ARCAISMO
SPARTA
I GUERRA MESSENICA
757-738 (743-724)
II GUERRA MESSENICA
684-668 (+ o - 640)
ATTIVISMO
VI sec.
Maggiore pressione su Argo, contrasto con Arcadi, guerra con Tegea e insieme agli Elei
contro i Pisati. Queste sono le premesse alla nascita della Lega Peloponnesiaca, attiva
sicuramente dal 524 (intervento spartano e corinzio contro Policrate di Samo).
ATENE
RE MICENEI (tra cui EGEO e TESEO)
ARCONTI O RE A VITA
ARCONTI DECENNALI
ARCONTI ANNUALI (CREONTE x primo)
DRACONTE (legislazione DELITTI DI SANGUE)
1069-753
753-683
624
SOLONE arconte
594-593
Riformatore sociale e di leggi. Abolisce possibilità di debiti sul corpo (quindi no schiavitù).
Taglio debiti e riforma monetaria. 4 classi censitarie (forse esistevano già, ma definisce i termini).
Arconti e tesorieri solo della prima, ma anche i teti (ultima) ammessi a ekklesia e heliaia
(tribunale del popolo). Forse nuovo consiglio (400).
TIRANNIA dei PISISTRADI
561-510
Pisistrato, attraverso successi come polemarco, diventa capo dei diakrii. Cerca di salire
al potere 3 volte: nel 561-560 fino al 556-555, esiliato, poi nuovamente nel 549 fino al 543-542,
esiliato, e finalmente nel 533-532 fino alla morte nel 528-527. Gli succedono i figli, Ippia e Ipparco.
Morte di Ipparco nel 514 a causa del complotto di Armodio e Aristogitone. Espulsione di Ippia
nel 510, dopo intervento degli Alcmeonidi con gli Spartani.
Dopo tirannia emergono 2 orientamenti: Isagora x oligarchia (con il favore di Sparta) e Clistene x
riforma democratica. Le armi di Sparta permettono ad Isagora l'arcontato nel 508-507, ma poi
risposta popolare nello stesso anno.
RIFORMA CLISTENICA
507
Da 4 tribù gentilizie a 10 territoriali. Ogni tribù è composta da una trittys x ogni zona (lo scopo è
mescolare i gruppi di interesse precedenti). Istituita boule dei 500 (50 x ogni tribù). Non sono abolite
le classi censitarie di Solone. Introduzione dell'ostracismo.
DELFI
primo decennio VI sec.
I GUERRA SACRA
Tessali, Ateniesi, guidati da Alcmeone e Solone, e Clistene di Sicione contro Focesi di Crisa.
CORINTO
RE BACCHIADI
PRYTANIS (principe) ANNUALE BACCHIADE
TIRANNIA dei CIPSELIDI
SICIONE
TIRANNIA degli ORTAGORIDI
(tra cui Clistene, nonno di Clistene ateniese)
EUBEA
GUERRA LELANTINA
seconda metà VIII sec.
COLONIZZAZIONE
PITECUSSA (Calcide ed Eretria)
CUMA (Calcide e Cuma eolica)
SIRACUSA (Corinto)
NASSO (Calcide)
LEONTINI (Calcide)
CATANIA (Calcide)
MEGARA IBLEA (Megara)
CROTONE (Achei)
SIBARI (Achei e Trezene)
LOCRI (Locresi)
SIRI (Colofone)
METAPONTO (Achei)
TARANTO (Sparta)
MESSINA (Calcide)
REGGIO (Calcide)
GELA (Rodi e Creta)
ACRE (Siracusa)
CASMENE (Siracusa)
CAMARINA (Siracusa)
770
740
733
734
728-727
728-727
728
709-708
720
inizio VII sec.
680-670
inizio VII sec.
706
740
740
689-688
663
643
598
1074-747
747-657
657-583 (620-540)
650-580
SELINUNTE (Megara Iblea)
AGRIGENTO (Gela)
EOLIE (Cnido)
IMERA (Zancle e rifugiati siracusani)
650 o 628
580
580
648
SAMO
TIRANNIA di POLICRATE
540?-522
MAGNA GRECIA
ACHEI CONTRO SIRI
575
CROTONE CONTRO LOCRI
550
CROTONE CONTRO SIBARI
510
A Sibari l' aristocrazia è oppressa dalla tirannide di Telys, 500 aristocratici ottengono asilo a Sibari,
Telys ne richiede l' estradizione. Crotone rifiuta, anche su consiglio di Pitagora, e fu la guerra. Vittoria
crotoniate e distruzione di Sibari.
V SECOLO
RIVOLTA degli IONI
Aristagora, tiranno di Mileto, suggerisce ad Artaferne satrapo di Sardi spedizione contro
Nasso (500). Aristagora x parare colpo persiano x la sua responsabilità nell'idea depone
la tirannide e dà inizio alla rivolta. Chiede prima aiuto a Sparta che rifiuta, poi ad Atene
ed Eretria che accettano. I tiranni vengono abbattuti nelle città ioniche, colpita anche
Sardi. Si uniscono alla ribellione Caria, Licia e Cipro (499-498). Cipro recuperata subito
dai Persiani (496). Il re manda Istieo x sedare la rivolta ma solidarizza con i rivoltosi.
Lui sposta il centro la rivolta + a Nord, meno alla portara della Persia. Una flotta fenicia
porta dalla parte del re i Greci del sud (Cnido, Alicarnasso e Rodi) e conquista Mileto
(494). Ora la flotta fenicia punta verso l' Ellesponto. Milziade, tiranno del Chersoneso
tracico, trova rifugio ad Atene (493). Preparativi persiani x spedizione punitiva (491).
I GUERRA PERSIANA
I Persiani distruggono Nasso, sottomettono le Cicladi e conquistano Eretria. Puntano poi
in Attica e, guidati da Ippia, sbarcano a Maratona. Gli opliti ateniesi guidati dal polemarco
Callimaco e dagli strateghi fra cui Milziade vincono. I Persiani con la flotta aggirano il
Capo Sunion e dirigono verso Atene, ma l'esercito arriva in tempo x scongiurare l'ingresso
nemico (490).
DOPO MARATONA
Milziade cerca di liberare le Cicladi, ci riesce parzialmente ma poco dopo muore di
cancrena (489). Conflitto fallimentare contro Egina (488). Sorteggio degli arconti invece
che elezione (487-486). Emerge sul piano politico Temistocle. Trovati nuovi filoni argentiferi
nel Laurio, Temistocle propone di dare 100 talenti ai 100 cittadini + ricchi x allestire flotta,
contrapposizione di Aristide e ostracismo di quest ultimo (482).
II GUERRA PERSIANA
Dario I muore nel 485, i preparativi x la vendetta contro i Greci continuano con il successore Serse, che nel 480 attraversa l' Ellesponto. Congresso dei Greci all' Istmo, si proclama
la pace generale, si richiamano gli esuli (torna Aristide ad Atene). Con i Persiani si schiera
Argo, Gelone rifiuta di aiutare i Greci. La decisione di predisporre la difesa alle Termopile
comporta la sottomissione dei Tessali. Nel varco tra mare e pendici dell' Eta si schierano
4.000 opliti peloponnesiaci al comando del re spartano Leonida, + forze focesi, locresi e
beote. La flotta si schierò sulla costa settentrionale dell' Eubea. La flotta vince, gli opliti
vengono aggirati, fuga generale, solo 300 Spartiati e 700 Tespiesi rimangono e si sacrificano. Anche la flotta quindi si ritira e abbandona l' Eubea. Resa di Focesi, Beoti e Locresi.
