metodiche di indagine diagnostica

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METODICHE DI INDAGINE DIAGNOSTICA
LA RISONANZA MAGNETICA
E’ UNA TECNICA CHE SI BASA SULL’ASSORBIMENTO E
SUCCESSIVA CESSIONE DI ENERGIA DA PARTE DI NUCLEI ATOMICI DI
UNA REGIONE CORPOREA SOTTOPOSTA A CAMPO MAGNETICO
( RADIAZ. ELETTROMAGNETICA DI DECINE DI MEGAHERTZ E
LUNGHEZZA D’ONDA DI PARECCHI METRI)
ƒ E’ UNA TECNICA NON INVASIVA
ƒ NON IMPIEGA RADIAZIONI IONIZZANTI
ƒ E’ AD ALTA RISOLUZIONE DI
CONTRASTO
ƒ UTILIZZA PIANI DI SCANSIONE CON DIVERSO ORIENTAMENTO
ƒ PRESENTA SCARSITA’ DI ARTEFATTI
I nuclei studiati nelle immagini di RM sono quelli dell’ idrogeno (H2) che sono
diffusamente presenti nel materiale biologico.
Il nucleo atomico è formato da neutroni e protoni che hanno carica positiva (+) e sono
dotati di un movimento intrinseco di rotazione ed elettroni (-).
Il nucleo è una “sfera carica rotante” che genera un campo magnetico orientato
secondo l’asse di rotazione rappresentato dal vettore momento magnetico nucleare.
Nel caso dell’Idrogeno i momenti magnetici sono chiamati T1 e T2 e sono orientati in
tutte le direzioni con reciproco annullamento del loro effetto magnetico verso
l’esterno.
Se si applica un campo magnetico esterno, i nuclei atomici si orientano secondo la
direzione (nello stesso verso o in verso contrario) del campo magnetico applicato.
Per ottenere l’eccitazione nucleare e quindi la restituzione dell’energia assorbita si
invia ai nuclei atomici energia sotto forma di un campo magnetico alternato.
Alla giusta frequenza il campo magnetico alternato entra in RISONANZA col
momento magnetico nucleare.
Questo fenomeno è quantificabile quando, sospeso l’invio di energia ai nuclei, il
sistema restituisce l’energia assorbita sotto forma di onde elettromagnetiche.
Le differenze nelle caratteristiche dell’energia emessa, in termini di frequenza,
ampiezza, decadenza nel tempo tradotte da termini numerici a valori della scala dei
grigi, consentono la composizione di immagini nelle quali le differenze fra tessuti e
fra le caratteristiche diverse nello stesso tessuto sono di grande importanza
diagnostica.
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I segnali più intensi provengono da tessuti ricchi di nuclei di idrogeno (grasso,tessuti
idratati,liquidi non mobili), quelli più deboli da tessuti poveri di idrogeno (ossa o
liquidi in movimento=sangue).
LA CREAZIONE DELL’IMMAGINE DIPENDE DALLA FREQUENZA DEGLI
IMPULSI E DALLA CARATTERIZZAZIONE TISSUTALE.
INDICAZIONI IN MEDICINA DELLO SPORT
SEQUELE DELLE LESIONI TRAUMATICHE CEREBRALI
Sport a rischio di trauma cerebrale:
Arti marziali, Automobilismo, Calcio, Ginnastica, Judo, Nuoto (tuffi), Pugilato,
Rugby, Sport equestri, Sport sul ghiaccio, Sport invernali.
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La RM è l’indagine più accurata nella valutazione dell’evoluzione delle lesioni
cerebrali mentre la TC è necessaria per la diagnosi dei traumi. Perciò la RM si
utilizza nello studio di patologia cerebrale cronica che si può riscontrare in alcuni
sport:
EMATOMA INTRACRANICO EPIDURALE, SUBDURALE O
INTRACEREBRALE
i cui sintomi si possono manifestare a distanza di tempo dal trauma.
PATOLOGIA VERTEBRO-MIDOLLARE
La RM è in grado di mostrare in modo diretto il midollo spinale, i corpi vertebrali ed
il nucleo polposo del disco. Il rachide è studiato con sezioni sagittali mediane e
paramediane che consentono la visione del midollo in tutta la sua estensione, i suoi
rapporti col canale e con le strutture ossee e legamentose.
Nello studio della patologia del disco intervertebrale la RM identifica la patologia
degenerativa del nucleo polposo (ernie) e dell’apparato legamentoso e muscoloparavertebrale e le alterazioni a focolaio o diffuse (edema, rammollimento).
Nei traumi vertebrali è importante per evidenziare un coinvolgimento mielinico.
