E . E. d li fi Gr u o p Ast r po a Barn r serata gASTROnomica venerdì 9 novembre Cena in compagnia di appassionati di astronomia e, a partire dalle 22.30, osservazione astronomica Grazie agli strumenti messi a disposizione, sotto la guida esperta dei soci del G.A.E.E.B. si scopriranno le costellazioni, le galassie, i pianeti che caratterizzano la stagione autunnale in collaborazione con Il Vassoio Volante E . E. d li fi Gr u Ast r po o p a Barn r M31 La Galassia di Andromeda è una galassia a spirale ed è il maggior rappresentante del Gruppo Locale, un gruppo di galassie che consta di 50 elementi; questo ammasso di galassie orbita intorno ad un centro gravitazionale che si trova tra la Galassia di Andromeda e la nostra galassia, la Via Lattea. Conosciuta anche per il suo numero nel catalogo di Messier, M31, la Galassia di Andromeda è circondata da 14 galassie satelliti, di cui sono facilmente osservabili, anche con piccoli telescopi, le famose M32 e M110. Sebbene sia distante 2.54 milioni di anni luce, le sue notevoli dimensioni (250.000 anni luce di raggio) la rendono un oggetto imponente, tale da coprire un angolo apparente di oltre 3°: per intenderci, la nostra Luna copre un arco di mezzo grado, 2 - GAEEB - serata gASTROnomica - il vassoio volante quindi M31 occupa uno spazio di 6 volte la luna. La sua magnitudine visuale integrata è pari a 4.4, ma data la grande dimensione angolare, essa si pone al limite della visibilità ad occhio nudo (sotto un cielo non inquinato e senza luna), diventando il più lontano oggetto visibile dall’uomo senza l’ausilio di strumenti. Nota sin dall’antichità, venne menzionata dall’astronomo arabo Abd al-Rahman alSufi come una nube tra le stelle fisse; Messier la incluse nel suo catalogo nel 1764 mentre Herschel ne stimò erroneamente la distanza venti anni più tardi, credendo si trattasse di una nube gassosa appartenente alla nostra galassia. Solo nel 1925 Edwin Hubble notò la presenza di stelle nove in M31; dalla comparazione di diverse riprese dell’oggetto si notò la presenza di stelle variabili di tipo cefeide, grazie alle quali si riuscì a collocare M31 fuori dalla Via Lattea, dando inizio alle prime teorie di universo isola (ossia le galassie). Trattandosi di un oggetto relativamente vicino a noi, sono stati condotti diversi studi spirale vista dall’alto, con una particolarità nelle formazioni dei bracci detti “fiocchi”, che rendono le formazioni galattiche granulari. Sebbene non siano note supernove in M33, sono state osservate 6 nove, mentre lo studio a raggi X ha permesso di individuare la presenza di un buco nero di 15 masse solari che orbita insieme ad una stella eclissandola ogni 3 giorni. sia nel visibile che nel radio; in particolar modo si è scoperto che M31 colliderà con la Via Lattea tra 2.5 miliardi di anni. Gli scontri sono frequenti negli ammassi galattici, ma, dati gli spazi “vuoti” insiti nelle strutture galattiche, non si può parlare di un vero e proprio contatto, quanto più di una fusione che da origine a galassie di maggiori dimensioni. Le similitudini tra la Galassia di Andromeda e la Via Lattea, oltreché la relativa vicinanza, la rendono un ottimo candidato di studio in quanto rappresenta una gemella della nostra stessa galassia. Galassia Girandola Pleiadi La Galassia del Triangolo, anche conosciuta come Pinwheel Galaxy (Galassia Girandola) è il terzo elemento, per dimensioni, del Gruppo Locale, dopo M31 e la Via Lattea. Le Pleiadi sono un ammasso aperto nella costellazione del Toro posto ad una distanza di 440 anni luce. Catalogate da Messier con il numero 45, sono conosciute sin dall’antichità come Le Sette Sorelle, figlie di Atlante e di Pleione. Posta a 3 milioni di anni luce, copre una distanza angolare pari a due volte la nostra luna ma, data la bassa luminosità (magnitudine 6.27) è osservabile solo grazie ad un binocolo o un piccolo telescopio sotto un cielo privo di inquinamento. Sebbene l’ammasso conti più di un centinaio di stelle, al telescopio se ne possono contare Catalogata da Messier con il numero 33, questa galassia è un ottimo esempio di il vassoio volante - serata gASTROnomica - GAEEB - 3 E . E. d li fi Gr u Ast r po o p a Barn r riprendere le volute di idrogeno da cui sono nate le stelle che compongono M45. Poste ad una declinazione di 24°, le Pleiadi sono visibili da quasi tutte le zone abitate della terra e sono legate a diverse mitologie. Vista la dimensione angolare piuttosto grande, quasi 2°, l’osservazione con il binocolo è da preferirsi a quella al telescopio, al fine di apprezzare al meglio l’intero ammasso. M15 M15 è un ammasso globulare situato a destra della costellazione del Pegaso. Si tratta di uno degli ammassi più densi fin’ora conosciuti, probabilmente a causa di un buco nero che ne ha contratto il nucleo. La