è più abbondante al sud,
A Cupramarittima è presente la stazione più settentrionale dell’areale di distribuzione di questa specie, ma non è localizzata lungo la costa. Nella Riserva naturale della Sentina è particolarmente abbondante.
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Pianta:
perenne, con grosso rizoma, da cui si sviluppano stoloni lunghi fino a due metri e radici altrettanto
lunghe. Rizoma e radici hanno la corteccia marrone l’interno colore giallo e gusto dolce. I fusti, alti
fino a un metro, sono semplici o ramificati solo in alto.
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Foglie:
sono imparipennate, composte da 4-8 paia di foglioline e da una terminale, di forma ovale o ellittica
con la base arrotondata e l’apice a punta. La superficie è punteggiata da numerose ghiandole che la
rendono “attaccaticcia”.
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Fiori:
riuniti in racemi, sono inseriti all’ascella delle foglie, hanno un corto peduncolo; il calice tubulare
termina con 5 denti lanceolati, la corolla è formata da 5 petali; il colore varia da azzurro a violetto.
Fiorisce da giugno a luglio.
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Frutti:
sono piccoli legumi, allungati e contenenti due-sei semi ovali di colore bruno.
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Habitat:
nei luoghi sabbiosi o argillosi, specialmente vicino al mare. Talvolta è coltivata per la produzione
delle radici.
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Rischi: sta scomparendo ovunque
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Quando si raccoglie:
le radici si raccolgono iin settembre-novembre, quando la pianta è entrata in riposo, da piante almeno di tre anni; si lavano, si eliminano, quando sono presenti, le radichette laterali e si tagliano in
pezzi di 10-15 cm di lunghezza.
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Come si conserva:
Le radici si essiccano all’ombra o in ambiente riscaldato (non superare i 40 ºC). Si conservano in
sacchetti di carta o in recipienti di vetro al riapro dall’umidità perché il materiale è igroscopico.
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Principi attivi: Acido glicirrizico, flavonoidi (Liquiritina), fitosteroli, zuccheri, amidi
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USI:
La liquirizia è un componente dissetante ed emolliente, per pasticche e caramelle, dolcificante ed
esaltante del sapore per dolci, alimenti e preparati dietetici, aromatizzante per liquori, bevande, tabacco, coprente per preparati farmaceutici di gusto sgradevole.
Per uso interno, viene usata come sedativo della tosse ed espettorante, come antispasmodico e coadiuvante nei processi digestivi, per i bruciori di stomaco e le gastriti. uso esterno come emolliente,
antiinfiammatorio delle mucose della bocca e della gola. Viene usata per sciacqui, gargarismi e lavaggi.
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SCHEDA 3
Prhagmites communis Trin.
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CANNA DI PALUDE
Sinonimo: Arundo prhagmites
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Nomi comuni: cannuccia, canna da spazzola
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Nomi locali: Canna da spassuie (Lig.), Cannetta, Canin, Canna dij mojiss (Piemonte), Canel, Arele
(Lomb.), Scoola, Canna de palù (Ven.), Panali (Friuli), Canoccia, Canella d’val (Emilia), Canna di
palude, Canneggiola, Spazzola (Tosc.), Cannucciola (Umbr.), Cannizzera (Abr.), Cannuccia di pantano ( Camp.), Cannizzola di margi, Canna masca (Sic.), Canna abrina( sard.).
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Fam. Poaceae (Graminaceae)
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Area di distribuzione:
è presente in tutta Italia.
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Pianta:
perenne, con grosso rizoma disposto orizzontalmente da cui emergono i culmi alti da 1 a 3 m; i
culmi vuoti negli internodi e pieni a livello dei nodi, hanno un diametro massimo dio 10 mm.
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Foglie:
di colore grigiastro o verde glauco, hanno un aguaina che avvolge il fusto; la lamina è stretta (1,5
cm), di forma allungata-lineare, e si restringe gradatamente in un apice acuto talvolta spinescente: è
di consistenza rigida e ha il margine scabro per la presenza di piccoli denti.
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Fiori:
riuniti in una pannocchia densa all’apice del culmo, lunga fino a 50 cm; i fiori sono riuniti in numero di tre-otto in spighette racchiuse in due brattee chiamate glume; ogni fiore è a sua volta incluso in
altre due brattee dette glumette di cui l’inferiore è fortemente villosa.