Atene viene abbandonata alle devastazioni persiane. Temistocle sfrutta un oracolo x
concentrare sforzi sulla flotta, che vince a Salamina (480). La flotta persiana torna in patria.
Serse torna in patria e lascia il comando dell' esercito a Mardonio, che invade nuovamente
la Beozia e devasta Atene. Scontro decisivo a Platea: 50.000 Greci al comando dei re di
Sparta Eurianatte e Pausania contro forze doppie persiane. Vittoria greca (479).
Punizione x Tebe e scioglimento lega beotica. La flotta si dirige in Ionia e vince nei pressi
di Samo, a Micale (479). Ribellione degli Ioni. La flotta greca si dirige verso gli Stretti
x liberarli, i Peloponnesiaci tornano invece a casa lasciando campo agli Ateniesi. Poco
dopo xò una flotta peloponnesiaca al comando di Pausania torna a collaborare, anche se
il rapporto degli Ioni con gli Spartani si deteriora. Gli Spartani puniscono i Tessali (477).
SICILIA
TIRANNIDE di CLEANDRO a GELA
505-498
7 anni di tirannia, poi altri 7 (498-491) del fratello Ippocrate, che cerca di costituire dominio territoriale
fino alla Sicilia nord-orientale. Politica proseguita del successore Gelone, della stirpe dei Dinomenidi,
che conquistò Siracusa nel 485 e ne divenne tiranno, lasciando Gela al fratello Ierone.
TIRANNIDE di TERONE ad AGRIGENTO
489-472
Stessa politica espansionistica di Gelone, cui diede in moglie la figlia. A questo gruppo di potere nn
potevano rimanere indifferenti i Cartaginesi. Così quando Terillo, tiranno di Imera, venne cacciato da
Terone e chiese aiuto ai Punici, questi intervennero, avendo come alleati Selinunte e Anassila di
Reggio. Assedio di Imera ormai in mani agrigentine, aiuto a Terone di Gelone, annientamento dei
Cartaginesi (480).
TIRANNIDE dei DINOMENIDI a SIRACUSA
485-465
Morto Gelone (478) gli successe il fratello Ierone. Con lui si accentuano gli aspetti personali del potere.
Come Gelone osteggia i Calcidesi, assoggetta Catania e ne deporta i cittadini a Leontini, + vicina a
Siracusa. Ma dopo la sua morte (466) gli antichi abitanti tornano a Catania (nel 461). Nel 472 sconfigge
Trasideo di Agrigento, figlio di Terone, e istituisce qui la democrazia. Succede a Ierone il fratello
Trasibulo, osteggiato dai fautori del figlio ormai adulto di Gelone. Nel 465 Trasibulo deve rifugiarsi
a Locri. A Siracusa instaurata democrazia.
Gli aspetti salienti del periodo post tirannico in Sicilia sono la restaurazione democratica e il problema
dei mercenari, molto utilizzati dai Dinomenidi e da Agrigento (che controllava Imera). Questi ultimi
occupano Eraclea Minoa (quelli scacciati da Agrigento) e Messina (quelli di Imera, 461-460).
Con la fine degli anni Sessanta si concludono i sussulti interni alla città greche, ma scoppia la
questione sicula, con la rivolta di Ducezio. Costui riunì in una confederazione le città sicule. Sconfisse
in un primo momento i Siracusani e gli Agrigentini (451?) ma l'anno successivo venne battuto dai
Siracusani a Nomai. Ducezio venne relegato a Corinto, Siracusa si impadronisce della zona interna
da lui occupata, mentre la zona a Nord (vicino a Messina) rimane libera. X questo Ducezio riuscirà poi
a tornare, contestualmente al conflitto che scoppiò tra Agrigento e Siracusa dopo la vittoria su Ducezio.
Siracusa riesce a vincere al fiume Imera (448-447). Il trattamento di Ducezio dimostra che non c'è
contrapposizione frontale tra Siracusa e i Siculi. Ducezio uore poco dopo di malattia, e con la sua fine
la volontà di resistenza politica dei Siculi si affievolisce.
MAGNA GRECIA
Ierone aiuta i Locresi contro Anassila di Reggio e Sibari contro Crotone nel 476. E nel 474, intervenendo
a favore di Cuma, sconfigge gli Etruschi.
Alla morte di Anassila di Reggio (476), sale al potere il cugino Micito, che aiuta i Tarentini contro gli
Iapigi e ne condivide la sconfitta (473). A Taranto la sconfitta porta all' instaurazione della democrazia,
a Reggio esilio di Micito, presa di potere da parte di Leofrone figlio di Anassila ma anche ribellione
della città e di Messina che recuperano la libertà (461-460, anche se Zancle viene subito occupata
dai mercenari).
PENTECONTAETIA
FONDAZIONE DELLA LEGA DELIO-ATTICA
477
Egemonia ad Atene, sede del sinedrio a Delo. La finalità di questa lega, perseguita soprattutto da
Cimone, figlio di Milziade, è la difesa dai Persiani. Forse l' unica opposizione viene da Temistocle,
più sensibile al maturando conflitto con Sparta. Ma egli viene ostracizzato nel 471, e si recherà nel
Peloponneso ( a lui si tende a legare il moto democratico che coinvolge nella prima metà del V sec.
la parte del Peloponneso ostile a Sparta, ad esempio ad Argo), poi in Epiro, in Macedonia e in Persia.
E' Cimone che guida i primi interventi militari della lega, nell' Egeo settentrionale (conquista di Sciro
nel 475 e dell' alleata Nasso nel 471). L' acme della politica di Cimone è la doppia battaglia (navale e
terrestre) dell' Eurimedonte contro i Persiani (470-469). Nel 465 defeziona Taso, domata la ribellione
solo nel 463. Nel 462 Cimone impegna Atene al fianco degli Spartani nella III GUERRA MESSENICA
(o del terremoto, 464-455). Decisione spartana di rimandare a casa gli Ateniesi x paura di alleanze
antiaristocratiche con gli insorti, questo smacco porta ad una svolta antispartana della politica
estera ateniese (alleanza con Argo, con i Tessali e con Megara in funzione anticorinzia) e all' ostracismo di Cimone nel 461. Alla fine della rivolta un buon numero di Messeni, aiutati dagli Ateniesi,
lasciarono il Peloponneso e fondarono Naupatto sul Golfo di Corinto.
RIFORME ad ATENE
461
Liquidato Cimone, Efialte e Pericle conducono in porto le loro riforme radicali: riduzione dei poteri dell'
Areopago alla sfera giurisdizionale dei delitti di sangue, remunerazione dei magistrati, dei buleuti e degli
eliasti, i giudici popolari (dell' heliaia).
Gli Ateniesi si apprestano ad attaccare Cipro, e sono chiamati da Inaro principe dei Libii contro l' Egitto.
Questi interventi (la spedizione egiziana dura dal 460 al 454) hanno lo scopo di liberare il Mediterraneo
dai Persiani.
