Fitoterapici e patologie dell`apparato respiratorio Le malattie delle

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Fitoterapici e patologie dell’apparato respiratorio
Le malattie delle prime vie aeree comprendono le patologie di naso e bocca, seni
paranasali e mastoidei, infezioni otorinolaringoiatriche.
Rinite:
è un processo infiammatorio acuto o cronico delle cavità nasali che a differenza della
rinopatia può guarire, se adeguatamente trattato. La rinite può decorrere in forma
acuta (r. acuta epidemica o raffreddore comune), o cronica, catarrale, mucopurulenta, o allergica, con broncospasmo, causata da agenti sensibilizzanti (pollini,
polveri, miceti, farmaci, derivati vegetali o animali). Infine, vi sono, una rinite
pseudoallergica, scatenata da sintomi aspecifici e una rinite vasomotoria, legata a una
distonia neurovegetativa. La sintomatologia comune è caratterizzata da rinorrea,
ostruzione respiratoria nasale, starnuti, lacrimazione, cefalea e iperemia
congiuntivale.
Faringite:
è un processo infiammatorio a carico della faringe. La faringite acuta è spesso
un’estensione di analoghi processi in distretti vicini, come nella febbre faringocongiuntivale e nella malattia respiratoria acuta. La sintomatologia è costituita da
otalgia, febbre, congestione della mucosa e linfadenite cervicale. La faringite cronica
è un’affezione a lungo decorso che evolve in catarrale, ipertrofica e atrofica. I fattori
locali che la determinano sono il passaggio di secrezioni muco-purulente dal naso in
faringe, ostruzione respiratoria nasale, abuso di alcol e tabacco, clima secco,
surriscaldato o con polveri o vapori, processi cronici o acuti recidivanti tonsillari o
adenoidei. E’ accompagnata da parestesie, iper- o ipoestesia, necessità di deglutire e
di raschiare la gola e tosse.
In fitoterapia per il trattamento delle rinofaringiti si utilizzano dei colluttori per
gargarismi di tintura madre di Matricaria recutita, Citrus limonum, Quercus
peduncolata, Cetraria islandica, ecc., ricche di flavonoidi e tannini, che offrono
un’attività astringente e antinfiammatoria, oltre che antimicrobica.
La Matricaria recutita o Camomilla comune, appartiene alla famiglia delle
Asteraceae. La droga è costituita dalle sommità fiorite che contengono un olio
essenziale, composto da bisabololo (calmante, addolcente e lenitivo) e inoltre
camazulene blu, matricina, flavonoidi, alcool e glucosidi. La camomilla ha un’azione
spasmolitica, antinfiammatoria, emolliente e protettiva ed è sconsigliata per coloro
che soffrono di diarrea e in gravidanza.
Per la loro azione decongestionante, antimicrobica, mucolitica e antiflogistica,
vengono utilizzati i suffumigi (controindicati in età pediatrica e in gravidanza) di
diversi oli essenziali che vengono miscelati insieme, ovvero Lavandula angustifolia,
Eucalyptus globulus, Thymus vulgaris, Myrtus communis, Pinus Sylvestris, ecc.
La Lavandula angustifolia o lavanda appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. La
droga è rappresentata dai fiori che contengono un olio essenziale costituito da acetato
di linolile, linololo, cineolo, tannini. Oltre al suo utilizzo negli stati di agitazione
accompagnati ad irritabilità gastrica e disturbi intestinali, la lavanda è un
decongestionante contro i raffreddori e l’influenza.
L’Eucalyptus globulus o eucalipto appartiene alla famiglia delle Myrtaceae.
L’essenza di eucalipto si ottiene per istillazione dalle foglie secche o fresche, di
odore gradevole, dal sapore fresco, aromatico e pungente. Inoltre, a livello epatico
incrementa la velocità di metabolizzazione, che può modificare l’azione di farmaci
assunti contemporaneamente. L’olio essenziale ha come componente principale
l’eucaliptolo, oltre ad aldeidi, composti terpenici, tannini e resine. Qualunque sia la
via di somministrazione, dopo l’assorbimento, l’olio essenziale viene eliminato per
via polmonare, dove esercita un’azione antisettica, balsamica ed espettorante.
