dott. Rocco CARBONE farmacista e naturopata www.naturafelicitas.it [email protected] testo di: Dr.ssa Marta CHIAPPETTA Redattrice di testi medico-scientifici Specializzata in medicine naturali Web editor [email protected] NATUROPATIA I fiori di Bach per l'ipocondria I A livello inconsapevole, il bisogno di ascolto e attenzioni che l’ipocondriaco chiede ai medici e ai suoi cari rimanda a quello primario di riconoscimento e di amore del bambino, che non è stato mai accolto profondamente. 48 maggio 2016 Diagnosi&Terapia l termine ipocondria ha radici molto antiche: deriva dal greco ࠞ/krkiblkn, ipocondrio, la regione dell’area addominale compresa tra le arcate costali e i fianchi, dove risiedono fegato e milza. La zona si estende fino all’epigastrio. Questa sede corporea “presta” il suo simbolismo all’ipocondria perché ai tempi di Ippocrate e della dottrina degli umori, l’ipocondrio veniva considerato il luogo dove risiedevano i “fumi melanconici”. Distinguere l’ipocondria da altre forme d’ansia e dall’apprensione che da essa deriva non è semplice, poiché più o meno tutte le persone che soffrono d’ansia si preoccupano in eccesso della propria salute, hanno paura della malattia e della sofferenza, sono ipersensibili e spaventate da sintomi ai quali non sanno attribuire un significato. L’ipocondria, invece, è un vero e proprio disturbo caratterizzato da un’eccessiva, irrazionale e costante preoccupazione per il proprio stato di salute. Ciò che definisce con chiarezza questo condizione è la distorsione e l’interpretazione negativa delle sensazioni fisiologiche che provengono dal corpo e che il soggetto interpreta erroneamente come sintomi di una grave malattia. Quelle maggiormente temute sono l’infarto, l’HIV, l’ictus, le infezioni croniche e il cancro. Questo disturbo colpisce in egual misura uomini e donne e può presentarsi in qualunque momento della vita, ma soprattutto nelle fasi di passaggio più delicate (ad esempio dall’adolescenza all’età adulta), nei momenti di forte stress o di cambiamenti esistenziali che il soggetto vive come una minaccia alla sua integrità: licenziamenti, promozioni, menopausa, uscita di casa dei figli, traslochi ecc. La paura degli ipocondriaci, continua, prolungata e ossessiva, porta ad eseguire visite, indagini cliniche e accertamenti specialistici che, seppur nella norma, non generano alcuna rassicurazione. Ogni sintomo diventa il segno inequivocabile di una malattia che mette a rischio la vita. L’esordio del disturbo può essere spontaneo L’energia terapeutica dei fiori di Bach interviene sulla modulazione e sulla risoluzione dei sintomi fisici legati allo stato emotivo, che il soggetto attribuisce erroneamente a gravi malattie. oppure conseguente ad eventi scatenanti (malattie gravi del soggetto stesso o di un suo caro). Il profilo del soggetto che soffre di ipocondria è caratterizzato da scarsa attitudine all’introspezione con tendenza a sminuire, ad ignorare o a banalizzare gli aspetti, sia propri che degli altri, che riguardano la psiche. Il disturbo molto spesso ha origine nei traumi psicologici e in un vissuto di precarietà affettiva che ha portato l’ipocondriaco ad un eccessivo sbilanciamento verso l’attività mentale e ad una dedizione totale allo studio o alla carriera professionale, a scapito della dimensione interiore e dei bisogni primari (gioco, svago, erotismo, intimità). A livello inconsapevole, il bisogno di ascolto e attenzioni che l’ipocondriaco chiede ai medici e ai suoi cari rimanda a quello primario di riconoscimento e di amore del bambino, che non è stato mai accolto profondamente. Preferisce avere una grave malattia pur di non essere invisibile. Il disagio che comporta questo disturbo interferisce anche con le relazioni sociali, familiari e affettive: la costante focalizzazione sull’interpretazione dei sintomi genera un meccanismo di solitudine emotiva e depressione che acuisce la sofferenza psichica. La fissazione sul sintomo, che sfocia nel panico, è anche alimentata