PRIMA GUERRA del PELOPONNESO
459-446
Il conflitto in questi anni è contro Corinto (che si sente provocata dall' alleanza di Atene con Megara),
ma anche contro Egina che cederà dopo 3 anni di assedio (456). Nel 455 Tolmide effettua incursioni
contro Gizio (arsenale di Sparta), Metone (costa occidentale messenica), Acaia e Corinzia.
Spedizione navale ateniese a Nord dell' Istmo, sotto strategia di Pericle (454-453). Il fallimento egiziano
porta a trasferire il tesoro della lega da Delo ad Atene.
Sulla terraferma un intervento spartano a favore dei Dori contro i Focesi blocca l' espansione politica di
Atene nella Grecia centrale, gli Spartani rischiano di rimanere bloccati a causa del controllo ateniese
della Megaride, ma con la vittoria in uno scontro tra Tebe e Tanagra gli Spartani forzano il blocco. 61
giorni dopo gli Ateniesi guidati da Mironide si prendono la rivincita sui Beoti ad Enofita, sciolta la lega
beotica (458-457).
Al ritorno di Cimone (451) si deve una tregua con Sparta che durò 5 anni e la spedizione antipersiana
contro Cipro del 450-449. Atene risulta vincitrice, ma Cimone muore presso Cizio.
Durante gli anni Cinquanta Atene stringe intese in Occidente con gli Elimi di Segesta e con città non
doriche (Leontini e Reggio). Nel 444-443 iniziativa x la fondazione panellenica di Thurii sul sito di Sibari.
Nel 449 si colloca un' accordo, probabilmente più un' intesa de facto, tra Atene e la Persia, la quale
rinuncia alla Ionia (pace di Callia).
II GUERRA SACRA
448-447
I Focesi avevano occupato Delfi, gli Spartani intervengono x l' autonomia del santuario, Pericle invece
restituisce ai Focesi l' amministrazione dello stesso.
Anche in Beozia ci deve essere stato un moto democratico, se degli esuli oligarchi occuparono
Orcomeno e Cheronea, provocando l' intervento di Tolmide che espugna Cheronea, ma nella marcia
di ritorno viene attaccato dagli esuli di Orcomeno, da esuli euboici e da Locresi. Alla sconfitta segue
la liberazione della Beozia dall' interferenza ateniese (447-446). Segue la rivolta dell' Eubea. Pericle si
reca nell' isola ma è costretto a tornare indietro x la defezione di Megara, sostenuta da Peloponnesiaci,
e il conseguentre attacco ad Eleusi, che xò riesce a sventare. Poi doma la rivolta in Eubea.
PACE DEI 30 ANNI con i Peloponnesiaci
446-445
Conflitto tra Mileto e Samo (entrambe nella lega), Mileto chiede aiuto ad Atene, Pericle interviene,
prende Samo e vi instaura una democrazia (441). L' anno dopo ritornano al potere gli oligarchici, nuovo
intervento di Pericle che espugna Samo nel 439.
Processi volti a colpire la cerchia di Pericle, contro Anassagora, Aspasia e Fidia (433 o 432, cioè dopo
il ritorno del conservatore Tucidide figlio di Melesia dall' ostracismo che lo colpì nel 443).
II GUERRA del PELOPONNESO PREMESSE
1. Nel 437 lo stratego ateniese Formione interviene a favore degli Epiroti contro Ambracia, colonia corinzia.
2. Nel 435 i democratici prendono il potere ad Epidamno, gli oligarchi chiamano gli Illiri contro la città,
che chiede aiuto a Corcira, la madrepatria. Corcira rifiuta, e allora si rivolge a Corinto, madrepatria
corcirese. Questa interviene ma viene battuta dai Corciresi, quindi resa dei democratici di Epidamno.
Nel 433 Corinto cerca rivincita e Corcira chiede aiuto ad Atene stipulando un' alleanza difensiva.
Corinto si vede costretta quindi a ritirarsi.
3. Atene vieta a Potidea, città della Calcidica colonia di Corinto ed elemento della lega delio-attica in
funzione antipersiana, di continuare ad accogliere l' epidamiurgo, magistrato inviato annualmente
da Corinto. Nel 432 arriva xò il rifiuto di Potidea, spalleggiata da Perdicca II di Macedonia. Atene
attacca ma con scarsi risultati.
4. Decreto di Pitodoro del 432-431, che vieta a Megara di commerciare con Atene e le città della lega.
Solo dopo questo ultimo fatto Sparta prima e il consiglio federale peloponnesiaco poi dichiarano rotta
la pace dei 30 anni e decidono la guerra (432). La guerra xò scoppia nella primavera del 431 a causa
di un incidente a Platea, città beota alleata di Atene. Con la complicità degli oligarchi plateesi una
notte entrano in città 300 tebani: colpo fallito, ma la pace è ufficialmente violata. Si definiscono le
alleanze: con Sparta i Peloponnesiaci (tranne Argivi e Achei neutrali, almeno all' inizio), Megara,
i Beoti, i Locresi, i Focesi, con Atene Chio, Lesbo, Platea, Naupatto, Acarnania, Corcira e Zacinto e
e gli altri componenti della lega sparsi in Caria, Doride d' Asia, Ionia, Ellesponto, Tracia, Cicladi
(tranne Melo e Tera).
431-421
GUERRA ARCHIDAMICA
2 mesi dopo il fallito colpo a Platea, i Peloponnesiaci guidati dal re Archidamo II, rafforzati da Beoti,
invadono l' Attica settentrionale: campi devastati, ma gli Ateniesi rimangono in città. Lo stesso accade
l' anno dopo, anzi l' invasione peloponnesiaca arriva anche all' Attica meridionale e si ferma x l' arrivo
della peste ad Atene. Le controazioni ateniesi riguardano Epidauro e Potidea, dove xò Atene trasferisce
il contingente già contagiato: segue la ritirata. Momento critico x Pericle, privato della strategia (430).
Potidea cade nelle mani ateniesi nell' inverno 430-429. Pericle viene rieletto stratego x il 429-428, ma
muore nel febbraio 429 di peste. Nello stesso anno la peste aveva cmq dissuaso i Peloponnesiaci dall'
invadere l' Attica, ma si diressero su Platea, che si arrenderà nel 427. Dopo Pericle il potere va a Lisicle
che xò muore già nel 428-427. Ora emergono tra i radicali Cleone e tra i conservatori Nicia. Nel 429
Atene realizza il blocco del golfo corinzio con una squadra a Naupatto, i Peloponnesiaci reagiscono
cercando di strappare l' Acarnania ma falliscono. Nel 428 si ripete l' invasione dell' Attica e si ribella
ad Atene Lesbo: dura reazione, Mitilene (che guida la rivolta) si arrende nel 427, stesso anno della
resa di Platea a Sparta. Nel 427 Atene interviene anche a Corcira a favore dei democratici e invia anche
la prima spedizione in Sicilia al comando di Lachete, che nel 426 guadagna Messina.
Nel 426 la spedizione in Attica si arresta all' Istmo x terremoti, lo stratego ateniese Demostene viene
sconfitto nel tentativo di conquistare l' Etolia partendo da Naupatto ma difende l' Acarnania da un
analogo tentativo degli Spartani che partono da Ambracia. Nel 425 gli Ateniesi decidono di rinforzare il
contingente in Sicilia mandando prima una flotta sotto Sofocle ed Eurimedonte, poi un' altra sotto
Demostene, che xò ha incarichi + ampi: costeggiare il Peloponneso x eventuali colpidi mano. Così
Demostene si attesta a Pilo, in Messenia. Le truppe peloponnesiache rientrano subito dalla solita
spedizione in Attica e cercarono di bloccare gli Ateniesi dall' interno e occupando Sfacteria, isola
prospiciente Pilo. Ma una nuova flotta ateniese assedia qui gli Spartani. Armistizio richiesto dagli
Spartani, che consegnano la flotta davanti a Pilo ma possono rifornire il contingente a Sfacteria.