Utilizzato nelle malattie da raffreddamento, nelle tracheobronchiti e nella BPCO;
nelle affezioni urogenitali (prostatiti, cisto-uretriti) sotto forma di tisana, infuso e
tintura madre. L’eucaliptolo è preferibile all’olio essenziale perché quest’ultimo
contiene sostanze irritanti per le mucose delle vie respiratorie, inoltre se ingerito e
non diluito bene può provocare disturbi gastrointestinali. L’olio essenziale entra nella
composizione di unguenti antireumatici e possiede attività antibatterica. E’
controindicato in gravidanza, allattamento, pediatria, ulcera peptica e diarrea.
Interferisce con il citocromo P450.
Il Thymus vulgaris o timo appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. I peli ghiandolari
posti sulle foglie contengono l’essenza, il cui principale componente è il timolo, oltre
a carcacrolo, cimene, linalolo, tannini. L’estratto di timo viene utilizzato in preparati
espettoranti, per la proprietà secreto-litica e secreto-motoria dell’olio essenziale, cui
si aggiunge l’azione battericida del timolo e del carvacrolo. Le tisane vengono
utilizzate per trattare tosse, bronchite, raffreddore, mal di gola.
Il Myrtus communis o mirto appartiene alla famiglia delle Myrtaceae. La droga è
contenuta nelle foglie e nei frutti. Le foglie (sotto forma di infuso) hanno proprietà
antisettica disinfettante, antinfiammatoria, antiemorroidaria ed astringente per la
presenza elevata di tannini; inoltre presentano un’azione balsamica che le rende utili
nelle bronchiti, un’azione diuretica utile nelle cistiti. Il mirtolo, contenuto nell’olio
essenziale è un antimalarico. L’infuso e il decotto dei frutti hanno proprietà
astringente, balsamica e rinfrescante. In passato si preparava l’acqua angelica, per
distillazione delle foglie e dei fiori, dall’azione detergente e tonica.
Il Pinus Sylvestris o pino silvestre è un albero appartenente alla famiglia delle
Pinaceae. La droga è costituita dalle gemme, resina, foglie aghiformi e corteccia. Le
gemme contengono glucidi (pinitolo), resina, coniferoside e un principio amaro
(pinipicrina), dalla funzione balsamica e diuretica; vengono adoperate nelle affezioni
delle vie respiratorie e delle vie renali sotto forma di infuso, di sciroppo e di pastiglie.
L’olio essenziale contiene triterpeni, limonene, pinene, camazulene, cineolo, canfene,
citrale, ecc. Il pino è utilizzato in diverse patologie, quali asma, tosse, raffreddore,
laringite, cataro, raucedine e nei disturbi dell’apparato urinario, cistite e nefrite. I
suffumigi esplicano un’azione balsamica, fluidificante, sedativa della tosse e
antinfiammatoria. Per uso esterno viene somministrato in pomate antinfiammatorie e
decontratturanti. L’olio essenziale può causare irritazioni su cute e mucose.
Controindicato in gravidanza e in allattamento.
Un ruolo importante nelle malattie delle prime vie aeree è svolto dalla Propoli che è
una preziosissima resina aromatica, arricchita con enzimi salivari delle api, cera, olio
essenziale, polline, grassi e steroli, polisaccaridi, alcoli, aldeidi aromatiche. La
propoli ha un’intensa attività terapeutica ovvero batteriostatica, antimicotica,
antivirale, cicatrizzante, balsamica, spasmolitica, diuretica, immunostimolante e
antinfiammatoria. La fonte vegetale della propoli sono germogli e cortecce di pioppo,
betulla, pino, salice, eucalipto, ecc. Si utilizza l’estratto idroalcolico, l’estratto secco,
l’estratto glicolico, creme, unguenti, spray, colluttori e lozioni. Le precauzioni sono i
soggetti di età inferiore ai 3 anni, i soggetti epatopatici, l’allergia al polline e/o al
veleno d’api e ipersensibilità ai prodotti dell’alveare.
La sindrome influenzale è costituita da una malattia virale che nei casi non complicati
si avvale di una terapia sintomatica costituita da antipiretici, decongestionanti nasali,
antistaminici e antitussivi. Nella terapia fitoterapica vengono utilizzate la Propoli, la
Mirra, il Salice, e l’Echinacea.