dalla moltiplicazione delle conoscenze sempre più accessibili grazie all’evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa dell’era attuale, in particolare di Internet. Il trattamento d’elezione per questo disturbo si struttura su due piani, uno psichico e l’altro somatico, spesso con l’ausilio di tecniche corporee. Considerare l’aspetto psicosomatico è molto importante, sia per non stravolgere il piano comunicativo che il soggetto ha “scelto”, sia per impedire al malessere di trovare altri “canali” per esprimersi. Il rapporto con i terapeuti è estremamente conflittuale poiché l’ipocondriaco ha dentro di sé un medico immaginario che conferma continuamente le sue “diagnosi d’angoscia” e si pone in una perenne rivalità con il sapere, con il potere della medicina e di altre discipline, nonostante il bisogno esasperato di rassicurazioni. Ogni risposta ritenuta insoddisfacente, seppur supportata da risultati clinici concreti, genera una reazione di rabbia che si traduce in una critica nei confronti del terapeuta e delle soluzioni proposte e lo spostamento continuo da uno specialista ad un altro, in una spirale senza fine di esami diagnostici, controlli e richieste di opinioni. L’approccio olistico è di grande aiuto in questa tipologia di disturbo poiché il sintomo somatico viene trattato in maniera completamente diversa rispetto alla medicina ufficiale: le terapie alternative lavorano sulle radici del malessere, stanando la dinamica disfunzionale che genera, produce e mantiene in piedi il meccanismo del disturbo. In particolare, l’utilizzo dei fiori di Bach è risultato molto utile ed efficace, soprattutto come accompagnamento della psicoterapia o di altri trattamenti. I fiori indicati per questo disturbo si focalizzano su quella parte profonda e inconscia con la quale il soggetto non riesce ad entrare in contatto. I rimedi vengono individuati in base alle caratteristiche di personalità tipiche del quadro ipocondriaco e ai sintomi psicosomatici ma anche, e soprattutto, in base al processo emozionale disfunzionale “coperto” dalla maschera patologica. L’energia terapeutica dei fiori interviene sulla modulazione e la risoluzione dei sintomi fisici legati allo stato emotivo, che il soggetto attribuisce erroneamente a gravi malattie. Un aspetto rilevante della terapia con i fiori di Bach è l’assenza di effetti secondari e nocivi per l’organismo: questa caratteristica libera il l’ipocondriaco dai timori legati al trattamento, aumenta la fiducia e facilita lo “sblocco” emozionale. HEATHER E’ il fiore d’elezione per la terapia dell’ipocondria perché rappresenta la persona che ha una fortissima fame d’amore, elemento chiave di questa patologia. Le azioni di Heather sono finalizzate ad ottenere maggio 2016 Diagnosi&Terapia 49 tutta l’attenzione dell’altro su di sé attraverso un racconto incessante di problemi e preoccupazioni, un monologo continuo: Heather pretende l’ascolto costante e totale da parte degli altri. Queste personalità, in apparenza sicure e spavalde, sono terrorizzate dalla solitudine e dall’abbandono. Caratteristica del fiore è quella di aver reciso i contatti con il Sé più profondo, altro tratto distintivo dell’ipocondriaco che non si mette in ascolto delle sue parti profonde e sposta sull’angoscia della malattia quella reale, psichica, che deriva da un vissuto di freddezza e carenze affettive. Lo stato negativo di Heather nasce dal senso di deprivazione vissuta che ora sente a livello interiore e dalla conseguente incapacità di nutrire e rassicurare se stesso. CRAB APPLE Al contrario di Heather, questo fiore non ama stare al centro dell’attenzione, anzi, cerca di passare inosservato e prova un senso di vergogna di sé e dei propri pensieri. Il rimedio viene prescritto per l’ipocondria perché tra le sue chiavi sintomatiche c’è l’ossessione per i sintomi fisici, per la sporcizia, per i contagi e le malattie. Chi ha bisogno di questo rimedio si sente sporco, impuro, ha la necessità di purificarsi. I