L' armistizio non diventa pace su pressione di Cleone, che vuole un' azione rapida. Nicia, stratego x
il 425-424, risponde offrendogli il comando della spedizione. Cleone accetta, guida i rinforzi ed ottiene la
resa. Nel 424 Nicia toglie agli Spartani l' isola di Citera. Cleone viene eletto stratego x il 424-423 con
Demostene e Ippocrate. Nel 424 Demostene ed Ippocrate conducono un esercito contro Megara, che
costringe alla resa il contingente spartano. Nel 424 non avviene la classica spedizione in Attica.
Un esercito spartano al comando di Brasida riesce fermare la pressione ateniese su Megara. Durante
l' inverno del 424-423 Brasida attacca Anfipoli: lo stratego Tucidide (lo storico) riesce a salvare solo
Eione. Nello stesso anno Demostene ed Ippocrate puntano sulla Beozia, ma il piano fallisce e l' esercito
guidato da Ippocrate viene sconfitto durante la marcia di ritorno presso il santuario di Apollo delio a
Tanagra (lo stesso stratego perde la vita). Fu anche l' anno del rientro della spedizione siciliana, dopo
la perdita di Messina (avvenuta nel 425).
Lachete riesce a stipulare un armistizio della durata di un anno (423). Intanto in Tracia si allarga la
rivolta contro Atene, reazione ateniese. Allo spirare dell' armistizio non gli animi non sono disposti alla
pace, quindi la tregua non viene prorogata. Rieletto stratego x il 422-421 Cleone attacca le posizioni
di Brasida, ma viene sconfitto e muore. Tra i pochi caduti peloponnesiaci c'è xò lo stesso Brasida.
PACE di NICIA
421
Tregua di 50 anni che si ispira al principio delle restituzioni: ad esempio Sparta deve restituire Anfipoli
ed Atene Pilo, Citera e i prigionieri di Sfacteria.
L' anno successivo viene siglata anche un' alleanza militare tra Sparta ed Atene, anch'essa 50ennale,
anche x il timore lacedemone di un' alleanza tra Atene ed Argo, vista la concomitante scadenza della
pace trentennale tra Argo e Sparta.
Ma la pace scricchiola: Sparta non riesce a restituire Anfipoli, quindi Atene non restituisce né Pilo né
Citera. Corinto, Mantinea, Elide e Calcidici si alleano con Argo. Nel 420 vengono eletti efori contrari
alla pace e ad Atene viene eletto stratego x il 420-419 Alcibiade, che stringe un' alleanza difensiva con
Argo, Mantinea e Elide e nel 419-418 denuncia la violazione della pace. Nel 418 il re Agide II penetra
in Arcadia e si spinge fin sotto Argo, ma chiede una tregua di 4 mesi accettata dagli Argivi. Ma Atene
manda un contingente al comando di Lachete e Nicostrato, con anche Alcibiade. I collegati avanzano
in Arcadia, ma poi gli Elei si ritirano e Sparta contrattacca presso Mantinea: durissima sconfitta x
Ateniesi (muore anche Lachete) e Argivi. Argo torna temporaneamente oligarchica, Mantinea ed Elide
firmano una pace con Sparta. Nicia ed Alcibiade vengono cmq rieletti x il 417-416 e x il 416-415.
Nel 416 torna la democrazia ad Argo e Nicia pone l' assedio a Melo, che cade nel 415 (nel 426 era già
capitolata Tera, l' altra isola delle Cicladi schierata con Sparta).
SPEDIZIONE ATENIESE IN SICILIA
415-413
Parte dalla richiesta di aiuto degli Elimi di Segesta e degli esuli di Leontini contro Selinunte e Siracusa.
Nicia si oppone ad Alcibiade, ma ottiene solo che la città si impegni in un ingente sforzo. Fra i dibattiti si colloca l' episodio degli ermocopidi, il cui destinatario è Alcibiade. La spedizione parte cmq nel
415, con a capo Nicia, Lamaco e Alcibiade. La flotta costeggia l' Italia senza riscuotere simpatie.
Gli Ateniesi sivedono forzati ad irrompere alla fine a Catania. Viene richiamato Alcibiade, che a Turii fa
perdere le sue tracce x riapparire poi a Sparta, dove consigliò l' invio di Gilippo a Siracusa. La spedizione parte cmq bene x Atene: nella piana del santuario di Zeus Olimpio gli Ateniesi vincono i Siracusani.
Nel 414 mentre i Siracusani cingevano la città di fortificazioni gli Ateniesi si impadronivano dell' Epipole.
Da qui gli Ateniesi vogliono costruire un muro attorno alla città, x tagliare fuori e avere a disposizione il
porto. Gli scontri x bloccarli sono insuccessi x i Sicelioti, anche se muore lo stratego Lamaco. Ma
ora Sparta e Corinto inviano aiuti: Gilippo sbarca ad Imera, e con un attacco a sorpresa prende l' Epipole
e dà l' avvio alla costruzione di un muro da lì alla città che blocchi lo sviluppo di quello ateniese. Ora
deve solo minare le posizioni ateniesi a Sud, nel Porto Grande. Mentre Gilippo attacca da terra si
succedono 2 scontri navali: uno sfavorevole ai Siracusani, l' altro agli Ateniesi. Atene manda rinforzi nel
413 al comando di Demostene. Costui una volta sbarcato cerca di riprendere l' Epipole, ma perde.
Si decide x il ritorno in patria, ma i Siracusani bloccano il porto e ricacciano gli Ateniesi sulla terra.
Fuga terrestre non verso Catania o l' entroterra ma verso Camarina, inseguimento siracusano e caduta
ateniese. Nicia e Demostene vengono giustiziati, gli altri progionieri trattenuti nelle Latomie.
413-404
GUERRA DECELEICA
Già al momento dell' invio di Gilippo in Sicilia gli Spartani avevano deciso di occupare e fortificare
Decelea in Attica. Nel 413 il re Agide II invade l' Attica e inizia l' occupazione stabile di Decelea.
Ad Atene nel 413 viene iztituita una commissione di 10 probouloi (consiglieri con poteri superiori alla
bulè, prime avvisaglie di riforma oligarchica), presto portata a 30 membri.
Per quanto riguarda il fronte persiano una rivolta del satrapo di Sardi Pissutne viene domata da Tissaferne, che lo sostituisce nell' incarico. Atene sostenne la rivolta al re del figlio di Pissutne, Amorge,
anche x vendicarsi dell' occupazione di Efeso da parte di Tissaferne.