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Frutti:
il frutto è una piccola cariosside, racchiusa nelle glumette.
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Habitat:
cresce nella regione costiera fino a quella subalpina; è una pianta quasi elusivamente acquatica e
perciò si trova ai bordi dei laghi, fiumi, torrenti, nelle paludi e dove il terreno è molto umido.
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Quando si raccoglie:
La droga (il rizoma) si raccoglie in ottobre-novembre o in febbraio-marzo; si mondano le radichette dalle parti rovinate e si taglia in pezzi di 4-5 cm di lunghezza, spaccandola in due in caso di
grossi rizomi.
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Come si conserva:
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Si essicca preferibilmente all’ombra o in ambiente riscaldato (non superare i 40 ºC). Si conservano
in recipienti di vetro o in porcellana.
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Principi attivi: sostanze amare, piccole quantità di alcaloidi, Sali di potassio e resine.
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USI:
Ha le stesse caratteristiche della canna. Ha la proprietà di stimolare la sudorazione, particolarmente
utile nei casi di febbre, influenza e raffreddore. E’ un efficace diuretico, utile per ridurre edemi, negli individui soggetti a ritenzione idrica, derivante da scarso funzionamento del rene, dell’apparato
cardiovascolare e polmonare.
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SCHEDA 4
Aster tripolium L.
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ASTER MARINO
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Il nome “aster” deriva dal greco e significa stella, fa riferimento alla forma del capolino, mentre il
nome “tripolium” deriva da Tripoli.
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Sinonimo: Tripolium vulgare
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Nomi comuni: Astro marino, Settembrino
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Fam. Asteraceae o Composite
Area di distribuzione:
Specie eurasiatica, diffusa in Europa e sulle rive del Mar Caspio, nell’Asia occidentale e perfino in
Siberia. In Italia è presente in tutte le regioni costiere e nelle isole. Nelle Marche è rara. Sul nostro
litorale è stata riscontrata solo presso la Riserva naturale della Sentina.
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Rischi: gravemente minacciata
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Pianta:
pianta erbacea, biennale, alta fino a 90-120 cm, presenta un corto rizoma, che regge fusti più o
meno eretti, fogliati e ramificati a corimbo nella parte superiore.
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Foglie:
alterne sono glabre o lisce, carnose per l’assorbimento dell’acqua. Le foglie basali sono riunite in
rosetta e si presentano lanceolate, picciolate, lunghe 12-25 cm, larghe 4-5 cm, mentruperiori sono
più piccole e sessili.
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Fiori:
riuniti in capolini di 2-3 cm, con una dozzina di fiori marginali ligulati, di colore azzurro-violaceo o
lilla, mentre i centrali si presentano tubulosi e di colore giallo-arancio. I capolini sono portati da
steli ramificati a formare una pannocchia corimbosa e sono provvisti di bratteee involucrali, rossastre al margine. La fioritura avviene da giugno a settembre.
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Frutti:
I frutti sono acheni, allungati e compressi che portano un pappo bianco-setoso.
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Habitat:
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Essendo una pianta alofila, vive nei terreni salmastri di litorali, lagune, aree sommerse spesso da
maree.
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USI:
Veniva in passato usata come amuleto, contro l’abbandono della persona cara e/o per sollecitarne il
ritorno.
In alcune zone permette di ottenere un miele uniflorale giallo dal sapore salmastro.
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SCHEDA 5
Tamarix gallica L.
TAMERICE
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Nomi locali: Tamaro de Fransa (Lig.), Tamaris (Piem.), Cipres de acqua (Lomb.) Tamares, Scova
(Emil.), Tamerigia, Scopa marina (Tosc.), Tamarisco (Lazio), Strincinara (Bas.), Bruca, Vrica (Cal.),
Viruca, Brucula (Sic.), Salvatu, Tramazzu (Sard.)
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Fam. Asteraceae o Composite
Area di distribuzione:
Italia meridionale.