La Commiphora myrra è un albero o arbusto appartenente alla famiglia delle
Burseraceae dal quale si estrae la mirra che è una gommoresina aromatica. La droga
è la sua resina costituita principalmente da un olio essenziale composto da
sesquiterpeni, polisaccaridi e proteine. Viene utilizzata clinicamente come antisettico,
espettorante, antispasmodico, antitussivo, antinfiammatorio della mucosa orofaringea (gengiviti, faringiti con afte e ulcere e tonsilliti). E’ impiegata nelle creme
per labbra screpolate, emorroidi e ulcere. Dosi elevate possono causare diarrea,
nausea e vomito. Va assunta con cautela in gravidanza e allattamento.
Il Salix alba o salice bianco appartiene alla famiglia delle Salicaceae, la corteccia
viene usata perché, oltre al tannino, flavonoidi, isoquercitina, contiene un glucoside
(salicina), che per idrolisi enzimatica, provocata dall’emulsina, origina glucosio e
saligenina, dalla quale per ossidazione si ottiene acido salicilico ad attività
antireumatica. Inoltre il salice ha un’azione antipiretica, antispasmodica e analgesica.
Utile nell’insonnia. Ad alte dosi causa emorragie, soprattutto se associato ad altri
analgesici e antinfiammatori a causa di un sinergismo d’azione. Non va usata
nell’allattamento e in gravidanza.
L’Echinacea angustifolia appartiene alla famiglia delle Asteraceae. La droga
utilizzata è data dalla radice e dalle parti aeree. I suoi costituenti sono derivati caffeici
quali echinacoside, olio essenziale contenente terpeni, echinaceina, glicoproteine,
flavonoidi. L’echinacea presenta un’azione antivirale e immunostimolante,
antibatterica, decongestionante, antinfiammatoria, cicatrizzante. Utile nel raffreddore,
nell’influenza, nella bronchite, nelle infezioni urinarie e nelle infezioni cutanee. Può
essere utilizzata come preventivo, ma anche al bisogno, associata con altre piante più
specifiche , ad esempio la Propoli nel mal di gola oppure con piante balsamiche
(Eucalipto, Pino, Timo) quando sono interessate le cavità nasali, o le prime vie aeree.
E’ controindicata in gravidanza e allattamento.
Tracheobronchite:
è un processo antinfiammatorio su base infettiva di trachea e bronchi, scaturito da
infezioni delle vie aeree superiori (rinite, sinusite, laringite). Clinicamente si
manifesta con tosse, espettorato mucoso, dolore toracico, febbre. La funzionalità
respiratoria non è compromessa. I microrganismi responsabili sono batteri saprofiti
delle cavità nasali o del faringe, che riescono a penetrare nell’albero
tracheobronchiale. La terapia fitoterapica è costituita da Ribes nigrum, Eucalyptus
globulus, Grindelia robusta, Drosera rotundifolia.
La Grindelia robusta è una pianta ad azione balsamica, appartenente alla famiglia
delle Asteraceae. La droga è costituita dai capolini che contengono come principi
attivi, alcaloidi e glucosidi che leniscono la tosse, il catarro e la raucedine; terpeni
dall’azione espettorante e bechica; polifenoli, borneolo (olio essenziale), saponine,
resine e tannini. L’olio essenziale ha un’azione antiossidante, bechica, antiflogistica
nel broncopatico cronico e nell’asmatico. Per uso esterno viene utilizzato per le
affezioni cutanee e per la formulazione di unguenti balsamici. Si utilizza la tintura
madre.
La Drosera rotundifolia è una pianta appartenente alla famiglia delle Droseraceae. I
principi attivi sono derivati naftochinonici, enzimi proteolitici, flavonoidi, un olio
essenziale, tannini, ac.organico e gommoresine. Ha un’azione broncospamolitica,
antiflogistica, antibatterica e bechica. La droga va somministrata a stomaco pieno, per
evitare irritazione gastrica. Nelle bronchiti più impegnative, nella tosse stizzosa
notturna viene associata alla tintura madre o all’estratto secco di d altre piante
medicinali (Eucalyptus globulus, Allium sativum, Thymus vulgaris), mentre quando
prevale la tosse produttiva la Drosera verrà associata alla Grindelia, alla Malva, al
Verbasco che sono mucolitici ed espettoranti.
