1La geriatria nei piccoli animali

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nei piccoli
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1 La geriatria
nei piccoli animali
I piccoli animali tradizionali, ossia i cani e sempre più i gatti, sono
parte della nostra casa, della nostra famiglia e della nostra società.
Di conseguenza, sono trattati con sempre maggior attenzione
e dedizione da parte dei proprietari. Una parte molto importante
di queste attenzioni è rappresentata dalle cure veterinarie
di cui i proprietari sono disposti a farsi carico.
Per diversi motivi, attualmente la popolazione geriatrica dei cani
e dei gatti sta aumentando in modo incredibile e con essa stanno
aumentando le patologie associate a questa fascia di età. Alcune
malattie geriatriche sono caratteristiche in quanto di solito non
si manifestano in altre età, sebbene a volte siano semplicemente
processi che si complicano gli uni con gli altri in uno stesso paziente.
L’invecchiamento in cifre
Una delle cose che si dice sempre quando si
parla di invecchiamento è che questo processo
non deve essere considerato una malattia. Tutti
gli esperti ricordano sempre che è un processo
inevitabile. Tuttavia, si tratta di una fase della vita
in cui le malattie o le alterazioni patologiche si
manifestano con maggiore prevalenza (fig. 1).
Ne consegue che i pazienti vengono portati più
spesso dal veterinario e necessitano di un maggior numero di prove complementari e test diagnostici. A sua volta, ciò comporta un aumento
della spesa farmaceutica, similmente a quanto
accade nella medicina umana. Le figure 2 e 3
mostrano, a titolo di esempio, la spesa registrata
Figura 1. Cane di 12 anni affetto
da iperadrenocorticismo ipofisario e artrosi grave.
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Malattie del cane e del gatto
in età avanzata
450
Maschi 400
Totale
Femmine
350
Euro
300
250
200
150
100
50
46 – 50
51 – 55
56 – 60
61 – 65
66 – 70
71 – 75
≥ 76
46 – 50
51 – 55
56 – 60
61 – 65
66 – 70
71 – 75
≥ 76
41 – 45
36 – 40
31 – 35
26 – 30
21 – 25
16 – 20
11 – 15
6 – 10
1–5
<1
0
Anni di età
Figura 2. Spesa in farmaci per uso umano registrata in Spagna nel 1999.
2.500
Maschi 2.250
Totale
Femmine
2.000
1,750
Euro
1.500
1.250
1.000
750
500
250
41 – 45
36 – 40
31 – 35
26 – 30
21 – 25
16 – 20
11 – 15
6 – 10
1–5
<1
0
Anni di età
Figura 3. Spesa sanitaria totale media (euro) per gruppo di età e per sesso realizzata in Spagna nel 1999.
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La geriatria
nei piccoli animali
in Spagna nel 1999 in conseguenza di questi
due fattori.
In medicina veterinaria, l’andamento delle
cifre risulta praticamente identico. Nel nostro
ambulatorio, senza voler andare oltre, l’80% della spesa sostenuta dal proprietario di un cane o
di un gatto riguarda l’ultimo 20% della vita del
paziente. Fosse solo per questo motivo, come
imprenditori, dovremmo essere molto interessati
a questa fase della vita dei nostri pazienti.
Definizione
e cenni preliminari
sull’invecchiamento
Dare una definizione al termine invecchiamento
non è facile e lo è ancor meno in medicina veterinaria, dove l’età a partire dalla quale il paziente
viene considerato geriatrico o anziano è molto
variabile e, per di più, non esiste alcun consenso
al riguardo. È possibile dire che l’invecchiamento
è un processo deleterio, progressivo, intrinseco e
universale che con il tempo si verifica in tutti gli
esseri viventi in conseguenza dell’interazione tra
la genetica dell’individuo e l’ambiente in cui vive.
Potrebbe anche essere definito come l’insieme
delle alterazioni che si producono in un organismo con il passare del tempo e che conducono
a perdite funzionali e infine alla morte.
