Passaparola è un romanzo a più mani in cui sei autori si alternano nel raccontare una storia che non è decisa a priopri, ma che si reinventa di volta in volta. Gli autori sono, nell'ordine: Gianluca Morozzi, Luca Martini, Eliselle, Francesca Bonafini, Heman Zed, Caterina Falconi. Ogni autore scrive un capitolo, poi passa la mano all'autore successivo. L'ultimo autore della catena (Caterina Falconi) passerà di nuovo il testimone a Gianluca Morozzi, e così via... Sette stelle nel cielo di Roma Sedicesimo capitolo: Francesca Bonafini (gennaio 2011) L e fonti di informazione dei vampiri sono evidentemente molto attendibili. Forse che le notizie arrivano loro in via diretta dall’inferno dove si sa tutto di tutti con inappuntabile precisione? È plausibile. Avrà fatto chiacchiere qualche diavolo pettegolo a voce tanto acuta e sguaiata al punto da spingere le onde sonore a propagarsi fino alla superficie della crosta terrestre e sbucare direttamente nel centro di Foggia? Oppure le Malebolge si saranno ormai modernizzate e organizzate in un ufficio stampa efficiente che compila mailing-list di vampiri e demoni e sciacalli e avvoltoi per tenerli sempre al passo con le novità e gli avvenimenti da non perdere? Partirà dalla città di Dite un bollettino settimanale ben curato e impaginato, marchiato con il logo Satana Edizioni? È verosimile. Sta di fatto che il Transilvano delle Puglie sa. Il Transilvano sa sempre tutto. Sa che a Pescara è in atto un incontro tra le ex stelle del famoso sceneggiato televisivo che furoreggiò nell’Italia degli anni Ottanta. Mila è dunque a Pescara. A portata di canini. Ah, che meraviglia. E cosa sarà mai per un vampiro della sua risma percorrere un piccolo tratto di autostrada e raggiungerla per cibarsi di lei? La sete di sangue chiama. Tragedia in tre atti sconsiderati (raccontati fuori scena da voce narrante onnisciente in materia di sconsideratezze) Personaggi (in ordine di apparizione): Angelo Sperelli - vampiro foggiano Lia Mambellibindi - violinista, ex stella della serie televisiva Sette stelle nel cielo di Roma Marzia Crippa - redattrice Rai Mila Cassandrin - batterista punk, ex stella della serie televisiva Sette stelle nel cielo di Roma Anna e Gianna - bassista e cantante punk, colleghe di Mila Primo atto sconsiderato. Ovvero atto di infedeltà La scena si svolge all’hotel Edelweiss. Entra nella hall un bel giovane affascinante, alto e robusto di quella robustezza maschia irresistibile, abbigliato con una certa eleganza, uso a sfilarsi la fede nuziale dal dito non appena uscito di casa. Il suo nome è Angelo, benché si tratti di una creatura delle tenebre. Ma il Male, si sa, dissimula se stesso, spacciandosi per Bene. Dietro le labbra belle e carnose Angelo Sperelli cela canini lunghi e affilatissimi. Il giovane si dirige con passo sinuoso e sicuro al bar dell’albergo, ordina un bicchiere di Trebbiano d’Abruzzo e passa in rassegna le presenze femminili in sala. Avvista una donna minuta ma graziosa che si torce le mani con ansia e si morde la bocca. La perspicacia dongiovannesca del Vampiro è nota: trattasi sicuramente di una qualche bella, dal vago abbandonata, arguisce il nostro. Dalla constatazione all’azione. Il Vampiro canticchia fra i denti lunghi la sua aria mozartiana preferita, cerchiam di consolare il suo tormento, e si avvicina sfoggiando il suo miglior sguardo ammaliatore. Così ne consolò milleottocento. Lo Sperelli accende la miccia della conversazione, ma non ci è dato di sentire con quali frasi maliarde ottenga l’attenzione della donna. E comunque sì, aveva visto bene. Lia Mambellibindi è una violinista in pena per un uomo infido, il noto scrittore di fantascienza Sauro Cosini, attualmente irreperibile. Improvvisamente irreperibile. Questa gitarella a Pescara doveva essere un’occasione per stare insieme qualche giorno, loro due, lei e lo scrittore. Lontani dalla Strega. Ma Cosini è scomparso e Lia sente puzza di stregonerie. Nella testa della violinista filiforme si materializzano immagini raccapriccianti. LIA (rimuginando tra sé e sé) - Quella brutta porca è nei paraggi, ah di sicuro che è nei paraggi, Passaparola e Sauro adesso sarà in un vicolo di Pescara con lei a fare quelle cose schifose sessuali. Nel vicolo! Per strada! Come due cani in calore! Col pericolo dei piccioni, dei barboni, dei microbi! Angelo Sperelli capisce al volo di avere delle possibilità concrete per la nottata. E poi le musiciste gli piacciono. Ah, se gli piacciono! A proposito. Mila. VAMPIRO (pure lui rimuginando tra sé e sé) - Ma sì, chissenefrega di Mila, con quella ridicola cresta verde sulla testa. Concentriamoci su questa violinista mingherlina, va’ là. Neanche il tempo di formulare nei dettagli il piano d’azione per passare dalle chiacchiere alle mani, ed ecco che lo sguardo azzurro dello Sperelli incrocia quello lussurioso di Marzia Crippa. Marzia Crippa, proprio lei, la redattrice Rai incaricata di coordinare l’incontro pescarese tra le ex stelline. Che in questo momento è seduta su una poltrona del bar e fissa l’avvenente Sperelli con voluttà. La deviazione dell’attenzione del Transilvano è immediata: gli invaghimenti