dott. Rocco CARBONE
farmacista e naturopata
www.naturafelicitas.it
[email protected]
testo di: Dr.ssa Marta CHIAPPETTA
Redattrice di testi medico-scientifici
Specializzata in medicine naturali
Web editor
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NATUROPATIA
I fiori di Bach per l'ipocondria
I
A livello inconsapevole, il bisogno
di ascolto e attenzioni che
l’ipocondriaco chiede ai medici e ai
suoi cari rimanda a quello primario
di riconoscimento e di amore del
bambino, che non è stato mai
accolto profondamente.
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l termine ipocondria ha radici molto antiche: deriva
dal greco ࠞ/krkiblkn, ipocondrio, la regione
dell’area addominale compresa tra le arcate
costali e i fianchi, dove risiedono fegato e milza.
La zona si estende fino all’epigastrio. Questa sede
corporea “presta” il suo simbolismo all’ipocondria
perché ai tempi di Ippocrate e della dottrina degli
umori, l’ipocondrio veniva considerato il luogo dove
risiedevano i “fumi melanconici”.
Distinguere l’ipocondria da altre forme d’ansia e
dall’apprensione che da essa deriva non è semplice,
poiché più o meno tutte le persone che soffrono
d’ansia si preoccupano in eccesso della propria
salute, hanno paura della malattia e della sofferenza,
sono ipersensibili e spaventate da sintomi ai quali non
sanno attribuire un significato.
L’ipocondria, invece, è un vero e proprio disturbo
caratterizzato da un’eccessiva, irrazionale e costante
preoccupazione per il proprio stato di salute. Ciò
che definisce con chiarezza questo condizione
è la distorsione e l’interpretazione negativa delle
sensazioni fisiologiche che provengono dal corpo
e che il soggetto interpreta erroneamente come
sintomi di una grave malattia. Quelle maggiormente
temute sono l’infarto, l’HIV, l’ictus, le infezioni
croniche e il cancro. Questo disturbo colpisce in
egual misura uomini e donne e può presentarsi
in qualunque momento della vita, ma soprattutto
nelle fasi di passaggio più delicate (ad esempio
dall’adolescenza all’età adulta), nei momenti di
forte stress o di cambiamenti esistenziali che il
soggetto vive come una minaccia alla sua integrità:
licenziamenti, promozioni, menopausa, uscita di casa
dei figli, traslochi ecc. La paura degli ipocondriaci,
continua, prolungata e ossessiva, porta ad eseguire
visite, indagini cliniche e accertamenti specialistici
che, seppur nella norma, non generano alcuna
rassicurazione. Ogni sintomo diventa il segno
inequivocabile di una malattia che mette a rischio
la vita. L’esordio del disturbo può essere spontaneo
L’energia terapeutica dei fiori di Bach interviene sulla modulazione e
sulla risoluzione dei sintomi fisici legati allo stato emotivo, che il soggetto
attribuisce erroneamente a gravi malattie.
oppure conseguente ad eventi scatenanti (malattie
gravi del soggetto stesso o di un suo caro).
Il profilo del soggetto che soffre di ipocondria è
caratterizzato da scarsa attitudine all’introspezione
con tendenza a sminuire, ad ignorare o a
banalizzare gli aspetti, sia propri che degli altri,
che riguardano la psiche. Il disturbo molto spesso
ha origine nei traumi psicologici e in un vissuto di
precarietà affettiva che ha portato l’ipocondriaco ad
un eccessivo sbilanciamento verso l’attività mentale
e ad una dedizione totale allo studio o alla carriera
professionale, a scapito della dimensione interiore e
dei bisogni primari (gioco, svago, erotismo, intimità).
A livello inconsapevole, il bisogno di ascolto e
attenzioni che l’ipocondriaco chiede ai medici e ai
suoi cari rimanda a quello primario di riconoscimento
e di amore del bambino, che non è stato mai
accolto profondamente. Preferisce avere una grave
malattia pur di non essere invisibile. Il disagio che
comporta questo disturbo interferisce anche con
le relazioni sociali, familiari e affettive: la costante
focalizzazione sull’interpretazione dei sintomi genera
un meccanismo di solitudine emotiva e depressione
che acuisce la sofferenza psichica. La fissazione sul
sintomo, che sfocia nel panico, è anche alimentata
dalla moltiplicazione delle conoscenze sempre
più accessibili grazie all’evoluzione dei mezzi
di comunicazione di massa dell’era attuale, in
particolare di Internet.