È difficile determinare il momento esatto in cui
ha inizio questo processo, e ciò vale anche per
la medicina umana. Alcuni autori ritengono che
l’invecchiamento inizi a manifestarsi a partire dal
momento di massima vitalità dell’individuo, che
nell’uomo corrisponde all’età di circa 30 anni.1
Probabilmente, l’invecchiamento (contrariamente all’accrescimento) non è un fenomeno geneticamente programmato. Attualmente
si considera che la durata massima della vita
nell’uomo sia di 120 anni, nell’ipotesi che i fenomeni intrinseci di accrescimento e invecchiamento avvengano in un ambiente adeguato. In
caso contrario, la durata cronologica della vita si
riduce proporzionalmente, anche qualora lo spazio biologico sia uguale in tutti gli individui. Per
spazio biologico si intende l’insieme dei cicli completi relativi alle attività delle cellule o degli organi
che un individuo realizza dalla nascita fino al raggiungimento della morte fisiologica. Quando tale
spazio si esaurisce, l’individuo muore.2
L’aspettativa di vita alla nascita è un parametro statistico che indica il numero di anni per i
quali potrà vivere probabilmente un individuo di
una data popolazione, che nasce in un determinato momento; tale parametro dipende dalle
condizioni di benessere all’interno della società.
Di fatto, i progressi in campo sociosanitario, in
particolare quelli relativi alla medicina preventiva, nonché l’introduzione degli antibiotici e gli
enormi progressi effettuati nel campo della nutrizione, hanno portato a un aumento significativo
dell’aspettativa di vita alla nascita.1
ATTENZIONE!
Attualmente l’aspettativa di vita media
di un cane nei paesi occidentali
è di 13-14 anni. Nei gatti, l’aspettativa
di vita media viene stimata tra i 12
e i 15 anni a seconda dei paesi
e dello stile di vita dell’animale.
Fisiologia
dell’invecchiamento:
perché invecchiamo?
Negli ultimi 30 anni, sono stati scoperti vari
eventi, fenomeni e reazioni relativi all’invecchiamento degli organismi e delle cellule.
Tuttavia, è estremamente probabile che ulteriori scoperte potranno fare più luce su questo
processo che interessa noi tutti. Forse, tra queste scoperte, le tre più importanti sono state le
seguenti:
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Malattie del cane e del gatto
in età avanzata
•• Proteina p66shc: la funzione di questa pro-
teina è quella di indurre l’apoptosi in cellule
invecchiate. La molecola è codificata dal protooncogene SHC. È comune a tutti i mammiferi ed è responsabile dell’attivazione dei
processi di apoptosi quando all’interno delle
cellule si accumulano i temuti radicali liberi. Questi radicali aumentano nel tempo o si
generano in conseguenza di stimoli nocivi o di
stress ossidativo (fig. 4).3
•• Alcuni eventi cellulari specifici: uno degli
eventi maggiormente degni di nota riguarda
la scoperta secondo cui ogni volta che una
cellula si divide e invecchia i suoi telomeri si
accorciano. I telomeri sono strutture che proteggono le porzioni terminali dei cromosomi
negli organismi eucarioti. Ne consegue che
esiste un’enorme differenza tra organismi
procarioti ed eucarioti: per esempio, un batterio può riprodursi indefinitamente. La funzione principale dei telomeri è quella di impedire
che i cromosomi si fondano tra loro o che il
materiale genetico che contengono possa
subire processi anomali di ricombinazione.
Ogni volta che una cellula eucariota si divide,
i telomeri si accorciano in maniera progressiva fin quasi a scomparire. È in questo preciso istante che le cellule giungono alla fase
di senescenza. In questa fase, la capacità di
divisione cellulare così come altre funzioni
metaboliche si riducono considerevolmente o
vengono completamente perdute (fig. 5).
Per contro, l’enzima telomerasi, una trascrittasi inversa, catalizza l’aggiunta di segmenti di DNA ai telomeri, assicurandone il
mantenimento della lunghezza; ciò si traduce
in una replicazione indefinita della cellula.
•• Mutazioni nei mitocondri: un terzo meccanismo che altera progressivamente l’integrità cellulare è la comparsa di mutazioni nel genoma
dei mitocondri, dovuta al continuo attacco da
parte dei radicali liberi generati durante la riduzione univalente dell’ossigeno. La perdita della
capacità rigenerativa porta a una diminuzione
Radicali liberi
Mitocondri
p66shc
Sintesi della p66shc
APOPTOSI
Attivazione di
fattori apoptotici
Nucleo cellulare
Mitocondri
Figura 4. Sintesi e funzione della proteina p66shc nella cellula.