di un vampiro sono rapidi e potenti, ma poco duraturi. VAMPIRO (sempre rimuginando tra i denti) - Ma sì, chissenefrega di questa mezza frittola anoressica. Concentriamoci su quella zoccola ben pasciuta, che mi fa più sangue. Il Vampiro si allontana da Lia con una scusa e la Mambellibindi ne rimane contrariata. Ormai sperava di farsi trovare da Sauro in compagnia di quel giovane così attraente. Magari Sauro si sarebbe ingelosito, magari. Venti minuti dopo Angelo Sperelli e Marzia Crippa amoreggiano in piedi nel sottoscala dell’albergo Edelweiss. Ed è a questo punto che accade l’irreparabile. Secondo atto sconsiderato. Ovvero atto di dolore Il Vampiro, in quanto creatura infernale, ha in dote poteri sovrannaturali: perspicacia, arguzia, udito ferino, occhi fin dietro la testa. Ma tutto intento in effusioni erotiche con la Crippa, il Sanguinoso non si accorge di Mila. I suoi poteri fantasmagorici sono al momento concentrati in attività licenziose ben più dilettevoli che quella di preoccuparsi della sensibilità di una fragile punk dalla cresta verde, la quale, soggior- nando proprio nell’albergo Edelweiss, potrebbe passare di lì per caso e sorprenderlo in flagranza di reato. Potrebbe. E quando il peggio può accadere, di solito accade. Si accorgesse di Mila, il Vampiro, non ci penserebbe un minuto a ricomporsi con fulminea rapidità e sfoderare il repertorio di prassi in tali situazioni: non è come pensi tu, hai capito male, stavamo solo parlando affettuosamente, l’ho fatto perché soffro troppo della tua mancanza e tento di dimenticarti ma non ci riesco. Ma l’Angelo adulterino in questo momento affonda tutti i suoi irti poteri nelle carni abbondanti della Crippa, e non si avvede di nulla. Mila non può credere ai suoi occhi. Eppure Mila ci vede benissimo, dieci decimi per occhio, praticamente la vista di un’aquila. Mila NON VUOLE credere ai suoi occhi. Ma stavolta le tocca. Stavolta il Vampiro gliela sta combinando troppo grossa. Mila è affranta, distrutta, annientata. Rimane in stato catatonico, è incapace sia di intervenire che di andarsene. Quando la scena diventa insopportabile anche per la sua tempra avvezza alle delusioni d’amore, sale in camera arrancando, vomita sulla moquette, poi si butta sul letto. Mugugna, piange, si strugge, maledice il mostro foggiano, maledice se stessa e il suo innamoramento infausto per quella creatura riprovevole. Vomita una seconda volta sulla moquette. Dopo due ore di gemiti, rantoli, conati, allunga la mano sul comodino, afferra l’iPod, si ficca le cuffie nelle orecchie. Nel cuore della notte Anna e Gianna rientrano da un giro in corso Manthonè, il centro della movida pescarese. Al cospetto della stanza 152 giungono alle loro orecchie strani lamenti. Lamenti cantati, si direbbe. Una melodia storpiata da una voce rotta dal pianto, ma ben riconoscibile. La melodia. La voce. Riconoscibilissime entrambe. Solo che pensavo a quanto è inutile farneticare credere di stare bene quando è inverno e te togli le tue mani calde... Versi di Tiziano Ferro. Dalla voce di Mila. È scandalo. Anna e Gianna spalancano la porta inorridite. L’i-Pod di Mila viene immediatamente sequestrato e perquisito. Mila viene trovata in possesso di ben tre cd di Tiziano Ferro. È tragedia. Un’onta del genere può far vacillare persino il granitico trio punk Le mele marce. Passaparola Terzo e ultimo atto sconsiderato. Ovvero atto di furore GIANNA - Tu lo sai cosa significa questo? Eh, Mila? Lo sai? Che tra noi tutto è finito. MILA - Non puoi capire, non puoi capire... il conte Dracula in persona... non puoi capire cosa ho visto... GIANNA - Io capisco solo che tu ascolti Tiziano Ferro a nostra insaputa, il resto non mi interessa. Non ci sono giustificazioni. Vuoi rovinarti il gusto musicale? MILA - Bastaaaaaa! Sono stufa, sono distrutta, a me quello là, quel lurido, quel malvagio, a me mi ha spezzato il cuore per l’ennesima volta, e stavolta coi miei occhi l’ho visto, coi miei occhi... fornicava con quella della televisione, quella Marzia Crippa... GIANNA - Andiamo con ordine. Mi dispiace dirti che te l’avevo detto, ma io te l’avevo detto. Quel figuro aveva già dato numerose prove della sua natura ripugnante, e tu ti sei ostinata lo stesso a stargli appresso. Adesso mi spiace dirtelo, ma ti sta bene. Qui però il problema è un altro: come me lo spieghi Tiziano Ferro? Vuoi farmi credere che l’hai scaricato da i-Tunes dopo aver visto il porco con la Crippa? No, cara mia, no. Non me la racconti. Quei cd ce li hai a prescindere. E adesso io pretendo di sapere: come me lo spieghi Tiziano Ferro? MILA - Te lo spiego così: mi piace. GIANNA - Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh hhh! (Gianna emette un lungo urlo di sdegno.) Ed è proprio in quel momento di furore dell’amica per il noto cantante pop che balena nella mente provata di Mila un’immagine molto nitida. Una visione. Il Vampiro che stramazza esangue con un paletto conficcato nel cuore. E immediatamente un’altra visione. Marzia Crippa sgozzata. MILA (con risolutezza assassina) - Adesso scendo. Adesso scendo e li uccido. Cala il sipario (almeno fino alla prossima puntata...) Passaparola