I Peloponnesiaci conquistano posizioni in Ionia (ribellioni delle alleate ateniesi, guerra ionica 413-411):
dopo la presa di Mileto avviene l' intesa con la Persia, in cui Sparta rinuncia alla difesa della Ionia in
cambio di aiuti finanziari. Nell' estate del 412 Atene cerca di riprendere Lesbo e Clazomene e di bloccare Mileto, base ormai della flotta peloponnesiaca. Mileto viene difesa, e Iaso, occupata da Amorge,
viene occupata e consegnata a Tissaferne. La base ateniese è Samo, da dove una flotta parte x cercare
di recuperare Chio, ma una dopo l' altra le città della lega vengono perdute: nel 411 ad Atene restano
Samo, Notion, Lesbo, Alicarnasso, Cos e Clazomene.
411
RIFORMA OLIGARCHICA ad ATENE
Reazione agli insuccessi di politica estera democratica e risultato delle intese tra Alcibiade e gli ufficiali
della flotta a Samo: se i problemi derivano dall' intesa spartano-persiana, si può ribaltare la situazione
instituendo un regime oligarchico. Ostacoli vengono xò dalla flotta a Samo, composta da molti cittadini
e la cui assemblea ha un importante ruolo politico, in quanto intende incarnare la legittimità democratica
in contrapposizione alla città di Atene in cui gli oligarchi (tra cui Teramene) cercano di instaurare il
governo dei 400. L' assemblea dei marinai, che aveva eletto strateghi Trasibulo e Terillo, richiama dall'
esilio Alcibiade, che nel frattempo aveva preso le distanze dagli oligarchi. Ad Atene intanto a causa di
sospetti di collusione con il nemico il potere passa dai 400 ai 5.000 (il gruppo ampio che fungeva da
base e supporto dei 400. Sempre nell' estate del 411 Atene perde posizioni anche nella zona tracica
e degli Stretti e in Eubea. Nella tarda estate del 411 Atene riesce, grazie a 2 vittorie navali, a recuperare
Cizico, e nel 410 proprio qui una flotta ateniese comandata da Alcibiade e Teramene cattura una flotta
spartana. Nel 410 restaurazione democratica, tra 409 e 408 Alcibiade coglie successi contro Farnabazo
satrapo di Frigia e recupera quasi tutte le posizioni nell' Egeo settentrionale.
In Asia xò l' invio di Ciro a Sardi comporta un avvicinamento tra Persia e Sparta, grazie all' intesa tra
costui e Lisandro (408). Nel 407 Atene subisce tra Notion ed Efeso una sconfitta navale, Alcibiade,
eletto stratego x il 407-406 viene deposto e sostituito da Conone. Nel 406 avviene uno scontro navale
alle Arinuse, tra Lesbo e il continente: vittoria ateniese, ma gli strateghi non soccorrono i naufraghi x le
cattive condizioni del mare. Processi e condanne a morte (ad esempio Pericle il Giovane e Terillo).
Sparta riprende le opersazioni nell' Egeo settentrionale già dal 405-404, sconfiggendo gli Ateniesi ad
Egospotami (la flotta è persa, solo Conone riesce a fuggire con 20 navi). Crollo di tutte le posizioni
ateniesi, in Grecia il re Pausania II si unisce ad Agide II, attestato a Decelea, e marciano su Atene.
Ad Atene viene imposto di rinunciare a tutti i possedimenti esterni (anche le cleruchie), abbattere le
fortificazioni del Pireo e le Lunghe Mura, consegnare la flotta, richiamare gli esuli e revisione della
costituzione (insturazione di una commissione di 30 constituenti, tra cui Crizia e Teramene, incaricati
di redigere la costituzione patria).
DOPO LA GUERRA
Trasibulo, esule dall' Attica, prima a File (alle falde del Parnete), si trasferisce al Pireo e si batte a
Munichia, nel 403, in uno scontro in cui muore Crizia e a cui segue il ritiro degli oligarchi ad Eleusi.
Trasibulo, dopo essere rientrato in città e aver restaurato la democrazia, nel 401 attacca Eleusi e
uccide i capi oligarchi.
IV SECOLO
EGEMONIA SPARTANA
A cavallo dei 2 secoli Sparta vive un periodo di tensioni sociali, testimoniate dal tentativo fallito di
congiura da parte di Cinadone (399), che voleva estendere il diritto di cittadinanza, e dalla legge di
Epitadeo, che introduce la possibilità di alienare il kleros x donazione o testamento. Intorno al 400 fa
inoltre ingresso in città la moneta d' oro e d' argento, anche se straniera.
La politica estera di Lisandro consiste in seminare dovunque decarchie, governi di 30 e armosti con
guarnigioni.
Tra 400 e 398 succede ad Agide Agesilao, anche grazie all' aiuto di Lisandro x quanto riguarda l' oracolo della regalità zoppa.
401-400
SPEDIZIONE dei 10.000
Gli Spartani aiutano Ciro nella sua spedizione contro il re di Persia, il fratello Artaserse II. Nello scontro
di Cunassa (401) Ciro combatte vittoriosamente ma muore, rendendo vana la spedizione. Questo rompe
l' intesa tra Sparta e la Persia. Al posto di Ciro a Sardi torna Tissaferne, che chiede che le città ioniche
siano a lui soggette.
SPARTA DIFENDE I GRECI D' ASIA
400-394
Nel 400 sbarca in Asia Tibrone, che ha l' intento di colpire direttamente Tissaferne. Al comando gli
succede probabilmente nel 399 Dercillida, che invece prende le cose alla larga e dirige i suoi sforzi
a Nord, contro Farnabazo satrapo di Frigia. Nel 396 in Asia giunge il re Agesilao, che batte Tissaferne
a Sardi. Il gran visir Titrauste viena mandato in Asia x punire Tissaferne (decapitato) e intavolare trattative
con Agesilao, con le quali ottiene che il re si sposti contro Farnabazo, che nel frattempo cerca l' intesa
con Conone x una svolta antispartana. Così Agesilao nel 395 torna in Troade, da dove organizza una
spedizione verso l' Asia Minore centrale che xò non avrà luogo a causa della necessità spartana di
impegnare le proprie forze in patria.
GUERRA CORINZIA
395-386
I Persiani (Titrauste secondo Senofonte, Farnabazo secondo le Elleniche di Ossirinco) mandano in
Grecia Timocrate di Rodi con soldi x mettere in moto la ribellione antispartana.
Il conlitto si apre con scaramucce tra Focesi e Locresi x questioni di confini, i Beoti intervengono pro
Locresi quindi interviene anche Sparta contro la Beozia. Lisandro muore sotto la beotica Aliarto.
Gli alleati di Sparta defezionano e vanno con Tebe ed Atene, Sparta batte i collegati a Nemea, ma
perde in uno scontro navale a Cnido contro una flotta persiana guidata da Conone. Agesilao allora
torna dall' Asia e vince a Coronea (394). Nel 394-393 c'è un' azione comune di Conone e
Farnabazo nell' Ellesponto, ma non fanno breccia. Nel 393 xò portano solidarietà politica al sinedrio
della lega antispartana, Conone rientra ad Atene e con i soldi persiani ricostruisce le mura.
Tra il 393 e il 392 avviene la svolta filopersiana nella politica spartana, grazie alla personalità di
Antalcida. E' lui che nel 393 denuncia a Tiribazo satrapo di Sardi che con i soldi di Farnabazo gli
Ateniesi hanno ricostruito le mura, e rinuncia alla tutela dell' autonomia delle città greche d' Asia.