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La geriatria
nei piccoli animali
Varie fasi della divisione cellulare
Telomeri
Cellula
Cromosoma
Telomeri
Accorciamento dei telomeri
Figura 5. Accorciamento dei telomeri durante le varie fasi della divisione cellulare.
SCOPERTA
DEI TELOMERI
E DELLA TELOMERASI
L’esistenza di un meccanismo
di compenso all’accorciamento
dei telomeri fu annunciata già nel 1973
dal biologo russo Aleksei Olovnikov.4
Questo ricercatore suggerì l’ipotesi
dell’invecchiamento cellulare basato
sull’accorciamento dei telomeri
e suppose l’esistenza di relazioni
tra i telomeri e lo sviluppo di tumori.
La telomerasi fu scoperta da Carol
W. Greider e Elizabeth Blackburn
nel 1985 in un organismo ciliato
chiamato Tetrahymena.5 Assieme
a Jack W. Szostak, nel 2009 Greider
e Blackburn ricevettero il premio
Nobel per la medicina e la fisiologia
grazie alla loro scoperta.
nel numero di mitocondri e a una conseguente
riduzione nella sintesi di ATP. A sua volta, ciò
induce la perdita delle funzioni fisiologiche,
che rappresenta l’effetto più evidente dell’invecchiamento. 2
Conseguenze
dell’invecchiamento
nei cani e nei gatti
Le conseguenze dell’invecchiamento nei piccoli
animali sono molto simili a quelle che si osservano nell’uomo di età avanzata. Tuttavia, ciò che
varia è solitamente la loro prevalenza, o almeno
così riteniamo. Di fatto, fino alla metà del primo
decennio del XXI secolo si credeva che i gatti
geriatrici soffrissero poco di artrosi.
Alcuni degli effetti dell’invecchiamento sono
molto difficili da valutare da parte di medici che
non si dedichino alla ricerca; per esempio, tutti
sappiamo che i nostri animali d’affezione perdono l’udito con l’età, ma come valutare questa
riduzione della capacità uditiva?
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Malattie del cane e del gatto
in età avanzata
Di seguito viene mostrato un elenco degli effetti
dell’età sui nostri pazienti.
EFFETTI DELL’ETÀ
NEI CANI E NEI GATTI
Alterazioni dell’udito
Alterazioni nel comportamento
di minzione e nelle abitudini igieniche
Variazione delle abitudini alimentari
Problemi respiratori
Alterazioni della vista
Variazioni del peso corporeo (aumenti
o riduzioni)
Alterazione del ciclo sonno-veglia
Riduzione della resistenza all’esercizio.
Affaticamento
Conseguenze per
il proprietario e il veterinario
La visita del paziente geriatrico deve essere condotta secondo un approccio di medicina preventiva volto a mantenere un corretto stato di salute
dell’animale, prolungarne la vita mediante diagnosi
precoci e il trattamento preventivo delle malattie, nonché migliorarne le condizioni igieniche,
ambientali e di nutrizione.6
Ciò richiede un cambiamento di mentalità che il proprietario non è sempre disposto ad
accettare. Molti proprietari sono già preparati
mentalmente al fatto che il loro compagno, come
tutti, è soggetto al passare del tempo e che presenterà alcune esigenze “speciali” durante la
fase d’invecchiamento. Tuttavia, molti altri non
la pensano così e non vorranno o non potranno
farsi carico di queste esigenze. Come veterinari e
tutori del benessere animale, molte volte il nostro
lavoro è quello di far comprendere al proprietario di un paziente geriatrico che per la malattia
che affligge o affliggerà il suo animale esiste una
soluzione o un trattamento palliativo in grado di
rendere ottimali la qualità della vita del paziente e la relazione tra proprietario e animale. Ciò
non è sempre facile e la soluzione migliore che
abbiamo trovato nel nostro ambulatorio consiste
nella registrazione di tutti i dettagli relativi alle
visite o ai controlli annuali durante l’intero ciclo
di vita del paziente. In questo modo, se durante
le visite di un paziente il personale di un ambulatorio pone sempre le stesse domande provvedendo ad annotare le risposte, oltre ovviamente
a raccogliere le informazioni necessarie per la
diagnosi, diventa possibile fare delle previsioni
sull’andamento dello stato di salute dell’animale e avvertire il proprietario di eventuali cambiamenti prima che essi compaiano.