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Rischi: gravemente minacciata
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Pianta:
arbusto a foglia caduca, spesso cespuglioso; a volte ha il portamento di un albero e può raggiungere
i 5-6 m; la corteccia è bruna o porpora scuro, i rami sono sottili, gracili e normalmente allungati. I
rami principali portano dei rametti sottili, lunghi pochi centimetri e normalmente caduchi, che lasciano evidenti cicatrici sui rami.
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Foglie:
Le foglie sono disposte a spirale sui rametti piccoli; sono sessili, più o meno triangolari, carnosette,
glabre ed hanno l’apice acuto.
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Fiori:
riuniti in sottili spighe cilindriche lunghe fino a 5 cm; ogni fiore ha alla base una piccola brattea
triangolare acuminata con margine dentellato; il calice è formato da cinque sepali ovali, di cui i due
più esterni sono un po’ più piccoli degli altri; la corolla ha cinque petali bianchi o rosa ellittici od
ovali; all’interno sono presenti i cinque stami con filamenti sottili.
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Frutti:
Il frutto è una capsula piramidale, con alla base i sepali persistenti , contenente alcuni semi ovali
prolungati in alto in un’appendice filiforme munita di peli; questa struttura favorisce la disseminazione.
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Habitat:
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Zone rivierasche e lungo alcuni fiumi. E’ anche largamente coltivata e spesso naturalizzata.
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Quando si raccoglie:
La droga (rametti con foglie e corteccia) in aprile-maggio, quando le foglie sono ben sviluppate,
eliminando le parti indurite o lignificate; la corteccia si raccoglie in marzo-aprile, staccandola da
rami di due o tre anni.
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Come si conserva:
I rametti si essiccano in strato sottile all’ombra, la corteccia al sole; entrambe si conservano in
sacchetti di carta o di tela.
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Principi attivi: tannini, metilquercitolo.
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USI:
Viene usata come pianta ornamentale e in erboristeria come astringente intestinale, diuretico e sudorifero (utile per combattere i sintomi del raffreddore e dell’influenza).
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SCHEDA 6
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Sinonimi: Schoberia maritima
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Sueda marittima L. Dum.
SUAEDA
Fam. Chenopodiaceae
Area di distribuzione:
Pianta cosmopolita, si trova in tutta Italia, nelle zone costiere.
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Rischi: in molte zone sta scomparendo.
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Pianta:
E’ una pianta annuale, a portamento basso, i cui fusti, striscianti e abbondantemente ramificati alla
base possono misurare 5-30 cm di lunghezza. Ha colore glauco, talvolta sfumato di rosso (più intenso in autunno).
Il contenuto di Sali nei tessuti della pianta è molto alto (nelle foglie il contenuto di NaCl può raggiungere il 14,5% del peso secco.
Foglie:
Le foglie sono bislunghe, spesso lineari, spesse, rigonfie, piane solo sulla pagina superiore. Quelle
inferiori sono opposte e più lunghe, le superiori alterne e più corte.
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Fiori:
Hanno fiori ascellari, ermafroditi e di aspetto insignificante: sono riuniti in gruppi di 2-5 o solitari
minuscoli e provvisti di un perianzio emisferico-ovoidale.
La pianta fiorisce da luglio a settembre e dà origine a vere e proprie colonie alofile sulle coste di
tutti i continenti. Può capitare di trovare degli esemplari anche nell’entroterra.
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Frutti:
Il frutto è ovale e leggermente appiattito, contengono semi neri, brillanti e finemente punteggiati.
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Habitat:
Pianta alonitrofila si trova su suoli salati e umidi, soprattutto dove si accumulano resto organici.
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SCHEDA 7
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Salsola Kali
SALSOLA o ERBA CALI
Sinonimi: Salsola acicularis, Salsola aptera, Salsola macrophylla, Salsola praecox, salsola scariosa,
salsola spinosa, Salsola tragus
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Fam. Chenopodiaceae
Area di distribuzione:
pianta diffusa nell’Europa centrale e meridionale, ma che risale fino alla parte meridionale della
Scandinavia, in Inghilterra e in Finlandia. Cresce anche in africa del Nord ed in Siberia. E’ stata introdotta in Nuova Zelanda e in America del Nord, dove si trova nelle praterie come erba infestante.
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Rischi: Pianta minacciata: in molte zone sta scomparendo.
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Pianta:
Secondo l’habitat può presentare forme molto diverse per portamento.