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PATOLOGIA DELLE GRANDI ARTICOLAZIONI
(SPALLA, GINOCCHIO, COLLO DEL PIEDE)
La RM consente di vedere strutture cartilaginee, legamentose e sinoviali utilizzando
vari piani, e di riconoscere le relative patologie:
GINOCCHIO: pliche sinoviali, sinoviti, lesioni del legamento crociato anteriore,cisti
e rotture meniscali
SPALLA: lesioni della capsula articolare, della cuffia dei rotatori, del tendine del
bicipite.
RM GINOCCHIO: piano sagittale
Frattura longitudinale del menisco interno
(freccia sottile) con fenomeni degenerativi
(freccia grossa)
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PATOLOGIA DELLE GRANDI ARTICOLAZIONI
(SPALLA, GINOCCHIO, COLLO DEL PIEDE)
COLLO DEL PIEDE:
osteonecrosi dell’astragalo, tenosinovite della guaina dei flessori dell’alluce dei
peronei e del tibiale, l’ischemia del legamento astragalo-calcaneare, fratture da stress
a carico della spongiosa.
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ECOGRAFIA
Sfrutta la riflessione subita da un fascio di ultrasuoni nella loro propagazione
attraverso i tessuti ed in particolare la modificazione dell’eco quando gli ultrasuoni
incontrano superfici che separano tessuti di diversa struttura.
La capacità di risoluzione della sonda aumenta con l’aumentare della frequenza
utilizzata, ma parallelamente diminuisce la capacità di penetrazione degli ultrasuoni
nei tessuti.
Nelle lesioni da sport si usano sonde da 5MHz (muscoli) o da 7,5MHz (tendini e
borse sierose).
E’ utile nello studio delle patologie da trauma dei tessuti molli (muscoli, tendini e
borse sierose).
1) PATOLOGIA MUSCOLARE
ƒ Lesioni da trauma diretto (contusioni): edema,infiltrazione ematica tissutale,a
volte interruzione delle fibre muscolari con voluminoso ematoma all’interno
del muscolo.
ƒ Lesioni da trauma indiretto: per improvviso e violento aumento della tensione
muscolare che provoca la rottura di fibre muscolari.
Lesioni musc. lievi: distrazioni e stiramenti.
Lesioni musc. gravi: strappi e rotture muscolari.
Localizzazioni + frequenti: retto e bicipite femorale, gemello mediale
della gamba.
L’ecostruttura del muscolo normale assume aspetti diversi a seconda
dell’orientamento della sonda.
ƒ Sonda perpendicolare ai fasci muscolari = scansione longitudinale: strie
ecogene chiare su fondo scuro.
ƒ Sonda nella stessa direzione dei fasci musc.= scansione trasversale: fine
reticolatura chiara su fondo scuro.
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CONTUSIONE MUSCOLARE
Mentre il tessuto muscolare sano con scansioni trasversali mostra una fine
reticolatura e con scansioni longitudinali sottili strie ecogene, l’ematoma ha aspetto
anecogeno (una macchia nera), che vedremo ridursi, nei successivi controlli, col
riassorbimento dell’ematoma.
LESIONI MUSCOLARI
L’indagine ecografica consente di individuare il punto di interruzione e stabilire la
gravità della lesione.
2) PATOLOGIA TENDINEA
Le tendinopatie da sport sono forme originate da macro o polimicrotraumi iterativi.
I tendini hanno aspetto ecografico diverso a seconda che siano circondati o meno
da guaina sinoviale.
Le immagini ecografiche consentono di individuare:
1. alterazioni strutturali,
2. aumenti del calibro tendineo,
3. aree di disomogeneità,
4. formazioni di focolai ossicalcifici.
L’ecografia è utile particolarmente:
nelle tendinopatie inserzionali (tendini rotuleo ed achilleo),
nelle peritendiniti,
nelle tendinosi,
nelle rotture sottocutanee del ventre tendineo.
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MINERALOMETRIA O DENSITOMETRIA OSSEA (MOC)
L’incremento del contenuto minerale osseo (BMC) è direttamente proporzionale
all’attività fisica. L’attività fisica e l’apporto di calcio sono necessari per arrestare
l’evoluzione dell’osteoporosi.
L’apparecchiatura per la densitometria ossea consente di misurare selettivamente la
densità dell’osso trabecolare che viene compromesso, prima della corticale ossea,
nella sindrome osteopenica.
Con la MOC si effettua:
•La determinazione della massa ossea
•La valutazione della % di perdita di BMC
•La determinazione del rischio attuale di frattura
•La determinazione del rischio futuro di osteopenia.
I segmenti ossei che si possono valutare sono: parte distale del radio, le vertebre del
rachide lombare, la testa del femore o total body.
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