Il trattamento d’elezione per questo disturbo si
struttura su due piani, uno psichico e l’altro somatico,
spesso con l’ausilio di tecniche corporee. Considerare
l’aspetto psicosomatico è molto importante, sia per
non stravolgere il piano comunicativo che il soggetto
ha “scelto”, sia per impedire al malessere di trovare
altri “canali” per esprimersi. Il rapporto con i terapeuti
è estremamente conflittuale poiché l’ipocondriaco ha
dentro di sé un medico immaginario che conferma
continuamente le sue “diagnosi d’angoscia” e si pone
in una perenne rivalità con il sapere, con il potere
della medicina e di altre discipline, nonostante il
bisogno esasperato di rassicurazioni. Ogni risposta
ritenuta insoddisfacente, seppur supportata da risultati
clinici concreti, genera una reazione di rabbia che
si traduce in una critica nei confronti del terapeuta e
delle soluzioni proposte e lo spostamento continuo da
uno specialista ad un altro, in una spirale senza fine
di esami diagnostici, controlli e richieste di opinioni.
L’approccio olistico è di grande aiuto in questa
tipologia di disturbo poiché il sintomo somatico viene
trattato in maniera completamente diversa rispetto
alla medicina ufficiale: le terapie alternative lavorano
sulle radici del malessere, stanando la dinamica
disfunzionale che genera, produce e mantiene in
piedi il meccanismo del disturbo. In particolare,
l’utilizzo dei fiori di Bach è risultato molto utile ed
efficace, soprattutto come accompagnamento della
psicoterapia o di altri trattamenti. I fiori indicati
per questo disturbo si focalizzano su quella parte
profonda e inconscia con la quale il soggetto non
riesce ad entrare in contatto. I rimedi vengono
individuati in base alle caratteristiche di personalità
tipiche del quadro ipocondriaco e ai sintomi
psicosomatici ma anche, e soprattutto, in base al
processo emozionale disfunzionale “coperto” dalla
maschera patologica. L’energia terapeutica dei fiori
interviene sulla modulazione e la risoluzione dei
sintomi fisici legati allo stato emotivo, che il soggetto
attribuisce erroneamente a gravi malattie. Un aspetto
rilevante della terapia con i fiori di Bach è l’assenza
di effetti secondari e nocivi per l’organismo: questa
caratteristica libera il l’ipocondriaco dai timori
legati al trattamento, aumenta la fiducia e facilita lo
“sblocco” emozionale.
HEATHER
E’ il fiore d’elezione per la terapia dell’ipocondria
perché rappresenta la persona che ha una fortissima
fame d’amore, elemento chiave di questa patologia.
Le azioni di Heather sono finalizzate ad ottenere
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tutta l’attenzione dell’altro su di sé attraverso un
racconto incessante di problemi e preoccupazioni,
un monologo continuo: Heather pretende l’ascolto
costante e totale da parte degli altri. Queste
personalità, in apparenza sicure e spavalde, sono
terrorizzate dalla solitudine e dall’abbandono.
Caratteristica del fiore è quella di aver reciso i
contatti con il Sé più profondo, altro tratto distintivo
dell’ipocondriaco che non si mette in ascolto delle sue
parti profonde e sposta sull’angoscia della malattia
quella reale, psichica, che deriva da un vissuto di
freddezza e carenze affettive. Lo stato negativo di
Heather nasce dal senso di deprivazione vissuta
che ora sente a livello interiore e dalla conseguente
incapacità di nutrire e rassicurare se stesso.
CRAB APPLE
Al contrario di Heather, questo fiore non ama stare
al centro dell’attenzione, anzi, cerca di passare
inosservato e prova un senso di vergogna di sé e
dei propri pensieri. Il rimedio viene prescritto per
l’ipocondria perché tra le sue chiavi sintomatiche
c’è l’ossessione per i sintomi fisici, per la sporcizia,
per i contagi e le malattie. Chi ha bisogno di questo
rimedio si sente sporco, impuro, ha la necessità
di purificarsi. I soggetti Crab Apple sono precisi,
meticolosi, molto sensibili all’ambiente esterno. Il
rapporto con il corpo è fortemente distorto perché
esso diventa un contenitore della proiezione di ciò
che non si riesce ad accettare internamente. Crab
Apple è “l’antibiotico” dei fiori di Bach ed è utile per
liberare il corpo dalle tossine, dal catarro e in caso
di intossicazioni. E’ un rimedio molto utile anche nel
disturbo ossessivo-compulsivo, nelle dermatiti, nelle
allergie e nei problemi della sfera sessuale.