E’ una pianta annuale, carnosa e leggermente spinosa. Può arrivare fino a 1 m di altezza. I fusti,
spessi e ramosi, frequentemente coricati, sono di colore grigio-verde, talora striati di rosso.
Foglie:
Le foglie sono alterne, senza stipole, a forma di lesina triangolare. Si allargano verso la base e terminano con un aculeo; le superiori sono più corte e più larghe.
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Fiori:
Sono disposti all’ascella delle foglie superiori. Sono piccolissimi, con perianzio ovoidale, appuntito, che diventa pergamenaceo, carenato o alato al momento della fruttificazione. Le brattee rigide, a
asezione triangolare, spinose, sono più lunghe dei fiori.
La fioritura avviene da luglio a settembre.
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Frutti:
Il frutto è un otricello membranoso, chiuso nel perigonio.
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Habitat:
Abbonda lungo le coste, sulle dune e nelle lagune salate, coprendo vaste estensioni. Può anche introdursi come pianta avventizia nei campi sabbiosi, lungo i sentieri, sui terrapieni della ferrovia e
lungo i bordi dei fiumi nell’entroterra.
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USI:
La cenere di questa pianta contiene fino al 25 % di soda: Per tale motivo nel diciottesimo secolo
tale sostanza veniva estratta e messa in commercio con il nome di “soda vegetale”, di “barilla” in
Spagna, di “rochetta” in Sicilia, di “blanquette” o “salicor” in Francia. La pianta contiene anche
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acidi organici (ac. ossalico), Sali di sodio, di calcio, di potassio e di magnesio, vitamine del gruppo
B e la C. Per questi principi le si attribuivano proprietà rimineralizzanti e diuretiche. Veniva inoltre
utilizzata in decotto, come lozione per pelli rugose e rilassate.
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SCHEDA 8
Cakile maritima Scop.
RAVASTRELLO MARITTIMO
Sinonimi: Bunias cakile
Nomi locali: Ravastrello marittimo, Ruchetta marina, Baccherone.
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Fam. Crucifere o Brassicaceae
Area di distribuzione:
Diffusa dal Mar Nero al Mar Egeo, in Africa del nord, dall’Egitto fino a Madera ma manca nella
Svezia settentrionale e in una parte della Finlandia.
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Rischi: è una specie molto comune.
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Pianta:
E’ una pianta annuale o biennale, talora perenne. Può arrivare fino a 30-40 cm di altezza. Si presenta glauca, carnosa e farinosa. La base dei fusti è eretta e, talvolta, legnosa.
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Foglie:
Le foglie sono alterne, spesse e carnose, pennato fesse, con pinnule distanziate; le inferiori sono intere. Hanno sapore al tempo stesso salato e aspro.
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Fiori:
Sono disposti in grappoli terminali. Sono di colore violetto chiaro o biancastro, raramente di un
bianco candido, sprovvisti di brattee. I sepali, serrati fittamente, rinchiudono le unghie dei petali per
formare un astuccio di alcuni millimetri, spesso riempito a metà di nettare.
Hanno il profumo dolce delle violacciocche.
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Frutti:
Il frutto è una siliqua dura, fissile, di un colore giallo brillante, formata di due elementi: l’inferiore
più corto, è leggermente appiattito ed ha due corni alla sommità. Ciascuna parte sviluppa un seme
di tipo diverso. Quello superiore di forma conica cade sulla sabbia e germoglia di solito nei pressi
della pianta madre, quello inferiore di forma romboidale, ha un peso specifico che gli permette di
galleggiare sull’acqua salata e quindi di essere trasportato dalle mareggiate nonché di affondare in
acqua dolce.
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Habitat:
Vive in molte zone: sul litorale dopo la linea delle mare, fino a ridosso delle dune bianche, nei prati
periodicamente inondati dal mare; come specie secondaria, si trova ai bordi delle saline e, all’interno, presso le macerie o sulle massicciate delle ferrovie.
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SCHEDA 9
Inula crithmoides L.
INULA MARINA
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Sinonimi: Inula acutifolia, Inula crasssifolia, Inula crithmifolia, Lombarda crithmiodes.