Gli Argivi, gli Ateniesi e i Tebani rifiutano la pace proposta da Tiribazo, xchè questa voleva estendere
alla Grecia il principio di autonomia delle città (Argo temeva di perdere Corinto nel frattempo annessa
nel 392, Atene Lemno Imbro e Sciro e Tebe le lega beotica). Questo è il congresso di Sardi, stesso
risultato x quello di Sparta immediatamente successivo (392-391). Nel frattempo Tiribazo viene sostituito
dal filoateniese Struta, quindi Sparta riprende politica antipersiana (in apparenza, in pratica solo contro
Struta). Conone intanto era già stato arrestato da Tiribazo, scappato e rifugiato a Cipro dove morì.
Ad Atene torna alla ribalta Trasibulo. Nel 390 Agesilao fa una spedizione contro Argo e Corinto e nello
stesso anno il generale ateniese Ificrate sconfigge gli Spartani a Corinto con truppe di peltasti. Nel
389 Trasibulo porta avanti una serie di campagne vittoriose nell' Egeo, ma morì l' anno dopo in Panfilia.
Nel 388-387 gli Spartani riescono a crearsi una base ad Abido presso gli Stretti, dove Antalcida,
tornato da Susa con Tiribazo, attende rinforzi persiani e siracusani. Tiribazo riprende il suo posto a
Sardi. Ora Antalcida è in grado di bloccare il passaggio attraverso gli Stretti x il Mar Nero ad Atene.
Premesse x la pace, che arriverà l' anno dopo (PACE di ANTALCIDA o del RE, 386), necessaria anche
a Sparta dopo gli sforzi in questi anni di guerra continue. Alla Persia vanno le città greche D' Asia,
In Grecia vige l' autonomia, quindi Argo rinuncia a Corinto, Tebe alla lega beotica, Atene mantiene le
3 cleruchie ma è limitata nella costituzione di una nuova lega navale.
La pace di Antalcida non risolve xò i conflitti interni. Sparta è subito occupata contro Mantinea, nel
385, roccaforte democratica nel Peloponneso. Sparta la conquista e Mantinea subisce un diecismo.
Nel 382 Aminta III di Macedonia e altre città della zona chiedono aiuto a Sparta contro la lega Calcidica,
con capitale Olinto. Dopo una prima spedizione, ne viene mandata un' altra al comando di Febida che
lungo la marcia occupa Tebe, fuga dei democratici ad Atene. Nel 379 cmq Olinto cade e la lega
calcidica viene sciolta. Nel 379-378 Atene appoggia il rientro dei democratici a Tebe e nel 378-377
dà nuovamente vita alla lega navale, diretta contro Sparta e rispettosa della pace del re.
Nel 376 Sparta manda una flotta nelle Cicladi ma viene sconfitta a Nasso dagli Ateniesi al comando di
Cabria. Dopo questa vittoria Atene ottiene nuove adesioni alla lega (Cicladi, e grazie a Timoteo Corcira,
Epiro, Acarnania, 375). Del 375-374 è una nuova koinè eirene destinata xò a non avere risultati.
Nel frattempo si rafforzava Tebe, che prendeva Tanagra e Tespie e distruggeva Platea (374-373 e 373-372).
EGEMONIA TEBANA
Nel 371 ci fu un nuovo congresso a Sparta e una nuova pace (dopo quelli del 375) voluti dal Gran Re,
che riconosceva la lega navale attica e i diritti ateniesi nell' Egeo settentrionale. I Tebani vogliono firmare
a nome dei Beoti: la proposta di Epaminonda fu rifiutata da Sparta, Tebe non firma e il re Cleombroto
muove contro la Beozia. A Leuttra i Tebani vincono grazie alla falange obliqua (371). Dopo Leuttra la
Tessaglia entra nel campo di interesse di Tebe.
In Arcadia si viene ora a formare una lega, aiutata contro Sparta da Tebe. Nel 370-369 Epaminonda scende
2 volte nel Peloponneso, in aiuto della risorta Mantinea. In questo momento la rivolta tocca il massimo
punto in Messenia, dove viene fondata Messene. Ora Atene e Sparta stringono un patto di mutua difesa.
Nel Nord agisce Pelopida, che nel 369 libera Larissa e interviene nei problemi legti alla successione macedone.
Nel 368 Pelopida interviene di nuovo e x lo stesso motivo in Macedonia, ora forse Filippo viene mandato
come ostaggio a Tebe. Nel Peloponneso la lega arcadica si rafforza, si lega con i popoli nemici di Sparta
(Argivi e Messeni), fonda la sua capitale Megalepoli (368-367). Nel 367 una terza spedizione tebana nel
Peloponneso guadagnava come alleata l' Acaia. Sparta allora chiede l' intervento del re di Persia, ma
l' ambasceria spartana è seguita subito da quelle degli altri stati greci: Pelopida riesce a far accettare
tutte le richieste tebane, cioè indipendenza della Messenia e di Anfipoli, ingiunzione ad Atene di disarmare
la flotta. Ma nel 366 al congresso di Tebe non c'è la convalida da parte greca.
Atene si allea con la lega arcadica, Corinto con Tebe. Nel 365 Timoteo approfitta dei conflitti interni
alla Persia e riconquista Samo, poi nel 364 Pidna e Metone in area macedone, Potidea in Calcidica ma
fallisce ad Anfipoli. Lo stesso anno è fecondo anche x Tebe: Epaminonda fa uscire Bisanzio dalla lega
attica e stringe buoni rapporti con Chio, Rodi e Cos (imitazione politica navale ateniese).
Sempre nel 364 i Tessali chiedono aiuto ai Tebani contro il tiranno Alessandro di Fere: a Cinoscefale
Pelopida vince ma muore. Ci sono conflitti anche nel Peloponneso: nel 362 Tebe installa una guarnigione
a Tegea, crisi all' interno della lega arcadica con frattura tra Tegea e Megalepoli da una parte e Mantinea,
la maggior parte delle città arcadi, Acaia, Atene e Sparta dall' altra. Nel 362 Epaminonda è ancora nel
Peloponneso e da Tegea muove contro Mantinea, si scontra contro i collegati e vince, perdendo xò la
vita. Pace generale che manteneva lo status quo.
OCCIDENTE
Durante la spedizione ateniese Cartagine era rimasta a guardare. Ma il riaccendersi di controversie territoriali tra Segesta e Selinunte provoca l' intervento punico, al comando di Annibale (409). Un intervento
siracusano fu reso vano dalla velocità con cui cadde Selinunte, che venne distrutta. Stessa sorte toccò
ad Imera. Nel 406 i Cartaginesi tornano all' attacco con la manifesta intenzione di allargare il proprio
dominio. Il primo attacco è diretto contro Agrigento, conquistata. I Siracusani con rinforzi sicelioti e
italioti riescono ad entrare nella città ma non a liberarla x intero. Sgombero della popolazione a Gela.
Dai conflitti interni conseguenti alla conduzione della guerra emerge Dionisio I. Nel 405 i Cartaginesi
attaccano Gela, Dionisio non riesce a difenderla e quindi vingono evacuate sia Gela che Camarina.
Alla fine del 405 cmq Dionisio stipula una prima pace con i Cartaginesi.
