Incantati dalle STELLE - Notizie in Controluce

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POLARIS
Allegato a NOTIZIE IN... CONTROLUCE di Ottobre 2001
Incantati dalle STEL LE
La costellazione di ANDROMEDA
rente è di 15'.
NGC 891. La galassia più prominente della
costellazione, escludendo M31 coi suoi satelliti,
naturalmente. Si tratta di una galassia spirale
orientata perfettamente di taglio. Di magnitudine
10,8.
M31. È la galassia di Andromeda, l'unica visibile
ad occhio nudo, di mag. 3,4. Osservata fin dall'antichità, è stata descritta come nebulosa, risultando per quello che effettivamente è - una galassia - solo in tempi più moderni. Le dimensioni
reali sono di 120 000 anni luce, che ad una distanza di 2,3 milioni di anni luce corrispondono ad un
diametro apparente di circa 3°. L'osservazione al
telescopio non mostra molti particolari, anche a
causa dell'inclinazione prospettica, non troppo
felice, a cui noi la osserviamo. Facilmente fotografabile anche con teleobiettivi messi in parallelo al telescopio (che in questo caso fungerà da
guida).
M32. Galassia satellite di M31, scoperta nel 1749.
Ha un diametro di circa 5000 anni luce e magnitudine di 8,2. Dimensioni
apparenti: 8' x 6'. È ben visibile attraverso l'osservazione
telescopica in cieli bui, lontano dalle luci della città.
ω
NGC 205. Altra galassia satellite di M31, scoperta nel 1783
γ
da Carolina Herschel. Ha una
magnitudine di 8,1. Le dimensioni apparenti sono 17' x 10'.
NGC752
È una galassia nana ellittica.
NGC891
L
a costellazione occupa un'area considerevole di cielo, infatti occupa oltre 30° in
declinazione e poco meno di 4h in ascensione retta. L'epoca migliore per la visibilità della
costellazione di Andromeda è fra ottobre e
novembre. L'identificazione delle stelle che danno
origine all'asterisma con la figura della principessa etiope data dai popoli antichi è piuttosto complessa: l'immaginazione in questo caso ci sarà di
sicuro aiuto.
α And. È una stella "presa in prestito" dalla
costellazione del Pegaso, anticamente designata
con la lettera d. Di seconda magnitudine, costituisce un sistema binario spettroscopico.
δ And. Doppia visuale difficile da separare per
l'elevata differenza di luminosità: 3,2m contro i
12m della secondaria. Il sistema si trova a circa
160 anni luce, mentre la separazione apparente è
di 28" d'arco.
γ And. È una delle più belle doppie osservabili in
questo periodo. Risolvibile già con modesti strumenti (separazione 10" d'arco); le mag. sono
rispettivamente 2,3 e 5,1. Quello che rende questa
coppia così particolare è il contrasto cromatico:
arancione la primaria blu la secondaria, che a sua
volta si risolve in due stelline nei grandi telescopi.
Questo sistema in realtà è quadruplo, dato che una
componente è binaria spettroscopica.
ω And. Variabile a lungo periodo (tipo Mira Ceti).
In quasi 400 giorni passa dalla 14,5m fino alla
6,5m.
NGC 7662. Nebulosa planetaria detta anche
"Blue Snowball" (Palla di neve blu). Ha una
forma rotonda, con diametro apparente molto piccolo: 15" d'arco. La magnitudine è di 8,6.
NGC 752. Ammasso aperto distribuito su un'area
di circa 50' di diametro. Formato da stelle di età
molto avanzata (la stima è di 1,1 miliardi). La
distanza è di 1300 anni luce. Si consiglia l'uso del
binocolo per osservarlo nella sua totalità.
NGC 7686. Ammasso aperto di magnitudine 5,6
formato da una ventina di astri. Il diametro appa-
Maurizio Cervoni
cata per chi è alle prime armi. L'ideale sarebbe
farsi guidare da chi già è capace di usare tale strumento; mentre usare le coordinate celesti per trovare l'oggetto dovrebbe essere un passo successivo. Molto utile è invece utilizzare un binocolo
(naturalmente per oggetti alla portata dello stesso), il quale consente la vista di un campo più
ampio rispetto al telescopio, e anche di avere una
migliore "visualizzazione" delle distanze, poiché
sulle cartine celesti non si ha un'idea precisa di
quanto muovere effettivamente lo strumento.
