Il termine doctor in inglese definisce “an physician

Il termine doctor in inglese definisce “an physician surgeon, dentist or veterinarian licensed to practice his
profession” Webster’s Collegiate Dictionary
Nel linguaggio famigliare genericamente il termine indica il medico (“ to call the doctor: chiamare il
medico”)
Il laureato viene chiamato bachelor e il termine viene fatto seguire dalle preposizione of e dallo specifico
indicante il tipo di laurea (bachelor of Law: laureato in legge) , anche se è tollerano l’uso del termine doctor
ma sempre e comunque seguito dallo specifico (“doctor of Divinity” : dottore in Teologia)
In Italia il termine indica il laureato in senso ampio, anche il laureato con laurea di primo livello, il quale
viene così dichiarato “dottore in….”
Così scrive il vocabolario della lingua italiana di Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli
“Grado accademico spettante a chi ha compiuto gli studi universitari e discussa una tesi, superando l’esame
di laurea: d. in lettere; in passato, titolo attribuito agli uomini di legge, oggi, titolo dato a ogni persona
laureata assol 1Nel linguaggio comune, il medico.”
* Chi è interessato allo specifico dei titoli accademici può leggere il decreto del 22 ottobre 2004 nº 270,
pubblicato in G.U. 12 novembre 2004 al link
http://www.miur.it/0006Menu_C/0012Docume/0098Normat/4640Modifi_cf2.htm
Appare quindi evidente che in ogni caso alla qualifica dottore deve far seguito, almeno nel linguaggio
formale, lo specifico del corso di laurea, essendo la qualifica stessa e il suo abbreviativo dott. indicatore del
solo grado accademico raggiunto, risultando quindi, se non specificato, vuoto di contenuto, anche se non di
senso.
In relazione all’abbreviazione con la quale indicare il grado accademico, L’Accademia della Crusca
(http://www.accademiadellacrusca.it)
non differenzia la dizione dr. da quella dott., ritenendole equivalenti ma raccomandandone la
disambiguazione.
Nell’uso dell’italiano scritto però lo specifico del campo di laurea viene spesso omesso, così che carta
intestata, corrispondenza, comunicazioni a vario livello di ufficialità possono vedere come mittenti o
destinatari soggetti identificati dal semplice appellativo di dottore.
Pur tenendo in considerazione che una cosa è una norma di legge, un’altra una norma deontologica,
riguardante lo specifico della singola professione, appare corretto nella carta intestata, nella
autopresentazione formale, nei documenti ufficiali la seguente dizione
Nome Cognome
Dottore in (indicativo della laurea conseguita)
Eventualmente sostituibile in alcuni casi meno formali con:
Nome Cognome
Qualifica professionale
Es. dott. / dr Nome Cognome, medico chirurgo (seguito dalla eventuale specializzazione)
Es. dott. / dr Nome Cognome, logopedista
Va ricordato che la qualifica professionale non va sostituita con il campo di attività
È corretto quindi
Dott. Nome Cognome Logopedista
1
Abbreviazione utilizzata dagli autori, sta per assolutamente.
Ma non
Dott. Nome Cognome
Disturbi del linguaggio (piuttosto che disturbi della voce, diagnosi e trattamento dei disturbi
dell’apprendimento, ecc.)
Campi di attività eventualmente ulteriormente specificabili ma non sostituibili alla qualifica professionale.
Poiché nel nostro Paese il termine dottore (come per altro nei paesi anglosassoni), non seguito da una
specificazione, viene inteso comunemente come “dottore in medicina”, possono avverarsi situazioni nelle
quali la titolazione genera ambiguità. In campo sanitario ad esempio sono dottori, oltre ad altre figure
professionali, sia il medico, che l’infermiere, che il logopedista,laureati rispettivamente in Medicina e
Chirurgia, Scienze Infermieristiche, Logopedia. In altri ambiti l’equivoco non sussiste. Secondo le regole
redazionali infatti il dottore in Ingegneria viene ad esempio abbreviato in Ing, Avv il dottore in Legge.
Rivedendo quindi la definizione del vocabolario di Devoto e Oli e soffermandoci sull’abbreviativo
assolutamente, con il quale si indica l’uso comune del termine dottore, appare evidente che nel linguaggio
parlato, almeno in ambiente sanitario, in presenza dell’utenza (cioè di coloro che ne conoscono appunto
solo l’uso comune), sia raccomandabile identificare con questo titolo unicamente il personale laureato in
medicina e chirurgia.
Per quanto riguarda l’utilizzo del termine nella lingua scritta, sempre in ambito sanitario, non vi sono regole
ma preferenze.
Chi desidera rifarsi alla cultura anglosassone può usare dr (come abbreviativo di doctor) per indicare il
laureato in medicina, ma in questo caso non dovrebbe usare questo abbreviativo per qualificare il laureato
non medico, che infatti non viene titolato dr nei paesi anglosassoni ma "graduate" (Gr. o Gd.), o
eventualmente Mba se ha conseguito un master e Phd se un dottorato di ricerca.
Chi desidera rispettare la dizione comune, richiamandosi alla lingua italiana, dove dottore indica il medico,
e indicare in ogni caso per tutti il titolo accademico conseguito, trova più adeguato titolare dott (intuibile da
chiunque) il solo laureato in medicina e dr il laureato non medico.
Tale prassi è applicata normalmente in ambito commerciale.
In ogni caso prima preoccupazione del sanitario è non creare confusione nella utenza e qualificare con
chiarezza il proprio grado accademico, la propria professione e il proprio ruolo.