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Nomi comuni: Inula di Bacicci, Inula marina, Enula Bacicci
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Fam. Asteraceae o Compositae
Area di distribuzione:
E’ diffusa sulle coste del Mediterraneo e dell’Atlantico europeo fino alla Gran Bretagna. In Italia si
trova in tutti i litorali.
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Rischi: è una specie abbastanza comune.
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Pianta:
E’ una pianta perenne, verde glauca, glabra. Alta 10-90 cm, presenta un fusto eretto, parzialmente
legnoso alla base e rami ascendenti.
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Foglie:
Le foglie sono alterne, carnose, glabre, lunghe 2-5 cm, lineari, cilindriche, ottuse od acute, spesso
con tre dentini all’apice e con fascetti di foglie più piccole all’ascella.
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Fiori:
Sono di colore giallo e disposti in capolini solitari, emisferici, di 1,5-3 cm di diametro, con fiori periferici a ligule ben sviluppate e lunghe, mentre gli altri tubulosi. I capolini sono portati da lunghi
peduncoli, cavi, ingrossati verso l’alto e ricoperte da brattee involucrali lineari, erette, le più interne
lineari subulate. Fiorisce da luglio a novembre.
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Frutti:
Il frutto è un achenio pubescente, con pappo rossastro
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Habitat:
Vive in ambienti salati, ciottolosi o sabbiosi, su prati salmastri e su rupi argillose.
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SCHEDA 10
Xanthium italicum Moretti
LAPPOLONE
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Nomi comuni: Nappola italiana, Nappola marittima, Calcatreppola, Lappolone
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Fam. Asteraceae o Compositae
Area di distribuzione:
E’ diffusa nell’Europa meridionale.
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Rischi: è una specie molto diffusa.
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Pianta:
E’ una pianta annuale, erbacea, cespugliosa, con fusti pubescenti, eretti o prostrati, a volte rossastri,
ramificati sin dalla base che formano un cespuglio emisferico. Raggiunge un metro di altezza. Ha
lunghe radici a fittone.
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Foglie:
Le foglie sono ruvide, pelose e lungamente picciolate. Presentano una lamina triangolare, palmata,
dentata-crenata sul margine e cuneata alla base.
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Fiori:
Sono racchiusi in un ricettacolo duro e spinoso che diventerà l’involucro dei frutti. I capolini maschili sono portati da peduncoli brevi, quelli femminili sono biflori ed avvolti da un involucro ellissoidale, indurito, irto di spine inserite a 90º, con le apicali ripiegate ad uncino, che formano una
specie di semicerchio.
Fiorisce da luglio ad ottobre.
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Frutti:
I frutti (lappole) sono provvisti di uncini con cui possono agganciarsi al pelo degli animali o ai vestiti. Contengono 2 semi, uno sempre più grande che occupa la cavità più profonda e il primo anni
fissa le radici nella terra, alza il frutto da terra e poi lo lascia ricadere, dopo che ha emesso I cotiledoni. Il secondo anno, il seme più piccolo, nella cavità più difficile da forare, germina a sua volta,
solleva il frutto da terra e lo lascia ricadere, però vuoto.
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Habitat:
Vive lungo le rive, sui margini delle strade, negli incolti e lungo i litorali sabbiosi.
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SCHEDA 11
Matricaria camomilla L.
CAMOMILLA
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Nomi comuni: Antemide, Amarella; Camomilla
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Nomi locali: Camomilla, Maria ( Lig.), Camamia, Erba d’I Bagagias (Piem.), Camamela (Lomb.),
Margarita Smariza (Ven.), Camomilla (friuli), Matricaria, Gata pozla (Em.), Camumilla, Amareggi
ola, Erba maria (Tosc.), Capomilla (Marche), Cambumilla (Abr.), Carcumiddu (Pug.), Cagumilla
(Bas.), Calumiddra (Cal.), Camumidda, Circumiddu, Ciuri di Umidda (Sic.), Grabumiglia, Caboniglia (Sard.).
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Fam. Asteraceae o Compositae
Area di distribuzione:
E’ diffusa in quasi tutta l’Europa, negli Urali, in Asia Minore, nel Caucaso, nell’India del Nord e
nella Cina occidentale. É stata introdotta in America con il grano.
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Rischi: è una specie molto diffusa anche se in alcune aree è scomparsa per la raccolta eccessiva per
scopi medicinali.