Dopo aver individuato l'oggetto si può tentare la
ricerca al telescopio. Un buon sistema è lo "starhopping" (salta stella), che usa come partenza per
trovare un oggetto una stella luminosa, da questa
poi si "salta" di stella in stella (il percorso viene
segnato anteriormente sulla cartina) di modo che
l'ultima segnata viene a trovarsi il più possibile
vicino al nostro oggetto. A questo punto muovere
lentamente il telescopio fino a che l'oggetto stesso
apparirà nel campo dello strumento.
NGC7686
ANDROMEDA
NG
C7
66
2
M31
M32
I CONSIGLI DI MAURIZIO...
A volte, durante una serata
osservativa o da un conoscente, mi è stato chiesto qual'è il
metodo più semplice per trovare gli oggetti celesti e puntarli nel telescopio; operazione, questa, abbastanza compli-
δ
α
ASTROhttp://@stronomia.a.portata.di.mouse
Cristiano Amelia [email protected]
C
ome in un film di Gorge Lucas, la Rete delle Reti
questa volta vuole presentarci "Deep Space 1",
una recente missione della NASA. Per puro caso vedendo una trasmissione via satellite mi sono imbattuto in
un documentario che parlava di questo evento che
avrebbe potuto cambiare la storia della navigazione
spaziale. Poi mi sono documentato tramite il sito
Internet http://nmp.jpl.nasa.gov/ds1/. Infatti la nave
spaziale lanciata da Cape Canaveral il 24 Ottobre del
1998, ha un motore completamente innovativo, cioè un
propulsore a ioni. Questo propulsore permette una lenta
accelerazione espellendo ioni dal motore principale.
Uno dei principali vantaggi è la riduzione del peso del
carburante fina a un quinto. Una ulteriore novità assoluta della missione è la completa autonomia del modulo. E' stata progettata per orientarsi da sola tramite fotocamere CCD e, elaborando le immagini acquisite, permette di calcolare la sua esatta posizione e velocità confrontando la posizione relativa delle stelle. Deep Space
1 è stata spedita lontano dalla Terra, verso i confini del
Sistema Solare, e sarebbe quindi impensabile comandarla dalla terra, con ritardi sui comando di oltre i 20
minuti. Oltre al sistema di orientamento è stato messo a
punto anche una autonomia nell'individuazione dei guasti al sistema e nella loro risoluzione.
Uno degli scopi della missione sarebbe dovuto essere
quello di incontrare la cometa Borrelly (scoperta nel
1904, ha un periodo di rivoluzione attorno al Sole di 7
anni) il 22 Settembre 2001, cioè esattamente la sera che
avevo deciso di scrivere questo articolo. Così ho cercato nuove informazioni al riguard, ma il sito di cui sopra
non mi fu molto di aiuto. Quella sera ho soltanto trovato altre notizie interessanti: ad esempio ho scoperto che
il sistema di puntamento era andato fuori uso nel
Novembre del 1999, e il modulo informatico a bordo di
Deep Space 1 ha dovuto modificare l'uso della fotocamera (usato normalmente per la semplice acquisizione
di immagini) per orientarsi, parallelamente ad un giroscopio; solo pochi minuti prima dell'incontro con la
cometa, alla fotocamera sarebbe stato di nuovo destina-
to il suo lavoro, e le immagini della cometa sarebbero
dovute arrivare sulla Terra dopo poche ore.
Non mi aspettavo che la sera stessa notizie utili fossero
pubblicate sul sito. Infatti gli appassionati di
Astronomia hanno dovuto aspettare qualche ora, prima
di poter vedere pubblicate sul sito notizie interessanti
riguardo al compimento della missione. "Le immagini e
le altre informazioni che abbiamo ricevuto dalla cometa Borrelly da così lontano aiuteranno gli scienziati a
conoscere questi interessanti oggetti del sistema solare"
spiega il Dr. Marc Rayman, manager del progetto; "è
molto eccitante essere i primi esseri viventi a capire i
segreti che queste comete hanno nascosti da prima che
i pianeti si fossero formati".
Invito quindi tutti gli interessati a visitare il sito
http://www.jpl.nasa.gov, dove oltre ad essere spiegata
la missione (in inglese) con relativi quotidiani aggiornamenti, ci sono informazioni riguardo a tutta l'attività
della NASA, nonché immagini e filmati interessantissimi.
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