WILLOW
Il fiore è indicato per quelle persone che si
sentono vittime del destino e si lamentano sempre
della cattiva sorte che le perseguita. La loro frase
tipica è “Non è giusto!”. Questo stato di rancore
e autocommiserazione è ancora più evidente nel
sintomo ipocondriaco, poiché il soggetto si sente
perseguitato dagli eventi negativi e se si ammala
non riconosce di avere dei miglioramenti. Willow è
imbronciato, carico di rabbia e amarezza represse,
per questo si ammala frequentemente; tuttavia i
sintomi di cui soffre spesso non hanno un riscontro
organico. Del tratto ipocondriaco il rimedio ha,
soprattutto, lo spostamento all’esterno di un disagio
interiore che diventa frustrazione e spirito polemico
nei confronti degli altri, ai quali attribuisce colpe e
responsabilità. I disturbi più frequentemente riscontrati
sono quelli intestinali, gastrici, mestruali e reumatici,
asma, coliche.
GENTIAN
Questo fiore si prescrive quando il soggetto è
sfiduciato, scoraggiato, pessimista ed ha aspettative
negative che si confermano negli eventi sfavorevoli.
Il rimedio è indicato nelle depressioni da cause note
ed è fortemente d’aiuto nel disturbo ipocondriaco
associato ad abbattimento scatenato da eventi
traumatici come lutti, abbandoni, disoccupazione,
separazione dei genitori, delusioni d’amore.
Spesso lo scoraggiamento è anche legato a
lunghe malattie che in passato il soggetto ha dovuto
affrontare. A livello fisico Gentian soffre di problemi
respiratori, disturbi alla schiena, fragilità capillare;
di fronte alla malattia si demoralizza ed è tentato di
abbandonare le cure.
MIMULUS
E’ il più importante rimedio per le paure e le
fobie concrete e definite e si prescrive spesso
all'ipocondriaco per combattere i grandi timori che
lo angosciano: le malattie, il dolore, la morte. Il
soggetto che corrisponde a questo fiore è timido,
spaventato, ha paura di affrontare determinate
situazioni, per questo tende a rimandare scelte e
decisioni e si rifugia nella malattia. A differenza di
Heather è taciturno, non parla delle proprie paure
ma desidera l’aiuto e la compagnia dell’altro. La
paura ipocondriaca di Mimulus non è una costante
della sua personalità ma è legata alla sua natura
fragile e apprensiva; il disturbo si scatena spesso in
concomitanza con eventi e situazioni che generano
timore. Il soggetto che ha bisogno di questo fiore
soffre di cefalea, disturbi della vescica, sudorazione
eccessiva, ansia anticipatoria e fobie specifiche
(agorafobia, claustrofobia ecc.).
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Modalità di assunzione dei fiori:
La diversa somministrazione dei rimedi dipende
dalla scelta dell’approccio: nel caso di trattamento
con il fiore singolo, il soggetto dovrà assumere 3-4
gocce del rimedio concentrato (Stock bottle), pure o
diluite in un bicchiere d’acqua da bere a piccoli sorsi
più volte al giorno; in alternativa 6-8 gocce sciolte
in mezzo litro d’acqua, da sorseggiare nell’arco
della giornata e al bisogno. Nel caso di assunzione
della miscela con più fiori associati (preparata in un
flaconcino da 30 ml e composta da 3 gocce dei
rimedi puri, acqua e brandy) la dose minima è di 4
gocce per 4 volte al giorno.
E’ importante ricordare che ogni soggetto
corrisponde ad un singolo quadro composto da
personalità, sintomi e vissuti differenti. Per questo è
necessario consultare il floriterapeuta di fiducia che
imposterà il trattamento personalizzato (con le relative
modalità di assunzione) attraverso la scelta dei fiori
più adatti.