distanza dell’ammasso è stimata, con molta precisione, a 33600 anni luce, anche grazie alle numerose stelle variabili, 110, che lo popolano. fino ad una trentina, mentre a occhio nudo è facile vederne 5: è necessario avere un cielo limpido e una buona vista per poter cogliere le due mancanti. Nell’antichità il numero di stelle di questo ammasso è risultato variabile da 6 a 7, caratteristica che ha alimentato miti legati ad una “sorella mancante”: alcuni identificano questa figura in Merope, poiché, nella mitologia greca, si macchiò del peccato di aver sposato un mortale e per questo le fu assegnata la stella più fioca. Utilizzando grossi strumenti e con l’utilizzo di opportuni filtri, è possibile apprezzare la nebulosa a riflessione che circonda questo giovane ammasso (100 milioni di anni), mentre in fotografia è piuttosto semplice 4 - GAEEB - serata gASTROnomica - il vassoio volante Sebbene sia possibile vederlo con un semplice binocolo, essendo di magnitudine 6.4, non è possibile risolvere le stelle periferiche se non con l’impiego di un telescopio di almeno 20 cm. Si tratta di un oggetto molto interessante poiché ricco di stelle di neutroni e pulsar, resti di stelle massive “morte” durante la giovinezza dell’ammasso; inoltre è uno dei pochi ammassi globulari a contenere una nebulosa planetaria, che però può essere fotografata solo con strumenti di diametro superiore ai 35cm. M74 La galassia M74 della costellazione dei Pesci è uno degli oggetti Messier più difficili da osservare, la sua magnitudine molto bassa, 9.4, e le ridotte dimensioni rendono necessaria la visione tramite telescopio, in questo modo però sarà possibile apprezzare solo il nucleo che può facilmente essere confuso con una stella. un cielo privo di inquinamento è invece possibile vedere i bracci della spirale. M74 venne segnalato a Messier da Pierre Méchain, ma per molto tempo la sua natura fu oggetto di controversie, tanto che Herschel fu tratto in inganno credendolo un ammasso globulare. Si tratta infatti un oggetto molto tenue sito a 35 milioni di anni luce; sebbene la sua massa sia inferiore alla Via Lattea, la supera in dimensioni. Nel 2005 il satellite Chandra ha osservato una sorgente di raggi X proveniente dalla galassia con un periodo di 2 ore, tale pulsazione è compatibile con una massa da 10.000 masse solari, indice di un buco nero di massa intermedia, nato probabilmente dall’aggregazione di un gruppo di buchi neri di piccole dimensioni. Con strumenti di maggiori dimensioni e il vassoio volante - serata gASTROnomica - GAEEB - 5 E . E. d li fi Gr u Ast r po o p a Barn r Nebulosa Teschio NGC 246 è una nebulosa planetaria visibile nella costellazione della Balena. Nota anche col nome di Nebulosa Teschio, è una nebulosa piuttosto estesa e brillante, isolata e perciò facile da trovare; anche in un telescopio da 150mm d’apertura presenta le sue caratteristiche: il disco è irregolare e mostra le tracce di una struttura ad anello; la stella centrale è di dodicesima magnitudine e il diametro reale della nebulosa che ha creato è di circa 6 anni-luce. La parte occidentale della nebulosa è notevolmente più luminosa e appare, usando le tecnica della visione distolta, anche in strumenti più piccoli. La distanza dal Sole è stimata sui 2100 anni-luce. NGC752 NGC 752 è un grande ammasso aperto situato nella costellazione di Andromeda. 6 - GAEEB - serata gASTROnomica - il vassoio volante Si individua senza difficoltà a nord della costellazione del Triangolo; è visibile ad occhio nudo nelle nottate più limpide, come un leggero alone chiaro, mentre un binocolo dà già la soddisfazione di risolvere per intero l’ammasso, che si presenta come un insieme molto sparso di diverse decine di stelle, il cui colore dominante è il giallo e l’arancio (segno che l’oggetto si trova ad una età relativamente avanzata). La distanza dal Sole è stimata sui 1300 anni-luce, si tratta cioè di uno degli ammassi più vicini. Giove Giove è il quinto pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole ed il più grande di tutto il sistema planetario. Giove è classificato come gigante gassoso ed è costituito principalmente da idrogeno ed elio con piccole quantità di altri composti, quali ammoniaca, metano ed acqua. perturbando le orbite degli altri pianeti, inoltre intorno a Giove orbitano numerosi satelliti e un sistema di anelli, che è stato scoperto solo tramite le sonde spaziali. Si ritiene che il pianeta sia formato da diversi strati di gas sovrastanti un nucleo roccioso, sopra il quale gravano un mantello di idrogeno metallico ed una vasta copertura atmosferica. L’atmosfera esterna è caratterizzata da numerose bande e zone di tonalità variabili dal color crema al marrone costellate da formazioni cicloniche, tra le quali spicca la Grande Macchia