Tosse:
è un sintomo comune a molte patologie cardiorespiratorie. E’ un atto riflesso,
provocato dalla stimolazione meccanica o chimica su un’area reflessogena molto
vasta (faringe, trachea, laringe, grossi bronchi). L’atto della tosse è costituito da più
fasi: inspirazione profonda, chiusura della glottide, contrazione muscolare,
espirazione espulsiva. La tosse è un meccanismo di difesa, che allontana secrezioni e
corpi estranei dall’albero tracheobronchiale. Per tale motivo una tosse produttiva con
catarro in corso di processi infettivo-infiammatori broncopolmonari non deve essere
sedata, ma piuttosto favorita con mucolitici. Al contrario, una tosse stizzosa, deve
essere subito sedata.
Per il trattamento fitoterapico della tosse, oltre alle sopra citate piante, anche il
Plantago major risulta essere un buon rimedio. Il Plantago major è una pianta
erbacea, appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae. La droga è costituita dai
semi e dalle foglie. I principi attivi sono flavonoidi, tannini, mucillagine, aucubina
(iridoide), olio essenziale, esteri eterosidici fenilpropanolici. La sua azione è
prettamente astringente, espettorante, antiallergica, antinfiammatoria, emolliente
delle mucose orali e dell’intestino.
Per uso esterno è utile contro punture di insetti, scottature, pruriti e piccole ustioni. Si
utilizza il succo fresco di radici e semi per uso interno, mentre quello di foglie per uso
esterno.
TABELLE
FITOFARMACI-APPARATO RESPIRATORIO
FITOFARMACI
PATOLOGIA
Matricaria recutita, Citrus limonum,
RINOFARINGITI
Quercus peduncolata, Cetraria islandica,
Lavandula angustifolia, Eucalyptus
globulus, Thymus vulgaris, Myrtus
communis, Pinus Sylvestris, Propoli
Propoli,Commiphora Myrrha, Salix alba, SINDROME INFLUENZALE
Echinacea angustifolia
Ribes nigrum, Eucalyptus globulus,
TRACHEOBRONCHITI
Grindelia robusta, Drosera rotundifolia
Ribes nigrum, Eucalyptus globulus,
Grindelia robusta, Drosera rotundifolia,
Plantago major
PIANTA-FARMACO
Matricaria recutita
Calcio antagonisti
Statine (Lovastatina,
Simvastatina)
Cisapride
Warfarin
Eucaliptus globulus
Barbiturici
Aminopirina
Amfetamine
Ipoglicemizzanti
FANS
Cetraria islandica
FANS
Farmaci gastrolesivi
Drosera rotundifolia
FANS
Echinacea angustifolia
Midazolam
Chemioterapici
Caffeina
Econazolo
TOSSE
RISULTATI
INTERAZIONE
Aumento della
concentrazione serica e
rischio di tossicità
COMMENTO
Le interazioni sono dovute
all’inibizione di isoforme del
citocromo P450
(CYP2C9,CYP2D6,CYP3A4) ed
in particolare del CYP1A2
Disordini emocoagulativi
Aumento metabolismo
Interviene nell’attività enzimatica
del citocromo P450
Potenziamento effetti
Aumento gastrolesività
Inibisce il metabolismo
Per azione sul CYP3A4
Inibisce il metabolismo
Potenzia l’efficacia
Per azione sul CYP1A2
Bibliografia:
Campagna P. Farmaci vegetali – Manuale ragionato di fitoterapia. Edizione Minerva
Medica
Maugini E. - Manuale di Botanica farmaceutica. Edizione Piccin, Padova
Lugli A.- Conoscere le piante medicinali. Aboca
Capasso F., De Pasquale R., Grandolini G., Mascolo N. Farmacognosia-Farmaci
naturali, loro preparazioni ed impiego terapeutico. Spinger, Milano, Ultima Edizione.
Fugh-Berman A. – Herb-drug interactions. Lancet, 355 (2000), pp134-138
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