SUGGERIMENTO
È necessario rendere partecipi i proprietari
dei cambiamenti che interessano
l’animale, affinché sappiano
che potrebbero manifestarsi alcuni
disturbi prima che questi si instaurino
in modo definitivo e senza alcun rimedio.
In altre parole, se il giorno in cui il proprietario
di un gatto di 3 mesi varca la soglia del nostro
ambulatorio noi gli illustriamo tre tipi di piani
sanitari dipendenti dall’età dell’animale e gli facciamo comprendere le differenze tra i piani previsti per un gattino, un gatto adulto e un animale
anziano, il giorno in cui dovremo parlargli della
necessità della medicina preventiva per il suo
animale, una volta che abbia raggiunto l’età di
10 anni, lo stesso proprietario non rimarrà sorpreso del fatto che esista un piano sanitario e
che tale piano abbia un prezzo maggiore rispetto
a quello previsto per un gatto adulto.
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IL Punto di vista del propRietario
Solitamente i proprietari di animali d’affezione di età avanzata sono
molto legati al loro compagno, si preoccupano del suo benessere
e soprattutto della sua qualità di vita. Spiegare loro che a questa età
la medicina preventiva raggiunge la sua massima importanza
è una priorità affinché i proprietari sappiano che cosa si può fare
e che cosa non si può fare con la medicina moderna.
Spesso sono gli stessi proprietari a chiederci aiuto nel trattamento
dei loro animali geriatrici e a domandarci una serie di servizi
che a volte, per svariati motivi, non abbiamo messo in atto nel nostro
ambulatorio, come per esempio i controlli geriatrici, i promemoria
per il controllo semestrale o il monitoraggio dei parametri fisiologici.
Se non richiedono alcuno dei nostri servizi, è consigliabile allora
pubblicizzarli (ciascuno secondo la propria modalità) affinché
il proprietario di un animale sappia che cosa si fa nell’ambulatorio.
Molti proprietari temono di dover somministrare farmaci al loro
animale dopo un controllo geriatrico. L’uso di farmaci è essenziale
in molte malattie; tuttavia, disponiamo di un numero sempre maggiore
di studi dotati di evidenza scientifica che convalidano l’uso
di un determinato trattamento, ma solo a partire da un momento
specifico. Solitamente, la somministrazione di farmaci prima di questo
momento specifico apporta più problemi che benefici. È importante
spiegare al proprietario che il trattamento sarà somministrato
solo quando si renderà necessario.
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Malattie del cane e del gatto
in età avanzata
CONSIDERAZIONI IMPORTANTI
PER IL VETERINARIO CLINICO
Molti ambulatori non dispongono di programmi preventivi o sanitari
per gli animali geriatrici, di sistemi di promemoria dei controlli periodici
o di programmi di monitoraggio dei parametri fisiologici. Non dobbiamo
lasciarci sfuggire l’opportunità di offrire ai nostri clienti
la possibilità di fare il massimo per i loro animali.
Per esempio, potremmo dire a un proprietario: “Non si preoccupi
per le analisi del suo gatto, tra tre mesi la contatteremo per il prelievo
di un campione di urine e, se tutto va bene, tra sei mesi la chiameremo
per ricordarle che deve tornare per un prelievo di sangue”.
La nostra “clientela” invecchia, ma anche noi invecchiamo. Dobbiamo
quindi cercare di tenerci aggiornati nelle aree del nostro lavoro
di cui ci occupiamo quotidianamente. La geriatria è una delle aree
che ha subito più progressi negli ultimi anni ed è più che probabile
che, in futuro, questa tendenza sia destinata a mantenersi o addirittura
ad aumentare.
Dobbiamo sfruttare al massimo le informazioni ottenute non solo
attraverso la visita degli animali, ma anche attraverso le conversazioni
che tutti noi abbiamo con i nostri clienti. È consigliabile tentare di informarsi
su quali siano le paure o i timori di ogni persona nei confronti
dell’invecchiamento, dell’aspettativa di vita e, infine, della morte.
In questo modo saremo in grado di formulare piani personalizzati
tenendo in considerazione non solo le esigenze del paziente ma anche
il punto di vista del proprietario, conferendo in tal modo un valore
aggiunto al nostro lavoro.
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