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Pianta:
E’ una pianta annuale, erbacea, alta 50 cm, con radice affusolata, fusto glabro, ramoso e profumo
caratteristico.
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Foglie:
Le foglie sono sessili, alterne, 2.3 volte pennato-partite. I segmenti fogliari sono sottilissimi.
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Fiori:
Sono portati in capolini terminali, retti da lunghi peduncoli terminali, formati da flosculi centrali
gialli e da ligule periferiche bianche, presto reflesse durante la fioritura. L’involucro emisferico è
verde e formato da brattee dal margine bruno.
Fiorisce da maggio all’autunno.
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Frutti:
I frutti sono acheni.
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Habitat:
Vive nei campi, nei luoghi incolti e abbandonati, tra le macerie e lungo le strade, soprattutto nelle
regioni calde.
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USI:
Viene utilizzata per ricavare tisane e pomate.
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Le sue proprietà sono dovute ad una essenza azzurrina e profumata, contenuta soprattutto nei capolini, il cui principale componente è il camzulene, dal notevole effetto analgesico e antinfiammatorio.
Contiene, inoltre, apigenina, che ha azione distensiva sulla muscolatura liscia, oltre a sostanze ancora poco note.
L’infuso ha effetto sudorifero, digestivo, calmante, contro le infiammazioni dei denti e delle gengive e perciò usato per fare gargarismi e sciacqui. Per usi esterni può servire a pulire piaghe e ascessi.
Le pomate all’azulene di camomilla sono cicatrizzanti. Si sono dimostrate molto utili contro le lesioni tissulari dovute a radiazioni nocive. Questa sostanza stimola la crescita dei capelli ai quali
dà anche riflessi biondi.
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SCHEDA 12
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Fam. Apiaceae (Umbelliferae)
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Daucus carota L.
CAROTA SELVATICA
Area di distribuzione:
E’ molto diffusa in tutta Europa. Si trova anche nell’Asia sudoccidentale e in Africa del nord; sale
fino a 2500 m nelle Alpi. E’ acclimatata in Africa del sud, in Asia orientale, in Australia, in America del nord e in Giamaica.
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Rischi: è una specie molto diffusa
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Pianta:
E’ una pianta annuale,ma soprattutto bienne, talvolta perenne, che può arrivare anche ad 1m di altezza. Si riconosce facilmente per il tipico odore. Presenta una radice lunga a fittone.
I fusti sono eretti, coperti di peli a ciuffi e ramificati nella parte superiore.
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Foglie:
Le foglie, con contorno ovoidale o triangolare, sono 2-4 volte pennate, le inferiori picciolate, le superiori inguainanti.
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Fiori:
Sono piccoli, bianchi, rosati o giallastri, dalla corolla a molti raggi e formano ombrelle piane e folte.
Il fiore centrale è spesso di colore violetto scuro. L’involucro si compone di grandi bratteee pennate.
L’ombrella e l’involucro si ripiegano a imbuto o a palla al momento della fruttificazione. L’infiorescenza e poi I frutti sono ricoperti di folti peli.
Fiorisce durante tutta l’estate fino in autunno.
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Frutti:
I frutti sono acheni, provvisti di uncino.
Habitat:
E’ diffusa sulle scarpate, nelle praterie fresche, nei boschi di betulle ed anche nelle torbiere.
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USI:
La radice, antenata della carota commestibile, è conosciuta fin dall’antichità. Era molto apprezzata
da greci, latini, slavi e germani anche se essi ne conoscevano solo la forma bianca, utilizzata oggi
solo per il bestiame. Solo nel diciassettesimo secolo, per selezione o forse per caso si sono ottenute
le forme gialle o rosse oggi usate per l’alimentazione umana (ssp. Sativus).
La radice fresca della carota selvatica è ricca di vitamine (A, B e C), essenze volatili (efficaci nei
casi di infezione da nematodi), pectine (stimolanti la digestione) e sostanze battericide.
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L’infuso dei semi è utile nelle infezioni urinarie e stimola la digestione; il decotto delle radici è indicato per le epatiti. E’ un buon tonico per le persone affaticate, denutrite e convalescenti, soprattutto se consumata cruda, in modo da mantenere inalterate.
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