Mario Vespasiani in tour con la grande mostra della Nasa Le opere dell’artista Mario Vespasiani ispirate alla volta celeste esposte in una mostra itinerante di successo della Nasa. Dopo Venezia, ora Chiavenna L’Empireo di Mario Vespasiani, artista visivo originario di Ripatransone, in mostra, su iniziativa della NASA e dell’ESA, nella seconda esposizione italiana a Chiavenna SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’artista marchigiano Mario Vespasiani è tra i protagonisti della grande mostra “Our place in space 11 artists inspired by Hubble Space Telescope images” che dopo Venezia, con i suoi 30 mila visitatori è in corso a Chiavenna, a cura di Antonella Nota e Anna Caterina Bellati, dove vengono presentate le sue intuizioni ispirate alla volta celeste. Il marchigiano Vespasiani espone insieme agli artisti: Antonio Abbatepaolo, Marco Bolognesi, Paola Giordano, Ettore Greco, Mario Paschetta, Alessandro Spadari, Marialuisa Tadei, Sara Teresano, Dania Zanotto ed Alberto Salvetti. Si tratta di un progetto artistico/scientifico/ culturale di grande interesse e rilevanza nell’ambito della cooperazione internazionale Esa/Nasa. Infatti astronomia e arte sono a colloquio nell’esposizione ispirata alle immagini di Hubble Space Telescope. Per 26 anni il telescopio spaziale Hubble — missione congiunta NASA ed ESA — ha espanso i nostri orizzonti cosmici. Grazie alle sue innumerevoli immagini, Hubble ha svelato nel dettaglio la bellezza, la meraviglia e la complessità dell’Universo, mettendole a disposizione del grande pubblico. Our Place in Space propone un viaggio visivo mozzafiato attraverso il nostro Sistema Solare fino ai confini dell’Universo conosciuto, sottolineato dalla percezione interpretativa di 10 artisti italiani che hanno tratto ispirazione dagli scatti di Hubble Space Telescope. Hubble non ha solo compiuto innumerevoli scoperte astronomiche, ha anche avvicinato l’astronomia al grande pubblico soddisfacendo la curiosità, accendendo l’immaginazione e producendo un forte impatto su cultura, società, arte. Our Place in Space offre l’opportunità di ammirare alcune celebri immagini scattate da Hubble, a partire da quelle del nostro vicinato cosmico — le Facce di Marte, la Grande Macchia Rossa di Giove, le intense Aurore di Saturno — fino a una strabiliante selezione di vastissime Galassie, affascinanti Nebulose e particolari fenomeni astronomici. Oltre a questa esibizione scientifica dell’Universo, la mostra propone le installazioni di alcuni noti artisti italiani che hanno realizzato dipinti, sculture e installazioni site specific, ispirandosi alle meraviglie viste dagli occhi di Hubble. La fusione di scienza e arte propone all’osservatore una visione diversificata dello spazio intorno a noi e della sua comprensione. Dopo la prima tappa a Venezia, Our Place in Space si presenta nell’antica cittadina di Chiavenna (SO). In seguito sarà ospitata presso l’ESO Supernova Planetarium & Visitor Centre di Garching, Monaco di Baviera, Germania. Ulteriori tappe sono previste in altre città europee, negli Stati Uniti d’America e in Australia. Artista affermato, Vespasiani ha inaugurato la prima mostra non ancora ventenne e ad oggi ha esposto in tutto il territorio nazionale, in gallerie, musei e luoghi di culto. Durante la sua carriera le sue opere sono state poste in dialogo diretto con alcuni maestri dall’arte italiana, quali Mario Schifano, Osvaldo Licini, Lorenzo Lotto e Mario Giacomelli. La sua ricerca non ha riferimenti analoghi nel panorama contemporaneo per tematiche, scelte espositive e collaborazioni, nel corso del tempo è stato uno dei pochi ad avere interessato anche studiosi di discipline che vanno dalla teologia all’astrofisica, dall’antropologia alla filosofia. Si esprime attraverso un alfabeto simbolico che si fonda sulle rivelazioni della mistica cristiana e sulla pratica alchemica della pittura: attento osservatore delle leggi naturali e degli insegnamenti della sapienza orientale il suo lavoro va inteso come continuazione dell’opera creativa universale, da cui cogliere il sentimento spirituale. Dal 2013 lavora a Mara as Muse, un progetto composto da dipinti, disegni, fotografie e libri d’arte, che rimette la presenza femminile al centro dell’ispirazione artistica. Ha esposto nel 2011 al Padiglione Italia della Biennale di Venezia curato da Vittorio Sgarbi nella sede di Torino, con Imago Mundi alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino e di recente a Venezia nella collettiva Our place in space, promossa da NASA ed Esa. Trentanove sono ad oggi le pubblicazioni personali, che dall’esordio, hanno documentato in maniera metodica la sua ricerca.