Dopo la pace Dionisio fortifica l' isola di Ortigia, poi dal 404 inizia la sua espansione su Siculi e area
etnea, persi a causa di Cartagine: prima la sicula Erbesso, poi Nasso che viene distrutta. Catania è
conquistata e ceduta a mercenari campani, e lo stesso Leontini. Lo scopo di Dionisio è ottenere un
dominio continuo, anche se non omogeneo in quanto a rapporti con Siracusa. X fare questo in Sicilia
si prepara allo scontro con Cartagine costruendo sull' epipole il Castello Eurialo, in Italia tenta le
armi dell' intesa. Nel 399 c'era stato un intervento di Messina e Reggio in favore degli esuli di Catania e
Nasso, ma presto Messina esce dall' alleanza con Reggio (esistita fin dai tempi di Anassila, e prima) x
accordarsi con Dionisio e diventare la sua sentinella sullo stretto. Tenta inutilmente legami matrimoniali
con Reggio, mentre vi riesce con Locri. Dionisio decide cmq di accantonare il confronto con Reggio x il
più urgente confronto con Cartagine (398). Nel 397 conquista e distrugge Mozia, recuperata l' anno dopo
da Imilcone. La controffensiva del cartaginese è una serie di successi: cade Terme (città costruita dai
Cartaginesi sul sito di Imera), Lipari, Messina, che viene distrutta, i Siculi defezionano da Siracusa, e
a Catania una flotta siracusana subisce una dura sconfitta. Comincia l' assedio di Siracusa, aiutata da
un contingente spartano. Ma la situazione viene sbloccata dalla peste che colpisce il contingente punico.
Dionisio recupera Catania, Lipari, Terme e ricostruisce Messina (396).
In Italia intanto intorno alla lega di Zeus Homarios (tipico culto acheo) si va coagulando un' alleanza +
vasta, la Lega Italiota, con sede ora a Crotone, già presente nel 393. Nel 392 c'è la pace tra Dionisio e
i Cartaginesi, e Agrigento torna sotto il controllo siracusano. Nel 388 il tiranno sferra l' attacco alla lega
italiota: assedio di Caulonia, sospeso x intercettare le forze federate. Presso il fiume Elleporo Dionisio
vince, poi conquista Caulonia, Ipponion e Scillezio che vengono annessi a Locri. Segue l' assedio di
Reggio, che capitola nel 386 e viene distrutta. Dionisio inizia la costruzione di un muro tra il golfo di
Squillace o quello di S. Eufemia (istmo scilletico-ipponiate).
Tra il 379 e il 374 si colloca un nuovo conflitto con Cartagine, alla fine del quale Cartagine otterrà i
territori ad ovest del fiume Halykos (Selinunte ed Terme). Nel 367 inoltre conduce una quarta guerra,
durante la quale occupa Selinunte, Entella, Erice e stringe d' assedio Lilibeo. L' assedio xò viene
interrotto a causa della sua morte.
Al padre successe Dionisio II, figlio della locrese. Stretti i legami di questo con Archita di Taranto. In
questo periodo Taranto entra nella lega italiota, che dopo l' Elleporo non è + diretta contro Siracusa
ma contro i barbari. Ora si vede lo spostarsi del peso politico all' interno della lega da Crotone a Turii
e poi a Eraclea (Siris), + vicina a Taranto.
Il governo di Dionisio II è legato alla presenza di Platone, intesa che xò dura poco. Lo zio di Dionisio,
Dione, che tanto si adoperò x far tornare Platone a Siracusa nel 361, viene visto dal nipote come una
minaccia, viene esiliato e si rifugia ad Atene. Nel 357 Dione organizza una spedizione contro Dionisio.
Sbarca a Eraclea Minoa, controllata dai Cartaginesi favorevoli ad un' azione che indebolisse Siracusa,
e attraverso Agrigento, Gela e Camarina egli entra a Siracusa. Dionisio sichiude a Ortigia, che lascia al
figlio x scappare a Locri. Dione diventa tiranno della città, ma a causa di comportamenti troppo autoritari
è vittima di una ribellione organizzata da Callippo, discepolo di Platone, nel 354. Lo stesso Callippo
fu spodestato nel 353 ad opera di Ipparino, figlio di Dionisio I. Nel 347-346 Dionisio riesce a rientrare in
Siracusa, ma l' opposizione trovava sostegno nel tiranno di Leontini, l'esule siracusano Iceta.
Il perdurante conflitto tra Iceta e Dionisio e la minaccia cartaginese portano lo stesso Iceta a chiedere
aiuto a Corinto, che interviene con un esercito di mercenari al comando di Timoleonte (344).
Iceta, che nel frattempo aveva guadagnato terreno e assediava Dionisio ad Ortigia, passò dalla parte
cartaginese, mentre Dionisio si consegnò a Timoleonte. Battaglia nel 341 presso il fiume Crimiso, vicino
Segesta: Cartaginesi e Iceta vengono sconfitti, Catania e Messina cadono sotto il controllo di Timoleonte.
Nel 337, completata la sua opera, Timoleonte depone la sua carica di strategos autokrator.
Anche Taranto chiede aiuto alla madrepatria, Sparta, contro Iapigi e Lucani, ma il re Archidamo III,
figlio di Agesilao, cade sotto le mura della messapica Manduria (338). Dopo Archidamo Taranto chiede
aiuto ad Alessandro il Molosso, che sconfigge i popoli barbari, stringe un patto con Roma ma presto
si incrinano i rapporti con la stessa Taranto. Ma il re epirota cade a Pandosia durante il tentativo di
reprimere l' elemento lucano-brettio (334-330).
FILIPPO II
Succede a Perdicca III, morto nel 359 contro gli Illiri, come tutore del nipote Aminta IV. I primi anni di
regno sono contrassegnati da azioni contro Illiri, Peoni, Traci. Nel 357 annette Anfipoli, poi Pidna e Potidea
nel 356 e Metone nel 354, espadendo il proprio dominio territoriale nelle aree di interesse di Atene, in
quegli anni in crisi. Si colloca infatti tra il 357 e il 355 la guerra sociale, cioè la ribellione di Chio, Rodi,
Cos e Bisanzio contro Atene, spinte dal satrapo di Caria Maussolo. Reazione ateniese: 2 spedizioni,
una al comando di Carete e l' altra di Cabria, che muore in un attacco al porto di Chio (357). I ribelli
ora premevano su Samo. Nuovo attacco a Chio, e si ripetono len condizioni delle Arginuse: Ificrate e
Timoteo, figlio di Conone, non vogliono attaccare x il tempo. Carete attacca, ma fu costretto a rinunciare
x le gravi perdite. Seguono processi e condanne x Ificrate e Timoteo. Carete ha il comando generale, e
interviene nella rivolta di Artabazo satrapo di Frigia. Ma dopo la dura reazione del re Atene cambia fronte.
Le alleate erano cmq perse, nella lega rimanevano le Cicladi, l' Eubea e l' Egeo settentrionale.
Nello stesso periodo si svolge la III GUERRA SACRA (356-346), causata dalle multe altissime inflitte
ai Focesi (x aver coltivato la terra sacra di Cirra) e a Sparta (x l'occupazione della Cadmea nel 382) da
parte di Tebe. Ribellione dei Focesi, guidati da Filomelo, che occupano il santuario di Delfi. Reazione
dei Locresi, i Beoti mandano ambasciatori agli Anfizioni invocando la guerra contro i Focesi usurpatori.
Con Tebe si schierano Locresi e Tessali, con i Focesi Atene, Sparta e alcuni altri peloponnesiaci.