Rossa, una perturbazione anticiclonica che dura da almeno 300 anni. Galileo Galilei nel 1610, scoprì i quattro satelliti medicei: Io, Europa, Ganimede e Callisto; fu però Simon Marius (allievo di Brahe e Kepler) a conferire nel 1614 i nomi mitologici attualmente in uso a ciascuno di essi, inoltre si attribuì la paternità della scoperta dei satelliti, alimentando in questo modo una fiera diatriba con Galileo. L’intenso campo gravitazionale di Giove influenza il Sistema Solare nella sua struttura L’astronomo Gian Domenico Cassini, scoprì la presenza di macchie sulla superficie di Giove e che il pianeta stesso ha la forma di uno sferoide oblato. L’astronomo riuscì poi a determinarne il periodo di rotazione e, nel 1690, scoprì che l’atmosfera è soggetta a una rotazione differenziale: la rotazione ai poli è più lunga di cinque minuti rispetto all’equatore. Nel 1892 Edward Emerson Barnard scoprì, grazie al telescopio rifrattore da 910 mm dell’Osservatorio Lick, la presenza attorno al pianeta di un quinto satellite, ribattezzato Amaltea. Giove viene considerato “il pianeta degli il vassoio volante - serata gASTROnomica - GAEEB - 7 E . E. d li fi Gr u Ast r po o p a Barn r astrofili”, in quanto la visione dei dettagli dell’atmosfera è possibile anche mediante l’uso di piccoli telescopi. Utilizzando strumenti di grande diametro ed effettuando riprese tramite sensori digitali è possibile ricavarne immagini ricche di particolari. La rotazione all’equatore avviene in poco meno di dieci ore, inoltre le formazioni di nubi sono in continuo mutamento, rendendo la visione di Giove unica ad ogni osservazione. Urano Urano è il settimo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole, il terzo per diametro e il quarto per massa. Sebbene sia visibile anche ad occhio nudo come gli altri cinque pianeti noti fin dall’antichità non fu mai riconosciuto come tale a causa della sua bassa luminosità e della sua orbita particolarmente lenta; venne scoperto infatti soltanto il 13 marzo 1781 da William Herschel diventando così il primo pianeta ad essere stato scoperto tramite un telescopio. L’atmosfera del pianeta, sebbene sia simile a quella di Giove e Saturno per la presenza 8 - GAEEB - serata gASTROnomica - il vassoio volante abbondante di idrogeno ed elio, contiene una proporzione elevata di “ghiacci”, come l’acqua, l’ammoniaca e il metano, assieme a tracce di idrocarburi. È anche l’atmosfera più fredda del sistema solare con una temperatura minima che può scendere fino a 49 K (-224 °C). Una delle caratteristiche più insolite del pianeta è l’orientamento del suo asse di rotazione. Tutti gli altri pianeti hanno il proprio asse quasi perpendicolare al piano dell’orbita, mentre quello di Urano è quasi parallelo. Ruota quindi mantenendo uno dei suoi poli verso il Sole per metà del periodo di rivoluzione con conseguente estremizzazione delle fasi stagionali. Il pianeta manifesta fluttuazioni nella luminosità, ben documentate, determinate sia da cambiamenti fisici dell’atmosfera del pianeta, sia da considerazioni geometriche e prospettiche. All’opposizione, è visibile come una debole stella quando il cielo è scuro e può essere osservato anche in ambiente urbano usando un binocolo. L’osservazione dei satelliti del pianeta è difficoltosa: Oberon e Titania possono essere individuati con un telescopio da 8’’, in un cielo particolarmente buio. bibliografia e fonti le informazioni riportate in questo documento sono tratte da svariati libri di astronomia e dal sito wikipedia.org elenco immagini pag. 2 M31 http://apod.nasa.gov foto di Hallas pag. 3 pag. 3 il nucleo di M31 pag. 4 pag. 4 pag. 5 pag. 6 pag. 6 pag. 6 pag. 7 pag. 7 pag. 8 pag. 8 pleiadi Simone Martina - GAEEB note __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ Galassia Girandola __________________________________________________ http://apod.nasa.gov foto di Mortfield Cancelli __________________________________________________ Rossella Fava - GAEEB M15 www.renzodelrosso.com M74 www.feraphotography.com nebulosa teschio __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ www.sky-map.org __________________________________________________ www.robgendlerastropics.com __________________________________________________ ngc752 giove Francesco Toffoli - GAEEB le lune di giove www.ifa.hawaii.edu giove - la grande macchia rossa __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ http://archive.oapd.inaf.it urano http://solarsistem.vndv.com le lunedi urano www.notiziedalcosmo.storiepoesie.it il vassoio volante - serata gASTROnomica - GAEEB - 9 E . E. d li fi Gr u o p Ast r po a Barn r gruppo astrofili E.E.Barnard Via Santa Lucia, 90 Mathi [TO] www.gaeeb.org facebook.com/Gaeeb [email protected] testi a cura di Simone Martina progetto grafico a cura di Rossella Fava