TRACCIA 3 – OLIMPIADI DELLA FILOSOFIA NICOLE ARPINI “ Si fa

TRACCIA 3 – OLIMPIADI DELLA FILOSOFIA
NICOLE ARPINI
“ Si fa doppiamente torto alla matematica quando si considera una speculazione razionale ed astratta. Lo è,
ma è anche la scienza propria della natura, una scienza concreta, ed è anche una mistica.. [..] Come l’arte, la
scienza ha come suo oggetto la Bellezza”.
Simon Weil “ Sulla scienza, la Necessità e l’amore di Dio”
Simon Weil (1909-1943) ritiene che la matematica sia uno dei diversi modi di percepire l’intima struttura
del mondo: essa è una scienza concreta e, allo stesso tempo, trascendente. La scienza è, secondo l’autrice,
lo studio della bellezza del mondo e la bellezza e l’ordine del mondo si manifestano proprio nella
matematica.
Il calcolo delle probabilità, i limiti, l’equazione di Dirac, probabilmente di primo impatto vengono spesso
visti da noi studenti come dei messaggi vuoti, privi di significato, e recepiti solo come qualche teoria
definita, scritta su qualche libro, da imparare a memoria. E se fosse realmente così,beh, allora saremmo
spacciati. Andare a scuola, sedersi al solito posto, appoggiare le spalle allo schienale della sedia,sarebbero
solo gesti ordinari, di una vita ordinaria, in cui tutto si ripete, il tempo ruba gli attimi, scorre veloce, e non si
assapora nulla. Se tutto ciò che dovremmo imparare a scuola rimanesse lì, fra i banchi, scritto in quelle
righe, in quelle pagine, saremmo vuoti, studenti che perdono il senso di tutto, ed essenzialmente, sprecano
tempo. Bisogna trovare la bellezza in ciò che si fa, negli obblighi, nei doveri, nelle aspirazioni, nei sogni,
negli hobby; perché essa c’è. E’ nascosta, è dietro l’angolo più buio della strada che non vorremmo mai
percorrere, ma è proprio lì. Ma siamo ottusi, e spesso capiamo il valore di qualcosa o di qualcuno solo dopo
averlo perso. Non si apprezza mai ciò che si ha davanti, non ci si accontenta. Dal punto di vista critico si
potrebbero analizzare quante relazioni e comunicazioni si hanno in una giornata e vedere quante persone
davvero ti colpiscono, ti attraggono e ti fanno percepire la bellezza dell’errore, dello sbaglio, che magari hai
commesso un attimo prima. La bellezza, la felicità. Termini così difficili da definire perché indefinibili nella
loro realtà di essere. Consideriamo ora la legge di Dirac, la più bella legge della fisica, che spiega
l’entanglement quantistico, ovvero: se due sistemi sono messi in relazione per un certo periodo di tempo,
ma poi vengono separati, non possono più dichiararsi come due sistemi distinti perché uniti da una certa
relazione che rimarrà impressa nel tempo nonostante la rottura, la separazione. Ecco, qui abbiamo proprio
un esempio di poesia, di bellezza. Come non può rimaner impressa nella mente una simile teoria? Permane
qualcosa di utopico, quasi ascetico,alla nostra età. Siamo troppo giovani per giudicare un sentimento. Ma
quando capiremo il senso, solo e soltanto in quel momento capiremo la bellezza. Quando sceglieremo, sì,
quando saremo in grado di decidere. “ Scegliete, perché la bellezza è iniziata quando qualcuno ha iniziato a
scegliere” – una celebre frase di Roberto Benigni. In tutta la nostra vita sentiremo la necessità di scegliere,
di capire chi ci corrisponde. Saremmo felici. Ma in fondo cos’è la felicità? E’ un qualcosa fatto di attimi di
dimenticanza, e molto altro ancora. Lo stupore, la gioia, cosa sono? Emozioni. In fondo per cosa siamo
fatti? Qual’ è il nostro scopo in questa vita? Amare. Siamo fatti per amare ed essere amati. Siamo fatti per
stupirci e per trovar finalmente il senso alle cose che facciamo, che studiamo. Perché solo andando oltre
alle teorie astratte quel qualcosa diventa concreto. E ci sentiremo realizzati. E quel vuoto che sentiamo
dentro di noi, quella mancanza sarà riempita, perché non sarà più presente. Ogni volta che avremmo a che
fare con la bellezza avremo perlomeno l’impressione di essere pieni. E quando capiremo tutto ciò, quello si
che sarà il nostro primo e vero risveglio.