Valori e rarità della flora ligure

Campanula isophylla Moretti
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CAMPANULA DEL FINALESE
LR Tab. C
Specie vulnerabile
CAMPANULACEAE
© Foto Pellegrino
E’ uno dei fiori liguri più pregiati dal punto di vista ornamentale e
scientifico. Vive esclusivamente nelle fessure delle rocce
calcaree e dei muri in pietra che caratterizzano un’area di
pochissimi chilometri quadrati compresa tra la Caprazoppa e
Capo Noli, dal mare sino a circa 400 m.
Fiori campanulati azzurri spiccano sulle rosette di foglie
cuoriformi e seghettate e creano splendide macchie di colore
sulle tonalità chiare del calcare. La raccolta delle piante
spontanee dovrebbe essere evitata nel modo più assoluto.
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Campanula sabatia De Not.
CAMPANULA DEL SAVONESE
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LR Tab. A
EU All. 2 prioritaria
Specie minacciata
CAMPANULACEAE
Specie endemica esclusiva della Liguria occidentale, dove si
rinviene fra Bergeggi e il confine con la Francia. Alta 20-60 cm,
presenta numerosi fiori a corolla campanulata, azzurro chiara e
calice coperto da grosse ghiandole sporgenti (papille); le foglie
basali sono cuoriformi-ovate, provviste di picciolo, mentre quelle
sul fusto sono lanceolate.
Predilige luoghi calcarei, sassosi e rupestri, ben soleggiati, dove
fiorisce da maggio a luglio.
E’ in forte rarefazione soprattutto per la progressiva espansione
degli insediamenti costieri ed è l’unica specie vegetale ligure di
interesse prioritario per l’Europa.
© Foto Monego
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Centaurea veneris (Sommier) Beguinot
FIORDALISO DI PORTOVENERE
ASTERACEAE
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Proposta per l’inclusione in All.2 EU
Specie endemica a distribuzione estremamente localizzata,
esclusiva delle rupi calcaree del promontorio di Porto Venere e
delle isole antistanti dove fiorisce in giugno-luglio.
E’ la più settentrionale del gruppo di Centaurea cineraria, che
comprende specie rare, isolate e localizzate su alcune isole e
promontori del Mediterraneo.
E’ pianta alta 30-50 cm, con fusto un po’ legnoso alla base,
dapprima bianco-lanosa, poi glabrescente, con foglie per la
maggior parte divise e capolini numerosi con squame ad
appendice cigliata, scura e fiori rosa.
© Foto Baccino
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Cerastium utriense G. Barberis
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PEVERINA DI VOLTRI
CARYOPHYLLACEAE
Proposta per l’inclusione in All.2 EU
Questa specie che cresce esclusivamente sulle rupi e sui detriti
ofiolitici del Gruppo di Voltri è stata descritta nel 1988 e dedicata
proprio a Voltri (l’antica Utri). Fiorisce da maggio a giugno.
Forma consistenti cuscini di piccole foglie lineari-lanceolate da
cui si ergono graziosi fiorellini bianchi. Affine a Cerastium
arvense se ne distingue soprattutto per il peduncolo fruttifero.
© Foto Baghino
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Convallaria majalis L.
MUGHETTO
LR Tab. C
CONVALLARIACEAE
Specie notissima per il suo profumo e la sua bellezza, diffusa in
quasi tutto l’emisfero boreale, questa pianta, alta 15-30 cm,
presenta un rizoma da cui si sviluppano coppie di grandi foglie
lanceolate e infiorescenze arcuate con 6-12 fiori bianco candidi.
Ha proprietà cardiotoniche, diuretiche e sedative, ma il suo
impiego deve essere riservato ai medici, per evitare gravi
avvelenamenti.
Vive nelle radure e sui margini dei boschi dal piano sino alla
zona subalpina, ma in Liguria si rinviene ormai solo in poche
località montane fra 600 e 1700 m, dove fiorisce da maggio a
luglio.