soggetti Crab Apple sono precisi, meticolosi, molto sensibili all’ambiente esterno. Il rapporto con il corpo è fortemente distorto perché esso diventa un contenitore della proiezione di ciò che non si riesce ad accettare internamente. Crab Apple è “l’antibiotico” dei fiori di Bach ed è utile per liberare il corpo dalle tossine, dal catarro e in caso di intossicazioni. E’ un rimedio molto utile anche nel disturbo ossessivo-compulsivo, nelle dermatiti, nelle allergie e nei problemi della sfera sessuale. WILLOW Il fiore è indicato per quelle persone che si sentono vittime del destino e si lamentano sempre della cattiva sorte che le perseguita. La loro frase tipica è “Non è giusto!”. Questo stato di rancore e autocommiserazione è ancora più evidente nel sintomo ipocondriaco, poiché il soggetto si sente perseguitato dagli eventi negativi e se si ammala non riconosce di avere dei miglioramenti. Willow è imbronciato, carico di rabbia e amarezza represse, per questo si ammala frequentemente; tuttavia i sintomi di cui soffre spesso non hanno un riscontro organico. Del tratto ipocondriaco il rimedio ha, soprattutto, lo spostamento all’esterno di un disagio interiore che diventa frustrazione e spirito polemico nei confronti degli altri, ai quali attribuisce colpe e responsabilità. I disturbi più frequentemente riscontrati sono quelli intestinali, gastrici, mestruali e reumatici, asma, coliche. GENTIAN Questo fiore si prescrive quando il soggetto è sfiduciato, scoraggiato, pessimista ed ha aspettative negative che si confermano negli eventi sfavorevoli. Il rimedio è indicato nelle depressioni da cause note ed è fortemente d’aiuto nel disturbo ipocondriaco associato ad abbattimento scatenato da eventi traumatici come lutti, abbandoni, disoccupazione, separazione dei genitori, delusioni d’amore. Spesso lo scoraggiamento è anche legato a lunghe malattie che in passato il soggetto ha dovuto affrontare. A livello fisico Gentian soffre di problemi respiratori, disturbi alla schiena, fragilità capillare; di fronte alla malattia si demoralizza ed è tentato di abbandonare le cure. MIMULUS E’ il più importante rimedio per le paure e le fobie concrete e definite e si prescrive spesso all'ipocondriaco per combattere i grandi timori che lo angosciano: le malattie, il dolore, la morte. Il soggetto che corrisponde a questo fiore è timido, spaventato, ha paura di affrontare determinate situazioni, per questo tende a rimandare scelte e decisioni e si rifugia nella malattia. A differenza di Heather è taciturno, non parla delle proprie paure ma desidera l’aiuto e la compagnia dell’altro. La paura ipocondriaca di Mimulus non è una costante della sua personalità ma è legata alla sua natura fragile e apprensiva; il disturbo si scatena spesso in concomitanza con eventi e situazioni che generano timore. Il soggetto che ha bisogno di questo fiore soffre di cefalea, disturbi della vescica, sudorazione eccessiva, ansia anticipatoria e fobie specifiche (agorafobia, claustrofobia ecc.). 50 maggio 2016 Diagnosi&Terapia Modalità di assunzione dei fiori: La diversa somministrazione dei rimedi dipende dalla scelta dell’approccio: nel caso di trattamento con il fiore singolo, il soggetto dovrà assumere 3-4 gocce del rimedio concentrato (Stock bottle), pure o diluite in un bicchiere d’acqua da bere a piccoli sorsi più volte al giorno; in alternativa 6-8 gocce sciolte in mezzo litro d’acqua, da sorseggiare nell’arco della giornata e al bisogno. Nel caso di assunzione della miscela con più fiori associati (preparata in un flaconcino da 30 ml e composta da 3 gocce dei rimedi puri, acqua e brandy) la dose minima è di 4 gocce per 4 volte al giorno. E’ importante ricordare che ogni soggetto corrisponde ad un singolo quadro composto da personalità, sintomi e vissuti differenti. Per questo è necessario consultare il floriterapeuta di fiducia che imposterà il trattamento personalizzato (con le relative modalità di assunzione) attraverso la scelta dei fiori più adatti.