Nel 354 i Tessali irrompono in Locride e combattono contro i Focesi, ma sono sconfitti. L' intervento
beota xò porta alla vittoria di Neon. Filomelo, sconfitto, si suicida (354), prende il suo posto Onomarco,
che sfrutta le ricchezze del santuario e corrompe i Tessali. Nel frattempo i Tessali chiedono aiuto a
Filippo II contro Licofrone di Fere. Filippo interviene nel 354, ma con il tiranno si schierano i Focesi.
Filippo e Tessali vengono sconfitti da Onomarco (353). Nel 352 Filippo torna alla carica e vince contro
Onomarco, il profanatore del tempio. Filippo prova a forzare il passo delle Termopile, ma poi vi rinuncia.
Nel 351 Filippo diresse il suo attivismo verso l' Egeo Settentrionale. E tra il 349 e il 348 si svolge al
guerra contro la lega calcidica e Olinto: questa fu anche l' occasione x la precisazione del ruolo di
Demostene come avversario di Filippo. Atene interviene 3 volte, ma Filippo prende Olinto e la distrugge.
Nel 347 i Beoti chiedono l' aiuto di Filippo contro i Focesi, che xò si arrendono solo dopo la pace di
Filocrate (346), un accordo tra la Macedonia, Atene e gli altri Greci. Dopo questa pace Filippo interviene
contro i Focesi, e i 2 voti di questi nel sinedrio anfizionico passano a lui.
Nel 344 Filippo organizza la Tessaglia in 4 tetrarchie, dal 343 rivolge l' attenzione verso gli Stretti, in
Eubea favorisce l' instaurarsi di tirannidi e nel Peloponneso cerca intese con gli avversari di Sparta.
339-338
IV GUERRA SACRA
I Locresi di Anfissa muovono ad Atene l' accusa di aver dedicato scudi nel tempio non ancora riconsacrato
dopo le violazioni focesi, Atene risponde accusandoli di aver coltivato terra sacra. Nella guerra anfizionica
che segue xò Demostene riesce nel capolavoro politico di avere al suo fianco Tebe contro Filippo.
All' inizio del 340 Demostene era già riuscito a legare ad Atene l' Eubea (scacciando i tiranni filomacedoni),
Megara, Corinto (e le colonie Corcira, Ambracia e Leucade), l' Acaia, l' Acarnania, Argo, Megalepoli e
Messene. Filippo nel 342 aveva posto sul trono d' Epiro il cognato Alessandro il Molosso, controllava
la Tessaglia e le regioni centrali della Grecia (la debellata Focide, le Locridi e la Beozia).
Nel 339 Filippo interviene contro Anfissa, i federati sono prima in Beozia e da lì intercettano il macedone
ad Anfissa. La città si arrese, i collegati si ritirano in Beozia. Qui, a Cheronea, avviene lo scontro (338).
Vittoria macedone, Tebe deve accettare una guarnigione macedone sulla Cadmea, richiamare gli esuli
e acconsentire alla rinascita di Platea ed Orcomeno. Atene cede il Chersoneso a Filippo, scioglie la lega
navale ed entra nella lega panellenica che Filippo si appresta a fondare.
Nel 338 Filippo stesso invadeva il Peloponneso e devastava la Laconia, senza xò entrare in Sparta.
Argivi, Messeni e Arcadi si schierano con il macedone (Mantinea si riuniva alla lega di Megalepoli).
Seguì il congresso di tutti i Greci a Sud delle Termopile, tranne Sparta: proclamata la pace generale,
si crea una lega con sede Corinto e con egemonia macedone in caso di guerra. Nel 366 il sovrano
viene ucciso durante le nozze di Alessandro il Molosso, ad Ege.
ALESSANDRO MAGNO
Intorno ai principi del 337 la symmachia aveva eletto Filippo generale x la guerra contro la Persia, con
l 'obiettivo di liberare le città greche d' Asia. Come la richiesta fu respinta dai Persiani, un' avanguardia
guidata da Parmenione varca l' Ellesponto (336). In Persia al trono c'era Dario III.
Succeduto al padre, Alessandro elimina il cugino Aminta IV. La sanguinosa successione produce
movimenti nazionalistici in Grecia, ma Alessandro conserva la tagìa, il protettorato su Delfi e l' egemonia
della lega di Corinto.
Nel 335 Alessandro è impegnato contro i popoli del Nord, in Grecia si diffonde la notizia della sua morte
e scoppia la rivolta. Alessandro, informato, torna e decide di concentrare la reazione su Tebe, presa e
distrutta.
Nel 334 Alessandro lascia in Macedonia Antipatro e varca l' Ellesponto. La resistenza persiana è organizzata da Memnone di Rodi. I satrapi di Frigia ellespontica, Frigia Maggiore, Licia e Cappadocia affrontano
Alessandro presso il fiume Granico, e perdono. Nelle città greche Alessandro restaura la democrazia, e
continua l' avanzata. Prende Alicarnasso, Memnone di Rodi dispiega una intensa attività nell' Egeo che
lo porta a guadagnare Chio, Lesbo e le Cicladi, ma la sua morte e la ricostituzione di una flotta greca
portano ud un riallineamento su posizioni di fedeltà al macedone. Intanto (333) Alessandro coglie una
storica vittoria contro Dario a Isso, nella Siria settentrionale. Dario fugge, Alessandro invece conquista la
Fenicia (l' unica resistenza la pone Tiro, presa nel 332) escende in Egitto (332-331). L' obiettivo è dominare
la costa, e rimandare a casa la flotta, x lo + greca, di cui non si fida. Dall' Egitto poi muove verso la
Mesopotamia, attraversa Eufrate e Tigri e prende contatto con l' esercito di Dario a Gaugamela (331).
Altra vittoria macedone, Dario fugge e Alessandro parte all' inseguimento. Conquista Babilonia, Susa e
Persepoli. In Grecia a smuovere un po’ le acque prova Sparta, tenuta sotto controllo xò da Antipatro.
L' inseguimento continua, a Ecbatana (Media) Alessandro lascia Parmenione con metà dell' esercito.
L' inseguimento termina nella Battriana, dove Dario viene deposto, il suo posto preso dal satrapo di
Battriana Besso, e ucciso (330). Alessandro si impadronisce della salma di Dario e la porta in Perside
x seppellirla, i ruoli si sono invertiti: Besso è l' usurpatore. Tra la fine del 330 e il 329 Alessandro
attraversa il Paropamiso, occupa Battra, Besso viene consegnato, portato a Ecbatana e giustiziato.
Il 327 si caratterizza x la rivolta di Spitamene e della valle dell' Oxos, sedata, l' uccisione di Clito e la
congiura dei paggi, a seguito dell' imposizione della proskynesis. Tra il 327 e il 325 si colloca la spedizione
indiana, volta ad assoggettare le popolazioni ad Est dell' Indo x consolidare il controllo dell' Ifasi (e in
generale dell' area del Punjab, i 5 affluenti dell' Indo) come confine ultimo, creando stati cuscinetto resi
vassalli. Completata l' opera la flotta e l' esercito, diviso in 2 tronconi, tornano in Carmania x 3 vie
diverse, x esplorare il territorio e consolidare i confini.
Il 324 è un anno di riorganizzazione dell' impero, di gestione dei problemi derivanti dalla eterogeneità
delle componenti dell' impero, delle nozze di Susa. Il 13 giugno 323 Alessandro muore di malattia.