© Foto Bracchi
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Convolvulus sabatius Viv.
VILUCCHIO DEL SAVONESE
LR Tab. A
Specie gravemente minacciata
CONVOLVULACEAE
Si tratta di una specie presente solo in poche località d’Italia,
Marocco e Algeria, ma per la quale è difficile stabilire se si tratti
di popolazioni indigene.
In Liguria attualmente la pianta è nota allo stato spontaneo solo
per Capo Noli e immediati dintorni; altrove è stata ampiamente
impiegata nei giardini e sulle scarpate da dove è poi sfuggita.
La pianta ha fiori per lo più accoppiati su lunghi peduncoli, con
corolla di 2-4 cm di diametro, azzurro-violacea a fondo giallo e 5
strie più pallide; le foglie sono spatolate-rotondeggianti. Vive
sulle rupi calcaree litoranee e fiorisce da aprile a giugno.
© Foto Marsili
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Crocus ligusticus M.G.Mariotti
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ZAFFERANO LIGURE
IRIDACEAE
Specie endemica della Liguria, presente in prati, lande, radure e
orli boschivi da 300 a 1200 m, fra Pignone nello spezzino e la
Francia dove sconfina in due sole località francesi; è presente
anche sul bordo meridionale del Piemonte in Val Bormida.
Fiorisce in settembre-novembre e forma le foglie la primavera
successiva.
Pianta bulbosa di 10-30 cm, con bulbo a guaine reticolate; foglie
lineari con una distinta riga bianca sulla nervatura; fiori solitari,
violacei, più chiari alla fauce, con antere gialle e stimmi divisi in
lacinie filiformi scarlatte.
Proprio gli stimmi erano impiegati popolarmente come surrogato
del vero zafferano (Crocus sativus), pur non raggiungendo le
stesse qualità aromatiche e cromatiche.
© Foto Parisi
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Crocus versicolor Ker.-Gawl.
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ZAFFERANO DELLA RIVIERA
IRIDACEAE
Specie minacciata
© Foto Pellegrino
Specie ligure-provenzale che fiorisce in febbraio-marzo in
pascoli aridi, lande, radure e garighe della Francia sudorientale,
della Liguria occidentale e del basso Piemonte sino a 1600 m di
quota. E’ segnalato anche in Val d’Aveto.
Splendida pianta bulbosa di 10-20 cm, con bulbo scuro, avvolto
da guaine fibrose; foglie più brevi dei fiori; fiori riuniti a 2-4,
delicatamente profumati, con tepali variabili da bianco a lilla o
viola con tre venature più scure, ben evidenti di fuori.
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Cyclamen hederifolium Aiton
CICLAMINO NAPOLETANO
LR Tab. A
CITES
PRIMULACEAE
Pianta perenne alta circa 15 cm con un grosso tubero globosodepresso di 3-10 cm. Fiorisce in autunno (settembre-ottobre); le
foglie, che appaiono dopo la fioritura, sono cuoriformi, di colore
verde marmorizzato, lobate o con 5-9 angoli e margine
irregolarmente dentato. I fiori, inodori o appena profumati, hanno
una corolla di 2-3 cm di diametro, rosa o raramente bianca,
ripiegata all’indietro con cinque macchie sanguigne alla fauce. Il
peduncolo del frutto si avvita su se stesso a partire dall’apice. Si
tratta di una specie diffusa nel bacino mediterraneo, dalla
Francia ai Balcani. Vive nei boschi di querce, su terreni ricchi di
calcare sino a 1300 m. In Liguria è raro, ma localmente
abbondante. Affine è il Ciclamino delle Alpi (Cyclamen
purpurascens Miller), forse presente ai confini con la provincia di
Cuneo. Tutte le specie di ciclamino sono protette dalla
convenzione di Washington.
© Foto Franceschini
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